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Energia

Eni, nei primi 9 mesi 2023 utile netto adjusted 6,6 miliardi

ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio di Amministrazione di Eni, riunitosi sotto la presidenza di Giuseppe Zafarana, ha approvato i risultati consolidati del terzo trimestre e dei nove mesi 2023 (non sottoposti a revisione contabile).
L’utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni del terzo trimestre 2023 è stato di 1,82 miliardi, “condizionato dall’indebolimento dei prezzi degli idrocarburi, ma attenuato in modo significativo dal miglioramento delle prestazioni industriali”, si legge in una nota. Nei nove mesi 2023, l’utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni è stato di 6,66 miliardi.
L’utile ante imposte adjusted del terzo trimestre 2023, pari a 3,3 miliardi di euro, “rappresenta un risultato molto robusto grazie al continuo miglioramento della performance industriale e nonostante la debolezza dello scenario (il prezzo del Brent e i prezzi del gas naturale in calo rispettivamente del 14% e di oltre l’80%)”, spiega Eni.
Nei nove mesi l’utile ante imposte adjusted è stato di 11,9 miliardi. In particolare, l’utile operativo proforma adjusted, che integra i margini operativi delle società all’equity, risulta pari a 4 miliardi nel terzo trimestre 2023 (14,1 miliardi nei nove mesi). Questa performance riflette la ripresa della E&P rispetto al trimestre precedente, grazie alla crescita produttiva e ai migliori prezzi di realizzo, nonchè il solido contributo di Refining, Enilive (il business della mobilità sostenibile) e Plenitude.
Nel terzo trimestre 2023, E&P ha conseguito l’utile operativo adjusted di 2,6 miliardi di euro (-39% rispetto al terzo trimestre 2022) impattato dall’indebolimento dei prezzi di realizzo (+30% circa l’utile operativo adjusted su base sequenziale). Includendo il contributo delle società all’equity, l’utile operativo proforma adjusted del terzo trimestre 2023 ammonta a 3,4 miliardi. Il risultato operativo adjusted dei nove mesi 2023 è stato di 7,5 miliardi (rispetto ai 13,5 miliardi dei nove mesi 2022). La produzione del trimestre è aumentata del 4% rispetto al terzo trimestre 2022, a 1,64 milioni boe/g.
GGP ha registrato l’utile operativo adjusted di 0,11 miliardi nel terzo trimestre 2023, “scontando limitati benefici dalle attività di ottimizzazione degli asset – spiega Eni -, in un mercato caratterizzato da una volatilità relativamente più moderata e dal restringimento degli spread gas rispetto al terzo trimestre 2022”.
“Nel terzo trimestre ’23 abbiamo compiuto importanti progressi nella attuazione della nostra strategia di trasformazione e, ancora una volta, abbiamo conseguito eccellenti risultati operativi e finanziari”, commenta Claudio Descalzi, AD di Eni.
del terzo trimestre e dei nove mesi 2023 approvati dal Cda.
“Nella E&P stiamo accelerando i piani di sviluppo del gas equity e della produzione di GNL, leva fondamentale per assicurare forniture energetiche affidabili e al tempo stesso per conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione – prosegue -. La straordinaria scoperta di Geng North-1, a oggi la più importante dell’anno a livello di intera industria, il prossimo completamento dell’acquisizione di Neptune e l’acquisto delle attività di Chevron in Indonesia ci mettono nella condizione favorevole di poter accedere a un enorme volume di risorse nell’offshore del bacino di Kutei. Abbiamo avviato in meno di due anni dalla scoperta, la produzione del super giacimento Baleine nell’offshore della Costa d’Avorio, a conferma della validità del nostro modello di sviluppo basato su tempi rapidi di esecuzione e accrescimento di valore; un progetto in grado di coniugare gli obiettivi di sicurezza energetica, garantendo le necessarie fonti tradizionali, con la decarbonizzazione delle operazioni rappresentando il primo progetto a zero emissioni nette dell’Africa (ambiti 1 e 2)”.
“GGP ha incrementato in modo sostanziale il portafoglio di GNL contrattualizzato grazie a tre nuovi accordi di lungo termine in Congo, Qatar e Indonesia per un volume totale a regime di 6,5 mld mc/anno. I settori della transizione energetica stanno crescendo in maniera rapida – sottolinea l’Ad di Eni -. Enilive (Eni Sustainable Mobility) ha completato l’operazione relativa alla joint venture della bioraffineria di Chalmette negli USA e sta valutando altri progetti internazionali di espansione nei biocarburanti facendo leva sulle nostre tecnologie e competenze distintive. Plenitude è prossima a traguardare i 3 GW pianificati di capacità rinnovabile installata entro fine anno, come pure gli obiettivi reddituali. Il perfezionamento dell’acquisizione di Novamont rafforzerà la trasformazione di Versalis in chiave chimica verde. A tutto questo, si aggiunge il consolidamento del nostro portafoglio di soluzioni CCS, tra i migliori del settore, grazie all’assegnazione della licenza di stoccaggio di Hewett nel Regno Unito e a importanti progressi tecnici e regolatori. In un contesto di mercato ancora molto volatile, l’EBIT proforma adjusted comprensivo dei risultati in quota Eni delle nostre Joint Ventures e collegate ha raggiunto 4 miliardi di euro per effetto della crescita sequenziale dei risultati di E&P, Raffinazione e attività retail”.
“Il flusso di cassa operativo di 3,4 miliardi di euro si traduce in un flusso di cassa discrezionale, free cash flow, di circa 1,5 miliardi di euro una volta finanziati investimenti organici pari a 1,9 miliardi di euro. Sia l’utile operativo sia la generazione di cassa si collocano in vetta alla serie storica di risultati trimestrali. Il free cash flow discrezionale cumulato fino a oggi di circa 6,2 miliardi di euro supera ampiamente la prevista remunerazione degli azionisti per il 2023 compreso il riacquisto di azioni, contribuendo in tal modo a migliorare la flessibilità finanziaria e gli indici di solidità patrimoniale con un rapporto di leva stabile a 0,15 – conclude Descalzi -. Guardando al futuro, riteniamo che l’evidente miglioramento dei fondamentali del business e i progressi strategici saranno alla base di attrattivi ritorni per gli azionisti e, coerentemente a tali prospettive, rivediamo al rialzo le nostre previsioni annuali di EBIT e flusso di cassa operativo, mentre aumentiamo il passo del programma di buyback per l’anno corrente”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Lotta alla povertà energetica, in Sicilia una campagna di comunicazione

