Emilia Romagna

E.Romagna, la vicepresidente Schlein riceve l’ambasciatore britannico

BOLOGNA (ITALPRESS) – La vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Elly Schlein, ha ricevuto in Viale Aldo Moro l’ambasciatore britannico in Italia e S. Marino, Edward Llewellyn -Lord Llewellyn of Steep- alla sua prima visita ufficiale nel capoluogo regionale dopo il suo insediamento nell’aprile scorso.
Al centro dell’incontro la volontà condivisa di rafforzare le prospettive di collaborazione in campo economico-commerciale, culturale ed ambientale, a partire dalla transizione ecologica e digitale. Schlein e Llewellyn hanno inoltre sottolineato i comuni valori di promozione della pace, difesa della sicurezza internazionale e tutela dei diritti umani che sorreggono l’azione dei rispettivi Paesi. Un richiamo che assume un significato ancora più forte alla luce di quanto sta avvenendo ai confini dell’Europa, con le immani sofferenze che sta vivendo la popolazione dell’Ucraina in seguito all’invasione da parte della Russia.
La Consulta emiliano-romagnoli nel mondo mantiene strette relazioni con le associazioni di emiliano-romagnoli che vivono nel Regno Unito. Edward Llewellyn è un diplomatico di lungo corso e vanta un lungo e prestigioso curriculum vitae: prima di essere accreditato in Italia ha, tra l’altro, ricoperto dal 2016 al 2021 l’incarico di ambasciatore per il Regno Unito in Francia e in precedenza, dal 2010 al 2016, è stato Capo di gabinetto dell’ex Premier britannico David Cameron.

foto: ufficio stampa Regione Toscana

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Data Valley e Distretto della Salute E.Romagna sbarcano a Boston

BOLOGNA (ITALPRESS) – Costruire un nuovo futuro. Ripensando le città, per renderle più vivibili e inclusive, e migliorando cura e assistenza delle persone, mettendo la scienza al servizio dell’uomo. Attraverso la ricerca, potenziata dalla capacità di calcolo e analisi di un numero enorme di dati e dalla realtà aumentata, già utilizzata nella chirurgia di precisione. La Data Valley e Il distretto della salute dell’Emilia-Romagna incontrano l’ecosistema di Boston, hub mondiale dell’innovazione e della ricerca in sanità. Per rafforzare la collaborazione nei settori delle tecnologie sanitarie e della scienza della vita. Consolidando quella già avviate un anno fa con il Bridging Innovation Program Digital Health, il progetto di internazionalizzazione promosso dalla Regione in collaborazione con Art-Er, al quale hanno partecipato dieci realtà emiliano-romagnole, tra imprese e centri di ricerca. Fra questi ultimi, il Centro interdipartimentale di ricerca industriale, scienze della vita e tecnologie per la salute (Ciri) dell’Università di Bologna e l’Istituto romagnolo per lo studio dei tumori “Dino Amadori” di Meldola (FC). Una realtà attorno alla quale costruire una cornice istituzionale più forte, come dimostrano gli incontri che a Boston il presidente Stefano Bonaccini ha avuto prima con la vicegovernatrice dello Stato del Massachussetts, Karyn Polito, poi con la sindaca Michelle Wu, nella terza giornata della missione istituzionale negli Usa. Con lui la Console generale d’Italia a Boston, Federica Sereni. “La gestione dei Big data e la capacità di supercalcolo è alla base di numerose importanti applicazioni pratiche che riguardano direttamente la vita delle persone e delle nostre comunità: dalla sanità all’ambiente, dai processi produttivi alla logistica, la mobilità e i tempi delle città. Uno degli strumenti per affrontare le grandi sfide del futuro e costruire uno sviluppo più equo e sostenibile – ha affermato il presidente Bonaccini -. Oggi qui a Boston rendiamo ancora più forte il nostro impegno in questa direzione, consolidando il rapporto fra due delle aree più avanzate nel contesto internazionale, già meta di precedenti missioni regionali. E mettendo al centro la ricerca, l’innovazione e la conoscenza, asset strategici della Data Valley emiliano-romagnola. Per far crescere la nostra economia, il buon lavoro e le nostre comunità, insieme alle università, a strutture sanitarie all’avanguardia e alla collaborazione con imprese innovative. Ma anche al servizio del Paese. Nella nostra regione, infatti, al Tecnopolo di Bologna si concentrerà l’20% della capacità di supercalcolo europea e l’80% di quella italiana”. Individuare soluzioni innovative per creare città più inclusive, utilizzando un approccio critico e multidisciplinare e partendo dalle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale e dai Big Data. Temi di stretta attualità che sono stati al centro dell’incontro al MIT Senseable City Laboratory, il laboratorio digitale del gruppo City Design and Development del Massachusetts Institute of Technology, creato nel 2004 dall’architetto Carlo Ratti, dove lavorano team di fisici, informatici, designer, comunicatori e diverse altre professionalità. Tra i più recenti progetti, uno studio sull’utilizzo degli spazi urbani s Stoccolma da parte della cittadinanza, prima e dopo la pandemia da Covid-19, ma sono stati approfonditi anche quelli realizzati su Bologna: uno sulla distribuzione dell’irradiazione solare nelle diverse zone della città, mappa poi incrociata con i consumi di energia residenziale per verificare l’eventuale autosufficienza energetica attraverso impianti di energia pulita; il secondo sull’installazione delle colonnine di ricarica delle auto elettriche a partire dalla reale domanda di consumo energetico ricavata sempre dall’analisi dei Big data.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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Droni per trasporto merci in Emilia Romagna, accordo Regione-Enac

