Emilia Romagna

Marelli, Colla “Soddisfazione per lavoro fatto e obiettivi raggiunti”

BOLOGNA (ITALPRESS) – In meno di un anno (era settembre 2023) si è aperta una crisi, sono partite le procedure necessarie per affrontarla e si è arrivati alla riconversione produttiva dello stabilimento e alla salvaguardia occupazionale. Una best practice a livello non solo locale ma nazionale, la vertenza della Marelli di Crevalcore (Bo), che ha visto riunirsi da subito, attorno a un tavolo, tutti gli attori coinvolti. Ieri la firma, al Ministero, da parte di Marelli dell’accordo definitivo per la cessione del ramo d’azienda relativo allo stabilimento di Crevalcore a Tecnomeccanica; oggi, in Regione, si è svolta la presentazione del progetto industriale e sociale da Marelli SpA a Tecnomeccanica Crevalcore Srl. Presente l’assessore al Lavoro, Vincenzo Colla, i rappresentanti della Città metropolitana di Bologna e del Comune di Crevalcore, le direzioni di Marelli SpA e Tecnomeccanica Crevalcore Srl, Confindustria Emilia Area Centro, le rappresentanze sindacali. Il progetto è stato sottoscritto da Tecnomeccanica, Confindustria, istituzioni e sindacati.
“Non posso che esprimere una grande soddisfazione per il lavoro fatto e gli obiettivi raggiunti, grazie alla collaborazione di tutti. Ringrazio il Ministero, Invitalia per l’accompagnamento, le due aziende coinvolte per la responsabilità dimostrata, la Città metropolitana di Bologna e il Comune di Crevalcore- ha detto l’assessore Colla-. Insieme, con grande compattezza istituzionale a tutti i livelli, siamo riusciti a compiere un’operazione di riconversione industriale e a dare una risposta a tutti i lavoratori. Voglio ricordare che non c’è stato nessun licenziamento, nessuno. Oggi- ha proseguito l’assessore- chiudiamo il cerchio su un’operazione di respiro nazionale di estrema delicatezza, che è stata gestita con serietà, qualità, competenza e determinazione”.
“Con l’arrivo di Tecnomeccanica- ha commentato l’assessore- si rafforza il ruolo dell’Emilia-Romagna nella lavorazione componentistica di alta qualità nei settori della mobilità, meccatronica ed energia. E devo dare atto a Marelli perchè dopo la drastica e inaccettabile decisione di cessare l’attività, vi è stata una virata di metodo e merito del gruppo dirigente, nel gestire e trovare le giuste soluzioni sociali ed economiche indispensabili per garantire il risultato finale”.
“Allo stesso tempo- ha concluso Colla- bisogna sottolineare il merito dei lavoratori nel difendere il proprio posto di lavoro con fermezza, dignità e correttezza, e le Rsu e organizzazioni sindacali per il governo responsabile e trasparente mostrato nei vari, delicati, passaggi decisionali”.

foto: ufficio stampa Regione Emilia Romagna

(ITALPRESS).

Urso vara il salvataggio dello stabilimento Marelli di Crevalcore

ROMA (ITALPRESS) – Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dato il consenso all’operazione di salvataggio di Marelli: si tratta dell’ultimo passaggio che pone il sigillo all’operazione. Tecnomeccanica, fonderia italiana specializzata nella produzione di componenti pressofusi in alluminio, rileva lo stabilimento Marelli di Crevalcore per garantirne la continuità produttiva e la salvaguardia di 152 dipendenti. Presenti all’evento che si è tenuto stamane a Palazzo Piacentini, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il sottosegretario con delega alle crisi di impresa, Fausta Bergamotto, Invitalia, la Regione Emilia Romagna, i Comuni di Bologna e Crevalcore e le organizzazioni sindacali.
“Grazie a un lavoro di squadra, importante e sinergico, si è raggiunta una soluzione positiva che garantisce la riconversione industriale dello stabilimento e la salvaguardia dei livelli occupazionali. Siamo pienamente soddisfatti di aver raggiunto anche questo obiettivo, un altro caso di successo di riconversione produttiva”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. “Siamo partiti 10 mesi fa con una procedura di licenziamento avviata nello stabilimento di Crevalcore e oggi siamo qui per porre il sigillo a questa operazione e di questo siamo molto felici, è una giornata importante: salvaguardia dell’occupazione e reindustrializzazione del sito erano gli obiettivi che ci eravamo posti”, ha affermato il sottosegretario al Mimit con delega alle crisi industriali, Fausta Bergamotto.
L’operazione, costruita congiuntamente al Fondo salvaguardia gestito da Invitalia, consegue alla decisione di Marelli di cessare l’attività produttiva dello stabilimento. Tecnomeccanica e Invitalia partecipano all’intervento di ricapitalizzazione della NewCo creata allo scopo di salvaguardare l’attività storicamente svolta sul territorio emiliano. E’ previsto che Marelli ceda alla NewCo gli asset funzionali all’attività produttiva ad un valore simbolico. L’intervento di circa 17 milioni di euro consente di garantire la continuità produttiva dello stabilimento che riceverà, in arco piano, un contributo da parte di Marelli di circa 70 milioni di euro sotto forma di contratti negoziati con Tecnomeccanica.

