BOLOGNA (ITALPRESS) – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.169.416 casi di positività, 2.111 in più rispetto a ieri, su un totale di 12.550 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 5.065 molecolari e 7.485 test antigenici rapidi.
Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 16,8%, un valore peraltro non indicativo dell’andamento generale visto il numero di tamponi effettuati, che nei giorni festivi è inferiore rispetto agli altri giorni e soprattutto i tamponi molecolari vengono fatti prioritariamente su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo.
Si registrano 13 decessi.
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Covid, in Emilia Romagna 2.111 nuovi casi e 13 decessi
Apre a Bologna la mostra-evento su Lucio Dalla
BOLOGNA (ITALPRESS) – La grande mostra-evento dedicata a Lucio Dalla apre a Bologna – prima tappa di un importante percorso nazionale che la vedrà realizzata a Roma in autunno, dal 22 settembre all’Ara Pacis e, successivamente, nel 2023, in occasione dell’ottantesimo della nascita, a Napoli e a Milano.
La mostra sarà ospitata nella prestigiosa cornice del Museo Civico Archeologico, a partire dal 4 marzo e fino al 17 luglio. Promossa dal Comune di Bologna con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, è ideata e organizzata dalla società C.O.R. Creare Organizzare Realizzare di Roma. La curatela è di Alessandro Nicosia con la Fondazione Lucio Dalla, ed è il frutto di una lunga ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta, che documentano l’intero percorso umano e artistico di uno dei più amati artisti italiani e internazionali che ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica, dello spettacolo e della cultura.
“Quello tra Lucio Dalla e Bologna è un legame indissolubile e straordinario – sostiene il Sindaco di Bologna Matteo Lepore – che traspare dalle sue canzoni e nel ricordo personale che molti bolognesi conservano di lui. A 10 anni dalla sua scomparsa, Bologna Città creativa della musica Unesco vuole celebrare la sua musica, le sue canzoni, il suo genio, attraverso una grande mostra. Voluta dalla Fondazione Lucio Dalla, con il sostegno del Comune di Bologna, al Museo Archeologico sarà possibile rivivere emozioni e ricordi e scoprire aspetti inediti di Lucio, che tanto ha amato Bologna e che da Bologna è fortemente ricambiato. Ne sono prova, a distanza di dieci anni, le continuedimostrazioni di affetto e di riconoscimento della città e dall’Italia tutta, per un autore che ha rappresentato una delle più alte espressioni popolari della nostra cultura”.
Per Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna “dedicare una mostra a Lucio Dalla è qualcosa di più che un semplice tributo.
Abbiamo tutti una canzone di Lucio nel cuore. I suoi brani, la sua poetica, hanno accompagnato come una colonna sonora la nostra vita e quella di generazioni di italiani.
E’ una prerogativa solo dei grandi artisti, quella di riuscire a essere così empatici, capaci di interpretare con le parole e la melodia di una canzone anche il nostro vissuto e i nostri stati d’animo.
Per questo ho trovato subito veramente interessante l’idea di una mostra evento dedicata a questo nostro grande artista a dieci anni dalla sua scomparsa e a ottanta dalla nascita.
Un’occasione per ripercorrere la sua produzione di cantante e compositore ma anche la dimensione umana, privata, così ironica e straripante.
Lucio non è stato solo un grande musicista, ma anche un artista poliedrico che fu attore cinematografico, scrittore, regista teatrale, amante dello sport, appassionato di motori. In breve, un autore capace di interpretare l’anima e la storia del nostro Paese.
Ringrazio dunque la Fondazione Lucio Dalla e l’azienda COR per averci offerto l’opportunità di questa mostra, per poi portare nuovamente, dopo Bologna, Lucio in tour a Roma, Milano, Napoli prima che all’estero”.
