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Energia

Mazzoncini “L’eolico sostituirà il gas”

MILANO (ITALPRESS) – “La storia è molto semplice. L’Italia è il secondo Paese in Europa come potenziale nelle rinnovabili e al terzo posto nell’idro, dopo Norvegia e Francia. Siamo tra i primi per l’irraggiamento solare, con Spagna e Grecia, e nel sud siamo messi bene anche per la disponibilità di vento”. Così, in un’intervista a la Repubblica, Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2a.
“Nei primi anni Duemila – spiega – siamo partiti forte nel fotovoltaico anche grazie ai ‘conti energià che hanno incentivato generosamente sia operatori che cittadini. Risultato: tra il 2005 e il 2010 abbiamo installato 8-10 gigawatt di potenza all’anno. Grazie agli incentivi, gli investimenti nel fotovoltaico si ripagavano con un rendimento non inferiore al 6% all’anno. Si tratta di pannelli che con il tempo hanno perso solo il 20% della loro capacità. Quando sono stati tagliati gli incentivi, le installazioni sono crollate, fino ad arrivare ai 0,9 gigawatt del 2020, nonostante una riduzione del costo medio degli impianti. Una concausa è l’allungamento dei tempi per il rilascio di nuove autorizzazioni per l’enorme mole di richieste ai comuni e a Terna per gli allacciamenti alla rete. Nel 2022 si è tuttavia osservato un aumento del ritmo delle nuove installazioni con il fotovoltaico che ha fatto segnare un +177% e l’eolico +32,5% rispetto al 2021”.
“Non è solo una questione di autorizzazioni – sottolinea -. Per esempio:, chiunque può presentare domanda per un impianto, anche fosse il più grande mai realizzato in Italia, senza alcuna garanzia sulla capacità tecnica e finanziaria di poterla realizzare. Mancano, in sostanza, valutazioni sulla qualità dei progetti. Ma solitamente non si partecipa a gare pubbliche senza dare garanzie, industriali ed economiche. In realtà, più che operatori a fare domanda spesso sono sviluppatori che si preoccupano di avere un’area disponibile e mettono poi in vendita, di fatto, la domanda presentata e il preventivo di connessione. Questo ha creato un mercato delle autorizzazioni che finisce per incidere anche sul costo totale del progetto e sul prezzo dell’energia finale. Oltre a rallentare tutto ilsistema: al di là dei ritardi burocratici va detto che gli uffici tecnici di Comuni, Province e Regioni sono alle prese con una mancanza di norme certe che permettano loro una preselezione dei progetti”.
“L’eolico è fondamentale: una pala eolica di ultima generazione da 5 MW che lavora per 2500 ore all’anno produce 10 GWh, sempre all’anno – sottolinea l’Ad di A2a -. In pratica, una sola pala eolica genera l’equivalente di 10 ettari di pannelli solari (circa 14 campi di calcio,ndr ).Se vogliamo sostituire le centrali a gas, occorre certamentesfruttare al massimo anche l’eolico inclusa la sostituzione delle pale e dei rotori con tecnologie più avanzate. Ma questo vale per gli impianti on-shore. Per quelli in mezzo al mare, il discorso è diverso. Perchè il Mediterraneo, e ancor di più il Tirreno, è molto più profondo del Mare del Nord, dove la base delle pale viene fissata sul fondale, mentre al largo delle coste italiane bisogna ricorrere all’eolico galleggiante, dove l’impianto viene ancorato, con costi maggiori. Quindi il tema è il seguente: quanto si vuole che costi l’energia in Italia?”.
“La tecnologia dell’idrogeno consente di accumulare energia, soprattutto quando i prezzi dell’energia necessaria a produrlosono molto bassi per avere a disposizione energia da utilizzare quando le rinnovabili, intermittenti per loro natura, non ne producono a sufficienza – aggiunge -. Ma gli elettrolizzatori e l’idrogeno verde prodotto con le rinnovabili sono ancora troppo costosi. Come è successo per le batterie, si ipotizza che la tecnologia migliorerà e i prezzi scenderanno, magari con il supporto di incentivi della Ue. Penso che al 2050, il 45% dell’energia sarà coperto da molecole, di cui un terzo garantito dall’idrogeno. Per quanto riguarda A2a, abbiamo partecipato ai bandi del Pnrr per l’uso di idrogeno nella mobilità ferroviaria in Lombardia, Campania e Calabria”.
“Ho grossa fiducia nella tecnologia, per cui dal punto di vista della sicurezza non ho pregiudizi. Ma se si decide di investire sul nucleare servono grandi finanziamenti, il che renderebbe questa tecnologia una sorta di oligopolio naturale. In Italia non potrebbero esserci più di 4 o 5 gruppi adatti a partecipare alla costruzione di nuove centrali, tra cui anche A2a. Potrebbe essere interessante, ma c’è poi un problema di mercato energetico: le centrali nucleari non sono impianti flessibili e devono produrre tanto per ripagare gli ingenti investimenti. Il rischio che vedo è che in alcune ore del giorno possano entrare pesantemente in concorrenza con le rinnovabili, in particolare col fotovoltaico, disincentivandone gli investimenti. Per cui, chi ha grosse potenzialità nelle rinnovabili, l’Italia per prima, meglio che prediliga queste, mentre chi ne ha meno può costruire e mantenere le centrali nucleari perchè è energia a basso costo e contribuisce a decarbonizzare”, conclude l’Amministratore delegato di A2a, Renato Mazzoncini.
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Edison inaugura centrale a Marghera, favorirà transizione energetica

