Emilia Romagna

Emilia Romagna, dalla Regione 2 mln per la promozione dello sport

BOLOGNA (ITALPRESS) – Due bandi per la promozione dello sport – da un milione di euro ciascuno – sono stati approvati nei giorni scorsi dalla Giunta regionale. Due milioni di euro che permetteranno di sostenere – con contributi compresi tra il 50 e il 70% della spesa ammissibile – due tipologie di iniziative: eventi e manifestazione sportive di valenza locale, regionale e sovraregionale; progetti biennali per il miglioramento del benessere fisico, psichico e sociale della persona attraverso l’attività motoria e sportiva. “Lo sport è salute e praticare un’attività motoria comporta a tutte le età indubbi benefici sul piano psico-fisico- ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini- Ma lo sport è anche uno straordinario strumento di inclusione sociale e per i più giovani una vera palestra di vita. E oggi più che mai è necessario offrire ai nostri bambini e ai nostri ragazzi occasioni in cui incontrarsi, mettersi alla prova, imparando il rispetto delle regole e l’importanza dell’impegno”.
“Per questo- ha concluso il presidente Bonaccini- continuiamo a investire nello sport, a partire da quello di base, a fianco delle numerose associazioni sportive che operano in questa regione, grazie alla passione di tanti volontari”. Destinatari dei due avvisi sono società e associazioni sportive dilettantistiche, associazioni di promozione sociale, enti locali. Le domande potranno essere presentate dalle ore 10 del 23 maggio alle ore 15 del 23 giugno 2022. In questa legislatura sono quasi 400 le iniziative già sostenute dalla Regione per un impegno economico di oltre 4,5 milioni di euro. Nel dettaglio: 211 eventi e manifestazioni sul territorio per un importo di 2,5 milioni di euro e 176 progetti per la promozione dell’attività motoria e sportiva per 2,1 milioni di euro.
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Emilia Romagna, a 10 anni dal terremoto 17.500 abitazioni ripristinate

BOLOGNA (ITALPRESS) – A dieci anni dal sisma, la ricostruzione in Emilia è ormai in fase di completamento. Complessivamente sono stati concessi contributi per quasi 6,5 miliardi di euro, erogati alle famiglie e alle imprese delle aree colpite. Di questi, già liquidati oltre 5 miliardi di euro. Per i seguenti numeri: 17.500 abitazioni ripristinate e 27 mila persone rientrate nelle proprie case. 570 scuole ripristinate o ricostruire ex novo e mai un’ora di lezione persa. 6 mila piccole attività commerciali, artigiane e dei servizi rese di nuovi agibili, 3.500 aziende industriali e agricole ristrutturate e altre 1.550 imprese che hanno potuto mettere in sicurezza i propri stabilimenti o spazi di produzione in nome della prevenzione futura. Ancora: 1.000 interventi nei centri storici per la riqualificazione o nuove aperture di botteghe, uffici, attività artigianali e professionali. 330 chiese riaperte al culto. E’ questo, in sintesi, il quadro della ricostruzione a dieci anni dal sisma che colpì quattro province emiliane – Modena, Reggio Emilia, Bologna, Ferrara – insieme a quelle di Mantova e Rovigo, causando 28 decessi, 300 feriti, 45 mila sfollati e danni per 12,2 miliardi di euro. Un ‘craterè iniziale che contava 59 Comuni, oggi ristretto a 15: in 45 comuni, infatti, la ricostruzione è pressochè terminata, mentre nei rimanenti è a buon punto ma servono ancora procedure e risorse specifiche. A fare il punto della situazione in occasione del decennale del sisma, nel corso di una conferenza stampa in Regione, a Bologna, il presidente Bonaccini, insieme al sottosegretario Baruffi e al direttore dell’Agenzia regionale per Ricostruzione-Sisma 2012, Enrico Cocchi. “Tutte le famiglie o quasi rientrate nelle proprie case, le aziende tornate nei capannoni, poi abitazioni e negozi, attività produttive e fabbricati agricoli, scuole e servizi, tantissimi nuovi spazi dedicati alla socialità, tecnopoli per la ricerca e l’innovazione: siamo impegnati a completare il lavoro della ricostruzione, ma possiamo ben dire che il più è fatto”, ha detto Bonaccini.
