Emilia Romagna

Coop Brodolini festeggia 50 anni con numero dipendenti a +11%

FERRARA (ITALPRESS) – Cooperativa Brodolini, una delle più importanti realtà nel settore dei servizi di igiene ambientale attiva in Emilia-Romagna e Veneto, ha chiuso il 2021 con un valore della produzione di 58 milioni e 980 mila euro, il 10% in più rispetto all’anno precedente. L’incremento è stato accompagnato, inoltre, da una crescita del numero di dipendenti passati dagli 809 complessivi di fine 2020 agli 899 di fine 2021 (+11%) e da un posizionamento a quota 630 del numero di automezzi sempre più ecologici e a bassa rumorosità. Le tendenze positive vengono confermate anche dal numero di soci della Cooperativa, in crescita del 7% sul 2020.
“Sono risultati – ha dichiarato Enrico Strambini, presidente di Cooperativa Brodolini – che confermano il valore dell’intera squadra di Cooperativa Brodolini. Gli ultimi mesi hanno visto un altro importante risultato: l’aggiudicazione delle gare di concessione per la gestione dei rifiuti a Modena e Bologna ha sancito che Brodolini continuerà a lavorare per ulteriori 15 anni in questi territori proiettandoci con serenità e forza verso un futuro di investimenti e crescita”.
I risultati sono stati comunicati durante la conferenza stampa della Cooperativa organizzata per celebrarne i 50 anni di attività (1972-2022). Brodolini è oggi una realtà protagonista nella tutela ambientale, nella gestione dei rifiuti e nel futuro dei territori in cui opera (7 sedi tra la storica di Comacchio, Cassana (FE), Sassuolo (MO), Mascarino Venezzano (BO), Villanova di Castenaso (BO), Imola (BO) e Saonara (PD) e lo conferma attraverso una partnership di tre anni con l’Università degli Studi di Ferrara. Cooperativa Brodolini sosterrà UNIFE nella realizzazione di una rassegna culturale aperta a tutti che si svilupperà in appuntamenti di conoscenza e divulgazione legati ai temi della sostenibilità.
“La tutela dell’ambiente e del territorio è il valore che guida da sempre Coop Brodolini – ha aggiunto Strambini – e abbiamo scelto di celebrare questi primi 50 anni di attività legandoci a un’Istituzione come UNIFE che con noi condivide il valore della ricerca, della visione futura e della condivisione della conoscenza. Come nella nostra realtà aziendale, anche per raggiungere gli importanti e necessari obiettivi di sostenibilità ambientale è fondamentale il lavoro di squadra tra istituzioni, imprese e cittadini e crediamo che il sostegno all’Università vada in questa direzione”.

– foto ufficio stampa Cooperativa Brodolini –
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Cultura, dal 21 luglio torna Cesenatico Noir

