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La Sicilia accelera sulle comunità energetiche

TRAPANI (ITALPRESS) – A Trapani nuova tappa della campagna “Le Energie della Sicilia – Efficienti per Natura” promossa dal Dipartimento dell’Energia della Regione. Un’iniziativa finalizzata a sensibilizzare cittadini, imprese e stakeholder sull’importanza dell’adozione di fonti energetiche sostenibili per affrontare le sfide legate al cambiamento climatico.
Il convegno introdotto e moderato da Roberto Sannasardo, Energy manager della Regione Siciliana, ha sottolineato il ruolo centrale dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili nella creazione di una Sicilia sostenibile.
Numerosi gli interventi degli ordini professionali e di organizzazione territoriali. Un quadro chiaro delle politiche energetiche regionali e nazionali, delineando le direzioni future e le priorità nel settore. Si è discusso delle leggi e dei regolamenti relativi all’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili. Sono stati annunciati programmi di finanziamento o incentivi per progetti legati all’energia sostenibile.
La partecipazione degli ordini professionali come l’Ordine degli Ingegneri, l’Ordine degli Architetti e il Collegio dei Periti Industriali di Trapani ha sottolineato la collaborazione tra professionisti e istituzioni per promuovere l’efficienza energetica nell’edilizia e nelle abitazioni. I rappresentanti istituzionali a livello locale dell’Ance, Cna e Confindustria hanno rappresentato gli interessi delle imprese e contribuiranno a creare opportunità di sviluppo economico legate all’energia sostenibile.
L’evento ha anche visto la partecipazione di esperti del settore energetico, tra cui rappresentanti del Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, dell’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), del Gestore Servizi Energetici, della Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia, dell’ANCI Sicilia e della RENAEL – Rete Nazionale delle Agenzie Energetiche Locali oltre delle associazioni di categoria quali Elettricità Futura, Italia Solare e Sicilesco.
I piani nazionali di ripresa e resilienza rappresentano un’ottima opportunità per le istituzioni di sostenere le Comunità Energetiche con i finanziamenti necessari.
Una Comunità Energetica si basa su un sistema collaborativo tra enti pubblici locali, aziende, attività commerciali e cittadini, che scelgono di dotarsi di infrastrutture per la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’autoconsumo attraverso un modello basato sulla condivisione.
“La Regione Siciliana sta attualmente focalizzando i propri sforzi sul promuovere comunità energetiche rinnovabili e solidali. Questo approccio mira non solo a favorire la transizione verso fonti energetiche sostenibili ma anche a combattere la povertà energetica, un problema che colpisce purtroppo molte famiglie siciliane a causa delle loro difficoltà economiche nel garantire un adeguato riscaldamento o raffrescamento delle proprie abitazioni. Per affrontare questa sfida, stiamo destinando finanziamenti per la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Questi impianti saranno condivisi tra imprese, cittadini e la pubblica amministrazione, con l’obiettivo di garantire una distribuzione equa dell’energia prodotta. Questo approccio non solo favorirà la sostenibilità ambientale, ma contribuirà anche a migliorare la qualità della vita delle famiglie in difficoltà economica”, ha detto Roberto Sannasardo, Energy Manager della Regione Siciliana.
Il Pnrr stanzia per questo scopo 2,2 miliardi, di cui circa 126 milioni destinati alla Sicilia, mentre il dipartimento regionale Energia ha stanziato 100 milioni di euro. In Sicilia sono già una decina le Cer costituite e rappresentano uno stimolo ai Comuni per favorirne la nascita nei loro territori coinvolgendo famiglie e imprese.

foto: Agenzia Italpress

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A ottobre bolletta del gas +12% su mese