Un percorso dal quale, partendo dall’infanzia, viene evidenziato come il rapporto con la musica di Lucio Dalla è sempre centrale ed è un elemento continuativo che lo seguirà per tutta la vita. Dice Alessandro Nicosia curatore e organizzatore della mostra (a cui si devono, tra le tante, esposizioni dedicate a Federico Fellini, ad Alberto Sordi, a Luciano Pavarotti, a Oriana Fallaci etc.): “Presentare l’Universo Dalla in uno spazio di 1000 metri quadri è stata un’impresa difficile ma sicuramente affascinante; in lui la musica scorre dalla più tenera età, con estrema naturalezza. Grazie alla sua capacità innata di dare forma a qualsiasi espressione musicale gli capitasse alle orecchie, ha dato vita a questa incredibile carriera, lunga, intensa, multiforme, sempre all’insegna di strade nuove e inesplorate”.
Per avere un quadro più attento e preciso, ho condotto un lungo e approfondito lavoro di ricerca, leggendo tantissimi libri, interviste, giornali, guardando filmati, ma soprattutto intervistando chi realmente l’ha amato e conosciuto: in questo modo mi è stato possibile raccogliere numerosissime testimonianze fondamentali per riuscire a comporre una lettura esaustiva di una personalità così sfaccettata.
Oltre dieci le sezioni in cui è suddivisa l’esposizione: Famiglia-Infanzia-Amicizie-Inizi musicali, Dalla ci racconta, Il clarinetto, Il museo Dalla, Dalla e la sua musica, Dalla e il cinema, Dalla e il teatro, Dalla e la televisione, l’Universo Dalla, Dalla e Roversi, Dalla e la sua Bologna. Insieme ai documenti, tante foto, filmati, abiti di scena e altri aspetti che ci raccontano la sua vita, l’arte e le sue passioni. Per capire meglio il risultato finale di questa importante ricerca/esperienza va sottolineata la sezione Universo Dalla, con decine di foto del Maestro con tanti personaggi della cultura, i più importanti cantanti, i tantissimi collaboratori che lo accompagnarono puntualmente nel suo lavoro e, ancora, un’interessante chicca con un’enciclopedia di oltre 250 nomi di persone di ogni genere sociale, con cui ha avuto rapporti di lavoro e amicizia che lo hanno seguito per tutta la vita con gioia e con il massimo della considerazione. Con l’occasione l’esposizione sarà accompagnata da un prestigioso catalogo edito per i tipi di Skira che vede, tra le tante cose, un lungo elenco di straordinarie testimonianze raccolte in occasione delle celebrazioni che aiutano a capire Lucio Dalla.
Sottolinea Andrea Faccani, Presidente Fondazione Lucio Dalla “Lo scopo per cui abbiamo dato vita alla Fondazione Lucio Dalla, nel 2014, è quello di mantenere viva la memoria di Lucio e di raccontarne la storia. Ciò diviene ancora più importante e significativo nel biennio in cui ricorre il decennale della sua scomparsa e l’ottantesimo anniversario dalla nascita. Vorremmo che in questi due anni il ricordo di Lucio fosse corale, partecipato e diffuso. Che la memoria di questo grande artista e di questo incredibile uomo attraversasse come un brivido di emozione tutto il nostro Paese, per poi andare oltre, lontano e portare il ricordo di Lucio in giro per il mondo come quando io lo accompagnavo ai concerti. Sono tante le iniziative che Fondazione Lucio Dalla realizzerà e promuoverà, tanti coloro che saranno al fianco della Fondazione nel nome di Lucio e che ringraziamo per le idee, per l’omaggio, per l’entusiasmo con cui stiamo condividendo e condivideremo il ricordo di Lucio, da Bologna fino a Sorrento. Tra queste senz’altro la prima grande Mostra dedicata a Lucio Dalla sarà centrale e rappresenta per Fondazione Lucio Dalla un nuovo capitolo nella narrazione dedicata all’artista”.