VENEZIA (ITALPRESS) – Edison inaugura a Porto Marghera (Venezia) la centrale termoelettrica più efficiente d’Italia e tra le più efficienti al mondo, la prima di ultima generazione che contribuisce alla transizione energetica del Paese. Un importante traguardo sul fronte della sicurezza del sistema energetico italiano grazie a una produzione low carbon altamente flessibile che compensa l’intermittenza delle rinnovabili, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione fissati dal Pniec. Il nuovo impianto di Marghera è il risultato di un intervento di ammodernamento della centrale termoelettrica preesistente, realizzata nel 1964 e costantemente rinnovata nelle tecnologie, tanto da divenire nel 1992 il primo ciclo combinato a gas naturale realizzato in Italia. I lavori di cantiere hanno avuto una durata complessiva di 4 anni, impiegando fino a 1.000 maestranze durante le fasi di picco e 250 imprese fornitrici, per un investimento complessivo di circa 400 milioni di euro. L’impianto ha una potenza installata pari a 780 MW e un rendimento energetico del 63%, il più alto reso disponibile oggi dalla tecnologia, in grado di assicurare una riduzione delle emissioni specifiche di ossidi di azoto (mg Nox/kWh) fino al 70% e di quelle di anidride carbonica (mg CO2/kWh) fino al 30% rispetto alla media dell’attuale parco termoelettrico italiano, soddisfacendo il fabbisogno annuale equivalente di circa 2.000.000 di famiglie. “Siamo orgogliosi di essere i primi, ancora una volta, a portare innovazione in Italia con un impianto di ultima generazione altamente strategico per la flessibilità e l’adeguatezza del sistema elettrico nazionale. Un obiettivo che ci siamo posti in quanto operatore responsabile, leader della transizione energetica del Paese. Edison ha nel proprio DNA la capacità di innovare, una capacità che si rispecchia nei suoi 140 anni di primati industriali. E grazie alle sinergie con un territorio particolarmente vitale come il Veneto e alla collaborazione con un’eccellenza italiana come Ansaldo Energia celebriamo oggi questo importante traguardo – afferma Nicola Monti, amministratore delegato di Edison -. Il nostro Gruppo ha un piano di investimenti pari a 10 miliardi di euro da qui al 2030 dedicato alla transizione energetica, di cui la metà destinato alla crescita nelle fonti rinnovabili. E il nuovo impianto di Marghera è la dimostrazione concreta di come le diverse tecnologie possano concorrere all’obiettivo comune della decarbonizzazione, per garantire la sicurezza della fornitura energetica e la sostenibilità economica”. “La realizzazione della nuova centrale di Marghera ha significato una sfida importante in anni particolarmente complessi, a causa prima della pandemia da Covid-19 e poi dell’alta volatilità dei mercati. Nonostante tutto, abbiamo continuato a lavorare con determinazione, consapevoli che il nuovo impianto di Marghera Levante è un asset strategico a livello nazionale per consentire il bilanciamento della rete e al contempo accelerare lo sviluppo di nuove installazioni da fonti rinnovabili, su cui anche noi siamo impegnati con ambiziosi target di crescita – sottolinea Marco Stangalino vice presidente esecutivo e direttore Power Asset Edison -. Marghera Levante è per noi di Edison