MILANO (ITALPRESS) – In aumento la bolletta gas per la famiglia tipo1 in tutela per i consumi di ottobre che sale del 12% rispetto a settembre. Secondo i dati di Arera, per il mese di ottobre, che ha registrato una quotazione media all’ingrosso
superiore rispetto a quella del mese di settembre, il prezzo della sola materia prima gas per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è pari a 43,73 euro/MWh. L’aumento complessivo del 12% per la famiglia tipo per il mese di ottobre è determinato dall’incremento della spesa per la materia gas naturale, +7,9%, e dall’aumento della spesa per il trasporto e la
gestione del contatore, +4,1%, quest’ultimo legato all’incremento tipico della stagione invernale degli oneri di stoccaggio per assicurare la piena funzionalità degli stoccaggi nel periodo di maggior utilizzo. Rimangono invece invariati gli oneri generali.
In termini di effetti finali, la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (novembre 2022 – ottobre 2023) è di 1.457 euro circa, al lordo delle imposte, e risulta in calo del 14,4% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (novembre 2021 – ottobre 2022). Confermati per ottobre e per tutto il 2023 l’azzeramento degli oneri generali e la riduzione Iva al 5%, come anche per la gestione calore e teleriscaldamento.
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– Foto: Agenzia Fotogramma –

Aspi, primi test per stazioni di servizio alimentate da energia cinetica

ROMA (ITALPRESS) – Prosegue l’impegno di Autostrade per l’Italia nella promozione di soluzioni “green” e “tech” per lo sviluppo e gestione sostenibile della rete autostradale. Illuminare una stazione di servizio o far funzionare un casello in autostrada grazie al passaggio dei veicoli: questi sono solo alcuni dei risultati che saranno possibili grazie al progetto Kinetic energy harvesting from vehicles” (KEHV), la prima sperimentazione al mondo in autostrada che prevede l’utilizzo di una piattaforma tecnologica capace di trasformare l’energia cinetica dei veicoli in decelerazione in energia elettrica, altrimenti dissipata in calore ai freni. Questa tecnologia è stata sviluppata da Movyon, centro di eccellenza per la ricerca e l’innovazione del Gruppo Autostrade per l’Italia e leader nello sviluppo e nell’integrazione di soluzioni avanzate di Intelligent Transport Systems e monitoraggio delle infrastrutture. L’innovazione parte dalla Toscana. I test sono partiti in A1 nell’area di servizio di Arno Est e proseguiranno nei prossimi mesi anche con la sperimentazione in una pista di esazione. L’obiettivo di Autostrade per l’Italia è realizzare una piattaforma, integrata con i principali sistemi di gestione e monitoraggio dell’infrastruttura autostradale, che possa produrre energia pulita oltre a quella tipica del fotovoltaico. Secondo le prime stime, grazie al passaggio medio giornaliero di 9mila veicoli, con un unico modulo sarà possibile produrre 30 Megawattora all’anno pari a una riduzione di 11 tonnellate di CO2. Un valore che corrisponde al consumo annuo di elettricità di un condominio composto da 10 famiglie. In una barriera autostradale come Firenze Ovest, a esempio, il consumo di elettricità è pari a circa 60 MWh/anno. Grazie all’installazione di due impianti sarà quindi possibile azzerare completamente il fabbisogno energetico della stazione.
Un sistema rivoluzionario. Il progetto KEHV è basato sull’impianto LYBRA sviluppato dalla startup 20energy s.r.l. Un veicolo che passa sopra al modulo attiva un generatore elettromeccanico e l’energia elettrica viene resa fruibile mediante un convertitore elettronico che ne permette la connessione alla rete. In un’area di servizio, a esempio, l’energia prodotta potrebbe essere utilizzata per alimentare l’illuminazione, la cartellonistica pubblicitaria e anche per i generatori di ricarica dei veicoli elettrici. Nel caso della stazione di esazione, l’energia generata potrà essere utilizzata dall’impianto del casello (casse; sbarre e illuminazione). Numeri e dati. Secondo le stime elaborate da Movyon nelle barriere di Milano Nord e Milano Sud, con un traffico giornaliero medio di circa 8mila veicoli pesanti e 63mila veicoli leggeri, gli impianti distribuiti sulle piste potrebbero raggiungere una produzione annua complessiva per ognuna delle due stazioni di oltre 200 MWh, con un risparmio di 70 tonnellate di CO2/anno. Nella seconda fase del progetto sono previste altre installazioni sulla rete in gestione. La sperimentazione fa parte dei progetti sviluppati dal Gruppo in tema innovazione e sostenibilità. In base ai risultati ottenuti anche questo sistema potrà essere inserito all’interno del più ampio programma Mercury Smart Sustainable Mobility, il piano del Gruppo di Autostrade per l’Italia finalizzato alla creazione di un grande polo unitario e coordinato per l’innovazione tecnologica, al fine di garantire infrastrutture più sicure e partecipare da protagonisti alla rivoluzione che decarbonizzazione, digitalizzazione e nuovi servizi di trasporto stanno apportando a tutti i sistemi di mobilità. Il Programma coinvolge le diverse società controllate del Gruppo e consentirà di ammodernare gli asset e di allungarne la vita utile, rendendo il traffico più fluido e aumentando la sicurezza dei viaggiatori. Attraverso queste innovazioni tecnologiche Aspi punta a massimizzare l’autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili, al fine di ridurre la carbon footprint e contestualmente aumentare la resilienza energetica dell’infrastruttura autostradale.