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Emilia Romagna terra di alberi monumentali, arriva il corso per esperti

BOLOGNA (ITALPRESS) – Un corso per tecnici esperti di alberi monumentali. Lo organizza la Regione ed è rivolto a chi si occupa di questi alberi di grande valore ambientale e culturale, ma con caratteristiche morfologiche, anatomiche e biologiche del tutto particolari, che richiedono cure e competenze specifiche. Specialmente in ambito urbano. Rivolto in particolare a operatori e tecnici del verde, agronomi, operatori forestali, periti agrari e architetti, il corso si svolgerà in due giornate formative: il 30 maggio e il 14 giugno. La prima giornata illustrerà la corretta gestione di alcuni esemplari presenti sul territorio urbano e si svolgerà in presenza presso il comune di Ferrara; la seconda permetterà di approfondire gli aspetti normativi, giuridici e di valorizzazione dell’albero monumentale e si terrà in collegamento da remoto.
“Questo corso rappresenta un altro tassello del nostro impegno per gli alberi monumentali – ha detto l’assessora regionale alla Montagna, parchi e forestazione Barbara Lori – Come Regione finanziamo gli interventi di gestione e cura sia su esemplari pubblici che di proprietà privata, ma è fondamentale che tali interventi siano svolti da figure professionali specifiche e di comprovata esperienza così da mantenere questi giganti della natura, arrivati fino a noi da epoche lontane, nelle migliori condizioni”.
Sono oltre 600 gli alberi monumentali presenti in Emilia-Romagna. E la Regione ha stanziato nel triennio 2021-2023 oltre 500mila euro per finanziarne la gestione: interventi quali la potatura della chioma, il consolidamento della stabilità, l’eliminazione dei rami pericolosi, fino a vere e proprie perizie per valutarne lo stato di salute. Risorse che si traducono in contributi fino ad un massimo di 10mila e 15mila euro (nel caso si tratti di esemplari in filare o in gruppo).
– Foto ufficio stampa Regione Emilia Romagna –
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E.Romagna, migliaia di caschetti da bici per i bimbi delle elementari

BOLOGNA (ITALPRESS) – Trecento caschetti da bici, per altrettanti bambini, per farli pedalare in sicurezza. Sono stati consegnati dall’Osservatorio per l’Educazione alla Sicurezza stradale della Regione alle scuole di Valsamoggia (Bo). Questa mattina è avvenuta, tra le ultime tappe del progetto, la consegna alle quinte elementari della scuola “Bambini di Sarajevo” di Crespellano (Bo), in un evento realizzato dal Comune di Valsamoggia, dell’area metropolitana di Bologna. L’iniziativa è stata realizzata nell’ambito della campagna pluriennale regionale di sensibilizzazione “Col casco non ci casco”, che ha l’obiettivo educare all’uso del casco in bicicletta per tutelare i ciclisti, gli utenti più deboli della strada, partendo proprio dai più piccoli e proteggerli così dal rischio di danni gravi in caso di incidente. La campagna, avviata nel 2016, ha visto finora la distribuzione gratuita, a scopo educativo, di migliaia di caschetti. “E’ fondamentale acquisire fin da bambini la consapevolezza dei pericoli che si corrono sulla strada e quindi dei comportamenti virtuosi da tenere per la propria sicurezza – afferma l’assessore Corsini – tanto più in un contesto regionale che promuove l’uso delle due ruote come soluzione di mobilità alternativa nelle città, anche tra i più giovani, per diminuire l’inquinamento causato da auto e moto. Partire dai bambini è quindi strategico per il futuro- ha concluso- affinchè siano loro stessi comunicatori e promotori di abitudini più sane e sicure, da estendere a tutti”. Presenti alla consegna, il sindaco di Valsamoggia, Daniele Ruscigno, il presidente dell’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale della Regione Emilia-Romagna, Mauro Sorbi, e i rappresentanti della Polizia locale, che da sempre collabora al progetto.
