Emilia Romagna

Covid, in Emilia Romagna 2.061 nuovi casi e 13 decessi

BOLOGNA (ITALPRESS) – In Emilia-Romagna dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus si sono registrati 1.791.309 casi di positività, 2.061 in più rispetto a ieri, su un totale di 10.168 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 5.500 molecolari e 4.668 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 20,3%. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 41 (+2 rispetto a ieri, +5%), l’età media è di 66,9 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.337 (-74 rispetto a ieri, -5%), età media 75,7 anni. I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 36.810 (-1.749). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 35.432 (-1.677), il 96,2% del totale dei casi attivi. Le persone complessivamente guarite sono 3.797 in più e raggiungono quota 1.736.791. Si registrano 13 nuovi decessi.
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Emilia Romagna, nuovi lavori contro il dissesto idrogeologico

BOLOGNA (ITALPRESS) – Pronta una nuova tranche di lavori per fronteggiare il dissesto idrogeologico che minaccia gli abitati di Cavallino, Cà Sensoli, Cà Gambuto e la strada provinciale 41, l’importante arteria di collegamento tra i comuni di Montescudo-Monte Colombo e Coriano, nel riminese. Il movimento franoso già in passato aveva provocato il crollo di alcuni fabbricati privati e danneggiato a più riprese la strada provinciale. L’intervento di consolidamento, finanziato complessivamente dalla Regione Emilia-Romagna con circa 730mila euro, ha già visto l’esecuzione di un primo stralcio di lavori da 200mila euro per realizzare una struttura di stabilizzazione della scarpata in frana. Con i lavori avviati in questi giorni – dal valore di 530mila euro – si realizzerà una seconda opera strutturale, in continuità con la prima già ultimata. Parte di queste risorse, circa 67mila euro, sono state impiegate per effettuare indagini preventive su gran parte del versante, che si estende dalla provinciale al torrente Marano, compreso all’incirca tra le località di Cavallino e Cà Sensoli. E’ inoltre già previsto un terzo finanziamento regionale di 400mila euro, per dare seguito al consolidamento e completare il rafforzamento della sommità del versante. Si tratta della parte più critica per la pericolosità della frana, dove si trovano esposte al rischio strada provinciale, abitazioni private e sottoservizi. Tutti gli interventi sono stati progettati dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile. Il dissesto è rappresentato da grandi frane attive e complesse, classificate nel Piano assetto idrogeologico (Pai) come aree da assoggettare a verifica. Sono state eseguite indagini geognostiche approfondite e diffuse, in modo da indagare una zona piuttosto ampia, mirate a individuare la distribuzione e gli spessori dei corpi di frana e a identificare con maggiore certezza le cause del dissesto. E’ in corso da alcuni anni il monitoraggio geotecnico dell’area. Con le necessarie conoscenze geologiche e geotecniche si sono potute definire la strategia di intervento e le soluzioni tecniche operative più idonee per la mitigazione del rischio idrogeologico.
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Ricostruzione post sisma, più tempo per contributi e rendiconto

BOLOGNA (ITALPRESS) – Ricostruzione post sisma produttiva: slittano al 30 settembre 2022 i termini per i privati che non abbiano ancora avviato gli interventi per cause a loro non imputabili, anche per la presentazione di una domanda di concessione di un contributo per il caro materiali, nella misura massima forfettaria del 20%. Inoltre, per le imprese agricole attive nei settori della produzione primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti, il temine per la conclusione degli interventi e la presentazione della documentazione di rendicontazione del saldo finale è stato spostato al 31 maggio 2023. Per le imprese degli altri settori nonchè per altre tipologie di beneficiari e persone fisiche, il termine ultimo per la conclusione degli interventi e la rendicontazione delle spese sostenute è stato posticipato al 30 settembre 2024. Infine, per quanto riguarda la ricostruzione prevalentemente abitativa, vengono approvate nuove disposizioni in merito alle misure di assistenza alla popolazione, in particolare disciplinati i casi di rinuncia al contributo per la ricostruzione e l’eventuale realizzazione dei lavori a spese dei beneficiari o a carico dei vari bonus edilizi e le conseguenze in merito alle misure di assistenza. Viene altresì concessa la possibilità in capo ai Sindaci di poter prevedere, per casi motivati, la proroga delle misure di assistenza in coerenza con le proroghe straordinarie concesse sugli interventi di ricostruzione. Per quanto riguarda il caro materiali sono posticipati al 30 settembre i termini per la richiesta del relativo contributo aggiuntivo e ampliati i casi ammessi – comprendendo anche i cantieri per i quali sia necessario identificare un nuovo esecutore. Sono le novità contenute nelle Ordinanze (14 e 15 di ieri) firmate a Bologna dal presidente della Regione Emilia-Romagna e Commissario delegato per la Ricostruzione. Le ordinanze sono consultabili sul sito www.regione.emilia-romagna.it/terremoto nella sezione “Atti per la ricostruzione” e saranno pubblicata sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-Romagna (Burert).
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Conclusi i lavori di consolidamento sulla frana a Querciola