– Foto: ufficio stampa Autostrade per l’Italia –
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Terna, due intese negli Usa per promuovere l’innovazione italiana

ROMA (ITALPRESS) – Promuovere e valorizzare l’ecosistema italiano dell’innovazione all’estero, sostenendo lo sviluppo di startup e PMI innovative del nostro Paese e favorendo il loro accesso al mercato USA: sono questi gli obiettivi delle intese firmate da Terna con partner istituzionali a San Francisco.
In particolare, Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna, e Sergio Strozzi, Console Generale d’Italia a San Francisco, hanno firmato una Lettera di Intenti che sancisce la comune volontà di facilitare le startup italiane nella ricerca di opportunità di crescita e di partner tecnologici locali. Al contempo, Massimiliano Garri, Direttore Innovation & Market Solutions di Terna, e Alberto Acito, Direttore del Centro di Innovazione Italiano presso INNOVIT (Italian Innovation and Culture Hub) hanno firmato un Memorandum of Understanding che definisce le attività finalizzate al raggiungimento del comune obiettivo. Secondo i termini del Memorandum, nei tre anni della partnership saranno sviluppate iniziative congiunte di accelerazione e sostegno alle realtà innovative italiane a maggior potenziale entrate in contatto con Terna, al fine di facilitare le relazioni e le opportunità di business. Terna e INNOVIT, inoltre, si supporteranno a vicenda nelle rispettive iniziative di open innovation che saranno avviate.
Terna potrà anche valutare potenziali attività di sperimentazione o di investimento in nuove soluzioni e progetti a favore della transizione energetica promosse dalle realtà innovative italiane incontrate e supportate in California, grazie anche alla consolidata presenza a San Francisco.
“Le intese siglate tra Terna, eccellenza italiana e leader europea nella transizione verde, il Consolato Generale e il nostro Italian Innovation and Culture Hub INNOVIT a San Francisco, favoriranno il sostegno a startup innovative italiane nel formidabile ecosistema della Silicon Valley, a beneficio della transizione energetica e della nostra economia” ha evidenziato l’Ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti, Mariangela Zappia. “Questa unione tra un grande gruppo industriale e i nostri avamposti negli USA rappresenta un esempio perfetto del ‘fare sistemà che è al centro della strategia di diplomazia della crescita della Farnesina”, ha chiosato l’Ambasciatrice.
“La collaborazione tra Consolato Generale, Terna e INNOVIT – spiega il Console Generale a San Francisco, Sergio Strozzi -rappresenta lo strumento con cui il grande Gruppo italiano entra a pieno titolo nella rete dell’innovazione e delle “disruptive technologies” della Silicon Valley. Sono molteplici e di altissimo profilo i soggetti con cui Terna entra in contatto: dalle big Tech americane alle numerose startup del settore energia e cleantech, dalla rete di scienziati e ricercatori italiani nella Bay Area a università generatrici di ricerca e innovazione come Stanford e Berkeley”.
