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Bollette elettriche in calo del 10,8% nel primo trimestre 2024

ROMA (ITALPRESS) – Bolletta elettrica in calo del 10,8% per la famiglia tipo in tutela nel primo trimestre 2024. Lo comunica l’Arera, sottolineando che sul finire dell’anno, le tensioni in Medio Oriente hanno interrotto il trend in discesa dei prezzi delle materie prime energetiche, tra cui il petrolio e il gas naturale. La domanda di gas si mantiene contenuta e il livello degli stoccaggi europei resta di poco inferiore al 90% della capacità disponibile. Inoltre, la contrazione dei consumi di gas soprattutto nel settore termoelettrico, principalmente dovuta alla ripresa della generazione del parco nucleare francese e al contributo della produzione da fonti rinnovabili, ha favorito nel trimestre in corso il ribasso del prezzo dell’energia elettrica (PUN) che, secondo le stime, nel primo trimestre del 2024 è atteso su valori intorno ai 114 euro/MWh.
In termini di effetti finali la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° aprile 2023 e il 31 marzo 2024) sarà di circa 684 euro, -50% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° aprile 2022- 31 marzo 2023).
Terminato il sistema di rafforzamento del bonus sociale in vigore negli ultimi 2 anni, che ne aveva esteso la platea dei beneficiari, da gennaio la soglia ISEE per ottenerlo sarà pari a 9.530 euro, che sale a 20.000 euro per le famiglie numerose (con oltre 3 figli). Viene, inoltre, confermato il contributo straordinario crescente con il numero dei componenti familiari, applicato in automatico a chi già riceve il bonus elettrico, come previsto nella Legge di Bilancio 2024 in fase di approvazione.
Arera ha inoltre inviato oggi alle commissioni riunite X Attività produttive, commercio e turismo e VIII Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera una memoria sul ‘Dl sicurezza energeticà in fase di conversione (decreto-legge 9 dicembre 2023, n. 181) e in particolare sugli aspetti della fine tutela elettricità riguardanti i clienti vulnerabili, il trasferimento degli addebiti automatici delle bollette e il monitoraggio dei prezzi.
“Un andamento dei prezzi gas stabilmente in riduzione e l’attenuarsi delle criticità su altre fonti ci consegnano un primo trimestre in riduzione per l’elettricità. Giova però ricordare come i valori assoluti dei prezzi siano ancora circa il doppio di quelli pre-crisi e il sistema energetico europeo non sia scevro da rischi – afferma il presidente di Arera, Stefano Besseghini – Con l’inizio dell’anno entriamo anche in una importante fase di cambiamento, con il superamento dei servizi di tutela. Riduzione dei consumi e attenzione ai costi rimangono le parole d’ordine. La recente crisi dei prezzi ci ha abituato ad una maggiore attenzione ai temi dell’energia e l’Autorità sta continuando a mettere a disposizione dei consumatori strumenti utili a indirizzare le scelte, come recentemente avvenuto con i codici offerta dei contratti Placet fine tutela gas per una comparazione su ilportaleofferte.it”.
Nel dettaglio delle singole componenti in bolletta, il prezzo finale per la famiglia tipo risulta così di 25,24 centesimi di euro al kWh, comprensivo di imposte, contro i 28,29 centesimi di euro al kWh del trimestre precedente. La variazione del -10,8% è sostanzialmente legata alla diminuzione complessiva della spesa per la materia energia, circa -14%, controbilanciata da rialzi per le tariffe di rete regolate (Trasporto e gestione contatore, +2,1%) e oneri generali di sistema (+1,1%).
In seguito alle analisi effettuate nel corso dell’anno sui consumi elettricità, sul sito di ARERA saranno disponibili anche i dati sull’aggiornamento delle bollette elettriche per il cliente domestico in tutela calcolati sui consumi di 2.000 kWh/anno ‘cliente mediò, in aggiunta a quelli della famiglia tipo da 2.700 kWh/anno.