l’impianto dei primati: è stato il primo termoelettrico del Gruppo negli anni ’60, il primo turbogas nel ’92 con turbine di classe “E” e il primo con turbine di classe “F” nel 2001″. “Costantemente ammodernato – aggiunge Stangalino, è oggi il primo impianto di questo tipo in Italia, grazie al lavoro eccellente di tutte le imprese del territorio e degli uomini di Edison che hanno consentito di portare a termine il revamping senza interrompere l’apporto di energia elettrica al sistema e di vapore tecnologico al Polo chimico circostante”. “Vedere la nostra prima GT36 pronta a supportare il Paese nella produzione di energia elettrica è motivo per noi di grande soddisfazione. Questa turbina di ultima generazione è una macchina altamente performante che racchiude un’innovazione tecnologica senza pari, anche in termini di utilizzo di combustibili green – affrma Fabrizio Fabbri, amministratore delegato di Ansaldo Energia -. Non nascondiamo il nostro orgoglio per aver collaborato con Edison su un progetto così importante, anzi auspichiamo che questo possa essere solo l’inizio di nuove attività e partnership strategiche”. Il nuovo ciclo combinato a gas naturale di Edison a Marghera Levante da 780 MW è composto da una turbina da 515 MW, classe “H” di Ansaldo Energia – tecnologicamente pronta per l’impiego di idrogeno fino al 50% in miscela col gas naturale -, un generatore di vapore a recupero (GVRA) con all’interno un sistema catalitico di riduzione degli ossidi di azoto (SCR) e una turbina a vapore da 265 MW (TVB). L’intervento di ammodernamento ha comportato lo smantellamento dei turbogas TG3 e TG4 installati nel 1992, dei generatori di vapore a recupero GVR3 e GVR4, della turbina a vapore TV1 e del generatore di vapore B2. Gli stessi volumi della centrale sono stati razionalizzati, riducendo i camini da 5 agli attuali 3, con conseguente miglioramento dell’impatto visivo. Con l’entrata a regime del nuovo assetto produttivo, i gruppi di generazione TG5 del 2001 e TV2, che hanno assicurato la continuità di fornitura di vapore agli impianti presenti nel Polo industriale di Marghera e di energia elettrica alla rete nazionale durante la fase dei lavori, sono mantenuti in riserva con funzione di back-up in caso di manutenzione all’impianto.
Attualmente nel sito di Marghera Levante lavorano circa 40 persone, tra la squadra per l’esercizio e la manutenzione dell’impianto e il personale di staff aziendale. Con 7,2 GW di potenza installata distribuita su tutto il territorio, Edison copre il 7% della produzione nazionale di energia elettrica. E’ un operatore integrato lungo tutta la filiera elettrica: dalla produzione di energia alla gestione e manutenzione dei parchi di generazione, fino alla vendita ai clienti finali. Nel 2022 Edison ha prodotto 19,7 TWh di elettricità, di cui 3,4 terawattora di energia green (eolica, fotovoltaica e idroelettrica), che hanno permesso di evitare l’emissione in atmosfera di 1,7 milioni di tonnellate di CO2 grazie anche alle soluzioni di efficienza energetica. Il parco produttivo di Edison è composto da 107 centrali idroelettriche, 53 campi eolici, 56 fotovoltaici e 14 cicli combinati a gas (CCGT) altamente efficienti, che consentono di bilanciare l’intermittenza delle fonti rinnovabili.