“L’innovazione è uno strumento essenziale, perchè ci permette di trovare soluzioni efficienti alle sfide imposte dalla transizione energetica. Proprio per questo, Terna guarda con attenzione alla Silicon Valley, il luogo con la maggiore densità di imprese innovative al mondo”, ha dichiarato Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna. “Oggi rafforziamo il nostro impegno a favore delle startup affinchè possano sviluppare nelle migliori condizioni i loro progetti, in particolare quelli legati alla transizione energetica. Le intese firmate oggi favoriranno relazioni più proficue fra chi crea tecnologia Made in Italy e chi ha a disposizione i capitali per favorire le idee e renderle concrete e utilizzabili a vantaggio dell’evoluzione del settore elettrico”, ha aggiunto Di Foggia.
“L’intesa tra INNOVIT e Terna segna un passo di grande importanza per la promozione dell’innovazione italiana nel settore energetico, una dimensione cruciale per il futuro sostenibile del nostro pianeta. Terna, in prima linea nella transizione energetica, è un partner ideale per i nostri programmi che supportano le startup italiane a entrare sul mercato USA e a connettersi con l’ecosistema della Silicon Valley. Questa collaborazione si aggiunge ad altre significative partnership, già poste in essere da INNOVIT con grandi aziende e istituzioni governative, e conferma la nostra ambizione di essere un asset strategico a servizio del Sistema Paese”, ha sottolineato Alberto Acito, Direttore del Centro di Innovazione Italiano presso INNOVIT.
Il gestore della rete di trasmissione nazionale collabora dal 2020 con l’ecosistema della Silicon Valley e, dalla seconda metà del 2022, ha avviato una presenza sempre più strutturata nella Bay Area, culla per eccellenza della tecnologia. In particolare, Terna ha istituito un proprio avamposto a San Francisco, la “Innovation Antenna”, con l’obiettivo di presidiare fisicamente l’ecosistema dell’innovazione in Silicon Valley e di instaurare un contatto diretto con aziende innovative presenti sul territorio americano.
I professionisti del team di innovazione di Terna a San Francisco si occupano, dunque, non solo dello scouting di progetti innovativi tesi a rispondere alle sfide della transizione energetica, ma anche di creare relazioni efficaci con startup e con altri attori dell’innovazione degli Stati Uniti, oltre che con i professionisti di grandi aziende, anche italiane, condividendo con loro esperienze e know how. Con le idee nate in California, Terna sta già sperimentano in Italia progetti su robotica, droni e realtà aumentata.
INNOVIT è promosso dalla Direzione Generale Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Washington e con il Consolato Generale a San Francisco, e gestito con il sostegno di ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane – e dell’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco. La sua missione è essere da stimolo per idee e iniziative imprenditoriali innovative, da catalizzatore di progetti innovativi “cross border” e da acceleratore per il loro sviluppo internazionale, permettendo agli attori italiani di avere una presenza stabile in Silicon Valley e in tutti gli Stati Uniti. E’ un’iniziativa strategica del Governo italiano per la promozione dell’innovazione del Sistema Paese negli Stati Uniti. Da ottobre 2022, la gestione del Centro di Innovazione Italiano presso INNOVIT è affidata alla Fondazione Giacomo Brodolini, think and do tank per l’innovazione e lo sviluppo locale, e ad Entopan Innovation, incubatore e acceleratore di Harmonic Innovation Group.

– Foto ufficio stampa Terna –

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“Energie per la Sicilia”, giovani protagonisti al roadshow di Palermo