BOLOGNA (ITALPRESS) – La calda estate della Riviera romagnola si prepara a una settimana da brividi: dal 21 al 24 luglio è di nuovo Cesenatico Noir, la rassegna culturale che porta nella località turistica in provincia di Forlì-Cesena i grandi nomi nazionali e internazionali del giallo, del noir e del mistero. La quinta edizione segna finalmente il ritorno in presenza e senza limitazioni per tutti gli appuntamenti, dopo due anni di pandemia: gli incontri si alterneranno tra Piazza Ciceruacchio, a ridosso del Porto canale leonardesco simbolo della città rivierasca, e lo storico Grand Hotel, sulla terrazza che si affaccia sul mare, con il piano B del Teatro Comunale in caso di maltempo. Ma per chi non potrà raggiungere Cesenatico sono state confermate le dirette social di tutte le presentazioni sul profilo Facebook della manifestazione (www.facebook.com/cesenaticonoir).
A presentare il programma dell’evento, durante una conferenza stampa questa mattina in Regione, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, con il direttore artistico e ideatore del Festival, Stefano Tura, il direttore di Confesercenti Emilia-Romagna, Marco Pasi e il sindaco del Comune di Cesenatico, Matteo Gozzoli. “La nostra Riviera è uno dei luoghi chiave del turismo italiano e internazionale per la sua capacità di innovarsi costantemente, offrendo ai suoi ospiti sempre continue occasioni di intrattenimento, per tutti i gusti e gli interessi- afferma Bonaccini-: Cesenatico Noir è un esempio perfetto di questo spirito, perchè ha avuto l’intuizione di portare la letteratura e romanzi di grande seguito a due passi dagli ombrelloni, creando un appuntamento di richiamo sia per i turisti sia per i residenti, mettendo Cesenatico sulla mappa dei grandi eventi culturali regionali e nazionali”.
“Il ritorno in presenza dell’evento è un segnale importante per una stagione turistica che sembra essere partita nel migliore dei modi- conclude il presidente-, e la proficua collaborazione tra pubblico e privato a beneficio di tutto il territorio che caratterizza questo evento è un esempio significativo di come lavoriamo in Emilia-Romagna”. “Tornare nelle piazze e tra la gente, in piazza Ciceruacchio e nella terrazza del Grand Hotel, con Cesenatico Noir, non darà solo alle persone la possibilità di osservare, ascoltare e interagire con i protagonisti, italiani e stranieri, dei romanzi gialli, mystery e noir- sottolinea il direttore artistico, Stefano Tura-, ma rappresenta un formidabile segnale di ritorno alla normalità. Una normalità, tuttavia, scandita da un programma di livello che coniuga libri, cinema, musica e teatro, tutto rigorosamente ‘da brividì”.
“Confesercenti anche quest’anno si è impegnata a fondo per l’organizzazione di questo evento- afferma Pasi, direttore di Confesercenti Emilia-Romagna- perchè lo ritiene funzionale all’aumento dell’attrattività turistica di Cesenatico e di tutta la Costa dell’Emilia Romagna e in grado di incentivare le vendite di libri da parte delle librerie indipendenti che hanno sofferto particolarmente in questo periodo di pandemia e rimangono un vero presidio per la diffusione della cultura sul territorio”.
