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Dalla crisi energetica un’opportunità per l’innovazione

ROMA (ITALPRESS) – “La produzione di componenti nell’ambito del Green New Deal è indispensabile. Le grandi crisi portano anche grandi innovazioni: con il caro gas per la guerra in Ucraina e prima ancora con il Covid si è capita l’importanza di avere manifatture locali ma aperte alla globalità. Tutti devono investire nelle energie rinnovabili, è una scelta obbligata andare verso le rinnovabili perchè sono la forma più pulita ma anche più economica per fare energia. Per evitare di dipendere dal mercato asiatico è necessario investire sulla manifattura europea ma anche trans-atlantica: abbiamo le competenze, gli ingegneri, i fondi con il Green New Deal, serve il coraggio di creare strutture e fabbriche”. Intervistata da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy, Letizia Magaldi, vicepresidente esecutivo di Magaldi Green Energy, ha fotografato lo stato dell’arte in Italia sul fronte delle rinnovabili e del green. “Il 2022 è stato un anno importante per il mondo delle rinnovabili e per l’energia, ha dato la dimostrazione della fragilità del nostro sistema. Oltre all’aumento del prezzo del gas e alla dipendenza da altri paesi, abbiamo scoperto di non essere autonomi e si è accelerata la consapevolezza di dover sostituire l’antica infrastruttura dei combustibili fossili – ha ricordato Magaldi -. Noi in tal senso abbiamo trovato un interesse molto forte da parte dei player industriali ed energetici per questa accelerazione e la crisi energetica è stata per noi un’occasione di sviluppo. La Magaldi ha sempre fondato il suo vantaggio competitivo sull’innovazione, sul creare prodotti unici di altissima qualità e affidabilità – ha spiegato -. Si può competere sul mercato in diversi modi, noi abbiamo sempre lavorato sull’altissimo valore aggiunto. Collaboriamo con tantissime università sia italiane che all’estero: l’innovazione, se è forte, deve essere tale in tutto il mondo. Operiamo da 90 anni in 50 paesi e ci siamo sempre confrontati con i grandi player dell’energia. L’innovazione spesso è la soluzione ai problemi del cliente, nel caso specifico noi con la Magaldi Power lavoriamo sull’industria pesante, per quanto riguarda la nuova tecnologia dell’accumulo dell’energia eravamo già presenti per tanti anni nel mondo della generazione di energia elettrica da carbone, poi circa dieci anni fa sapendo che i combustibili fossili sarebbero andati a scomparire si è iniziato a studiare l’accumulo di energia”. E su quest’ultimo tema Magaldi scende nei dettagli, illustrando il funzionamento dell’innovativa tecnologia di accumulo per energie rinnovabili: “Stiamo portando sul mercato le nuove tecnologie di generazione di energia termica e di accumulo. Gli obiettivi internazionali di penetrazione delle rinnovabili in sostituzione dei combustibili fossili necessitano di uno storage, di un accumulo. La generazione di energia rinnovabile non è intermittente, ma non esiste ancora l’infrastruttura che la rende continua, e noi stiamo lavorando su questo – ha spiegato -. Abbiamo brevettato e realizzato una tecnologia di accumulo, una batteria che funziona con acciaio e sabbia. E’ un silos di acciaio che all’interno ha tonnellate di sabbia, quindi parliamo di batterie industriali di grande dimensioni e capacità di stoccaggio di energia termica. La sabbia si comporta come un liquido con la fluidizzazione e permette lo scambio termico e la conservazione del calore. La sabbia è portata a 600 gradi e resta calda per giorni, restituisce così energia quando vuole – ha aggiunto -. Questo permette la generazione di energia rinnovabile di continuo”.
La situazione in Italia, dunque, pur scontando le consuete lentezze burocratiche e della politica, vede il Bel Paese all’avanguardia sul fronte della tecnologia legata alle rinnovabili: “C’è una lentezza delle politiche rispetto alla potenzialità degli investimenti da poter realizzare, questo purtroppo è un elemento. Ma è anche vero che l’Italia, tra le prime in Europa, già sta mettendo in piedi la normativa sulla comunità energetica – ha ricordato Magaldi -. L’Italia ha iniziato sulla produzione di energia rinnovabile molto prima di altri paesi. Siamo un pò lenti, ma di grande avanguardia: all’estero ci vedono più su turismo e food, meno sulla nostra capacità tecnologica che invece c’è. Molti paesi all’estero vivono con la nostra capacità tecnologica – ha concluso -. L’Italia ha tutte le carte in regola per giocare da leader nella manifattura globale”.

