BOLOGNA (ITALPRESS) – Un fermo no al razzismo e un invito al rispetto, sempre e comunque, dell’avversario. Ancora un episodio in cui il calcio – quello delle categorie giovanili o dei dilettanti, lontano dai riflettori della massima serie – si dimostra davvero maestro di vita. Protagonisti sono i dirigenti e calciatori della A.C Saragozza, squadra bolognese di terza categoria, che oggi sono stati ricevuti in Regione dal presidente Stefano Bonaccini, che ha consegnato loro una targa come riconoscimento del comportamento della squadra rispetto a quanto accaduto. I fatti sono noti. Gli insulti a sfondo razzista di cui sono stati oggetto due giocatori della squadra padrona di casa durante la partita Saragozza-Real Basca disputatasi nelle scorse settimane; la decisione del Saragozza di abbandonare il campo in segno di solidarietà, nonostante il rischio di ritrovarsi con una sconfitta a tavolino per 0 a 3; la scelta del giudice sportivo di trasmettere gli atti alla Procura federale per ulteriori accertamenti e di cui è atteso il pronunciamento. E la scelta del Real Basca, che ha preso le distanze dal proprio calciatore autore degli insulti.
“Non sempre vincere è la cosa più importante- ha sottolineato il presidente Bonaccini- specialmente quando sono in gioco valori come la dignità e il rispetto delle persone. E credo che la decisione del Saragozza, assolutamente non scontata, vada valorizzata. Il razzismo si combatte con gesti concreti come questo, che possono valere più di mille parole e rappresentare un esempio importante specialmente per i più giovani. Poche settimane fa ho voluto attribuire un riconoscimento ai calciatori e dirigenti di due squadre Under 15 che, sia pur per fatti completamente diversi, avevano dimostrato un analogo senso di responsabilità. Sono tutti episodi che fanno ben sperare. Davvero il gioco più bello del mondo, oltre a trasmetterci le emozioni uniche che sappiamo, può essere uno strumento prezioso per trasmettere valori positivi. E non solo il calcio naturalmente, ma tutte le discipline, senza distinzione tra maggiori e minori”.
“E’ anche per questo- ha concluso- che come Regione promuoviamo con convinzione lo sport e lo abbiamo messo al centro delle nostre politiche, a partire dal sostegno alla pratica di base”.
A ricevere la targa della Regione il presidente del Saragozza, Lorenzo Castagnetti, insieme al presidente onorario Mauro Castagnetti, all’allenatore Lorenzo Monetti, al capitano Raul Ernesto Pelella, al responsabile del settore giovanile, Matteo Margiotta. All’iniziativa ha partecipato anche Daniele Ragone, amministratore delegato di Progetti del Cuore, sponsor della società. Presente anche Giammaria Manghi, capo della Segreteria politica della Presidenza della Regione. L’episodio che ha coinvolto le due compagini bolognesi arriva a poca distanza dai casi di “fair play” sportivo che hanno riguardato due società nella categoria Under 15: la Virtus Castelfranco Emilia (Mo) e la Granamica di Minerbio (Bo), anche queste premiate dal presidente Bonaccini. La prima per la decisione di giocare in dieci, così come gli avversari impossibilitati a fare ulteriori cambi dopo l’infortunio di un giocatore; la seconda per la rinuncia al rigore assegnato a proprio favore e che era stato decretato per un chiaro errore dell’arbitro.
Bonaccini premia squadra Saragozza che ha detto no al razzismo
Emilia Romagna, approvata manovra da 12,8 miliardi
BOLOGNA (ITALPRESS) – Via libera al Bilancio di previsione 2022 e triennale al 2024 della Regione dell’Emilia Romagna, definito sulla base di un progetto di legge predisposto dalla Giunta e approvato dall’Assemblea legislativa regionale.
Una manovra complessiva da 12 miliardi e 815 milioni di euro, di cui 9,8 per la sanità, con 800 milioni di euro in più per rafforzare servizi di cura e rete territoriale.
Un bilancio che lascia invariate le tasse regionali per il settimo anno consecutivo, alleggerendo anzi il carico fiscale attraverso la conferma di diverse misure che comportano risparmi concreti per i cittadini.