– foto: Agenzia Fotogramma –
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Edison firma con il gruppo Fera un accordo per un impianto eolico in Liguria

MILANO (ITALPRESS) – Edison rende noto di aver firmato con il Gruppo FERA (Fabbrica Energie Rinnovabili Alternative) un Power Purchase Agreement (PPA) a lungo termine, per la gestione dell’energia prodotta da un impianto eolico con una potenza installata di 20 MW, in provincia di Savona, in Liguria.
L’accordo, di durata quinquennale, prevede il ritiro da parte di Edison di tutta l’energia rinnovabile generata (attestato dalle relative garanzie di origine), che il Gruppo gestirà a mercato e rivenderà ai propri clienti interessati a un contratto di fornitura rinnovabile; mentre FERA mantiene la gestione operativa e la manutenzione dell’asset. L’impianto, che è già in esercizio, grazie all’intesa raggiunta non usufruisce del meccanismo di incentivazione previsto per le fonti rinnovabili. Secondo le stime, il parco eolico oggetto dell’accordo ha una produzione media pari a 55 GWh annui, equivalenti al fabbisogno energetico di circa 23 mila famiglie, in grado di evitare l’emissione in atmosfera di oltre 22 mila tonnellate di CO2 equivalenti all’anno.
«Chiudiamo il 2023 da leader di settore, con un portafoglio che negli ultimi mesi si è notevolmente rafforzato nella gestione e vendita di energia rinnovabile ai propri clienti. Grazie ad accordi come questo, da una parte sosteniamo l’installazione di nuove rinnovabili e dall’altra siamo in grado di offrire a consumatori sempre più evoluti e attenti all’impatto delle proprie attività volumi crescenti di energia green, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione dei consumi finali della transizione energetica», dichiara Fabio Dubini Executive Vice President Gas&Power Portfolio Management&Optimization di Edison.
«Siamo soddisfatti di quest’accordo tra due aziende impegnate nel contribuire al processo di decarbonizzazione attraverso lo sviluppo e l’uso delle energie rinnovabili. Il PPA valorizza il nostro lavoro di sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia, e ci spinge a continuare su questa strada, che percorriamo da oltre venti anni. Il parco eolico “Cascinassa” è il penultimo dei quattordici parchi eolici realizzati dal Gruppo FERA», commenta Luigi Pennisi, AD di Aleramo SRL, società del Gruppo proprietaria del parco eolico.
Nel 2023 Edison ha firmato 5 PPA per complessivi 500 GWh annui, resi disponibili da impianti fotovoltaici ed eolici nel Lazio, in Sicilia, in Emilia Romagna e ora in Liguria. Con il gestore tedesco del fondo per le energie rinnovabili KGAL, KGAL ESPF 4, ha sottoscritto a ottobre 2023 un accordo per la realizzazione di un impianto fotovoltaico da circa 150 MW; successivamente, sempre in ottobre, con un primario Fondo di investimento internazionale per un impianto da 87 MW; mentre a novembre due PPA per un eolico da 22 MW e un fotovoltaico da 7 MW con la Joint Venture tra il gruppo GR Value ed il partner Swiss Life Asset Managers; e, infine, a dicembre 2023 l’ultimo PPA firmato della stagione è con FERA da un impianto eolico da 20 MW.
La negoziazione dei termini contrattuali tra le parti ha coinvolto per Edison il team di Power Origination supportato dalle divisioni Legal&Corporate Affairs, mentre il team negoziale di FERA è stato affiancato dall’avvocato Luigi Costa, Partner della Law Firm Dentons e dall’avvocato Antonio Schiavo, partner di Koinè Società tra Avvocati.
-foto ufficio stampa Edison-
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‘Un Posso alla voltà, campagna Enea-Mase sull’efficienza energetica