– foto Italpress –

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Gas, Polizia e Snam rinnovano accordi per protezione infrastrutture

ROMA (ITALPRESS) – Sono stati rinnovati a Roma due accordi tra Polizia di Stato e Snam volti all’innalzamento della protezione fisica e per la prevenzione e il contrasto dei crimini informatici che riguardano i sistemi e servizi informativi di particolare rilievo per il Paese.
Le convenzioni, firmate dal Capo della Polizia-Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Lamberto Giannini e dall’Amministratore Delegato di Snam Stefano Venier, rientrano nell’ambito delle direttive impartite dal Ministro dell’Interno per il potenziamento dell’attività di prevenzione alla criminalità informatica attraverso la stipula di accordi con gli operatori che forniscono prestazioni essenziali e nel più generale quadro di tutela degli asset strategici per il sistema paese.
Sul piano della prevenzione della minaccia cibernetica, per la Polizia di Stato, tale compito è assicurato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni e, in particolare, dal Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche che, con una sala operativa disponibile h24, rappresenta il punto di contatto per la gestione degli eventi critici delle infrastrutture di rilievo nazionale operanti in settori sensibili e di importanza strategica per il Paese.
Il sistema si avvarrà di una piattaforma distribuita che metterà in comunicazione i Nuclei Operativi Sicurezza Cibernetica (NOSC) ed il CNAIPIC.
“Snam è il principale operatore europeo nel trasporto e nello stoccaggio e nella rigassificazione di gas naturale, con un’infrastruttura in grado di abilitare la transizione energetica ed è tra le principali società italiane quotate per capitalizzazione di mercato; si avvale di sistemi informatici e reti telematiche per la gestione di infrastrutture, ritenute strategiche per il Sistema Paese, in rapporto al correlato interesse della comunità nazionale – si legge in una nota -. I sistemi informatici e le reti telematiche di supporto alle funzioni istituzionali di Snam sono da considerare infrastrutture critiche di interesse nazionale. Risulta, pertanto, necessario prevenire e contrastare ogni forma di accesso illecito, anche tentato, con finalità di interruzione dei servizi di pubblica utilità, indebita sottrazione di informazioni e attacchi cibernetici e fisici su vasta scala volti a compromettere la sicurezza dell’Azienda”.
“L’accordo rappresenta una tappa significativa nel processo di costruzione di una fattiva collaborazione tra pubblico e privato: un progetto che, in considerazione dell’insidiosità delle minacce fisiche e informatiche e della mutevolezza con la quale esse si realizzano, risulta essere strumento essenziale per la realizzazione di un efficace sistema di contrasto al crimine organizzato con particolare riferimento al cybercrime, basato quindi sulla condivisione informativa e sulla cooperazione operativa, nell’intento di assicurare in via sinergica ed efficiente le risorse disponibili a vantaggio dell’intera collettività, contribuendo al contenimento dei costi operativi derivanti da interruzioni dei servizi erogati attraverso sistemi informatici e di telecomunicazioni – prosegue la nota -. Alla firma della convenzione erano altresì presenti per il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, il Direttore Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato, Daniela Stradiotto, il Dirigente Generale Antonio Borrelli e il Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, Ivano Gabrielli.
Mentre per Snam erano presenti oltre all’Amministratore Delegato Stefano Venier, il Senior Vice President Global Security & Cyber Defence Andrea Chittaro”.