Manovra che, in seguito al lavoro in Aula, alle proposte dei Gruppi consiliari e al confronto con la Giunta esce rafforzata. A partire dall’impegno condiviso da tutte le forze politiche nella seduta straordinaria dello scorso 13 dicembre dedicata al contrasto della violenza di genere, che, su proposta consiliare condivisa dalla Giunta, ha portato all’inserimento nel bilancio di previsione dello stanziamento di 2 milioni di euro destinati alle Case rifugio (1 milione) e al reddito di libertà (1 milione) per le donne vittime di violenza, con la Regione che su quest’ultima misura quintuplica i fondi nazionali messi a disposizione dell’Emilia-Romagna.
“Grazie ai conti in ordine e a un efficace confronto con tutte le forze politiche in Assemblea legislativa, che ringraziamo – affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore al Bilancio, Paolo Calvano – è stata approvata una manovra virtuosa ed espansiva per rendere più solida la ripresa. L’obiettivo è quello di continuare a contrastare la pandemia, sostenere con forza la ripartenza e creare le migliori condizioni possibili per il futuro immediato e i prossimi anni. Tenendo assieme buona occupazione e crescita sostenibile, salvaguardia dell’ambiente, ricerca e innovazione, nuove competenze, lotta alle disuguaglianze, alla povertà e alle differenze di genere. Tutto ciò nonostante la pressione sui conti pubblici generata dalla gestione dell’emergenza sanitaria e il calo delle entrate regionali, alle quali rispondiamo con nuovi investimenti per quasi 2 miliardi di euro, tasse regionali ferme per il settimo anno consecutivo e, anzi, la conferma di misure che permettono a cittadini, imprese e famiglie di alleggerire il carico fiscale per 100 milioni di euro l’anno. Il prossimo triennio vedrà il via l’attuazione degli interventi previsti nel Pnrr, in particolare nella sanità, nella mobilità sostenibile e nell’edilizia popolare, grazie a progetti in corso di definizione col Governo e in rapporto costante coi territori. Ci mettiamo nelle condizioni – chiudono Bonaccini e Calvano – di costruire l’Emilia-Romagna dei prossimi decenni, insieme a tutta la società regionale, secondo le linee che abbiamo condiviso nel Patto per il Lavoro e per il Clima”.
E’ una manovra complessiva da 12 miliardi e 815 milioni di euro.
Lascia invariate le tasse regionali per il settimo anno consecutivo, alleggerendo anzi il carico fiscale: dall’esenzione del ticket nazionale da 23 euro sulle prime visite specialistiche per le famiglie con più di un figlio a carico (8,5 milioni di euro l’anno) al taglio dell’Irap per imprese e attività economiche nei comuni montani e delle aree interne (9 milioni); dai bus e treni regionali gratuiti per gli studenti fino a 19 anni con Isee familiare non superiore ai 30mila euro (26 milioni), e i bus urbani sempre gratuiti nelle città di inizio e/o fine viaggio per i pendolari che hanno l’abbonamento annuale ai treni regionali (6 milioni), all’abbattimento delle rette dei nidi (22,5 milioni); fino alla copertura del 100% delle borse di studio universitarie (28,5 milioni).
E’ una manovra che prevede nel triennio una spesa per investimenti pari a 1,8 miliardi di euro (817 solo il prossimo anno) sanità e welfare, transizione ecologica e digitale, imprese e lavoro, scuola e università, difesa del suolo e messa in sicurezza del territorio, turismo, cultura, sport.
Sul versante entrate, sono pari a 149 milioni di euro quelle correnti finalizzate alle spese in conto capitale, evitando così il ricorso all’indebitamento.