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Parte da Riccione un maxi-intervento per la difesa della costa romagnola
BOLOGNA (ITALPRESS) – “Progettone 4”: parte da Riccione il maxi-intervento di ripascimento della costa romagnola. A dieci giorni dall’avvio, è già entrata nel vivo la costruzione della prima delle due grandi condotte, da 2 km di lunghezza e 900 mm di diametro, che consentiranno di far arrivare direttamente sulle spiagge 25 mila metri cubi di sabbia al giorno, proveniente dai fondali sottomarini. Una seconda tubazione, estesa per oltre quattro chilometri, sarà completata e operativa nei lidi ravennati entro i primi di marzo.
Stamattina Irene Priolo, assessore regionale alla Difesa del suolo e della costa, ha incontrato a Cesenatico i sindaci dei comuni interessati, insieme agli operatori balneari, per presentare il cronoprogramma dei lavori.
“Le opere sono partite secondo i tempi previsti e continueranno senza sosta fino a maggio, per concludersi nell’arco di tre mesi- ha dichiarato l’assessore Priolo-. Il ripascimento sarà un cantiere no-stop, operativo sette giorni su sette, 24 ore al giorno: l’obiettivo è non perdere nemmeno un minuto per chiudere i lavori entro l’avvio della stagione balneare”.
Sette le località interessate dai lavori: Lido di Dante, Milano Marittima, Punta Marina, Misano Adriatico, Cesenatico, Igea Marina e, appunto, la stessa Riccione. Il tutto per 11 km di litorale che si affacciano sulle province di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna: saranno arricchiti di 1 milione 100 mila metri di sabbia. A finanziare i lavori è la Regione, con un investimento di oltre 19 milioni e mezzo di euro.
Da inizio marzo, la sabbia sarà prelevata a 70 chilometri al largo nell’area del ravennate, grazie all’impiego di una draga che la caricherà e la trasporterà fino all’imbocco del sistema di tubazioni in corso di realizzazione. Da lì verrà inviata sul litorale, a partire da Riccione e da Lido di Dante.
“La precedenza nell’esecuzione dei lavori è stata assegnata a questa località per limitare al massimo eventuali interferenze con la fase riproduttiva delle specie che nidificano sul litorale all’interno dell’area del Parco del Delta del Po, e ciò dimostra la volontà concreta di coniugare la sicurezza del territorio con la tutela della biodiversità- ha aggiunto l’assessore-. Fatta eccezione per Riccione, dove il cantiere avrà una durata maggiore per la necessità di realizzare le due condotte, in media le altre località vedranno lo svolgersi dei lavori nell’arco di massimo due settimane. Lavoreremo a ritmo serrato, sempre in stretta collaborazione con gli enti locali- ha concluso Priolo- per portare a termine un progetto fondamentale in termini di sicurezza idraulica, ma anche per la crescita dell’economia blu che vede nel mare la sua fonte di ricchezza”.
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Bonaccini incontra il console dei Paesi Bassi
BOLOGNA (ITALPRESS) – Il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha ricevuto oggi il Console generale del Regno dei Paesi Bassi, Mascha Baak, accompagnata dal vice Console, Roeland Slagter, e dal Console Onorario in Emilia-Romagna, Valentina Tepedino.
Al centro dell’incontro, i programmi e i progetti europei che vedono coinvolti i due territori, con l’obiettivo di consolidare e aumentare le collaborazioni già in atto. L’Emilia-Romagna è, infatti, la terza regione italiana partner dei Paesi Bassi per scambi commerciali in entrata (dopo Lombardia e Veneto) e la seconda in uscita (dopo la Lombardia). Nel 2020, ha importato dai Paesi Bassi beni e servizi per un valore di quasi due miliardi di euro (un miliardo e 815 milioni) e ha esportato verso i Paesi Bassi per un valore poco superiore al miliardo e mezzo di euro (un miliardo e 567 milioni).
Inoltre, attualmente è in corso il progetto europeo UserCentriCities, nell’ambito del programma “Horizon 2020”, per servizi digitali più a misura di città e cittadini. L’Emilia-Romagna vi ha aderito e tra i partner coinvolti c’è anche la città olandese di Rotterdam.