BOLOGNA (ITALPRESS) – Con i droni può cambiare la mobilità all’interno delle città dell’Emilia-Romagna. In un futuro non troppo lontano, per esempio, si potrà rivoluzionare la logistica: si potranno realizzare servizi per i cittadini e imprese in ambito urbano, ecosostenibili ed efficienti, per distribuire merci con indubbi vantaggi in termini di rapidità, riduzione dei costi, delle emissioni e del traffico urbano. Si potrà prevedere il trasporto di materiale sanitario di prima emergenza e biomedicale ma anche biologico tra diversi ospedali. E’ a questi obiettivi che punta la ricerca e lo sviluppo dei servizi aeromobili a guida autonoma, la cosiddetta ‘Mobilità aerea avanzatà (Advanced air mobility), prevista dalla collaborazione tra Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, Enac, e la Regione Emilia-Romagna. La collaborazione è fissata in un Protocollo di intesa approvato dalla Giunta regionale e che sarà sottoscritto dalle parti nelle prossime settimane. La proposta, che tocca trasversalmente diversi ambiti di intervento e programmazione della Regione, arriva congiuntamente dagli assessori regionali allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla e alla Mobilità, trasporti e infrastrutture, Andrea Corsini. Da parte sua Enac mette in campo un doppio ruolo: quello tradizionale di ente regolatore e certificatore assieme a quello di motore dell’intero ecosistema nazionale dell’Advanced Air Mobility. La collaborazione riguarda la governance e la gestione dello sviluppo della Mobilità aerea avanzata relativa al complesso di nuovi servizi, tecnologie, infrastrutture e soluzioni per il trasporto di persone, merci e forniture, anche medicali, attraverso l’utilizzo di velivoli innovativi elettrici a decollo e atterraggio verticale, instradati in corridoi aerei urbani dedicati a questi spostamenti. “Questo accordo rafforza il ruolo delle nostre piattaforme aeroportuali sia nell’ambito della ricerca, progettazione, digitalizzazione e certificazione, sia nella possibilità di definire nuove filiere manufatturiere innovative”, spiegano gli assessori Colla e Corsini.
– Foto Agenziafotogramma.it –
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Agroalimentare, l’Emilia-Romagna conquista gli Stati Uniti