– foto ufficio stampa Edison –
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Energia, Lubrani “Innovazione e trasparenza i pilastri di Pulsee”

MILANO (ITALPRESS) – “Noi abbiamo investito tantissimo nella trasformazione digitale, con l’obiettivo di una piena semplicità e trasparenza delle bollette. Sono i pilastri su cui è fondata la nascita di Pulsee Luce e Gas”. Così Alicia Lubrani, Chief Marketing Officer di Axpo/Pulsee Italia, intervistata da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.
“L’innovazione è lo strumento che ci consente di essere semplici, noi siamo partiti con l’obiettivo molto preciso di cambiare il mercato. In Italia abbiamo un mercato energetico fatto da più di 500 operatori, quindi molto affollato, e con una complessità incredibile. Noi abbiamo dato la possibilità di attivare una fornitura luce e gas in pochi minuti ma soprattutto con semplicità anche nel leggere la bolletta, abbiamo cercato anche attraverso la tecnologia di semplificare”, aggiunge.
Lubrani ricorda che “il 10 gennaio 2024 ci sarà la fine del mercato tutelato, tutti i cittadini dovranno scegliere un fornitore di energia e noi vogliamo dare tutti gli strumenti per essere informati e saper scegliere – aggiunge -. L’innovazione è un abilitatore per semplificare l’esperienza dei consumatori. Inoltre a breve uscirà un altro decreto ministeriale sulle comunità energetiche che rivoluzioneranno il mercato”, aggiunge. Lubrani poi parla di LIMI.TE, “un prodotto molto innovativo per i prezzi di luce e gas che ha l’obiettivo di mettere un tetto al prezzo. Ci siamo occupati di assistere e supportare le nostre aziende con contratti a lungo termine, che servono a rendere bancabili le produzioni di impianti da fonti rinnovabili, e fissare un prezzo a lungo termine. Questo va anche incontro alla transizione energetica perchè oggi questo tema è centrale non solo per l’Europa ma anche per il nostro Paese. Il Pnrr mette il 37% delle risorse, quasi 60 miliardi, su questa transizione che prevede la generazione da fonti rinnovabili, economia circolare e un sistema sostenibile anche dal punto energetico, ambientale ed economico. Con LIMI.TE – prosegue -, forniamo energia green ma abbiamo dato la possibilità a tutti i nostri clienti di poter scegliere un prezzo indicizzato, in questo momento stanno beneficiando di un prezzo che scende ma anche di un controllo sulle bollette. Per il futuro stiamo investendo anche in strumenti come l’intelligenza artificiale”.
Uno sguardo anche ai giovani con una piattaforma che investe su di loro: “Sono il nostro futuro, ascoltarli è importante anche per crescere e per essere migliori anche sulla parte business”. Infine, un passaggio sull’emergenza prezzi che ha caratterizzato l’ultimo anno. L’emergenza “l’abbiamo vissuta lavorando a stretto contatto con le aziende e i consumatori. Associamo sempre la crisi energetica al conflitto tra Russia e Ucraina, in realtà l’innalzamento dei prezzi è stato registrato molto tempo prima”.

– foto Italpress –

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3SUN presenta nuovi moduli fotovoltaici di ultima generazione

ROMA (ITALPRESS) – 3SUN, la società di Enel Green Power dedicata alla produzione di innovativi moduli fotovoltaici con sede a Catania, ha presentato in anteprima mondiale nel corso della fiera Intersolar Europe 2023 a Monaco di Baviera tre nuovi moduli fotovoltaici, M40, M40 BOLD e B60, che arriveranno sul mercato nel 2024. Si tratta di prodotti basati su 3SUN CORE-H, la tecnologia a etero-giunzione (HJT) interamente sviluppata da 3SUN, quindi al 100% europea, che garantisce consolidati livelli di efficienza, performance e affidabilità superiori rispetto ai prodotti già disponibili sul mercato, sia per le applicazioni su edificio che per l’utilizzo Utility-Scale, in grandi impianti.
“Un nuovo traguardo nella storia di 3SUN si concretizza con la presentazione all’industria del solare dei nuovi moduli fotovoltaici che saranno prodotti nella nostra Gigafactory di Catania”, ha commentato Eliano Russo, Ceo di 3SUN.
“L’eccellenza, l’innovazione e la sostenibilità sono i nostri punti cardine per costruire pannelli fotovoltaici di ultima generazione, in grado di competere con i grandi player del mercato. Da oggi, l’industria del fotovoltaico può contare su un nuovo protagonista, per contribuire a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e costruire un’Europa più indipendente e sicura dal punto di vista energetico”, ha aggiunto.
3SUN CORE-H abbina al silicio cristallino strati di silicio amorfo per massimizzare la capacità di estrarre energia dalla luce incidente e rendere i moduli solari più efficienti, resistenti e competitivi. Per quanto riguarda i moduli Utility-Scale, questa tecnologia si differenzia anche per il disegno simmetrico della cella che permette un coefficiente di bifaccialità del 95%, quasi il 20% in più rispetto ai competitor, garantendo altissimi livelli di efficienza e rendimento attraverso la cattura della luce solare da entrambi i lati della cella fotovoltaica. Inoltre, non impiegando nè piombo nè fluoro, rispettano i più stringenti criteri di sostenibilità e circolarità.
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-foto ufficio stampa Enel-