foto: ufficio stampa Mimit

(ITALPRESS).

Automotive, Colla “Bene la soluzione per Marelli”

ROMA (ITALPRESS) – “Prima di tutto soddisfazione per l’annuncio di soluzione della vicenda Marelli”. Così l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, è intervenuto oggi al Tavolo nazionale automotive convocato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha annunciato il salvataggio del sito produttivo e dei lavoratori della Marelli a Crevalcore (Bo). Domani la firma che consentirà il passaggio di consegne al nuovo partner industriale, mentre i dettagli della soluzione saranno definiti nella riunione di venerdì prossimo presso la sede della Regione Emilia-Romagna. Al vertice ministeriale hanno partecipato le Regioni e i rappresentanti del Gruppo Stellantis per fare il punto sui siti produttivi ex Fiat-ex Fca. In particolare per l’Emilia-Romagna si tratta degli stabilimenti Maserati di Modena e la VM di Cento (Fe). Oltre alle Regioni e alla Conferenza delle Regioni, erano presenti le organizzazioni sindacali, i rappresentanti dielle aziende automobilistiche e della filiera automotive, le associazioni del settore e l’Anfia (Associazione nazionale filiera italiana automotive).
Tra i temi del confronto, la questione delle produzioni in Italia, in particolare sulle politiche industriali e sul tema della componentistica , la possibile apertura del mercato ad aziende straniere, che nel rispetto delle regole europee utilizzino componenti e manodopera italiana. A questo proposito il ministro ha annunciato l’esistenza di un dialogo avanzato con un gruppo automobilistico cinese, Doungfeng, per la possibilità di realizzare uno stabilimento in Italia. Per quanto riguarda l’accordo con Stellantis, prosegue il confronto che sarà anche influenzato dalle politiche europee su incentivi e dazi. Il confronto, è stato detto, proseguirà a settembre e “l’Emilia-Romagna- ha spiegato l’assessore Colla- sarà come sempre presente ad ogni tavolo convocato”. Per quanto riguarda il tema incentivi, il ministero ha in programma di modificare dei criteri per gli ecobonus dal 2025 poichè l’obiettivo di incrementare la produzione non è stato raggiunto.
“Bene gli ecobonus – sottolinea Colla- ma non sono questi gli strumenti per determinate e indirizzare le politiche industriali. Saranno determinanti le decisioni in sede europea per definire gli scenari futuri. Avvertiamo una preoccupazione per il peso che l’Italia oggi può esercitare sulle politiche europee, in particolare sul tema della componentistica”. “L’Italia non deve regredire a paese a vocazione di assemblatori poveri- aggiunge l’assessore-.Nel nostro caso il valore aggiunto è dato dalla componentistica di qualità e dai grandi marchi ad altissima tecnologia e innovazione come Lamborghini, Ferrari e Maserati: ci aspettiamo sia un progetto all’altezza, che non ridimensioni marchi simbolo della Motor Valley dell’Emilia-Romagna come quello della Maserati o della Vm di Cento, mettendo a rischio presenze che hanno fatto la storia dei motori in questo Paese, e non solo”.
“Per essere competitivo con Stati Uniti e Paesi asiatici è necessario- prosegue Colla – un fondo sovrano europeo in grado di sostenere gli imponenti investimenti necessari a un settore in forte cambiamento e avviare collaborazioni con il sistema università e del sapere. Questo è il modo per essere competitivo in tutti i settori della mobilità che oggi è interamente interconnessa”. Infine l’assessore si è soffermato sui contratti di sviluppo che devono prevedere incrementi di produzione e occupazione fondamentali per garantire qualità nel settore.
“Il depauperamento dell’Innovation Hub della Maserati, la cassa integrazione per lo stabilimento di Modena e il silenzio sul futuro del sito di Cento ci preoccupano. Per questo- chiude Colla- abbiamo chiesto impegni precisi e trasparenti: su Maserati la produzione di nuovi modelli e certezza di avvio per quelli elettrici annunciati, su VM la conferma del piano industriale di cinque anni per la riconversione nei motori per industria marina e agricoltura, motori industriali ma anche ricambi e reparti test su emissioni”.