BOLOGNA (ITALPRESS) – Una festa della qualità. Che permette alla Food Valley dell’Emilia-Romagna di conquistare gli Stati Uniti mettendosi in mostra in una vetrina prestigiosa: la Summer Fancy Food, la più importante manifestazione del settore agroalimentare e bevande del Nord America, apertasi ieri nel cuore di New York, al Jovits Center a Manhattan. Lo ha fatto forte dei suoi 44 prodotti Dop e Igp, nessun’altra regione europea ne conta tanti, distribuiti fra tutte le province della regione. Territori ed eccellenze, molte delle quali rappresentate alla Fancy Food da 4 Consorzi di tutela e 25 aziende espositrici (l’elenco in allegato). Tanto da meritarsi il posto d’onore al taglio del nastro della Summer Fancy Food e del Padiglione Italia, il nostro Paese è partner Country dell’edizione 2022, la 66^ e la prima dopo lo stop dovuto alla pandemia negli ultimi due anni. A dare il via alla rassegna, insieme al presidente della Fancy Food, Bill Lynch, e all’ambasciatrice italiana negli Stati Uniti, Mariangela Zappia, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, la presidente dell’Assemblea legislativa, Emma Petitti.
“Siamo la regione leader in Europa per prodotti a qualità regolamentata. Eccellenze che in tutto il mondo sono sinonimo di qualità, tipicità, distintività- affermano il presidente Bonaccini e l’assessore Mammi-. L’agroalimentare è una voce fondamentale del nostro export e gli Stati Uniti uno dei partner commerciali più importanti. Promuovere accordi e relazioni, sostenere le nostre imprese nei processi di internazionalizzazione, facendo gioco di squadra con il Governo, è per noi un impegno fondamentale. Così come lo è continuare a investire sulla qualità, l’innovazione e la sostenibilità ambientale delle nostre produzioni”.
“Il nostro obiettivo – aggiungono- è favorire la conoscenza e la valorizzazione dei prodotti agricoli e alimentari regionali in un mercato già oggi molto significativo come gli Stati Uniti, intercettando modifiche dei comportamenti dei consumatori che la pandemia ha accelerato, come l’attenzione a stili di vita più salutari e alla sicurezza alimentare. Le nostre eccellenze alimentari, che uniscono qualità delle materie prime e delle tecniche di produzione, hanno tutte le carte in regole per rispondere a questa richiesta. Per questo siamo qui, per lanciare un programma che guardi al mercato Usa nel momento in cui i consumatori americani dimostrano di preferire e voler scegliere la qualità e la sicurezza, terreno- chiudono Bonaccini e Mammi- sul quale l’Emilia-Romagna non ha rivali al mondo”.
Quella di New York è la prima tappa della missione istituzionale della Regione che fino al 17 giugno toccherà anche le città di Boston, Washington, Philadelphia, per incrociare le competenze e le vocazioni di due territori – Emilia-Romagna e Stati Uniti del Nord – in alcuni settori strategici: agricoltura 4.0, agroalimentare, ma anche Big Data e intelligenza artificiale, scienze della vita, biotecnologie, automotive. E avviare collaborazioni e progetti comuni, spingendo sull’export e promuovendo gli investimenti.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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Ricerca, la Regione Emilia Romagna in missione negli Usa