ROMA (ITALPRESS) – Sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’efficienza energetica per la crescita sostenibile del Paese, e far sì che cittadini, imprese e pubbliche amministrazione compiano azioni concrete per ridurre il consumo energetico nella vita quotidiana e professionale. E’ questo l’obiettivo della nuova campagna di comunicazione ‘Un POSSO alla voltà, realizzata da ENEA e promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, nell’ambito del Piano Nazionale di informazione e la formazione (PIF).
“L’efficienza energetica è un obiettivo raggiungibile che riguarda tutti”, dichiara Antonio Disi, ricercatore ENEA del Dipartimento Efficienza energetica e responsabile del progetto. “Per lo slogan della campagna – continua – abbiamo sfruttato la doppia valenza di ‘possò generata dall’assonanza con la parola ‘passò, volendo enfatizzare la facilità delle azioni richieste per ridurre i consumi e rispettare l’ambiente, azioni semplici come fare appunto un ‘passò. Ma anche responsabilizzare il pubblico, evidenziando che ognuno di noi ha il potere di fare la differenza. Inoltre, il ‘posso/passò è un riferimento al viaggio intrapreso dal Paese verso la classe A, la classe dell’efficienza”.
Il piano della campagna, diviso in due fasi, prevede passaggi radio e TV con la programmazione di spot video e radiofonici sulle reti RAI e Discovery, ma anche la diffusione di clip su piattaforme video on demand (Infinity di Mediaset più un progetto sulle smart tv LG) e la programmazione di podcast tramite Spreaker e Spotify Audience Network. Inoltre, verranno trasmesse pillole video nei centri commerciali di 31 città italiane e saranno diffusi contenuti digitali su mobile e canali web.
A questa prima fase, che si concluderà a gennaio 2024, se ne affiancherà una seconda fino a tutto il 2025, che coinvolgerà un pubblico di giovani studenti, famiglie, ma anche professionisti del settore energetico attraverso un progetto editoriale con Skuola.net e la messa in onda, il sabato pomeriggio su LA7, di una nuova serie televisiva in 10 puntate interamente dedicata ai temi dell’energia e dell’efficienza.
“Vogliamo promuovere il senso di responsabilità individuale per il benessere collettivo e un futuro più sostenibile, entrando nella quotidianità delle persone con un approccio che agisca direttamente sulle motivazioni, spinta gentile spesso più efficace di quella esercitata da regole o sanzioni”, conclude Disi.
L’iniziativa si inserisce nel quadro di “Italia in classe A”, la campagna nazionale promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e realizzata da ENEA.

– Foto ufficio stampa Enea –

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BEI e A2A, 200 milioni di euro per favorire la transizione energetica

MILANO (ITALPRESS) – Estensione e modernizzazione delle infrastrutture di distribuzione dell’energia elettrica in Lombardia per contribuire al raggiungimento dei target nazionali ed europei di decarbonizzazione attraverso l’elettrificazione dei consumi. Questo l’obiettivo del finanziamento di 200 milioni di euro che la BEI ha concesso ad A2A, in linea con il REPowerEU, che vuole rispondere alla crescente domanda energetica favorendo al contempo la diffusione delle rinnovabili, la diversificazione e la sicurezza delle forniture energetiche.
Le attività previste comprendono il rinnovamento e l’ampliamento delle reti elettriche di A2A al fine di offrire agli utenti un servizio sempre più efficiente e di consentire la connessione di nuove utenze – stimate in oltre 40.000 entro il 2027 – strategiche per il processo di elettrificazione dei consumi e per un crescente utilizzo di energia green prodotta da fonti rinnovabili che il Gruppo vuole favorire.
Il piano di interventi di A2A legati al finanziamento comprende infatti il potenziamento della propria rete in media tensione con oltre 200 km di nuove linee e il rifacimento di 247 km di rete esistente, cui si aggiungono circa 86 km di nuove linee in bassa tensione e la sostituzione di 152 km di rete in bassa tensione già esistente. Il Gruppo prevede inoltre la costruzione di una nuova stazione elettrica primaria e di 286 nuove cabine secondarie, il rinnovamento e l’ampliamento di 12 sottostazioni primarie già in esercizio e diversi interventi di ammodernamento su 423 cabine secondarie attive.
Questa operazione sottolinea l’impegno della BEI nel promuovere gli obiettivi italiani definiti nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima e quelli di REPowerEU, che la BEI si è impegnata a sostenere con finanziamenti aggiuntivi per un importo pari a 45 miliardi di euro tra il 2022 e il 2027.
Per A2A le attività legate al finanziamento sono in linea con la strategia definita dal Piano Industriale e contribuiscono all’obiettivo del Gruppo di sostenere concretamente la transizione energetica e la decarbonizzazione del Paese.
“Questa iniziativa testimonia l’impegno della BEI in quanto banca del clima dell’UE nel promuovere gli obiettivi di REPowerEU e la sicurezza energetica europea – afferma Gilles Badot, Direttore per le operazioni BEI in Italia -. Grazie a questa operazione con A2A, miriamo a sostenere la crescita sostenibile, ridurre le emissioni e promuovere una rete energetica all’avanguardia in Italia”.
“Con questa operazione A2A finanzierà un programma di investimenti relativi all’estensione e modernizzazione delle infrastrutture di distribuzione dell’energia elettrica – ha commentato Luca Moroni, CFO di A2A -. Si tratta di un’iniziativa che testimonia ulteriormente l’impegno del Gruppo a contribuire allo sviluppo sostenibile dei territori in cui opera e a concretizzare la sua strategia nell’ambito della transizione energetica”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Dai rifiuti energia per 2,6 milioni di famiglie