AGRIGENTO (ITALPRESS) – Lotta alla povertà energetica e rilancio delle fonti alternative: ha preso il via “Le Energie della Sicilia”, la campagna di comunicazione cross-mediale ideata dal Dipartimento dell’Energia della Regione siciliana e presentata nel corso di un convegno alla Camera di Commercio di Agrigento. L’obiettivo è sensibilizzare i cittadini all’uso consapevole delle energie e delle fonti energetiche rinnovabili. Il nome stesso della campagna e il suo logotipo, che contiene le icone di tre fra le principali fonti di energia rinnovabile (solare, eolica, idroelettrica), racchiuse nella rappresentazione grafica dei confini dell’Isola che si incontrano in una presa elettrica, diventano il simbolo dell’energia della Sicilia.
“Uno degli scopi principali di questa campagna è quello di sensibilizzare i cittadini all’uso razionale dell’energia elettrica per evitare ogni tipo di spreco – spiega Roberto Sannasardo, Energy Manager della Regione Siciliana – per evitare di dare un contributo al riscaldamento globale senza averne un ritorno”.
“C’è l’esigenza di superare “la sindrome del Nimby” – continua Sannasardo – secondo cui vanno bene le fonti di energia alternativa ma gli impianti devono essere costruiti lontano dai nostri territori, perchè è proprio su questo che ci giochiamo il futuro, e i cambiamenti climatici estremi, che stiamo vivendo anche in Sicilia, ci insegnano che dobbiamo guardare con più attenzione a questi temi e a fare dei passi in avanti”.
Per contrastare la povertà energetica la Regione punta intanto sulle Comunità energetiche rinnovabili, che vanno ad affiancare le comunità energetiche dei cittadini, come spiega Calogero Burgio, Dirigente Generale del Dipartimento dell’Energia della Regione Siciliana: “La Regione ha già finanziato con 5 milioni di euro la creazione di questi strumenti – dice – e, a partire dal 2024 lancerà un nuovo bando del valore di 100 milioni di euro, destinato alla creazione di almeno cento nuove comunità energetiche rinnovabili sul territorio siciliano, per fare della nostra regione la prima in Italia sia per potenza installata che per capillarità delle comunità”.
La campagna prevede nove incontri nei capoluoghi di provincia, più tre roadshow nelle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, dedicati alle scuole e ai cittadini.