BOLOGNA (ITALPRESS) – Big Data e intelligenza artificiale, agricoltura 4.0, agroalimentare e scienze della vita, biotecnologie, automotive. Al via, guidata dal presidente Stefano Bonaccini, una nuova missione istituzionale della Regione Emilia-Romagna negli Stati Uniti, guidata dal presidente Stefano Bonaccini: un ponte oltre oceano, per avviare una serie di collaborazioni in alcuni settori strategici, confermandosi sempre più polo internazionale della ricerca scientifica e tecnologica e punta avanzata del sistema Italia negli Usa. New York, Boston, Washington, Philadelphia le tappe, per una fitta agenda di incontri e iniziative che dal 12 al 17 giugno permetteranno di promuovere il sistema regionale dell’innovazione e sostenere le opportunità di collaborazione e investimenti per le imprese in un’area di grande interesse per l’Emilia-Romagna come gli Stati Uniti. Nel 2021 gli Usa sono stati la seconda destinazione dell’export emiliano-romagnolo con un valore di 8 miliardi di euro. Tra gli appuntamenti più importanti, l’accordo di collaborazione tra Regione Emilia-Romagna e Stato della Pennsylvania. L’incontro a Washington con il ministro federale all’Agricoltura, Tom Vilsack, quelli a Boston con la sindaca Michelle Wu e con la vicegovernatrice del Massachusetts, Karyn Polito. Oltre alla firma di una collaborazione con Greenlight Biosciences sui temi dell’agricoltura sostenibile, incontri con star-up e centri di ricerca universitari, fra cui il MIT Senseable City Lab, laboratorio digitale collegato al MIT di Boston, e la partecipazione al Summer Fancy Food Show a New York, fra le più importanti fiere dell’agrifood del Nord America.
A New York l’incontro con la comunità degli emiliano-romagnoli.
Nella delegazione anche le Università di Bologna, Modena e Reggio Emilia, Parma, l’Istituto romagnolo per lo studio dei tumori “Dino Amadori” di Meldola (FC), numerose aziende, Unioncamere regionale, il Centro servizi ortofrutticoli di Ferrara, il Consorzio UnaPera e Ri.Nova, il polo regionale dell’innovazione agroalimentare, i Consorzi di valorizzazione dei prodotti tipici dell’Emilia-Romagna. Oltre ad Art-Er, la società in house della Regione che associa tutte le università e i centri di ricerca nazionali presenti sul territorio regionale e al Clust-Er Salute, che riunisce imprese, laboratori della Rete Alta Tecnologia, centri di ricerca, strutture sanitarie ed enti di formazione nel settore della salute.
– Foto agenziafotogramma.it –
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Sanità, entro il 2022 rientro nei tempi previsti liste d’attesa