ROMA (ITALPRESS) – Sono 188 gli impianti tra inceneritori e digestione anaerobica della frazione organica e dei fanghi di depurazione presenti sul territorio italiano nel 2022, che hanno prodotto circa 7 milioni di MWh di energia, un quantitativo in grado di soddisfare il fabbisogno di circa 2,6 milioni di famiglie. E’ la fotografia scattata dal “Rapporto sul Recupero Energetico da rifiuti in Italia” realizzato da Utilitalia e Ispra, presentato a Roma insieme all’annuale Rapporto Rifiuti Urbani di Ispra.
Dallo studio emerge come il recupero di energia da rifiuti sia essenziale per il conseguimento degli obiettivi fissati dalle direttive europee sull’economia circolare. In Italia, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno, si registra una carenza impiantistica e se non si inverte questa tendenza, il nostro Paese continuerà a ricorrere in maniera eccessiva allo smaltimento in discarica: attualmente ci attestiamo al 18%, mentre le direttive Ue impongono di scendere sotto al 10% entro il 2035. Aumentare la capacità di trattamento degli impianti è quindi fondamentale per chiudere il ciclo dei rifiuti, perchè la raccolta differenziata produce scarti che vanno smaltiti nella maniera ambientalmente più corretta e perchè il recupero energetico – con conseguente produzione di energia, in prevalenza rinnovabile – evita lo smaltimento in discarica.
Nel 2022 erano operativi nel nostro Paese 73 impianti di digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti urbani – 53 al Nord, 9 al Centro e 11 al Sud – che hanno trattato 4,5 milioni di tonnellate di rifiuti. Nei prossimi anni saranno operativi altri 22 impianti. L’organico, con oltre 7,2 milioni di tonnellate raccolte, rappresenta il 38,3% dei rifiuti urbani che entrano nel circuito della raccolta differenziata. Per quanto riguarda invece la digestione anaerobica dei fanghi di depurazione, il rapporto ha analizzato i dati di 79 impianti operativi nel 2022: 39 al Nord, 3 al Centro e 37 al Sud.
Nel 2022 erano invece operativi 36 impianti di incenerimento così dislocati: 25 al Nord, 5 al Centro e 6 al Sud, oltre a un impianto al Sud classificato formalmente come impianto di produzione di energia, ma alimentato esclusivamente con rifiuti di origine urbana che, se incluso, ne porterebbe il numero a 37. Al loro interno sono state trattate 5,3 milioni di tonnellate di rifiuti, tra rifiuti urbani indifferenziati e rifiuti speciali derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani negli impianti di Trattamento Meccanico – Biologico. Tali impianti sono ormai saturi e non si prevedono nuove aperture nei prossimi anni (se non l’impianto a servizio di Roma Capitale per una capacità complessiva di circa 600.000 tonnellate annue). Ben oltre l’80% delle scorie prodotte sono state avviate a recupero di materia, e con la revisione delle direttive europee previste nell’ambito del Pacchetto per l’economia circolare anche i metalli recuperati dalle scorie di incenerimento concorrono inoltre