– foto ufficio stampa Polizia –

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Nasce “Road”, nuovo polo di ricerca tecnologica per la filiera

ROMA (ITALPRESS) – Prende vita all’interno dell’area del Gazometro di Roma Ostiense, “ROAD – Rome Advanced District”, la
rete di imprese formata da Eni, Acea, Autostrade per l’Italia, Bridgestone, Cisco, Gruppo FS e NextChem (Maire) per lo sviluppo del primo distretto di innovazione tecnologica dedicato alle nuove filiere energetiche e aperto a collaborazioni di ricerca industriale applicata in sinergia con il mondo della ricerca e dell’università. L’area del Gazometro di Roma Ostiense – complesso immobiliare di proprietà Eni che ricopre una superficie complessiva di circa 13 ettari e attualmente in fase di riqualifica e risanamento – è già sede della Scuola d’impresa Joule, dei nuovi laboratori di ricerca Eni e dell’acceleratore Zero (nodo della Rete nazionale di Cdp dedicato alle migliori startup clean tech). Il nuovo soggetto rete ROAD ha l’obiettivo di sviluppare, promuovere e accelerare progetti di innovazione e la ricerca scientifica, industriale e tecnologica.
Creare collaborazioni di filiera tra dipartimenti R&D di aziende, università, centri di ricerca, startup e Pmi innovative sulle tecnologie per la transizione energetica e digitale; utilizzare l’asset di Ostiense come “living lab” per la sperimentazione di tecnologie emergenti a supporto della comunità; attrarre e formare talenti per lo sviluppo dei nuovi mestieri.
Le principali aree di impatto attraversate da ROAD spazieranno dalle tecnologie per la decarbonizzazione, all’economia circolare (water e waste management), efficienza energetica e stoccaggio, dalla mobilità sostenibile alle smart cities, passando per la
promozione della salute e della sicurezza. Tra gli obiettivi di ROAD vi sarà anche quello di sviluppare una proposta di quartiere energetico del futuro a partire dall’analisi, in una prima
fase, della filiera della mobilita sostenibile e delle smart cities. Il primo strumento di lavoro condiviso, che permetterà di conciliare la progettualità esistente con la visione del futuro, sarà lo sviluppo di un ambiente in metaverso. Un gemello digitale
attraverso il quale sperimentare, disegnare e condividere le migliori soluzioni a supporto della comunità urbana.
Tutti i co-fondatori di ROAD sono inoltre coinvolti, ognuno in base alle proprie competenze, nello sviluppo e accelerazione di alcune filiere industriali. A partire da quella che si occupa
del monitoraggio e del miglioramento della pavimentazione stradale, che trova una risposta nell’integrazione di tecnologie offerte da imprese che operano nel settore dei trasporti, della
chimica o delle tecnologie informatiche. La ricerca e lo sviluppo di nuovi materiali, le metodologie di raccolta e il riutilizzo degli stessi saranno al centro delle attività di ROAD, così come lo studio e la sperimentazione di nuove soluzioni digitali che apriranno la strada ad una mobilità sempre più sostenibile.
Oltre alle collaborazioni di ricerca il soggetto rete ROAD lavorerà per definire programmi di formazione per adeguare arricchire le competenze all’interno delle aziende partner, per
incentivare i processi interni di co-innovazione, testare soluzioni di mobilità integrata e costituire un osservatorio congiunto sui dati e i trend relativi alle principali trasformazioni del mercato del lavoro rispetto alle nuove filiere.
(ITALPRESS).
-foto Italpress xl3-

Mattarella “Il futuro passa anche dalla sicurezza energetica”

ROMA (ITALPRESS) – “Le nostre società hanno preso pienamente coscienza dei drammatici effetti provocati dai cambiamenti climatici che impongono a tutti noi un ripensamento radicale dei fondamenti dei nostri sistemi di vita, di quelli economici e produttivi. Vi si è aggiunta l’insensata aggressione della Federazione Russa all’Ucraina che ci ha anche reso del tutto consapevoli del valore strategico delle risorse energetiche. Non soltanto per il loro gravoso impatto economico, particolarmente in tempo di crisi, ma perchè la sicurezza e il futuro delle nostre comunità passano anche attraverso la sicurezza e l’indipendenza energetica”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’intervento a un seminario presso il Politecnico di Trondheim, nel corso della visita di Stato in Norvegia. “Le gestioni delle risorse energetiche, così di come di quelle alimentari, non possono essere una forma impropria di pressione e di minaccia contro l’autonomia e l’indipendenza di altri popoli. Si tratta di beni che Paesi come i nostri, che credono fermamente nel multilateralismo, non possono che affidare ad ambiti di collaborazione internazionale che abbiano l’ambizione di difendere la pace, la libertà e il progresso”, ha aggiunto.
(ITALPRESS).
-foto Quirinale-