“Cesenatico Noir è diventata una certezza per la nostra città, e questo tipo di iniziative è complesso idearle e farle partire ma ancora di più diventa significativo confermarle, portarle avanti e migliorare- ricorda il sindaco Gozzoli-. Il nostro Noir ha ‘resistitò in due estati complesse e adesso torna in piazza dove è nato. Mi piace pensare che Cesenatico sia diventata la città italiana del Noir, per questo ringrazio Confesercenti, il direttore artistico Stefano Tura, tutti i suoi collaboratori, la Regione Emilia-Romagna e i nostri tecnici comunali”.
La rassegna è organizzata e promossa da Confesercenti Emilia-Romagna con la collaborazione, il sostegno e il patrocinio di tutte le istituzioni del territorio, oltre a Regione Emilia-Romagna, Comune di Cesenatico, Apt Servizi Emilia-Romagna e Visit Romagna.
Sono più di 15 gli autori che raggiungeranno la Riviera romagnola nei cinque giorni di Cesenatico Noir per presentare le loro ultime opere oppure confrontarsi sui grandi temi del giallo e del mistero. Fanno parte di questa selezione dei più importanti scrittori noir il francese di origine armena Patrick Manoukian, che con il nome d’arte Ian Manook ha raggiunto il successo internazionale con una trilogia ambientata nel deserto della Mongolia; il traduttore e editore Jacopo De Michelis, fresco della sua opera d’esordio che è già diventata un caso letterario; poi giornalisti-scrittori come i pluripremiati Brunella Schisa e Fabrizio Roncone; e ancora tanti volti noti del panorama nazionale come Cristina Cassar Scalia, voce della Sicilia in giallo, Simona Vinci, già vincitrice del premio Campiello, e ancora Barbara Baraldi, Paola Barbato, Piera Carlomagno, Oscar di Monopoli e Francois Morlupi.
Non mancheranno poi quelli che ormai sono volti storici di Cesenatico Noir: giallisti come Grazia Verasani, Carlo Lucarelli e Luca Crovi che, oltre a presentare i loro libri, si alterneranno, assieme al direttore artistico Stefano Tura, nella conduzione degli incontri.
Quest’anno Cesenatico Noir supera ancora di più i confini della sola letteratura per interagire con tutte le forme d’arte: dal teatro, con l’attore Ettore Nicoletti che andrà a interpretare i brani degli autori ospiti, alla musica che accompagnerà le presentazioni, a cura del maestro Alex Grilli, fino ad arrivare al cinema, protagonista della serata del 24 luglio. Ospiti d’eccezione saranno i Manetti Bros, registi già vincitori del David Di Donatello e autori della fortunata serie ispettore Coliandro, che interverranno prima della proiezione pubblica della loro ultima fatica, Diabolik, il film ispirato al personaggio più iconico del noir italiano.
Tra le novità dell’edizione 2022 c’è Mistery Kids – Cesenatico in giallo, una nuova rassegna dedicata ai più piccoli, a cura della biblioteca Cartamarea: un totale di sette appuntamenti, a partire dal 18 luglio e fino a domenica 24, tra laboratori narrativi, presentazioni di libri e letture animate tutti dedicati al mistero: dalle creature fantastiche della tradizione emiliano-romagnola ai giallini dell’ispettore Andy Spaghetti, fino alle storie di fughe, intrighi e commissari con Carlo Lucarelli.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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Tecnopoli, completato progetto Biomedical Village Mirandola