BOLOGNA (ITALPRESS) – Oltre un milione e cinquecentomila prestazioni rinviate per il Covid già recuperate, a cui si aggiungono 53 mila interventi chirurgici. Ma ancora non basta: il piano operativo per il recupero delle liste di attesa predisposto dalla Regione Emilia-Romagna si pone l’obiettivo di ritornare entro il 2023 ai valori di performance pre-pandemici per le prestazioni differibili o programmabili. Le urgenze, infatti, sono sempre state garantite nei tempi fissati e così, ovviamente, continuerà a essere. Un percorso di rientro che prevede un primo, importante traguardo intermedio: entro la fine del 2022, i tempi previsti dovranno essere rispettati almeno nel 90% dei casi, raggiungendo gli indici di performance richiesti (area verde), e quindi dovrà essere garantita la prima visita specialistica entro 30 giorni e un accertamento diagnostico entro 60. In media, questi i tempi che prima del 2020 erano rispettati nel 97% dei casi, ed è a valori analoghi che la Regione vuole arrivare entro il 2023.
Sul fronte della chirurgia si prevede nel 2022 il recupero della capacità produttiva al 92% dei livelli del 2019 e il ripristino completo della capacità pre-pandemica nel 2023. Come detto, il piano non riguarda gli interventi e le prestazioni specialistiche urgenti, per i quali il sistema sanitario regionale ha sempre, nonostante l’emergenza sanitaria, garantito l’effettuazione.
“Le criticità che abbiamo dovuto superare in questi due anni non hanno precedenti nella storia del servizio sanitario regionale- commentano il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. La Regione Emilia-Romagna, nei giorni in cui gli ospedali, le Case della salute, i Pronto soccorso erano sottoposti a una pressione straordinaria, ha comunque garantito le prestazioni urgenti sia per ciò che concerne le visite specialistiche e la diagnostica, sia per la chirurgia. Si pensi ai malati oncologici, per esempio, ma anche alle patologie cardiache o ortopediche per le quali l’impegno è stato massimo”.
“A questo punto dobbiamo chiudere la pagina dell’emergenza, superata grazie al ragguardevole impegno del personale sanitario, smaltire gli arretrati che ancora ci sono per tornare nel 2023 agli standard abituali dell’Emilia-Romagna. Senza dimenticare che il nostro servizio sanitario regionale è fra quelli che più in Italia ha recuperato prestazioni sospese a causa della pandemia e che sulle liste d’attesa la Regione ha attuato un piano di monitoraggio costante, unico nel Paese, che prima della pandemia aveva ridotto i tempi d’attesa, erogando le prestazioni entro i tempi indicati dagli standard ministeriali. Allo stesso modo, siamo intenzionati adesso a fare tutto ciò che servirà per tornare ai nostri standard, tenuto conto dei due anni drammatici che abbiamo alle spalle”.
Da diversi anni la Regione Emilia-Romagna è impegnata nell’implementazione di strategie di contenimento e programmazione efficiente delle liste di attesa, con particolare riferimento alle prestazioni specialistiche ambulatoriali e ai ricoveri chirurgici programmati. Inoltre, già dal 2019 è stato istituito l’Osservatorio Regionale sulle liste di attesa delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e di ricovero, mentre dal 2015 la rilevazione dei tempi di attesa, inizialmente trimestrale, è stata disposta a cadenza settimanale. Attraverso un cruscotto regionale, ogni settimana vengono rilevate le prenotazioni effettuate e quelle garantite entro i tempi standard e i dati di performance sono pubblicati sul sito www.tdaer.it e consultabili online da tutti i cittadini.
Complessivamente, nel 2020 sono state gestite e recuperate oltre 1,6 mln di prestazioni sospese. Per ciò che concerne gli interventi chirurgici, nel 2020 sono stati rimandati circa 74 mila ricoveri: al 1^ gennaio 2022 la casistica si era ridotta a solo 21 mila ricoveri. Si può quindi stimare un recupero di circa 53 mila interventi totali entro il 2021. Il Piano della Regione mette nero su bianco gli strumenti con i quali si devono raggiungere gli obiettivi attesi. Per quanto riguarda gli interventi chirurgici programmati, si punta al massimo efficientamento delle sale operatorie, con una programmazione chiara e definita dei percorsi di preparazione dei pazienti per azzerare i tempi di degenza pre-operatori; un contributo, inoltre, è atteso dal privato accreditato: saranno ampliate le ore di sale operatorie disponibili dove operano i professionisti del servizio sanitario pubblico, così da poter aumentare il numero degli interventi; proseguirà poi il monitoraggio costante da parte della Regione della capacità delle Aziende sanitarie di erogare le prestazioni.
Sul fronte della diagnostica e delle visite specialistiche il tema chiave è quello della maggior produzione e della appropriatezza: saranno predisposti percorsi di accesso alle visite specialistiche, univoci e standardizzati per le patologie più frequenti, con diverse classi di priorità e che, in relazione al sospetto diagnostico individuato, consentano al medico la scelta appropriata della priorità. Il piano prevede poi il potenziamento della collaborazione tra aziende sanitarie anche di diverso ambito territoriale per ampliare le disponibilità di prenotazione dei servizi.
Anche la telemedicina, dimostratasi preziosa per superare le difficoltà determinate dalla pandemia COVID-19, giocherà un ruolo di primo piano nell’ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili, sviluppando modalità alternative a distanza, in grado di garantire la continuità assistenziale dei pazienti impossibilitati ad accedere alle strutture nei tempi di previsti e ai residenti in aree remote che potranno essere anche tele monitorati a distanza. La telemedicina potrà essere implementata anche per le branche specialistiche, ad esempio, legate ai casi di esenzione per patologia cronica a scadenza. Inoltre, l’utilizzo della telemedicina, in particolare per il teleconsulto tra i medici di base e gli specialisti, rappresenta uno strumento fondamentale affinchè il ricorso alle visite specialistiche o alla diagnostica possa essere preventivamente concordato tra i professionisti.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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Emilia Romagna, al via lavori consolidamento frana Brentese