foto: ufficio stampa regione Emilia Romagna

(ITALPRESS).

Sessantasei ettari di nuovi boschi lungo le strade e linee ferroviarie

BOLOGNA (ITALPRESS) – Alberi a fianco di strade, autostrade e linee ferroviarie. La rete infrastrutturale dell’Emilia-Romagna si colorerà di verde grazie alla messa a dimora di oltre 42mila piante che permetteranno di creare oltre 66 ettari di veri e propri boschi, lungo la rete infrastrutturale del territorio di pianura, compreso quello della città metropolitana di Bologna.
Nuovi polmoni green che, considerando le coperture vegetali spontanee già esistenti per circa 30 ettari in aree di proprietà dei tre gestori, porteranno a quasi 100 ettari le superfici boscate lungo la rete infrastrutturale di pianura.
Un progetto che sta per diventare realtà grazie a 2,6 milioni di euro che la Regione assegnerà ad Anas, Aspi e Rfi, i tre enti che si occuperanno dell’intervento. In particolare, 2,5 milioni serviranno a coprire i costi di acquisto, piantagione e mantenimento per i primi tre anni delle piante, 100mila euro per il monitoraggio dell’intervento.
Dopo l’approvazione – nell’ultima seduta della Giunta regionale – della delibera che stanzia le risorse assegnate all’Emilia-Romagna dal ministero dell’Ambiente, verranno ora sottoscritte le convenzioni tra la Regione e i tre enti, con il dettaglio dei tre interventi.
“Con questo progetto interveniamo in aree particolarmente fragili da un punto di vista ambientale, in cui la presenza di alberi può portare significativi benefici per quanto riguarda la qualità dell’aria, il contrasto alle emissioni di CO2 e di altri inquinanti, la riduzione delle temperature- afferma l’assessora regionale alla Forestazione, parchi e biodiversità, Barbara Lori-. E con indubbi vantaggi dal punto di vista paesaggistico e della salvaguardia della biodiversità. Un altro passo importante, e ringrazio Anas, Aspi e Rfi per la collaborazione, per fare dell’Emilia-Romagna il corridoio verde d’Italia”.
Il progetto rientra nel programma della Regione “Mettiamo radici per il futuro” per la distribuzione gratuita di alberi, siepi e arbusti, che prevede una molteplicità di interventi rivolti a imprese, enti pubblici, ma anche scuole, associazioni, privati cittadini. Dall’inizio di questa legislatura, le risorse messe a disposizione, considerando anche questo intervento, arrivano a superare i 10 milioni di euro.
Secondo una prima ipotesi progettuale, l’Azienda Nazionale Autonoma delle Strade interverrà su cinque aree, per quasi 8 ettari e oltre 6mila piante; Autostrade per l’Italia su 9 aree per 21,6 ettari e 12mila alberi, mentre Rete Ferroviaria Italiana metterà a dimora oltre 24mila alberi in 11 siti per un’estensione di oltre 36,4 ettari. Tra i criteri seguiti per definire le aree di intervento, la vicinanza a fonti di emissione (ad esempio svincoli stradali) o a centri urbanizzati, ma anche la possibilità di estendere piantagioni spontanee preesistenti. Le varietà dovranno essere autoctone, scelte entro una rosa definita dalla Regione, mentre la densità dovrà essere di 647 piante per ettaro. L’avvio della messa a dimora è previsto entro il 2024.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Produzione musicale, la Regione stanzia 3,6 milioni