Eni pubblica report su risultati e obiettivi transizione energetica

MILANO (ITALPRESS) – Eni pubblica Eni for 2022 – A just transition, il report volontario di sostenibilità che racconta il contributo di Eni per una transizione giusta che garantisca l’accesso a un’energia efficiente e sostenibile, condividendo i benefici sociali ed economici del percorso verso le zero emissioni nette al 2050 con i lavoratori, i fornitori, le comunità e i clienti in maniera inclusiva e trasparente.
“Nell’affrontare le sfide del settore energetico che Eni ha di fronte manteniamo salde le nostre priorità con un impegno continuo per favorire l’accesso all’energia, lo sviluppo locale e la tutela dell’ambiente. Il successo della nostra strategia non può prescindere dalla collaborazione con i nostri stakeholder, dai privati, al pubblico, alle organizzazioni internazionali e della società civile, agli istituti di ricerca. Oggi più che mai è necessario mettere a fattore comune risorse e capitale umano, attraverso una visione ampia, che permetta di allinearsi sugli obiettivi comuni per ridurre i gap esistenti a livello geografico e promuovere il progresso umano globale”, ha detto Claudio Descalzi, Ad di Eni.
Sul fronte della neutralità carbonica, Eni ha mantenuto fermi i propri impegni verso le zero emissioni nette al 2050 e confermato tutti gli obiettivi di decarbonizzazione, ancorati a investimenti solidi. L’azienda ha conseguito una riduzione del 17% rispetto al 2018 delle emissioni Scope 1, 2 e 3, e ha proseguito nell’attuazione delle misure necessarie per raggiungere le zero emissioni nette (scope 1 e 2) nell’Upstream entro il 2030, investendo in tecnologie innovative e progetti a bassa impronta carbonica. In quest’ottica, nel 2023 ha varato la FPSO che verrà utilizzata per avviare la produzione del progetto Baleine, la più importante scoperta mai fatta in Costa d’Avorio e il primo sviluppo net-zero Scope 1 e 2 in Africa. Nella strategia di Eni, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite costituiscono un riferimento fondamentale per condurre le attività nei Paesi di operazione. I progetti di agri-business, per esempio, incarnano l’approccio dell’azienda verso una just transition, ovvero una transizione energetica con una forte componente innovativa associata a una forte attenzione per la dimensione sociale. Eni in questo senso lavora affinchè il processo di decarbonizzazione offra opportunità di conversione delle attività esistenti e di sviluppo di nuove filiere produttive con rilevanti prospettive nei Paesi in cui opera.
Nel 2022 è stata consegnata alla bioraffineria Eni di Gela il primo carico di olio vegetale prodotto in Kenya, a partire da scarti e materie prime prodotte in terreni degradati, non in competizione con la catena alimentare, con importanti positive ricadute sull’occupazione e sullo sviluppo locale. Il modello verrà replicato in altri Paesi. Per realizzare una transizione equa, particolare attenzione è stata posta alle iniziative per favorire l’accesso all’energia e all’educazione nei Paesi di operazione. Tra queste, i progetti in Costa d’Avorio, Mozambico e Ghana per facilitare l’accesso a metodi e strumenti di cottura efficienti. In particolare, in Costa d’Avorio sono stati distribuiti oltre 20.000 fornelli migliorati in 6 mesi, raggiungendo più di 100.000 persone. Eni ha inoltre promosso il diritto all’educazione in Congo, Ghana, Iraq, Messico, Mozambico ed Egitto, dove ha inaugurato anche la Zohr Applied Technology School, per incrementare il numero di giovani con competenze tecniche e professionali all’avanguardia in campo energetico e tecnologico.
(ITALPRESS).
-foto ufficio stampa Eni-