– foto col/Italpress –
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Le imprese chiedono una strategia per la transizione energetica

ROMA (ITALPRESS) – Definire una strategia per la transizione energetica nazionale con orizzonte decennale. E’ quanto chiedono le imprese alle Istituzioni per dare segnali chiari al mercato e generare i presupposti per uno sviluppo organico delle filiere nel settore delle energie rinnovabili. Questo è uno degli elementi che emerge dall’indagine condotta da Confindustria e Deloitte su un campione di aziende associate al sistema confindustriale e aderenti ad Anie e Anima.
Le imprese inoltre chiedono uno snellimento degli iter burocratici segnalando come l’eccessiva durata dei processi autorizzativi per l’installazione di impianti di energia rinnovabile costituisca uno dei principali ostacoli per gli operatori che intendono investire in Italia. Per le imprese è fondamentale, infine, il potenziamento della filiera del riciclo nell’ambito delle tecnologie sostenibili, riconosciuta dalle aziende quale eccellenza e opportunità strategica per l’industria italiana: una normativa che supporti tali capacità industriali permetterebbe, infatti, di ridurre la dipendenza dai mercati esteri per le materie prime, incrementando la sostenibilità delle catene del valore. Con gli obiettivi di decarbonizzazione del Pniec la domanda italiana di tecnologie green nei prossimi 7 anni sarà di circa 118 miliardi di euro all’anno secondo le stime del Governo, un’opportunità senza precedenti per chi si farà trovare pronto a fornire queste tecnologie.
“La politica di incentivi – dichiara Aurelio Regina, presidente del gruppo tecnico energia di Confindustria – non deve essere a pioggia, rischiando di andare a beneficio di produzioni a basso costo extra UE, ma deve favorire invece lo sviluppo di una capacità produttiva, cioè filiere strategiche in grado di intercettare la domanda di nuove tecnologie green”.
“Per le imprese italiane la sfida della decarbonizzazione e delle energie rinnovabili è una delle più importanti in assoluto – dichiara Fabio Pompei, Ceo di Deloitte Italia -. Di fronte all’emergenza climatica che stiamo vivendo l’Italia deve ripensare il modello di sviluppo industriale, coniugando i target di sostenibilità con lo sviluppo della competitività e la capacità produttiva delle filiere”.
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– Foto: Agenzia Fotogramma –

Ad Agrigento un convegno su rinnovabili ed efficienza energetica

AGRIGENTO (ITALPRESS) – Si svolgerà lunedì 23 ottobre alla Camera di Commercio di Agrigento di via Atenea, il convegno “Le energie della Sicilia – L’efficienza energetica e le fonti rinnovabili”, in cui verrà presentata la campagna di comunicazione del Dipartimento dell’Energia della Regione Siciliana, per sensibilizzare i cittadini a un uso consapevole dell’energia e all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Il simposio, che prenderà il via alle ore 15, oltre all’introduzione di Calogero Giuseppe Burgio, dirigente generale del Dipartimento dell’Energia della Regione Siciliana, vedrà la presenza, tra gli altri, di Giovanni Di Mauro, assessore regionale all’Energia, Achille Furioso, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Agrigento, Salvatore La Mendola, presidente dell’ordine degli Architetti della Provincia di Agrigento, Silvio Santangelo, presidente del Collegio dei Geometri della Provincia di Agrigento, Alessandro Marchese, presidente del Collegio dei Periti industriali agrigentini, Carmelo Salamone, presidente provinciale Ance, Mimmo Randisi, presidente Cna Agrigento, Antonio Siracusa, presidente Confindustria provinciale e Vincenzo Insalaco, segretario di Confartigianato della Provincia di Agrigento. Atteso l’intervento di Roberto Sannasardo, Energy manager della Regione Siciliana. Previsti gli interventi di Marco Ferruccio, del Masei, Ilaria Bertini (Enea), Luca Barberis (Gse), Antonio Mancini (Cdp), Cesare Negro (Fire), Mario Alvano (Anci Sicilia), Benedetta Brighenti (Renael), Agostino Re Rebaudengo (Elettricità Futura), Mirco Alvano (Sicilesco), Paolo Rocco Vicontini (Italia Solare), Simone Togni (Anev) e Stefano Ciafani di Legambiente. (ITALPRESS).