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Covid, in E.Romagna 1.873 nuovi casi e 14 decessi

BOLOGNA (ITALPRESS) – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.461.026 casi di positività, 1.873 in più rispetto a ieri, su un totale di 7.749 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 4.313 molecolari e 3.436 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 24,2%, un valore non indicativo dell’andamento generale visto il numero di tamponi effettuati, che nei giorni festivi è inferiore rispetto agli altri giorni e soprattutto i tamponi molecolari vengono fatti prioritariamente su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo. Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 10.465.157 dosi; sul totale sono 3.790.718 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 94,3%. Le dosi aggiuntive fatte sono 2.887.234. Il conteggio progressivo delle dosi di vaccino somministrate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate.
I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 33 (+3 rispetto a ieri, pari al +10%), l’età media è di 66,9 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.185 (+35 rispetto a ieri, +3%), età media 75,5 anni. Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 3 a Parma (invariato); 2 a Reggio Emilia (invariato); 4 a Modena (+1); 9 a Bologna (+1); 1 a Imola (invariato); 5 a Ferrara (invariato); 3 a Ravenna (invariato); 1 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (invariato); 3 a Rimini (+1). L’età media dei nuovi positivi di oggi è di 43,9 anni. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 423 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 301.790), seguita da Modena (270 su 227.515) e Reggio Emilia (220 su 165.897); poi Ravenna (184 su 135.072), Parma (181 su 122.764), Ferrara (145 su 101.228) e Rimini (128 su 136.957); quindi Piacenza (91 su 76.424), Cesena (88 su 80.666) e il Circondario imolese (77 su 45.080); infine Forlì, con 66 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 67.633.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 36.360 (-1.869). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 35.142 (-1.907), il 96,6% del totale dei casi attivi. Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione. Le persone complessivamente guarite sono 3.728 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.407.857. Si registrano 14 decessi: 1 in provincia di Piacenza (un uomo di 86 anni); 3 in provincia di Parma (due donne di 70 e 92 anni e un uomo di 81 anni); 1 in provincia di Modena (una donna di 98 anni); 4 in provincia di Bologna (una donna di 91 anni e tre uomini, rispettivamente di 87, 91, e 92 anni); 3 in provincia di Ferrara (tre donne di 86, 90 e 101 anni); 2 in provincia di Ravenna (una donna di 85 anni e un uomo di 72 anni). Non si registrano decessi nelle province di Reggio Emilia, Forlì-Cesena, Rimini e nel Circondario Imolese. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 16.809. Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi, sono stati eliminati 2 casi, positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare.
– foto Agenziafotogramma –
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Vignola, consegnato a Piero Ferrari il Premio Ciliegia d’Oro

MODENA (ITALPRESS) – E’ stato consegnato a Piero Ferrari il Premio Ciliegia d’Oro 2021. La cerimonia si è svolta sabato 14 maggio al Teatro Ermanno Fabbri di Vignola alla presenza, tra gli altri, del Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, del Prefetto di Modena Alessandra Camporota, del presidente del Centro Studi Vignola Massimo Toschi, della sindaca di Vignola Emilia Muratori e del Responsabile della Direzione Territoriale Emilia Ovest di BPER Banca Giuseppe Sibilla. Il prestigioso riconoscimento è stato istituito nel 1981 ed è promosso ogni anno dal Centro Studi Vignola con il sostegno dell’azienda Toschi Vignola e di BPER Banca per rendere omaggio a personalità che si sono particolarmente distinte in campo sociale, culturale, imprenditoriale, sportivo o umanitario. La Giuria ha assegnato la Ciliegia d’Oro 2021 a Piero Ferrari riconoscendone il ruolo nell’azienda automobilistica della quale ricopre la carica di Vice Presidente e sottolineando la sua capacità di aver saputo guardare al futuro, interpretando al meglio i trend di cambiamento delle nuove tecnologie, dei nuovi business e alla capacità di dare fiducia ai giovani nelle aziende da lui gestite nel campo della meccanica e dell’elettronica.