“Energia in periferia” approda in Umbria

GUBBIO (PERUGIA) (ITALPRESS) – Con gli incrementi del costo delle bollette conosciuto negli ultimi anni, la povertà energetica è ormai un problema sempre più diffuso e discriminatorio. Proprio per questo Fondazione Banco dell’Energia ha dato vita al progetto “Energia in periferia”, con l’obiettivo di supportare le famiglie a rischio povertà energetica residenti nelle zone periferiche delle città italiane.
“E’ un problema che colpisce l’8,5% delle famiglie italiane, ovvero 2,2 milioni di persone – dice Silvia Pedrotti, responsabile Fondazione Banco dell’Energia -. Non poter riscaldare o illuminare la propria abitazione, o accedere alla Dad o allo smart working crea una situazione di disagio per le famiglie”.
“Energia in periferia” è approdato anche in Umbria, grazie al contributo di JTI Italia, una delle principali realtà nel mercato italiano del tabacco. “Questo progetto sposa perfettamente la nostra visione di sostenibilità, non solo ambientale ma anche sociale” dice Lorenzo Fronteddu, Corporate Affairs Communication Director di JTI Italia.
La presentazione dell’iniziativa si è tenuta nel palazzo del Comune di Gubbio, e ha visto gli interventi di Marco Patuano, Presidente di Banco dell’energia, Lorenzo Fronteddu, Corporate Affairs Communication Director di JTI Italia, Ilaria Urgenti, Corporate Saocial Leader di Ipsos Italia, Giovanni Bruno, Presidente di Fondazione Banco Alimentare, Damiano Marinelli, Consigliere Nazionale di Unione Nazionale Consumatori, Paolo Gattini, Direttore di Servizio Opere e lavori pubblici.
Presenti, fra gli altri, anche monsignor Luciano Paolucci Bedini, Arcivescovo di Gubbio e Città di Castello, Monsignor Ivan Maffeis, Arcivescovo di Perugia e Città della Pieve, il sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati, e il primo cittadino di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti. Saranno 160 i nuclei familiari che potranno beneficiare dell’iniziativa, 80 nella città dei Ceri ed altrettanti proprio a Gualdo. Presente anche il sindaco di Città di Castello Luca Secondi.
Il progetto infatti vede coinvolta anche la comunità tifernate, e non si articola solo nel supporto diretto per il pagamento delle utenze ma prevede anche l’apertura di uno sportello formativo proprio a Città di Castello. L’obiettivo è garantire un percorso di educazione e consapevolezza energetica, che possa aiutare i beneficiari ad avere più informazioni sul mercato dell’energia, ed eventualmente ridurre i proprio consumi e scegliere le tariffe più convenienti.

– foto Italpress –
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Da Enea mappa “catastale” per calcolare il potenziale del fotovoltaico

ROMA (ITALPRESS) – I ricercatori del Centro ENEA di Portici (Napoli), in collaborazione con l’Università di Napoli Federico II, hanno messo a punto una mappa catastale tridimensionale ad alta risoluzione interrogabile con l’app map viewer per calcolare il potenziale di energia fotovoltaica installabile su tetti e ogni altra superficie urbana idonea.
“Si tratta di uno strumento GIS che consente di valutare in maniera accurata il potenziale di energia fotovoltaica producibile in città, tenendo conto di geometria degli edifici, aree verdi, inquinamento dell’aria e attività antropiche”, spiega Grazia Fattoruso, ricercatrice ENEA del Laboratorio Sviluppo applicazioni digitali fotovoltaiche e sensoristiche e responsabile del progetto. “Il suo utilizzo – prosegue – può supportare le amministrazioni locali e regionali nella pianificazione e nella gestione energetica basata sulle rinnovabili, nel raggiungimento degli obiettivi della transizione energetica che vede le città protagoniste in iniziative per fronteggiare il problema della povertà energetica”.
Questo “catasto solare” è stato realizzato attraverso mappe 3D delle città che mettono in evidenza il verde urbano e la geometria degli edifici, identificando la reale “area tetto” disponibile per l’installazione di pannelli fotovoltaici. Inoltre, ENEA ha messo a punto un metodo per valutare la riduzione della radiazione solare causata dall’inquinamento da polveri sottili, permettendo di calcolare l’effettiva radiazione solare disponibile, in considerazione anche dell’orientamento dei tetti, dell’ombreggiamento degli edifici e della vegetazione circostante.
Il catasto solare è stato già sperimentato a Portici, dove si è stimato che l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti potenzialmente idonei consentirebbe di produrre circa 500 GWh/anno.
“Conoscendo il potenziale fotovoltaico dell’intera città e in particolare di ogni sua superfice utilizzabile, è possibile individuare le aree più idonee alla produzione di energia rinnovabile come pure quelle a maggior rischio di povertà energetica per fattori socio-economici, favorendo la nascita di comunità energetiche”, conclude Fattoruso.
ENEA ha già proposto di mettere a sistema la formazione di comunità energetiche con strategie contro la povertà energetica per la mobilità sostenibile, utilizzando parte dell’energia rinnovabile da fotovoltaico prodotta su scala urbana dalle comunità, per ricaricare mezzi elettrici.
Nell’ambito dei piani di sviluppo urbano, questo sistema GIS può anche supportare lo sviluppo dell’iniziativa New European Bauhaus, lanciata nel 2021 dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per coniugare la lotta al cambiamento climatico con design e arte.