BOLOGNA (ITALPRESS) – Tornano in sicurezza l’abitato di Querciola e la strada provinciale Gaggio-Masera. Sull’Appennino bolognese, nel comune di Lizzano in Belvedere, sono terminati i lavori di consolidamento della grande frana che si era sviluppata a valle dell’abitato e progressivamente ampliata fino a lambire l’importante collegamento fra i comuni di Lizzano e Gaggio Montano. In tutto sono stati investiti dalla Regione 580mila euro, per un intervento sulla parte alta del versante, progettato dai tecnici dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile. Nel corpo di frana vero e proprio sono stati realizzate tre trincee, per una lunghezza complessiva di 150 metri, per drenare terreni e fossi e garantire così la regimazione ordinata delle acque di scolo. Per migliorare ulteriormente la stabilità al versante, tutta l’area di intervento è stata rimodellata movimentando e ricompattando il terreno.
La scarpata principale del versante, soggetta a erosione progressiva, è stata inoltre protetta con un rivestimento in reti metalliche accoppiate a bio-reti antierosione in fibre naturali, fissate alle pareti con funi di acciaio. Alla base della scarpata, sono stati realizzati 189 metri di drenaggi sub-orizzontali per intercettare e raccogliere le acque sotterranee.
Per favorire un maggiore radicamento sulle pareti, all’interno delle maglie del geo composito è stata inserita un’armatura vegetale composta da piante erbacee autoctone abbinate a microrganismi del suolo. A protezione delle scarpate laterali, sono state stese reti in fibra di cocco.
Questa corposa piantumazione si è conclusa con l’idrosemina, tecnica di ingegneria naturalistica utilizzata per rinverdire le superfici e consolidare così ulteriormente lo strato di copertura erbosa che nel tempo proteggerà il terreno dall’erosione.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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Agricoltura, dalla Regione 350 mila euro per i danni da fauna selvatica

BOLOGNA (ITALPRESS) – Recinzioni perimetrali, reti anti-uccello, protezione elettrica a bassa intensità, strumenti a emissione di onde sonore, nastri olografici, cani da guardiania. La Regione, tramite un bando, stanzia un pacchetto complessivo da 350mila euro (100mila in più rispetto allo scorso anno) per contribuire all’acquisto di presìdi per la prevenzione di danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni vegetali e zootecniche, compresi anche gli allevamenti ittici. Destinatarie del bando sono le imprese attive nel settore della produzione agricola primaria.
Per “fauna selvatica” s’intende quella appartenente a specie protette o il cui prelievo venatorio sia vietato (anche temporaneamente) per ragioni di pubblico interesse su tutto il territorio regionale; ma anche specie cacciabili nelle Oasi di protezione, nelle Zone di Ripopolamento e cattura, nei Centri pubblici di produzione della Fauna Selvatica, nelle zone di Rifugio, nei Parchi e nelle Riserve regionali e nelle aree contigue ai Parchi precluse all’esercizio venatorio.
Il bando indica come ammissibili diverse tipologie di intervento: dalla creazione di protezioni fisiche con recinzioni perimetrali alle reti anti-uccello, dalla protezione elettrica a bassa intensità a quella acustica con strumenti ad emissione di onde sonore, suoni o ultrasuoni, dalle protezioni visive con sagome di predatori e nastri olografici ai cani da guardiania.
La spesa massima ammissibile per ogni singola impresa, a copertura dell’acquisto dei presìdi di prevenzione, è di 2.500 euro, quella minima di 300 euro.
Le domande, in carta semplice, devono essere presentate al Settore Agricoltura, Caccia e Pesca regionale, con sede nel territorio dove si effettua l’investimento di prevenzione (o nella parte prevalente dello stesso), entro il 15 ottobre 2022.
Possono essere consegnate a mano, tramite posta (unicamente con raccomandata A.R.), o mediante posta certificata da un indirizzo di posta certificata del beneficiario all’indirizzo istituzionale del Settore Territoriale di riferimento.