Sempre grazie al lavoro in Aula, su iniziativa consiliare condivisa con la Giunta la manovra di previsione è stata integrata con maggiori risorse per 900 mila euro destinate borse di studio per gli studenti delle scuole primarie e secondarie, 500 mila euro aggiuntivi per servizi a beneficio delle persone sordomute, 220 mila euro in più per l’acquisto di parrucche da parte di pazienti sottoposti a terapie oncologiche o affetti da alopecia, 400 mila euro per rendere disponibili voucher sportivi per figli di famiglie numerose e persone con disabilità fino a 26 anni, nonchè nuovi fondi per giovani coppie (almeno 5 milioni) che acquistano o ristrutturano casa in montagna: nel 2022 si procederà allo scorrimento delle graduatorie oppure sarà varato un nuovo bando nel 2022. Ancora: un milione per auto elettriche e non inquinanti destinato a Comuni ed enti locali emiliano romagnoli e 380 mila per l’Unione Ciechi regionale per servizi a favore degli ipovedenti.
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Agricoltura, bandi per 67 mln euro per sostenere transizione ecologica
BOLOGNA (ITALPRESS) – Sei nuovi bandi per 67 milioni di euro a sostegno dell’agricoltura. La Regione Emilia-Romagna accelera la svolta green e presenta un pacchetto di bandi per accompagnare la riconversione del settore verso un modello imperniato su qualità e salubrità delle produzioni e sostenibilità ambientale. “Entro la fine del 2021 – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi nel corso di una video conferenza stampa – saranno pubblicati i sei bandi, che dimostrano la capacità della Regione di usare le risorse comunitarie in modo rapido ed efficiente”. Tre di questi bandi sono stati già adottati (biologico, misure agroambientali e giovani) e altri tre sono in via di approvazione da parte della Giunta regionale: lotta ai gas serra, sostegno all’innovazione e forestazione: giovani (30,3 milioni di euro di cui più di 16 milioni come premio di primo insediamento e 14 milioni come aiuto all’avviamento d’impresa e ammodernamento delle aziende), sviluppo del biologico (14,5 di cui 4,5 milioni per la conversione a pratiche e metodi e 10 milioni per il mantenimento di metodi e pratiche biologiche), lotta ai gas serra (10,1), innovazione (4,5), forestazione (4,3) e, infine, tutela biodiversità (3,5 milioni di euro per interventi come il ripristino e/o conservazione degli elementi caratteristi del paesaggio agrario tradizionale come filari di alberi, siepi, boschetti, maceri, laghetti, ecc). Per il bando giovani le domande di contributo dovranno essere presentate entro il 22 maggio 2022, mentre per i bandi bio e biodiversità la scadenza è il 28 febbraio 2022.
Le risorse fanno parte dei 408 milioni di euro previsti dal Piano di sviluppo rurale 2021-2022, che “entro la prossima primavera saranno messi a bando”. Intanto alle imprese agroalimentari è stato assegnato “già un miliardo di euro” con precedenti bandi e “il 14% dei beneficiari sono giovani”. L’Emilia-Romagna è al quinto posto a livello nazionale per numero complessivo di operatori bio – 6.840 a fine 2020 – e sul gradino più alto del podio per numero di aziende di trasformazione/preparazione, oltre 1.280. Dal 2014 ad oggi il territorio regionale ha registrato un vero e proprio boom, con quasi 180 mila ettari certificati a fine 2020 (+102%). Tra gli obiettivi della Regione con la prossima programmazione 2023-2027 c’è la copertura ad almeno il 40% delle superfici con il bio e gli altri sistemi di produzione sostenibile. Ai 408 milioni di euro del Psr “ci sono 104 milioni – ricorda ancora Mammi – per indennizzi alle imprese che hanno subito danni nel 2020 e 2021 per maltempo e fitopatie”, una “boccata di ossigeno positiva”. Milioni di euro che “non sono risolutivi, ma un segnale di attenzione importante”, conclude l’assessore.