BOLOGNA (ITALPRESS) – Un cantiere da 250mila euro per consolidare la frana che minaccia l’abitato di Brentese, frazione di Campeggio, in comune di Monghidoro. Nella valle dell’Idice si lavora dunque per mettere in sicurezza il nucleo abitato del piccolo borgo dell’Appennino bolognese, lambito da un movimento franoso. “Gli interventi, che verranno realizzati con risorse della Regione, sono stati progettati dai tecnici dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile – spiega l’assessore regionale alla Difesa del suolo, Irene Priolo – Continuiamo nell’opera di monitoraggio, presidio e cura del territorio, intervenendo laddove è necessario”. A Brentese sono previste opere di regolazione delle acque di superficie e profonde, oltre alla costruzione di strutture di contenimento, utilizzando tecniche di ingegneria naturalistica. Il progetto tiene conto delle condizioni riscontrate l’estate scorsa, con la nicchia originaria della frana, vicino alle abitazioni, rimodellata dai proprietari e la presenza, nel corpo di frana, di nicchie secondarie e contropendenze che determinano zone di ristagni e la crescita di una vegetazione che prolifera in ambienti umidi e acquosi, come equiseti e giovani pioppi.
La parte bassa della frana, invece, è “adagiata” su un campo limitrofo e mostra di aver raggiungendo un equilibrio naturale. A fronte di questa situazione, i lavori sono mirati alla regimazione delle acque di superficie realizzando una rete di scolo, con fossi per raccogliere le acque sorgive e piovane e conferirle nel reticolo sottostante, adattato e ripulito dalla vegetazione infestante. Per il drenaggio delle acque sotterranee verranno realizzate trincee drenanti profonde, in modo da abbassare le falde e stabilizzare il versante. Contestualmente sarà rimodellato tutto il corpo di frana, eliminando contropendenze e zone di ristagno. Infine, per ottenere una maggior protezione della scarpata laterale sulla sinistra del corpo di frana, saranno realizzate strutture in legno e pietrame, con tecniche di ingegneria naturalistica.
– Foto ufficio stampa Regione Emilia Romagna –
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Emilia Romagna, rinnovato protocollo sicurezza lavoratori artigianato

BOLOGNA (ITALPRESS) – Rinnovato il Protocollo Quadro di Intesa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori dell’artigianato. A siglarlo la Regione Emilia-Romagna, Opra Emilia-Romagna (Organismo Paritetico Regionale per l’Artigianato) ed Eber (Ente bilaterale Emilia-Romagna); di durata quinquennale, l’accordo rientra nell’ambito del Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025 (PRP), lo strumento di riferimento per le politiche regionali finalizzate alla salvaguardia della salute dei cittadini e alla promozione di buone pratiche di prevenzione. Il protocollo, trasversale rispetto ai diversi programmi del Piano, intende rafforzare, attraverso l’azione del Comitato Regionale di Coordinamento – composto da rappresentanti delle istituzioni e degli enti e associazioni datoriali e sindacali che si occupano a vario titolo di sicurezza e prevenzione sui luoghi di lavoro – il coordinamento tra istituzioni e partenariato economico e sociale: obiettivo comune è quello di assicurare la promozione di programmi di prevenzione diretti ai lavoratori e alle imprese artigiane. Con lo scopo di rafforzare, grazie alla sinergia di tutti i soggetti coinvolti, l’informazione e la consapevolezza dei rischi e delle conseguenze del mancato rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro. A firmare il documento l’assessore alla Politiche per la salute, Raffaele Donini, Adonella Monari, presidente di Opra e Barbara Maccato, presidente di Eber. “Il Protocollo che oggi rinnoviamo- afferma Donini- è un esempio virtuoso di come il raggiungimento degli obiettivi sanitari si possa e si debba ottenere grazie al contributo di tutti i soggetti coinvolti, in un’ottica di collaborazione. Questo approccio intersettoriale aumenta l’efficacia delle politiche sanitarie e aiuta a considerare la riduzione del rischio di incidenti sul lavoro e l’insorgere di malattie professionali un compito condiviso. Un metodo che si basa sulla partecipazione è decisivo per favorire la crescita di una cultura della sicurezza sul lavoro”. I firmatari, all’interno del Comitato Regionale di Coordinamento si impegnano a favorire azioni di supporto ai lavoratori, alle imprese artigiane e ai rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza aziendali (Rsl) e territoriali (Rlst) dirette a realizzare i programmi del Piano regionale di prevenzione 2021-2025.
– FOto ufficio stampa Emilia Romagna –
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