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Emilia Romagna, dalla Regione 5,3 mln per le imprese vitivinicole

ROMA (ITALPRESS) – Più qualità e più competitività per i vini dell’Emilia-Romagna. Grazie a 5,3 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione per sostenere gli investimenti delle imprese vitivinicole che puntano ad aumentare il valore aggiunto delle produzioni, favorire l’innovazione tecnologica, migliorare l’efficienza energetica. Le risorse sono quelle dell’Organizzazione comune di mercato (Ocm) del settore vitivinicolo – annualità 2022-2023 – e si tradurranno in contributi in conto capitale da un minimo del 19% della spesa ammissibile nel caso si tratti di grandi imprese, ad un massimo del 40% per le realtà di più piccole dimensioni. Le domande possono essere presentate on-line, attraverso il Sistema informativo di Agrea, l’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura, fino alle ore 13 del 15 novembre 2022. Con il precedente bando, la cui dotazione complessiva è stata di oltre 6 milioni di euro, sono state finanziate 55 imprese, tutte quelle che avevano fatto domanda, per un volume di investimenti complessivo di oltre 15 milioni di euro. Il bando si rivolge ad imprese di produzione, trasformazione e commercializzazione di vino con sede in Emilia-Romagna. Ta gli interventi che possono essere finanziati: acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e software; costruzione e ristrutturazione di immobili funzionali all’attività aziendale; allestimento dei punti vendita; creazione di siti internet per l’e-commerce. Ogni investimento dovrà essere compreso tra un minimo di 30mila e un massimo di 800mila euro. Il bando prevede diversi criteri di priorità. In particolare: interventi di risparmio ed efficienza energetica; progetti presentati da imprese che producono vini Doc, Docg, Igt, biologici; aziende che fanno parte di aggregazioni di filiera. I progetti presentati potranno essere di durata annuale o biennale.
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Siccità, Bonaccini firma il decreto per il piano di azioni urgenti

BOLOGNA (ITALPRESS) – Sono 80 gli interventi, tra opere urgenti sull’idropotabile e misure di assistenza alla popolazione, e progetti (alcuni già in atto, altri in partenza) per impianti di pompaggio, installazione di elettropompe, dragaggi e molto altro ancora, realizzabili con i primi 10,9 milioni di euro assegnati dal Governo all’Emilia-Romagna, in seguito al riconoscimento dello Stato di emergenza nazionale per la siccità. Dalle spese (1,8 milioni di euro) per le autobotti ai lavori (250mila euro), nel bolognese, sulla Canaletta del Canale Emiliano-Romagnolo per ridurre la pressione dei prelievi sul fiume Po. Dall’ottimizzazione delle sorgenti a Bobbio (300mila euro), nel piacentino, ai lavori (280mila euro) per mantenere e approfondire il canale di adduzione agli impianti idrovori sul Po di Boretto (Re). E ancora, i tre importanti cantieri in arrivo sulla centrale di Serravalle, a Riva del Po, nel ferrarese, per un totale di quasi 2 milioni e 400 mila euro.
Via libera, dunque, al decreto – a firma del presidente della Regione, in qualità di commissario per lo Stato d’emergenza nazionale – che approva il Piano degli interventi urgenti per contrastare la siccità in Emilia-Romagna. Le risorse nazionali consentiranno, come hanno chiarito il presidente e l’assessore regionale all’Ambiente, di realizzare una serie di priorità per far fronte agli effetti di questa calamità, che sta interessando l’intero territorio. Il 29 giugno scorso, il presidente della Regione, dopo la dichiarazione dello Stato d’emergenza regionale, ha trasmesso al Governo e al Dipartimento nazionale della Protezione civile la richiesta dello Stato di emergenza nazionale, chiedendo in particolare risorse per interventi, anche a carattere non strutturale e di coordinamento sovra-regionale, con particolare riguardo alla criticità di deficit idrico del fiume Po.
Sono stati chiesti naturalmente aiuti anche per interventi strutturali, compatibili con le competenze del sistema nazionale della protezione civile per una fase di brevissimo e medio termine. La prima stima dei fabbisogni è stata di oltre 36 milioni di euro. Sul totale della cifra, 11 milioni riguardano l’idropotabile, con le opere più urgenti e le misure di assistenza alla popolazione; altri 2 milioni e 700mila euro circa servono per l’irriguo e, per oltre 1 milione, fanno riferimento a progettualità già in atto o in partenza: impianti di pompaggio, installazione di elettropompe e dragaggi della sezione di presa degli impianti, per fare qualche esempio. Di questi 13,7 milioni, il Governo ne ha riconosciuti e assegnati 10,9.