BOLOGNA (ITALPRESS) – Nuovi spazi per laboratori d’impresa, uffici per startup e spin-off tecnologici, sale riunioni e ambienti di lavoro moderni e funzionali da condividere in coworking, con una superficie complessiva di 3.400 metri quadrati (2.400 per l’incubatore ‘TPM Cubè e 940 metri quadrati per il Tecnopolo ‘Mario Veronesì). Sono i lavori effettuati negli edifici ‘TPM Cubè e per l’ampliamento del Tecnopolo Mario Veronesi di Mirandola (MO) con i quali si completa il progetto del Biomedical Village: un vero e proprio villaggio della conoscenza e dell’innovazione, che comprende anche l’Istituto Tecnico Superiore ‘Nuove tecnologie della Vità. Reso possibile grazie a un investimento complessivo di oltre 1,7 milioni di euro, di cui 812 mila dalla Regione. L’inaugurazione questa mattina con l’assessora regionale alla Scuola, università, ricerca e agenda digitale Paola Salomoni, il sindaco del Comune di Mirandola Alberto Greco e il presidente dell’Unione Comuni modenesi Area Nord, Alberto Calciolari. Presenti anche il presidente e la direttrice della Fondazione ‘Democenter’, Roberto Zani e Barbara Bulgarelli.
Nel corso della mattinata si è anche svolta la tavola rotonda “Innovazione e competenze: sfide future del distretto biomedicale”, durante la quale si sono confrontati Carlo Adolfo Porro, rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Giuliana Gavioli, presidente dell’ITS Biomedicale di Mirandola, Emil Abirascid, fondatore e direttore della rivista Startupbusiness e la psicologa Eleonora Saladino. L’ampliamento del Tecnopolo si colloca all’interno dell’attività di ‘Sostegno allo sviluppo delle infrastrutture per la competitività e per il territoriò, promossa dalla Regione Emilia-Romagna. Un’azione che mira a rafforzare il distretto biomedicale mirandolese – che comprende principalmente la zona intorno a Mirandola e comuni limitrofi, nell’area nord della provincia di Modena- grazie a progetti di ricerca e sviluppo, percorsi di formazione e all’attrazione di nuove idee e nuove competenze, anche internazionali.
Tra i compiti del Tecnopolo, che rappresenta la punta di diamante del Biomedical Village, oltre alla ricerca, sviluppo industriale e formazione, c’è quello di generare e facilitare percorsi di innovazione per le imprese e per tutti i soggetti coinvolti nella creazione di nuovi prodotti, processi e servizi in ambito biomedicale. Si tratta di un polo di eccellenza nel panorama italiano e internazionale che ha dimostrato il proprio ruolo strategico anche durante l’emergenza Covid-19, riorganizzandosi immediatamente e diventando laboratorio nazionale accreditato per i test di verifica qualitativa di dispositivi di protezione individuali. Il Tecnopolo ha infatti ricevuto oltre 900 domande da parte di aziende, istituti e soggetti pubblici e testato più di 400 materiali per produrre mascherine chirurgiche. E’ gestito dalla Fondazione Democenter-Sipe: Centro di ricerca e di innovazione accreditato alla Rete dell’Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna e per la sua realizzazione sono stati investiti oltre 4,2 milioni di euro, 3,8 dei quali messi a disposizione dalla Regione.
“Il potenziamento del Tecnopolo garantirà uno stimolo alla nascita di idee innovative e alla generazione di opportunità per le aziende e per il territorio- ha sottolineato l’assessora regionale Paola Salomoni- Questo polo di eccellenza, nato nel cuore del distretto biomedicale mirandolese, è stato il simbolo della ricostruzione post sisma e ora è protagonista nella ripartenza dopo il lockdown. Grazie alle competenze specifiche del team nel quale operano scienziati di grande valore e all’utilizzo delle più recenti e avanzate tecnologie, è un luogo dove imprese e competenze scientifiche si incontrano per creare, risolvere ed accelerare opportunità produttive indispensabili per lo sviluppo del nostro territorio”.
“A sette anni dalla sua inaugurazione, il Tecnopolo di Mirandola Mario Veronesi è oggi il motore di un parco tecnologico di prestigio internazionale- ha dichiarato il presidente di Democenter, Roberto Zani- fulcro del distretto biomedicale che, con la scienza e l’innovazione, aumenta la sua attrattività per garantire lo sviluppo del territorio, della buona occupazione e della cultura del lavoro. L’ampliamento e i nuovi servizi dedicati a start up e spazi di collaborazione ed interazione con l’ecosistema locale permetteranno di accelerare ulteriormente le dinamiche di sviluppo, il miglioramento della competitività del settore e l’aumento dell’attrattività per giovani talenti e competenze scientifiche di alto profilo”.
“Nonostante le difficoltà legate alle recrudescenze della pandemia e al caro materie prime- ha spiegato il sindaco del Comune di Mirandola, Alberto Greco-, l’Amministrazione comunale ha portato avanti con continuità il sostegno, soprattutto logistico, a Democenter e al TPM Mario Veronesi. Si tratta di un impegno necessario oltre che imprescindibile, data l’importanza rivestita da queste strutture di ricerca per il distretto biomedicale a livello provinciale, regionale e nazionale, portato a termine grazie alle risorse messe a disposizione della Regione e alle professionalità del servizio tecnico del Comune”.