al raggiungimento dei target di riciclo. Per quanto riguarda invece il controllo delle emissioni in atmosfera, per diversi inceneritori i limiti applicati risultano notevolmente più stringenti rispetto a quelli determinati dalla normativa vigente, soprattutto per quanto riguarda le polveri, gli ossidi di zolfo ed il monossido di carbonio. Le emissioni degli impianti di termovalorizzazione sono peraltro poco rilevanti rispetto al totale delle emissioni in atmosfera legate al complesso delle attività civili e industriali.
Gli impianti, complessivamente, hanno prodotto circa 7 milioni di MWh, tra elettrica e termica: questa energia è in grado di soddisfare il fabbisogno di circa 2,6 milioni di famiglie. Il 100% dell’energia prodotta dagli impianti di digestione anaerobica ed il 51% di quella prodotta dagli inceneritori, inoltre, è energia rinnovabile: contribuisce pertanto, sostituendo l’utilizzo di combustibili fossili, alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti ed alla lotta ai cambiamenti climatici. Si tratta inoltre di energia prodotta localmente che contribuisce a ridurre la dipendenza dall’estero.
Come emerge dal Rapporto, l’Italia ha urgentemente bisogno di nuovi impianti soprattutto di incenerimento con recupero di energia delle frazioni non riciclabili, in mancanza dei quali sarà impossibile mantenere lo smaltimento in discarica al di sotto del 10%; anche perchè nei prossimi anni il costante aumento delle percentuali di raccolta differenziata porterà anche a un inevitabile incremento degli scarti di lavorazione e dei rifiuti organici da trattare.
“Questo rapporto – spiega Filippo Brandolini, presidente di Utilitalia – evidenzia come la gestione dei rifiuti sia da un lato un tema di economia circolare e, dall’altro lato, un elemento importante della transizione energetica. Quello relativo agli impianti non è solo un problema quantitativo ma soprattutto di distribuzione geografica: senza impianti non si chiude il ciclo dei rifiuti e non si potranno raggiungere i target Ue. Nei giorni scorsi, oltretutto, nelle conclusioni della Cop 28 è stata ribadita la necessità di limitare entro il 2030 le emissioni di metano e quindi lo smaltimento in discarica, che, come è noto, contribuisce in modo significativo a tali emissioni”.
“I dati del Rapporto Rifiuti dell’Ispra – sottolinea il presidente Ispra e Snpa, Stefano Laporta – evidenziano una percentuale di riciclaggio degli urbani pari al 49,2% e un riciclaggio totale dei rifiuti di imballaggio del 71,5%. Lo smaltimento in discarica è però ancora al 18%, quindi dovranno essere fatti ulteriori sforzi per garantire l’adeguata chiusura del ciclo di gestione. Il miglioramento della gestione dei rifiuti è individuato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza come uno strumento fondamentale per l’attuazione dell’economia circolare, attraverso un rafforzamento delle infrastrutture per la raccolta differenziata e l’ammodernamento del sistema impiantistico di gestione”.