Italgas, nel Piano Strategico 2023-2029 investimenti per 7,8 miliardi

LONDRA (REGNO UNITO) (ITALPRESS) – L’Amministratore Delegato di Italgas, Paolo Gallo, presenta ad analisti e investitori il Piano Strategico del Gruppo per il periodo 2023-2029, approvato dal Consiglio di Amministrazione della Società presieduto da Benedetta Navarra.
Il nuovo Piano prevede investimenti complessivi per 7,8 miliardi di euro principalmente dedicati agli interventi per lo sviluppo di asset e attività di distribuzione del gas in Italia e in Grecia, alle attività di efficienza energetica e allo sviluppo nel settore idrico. In questo settore , dopo gli accordi di acquisizione degli asset di Veolia recentemente annunciati, il Gruppo si aspetta di cogliere ulteriori opportunità di crescita.
Il Piano 2023-2029 conferma, inoltre, il forte commitment per la creazione di un network interamente digitalizzato, pronto alla distribuzione di gas rinnovabili e dunque al servizio della transizione ecologica.
In linea con le scelte strategiche compiute negli ultimi anni dal Gruppo, il Piano mira a favorire la transizione ecologica garantendo al contempo la sicurezza energetica e la competitività dei costi dell’energia, a beneficio di imprese e famiglie.
“Il Gruppo può contare su una struttura finanziaria solida ed efficiente – costruita negli anni scorsi – nonostante uno scenario macroeconomico più volatile – si legge in una nota -. Grazie a questa struttura finanziaria la nuova politica dei dividendi, estesa al 2026, continua a garantire agli azionisti la possibilità di beneficiare della crescita, attraverso il payout del 65%, fornendo allo stesso tempo protezione con la garanzia di crescita minima del 4% annuo”.
Il Piano fa perno sui principi ESG e risponde alle sfide della sostenibilità confermando per l’intero Gruppo, inclusa quindi anche Depa Infrastructure, obiettivi di riduzione dei consumi energetici netti e di riduzione delle emissioni Scope 1, 2 e 3 al 2028 e al 2030, in linea con il target di neutralità carbonica al 2050; per favorire l’ulteriore cambiamento, introduce inoltre nuovi target riferiti ad un’equità retributiva di genere e allo sviluppo di competenze e valorizzazione delle risorse.
Ecco le cifre principali del Piano Strategico: Investimenti totali pari a 7,8 miliardi di euro; 4,6 miliardi di euro per lo sviluppo, la digitalizzazione e il repurposing del network italiano di distribuzione del gas; 0,9 miliardi di euro per lo sviluppo del network di distribuzione in Grecia a sostegno degli obiettivi di decarbonizzazione del Paese; 0,8 miliardi di euro per accelerare la crescita nei settori dell’idrico e dell’efficienza energetica; 1,5 miliardi di euro per le gare Atem; Ottimizzazione della struttura finanziaria, con mantenimento dei ratio in ambito solid investment grade; Dividendo: estesa al 2026 la politica del dividendo, confermato 65% di payout e floor del 4% di crescita del DPS, ora portato su base 2022; Obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra Scope 1 e 2 del 34% al 2028 e del 42% al 2030, Scope 3 (supply chain) del 30% al 2028 e del 33% al 2030, del consumo energetico del 27% al 2028 e del 33% al 2030 (baseline 20202 ); “Obiettivo Net Zero” al 2050; Forte attenzione alle persone protagoniste della transizione ecologica, con focus sulla formazione e su diversità, pari opportunità e inclusione.
“Dallo scoppio della guerra in Ucraina, l’Ue è alle prese con la soluzione di una difficile equazione che vede nella transizione ecologica un traguardo sempre fondamentale ma non più da raggiungere ad ogni costo; occorre, infatti, garantire al contempo sicurezza energetica e un adeguato livello dei costi dell’energia per famiglie e imprese”, afferma l’amministratore delegato di Italgas, Paolo Gallo.
“La visione e le scelte strategiche realizzate in questi anni pongono Italgas nelle condizioni di contribuire significativamente alla sua soluzione grazie alle reti digitalizzate, flessibili e intelligenti, in grado di accogliere gas rinnovabili che abilitano diversificazione delle fonti, decarbonizzazione dei consumi e maggiore efficienza ed economicità – prosegue -. Con 7,8 miliardi di euro il Gruppo si conferma tra le principali realtà industriali in grado di mettere le proprie capacità progettuali, di investimento e di creazione di valore al servizio degli obiettivi di sviluppo sostenibile dei Paesi in cui opera”.
“La quota più rilevante degli investimenti è ancora una volta destinata a sviluppo, trasformazione digitale e repurposing del network di distribuzione del gas. Un network che oggi, dopo vent’anni, si estende anche alla Grecia dove l’applicazione delle tecnologie di Italgas, le più avanzate del settore, miglioreranno l’efficienza e la qualità del servizio di distribuzione del gas e il lavoro delle persone del Gruppo Depa Infrastructure – sottolinea l’Ad -. Distribuzione dell’acqua ed efficienza energetica rappresentano due importanti settori di diversificazione e di sviluppo del Gruppo. Con 800 milioni di euro puntiamo a diventare un player di riferimento nei due settori mutuando in essi le tecnologie sviluppate per il gas. La trasformazione digitale delle reti idriche e l’efficienza energetica sono driver in grado di garantire servizi più efficienti, ridurre le perdite e restituire ricchezza a comunità e territori. Digitalizzazione, decarbonizzazione, economia circolare, formazione, diversità e inclusione si confermano fattori strategici per il raggiungimento dei nostri obiettivi di crescita. Risultati che dipenderanno dalla nostra capacità di continuare a scommettere sull’innovazione per metterla a valore attraverso le nostre persone”, conclude Gallo.