foto: ufficion stampa Regione Emilia-Romagna

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Emilia Romagna, per l’agricoltura 913 mln di fondi Ue

BOLOGNA (ITALPRESS) – Oltre 913 milioni di euro per l’Emilia-Romagna, 132 in più confrontando le risorse 2014-20 con quelle del periodo 2021-27. E’ uno dei risultati dell’accordo tra le Regioni per il riparto del Fondo europeo per l’agricoltura. L’intesa è stata approvata dalla Conferenza Stato-Regioni e vede l’Emilia-Romagna al primo posto per valore delle risorse assegnate fra le regioni del centro nord. In sostanza nell’accordo raggiunto sul Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (Feasr), la Regione per il periodo 2023-2027 potrà contare su 913,2 milioni di euro, così suddivisi: quasi 372 milioni di risorse comunitarie, 379 milioni di finanziamento statale e 162,5 milioni a carico del bilancio regionale. “Un traguardo che ci soddisfa molto – dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi – frutto di un’intensa attività di confronto fra le Regioni e con il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli. Un successo politico importante sia per la disponibilità del Governo di mettere maggiori risorse sia per l’impegno delle Regioni a favore di tutti i territori. In questo modo sarà possibile proseguire, senza rallentamenti, il lavoro per la nuova Politica agricola comunitaria e dare le risposte necessarie a chiudere il negoziato con la Commissione europea, dando avvio alla fase attuativa della nuova programmazione”. “Un ringraziamento particolare – chiude Mammi – va al senso di responsabilità di tutte le Regioni in una fase negoziale complessa e all’intervento del ministro Patuanelli che ha portato alla ridefinizione dei criteri di riparto e ad aumentare in modo significativo il cofinanziamento delle politiche di sviluppo rurale. Adesso occorre accelerare e semplificare: le imprese aspettano i bandi e vanno accelerate le procedure per gli interventi del Psr nel periodo 2023/2027”. Confrontando le risorse per la programmazione 2014-20 con quelle del periodo 2021-2027 (che comprende i due anni di transizione 2021 e 2022 più la nuova programmazione 2023-2027), la differenza è di oltre 132 milioni di euro di risorse in più. Un risultato reso possibile, oltre che dal superamento del criterio dei parametri storici di riparto, dalla maggiore quantità di risorse comunitarie ottenute nel periodo di transizione 21-22 e dal maggiore cofinanziamento nazionale (sia statale sia regionale), per il periodo 2023-2027.
– Foto Agenziafotogramma.it –
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Siccità, Emilia-Romagna dichiara lo stato di crisi regionale

BOLOGNA (ITALPRESS) – Piogge scarsissime e alte temperature. Un bilancio idro-climatico con valori, nel mese di giugno, paragonabili solo a quelli di fine estate. E le portate dei fiumi in diminuzione. L’Emilia-Romagna dichiara lo stato di crisi regionale per gli effetti della siccità prolungata: è la decisione assunta oggi dalla Cabina di regia per l’emergenza idrica, convocata con urgenza in Regione dall’assessore all’Ambiente, Irene Priolo, in accordo col presidente della Giunta regionale, Stefano Bonaccini, cui hanno partecipato – oltre all’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi – anche i gestori del servizio idrico integrato, Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi Idrici e rifiuti), Anbi (Associazione nazionale bonifiche irrigazioni miglioramenti fondiari), Consorzio Canale Emiliano Romagnolo e naturalmente l’Autorità Distrettuale del fiume Po e l’Aipo, l’Agenzia interregionale per il fiume Po.
Già stasera il presidente Bonaccini firmerà il decreto per la dichiarazione dello stato di crisi regionale, con cui è prevista anche l’istituzione formale della Cabina di regia, che monitorerà passo passo l’evolvere della situazione. “La Regione procederà quindi con la richiesta dello stato d’emergenza nazionale- afferma l’assessore Priolo-, finalizzata ad ottenere risorse per l’assistenza alla popolazione e per interventi urgenti. Sono due, a livello di protezione civile, da garantire: la salvaguardia della riserva idropotabile e la protezione dell’habitat naturalistico, in particolare quello della fauna ittica. La situazione è molto complessa- sottolinea-, ma al momento non a livello tale da mettere in discussione l’approvvigionamento idropotabile”.
“Voglio ricordare- prosegue- che sono già stati messi in atto accorgimenti importanti, che ci hanno permesso di accumulare acqua. Ad esempio, la sospensione dei prelievi dalle concessioni dove ci sono criticità severe, l’anticipazione del deflusso minimo vitale estivo ad aprile, anzichè in estate, e l’accesso a deroghe temporanee sul deflusso a maggio”. L’osservato speciale resta il Po, soprattutto per quanto riguarda i livelli misurati in località Pontelagoscuro, che afferiscono all’approvvigionamento idropotabile di Ferrara e Ravenna. In quest’ottica, è fondamentale che i livelli del Cer (il Canale Emiliano Romagnolo) non scendano al di sotto di 2,58 metri sul livello del mare.
Altre criticità rilevate riguardano le valli Taro e Ceno, nel parmense, e la val d’Arda nel piacentino. Del monitoraggio di queste situazioni specifiche e degli interventi, in corso e in caso di necessità, si occupa la Cabina di regia. “La crisi idrica mette in grave difficoltà le nostre produzioni agricole, soprattutto pomodori, mais, frutta, riso- chiarisce l’assessore Mammi-. Un problema non solo di natura economica, ma che mette a serio rischio anche la sicurezza alimentare delle nostre tavole, dopo due anni di pandemia e una guerra in corso a poco più di mille chilometri di distanza. Servono le risorse per investire in infrastrutture idriche e costruire invasi per conservare l’acqua quando è disponibile, per poterla poi utilizzare nei periodi siccitosi: questo tema- prosegue – è una priorità nazionale per il mondo agricolo e la popolazione civile”.
“La Regione ha messo a bando 7 milioni di euro per invasi aziendali, ma occorrono anche invasi territoriali per aumentare sensibilmente la capacità di stoccaggio, utilizzando al meglio anche le importanti risorse del Pnrr che sono già disponibili. Sono in corso lavori per infrastrutture idriche per 250 milioni di euro, e arriveranno oltre 350 milioni dal Pnrr. Serve- ha concluso l’assessore- un’accelerazione dal punto di vista della semplificazione amministrativa per realizzare queste opere”.
Infine, Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e i rifiuti) diffonderà ai Comuni un’ordinanza “tipo” da adottare per limitare gli sprechi d’acqua.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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A Savignano completato consolidamento sette frane lungo il Rubicone