La giuria, oltre a evidenziare il profilo internazionale del premiato, ha sottolineato la sua affezione e vicinanza al nostro territorio, confermata anche dalla sensibilità dimostrata in questi anni a sostegno della sanità modenese. “Questo premio – ha spiegato Piero Ferrari Vicepresidente Ferrari – ha un grande valore perchè arriva dal mio territorio, dalla terra dove sono nato e cresciuto. La vitalità, le idee e gli stimoli che ho ricevuto da qui mi hanno aiutato nelle tante esperienze lavorative della mia vita, dal mondo delle auto, agli aerei, dallo yachting e alla tecnologia. Ringrazio il Centro Studi, Toschi Vignola, il Comune di Vignola e BPER Banca per avermi assegnato la Ciliegia d’Oro 2021. Una data anche simbolica perchè esattamente 40 anni fa, mio padre Enzo riceveva questo premio.”
“Il premio ciliegia d’oro è arrivato alla quarantunesima edizione e in questi anni ha celebrato le qualità migliori che il nostro territorio ha saputo esprimere: cultura, impresa, filantropia, sport. La sua storia ha radici profonde” – ha dichiarato Massimo Toschi Presidente del Centro Studi di Vignola. “Una storia che è la nostra storia, quella delle nostre città, del nostro territorio. Che racconta chi siamo, il nostro impegno, la nostra fatica, i nostri successi. Racconta le vite di chi non ha mai smesso di sognare arrivando a raggiungere traguardi di grande valore. Quest’anno il Premio Ciliegia D’oro viene assegnato a Piero Ferrari, affermato imprenditore, innovatore, mentore e filantropo che con dedizione e passione ha fatto conoscere il nostro territorio nel mondo, esaltandone l’operosità e la produttività. E’ stato una guida per molti giovani a cui ha saputo trasmettere valori e competenze manageriali, e nel periodo buio in cui l’emergenza sanitaria ci ha colpiti, si è schierato in prima linea sostenendo medici e strutture sanitarie nella lotta al covid”.
“Come sempre – ha raccontato la sindaca di Vignola Emilia Muratori – la consegna del Premio Ciliegia d’oro è stata l’occasione per sottolineare il valore e l’operato dei modenesi che hanno saputo distinguersi in Italia e nel mondo. Piero Ferrari ne è un perfetto esempio: un nome conosciuto a livello internazionale unito a una attenzione continua anche per il proprio territorio d’origine. Vignola non può che essergliene grata”. “Il Premio Ciliegia d’Oro -ha dichiarato Giuseppe Sibilla direttore territoriale Emilia Ovest di BPER Banca – celebra il merito e l’impegno. Piero Ferrari è un grande esempio per tutti perchè ha sempre restituito al territorio i successi e i risultati che ha ottenuto con il suo lavoro. BPER Banca è una banca di questo territorio e vogliamo orgogliosamente rimanere qui, proprio per trovare e sostenere i nostri talenti facendoli crescere”.
– foto ufficio stampa Toschi –
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E.Romagna, Bonaccini consegna onorificenze a polizia locale

BOLOGNA (ITALPRESS) – L’utilizzo delle nuove tecnologie (droni, sistemi innovativi delle comunicazioni via radio e whatsApp, tecniche per ascoltare chi abbia un deficit sensoriale, defibrillatori) per migliorare la qualità dello spazio pubblico e la vita dei cittadini, evitare il degrado urbano e ambientale e controllare la viabilità; ma anche il contrasto alla criminalità e il mantenimento dell’ordine pubblico, in collaborazione con le forze dell’ordine (Polizia di Stato e Carabinieri). Ma anche vicinanza e ascolto delle persone, protezione delle fasce deboli, prevenzione e primo soccorso per eventi calamitosi. Sono questi alcuni dei principali compiti della Polizia locale dell’Emilia-Romagna, sempre al servizio dei cittadini e del territorio regionale, che da Piacenza a Rimini conta 91 Comandi Comunali e 41 Comandi intercomunali (Unioni di Comuni).