PALERMO (ITALPRESS) – Sono stati i giovani i protagonisti a Palermo della prima tappa del roadshow della campagna di comunicazione cross-mediale “Le Energie della Sicilia”, ideata dal Dipartimento dell’Energia della Regione. In piazza Verdi due giorni di iniziative per sensibilizzare sui temi dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili. “Le scuole hanno partecipato in gran numero – ha sottolineato Roberto Sannasardo, Energy Manager della Regione Siciliana -. Questo è un grande risultato per noi perchè uno dei target che abbiamo nella nostra campagna è la sensibilizzazione dei giovani, in maniera tale da far crescere in loro già da piccoli la sensibilità per questi temi, così da cittadini adulti li avranno già interiorizzati e ci aiuteranno a raggiungere nel futuro anche obiettivi più importanti”. Hanno partecipato circa 500 ragazzi di 10 scuole diverse di Palermo. “Hanno avuto la possibilità di fare degli edu-game, delle attività con la realtà aumentata e visitare una sala immersiva – ha spiegato Sannasardo -. Adesso ci proietteremo sulle successive tappe: la settimana prossima saremo a Messina e termineremo la campagna a Catania il 20 e 21 novembre”.
Tra le scuole che hanno partecipato c’è l’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII-Piazzi di Palermo: “I ragazzi hanno dimostrato grande entusiasmo, dopo che nelle aule avevano svolto diverse ricerche su questi temi – ha spiegato la professoressa Licia Alessi dell’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII-Piazzi -. Adesso hanno toccato con mano quanto avevano appreso nelle scorse settimane. Devo dire che tutti sono rimasti favorevolmente sorpresi dalle prove con i visori e dalla sala immersiva, dove hanno potuto vedere gli effetti deleteri dei cambiamenti climatici che sono in atto”.

– Foto xd6/Italpress –

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“Le Energie della Sicilia” fanno tappa a Palermo

PALERMO (ITALPRESS) – Terza tappa del tour di incontri per presentare “Le Energie della Sicilia”, campagna di comunicazione cross-mediale ideata dal Dipartimento dell’Energia della Regione Siciliana. A Palermo l’appuntamento si è svolto nella sede della Presidenza della Regione Siciliana di via Magliocco.
I temi al centro del dibattito sono stati l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili. “Parlare di questi temi è fondamentale perchè è davanti agli occhi di tutti il futuro che abbiamo di instabilità per quanto concerne i prezzi dell’energia – ha detto Roberto Sannasardo, Energy Manager della Regione Siciliana -. Iniziare a ragionare di sistemi di approvvigionamento di fonti energetiche in maniera stabile, duratura ed economicamente sostenibile è un messaggio al quale non possiamo sottrarci”.
L’obiettivo della campagna è quello di sensibilizzare i cittadini all’uso razionale dell’energia elettrica per evitare ogni tipo di spreco. “Questo è il primo passo – ha aggiunto Sannasardo -. Bisogna essere più aperti anche rispetto alle fonti rinnovabili perchè possono essere, seppur talvolta impattanti sul territorio, necessarie e servono a governare un processo nel quale non possiamo essere attori passivi. Ricordiamo che le crisi ambientali che abbiamo subito, gli eventi estremi che hanno devastato alcune parti del territorio, anche in Sicilia, sono ormai all’ordine del giorno”.
La campagna prevede altri sei incontri nei capoluoghi di provincia, più tre roadshow nelle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, dedicati alle scuole e ai cittadini: “Vogliamo portare questo messaggio in tutte le province con incontri appositi in ogni capoluogo di provincia – ha sottolineato Sannasardo -. Su questa iniziativa c’è stato un fortissimo interesse da parte degli ordini professionali ingegneri, architetti, geometri, periti industriali. Tutti hanno dato un loro segnale di presenza, anche associazioni di categoria” come Confindustria, Confartigianato, Italia Solare e Anev. “Siamo e dobbiamo essere tutti impegnati per raggiungere e questo obiettivo. Se non c’è la compartecipazione da parte di tutti gli attori in campo non riusciamo a raggiungerlo”, ha proseguito.
A proposito di obiettivi, per quanto concerne l’autonomia energetica la Sicilia ha come traguardo quello del 2030, quando la quota di energia rinnovabile nel consumo energetico complessivo dovrà essere del 42,5%: “Come regione abbiamo fatto dei passi avanti. Oggi siamo al 30% e quindi credo che riusciremo a centrare l’obiettivo prefissato”, ha concluso Sannasardo.
-foto xd6-
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Il tour di “Energie per la Sicilia” fa tappa a Caltanissetta