Durante l’incontro è stata ribadita la volontà comune di approfondire le relazioni economiche e istituzionali nei campi del turismo, dell’industria culturale creativa, delle manifatture e dell’innovazione tecnologica votata alla mobilità sostenibile e all’economica circolare, grazie alla presenza e allo sviluppo del Tecnopolo di Bologna.
Infine, è stato fatto il punto sulle solide relazioni esistenti tra l’Emilia-Romagna e i Paesi Bassi, a partire dal rapporto virtuoso tra il sistema delle imprese e quello della ricerca e dell’università, con l’obiettivo comune di condividere know-how e aumentare la collaborazione e la possibilità di attrarre risorse economiche a favore del tessuto imprenditoriale.
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Donini “Stiamo tornando in zona bianca, meno positivi e ricoveri”
BOLOGNA (ITALPRESS) – In commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Ottavia Soncini, si è tenuta l’informativa dell’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, sulla situazione del Covid in regione, compresa la campagna vaccinale. L’assessore ha spiegato che le procedure di inizio e fino isolamento sono state semplificate, rilevando che “già oltre 30mila cittadini hanno usufruito dell’autotesting”. Ha anche riferito che la variante Omicron è ormai predominante, ‘tanto che ha occupato la quasi totalità della circolazione virale in un tempo brevissimo e l’incidenza rispetto alla positività resta più alta tra i bambini dai sei ai dieci anni d’età”.
Rispetto alla campagna vaccinale, ha poi parlato di “risultato eccellente in Emilia-Romagna”. Siamo tra quelli, ha aggiunto, “che stanno vaccinando di più, anche rispetto alla terza dose (già più di 2,5 milioni di emiliano-romagnoli con il booster)”. Donini ha poi riferito, sempre sul tema Covid (in particolare su quarantena e isolamento), che si sta lavorando “per arrivare a poche regole e chiare”. Un percorso di semplificazione, ha aggiunto “che comunque è già in atto”.
L’assessore ha poi affrontato il tema dei tamponi agli operatori sanitari, rispetto alla polemica tra assessorato e dirigenza: “Meglio fare una riunione in più per arrivare a una condivisione che un’imposizione, di una scelta non concertata; preferisco il confronto all’elemento distruttivo di una comunicazione d’imperio;
l’atteggiamento a cui abbiamo assistito è stato, a mio giudizio, incompatibile con la funzione di direzione generale, di grande isterismo e di grande conflittualità”. Donini ha quindi riferito che l’atto dirigenziale è stato sospeso: “Non vogliamo rinunciare allo screening degli operatori sanitari”. Inoltre, ha aggiunto, “la dirigente Petropulacos le dimissioni le aveva già offerte l’autunno scorso, in relazione alle difficoltà di bilancio collegate ai costi Covid”. “L’intenzione- ha quindi concluso- è di ripristinare un clima di fiducia che coinvolga tutti gli attori in campo”.
“Avevo chiesto che in commissione ci fosse una discussione tra assessore e dirigente, così che i consiglieri potessero porre domande ai due”, ha sottolineato Matteo Rancan, della Lega. In apertura di seduta il consigliere leghista aveva detto – rispetto alla richiesta dell’assessore di rinviare la delibera sulla programmazione 2022 – che “sui giornali abbiamo letto che la direttrice Petropulacos sarebbe stata umiliata dall’assessore, qualcosa non va: o c’è una gestione poco seria dell’assessorato o c’è uno scollamento tra la struttura politica e quella tecnica. Questi problemi possono ribaltarsi sulla sanità regionale e sui cittadini”. ‘E Bonaccini che dice? Tace?’, ha concluso il capogruppo leghista.
Ha esordito con ironia il capogruppo di Fratelli d’Italia, Marco Lisei, affermando “Houston we have a problem… ma qui c’è più di un problema rispetto all’Apollo 13. Lo scontro assume connotazioni personali e paradossali. Dalla Regione i cittadini si aspettano risposte, non di vedere assessore e direttrice generale della Sanità che si prendono per i capelli. La politica ha altre responsabilità. Lo spettacolo non è bello per i cittadini, i quali aspettano risposte su prestazioni sanitarie arretrate, sul caos green pass, sulla difficoltà di visitare i parenti nei centri per anziani, sulla mancanza di notizie rispetto al nuovo vaccino…”.