Foto: ufficio stampa “Le energie della Sicilia”

Snam coinvolge 500 dipendenti nel volontariato contro povertà alimentare

SAN DONATO MILANESE (ITALPRESS) – Snam e Fondazione Snam ETS, in concomitanza della Giornata Mondale dell’Alimentazione del 16 ottobre, hanno realizzato anche quest’anno “Insieme per gli altri”, la settimana di volontariato aziendale che offre a tutti i dipendenti l’opportunità di partecipare a iniziative con un risvolto sociale positivo nei territori in cui il Gruppo è presente.
“Insieme per gli altri” è in linea con l’impegno di Fondazione Snam nel contrasto alle tre ‘povertà’ che caratterizzano oggi il tessuto sociale contemporaneo: energetica, educativa, alimentare.
Oltre 500 tra persone di Snam, pensionati e fornitori del Gruppo hanno aderito contemporaneamente all’iniziativa realizzata in 11 località italiane in collaborazione con il partner Azione contro la Fame Onlus. Le città coinvolte sono state Milano, Roma, Napoli, Bologna, Salerno, Firenze, Taranto, Torino, Catania, Brindisi e Pordenone.
Nell’ambito dell’iniziativa, i volontari si sono dedicati a due attività: la raccolta e selezione di alimenti in eccedenza e la distribuzione di pasti completi, con lo scopo di aiutare concretamente le persone più fragili grazie al supporto di oltre 20 realtà del terzo settore, tra i quali Croce Rossa Italiana, Opera Cardinal Ferrari, Banco Alimentare, Caritas locali, Opera San Francesco, Pane Quotidiano, Comunità di Sant’Egidio.
Anche la Presidente di Snam e Fondazione Snam ETS, Monica de Virgiliis, e l’Amministratore Delegato del Gruppo, Stefano Venier, oltre ai membri degli organi sociali della Fondazione, hanno partecipato all’edizione annuale di “Insieme per gli altri”, vivendo in prima persona, rispettivamente presso la Comunità di Sant’Egidio a Roma e Opera Cardinal Ferrari a Milano, il significato profondo dell’attività di volontariato.
“L’intuizione di Fondazione Snam di arricchire i propri progetti di una quota strutturale sempre crescente di tempo pro-bono delle nostre persone, si sta concretizzando – spiega de Virgiliis -. Fare bene agli altri, fa bene a noi stessi”.
Ogni dipendente Snam ha potuto donare 4 ore della propria settimana lavorativa insieme ad altri colleghi, formando gruppi dalle 3 alle 10 persone e sostenendo insieme i più bisognosi, per un totale di circa 2.000 ore di volontariato donate. Grazie all’impegno di colleghi, ex-colleghi e fornitori Snam sono stati serviti oltre 8.000 pasti, preparati 22.000 pacchi e raccolti oltre 100.000 chili di cibo, contribuendo a raggiungere circa 30.000 persone in difficoltà.
“Insieme per gli altri” è la quarta edizione delle giornate del volontariato di Snam. Complessivamente, da quando è stata lanciata, l’iniziativa ha coinvolto più di 1.500 partecipanti per un totale di oltre 9.000 ore di lavoro donate.

– Foto ufficio stampa Snam –

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Data Science for Resilience, Terna avvia collaborazione con due startup