CALTANISSETTA (ITALPRESS) – Nuova tappa del tour di incontri per presentare “Le Energie della Sicilia”, la campagna di comunicazione cross-mediale ideata dal Dipartimento dell’Energia della Regione Siciliana. Si è svolto un incontro nella sala delle adunanze del Libero Consorzio di Caltanissetta. Lo scopo principale della campagna è quello di sensibilizzare i cittadini all’uso razionale dell’energia elettrica per evitare ogni tipo di spreco. Per questo motivo la Regione ha già avviato diverse iniziative per incentivare l’efficientamento energetico nel privato.
“La Regione siciliana ha già finanziato diversi interventi di efficientamento energetico sugli edifici pubblici, nelle piccole e medie imprese e sugli impianti di illuminazione pubblica- spiega Calogero Burgio, dirigente generale del Dipartimento dell’Energia della Regione Siciliana – e, visti gli ottimi risultati raccolti da questa prima tornata di bandi regionali, l’iniziativa verrà replicata nel 2024 con un finanziamento che si aggira attorno ai 150 milioni di euro”.
“L’obiettivo – continua Burgio – è quello di colmare il gap infrastrutturale che crea all’Isola scompensi sia di carattere economico che ambientale”.
Ma i bandi riguardano anche i privati cittadini: “E’ già stato pubblicato un bando per abitazioni private – conferma il dirigente – che finanzia gli interventi di efficientamento energetico civile, dai pannelli solari ai piccoli impianti di accumulo, aperto a tutti i cittadini”.
Focus anche sulla prevenzione contro gli sprechi, come spiega Roberto Sannasardo, Energy Manager della Regione siciliana: “Durante gli incontri che faremo nelle città, intendiamo sensibilizzare i cittadini aiutandoli ad individuare i comportamenti quotidiani non corretti che comportano un uso non efficiente dell’energia, attraverso un percorso che li aiuterà a comprendere gli errori comuni da non fare e i comportamenti ideali per risparmiare sulle bollette”.
La campagna prevede altri sette incontri nei capoluoghi di provincia, più tre “Road Show” nelle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, dedicati alle scuole e ai cittadini.

– Foto Italpress –

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Al Sud le filiere acqua-energia-ambiente valgono il 4,2% del Pil