BOLOGNA (ITALPRESS) – Sono 21 i progetti approvati, articolati in 26 azioni, otto riferite ai nuovi autori, tredici alla creatività, due sull’azione dedicata a circuiti di locali e reti di festival e tre riferite ad azioni di promozione e circuitazione all’estero.
La dotazione finanziaria per sostenere questi progetti nel triennio 2024-2026 ammonta a 3.650.300 euro.
Continua il percorso della Regione Emilia-Romagna per favorire la crescita della filiera del settore produttivo musicale, promuovendo la musica quale strumento di aggregazione sociale, e sostenendo la produzione e la fruizione della musica contemporanea originale dal vivo. La Regione, attraverso la legge 2 del 2018, concede contributi per la realizzazione di progetti di valenza regionale che sviluppino azioni volte a perseguire la ricerca, la valorizzazione e la promozione dei nuovi autori e della creatività, in particolare giovanile, attraverso iniziative di orientamento, tutoraggio e supporto nelle fasi produttive, distributive e promozionali, anche all’estero.
“Continuiamo a sostenere gli operatori della filiera emiliano-romagnola che ruota intorno alla musica- commenta l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori-. L’obiettivo è creare lavoro e imprese di qualità, valorizzando autori e produzioni dell’Emilia-Romagna in Italia e all’estero. Vogliamo fare di questa regione un grande polo della creatività in Italia e la musica gioca un ruolo importante”.
Nel triennio 2021-2023, grazie a un analogo stanziamento di oltre 3,6 milioni di euro, erano state sostenute 28 azioni progettuali che hanno portato alla selezione di più di 90 nuovi autori, nuove autrici e band emergenti per la maggior parte dei quali è stato sviluppato un percorso di filiera (dallo scouting alla residenza artistica; dalla produzione al tour promozionale e alla partecipazione a vetrine e festival). Nell’ambito dell’azione progettuale ‘creatività’ sono state realizzate più di 70 produzioni musicali originali che si caratterizzano per un elevato livello di innovazione nei formati, contenuti e/o linguaggi. Unico progetto sostenuto nel triennio precedente – e confermato nel triennio in corso di attuazione – nell’ambito dell’azione ‘circuito di localì è quello presentato da Arci Emilia-Romagna APS, che può contare su una rete di circoli distribuita capillarmente su tutto il territorio regionale. Confermata anche la Rete di Festival “Solido” la cui finalità, come per l’azione Circuito di Locali, è quella di favorire la circuitazione di artiste/i e band e formazioni musicali emiliano-romagnoli.
L’obiettivo dell’azione progettuale ‘Promozione e circuitazione all’esterò è la mobilità degli artisti e dei gruppi musicali della regione attraverso una specifica strategia di export che lo scorso triennio ha consentito di realizzare oltre 120 date in Europa, negli Stati Uniti e in Sudafrica. L’attività, inoltre, consente di sostenere anche i costi relativi alla partecipazione delle operatrici e degli operatori nei principali eventi di music business internazionali con lo scopo di rafforzare la distribuzione estera e promuovere il sistema musicale regionale.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Strage Bologna, Mattarella “Attacco feroce alla convivenza degli italiani”

ROMA (ITALPRESS) – “I morti, le immagini della Stazione di Bologna devastata, l’attacco feroce alla convivenza degli italiani, hanno impresso un segno indelebile, il 2 agosto 1980, nella identità della Repubblica e nella coscienza del popolo italiano. La memoria non è soltanto un dovere ma è l’espressione consapevole di quella cittadinanza espressa nei valori costituzionali che la violenza terroristica voleva colpire e abbattere”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella ricorrenza dell’anniversario della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto del 1980.
“Con profondi sentimenti di solidarietà, quarantaquattro anni dopo l’attentato, ci uniamo ai familiari delle vittime e alla Città di Bologna, teatro di una spietata strategia eversiva neofascista nutrita di complicità annidate in consorterie sovversive che hanno tentato di aggredire la libertà conquistata dagli italiani – sottolinea il Capo dello Stato -. A Bologna si consumò uno degli eventi più tragici della nostra storia repubblicana. Una ferita insanabile, monito permanente da consegnare alle giovani generazioni unitamente ai valori della risposta democratica della nostra Patria, che hanno consentito il riscatto e, nell’unità della nostra comunità, la salvaguardia del bene comune”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Piantedosi “L’antifascismo è e deve rimanere un valore condiviso”