BOLOGNA (ITALPRESS) – Si sono conclusi nel comune di Savignano sul Rubicone (FC) i lavori di manutenzione straordinaria necessari alla sistemazione di sette frane nel tratto tra il ponte dell’autostrada A14 e il ponte della ferrovia Bologna-Ancona, lungo il fiume Rubicone. “Principale obiettivo dell’intervento era la difesa della scarpata destra del fiume nella zona arginata tra il ponte dell’autostrada, a valle, e quello della ferrovia a monte, interessata da dissesti per un tratto di circa 300 metri-, spiega Irene Priolo, assessore regionale alla Difesa del suolo-. La Regione ha quindi stanziato 180mila euro per risolvere le criticità esistenti, parte di un maxi-intervento da 3 milioni di euro per la manutenzione straordinaria dei corsi d’acqua nei territori del Bacino Romagna”.
Nello specifico, sono state costruite strutture in massi ciclopici, garantendo allo stesso tempo il corretto deflusso delle acque e la messa in sicurezza dell’adiacente via Rubicone destra. I lavori sono stati accompagnati dalla riprofilatura della sezione idraulica del Rubicone. Le opere, progettate e seguite dai tecnici dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale, sono state realizzate nell’ambito dell’Accordo di Programma tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Emilia-Romagna, finalizzato alla programmazione e al finanziamento di lavori prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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Indagine sulla mobilità in Emilia Romagna, ai cittadini piace “green”