BARI (ITALPRESS) – E’ stato presentato oggi a Bari il Rapporto Sud di Utilitalia e Svimez, che valuta gli impatti economici e occupazionali del settore delle utility (ambientale, idrico ed energetico) nelle regioni del Mezzogiorno. Questa terza edizione, inoltre, contiene un’analisi dettagliata degli impatti relativi agli investimenti finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) al Sud.
La dimensione economica delle utility meridionali è quantificabile nel 2,1% del PIL del Mezzogiorno: queste imprese infatti contribuiscono all’attivazione di 10 miliardi di euro di valore aggiunto creando 340.000 unità di lavoro a tempo pieno nel sistema economico italiano. Se consideriamo l’intera filiera strategica “energia e ambiente” e dunque il cosiddetto “indotto”, però, i numeri aumentano: si tratta di 20.000 imprese che realizzano un valore aggiunto totale di 17 miliardi di euro (il 4,2% del PIL dell’area) e un’incidenza pari al 4,9% sull’occupazione totale dell’area.
L’80% di valore aggiunto e occupazione attivato dalle utility del Sud a livello nazionale è trattenuto nell’economia delle regioni meridionali: ovvero, per ogni euro prodotto dalle utility meridionali si realizza un euro di valore aggiunto nel complesso dell’economia, di cui 0,80 centesimi nel Mezzogiorno.
Le risorse “senza precedenti” messe a disposizione dal PNRR rappresentano un’occasione irripetibile anche e soprattutto per le regioni meridionali. Nel complesso sono 6,7 miliardi di euro i fondi destinati alle regioni del Mezzogiorno per un selezionato spettro di linee di intervento che riguardano i settori idrico, ambientale ed energetico. Un volume di investimenti capace di attivare 10,8 miliardi di euro di produzione nazionale ai quali si aggiungono 3,3 miliardi di euro di importazioni, per un totale di 14,1 miliardi di euro.
In termini percentuali, la quota di valore della produzione “trattenuta” nel Mezzogiorno si attesta a circa il 45% del totale nazionale. L’attivazione di valore aggiunto ammonta, a livello nazionale, a 4,4 miliardi di euro, di cui il 46% nel solo Mezzogiorno (2 miliardi di euro, circa lo 0,5% del totale PIL dell’area). Con riferimento all’impatto occupazionale, complessivamente, l’effetto sull’intero territorio nazionale è pari a 67.969 unità, di cui il 49% localizzato nelle regioni del Mezzogiorno. In altre parole, per ogni milione di investimenti si creano 10 posti di lavoro aggiuntivi, di cui 5 nel Mezzogiorno.
Transizione energetica, economia circolare e adattamento ai cambiamenti climatici: sono questi i pilastri su cui si fondano le sfide e le azioni per rilanciare l’economia delle utility nel Mezzogiorno. Il Sud Italia, del resto, ha il maggiore potenziale su scala nazionale di produzione da fonti rinnovabili (eolico e solare). E’ essenziale dunque promuovere la condivisione di obiettivi e risorse tra imprese e autorità locali per superare gli ostacoli alla realizzazione di progetti di energia rinnovabile.
Tale approccio dovrebbe tradursi in benefici tangibili per le comunità locali, contribuendo a nuove opportunità di sviluppo, sostenendo l’adozione di fonti energetiche sostenibili e pulite, inclusi i gas rinnovabili (esempio idrogeno e biometano). Tra le proposte avanzate: l’adozione di un testo unico per le autorizzazioni, il potenziamento e la qualificazione delle strutture delle PA, il superamento del nodo delle concessioni idroelettriche, la ridefinizione delle modalità di applicazione degli incentivi all’efficienza energetica e la pianificazione di reti elettriche resilienti ai nuovi trend climatici.
In tema di rifiuti è necessario promuovere strategie regionali e locali per l’economia circolare ma soprattutto accelerare l’iter amministrativo e autorizzativo per contribuire a colmare il significativo deficit impiantistico tra Nord e Sud. Rispetto a ciò, si evidenzia che occorre che i Piani Regionali di Gestione dei Rifiuti vengano elaborati tenendo conto degli indirizzi forniti dal Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti in ordine alla chiusura del ciclo di gestione dei rifiuti.
Tra le altre misure suggerite anche l’estensione dell’ambito di applicazione dei sistemi di responsabilità estesa del produttore (anche a nuove tipologie di rifiuto e settori diversi, come l’idrico) e l’introduzione di meccanismi strutturali come i Certificati di Efficienza Economica Circolare, che potrebbero incentivare efficienza impiantistica e recupero di materiale.
Gli effetti dei cambiamenti climatici accrescono l’esigenza di una corretta gestione delle risorse idriche ed energetiche. Da questo punto di vista è utile garantire l’immediato trasferimento alle Regioni dell’esercizio delle funzioni in quei contesti in cui ancora operano le gestioni in economia nel servizio idrico. Bisogna poi incentivare la crescita orizzontale e verticale del settore per garantire lo sviluppo infrastrutturale e la qualità del servizio.