– foto ufficio stampa Enea –

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Torna a crescere la bolletta del gas, +22,4% ad aprile

MILANO (ITALPRESS) – Dopo 3 mesi di riduzioni, la bolletta gas torna a crescere per la famiglia tipo in tutela, per i consumi di aprile, segnando un +22,4% rispetto a marzo. La famiglia tipo ha consumi medi di gas di 1.400 metri cubi annui.
L’incremento, pur in presenza di un prezzo medio all’ingrosso nello scorso mese in leggero calo, è dovuto principalmente alla riduzione, prevista dal recente ‘decreto bollettè (DL 34/2023), della componente di sconto UG2, utilizzata nell’ultimo anno a beneficio dei consumatori per compensare gli aumenti.
“L’aumento sarà probabilmente percepito meno, perchè arriva nel periodo dell’anno in cui i riscaldamenti sono ormai spenti e i consumi gas delle famiglie tendono al minimo – afferma Stefano Besseghini presidente ARERA – Dobbiamo tener ben presente che abbiamo imboccato la strada di un ritorno alla normalità, in cui il sistema energetico è chiamato all’equilibrio senza il ricorso a finanze dello Stato per fronteggiare la crisi”.
Per quanto riguarda la componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento (CMEMm), applicata ai clienti ancora in tutela, questa viene aggiornata da ARERA come media mensile del prezzo sul mercato all’ingrosso italiano (il PSV day ahead) e pubblicata entro i primi 2 giorni lavorativi del mese successivo a quello di riferimento.
Per il mese di aprile, che ha registrato una quotazione media all’ingrosso leggermente inferiore rispetto a quella del mese di marzo, il prezzo della sola materia prima gas (CMEMm), per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è pari a 44,83 euro/MWh.
L’aumento complessivo per l’utente tipo, per i consumi del mese di aprile rispetto al mese precedente, è quindi determinato da un leggero calo della spesa per la materia gas naturale, – 3,1%, da un calo della tariffa legata alla spesa per il trasporto e la misura, – 4,0%, controbilanciato dall’aumento degli oneri generali per la parte legata all’UG2, +29,5%. Si determina così il +22,4% finale per la famiglia tipo.
Anche a fronte dell’aumento complessivo della bolletta per il mese di aprile, in termini di effetti finali, la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (maggio 2022-aprile 2023) è di 1532,49 euro, registrando un -3,9% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (maggio 2021- aprile 2022).
Il ‘Decreto bollettè n. 34 del 2023 per il II trimestre 2023 ha previsto la riduzione dell’Iva al 5% per il gas e azzerato i restanti oneri generali di sistema. In considerazione della costante riduzione dei prezzi del gas all’ingrosso, le aliquote negative della componente tariffaria UG2, applicata agli scaglioni di consumo fino a 5.000 metri cubi all’anno, sono state invece confermate in misura ridotta, pari al 35% del valore applicato nel I trimestre 2023.

– foto Agenziafotogramma.it –

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