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Difesa suolo, aperti tre nuovi cantieri a San Leo e Sant’Agata Feltria
BOLOGNA (ITALPRESS) – Ripristino della viabilità sulle strade comunali, costruzione di nuove opere di contenimento, manutenzione del territorio. In Alta Val Marecchia, nel riminese, sono tre i nuovi cantieri aperti per realizzare interventi di consolidamento dei versanti e per la difesa di infrastrutture pubbliche. I lavori sono progettati e diretti dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e Protezione civile. Si tratta di lavori per 500mila euro che si aggiungono a quelli riservati alla manutenzione dei versanti e di opere di difesa del suolo preesistenti, un intervento da 150mila euro attualmente in corso in diverse località della provincia. “Interventi di cura e manutenzione che fanno salire a circa 650 mila euro il totale degli investimenti in corso nell’Appennino riminese- spiega l’assessore regionale a Difesa del suolo e Protezione civile, Irene Priolo-. Le opere in corso di realizzazione sono fondamentali per il consolidamento dei versanti e la messa in sicurezza della viabilità, quindi per la qualità della vita di chi vive e lavora in questo territorio”.
Due i Comuni interessati dai cantieri: a San Leo si sta intervenendo sulla strada comunale Monte Giogano-Cà Fabbrone e a Sant’Agata Feltria sono in corso lavori per la salvaguardia della strada comunale di Ugrigno e per garantire la percorribilità della comunale in località Santa croce che porta all’impianto idrico.
Nel comune di San Leo i lavori prevedono il completamento del consolidamento del versante sulla strada comunale Monte Giogano-Cà Fabbrone, per un importo di 180mila euro. Si tratta della realizzazione di un’opera strutturale di contenimento in cemento armato, a difesa della strada e di opere di regimazione delle acque. Un analogo intervento, con un impegno di 165mila euro, interessa Sant’Agata Feltria con l’obiettivo di consolidare il tratto del versante in frana e ripristinare la viabilità in sicurezza della strada comunale di Ugrigno. In località Croce è invece programmato il consolidamento e il ripristino della strada comunale di accesso all’impianto di potabilizzazione. Qui, con 150mila euro saranno realizzate opere di sostegno in gabbioni e briglia in terra e regimazione delle acque di versante, grazie a trincee drenanti e ad una rete di scolo superficiale a difesa della condotta idrica che alimenta l’abitato di Sant’Agata Feltria e della strada pubblica di accesso al serbatoio idrico.
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Bologna, De Francisci va in pensione e lancia allarme su organico
BOLOGNA (ITALPRESS) – “L’asfalto fuso per il calore in via d’Amelio non si può dimenticare, l’autostrada sventrata non la possiamo dimenticare”. Nella carriera di Ignazio De Francisci, ancora per qualche giorno procuratore generale della Corte d’Appello a Bologna prima di andare in pensione, le stragi che uccisero prima Giovanni Falcone e poi Paolo Borsellino furono uno spartiacque: “mi hanno cambiato la vita. C’è un prima e un dopo 1992”.
“Assistere a due stragi – racconta all’agenzia ITALPRESS -, sentire il boato il 19 luglio, mettere i piedi nel cratere sull’autostrada sono esperienze che ti segnano, nessuno di noi che eravamo lì in quegli anni ha mai dimenticato. Sono cose che a parole non si possono descrivere. Credo – osserva a quasi quarant’anni di distanza – che da allora la mia vita non sia stata più la stessa. Quando si parla di strage di Capaci torniamo sempre a quel pomeriggio e a tutto quello che ne è seguito”.
Ci fu anche un passaggio politico delicato, ricorda De Francisci: “Quando leggo oggi di colpo di Stato mascherato e altre castronerie del genere, io che c’ero ricordo perfettamente quale era il livello di corruzione nella vita pubblica, quindi la strage, l’elezione di Scalfaro al Quirinale furono segnali di un cambiamento”.
Per il procuratore, però, “l’anno ancora più angosciante fu l’anno delle bombe a Firenze, Milano e Roma, che non dobbiamo dimenticare. Ogni volta che vado a Firenze passo da via dei Georgofili ed è un momento di riflessione e sempre di profondo turbamento”. Qui la voce si incrina, segno di una commozione di chi quegli anni li ha vissuti in prima linea.