“Mi sarei aspettato di sentire parlare di futuro, di cosa si farà nei prossimi mesi. Stiamo rincorrendo la pandemia, tappando buchi, ma manca una programmazione. I problemi sono tanti, dallo sforzo finanziario, non coperto da risorse nazionali, all’applicazione disomogenea di isolamento e quarantena nelle scuole”, ha concluso il consigliere.
Secondo Giancarlo Tagliaferri (Fdi) “da due giorni leggiamo dichiarazioni sulla stampa della dirigente Petropulacos. Oggi lei dice di avere avviato le pratiche per il pensionamento a causa di eventi, che coinvolgono l’assessorato, che richiedono una presa di distanza. Chiedo oggi stesso la convocazione della dirigente in commissione Politiche per la salute e in commissione Bilancio (come commissione di controllo)”.
Per Valentina Castaldini (Forza Italia) “questa è la politica che guarda dal buco della serratura, serve più rispetto per le istituzioni, siamo di fronte a una telenovela che a noi non interessa”. Vorrei invece sapere dall’assessore, ha rimarcato, “in che direzione stiamo andando, come verrà riorganizzato il sistema e qual è la reale situazione del bilancio; vorrei poi capire come verranno investiti i fondi comunitari riservati alla sanità”.
“Credo che oggi si sia oltrepassato il limite, stiamo assistendo a una sorta di resa dei conti”, ha evidenziato Silvia Piccinini (Cinquestelle). “Al centro- ha aggiunto- deve esserci la salute dei cittadini, dobbiamo riprendere a parlare dei problemi dei cittadini in sanità senza utilizzare le istituzioni per rese dei conti come questa”. Per Daniele Marchetti (Lega) “è importane riorganizzare il sistema sanitario e ragionare sui servizi sospesi, affrontando in primis il problema delle liste d’attesa, senza tralasciare il problema degli 800 milioni di debito in sanità”. “Non si dice nulla su quello che si vuole fare, servono risposte ai cittadini. Per questo, chiediamo una seduta assembleare straordinaria”, ha concluso il consigliere. Igor Taruffi (Emilia-Romagna Coraggiosa) ha scandito che “il dato che dovrebbe preoccuparci è la situazione di tenuta economico e finanziaria delle aziende sanitarie e le risorse da impiegare. La pandemia non è archiviata, dovremo farci i conti per i prossimi mesi. Dobbiamo richiamare Draghi alle proprie responsabilità”. Il capogruppo di ERC ha poi sottolineato che “occorre capire come saranno indirizzate le risorse del Pnrr, centinaia di milioni di euro, sulla base delle proposte delle aziende sanitarie. La politica deve dare risposte, non i tecnici. Chiedo all’amministrazione e all’assessore di risolvere rapidamente il conflitto, irresponsabilmente finito sui giornali. Lo spettacolo dato da qualcuno sui giornali non ha a che fare con la storia dell’Emilia-Romagna”.
Per Fabio Bergamini (Lega) “la gestione della tanto decantata sanità regionale è meno solida di quanto si vuole fare credere.
Mesi fa ci avevano detto che tutto il personale sanitario avrebbe avuto un bonus, ma in realtà i soldi non sono arrivati a tutti. E poi la carenza di personale. In aggiunta sono arrivati il problema del blocco delle assunzioni e i tagli ai servizi territoriali, con prestazioni rinviate e servizi sospesi”. Il consigliere ha concluso citando lo scontro Donini-Petropulacos sul blocco dello screening per medici e infermieri: “Vogliamo chiarezza e trasparenza, non devono essere i cittadini a pagare”.