Un modello di polizia di comunità nato in seguito all’entrata in vigore nel 2003 della legge regionale di riforma del sistema delle Polizie locali, che identifica in un unico insieme quelle che un tempo erano le Polizie municipali e provinciali e conferisce al presidente della Regione la facoltà di assegnare riconoscimenti agli agenti che si sono particolarmente distinti in servizio, per meriti speciali in operazioni per la salvaguardia del territorio e dei cittadini. A questo servizio pubblico è dedicata la Giornata regionale della Polizia locale, istituita nel 2018 dalla Regione nell’ambito della legge di riforma del Corpo di polizia territoriale, che oggi, venerdì 13 maggio, si torna a celebrare dopo due anni di stop causato dalle restrizioni dovute alla pandemia. Una ‘festà in cui nel pomeriggio, nella Terza Torre della Regione, a Bologna, vengono conferite due onorificenze e dato il benvenuto a una rappresentanza degli oltre 300 agenti assunti, peraltro con nuove modalità di reclutamento.
“Si tratta di una festa particolarmente importante per il momento in cui è celebrata- ha sottolineato il presidente della Regione Stefano Bonaccini- dopo un periodo durissimo che ha coinvolto indistintamente le nostre comunità e l’intero Paese. In questi due anni il contributo della Polizia locale, così come di tutte le Forze dell’Ordine, è stato fondamentale; ci sono momenti, infatti, in cui fare il proprio lavoro e farlo bene non è nè facile nè banale, ma serve qualcosa in più, che va dal senso di appartenenza al corpo, all’altruismo, al senso civico”. “I premi di oggi- ha concluso Bonaccini- si inseriscono in questo contesto, e vanno a persone che si sono distinte per particolare capacità, attenzione, bravura e abnegazione; a loro, a tutte e a tutti gli agenti di Polizia locale, a partire dai nuovi assunti a cui diamo il benvenuto, va il nostro grazie”.
Un augurio di buon lavoro a cui si aggiunge quello dell’assessore regionale al Personale e al Riordino istituzionale, Paolo Calvano: “Parliamo di donne e uomini che sono un riferimento per le nostre comunità e che vogliamo mettere nelle condizioni di lavorare al meglio, per rendere sempre più efficace l’azione di Polizia locale e incentivare una forte cultura della legalità”.
Tra le iniziative della Giornata in Terza Torre, un seminario sul ruolo e sul futuro della Polizia locale, e in particolare di quali cambiamenti questo organo di sicurezza, che in regione conta quasi 4mila operatori tra agenti e ufficiali, di cui 1.589 donne (40%) e 2.327 uomini (60%), metterà in atto anche alla luce delle recenti esperienze dettate dalla pandemia e dall’arrivo di nuove forze impiegate a livello locale.
Dalla formazione e aggiornamento degli agenti, alle modalità di reclutamento di nuovo personale, fino alla capacità innovativa dei progetti realizzati grazie ai bandi regionali per finanziarli.
Sono stati poi presentati i 334 agenti neoassunti in seguito ai due concorsi unici indetti dalla Regione nel 2020 e 2021, rappresentati da due dei più giovani: Sara Chiappini del 1997, assunta nela Polizia locale del Comune di Piacenza e Mario Scarlata, classe 1999, assunto in quella di Parma. A conclusione dell’evento la consegna delle onorificenze ad Andrea Giacomini, comandante della Polizia locale di Ravenna e Andrea Parmeggiani, ispettore della Polizia Locale di Modena, da parte del sottosegretario alla presidenza della Giunta, Davide Baruffi, e del capo della segreteria politica della Presidenza, Giammaria Manghi.