De Francisci ha fatto parte della stagione del pool antimafia di Palermo. Laureatosi nel 1974, dopo un’esperienza “in una pretura mandamentale a Cattolica Eraclea, in provincia di Agrigento” e poi all’ufficio di sorveglianza di Palermo per quasi cinque anni (“Ero lì quando il cardinale Pappalardo non riuscì a celebrare la messa per una sorta di protesta silenziosa dei detenuti”), nel gennaio 1985 viene assegnato all’ufficio istruzione del tribunale di Palermo, “dove c’era già Antonino Caponnetto e con lui Falcone e Borsellino”. Poi “a novembre 1985 l’ingresso nel pool antimafia e da allora non ho mai smesso”.
Qui lavora fianco a fianco con i due giudici, “due grandi colleghi, che erano anche grandi uomini. La simpatia e serietà di Borsellino non è che negli anni successivi l’ho ritrovata a mani basse. Le visioni che aveva Giovanni Falcone, la sua voglia che aveva di organizzare il futuro dell’impegno antimafia, questa sua voglia di costruire oggi chi ce l’ha?”.
“Quello che ho imparato da loro ho cercato di metterlo in pratica e di spenderlo negli anni”, aggiunge. L’impegno antimafia l’ha portato spesso a incontrare gli alunni delle scuole, come di recente a San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, per parlare di legalità. “Bisogna fare discorsi semplici, parlare poco, creare interesse”, suggerisce. “A me è sempre piaciuto e io parlo sempre di libri” come quello di Giovanni Falcone e Marcelle Padovani, ‘Cose di cosa nostrà, che considera “un piccolo classico” perchè ancora oggi “mantiene tutta la sua carica educativa, formativa”.
De Francisci è stato anche procuratore della Repubblica ad Agrigento, dove arriva nel 1999: “Terra bellissima, città affascinante, ma difficilissima per andarci a fare il pm. Fu impegnativa e divertente come tutti i posti dove si lavora tanto”. Qui si occupa anche degli sbarchi dei migranti. “Sono andato più volte a Lampedusa, nel centro di accoglienza. Quando si vedono con gli occhi questi fenomeni, non è solo un passaggio di carte. Ricordo che il porto di Lampedusa era pieno di barche affondate che nessuno sapeva come toglierle. Riuscimmo con l’aiuto della Guardia di Finanza a liberare quel porto”, racconta.
Nel 2008 torna a Palermo come procuratore aggiunto e torna a occuparsi di mafia: “il procuratore era Francesco Messineo, persona brava e competente”, poi dopo quattro anni va alla Procura generale “come avvocato generale”.
Infine, a marzo 2016, l’arrivo a Bologna. Una delle sue battaglie sono i processi d’appello per i reati contro le donne tanto che suggerisce di “dare priorità e fissarli a breve perchè continuiamo a celebrare processi per reati sessuali commessi nel 2015”.
“Sei anni per un appello non è poco. Tutto ciò in previsione dell’entrata a regime della riforma Cartabia, che non mi piace, sull’improcedibilità”. Per il magistrato, infatti, è una “ghigliottina che scatta e nessuno ci può fare niente”. “Mi interessa – dice – che una madre picchiata o peggio abusata possa ottenere un minimo di giustizia. E’ inutile fare le manifestazioni contro la violenza sulle donne se poi noi giustizia non riusciamo a far celebrare i processi rapidamente”. “Purtroppo – osserva – aumenta il senso di impunità che questi soggetti hanno. Sono convinto che se non ci sono punizioni serie e concrete, non c’è alcuna forma di deterrenza”.
De Francisci torna a parlare anche del caso Bibbiano, dopo che nel suo discorso in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario, lo scorso gennaio, aveva usato toni duri contro un presunto “sistema”. “Sono convinto, ma posso sbagliare, – spiega oggi – che ci sono stati alcuni casi in cui alcune di queste procedure sono state gestite in maniera superficiale. Attaccare tutto il sistema della tutela minorile mi sembra esagerato e ingiusto forse perchè conosco bene i colleghi della Procura dei minorenni”. “Se in qualche caso – sottolinea – sono stati commessi degli errori, secondo me sono stati tratti in inganno anche loro da qualche elemento di questi servizi sociali che non ha rispettato al 100% le regole. Poi vedremo il dibattimento che cosa stabilirà”.