Anche Silvia Zamboni (Europa Verde) ritiene che “il tema da risolvere è rappresentato dalle scarse risorse che arrivano dal governo nazionale. Le spese straordinarie non possono ricadere sul bilancio regionale. Se il governo ha aumentato le spese della difesa di 800 milioni non si capisce perchè non siano garantite più risorse per le spese straordinarie delle Regioni, fra le quali l’Emilia-Romagna è una delle più virtuose”. La capogruppo di EV ha poi detto di non “condividere la posizione di Petropulacos di sospendere lo screening per il personale medico, perchè così si mette a rischio la struttura sanitaria. E dico no al blocco del turn over”.
Per Marcella Zappaterra (Partito democratico), sullo stesso tema, “non deve essere la rassegna stampa a dettare l’agenda delle nostre discussioni e il lavoro fatto in questi due anni di Covid non può essere messo in discussione per una polemica; i risultati si sono visti e dobbiamo continuare a lavorare come fatto fino a ora”. Ha poi chiesto che “venga immediatamente superata la frattura tra assessorato e dirigenza. Dobbiamo accelerare, non ci possiamo permettere distrazioni, in particolare in questa fase in cui la pandemia ancora resiste”. Marco Mastacchi (Rete civica) ha parlato di “situazione complessa”. “Paradossale- ha sottolineato- che tutto questo si apprenda dalla stampa”. Ha poi risollecitato, sul tema Covid, la questione sistemi di sanificazione, a partire dalle scuole. Ha anche richiesto particolare attenzione rispetto alla sanità territoriale, iniziando dal tema dei servizi nelle aree disagiate. “La sanità regionale è valida, ma c’è comunque tanto da fare”, ha concluso. “Non siamo contenti di come la Regione Emilia-Romagna sta gestendo questa fase, così come del lavoro del governo nazionale”, ha sottolineato Michele Barcaiuolo (Fdi). Sullo scontro Donini-Petropulacos ha ribadito che “la questione non può essere risolta a tarallucci e vino, la vicenda va al di là dello screening ai sanitari, serve rispetto per le istituzioni, c’è qualcosa d’altro sotto, oggi dobbiamo sentire anche cosa ha da dire la dirigente”. Il sistema, ha concluso, “sta implodendo”.
Michele Facci (Lega) ha ripreso l’affermazione della consigliera Zappaterra quando ha detto che “non ci facciamo dettare la linea dai giornali”. “Ma i giornali riportano i fatti e sono letti dai cittadini. Noi, cioè la politica, dobbiamo dare le risposte. Il rinvio della programmazione (la delibera sulle linee 2022 per le aziende sanitarie) è un problema. E’ giusto dare una risposta immediata allo scenario che si sta delineando e che rende preoccupante la gestione futura della sanità regionale. Occorre, però, dare anche conto della gestione realizzata fino ad ora”, ha rimarcato il consigliere. Al termine della seduta la commissione ha respinto la richiesta pervenuta da più parti di sentire, sulla vicenda, anche la dirigente Petropulacos. Tutti i gruppi di maggioranza, infatti, hanno espresso contrarietà alla richiesta.(ITALPRESS).
Rifiuti,”La Grande Macchina del Mondo” nelle scuole dell’Emilia Romagna
BOLOGNA (ITALPRESS) – Il Gruppo Hera punta ancora una volta sui giovani per vincere la sfida più attuale di tutte: salvare il pianeta. Oltre 900 scuole iscritte e quasi 4.000 classi, con circa 83 mila studenti. E’ il totale dei ragazzi emiliano-romagnoli tra i 4 e i 18 anni che, con i loro docenti e il supporto degli esperti della multiutility, stanno per iniziare i progetti de La Grande Macchina del Mondo e un pozzo di scienza: 67 percorsi e attività, inquadrati all’interno della cornice dell’Agenda 2030, con laboratori inediti, eventi, e attività di gruppo.