ROMA (ITALPRESS) – Eoliann e Fast Computing sono le due startup scelte per collaborare con Terna nell’ambito della challenge “Data Science for Resilience”, lanciata a dicembre dello scorso anno per individuare soluzioni digitali a favore di una sempre maggiore resilienza della rete di trasmissione nazionale, costituita da circa 75.000 km di linee elettriche ad alta e altissima tensione e da oltre 900 stazioni elettriche su tutto il territorio italiano.
“Data Science for Resilience” è la prima call a essere stata avviata dalla società guidata da Giuseppina Di Foggia sulla piattaforma di open innovation “Terna Ideas” e ha visto la partecipazione di ben 71 startup. In particolare, le candidature hanno riguardato soluzioni basate sull’intelligenza artificiale per migliorare ulteriormente la manutenzione predittiva e il monitoraggio delle infrastrutture elettriche, con l’obiettivo di renderle ancor più sicure ed efficienti di fronte a eventi climatici sempre più estremi e frequenti. A seguito di un demo day tenutosi a maggio, durante il quale una selezione di dieci startup finaliste ha presentato i propri progetti, il team di innovazione di Terna e i loro colleghi delle linee di business interessate hanno identificato, dopo un’approfondita analisi, le due realtà con cui avviare un percorso di sperimentazione concreta delle soluzioni innovative proposte.
Gli spazi di innovazione di Terna hanno poi ospitato l’avvio dei lavori con le due startup per approfondire i casi d’uso, gli obiettivi, gli indicatori di performance e la durata dei progetti.
“Siamo molto soddisfatti della partecipazione e del grande entusiasmo con cui le startup hanno risposto a questa challenge, nata per individuare soluzioni ad alto profilo tecnologico che renderanno l’infrastruttura di trasmissione in alta tensione sempre più sicura, sostenibile e resiliente. Siamo convinti che l’innovazione sia uno dei principali abilitatori della transizione energetica e fare innovazione significhi interagire con le startup per introdurre strumenti e tecnologie nuove, determinanti per l’evoluzione del settore elettrico”, ha commentato Massimiliano Garri, Direttore Innovation & Market Solutions di Terna.
In dettaglio, Eoliann è una startup torinese del climate tech, fondata nel 2022, che utilizza dati satellitari e algoritmi di machine learning per prevedere la probabilità, l’intensità e l’impatto di eventi climatici estremi. La loro missione è migliorare la resilienza delle infrastrutture e la gestione del rischio climatico. La partnership tra Eoliann e Terna si concentrerà sull’impiego delle immagini satellitari e dei modelli di Eoliann quale fonte di dati per migliorare il calcolo e la valutazione della pericolosità idraulica: una soluzione utile all’azienda nella pianificazione di nuove linee elettriche, nonchè nella gestione di quelle esistenti, in aree potenzialmente più esposte a fenomeni metereologici estremi.
Fast Computing, startup triestina fondata dal gruppo di ricerca di matematica applicata della SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati), è specializzata in modelli statistici e tecnologie di calcolo per l’analisi dei dati in tempo reale. La startup svilupperà per Terna un modello, basato sui dati aziendali, di manutenzione predittiva dei macchinari situati nelle stazioni elettriche della società, al fine di stimare la probabilità di eventuali anomalie e anticipare la necessità di ricorrere a operazioni manutentive.

– foto ufficio stampa Terna –
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Enea presenta il primo impianto algovoltaico in Italia

ROMA (ITALPRESS) – L’Enea, in collaborazione con Enel Green Power, ha realizzato il primo impianto algovoltaico in Italia, in grado di abbinare energia elettrica da fotovoltaico con la produzione di microalghe per uso alimentare, cosmetico e farmaceutico. L’impianto, appena completato presso il Centro Ricerche Enea di Portici (Napoli), consente una produzione annua di circa 30 chilogrammi di alghe essiccate a fronte di una superficie dei moduli di 40 mq e una potenza di 7 kWp (kilowatt picco). L’impianto algovoltaico di Portici permette di coltivare microalghe a elevato valore commerciale – da 100 a 600 euro/kg per uso farmaceutico o cosmetico – grazie a un sistema di coltura completamente automatizzato e integrato con l’impianto fotovoltaico. “I vantaggi dell’approccio adottato sono molteplici – evidenzia Carmine Cancro, ricercatore del laboratorio Enea di Smart grid e reti energetiche presso il Centro Ricerche di Portici – Innanzitutto le alghe consentono di sfruttare l’energia proveniente dal sole meglio delle colture tradizionali poichè hanno una maggiore efficienza fotosintetica. Inoltre, hanno elevato valore ambientale in quanto consumano anidride carbonica trasformandola in biomassa tramite fotosintesi e rilasciando ossigeno puro in atmosfera”.
In sintesi, le microalghe crescono in una soluzione acquosa che scorre all’interno di fotobioreattori, tubi trasparenti in vetro non esposti direttamente al sole, ma collocati sotto i moduli fotovoltaici, organizzati in due schiere verticali parallele e collegati tra loro in modo da creare una serpentina continua in cui circola il fluido. Grazie alla fotosintesi innescata dall’energia solare e al conseguente assorbimento dell’anidride carbonica, le microalghe crescono all’interno della soluzione fino a quando non raggiungono una densità e uno stato di maturazione tale da poter essere raccolte, attraverso una potente centrifuga che le separa dall’acqua. Il layout di integrazione dell’impianto microalgale potrà assicurare i migliori risultati in termini di resa produttiva, sulla base delle specifiche di progetto dell’impianto fotovoltaico, sistema fisso con moduli mono e bifacciali; la sperimentazione è stata avviata nel mese di settembre, in collaborazione con il Dipartimento di Agraria dell’Università di Napoli Federico II.
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– Foto: ufficio stampa Enea –