A pochi giorni dalla pensione, però, De Francisci lancia l’ennesimo allarme sulla carenza di organico: “Dal 31 dicembre questo ufficio – spiega – avrà soltanto cinque sostituti procuratori generali contro un organico di undici. Mancheranno il procuratore generale e l’avvocato generale. E’ fondato ritenere che per cinque-sei mesi non verrà nessuno nè di sostituti nè di dirigenti”. “Un collega della Procura per i minori e uno della Procura di Rimini, che si sono offerti, verranno a fare un paio di udienze a settimana, gli altri colleghi ne faranno tre o quattro e andranno avanti alla meno peggio”.
“Ci sono processi di grosse dimensioni – osserva preoccupato – come quello di ‘ndrangheta “Grimilde” che comincerà a marzo e che seguirà la collega Musti”. Quanto al futuro per ora “non ho progetti, non ho nessuna idea di quello che farò”, ma “qualcosa farò”.
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E.Romagna, Presidente Bonaccini riceve Console Generale cinese Liu Kan
BOLOGNA (ITALPRESS) – Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha ricevuto oggi il Console generale della Repubblica Popolare Cinese a Milano, Liu Kan, in visita di cortesia presso la sede di viale Aldo Moro in seguito al suo recente insediamento. Al centro dell’incontro, al quale ha partecipato tra gli altri anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico e green economy, lavoro e formazione, Vincenzo Colla, le prospettive di rafforzamento della collaborazione con il grande Paese asiatico in campo economico-commerciale, tecnologico, turistico e culturale. Nel corso dei colloqui è stato fatto il punto sulle solide relazioni esistenti tra l’Emilia-Romagna e le Province del Guangdong e Shandong, legate alla Regione da intese sottoscritte in anni recenti e che nel 2020 hanno donato all’Emilia-Romagna ingenti quantitativi di presidi sanitari (mascherine e tute protettive) per aiutare le strutture regionali a superare le difficoltà di approvvigionamento nella prima fase dell’emergenza Covid. Lo scoppio della pandemia a livello planetario ha imposto la sospensione dei programmi di cooperazione in presenza con le Province cinesi ed è stata espressa da entrambe le parti la volontà di una rapida ripresa della collaborazione a tutti i livelli, una volta superata l’emergenza sanitaria.
In primo piano, tra i temi affrontati, gli investimenti cinesi sul territorio regionale: sono oltre 70 le imprese coinvolte, per un totale di circa 2.600 dipendenti e un fatturato aggregato di 1,4 miliardi di euro. Tra le principali aziende emiliano-romagnole controllate da investitori cinesi la Ferretti di Forlì (yacht), la piacentina MCM (Machining Center Manufacturing) e la Volvo Car Italia. In crescita anche la presenza delle aziende italiane nel Guandong, già oltre 200. Tra quelle emiliano-romagnole spiccano la Sacmi di Imola (Bo), la bolognese Magneti Marelli e il gruppo SITI B&T di Formigine (Mo). Senza dimenticare, la joint venture sino-americana Silk-Faw, che realizzerà a Gavassa (Re) un sito produttivo per la produzione di auto elettriche di alta gamma. Inoltre, al centro del confronto anche la possibilità di sviluppare nuove collaborazioni grazie alla presenza del Tecnopolo di Bologna, dove sarà concentrata oltre l’80% della capacità di supercalcolo italiano. A questo proposito il presidente Bonaccini ha invitato il Console a visitare la struttura nei prossimi mesi.
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Saga Coffee, avviato l’iter per la vendita al Gruppo Tecnostamp Triulzi
BOLOGNA (ITALPRESS) – “Si apre una nuova fase per la Saga Coffee, con imprenditori seri e disponibili a un progetto di reindustrializzazione”. Così l’assessore regionale allo Sviluppo economico Vincenzo Colla, a conclusione dell’incontro svoltosi oggi in Regione sulla vertenza Saga Coffee. E’ già stato siglato un pre-accordo tra l’azienda proprietaria Evoca e il gruppo Tecnostamp Triulzi in partnership con Minifaber Spa di Bergamo, in vista di un’intesa definitiva, per fornire una base su cui costruire un nuovo progetto industriale. L’avvio di un percorso tra le aziende coinvolte e i sindacati è stato sancito alla presenza dell’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, del sindaco di Bologna Matteo Lepore, del sindaco di Gaggio Montano Stefano Pucci, dell’amministratore delegato del Gruppo Evoca/Saga Andrea Zocchi, dell’amministratore delegato di Tecnostamp Triulzi Group, Alessandro Triulzi, del presidente di Minifaber spa, Raffaello Melocchi, di rappresentanti di Confindustria Emilia e dei sindacati Fiom Cgil, Fim Cisl e della Rsu.
