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Progetto Unicredit-Microsoft per ridurre cosumi energetici delle imprese

MILANO (ITALPRESS) – Con l’obiettivo di aiutare le imprese a cogliere le opportunità offerte dal digitale per gestire la complessità dell’attuale scenario economico, nasce Together4Energy. L’iniziativa di Microsoft Italia e UniCredit che consolidano la partnership per consentire alle imprese italiane di migliorare la gestione delle proprie risorse e consumi, attraverso un percorso di transizione energetica più green e sostenibile. Attraverso il programma Together4Energy, vengono messi a disposizione, strumenti, tecnologie e competenze in grado di aiutare in modo concreto le aziende a ottimizzare i propri consumi energetici. Microsoft, UniCredit e Var Group affiancano infatti le imprese nel loro percorso verso uno sviluppo più attento ai consumi e all’uso efficiente e sostenibile delle risorse. Il piano prevede nel dettaglio un assessment dei consumi energetici e dei relativi costi, effettuato da Var Group grazie alla piattaforma cloud Microsoft Azure, l’identificazione di eventuali aree di miglioramento e la proposta di soluzioni digitali su misura delle imprese per un monitoraggio e controllo dei consumi più efficiente e ottimizzato per trarre il massimo beneficio dalle nuove tecnologie. A questo si aggiunge la consulenza di UniCredit per una valutazione e sostegno finanziario anche in ottica di futuri investimenti nelle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). “Con questa iniziativa – ha affermato Remo Taricani, Deputy Head di UniCredit Italia – ampliamo, dopo i plafond straordinari messi a disposizione nei mesi scorsi, la gamma di interventi a sostegno delle imprese italiane impattate dall’aumento dei costi di approvvigionamento energetico. Nello specifico il progetto Together4Energy mira a un intervento strutturale, di lungo periodo: attraverso la partnership con Microsoft vogliamo aiutare le Pmi a ripensare le proprie politiche energetiche, fornendo loro soluzioni e risorse finanziarie dedicate”. Per Silvia Candiani, Ad di Microsoft Italia, “questa iniziativa risponde in maniera concreta alle richieste delle aziende italiane che, negli ultimi mesi, hanno dovuto far fronte a diverse difficoltà legate alle fluttuazioni del mercato energetico e all’impatto sui costi e produttività. Il digitale è infatti un potente acceleratore per la crescita sostenibile e un’importante forza deflattiva. Siamo convinti che chi investe in innovazione può ottenere velocemente benefici in termini di efficientamento dei consumi energetici e ottimizzazione delle risorse. Questo progetto – aggiunge – potrà dare nuovo impulso al mercato e soprattutto alle Pmi, che più di tutte nel nostro Paese hanno bisogno di questo tipo di strumenti e di affiancamento per cogliere tutti i vantaggi del green tech”.
Secondo Paola Castellacci, Head of Business & Customer Experience e Board Member di Var Group, “il risparmio energetico è un tema fondamentale sia in ottica di controllo di gestione che di sostenibilità ambientale e la digitalizzazione dei processi può aiutare le aziende a raggiungere questo obiettivo di
efficientamento”.

-foto agenziafotogramma.it-
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Arera, Guerrini riconfermato presidente Wareg

MILANO (ITALPRESS) – Andrea Guerrini, componente del Collegio di ARERA, è stato nuovamente confermato presidente di WAREG, l’associazione europea dei regolatori dei servizi idrici, in occasione della 27esima Assemblea Generale dell’associazione, tenutasi a Lisbona. La nomina biennale, rinnovata dopo quelle del 2020 e del 2018, conferma il ruolo rilevante di ARERA nella regolazione dei servizi idrici in Europa.
“Il settore idrico europeo ha fatto progressi significativi negli ultimi anni – ha commentato Andrea Guerrini – ma c’è ancora molto lavoro da fare per promuovere un’efficace regolamentazione dell’acqua a livello europeo e garantire che i consumatori possano ricevere servizi idrici di alta qualità a prezzi ragionevoli. Il mio impegno come Presidente sarà quello di continuare a costruire sui successi passati e a lavorare con tutti i membri dell’Associazione per promuovere coerenza, trasparenza e accountability in tutta Europa”.
WAREG è l’associazione dei regolatori (alcuni di essi Autorità indipendenti come ARERA, altri uffici o agenzie ministeriali) competenti per la regolazione dei sistemi idrici in Europa (in totale 31, di cui 26 Membri e 5 osservatori) con sede a Milano presso ARERA.
Nata nel 2014 su iniziativa di un gruppo di autorità del settore, tra cui in particolare quella italiana, si pone come obiettivi principali la cooperazione fra regolatori del settore idrico, la promozione presso le istituzioni comunitarie di principi comuni e di un quadro regolatorio armonizzato e stabile a livello europeo.