– foto ufficio stampa Regione Emilia-Romagna –
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Ucraina, in Emilia-Romagna accolti a scuola 2.791 studenti

BOLOGNA (ITALPRESS) – L’accoglienza degli studenti ucraini e il loro inserimento nelle scuole, l’impatto della pandemia, l’istruzione parentale e la “scuola non a scuola”. Sono i temi illustrati da Bruno Di Palma, vice direttore dell’Ufficio scolastico regionale, ascoltato in commissione Cultura e scuola dell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna.
La presidente della Commissione auspica la continuazione del rapporto per avere un aggiornamento sulle varie programmazioni. “Per quanto riguarda il fenomeno dell’istruzione parentale -afferma la presidente- credo sia il caso di avere in futuro una mappatura più dettagliata del fenomeno per una riflessione puntuale su percorsi, offerte, modelli organizzativi ma soprattutto sui motivi che possono portare le famiglie ad attuare una scelta di questo tipo”.
Gli studenti ucraini in regione. L’Emilia-Romagna, ha detto il dirigente scolastico, è una regione con molti arrivi e Bologna è la quarta in Italia dopo Milano, Roma e Napoli. I dati, aggiornati a ieri, indicano che sono stati accolti 2.791 studenti ucraini, di cui 714 in provincia di Bologna, seguita a ruota da Modena e Reggio Emilia; numeri un pò inferiori in Romagna, mentre nella parte occidentale della regione si registrano 147 ragazzi a Parma e 129 a Piacenza. I dati riguardano solo le scuole statali, non ci sono quelli sulle paritarie. Fra ragazzi e ragazze, 1.350 frequentano la scuola primaria, 528 quella dell’infanzia, 649 le medie e solo 264 le superiori. L’afflusso maggiore è tra i 6 e gli 11 anni. “Ma ce ne sono molti di più -ha spiegato Di Palma- se si considera che almeno il 50% dei rifugiati riguarda minori si pensa a qualche migliaio”. Molti studenti sono in Dad con i loro insegnanti “e noi ci attrezziamo per dare aiuto”.
La maggior parte di bambini e bambine si trova nella scuola, e su come comportarsi per comprendere i loro bisogni (uso di mediatori linguistici, psicologi), problema della lingua, si seguono due note del ministero dell’Istruzione. Il 18 marzo è stata inviata una nota regionale con le indicazioni, di concerto con la Regione per la prima accoglienza e la gestione sanitaria legata a vari vaccini. C’è stato un incontro con dirigenti scolastici e docenti per fornire indicazioni su come, anche per i ragazzi italiani, “gestire la guerra in classe, come parlarne. Un’azione che ha coinvolto il docente universitario Andrea Canevaro e il dipartimento di Pedagogia di Unibo”. E’ di ieri, inoltre, la circolare sulla scuola estiva che le lascia aperte, su base volontaria, da giugno a settembre con due obiettivi: rafforzamento della didattica e socialità.
Per la pandemia, si evidenzia che la scuola è in presenza. Dal 1° aprile sono stati prorogati i contratti del cosiddetto organico Covid. Fino a dicembre erano disponibili 34 milioni di euro e ne sono stati assegnati altri 46 così che si avrà la proroga fino al 4 giugno per docenti del primo e secondo ciclo, e fino al 1° giugno per i docenti della scuola d’infanzia. “Abbiamo detto a tutte le scuole di prorogare i contratti perchè i soldi sono sufficienti per docenti e Ata”.
In ospedale ci sono sezioni autorizzate e grazie a convenzioni con le aziende ospedaliere. In regione ci sono 18 sezioni: 2 infanzia, 8 primaria, 5 media e 3 superiore. Queste si trovano negli ospedali di Bologna, Montecatone, Sassuolo, Modena e Parma.