Gli imprenditori hanno annunciato l’intenzione mantenere il sito di Gaggio Montano e di riqualificarlo, anche tenendo conto della sfida green col riciclaggio a fine vita dei prodotti, attraverso investimenti in nuovi macchinari e una formazione specifica dei lavoratori per quanto riguarda le fasi di produzione delle materie plastiche. Per quanto riguarda la lavorazione della lamiera, le competenze e i macchinari già presenti nel sito consentirebbero una rapida ripartenza delle produzioni. Gli imprenditori si sono resi disponibili a incontrare le organizzazioni sindacali per specificare ulteriormente il proprio piano industriale. “E’ un percorso serio- ha commentato l’assessore allo sviluppo economico, Vincenzo Colla-. C’è la disponibilità di due grandi gruppi a investire e reindustrializzare il sito di Gaggio. Come Istituzioni siamo pronti ad accompagnare tale percorso”. Le organizzazioni sindacali, da parte loro, hanno chiesto di conoscere nei dettagli il progetto industriale e le relative garanzie occupazionali.
L’assessore ha concluso l’incontro riconvocando il tavolo per il prossimo 11 gennaio e ha invitato il Gruppo Evoca e le Organizzazioni sindacali a utilizzare tutto il tempo disponibile per approfondire e definire le condizioni necessarie ad accompagnare il processo di reindustrializzazione dei nuovi imprenditori e, contestualmente, per attivare tutte le garanzie che tutelino le lavoratrici e i lavoratori della Saga Coffee.
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Covid, in Emilia Romagna si rafforza la rete di tracciamento
BOLOGNA (ITALPRESS) – La Regione potenzia il sistema del tracciamento in Emilia-Romagna, anche attraverso l’assunzione del personale necessario. Una attività fondamentale per contrastare il virus. E in particolare nella scuola per garantire lezioni in presenza. Dai primi di gennaio, infatti, sarà rafforzata la rete dei sanitari che, nell’ambito delle azioni di contrasto alla pandemia da Civid-19, saranno impegnati a seguire la catena dei possibili contagi. L’assessorato regionale alle Politiche per la Salute sta lavorando in tal senso, in attesa che si definisca, da parte della struttura del Commissario straordinario guidata dal generale Figliuolo, quale potrà essere l’apporto di personale militare che potrà essere impiegato sul tracciamento, anche in Emilia-Romagna. L’assunzione di personale, spiega l’assessorato, avverrà in deroga al blocco delle assunzioni deciso nell’ambito del confronto in corso fra tutte le Regioni e il Governo, al quale è stato chiesto di garantire a pieno la copertura dei costi di gestione della pandemia, in quanto attività direttamente collegata alla lotta al Covid-19, quindi non rientrante nel blocco. Allo stesso modo del personale impegnato nella campagna vaccinale, che la Regione sta ulteriormente rafforzando con terze dosi e fascia 5-11 anni.
Lunedì scorso sono infatti state aperte le prenotazioni per la vaccinazione pediatrica e domani, giovedì 16 dicembre, inizieranno le somministrazioni. Questa mattina, e quindi in sostanza nei primi due giorni, nella fascia 5-11 anni si sono avute 15.344 prenotazioni, cui si aggiungono gli oltre 40mila sms inviati dalla Ausl di Modena con la proposta di data per la somministrazione. In dettaglio: 935 prenotazioni a Piacenza, 1.812 a Parma, 2.087 a Reggio Emilia, 5.863 a Bologna, 480 a Imola, 1.746 a Ferrara, 2.421 nel territorio della Ausl Romagna.
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