Circa 70 scuole e 4.500 alunni hanno scelto la new entry di questa edizione de La Grande Macchina del Mondo. E’ L’ispettore Rifiutoni e il “caso differenziata”, un laboratorio per la fascia 8-11 anni, che porta in classe un personaggio speciale, ferratissimo sul tema dell’economia circolare, che con uno strumento d’eccezione, un cassonetto trasparente, cercherà di “far luce”, con l’aiuto degli studenti, sul complesso mondo dei rifiuti e sull’importanza della raccolta differenziata di qualità. Grazie ad attività dinamiche e divertenti il laboratorio rende così i giovani protagonisti del cambiamento. Ma non è finita qui: le classi, inoltre, saranno divise in squadre e parteciperanno alle “Olimpiadi del cassonetto” una sfida dove vincono tutti: a ogni classe sarà infatti omaggiato un poster ricordo dedicato al “il Rifiutologo”, la storica app della multiutility che aiuta i cittadini a risolvere tutti i dubbi sulla raccolta differenziata e riceverà l’attestato di “esperti differenziatori”.
Gli eventi green de La Grande Macchina del Mondo organizzati in streaming in occasione delle giornate simbolo dell’ambiente si arricchiscono di stimolanti incontri con personaggi autorevoli e coinvolgenti come Massimo Bonfatti, fumettista noto per la sua esperienza su Cattivik e Lupo Alberto, Giovanni Caviezel, autore di racconti e musiche per i più piccoli, Roberto Mercadini, attore, scrittore e youtuber. Si parte il 18 febbraio, con la Giornata Internazionale del Risparmio Energetico, per proseguire con la Giornata Mondiale dell’Acqua il 22 marzo e della Terra il 22 aprile. Saranno occasioni importanti per coinvolgere i più giovani grazie all’interazione con testimonial sensibili alle tematiche ambientali attraverso l’uso di linguaggi a loro più vicini.
In occasione dell’anno per l’inclusione, tra le novità di questa edizione spiccano due iniziative sui temi della diversità e del rispetto indirizzate alle secondarie di primo grado, in collaborazione con Work Wide Women. Il primo workshop ha l’obiettivo di favorire una riflessione sui comportamenti e abitudini durante una giornata di scuola, tramite esempi concreti, e in questa occasione verrà lanciato il gioco interattivo Diversity@School. Un secondo appuntamento sarà dedicato al linguaggio inclusivo, per far riflettere sul potere delle parole e l’importanza di sviluppare buone abitudini linguistiche.
Per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado torna un pozzo di scienza, il progetto di divulgazione scientifica della multiutility. Sono 38 le attività in programma, tra queste 6 eventi in streaming con esperti e scienziati di fama internazionale: da Luca Mercalli a Telmo Pievani, passando per Stefano Mancuso e Marco Gisotti. Inoltre, per questa edizione raddoppiano gli appuntamenti che collegheranno gli studenti con la stazione italo-francese Concordia in Antartide, due occasioni uniche per dialogare con i ricercatori presenti su questo luogo ai confini del mondo ma importantissimo per la scienza e l’ambiente.
In generale, il ricco programma di quest’anno di un pozzo di scienza ha al centro il tema “What if…? – Cause ed effetti di un mondo interconnesso”. Al di là di concetti e nozioni, il progetto porta i ragazzi in un percorso interdisciplinare, per aiutarli a comprendere il mondo in cui vivono e a migliorarlo per garantirsi un futuro, alla scoperta dell’importanza della ricerca, innovazione, sostenibilità, non solo in campo ambientale, e delle scelte che compiamo ogni giorno. Nel cuore delle attività anche 19 interviste dei ragazzi a esperti come Mariasole Bianco, oceanografa e divulgatrice, Vincenzo Balzani, professore di chimica e divulgatore, sulla transizione energetica, Sara Roversi, esperta di food innovation, sul cibo del futuro, e 4 laboratori scientifici sul tema delle emissioni, rifiuti e acqua. Confermati anche quest’anno i Peer debate e il Web Journal, per aiutare i ragazzi a districarsi tra le esigenze della comunicazione e la verità dei fatti, con l’esperienza del giornalista Marco Merola.