L’istruzione domiciliare contempla i servizi che la scuola attiva per garantire il diritto all’istruzione della scuola dell’obbligo per chi non la può frequentare. I progetti sono aumentati: 148 al 30 aprile e il 32% riguarda minori con patologie oncologiche, 17% riferito a chi ha subito traumi o interventi chirurgici, 14% dovuto a patologie psicologiche (di cui si registra un aumento dei casi dopo la pandemia e l’11% legato a disturbi alimentari).
L’istruzione parentale è alternativa alle aule scolastiche. I genitori decidono di dare un istruzione direttamente – la scuola famigliare – e devono presentare una comunicazione preventiva. Al termine dell’anno, lo studente sostiene un esame per accedere alla classe successiva. Anche qui, i casi sono in aumento: il più corposo è avvenuto nell’anno scolastico 2020-21 (1.671), e nel 2022 si arriverà a circa 1900. La causa è dovuta alla pandemia, ma ci sono anche altre motivazioni. Le richieste maggior sono per la primaria (0,7%), mentre per il secondo grado si scende allo 0,5%.
Infine, la scuola, è stato sottolineato, è a sostegno della socialità: “Le scuole sono aperte sempre e ci saranno finanziamenti importanti (uno da Pnrr di circa 180 milioni più altri 79 milioni dalla Ue) per progetti di lotta al cyberbullismo, per la gestione di minori stranieri non accompagnati, fra cui molti anche dall’Ucraina”.
La Lega ha evidenziato come dal 2020, dall’inizio pandemia, “c’è stato un incremento notevole dell’istruzione parentale (dai 582 casi del 2018 ai 1900 di oggi), per la difficoltà di portare a scuola i figli, anche se riteniamo che la scuola debba essere in presenza. Non siamo d’accordo sul rafforzamento della Dad, perchè la socialità durante la pandemia è venuta meno. Occorre capire se la scelta sia dovuta all’emergenza Covid. Serve un monitoraggio continuo”.
Anche il Partito democratico ha chiesto “un monitoraggio attento sull’istruzione parentale. Sull’accoglienza dei 2.791 ucraini, bisogna capire se ci si rivolge a chi già frequenta la scuola e non coloro che hanno seguito le loro scuole con le dad. Se è così, si pone il tema di provvedere all’inserimento anche per loro”. Per la Lista Bonaccini i numeri esposti “sono importanti, testimoniati dal fatto che Bologna è la quarta città italiana per numero di arrivi e l’intera Emilia-Romagna accoglie un quarto delle persone che arrivano nel nostro Paese”. Richiedendo dati analitici sull’accoglienza per tutte le province regionali, la Lista Bonaccini sottolinea “l’importanza dell’azione della scuola nell’accoglienza e integrazione dei minori e anche la scuola estiva può avere un ruolo importante in tal senso soprattutto nel caso dei bambini ucraini, per i quali non possiamo sapere al momento quando potranno rientrare nella loro terra.”
Di Palma ha risposto ai consiglieri. “Nessuno intende incentivare la Dad -ha scandito- c’è la volontà di fare scuola in presenza. La Dad è stata la scialuppa di salvataggio nella prima parte della pandemia. Ora, anche con 4 positivi in classe si continua ad andare in presenza con la mascherina Ffp2. Sono d’accordo sull’importanza della socialità. La scuola estiva riparte per ritrovare la socialità. Una socialità che è implementata con i patti di comunità, già sperimentata la scorsa estate (terzo settore, volontari, genitori). Sono d’accordo anche sul monitoraggio dell’istruzione parentale per capire le motivazioni delle scelte”. Infine, dopo aver ringraziato il personale scolastico, il vice direttore ha detto che sono diversi i progetti per la scuola estiva, nel rispetto dell’autonomia. Il bilancio del piano estate 2021 ha visto la partecipazione di 7mila scuole, grazie ai patti educativi di comunità.
-foto agenziafotogramma.it-
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