– Foto xl3/Italpress –

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Dl Energia, Moles “Acquirente Unico svolgerà ruolo significativo”

ROMA (ITALPRESS) – “Il Decreto-Legge in esame denota l’impegno del Governo su temi di elevato impatto per il Paese: la sicurezza energetica, la promozione delle fonti rinnovabili, il sostegno alle imprese e, quello che per Acquirente Unico è di notevole rilevanza, l’attenzione al consumatore e la tutela delle famiglie più vulnerabili. Nel corso degli anni, Acquirente Unico ha saputo garantire, sia con lo Sportello per il Consumatore sia con il Servizio Conciliazione, il necessario sostegno agli utenti per muoversi più agevolmente all’interno del mercato energetico. Ad Acquirente Unico è stata inoltre affidata la gestione del Portale Offerte e del Portale Consumi, altri due strumenti fondamentali per accompagnare il cittadino nelle proprie scelte. Grazie all’esperienza maturata, Acquirente Unico ritiene di poter svolgere un ruolo significativo in scenari futuri”. Lo ha detto Giuseppe Moles, Amministratore delegato di Acquirente Unico, durante l’audizione sul Dl Energia presso le commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera dei deputati.
“Il Dl Energia – ha sottolineato – ha il pregio di introdurre un tassello fondamentale per la buona riuscita dell’intero processo: campagne informative specifiche per i clienti domestici, che appaiono quanto mai opportune in questo momento storico. A tal fine la campagna di comunicazione deve mettere a disposizione tutte le informazioni che consentano al cliente finale di scegliere con consapevolezza, avvalendosi anche di strumenti già disponibili come il Portale Consumi, tramite il quale tutti i cittadini possono consultare, in modo semplice e gratuito, i dati relativi alle proprie forniture di energia elettrica e gas, comprese le misure di consumo generate dai contatori ‘intelligentì, strumento questo che sarà ulteriormente pubblicizzato, congiuntamente al Portale Offerte, al fine di rendere le informazioni in esso presenti sempre più fruibili e di utilizzo immediato e sicuro. Tali strumenti renderanno edotto il consumatore emancipandolo dall’esclusiva azione del marketing e tutelandolo dal telemarketing selvaggio”.
“Il Dl Energia – ha proseguito Moles – affida ad Acquirente Unico, stante l’esperienza acquisita negli anni con l’approvvigionamento della maggior tutela, l’attività di monitoraggio delle condizioni di fornitura ai clienti domestici che potrà fornire elementi utili per valutare la corretta applicazione delle condizioni del servizio da parte degli aggiudicatari delle gare relative alle Tutele graduali. La delicatezza del passaggio dal Servizio di maggior tutela (SMT), per 4,5 milioni di consumatori, al Mercato a tutele graduali (STG) pone obiettivi rilevanti per la campagna di comunicazione, in quanto le informazioni da fornire e gli obiettivi della campagna di comunicazione sono molteplici. Si tratta infatti di sensibilizzare chi, pur avendo da molti anni la possibilità di passare da un servizio pubblico a uno privato, non lo ha ancora fatto; la maggior tutela è di fatto un gruppo d’acquisto automatico ma non obbligatorio. Non va trascurato inoltre che rimarranno ancora circa 4,5 milioni di clienti ‘vulnerabilì che, per le loro caratteristiche, hanno bisogno di una particolare tutela. Andrà quindi dedicata una linea comunicativa specificamente indirizzata ai clienti vulnerabili, dovrà poi essere incoraggiata, con ogni strumento disponibile, la possibilità di effettuare comparazioni fondate su dati affidabili e condizioni trasparenti. In tal senso occorre valorizzare le potenzialità del Portale Offerte e del Portale Consumi gestiti da AU”, ha concluso.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Dl Energia, slitta a 1 luglio attivazione servizio a tutele graduali

MILANO (ITALPRESS) – L’ARERA, in base a quanto previsto dall’ultimo decreto energia 181/23, per assicurare uno svolgimento coerente del processo del ‘fine tutelà per i clienti domestici non vulnerabili di elettricità, ha fissato al 1° luglio 2024 (rispetto al previsto 1° aprile) la data di attivazione del Servizio a Tutele Graduali (STG), il servizio a cui saranno assegnati i clienti domestici non vulnerabili dell’elettricità che ancora non avranno scelto il mercato libero al momento del ‘fine tutelà.
L’Autorità aveva già approvato, il giorno successivo al decreto, lo slittamento al 10 gennaio dello svolgimento delle aste per la selezione degli operatori che effettueranno il servizio.
La decisione risponde a diverse esigenze legate al decreto: assicurare ai clienti un tempo sufficiente per essere informati attraverso le campagne informative che, secondo il decreto 181/23, dovranno essere condotte dal MASE; effettuare le attività preparatorie all’operatività del STG, tra cui gli interventi attuativi delle disposizioni sul trasferimento automatico delle autorizzazioni all’addebito diretto delle bollette emesse dall’esercente il STG, da completarsi entro il 31 maggio 2024; limitare il più possibile il periodo intercorrente tra l’assegnazione e l’attivazione del STG.
Rimane invece invariata la data di conclusione del periodo di assegnazione del servizio, fissata al 31 marzo 2027, in coerenza con quanto disposto dal decreto ministeriale del 17 maggio 2023.
Vengono anche adeguati i testi delle comunicazioni che dovranno essere inviate ai clienti attualmente in maggior tutela dai relativi esercenti, prevedendo che siano effettuate dopo le aste e in prossimità all’avvio del servizio a tutele graduali, cioè tra aprile e giugno 2024.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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A novembre consumi elettrici in aumento