ROMA (ITALPRESS) – Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, anche quest’anno a Bologna rappresenta il governo durante le commemorazioni della strage. “Sono stato designato e ne sono onorato anche perchè da Bologna hanno detto ‘bene, è uno che ci conoscè. Conosco la città, conosco la storia della strage, che cosa ha rappresentato e rappresenta. La matrice della strage è neofascista: è accertata da sentenze definitive e nessuno le può mettere in discussione”, commenta in un’intervista al Corriere della Sera.
Lo scorso anno, sottolinea Piantedosi, “parlai a nome di tutto il governo in maniera inequivocabile. La condanna giudiziaria di persone che si definivano orgogliosamente neofasciste non lascia equivoci. E lo dimostrano anche le ultime sentenze”. “Se dopo quarant’anni c’è stata un’univoca conclusione giudiziaria rispetto alla matrice, non ci sono elementi di discussione – aggiunge -. Per chi rappresento adesso, il governo nella sua interezza, è un dato acquisito. Il rischio di un ritorno in Italia di un regime di stampo fascista è pari a zero. Nessun partito politico in Parlamento è nemmeno lontanamente assimilabile al fascismo. L’antifascismo è e deve rimanere un valore condiviso. E non può trasformarsi in uno strumento ideologico per attaccare politicamente e delegittimare l’avversario”.
“Se ci sono gruppi che inneggiano al fascismo, vanno condannati da tutti con fermezza – ci tiene a puntualizzare il ministro -. Ma dobbiamo essere consapevoli che non sono in grado in alcun modo di incidere sulla vita democratica del Paese. Ove una formazione provasse a organizzarsi come un partito di ispirazione fascista, esso sarebbe contrastato e sciolto, non appena si concretizzassero gli elementi previsti dalla legge”. L’ipotesi che gruppi di estrema destra come CasaPound e Forza Nuova sentano che con il centrodestra al governo il clima è cambiato “va respinta nella maniera più assoluta e non credo affatto che possano sentirsi legittimati dal contesto politico – prosegue -. Posso garantire che il governo non dà e non darà mai copertura o legittimazione a frange estremiste. La dimostrazione è in quello che stiamo facendo e in quello che abbiamo fatto. In tutti casi saliti all’attenzione delle cronache le forze di polizia sono intervenute con puntualità e fermezza nell’attribuire a ognuno le proprie responsabilità”. Dopo l’aggressione al giornalista della Stampa Andrea Joly il presidente Sergio Mattarella ha parlato di atto eversivo.
“Ed io da ministro dell’Interno posso garantire e ribadire che non ci sono spazi di impunità – sottolinea Piantedosi -. Al Viminale c’è un osservatorio che monitora attentamente il fenomeno delle violenze contro la stampa insieme agli stessi rappresentanti dei giornalisti. Per noi il caposaldo principale è la libertà di pensiero e di espressione, soprattutto di chi per lavoro deve informare e documentare la realtà. Le azioni delle frange estreme, di destra come di sinistra, che agiscono in maniera violenta certamente non fanno mai bene a nessun governo e a nessuna maggioranza. Danneggiano il clima politico laddove invece una pacifica dialettica avvantaggia tutti”. “E’ un atto gravissimo – aggiunge -. Per questo ringrazio la questura di Torino che è riuscita a individuare in brevissimo tempo gli aggressori. Ora è tutto nelle mani della magistratura. La nostra linea è quella dell’intransigenza totale verso chi utilizza la violenza politica e questo non riguarda soltanto i casi in cui le vittime sono i giornalisti. Simili atti hanno e avranno sempre priorità di attenzione da parte degli organi investigativi. Come dimostrano tutti i casi recentemente accaduti”.
In merito allo scioglimento di CasaPound, “è stato più volte chiarito che, per poter procedere allo scioglimento, è necessaria una pronuncia della magistratura. Questo è confermato dal fatto che anche altri precedenti governi guidati dalla sinistra non hanno inteso procedere allo scioglimento”. E per quanto riguarda le manifestazioni antisemite, che stanno aumentando: “Abbiamo dovuto innalzare la vigilanza su centinaia di obiettivi sensibili riferibili a Israele o alle comunità ebraiche. Siamo in una situazione di costante allerta, senza per questo che ci debba essere allarmismo. E’ vero, da tempo c’è un aumento delle manifestazioni legate al conflitto israelopalestinese con una radicalizzazione delle posizioni. Ho detto più volte che c’è sicuramente stato un rigurgito antisemita, sovente mascherato da posizioni critiche contro Israele. C’è un aumento di fatti che riguarda forme più estreme di contestazione: incendio delle bandiere israeliane, tentativi di aggressione alla brigata ebraica, forme varie di intolleranza. Tutti atti su cui è forte l’attenzione e l’attività di contrasto da parte delle forze di polizia”. Piantedosi ricorda di avere rassicurato pubblicamente la senatrice Liliana Segre, che si è chiesta se deve avere ancora paura: “L’ho fatto a nome dell’intero governo. Perchè lei rappresenta per gli italiani una icona della democrazia e della lotta contro ogni forma di discriminazione e intolleranza. Dobbiamo difendere in ogni modo il suo impegno e quello che lei rappresenta per tutti. Nè la senatrice Segre nè nessun altro dovranno mai avere paura. Sull’uso della violenza non faremo sconti a nessuno”.
(ITALPRESS).