Eni festeggia 70 anni, Descalzi “Capacità di trasformarsi”

ROMA (ITALPRESS) – Eni ripercorre i suoi 70 anni di storia con un evento al Gazometro di Roma Ostiense, dove l’azienda ha avviato il primo distretto di innovazione tecnologica dedicato alle nuove filiere energetiche, alla presenza delle più alte cariche dello Stato. Settant’anni caratterizzati dalla capacità di evolversi nel tempo, sapendosi trasformare e anticipare i cambiamenti.
La lunga storia dell’azienda, guidata oggi da Claudio Descalzi, nasce il 10 febbraio del 1953, con la legge 136 che istituisce l’Ente Nazionale Idrocarburi. “Gli ultimi 10 anni sono stati segnati da un cambiamento radicale a livello industriale e anche culturale: nel 2014 ci siamo trovati di fronte a forti segnali riguardanti i prezzi del petrolio che sarebbero poi sfociati in un crollo progressivo, che ci imposero, anticipandoli, dei cambiamenti sia nei modelli di business che nei processi industriali”, ha detto Descalzi. “Abbiamo avviato quindi una profonda trasformazione, accompagnata da importanti investimenti in ricerca e sviluppo, che ha messo Eni nelle condizioni di ospitare quelli che adesso sono i nostri business della transizione energetica”, ha aggiunto.
L’amministratore delegato ha poi ricordato che “il punto di partenza del cambiamento sono state le tecnologie. Tecnologie proprietarie però, che abbiamo voluto sviluppare in casa, nei nostri 7 centri di ricerca e attraverso numerosi accordi con atenei internazionali che in questo periodo hanno prodotto più di 8.500 brevetti, che coprono tutti i nostri processi industriali. A supporto di questa azione di trasformazione abbiamo avviato, inoltre, un processo di integrazione dei nostri business creando sinergia ed efficienza operativa con un impatto economico-finanziario che ha ridotto in modo sensibile tutti i costi di struttura e infrastrutturali, dimezzando il nostro breakeven e, soprattutto, sviluppando strade complementari e in futuro alternative al petrolio”.
Per il presidente di Eni, Giuseppe Zafarana, “la capacità di governare da protagonista le fasi di trasformazione, di cavalcarle dominandole senza mai subirle, è una delle caratteristiche chiave di Eni, uno dei suoi principali punti di forza, uno dei suoi maggiori fattori di successo. Un tratto che ha contraddistinto la società lungo tutto il suo percorso di vita, dal 1953 a oggi, e che le ha consentito di guadagnarsi prestigio, ammirazione e rispetto in tutto il mondo sin dalla sua nascita. Una realtà di dimensioni contenute se paragonata ai colossi dell’oil & gas di allora, eppure capace di lanciare il Paese negli anni del miracolo economico”.
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un videomessaggio ha voluto sottolineare come “celebrare i primi 70 anni di Eni significa celebrare, di fatto, anche 70 anni della nostra storia nazionale. Nel 1953, anno di nascita dell’Eni, l’Italia era molto diversa da quella di oggi. La guerra era finita da pochi anni e le ferite erano ancora profonde. Eppure, gli italiani si erano già rialzati, stavano ricostruendo e ponendo le basi di quel miracolo economico che ha reso l’Italia una potenza economica globale. Oggi, come allora, la questione energetica è strategica e certamente lo sarà sempre di più. La guerra in Ucraina – ha aggiunto – ha innescato una crisi, da molti punti di vista, anche dal punto di vista energetico, ma questa crisi sono convinta che possa anche diventare un’opportunità. Come sempre. E l’opportunità può arrivare dalla nostra posizione geografica e dalla leadership che proprio aziende come Eni hanno saputo costruire. Possiamo ambire a diventare l’hub naturale di approvvigionamento energetico dell’intera Europa e possiamo farlo se usiamo l’energia come chiave per costruire, con l’Africa e il Mediterraneo allargato, un partenariato paritario e vantaggioso per tutti”, ha concluso il premier.
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– Foto: ufficio stampa Eni –