(ITALPRESS).
Covid, in E.Romagna 5.371 nuovi casi e 42 decessi
BOLOGNA (ITALPRESS) – In Emilia-Romagna dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus si sono registrati 1.135.689 casi di positività, 5.371 in più rispetto a ieri, su un totale di 43.064 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 20.143 molecolari e 22.921 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 12,5%. Il calo della curva epidemica è testimoniato anche dai dati settimanali validati dal ministero della Salute: l’incidenza settimanale dei nuovi casi ogni 100mila abitanti scende a 1.116 da 1.886,9 di sette giorni fa; l’Rt regionale a 0.85 (da 1.11); il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva al 16% (rispetto al 17%) e quello di occupazione dei posti letto ordinari nei reparti Covid al 25% (rispetto al 30%). Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 9.966.149 dosi; sul totale sono 3.733.014 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 92,9%. Le terze dosi fatte sono 2.537.788.
I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 132 (-3 rispetto a ieri, pari al -2,2%), l’età media è di 64 anni. Sul totale, 64 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 65,5 anni), il 48,5%; 68 sono vaccinati con ciclo completo (età media 62,5 anni). Un dato che va rapportato al fatto che le persone over 12 vaccinate con ciclo completo in Emilia-Romagna superano i 3,7 milioni, circa 300mila quelle vaccinabili che ancora non lo hanno fatto: la percentuale di non vaccinati ricoverati in terapia intensiva è quindi molto più alta rispetto a chi si è vaccinato. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 2.147 (-32 rispetto a ieri, -1,5%), età media 74,4 anni. Sono 42 i decessi.
(ITALPRESS).
Energia, E.Romagna punta alla produzione di idrogeno verde
BOLOGNA (ITALPRESS) – Una produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse. L’Emilia-Romagna sposa la linea del Governo che, con risorse del Pnrr, prevede la realizzazione di nuovi siti di produzione di “energia pulita” soprattutto nelle zone dove vi siano impianti energivori. La Regione ha deciso di avviare progetti che prevedano l’utilizzo delle aree dismesse per ospitare la produzione dell’idrogeno verde, stimolando la domanda a scala territoriale sia in ambito industriale che della logistica e dei trasporti. Nel corso dell’ultima seduta, la Giunta regionale ha stabilito l’adesione alla Manifestazione di interesse per la selezione di proposte progettuali, finanziate con fondi del Pnrr, come previsto da un bando approvato in dicembre dal Ministero della Transizione ecologica.
“Un’opportunità strategica per il futuro, una sfida da cogliere senza incertezze soprattutto oggi che i costi energetici rischiano di mettere in difficoltà il sistema produttivo, anche emiliano-romagnolo, rallentando la ripresa economica- ha commentato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico e green economy, Vincenzo Colla-. L’Emilia-Romagna dispone, sul proprio territorio, di molteplici aree dismesse candidabili per la creazione di centri di produzione e distribuzione di idrogeno, considerando anche il coinvolgimento dell’ecosistema della ricerca e dell’innovazione. Come indicato nel Patto per il Lavoro e per il Clima, vogliamo cogliere la sfida ambientale e investire in modo deciso sulle fonti energetiche rinnovabili e alternative, aiutando così anche il nostro Paese nella difficile transizione green. Per questo motivo ci candidiamo a costruire sul nostro territorio anche una filiera per la ricerca avanzata e la produzione energetica da idrogeno verde”.
Diverse aree sono collocate in prossimità di poli produttivi importanti e particolarmente energivori, come quelli portuali e della logistica, del chimico-petrolchimico, i distretti del ceramico vetro, cemento, dell’agro-industria, della meccanica e connesse alla filiera della salute. Rispetto a un totale di energia elettrica consumata in regione pari a 26.754,5 GWh/a, quella utilizzata nel settore produttivo è particolarmente elevata (12.633,2 GWh/a), con una incidenza del 47% sui consumi elettrici totali.
(ITALPRESS).