2 Agosto 1980, “Bologna non dimentica”, lo striscione in Regione

BOLOGNA (ITALPRESS) – “Bologna non dimentica”. E’ la scritta che campeggia da oggi sul grande striscione esposto, oltre che a Palazzo d’Accursio, anche su una delle Torri della Regione Emilia-Romagna a Bologna. L’iniziativa è realizzata dall’Associazione dei familiari con Cantiere Bologna in collaborazione con l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. Gli striscioni rientrano all’interno delle attività organizzate da Cantiere Bologna dal 2020 per coltivare la cultura della memoria. Il 2 agosto, la presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti parteciperà alle cerimonie commemorative in Comune a Bologna, durante il corteo e in Stazione in Piazza Medaglie d’Oro, mentre la consigliera Raffaella Raimondi presenzierà alla messa celebrata dall’arcivescovo di Bologna, cardinale Matteo Maria Zuppi, alle ore 11.15 alla Chiesa di San Benedetto, in via Indipendenza. La vicepresidente dell’Assemblea legislativa Silvia Zamboni rappresenterà l’Assemblea legislativa alla cerimonia di deposizione di corone alle lapidi che ricordano le vittime degli attentati ai treni Italicus e 904 Napoli-Milano in programma a San Benedetto Val di Sambro, il 2 agosto, e al Concorso Internazionale di Composizione “2 agosto”, che si terrà a partire dalle ore 21.15 del 2 agosto in Piazza Maggiore.
Sempre in occasione dell’anniversario della strage di Bologna il 2 agosto alle ore 22.55 su Rai 3 andrà in onda il film di Giulia Giapponesi “Quel dolore non è immobile”. Già proiettato in piazza Maggiore la scorsa estate, il film è stato realizzato dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con l’Associazione delle vittime, il Teatro dell’Argine e la casa di produzione Codalunga. Il film sarà poi disponibile gratuitamente sulla piattaforma RaiPlay.
“Quel dolore non è immobile” racconta la storia di 85 volontari che hanno portato a termine i viaggi che le vittime della strage non hanno potuto completare. Con loro una valigia bianca, testimone di una memoria che continua, consegnata una volta arrivati “a destino” a un passante, una famiglia, un sindaco, raccontando della strage e della persona che hanno simbolicamente portato “a destino”. Fra le voci c’è quella di Miriam Ridolfi, assessora del Comune di Bologna scomparsa lo scorso anno e che coordinò i soccorsi subito dopo la strage. E proprio da una sua frase prende spunto il titolo del film, “Quel dolore non è immobile”, da lei pronunciata durante quella che è stata la sua ultima intervista.

foto: ufficio stampa Regione Emilia Romagna

(ITALPRESS).