– foto Agenziafotogramma.it –

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Idrogeno verde, da Meloni e Scholz sostegno a progetto South2 Corridor

ROMA (ITALPRESS) – “Sul fronte energetico siamo d’accordo sulla necessità di assicurare la diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Su questo fronte lavoriamo insieme con la Commissione Ue a sostegno del progetto SoutH2 Corridor, che collegherà in futuro i flussi di idrogeno verde di Italia, Germania e Austria”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni alla stampa insieme al cancelliere tedesco Olaf Scholz dopo l’incontro a Palazzo Chigi.
Il SoutH2-Corridor è una dorsale europea che attraverso una rete di 3.300 km sarà in grado di trasportare 4 milioni di tonnellate all’anno di idrogeno verde dal Nord Africa verso Italia, Austria e Germania.
Il progetto vede la firma di 4 TSO europei e una joint venture: Snam, le austriache TAG e GCA (delle quali Snam è azionista), la tedesca Bayernets e Sea Corridor, una joint venture tra Snam ed Eni cui fanno capo i gasdotti che, partendo dall’Algeria e transitando attraverso la Tunisia, passano sotto il canale di Sicilia, fino al punto di ingresso italiano di Mazara del Vallo.
Il SoutH2-Corridor, presentato a Monaco di Baviera lo scorso 23 marzo, contribuirà al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione europei trasportando idrogeno rinnovabile attraverso buona parte delle infrastrutture esistenti (reimpiegando, in particolare, il 70% della rete già in esercizio). La dorsale, inoltre, rappresenta uno dei tre corridoi per il trasporto del gas verde identificati dal piano REPowerEU, che prevede l’importazione di 10 milioni di tonnellate di idrogeno verde a partire dal 2030. In aggiunta, oltre a poter soddisfare la domanda italiana di idrogeno rinnovabile, il SoutH2 Corridor ha l’obiettivo di rifornire importanti mercati europei come quello austriaco e della Germania meridionale, lontani da zone costiere o che non dispongono di risorse energetiche rinnovabili a costi competitivi per la transizione;
Lo scorso dicembre, il SoutH2 Corridor è stato candidato come Progetto di Comune Interesse (PCI) in Europa. Il PCI è il meccanismo attraverso il quale l’Europa pianifica le infrastrutture energetiche di interesse strategico transnazionale. Il SoutH2 Corridor è composto dai seguenti singoli progetti PCI candidati: “Italian H2 Backbone” promosso da Snam Rete Gas; “H2 Readiness of the TAG pipeline system” promosso da Trans Austria Gasleitung GmbH; “H2 Backbone WAG + Penta-West” promosso da Gas Connect Austria GmbH e “HyPipe Bavaria – The Hydrogen Hub” promosso da bayernets GmbH.
Alla realizzazione dell’opera concorrono, complessivamente, più di 20 imprese, impegnate da un lato a sviluppare la filiera di produzione dell’idrogeno rinnovabile in Nord Africa, dall’altro ad aggregare la domanda futura di idrogeno per i consumatori industriali.