‘Ridurre il gap infrastrutturale del Sud – spiega il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini – è indispensabile per consentire al paese di raggiungere gli obiettivi della transizione ecologica e contribuisce a tutelare i diritti dei cittadini ad usufruire di un servizio di qualità uniforme su tutto il territorio nazionale e, al contempo, può innescare una positiva dinamica di sviluppo economico e sociale. Occorre recuperare rapidamente il ritardo accumulato nelle regioni meridionali rispetto all’applicazione del quadro normativo e regolatorio nazionale: come dimostrano le positive esperienze del Centro-Nord e quelle delle realtà industriali presenti nel Meridione, servono interventi che permettano di superare le gestioni in economia, di promuovere la strutturazione di un servizio di stampo industriale e di rilanciare gli investimenti”.
Anche per il direttore generale della Svimez Luca Bianchi “la filiera energia ambiente rappresenta già oggi un asset importante del sistema produttivo meridionale. Guardando alle nuove sfide del cambiamento climatico e della transizione ecologica, il settore delle utility meridionali può rappresentare il campo privilegiato di attuazione di politiche che incidano contemporaneamente sulla qualità del servizio per il cittadino e sulle prospettive di crescita sostenibile dell’area. Occorre però incrementare gli investimenti pubblici e privati nel settore dell’energia, dei rifiuti e dell’acqua allineandoli ai livelli medi europei. Le risorse disponibili per i prossimi anni (PNRR e politiche di coesione) rappresentano un’occasione importante per conseguire tale obiettivo e non possono essere sprecate, ma devono essere accompagnate da interventi volti a promuovere una gestione industriale del settore”.
Per il presidente di Acquedotto Pugliese (AQP) e vicepresidente di Utilitalia, Domenico Laforgia, “fare rete tra i gestori è un passo importante per rafforzare il sistema delle imprese dei servizi pubblici secondo una logica industriale. La Commissione Sud di Utilitalia, che coordino, coinvolge al momento circa 30 aziende interessate alla costituzione di una rete che agisca da vera e propria centrale di committenza. La frammentazione attuale non giova a nessuno. Nelle piccole gestioni in economia dei servizi idrici, ad esempio, gli investimenti sono pari a circa 8 euro annui per abitante contro una media nazionale di 56 euro. Al contrario posso portare l’esempio virtuoso di AQP che è in piena media europea, con 80 euro investiti per abitante nel 2022. Presto potremo raggiungere i 100 euro, come da obiettivi del Piano Strategico di AQP e in coerenza con il Patto per l’Acqua di Utilitalia. Risultati che si possono ottenere solo con gestioni industriali su scala più ampia e in collaborazione con altri territori, così come già oggi fa la Puglia”.
‘Come sistema delle imprese – sottolinea Vito Grassi, vicepresidente di Confindustria e presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione Territoriale di Confindustria – riteniamo sia arrivato il momento di agire per passare da una situazione che i dati fotografano come di emergenza a una di efficienza idrica. Siamo convinti che il sistema della rappresentanza, se coinvolto in un percorso istituzionale strutturato, possa offrire il proprio contributo. Un ruolo centrale è svolto dagli investimenti, pubblici e privati. E’ fondamentale la messa a terra degli interventi già programmati, a partire da quelli previsti dal Piano nazionale di interventi per il settore idrico, con una dotazione di circa 2mld, più i 900mln previsti dal PNRR. Sempre il PNRR dedica poi 3,95mld alle risorse idriche. Al di là delle risorse, riteniamo che vi siano alcune direttrici su cui calibrare le azioni di policy per il settore e che sono gli assi di intervento che stiamo approfondendo, anche con Utilitalia. Occorre arrivare a una gestione del servizio idrico sostenibile sotto un triplice profilo: sociale, economico e ambientalè.
Il rapporto Sud sottolinea ancora una volta le storiche criticità che caratterizzano il Mezzogiorno in tema di servizi a rete. Al fine di assicurare una rapida ed efficace evoluzione industriale e promuovere la piena realizzazione degli investimenti in tutti i settori rilevanti, infatti, è importante semplificare i procedimenti autorizzativi, nonchè promuovere gestioni industriali che superino le gestioni in economia nei settori idrico e ambientale. Questo consentirebbe di avviare un processo accelerato di realizzazione di tali infrastrutture, contribuendo così a promuovere lo sviluppo del settore in modo più efficiente.
Nel settore idrico, per esempio, il Sud sconta un ritardo infrastrutturale rispetto al resto del Paese dovuto soprattutto ad una rete idrica vetusta, mentre nella gestione dei rifiuti si registra una mancanza di impianti strategici per il riciclo e il trattamento dei rifiuti. La gestione dei servizi nelle regioni meridionali è spesso affidata agli enti locali, le cosiddette “gestioni in economia” (al Sud sono 7,7 i milioni di cittadini serviti dagli enti locali) che hanno una scarsa capacità di investimento rispetto alle gestioni industriali (8 € per abitante, contro 56 euro per abitante nel 2021).
Per superare alcune di queste criticità, incentivare l’aggregazione e il partenariato tra soggetti industriali è una strategia chiave per massimizzare i vantaggi delle economie di scala e condividere conoscenze specialistiche. Questo approccio può contribuire al successo dei progetti industriali, garantendo la capacità di progettazione e l’efficace utilizzo dei fondi disponibili, anche attraverso la promozione delle reti di impresa.

– foto ufficio stampa Utilitalia –
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