ROMA (ITALPRESS) – Anche a novembre si conferma la variazione tendenziale positiva dei consumi elettrici rispetto al 2022. Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, lo scorso mese la domanda di elettricità in Italia è stata pari a 25,3 miliardi di kWh, con una crescita dell’1,4% rispetto a novembre 2022. Tale variazione positiva, che compensa però solo parzialmente il dato negativo (-6,2%) di novembre 2021, è stata raggiunta con lo stesso numero di giorni lavorativi (21) e una temperatura media mensile sostanzialmente uguale a quella di novembre 2022 (-0,1°C). In linea il dato rettificato: +1,3%. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, l’indice IMCEI elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali di circa 1.000 imprese “energivore”, registra una variazione negativa dell’1%. Tale valore è il risultato di andamenti diversi delle imprese connesse alla rete elettrica nazionale in Alta Tensione (AT) e Media Tensione (MT): a fronte di un aumento di quelle in AT (+0,7%), si registra un calo delle imprese connesse in MT (-9,1%).
Variazioni positive nei comparti dei mezzi di trasporto, cartaria, cemento, calce e gesso e siderurgia; in calo ceramiche e vetrarie, metalli non ferrosi, alimentari, meccanica e chimica.
In termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, risulta in diminuzione (-0,8%) rispetto a ottobre 2023. In aumento, invece, la variazione congiunturale dell’indice IMCEI (+0,9%). L’alternanza di variazioni congiunturali positive e negative mantiene l’indice su livelli stazionari.
Nei primi undici mesi del 2023, la richiesta cumulata di energia elettrica in Italia è in calo del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2022 (-2,1% il dato rettificato). In flessione anche l’Indice IMCEI, che da gennaio a novembre fa registrare un -4,3%: dopo i primi sei mesi particolarmente negativi, a partire da luglio, tuttavia, si sono registrati decrementi di minore intensità.
A livello territoriale, la variazione tendenziale di novembre 2023 è risultata ovunque positiva: +1,4% al Nord, +0,9% al Centro e +1,9% al Sud e nelle isole.
Nel mese di novembre la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’82,1% con la produzione nazionale e, per la quota restante (17,9%), dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione nazionale netta è risultata pari a 21 miliardi di kWh, stabile rispetto a novembre 2022.
Prosegue rispetto allo scorso anno il recupero della produzione da fonte idrica rinnovabile (+86,6%) grazie alla maggiore disponibilità della risorsa. In aumento la produzione da fonte eolica (+51,9%), anche in questo caso soprattutto per maggiore disponibilità della risorsa (rispetto a novembre 2022, la capacità installata è aumentata di 558 MW, circa il 5%). Per quanto riguarda il fotovoltaico l’aumento della produzione (+28,1%) è soprattutto imputabile all’aumento di capacità installata di 4.797 MW, circa il 20% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In crescita, infine, anche la fonte geotermica (+0,5%).
In relazione alla fonte eolica, il 25 novembre, secondo le rilevazioni di Terna, è stato stabilito il nuovo record di produzione eolica attestata a un valore di 8,8 GWh. Il valore si è mantenuto per tutta la fascia oraria dalle 11:00 alle 15:00. Il precedente record, 8,3 GWh, risaliva a marzo 2023.
In flessione la produzione da fonte termica (-21,8%), con in particolare un calo del 65% del carbone.
Lo scorso mese le fonti rinnovabili hanno prodotto complessivamente 10,4 miliardi di kWh, coprendo il 40,9% della domanda elettrica (rispetto al 29% di novembre 2022). La produzione da rinnovabili a novembre è stata così suddivisa: 40,4% idrico, 14,9% fotovoltaico, 28,7% eolico, 11,7% biomasse, 4,3% geotermico.
Secondo le rilevazioni Terna illustrate nel report mensile, considerando tutte le fonti rinnovabili, nei primi undici mesi del 2023 l’incremento di capacità in Italia è pari a 4.938 MW, un valore superiore di circa 2.269 MW (+85%) rispetto allo stesso periodo del 2022.
Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione tendenziale anche questo mese risulta positiva (+7,9%) per effetto combinato di una diminuzione dell’export (-21,5%) e di una crescita dell’import (+5,7%).

– Foto ufficio stampa Terna –

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