– foto ufficio stampa Snam –

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Gas, 0.2% per i consumi di maggio

MILANO (ITALPRESS) – Sostanziale stabilità per la bolletta gas della famiglia tipo (con consumi medi di gas di 1.400 metri cubi annui) in tutela per i consumi di maggio, segnando un -0,2% rispetto ad aprile. Il leggero calo, pur in presenza di un prezzo medio all’ingrosso nello scorso mese in riduzione, tiene conto del graduale azzeramento della componente di sconto UG2 (‘decreto bollettè DL 34/2023), utilizzata nell’ultimo anno a beneficio dei consumatori per compensare gli aumenti nei momenti dei prezzi gas più elevati. Lo rende noto Arera.
Per quanto riguarda la componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento (CMEMm), applicata ai clienti ancora in tutela, questa viene aggiornata da ARERA come media mensile del prezzo sul mercato all’ingrosso italiano (il PSV day ahead) e pubblicata entro i primi 2 giorni lavorativi del mese successivo a quello di riferimento.
Per il mese di maggio, che ha registrato una quotazione media all’ingrosso inferiore rispetto a quella del mese di aprile, il prezzo della sola materia prima gas (CMEMm), per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è pari a 34,06 euro/MWh.
L’aggiornamento complessivo per l’utente tipo, per i consumi del mese di maggio rispetto al mese precedente, è quindi determinato da un calo della spesa per la materia gas naturale, -13,2%, controbilanciato dall’aumento degli oneri generali per la parte legata all’UG2, +13%. Invariata la tariffa legata alla spesa per il trasporto e la misura. Si determina così il -0,2% finale per la famiglia tipo.
In termini di effetti finali, la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (giugno 2022-maggio 2023) è di 1514 euro circa, al lordo delle imposte, registrando un -6,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (giugno 2021- maggio 2022).
Il ‘Decreto bollettè n. 34 del 2023, per il II trimestre 2023 ha confermato la riduzione dell’Iva al 5% per il gas e l’azzeramento dei restanti oneri generali di sistema. In considerazione della costante riduzione dei prezzi del gas all’ingrosso, le aliquote negative della componente tariffaria UG2, applicata agli scaglioni di consumo fino a 5.000 metri cubi all’anno, invece sono state gradualmente ridotte e con questo aggiornamento azzerate.

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Energia, Moles “Massimo impegno in AU, settore strategico per il Paese”

ROMA (ITALPRESS) – “Ringrazio il Governo, il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto e il Consiglio di amministrazione del Gestore Servizi Energetici, per avermi indicato come amministratore delegato dell’Acquirente Unico, nonchè il Presidente ed i componenti del Cda di AU per la fiducia accordatami”. Così Giuseppe Moles, neo ad di Acquirente Unico, società del gruppo Gse.
“Assumo questo incarico di enorme rilievo con grande entusiasmo, pienamente consapevole delle grandi responsabilità che mi attendono, vista la delicatezza del settore e la sua importanza per il Paese, per le imprese e per i cittadini. Ricoprirò il ruolo che mi è stato affidato con il massimo impegno, certo di poter contare sulla fattiva collaborazione di tutti i componenti del Cda e fra le società del gruppo Gse”.

– foto Agenziafotogramma.it –

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