BOLOGNA (ITALPRESS) – Autobus a guida assistita, ecologici, o a basso consumo, forniti di Wi-Fi. Fermate frequenti e personalizzate, collegate a una app aggiornata in tempo reale sul percorso del mezzo con le indicazioni dell’orario di arrivo del mezzo alla fermata e possibilità di prenotarlo, oltre a connessioni con altri sistemi di mobilità (car sharing, bike sharing, ferrovie). E’ così che i cittadini dell’Emilia-Romagna immaginano il futuro del trasporto collettivo. Lo rileva un’indagine realizzata da Ibe, Gfp Inspiring Research, in vista della prossima fiera Ibe Intermobility and Bus Expo, che si terrà a Rimini dal 12 al 14 ottobre. La ricerca analizza lo stato dell’arte e in prospettiva, la domanda di intermodalità, cioè l’utilizzo combinato di più mezzi di trasporto, nella nostra regione. L’indagine mette in evidenza come il trasporto collettivo su gomma sia il “motore” dell’intermobilità e del cambiamento grazie anche ai sistemi avanzati di interconnessione con gli altri mezzi. Sicurezza, personalizzazione, e capillarità del servizio sono un’esigenza molto sentita dagli abitanti della regione: quasi il 70% ritiene questi fattori fondamentali rispetto a una media nazionale del 60%. A cui si aggiunge l’aspetto ecologico che influenza sempre più la scelta del mezzo su cui muoversi. “Le aspettative dei cittadini emerse nella ricerca – afferma l’assessore alla Mobilità, Andrea Corsini – sono chiare e a favore di una mobilità collettiva che sappia coniugare l’offerta con le tecnologie più innovative. Aspettative in linea con la nostra visione del futuro. L’indagine mette in evidenza come l’intermodalità (l’utilizzo combinato di differenti mezzi di trasporto) sia un bisogno per quasi l’80% degli utenti della regione e il ‘bus’ ne costituisca il motore” e anche un fattore del cambiamento, con oltre il 66% delle preferenze, grazie anche ai sistemi avanzati di interconnessione con gli altri mezzi. Tuttavia, si segnala uno scarto tra l’auspicio e la realtà: 8 utenti su 10 ritengono infatti che la situazione sia lontana da uno scenario “ideale”, per quanto vengano riconosciuti i grandi passi in avanti fatti nella Regione Emilia-Romagna. Secondo gli intervistati è proprio il trasporto su gomma e in particolare l’autobus urbano ed extraurbano che può candidarsi a “paladino” dell’intermobilità (66,7% degli intervistati).
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Turismo, dal weekend partono i treni dal Piemonte per la costa romagnola

BOLOGNA (ITALPRESS) – Parte sabato 18 giugno il primo treno del mare che collegherà direttamente, ogni fine settimana e fino al termine della stagione estiva, quattro città del Piemonte alle spiagge della Costa romagnola. E’ il nuovo servizio messo a punto da Trenitalia Tper e sostenuto dalle Regioni Emilia-Romagna e Piemonte per promuovere mini-soggiorni nelle località balneari della nostra regione. L’iniziativa durerà fino all’11 settembre e sarà un nuovissimo treno Rock da 1400 posti a collegare Torino, Asti, Alessandria e Voghera a Rimini, Miramare, Riccione, Misano Adriatico e Cattolica, con orari di partenza favorevoli per sfruttare al massimo le giornate di vacanza. L’arrivo in riviera è previsto infatti prima dell’ora di pranzo, mentre il rientro è programmato per consentire l’arrivo a casa in serata.
Viaggiare sul Rock sarà anche sostenibile, grazie ai consumi ridotti del 30% rispetto a un treno di precedente generazione.
Le corse già in vendita sono quattro: due il sabato e due la domenica, nei week end dal 18 giugno all’11 settembre, con la sola esclusione del 13 e 14 agosto per lavori sulla linea.
“La destinazione mare, diventa sostenibile, sicura e veloce con questo nuovo servizio che valorizza la vacanza di prossimità per la famiglia ma anche per i giovani- afferma l’assessore regionale ai Trasporti, Andrea Corsini-. L’invito è quello di partire dalle grandi città per raggiungere e scoprire le spiagge, i sapori, lo sport e il divertimento della Costa Romagnola, sfruttando al massimo il fine settimana o la giornata al mare”.
“Si tratta quindi- aggiunge l’assessore- di un’opportunità in più, offerta dalle due Regioni, per muoversi in sicurezza, evitando l’inquinamento e lo stress del traffico estivo, in un treno modernissimo, ricco di servizi e a basso consumo. Mentre per l’autunno, con l’obiettivo di avvicinare ancora di più le nostre regioni in chiave turistica, insieme al collega della Regione Piemonte Marco Gabusi, stiamo lavorando anche a un progetto ‘gourmet’ che permetterà nello stesso modo veloce e sicuro ai cittadini emiliano-romagnoli di raggiungere le zone piemontesi rinomate per il tartufo e il vino”. Con l’arrivo già in corso di altri quattro treni Rock, saliranno a 116 i nuovi convogli (43 Rock doppio piano 47 Pop e 26 ETR350 mono piano) che fanno parte della flotta di Trenitalia Tper. Ulteriori 12 treni elettrici saranno acquistati con un finanziamento previsto dal PNRR.

foto: foto ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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