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Torna “Desi”, alternanza scuola-lavoro con Ducati e Lamborghini

BOLOGNA (ITALPRESS) – Prenderà avvio a settembre, col prossimo anno scolastico, la quinta edizione di “Desi” (Dual Education System Italy), due nuovi percorsi biennali di alternanza scuola-lavoro realizzati dagli Istituti Aldini Valeriani e Belluzzi Fioravanti di Bologna. Un progetto reso possibile dall’intesa siglata da Regione Emilia-Romagna, Ufficio scolastico regionale, Automobili Lamborghini e Ducati Motor Holding, che consentirà di attivare negli anni scolastici 2022-23, 2023-24 e 2024-25 due percorsi biennali per ciascuna annualità. L’obiettivo è permettere agli studenti dei due istituti bolognesi di acquisire competenze tecnico-professionali altamente qualificate e innovative e conseguire un diploma quinquennale di istruzione professionale, grazie all’alternanza tra scuola e lavoro in imprese dell’automotive leader a livello mondiale.
La Regione intende sostenere questa modalità di apprendimento duale, spiegano gli assessori regionali allo Sviluppo economico e alla Formazione e all’Istruzione, perchè si tratta di una opportunità che permette ai giovani di realizzare il proprio percorso formativo arricchendolo di una rilevante esperienza che si realizza in ambienti di lavoro altamente innovativi. Per valorizzare l’impegno dei giovani, la Regione riconosce una indennità per l’impegno orario aggiuntivo rispetto al percorso curricolare. Il progetto rende concreto l’impegno assunto con il Patto per il lavoro e per il clima sottoscritto con tutte le parti sociali, dove la Regione promuove e sostiene una sempre maggiore integrazione e collaborazione tra i soggetti formativi e le imprese, per anticipare le competenze tecniche e innovative per lo sviluppo. Con la prospettiva di estendere questo modello anche ad altre realtà, agendo anche con una concertazione preventiva fra le parti sociali e le imprese.

Le classi quarte e quinte del professionale indirizzo “Manutenzione e Assistenza Tecnica” dei due Istituti coinvolti saranno impegnate in una progettazione integrata che ricomprende sia ore curriculari che extracurriculari, che per circa il 45% saranno svolte presso i training center delle aziende Ducati e Lamborghini per le restanti presso gli Istituti scolastici.
Al termine del percorso gli studenti conseguiranno il Diploma Professionale quinquennale e riceveranno una certificazione di competenze e delle conoscenze conseguite nel percorso. Gli studenti svolgeranno lezioni supplementari di inglese con docente madrelingua che offre loro la possibilità di acquisire anche una certificazione in base al livello linguistico raggiunto.
Inoltre, agli studenti coinvolti nelle attività sarà riconosciuta dalla Regione Emilia-Romagna, attraverso le scuole, un’indennità di 450 euro mensili, calcolata sui periodi di attività presso i training center aziendali aggiuntive rispetto alle ore ordinamentali, in funzione del loro maggiore impegno formativo.

foto: ufficio stampa Ducati

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