– foto Agenziafotogramma.it –

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Energia dalle onde, Eni completa installazione a Pantelleria

PANTELLERIA (TRAPANI) (ITALPRESS) – Eni annuncia di avere completato, a circa 800 metri dalla costa dell’isola di Pantelleria, l’installazione del primo dispositivo ISWEC (Inertial Sea Wave Energy Converter) al mondo collegato alla rete elettrica dell’isola che potrà raggiungere i 260kW di picco di produzione di energia elettrica da moto ondoso. La campagna sperimentale, condotta in reali condizioni di esercizio, porterà a risultati utili per lo sviluppo dei dispositivi di seconda generazione già in fase di studio, si legge in una nota della società.
Sviluppato da Eni in collaborazione con il Politecnico di Torino e Wave for Energy (spinoff dello stesso ateneo), ISWEC è una tecnologia innovativa nell’ambito delle soluzioni per la produzione di energia rinnovabile offshore capace di convertire il moto delle onde in elettricità. Si tratta, sottolinea la nota, di un dispositivo altamente tecnologico in grado di fornire energia a infrastrutture offshore, isole minori off-grid e comunità costiere. Il design di ISWEC è in grado di adattarsi alle condizioni meteomarine tipiche del sito di installazione, mediante un algoritmo genetico che sfrutta l’elevata potenza di calcolo disponibile presso l’Eni Green Data Center (GDC) di Ferrera Erbognone.
La macchina, prosegue la nota, consiste in uno scafo in acciaio, di dimensioni 8x15m che ospita il sistema di conversione dell’energia, costituito da due unità giroscopiche di più di 2 metri di diametro ciascuna. Il dispositivo è mantenuto in posizione, in un fondale di 35 metri, da uno speciale ormeggio di tipo autoallineante in base alle condizioni meteo-marine, composto da tre linee di ormeggio e uno swivel (giunto rotante) mentre l’energia elettrica prodotta è portata a terra mediante un cavo elettrico sottomarino.
L’energia da moto ondoso è una delle principali forme di energia rinnovabile attualmente meno valorizzate, si legge nella nota. Basti pensare che il 70% della superficie terrestre è ricoperta da acqua (di cui il 97% costituito da mare e oceani). In particolare, la potenza sviluppabile dalle onde del mare corrisponde a circa 2 terawatt a livello globale, corrispondenti a circa 18 mila terawattora all’anno, pari a quasi la domanda annuale di elettricità del pianeta. Inoltre, l’energia delle onde del mare è più prevedibile, continua e di maggiore densità energetica rispetto a quella del sole e del vento, essendo disponibile sia di giorno che di notte. Un ulteriore vantaggio di questa tecnologia è la notevole riduzione dell’impatto paesaggistico in quanto il dispositivo emerge solamente per circa 1 metro sopra il livello dell’acqua. Per di più, ISWEC si può integrare perfettamente con altre soluzioni di produzione di energia rinnovabile in ambito offshore, come ad esempio l’eolico, in termini sia di valorizzazione dei sistemi di connessione alla rete elettrica sia di integrazione all’interno di un’area di mare, massimizzando la conversione di energia disponibile.
La tecnologia ISWEC, che è parte del piano di decarbonizzazione di Eni, è stata citata dalla Commissione Europea nella sua strategia per le energie rinnovabili offshore come esempio chiave di convertitore di energia da onde. L’installazione di ISWEC a Pantelleria è il primo passo verso la decarbonizzazione dell’isola, in linea con l’agenda di transizione energetica, conclude la nota.
foto ufficio stampa Eni
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Accordo Ansaldo, Edf, Edison per lo sviluppo del nuovo nucleare

MILANO (ITALPRESS) – Ansaldo Energia, Ansaldo Nucleare, EDF e Edison rendono noto di aver sottoscritto una lettera d’intenti per collaborare allo sviluppo del nuovo nucleare in Europa e favorirne la diffusione, in prospettiva anche in Italia.
In particolare, le parti si impegnano a esaminare le potenziali cooperazioni industriali, facendo leva sulle rispettive competenze: Ansaldo, in qualità di sviluppatore di componenti e fornitore di servizi per l’industria energetica e nucleare; EDF, in qualità di primo produttore di energia nucleare al mondo, impegnato nella realizzazione di nuovi progetti nucleari basati sul proprio portafoglio di tecnologie, come gli small modular reactor Nuward, i reattori mid-size EPR1200 e i reattori large-size EPR; Edison, in quanto tra i principali player del settore energetico impegnato in prima linea nella transizione energetica italiana. Il Gruppo Ansaldo Energia, EDF e Edison si impegnano, inoltre, a verificare le potenzialità di sviluppo e di applicazione del nuovo nucleare in Italia, date le crescenti esigenze di sicurezza e indipendenza energetica del sistema elettrico italiano. Nella visione dei quattro firmatari, l’energia nucleare può svolgere un ruolo complementare a quello delle fonti rinnovabili, garantendo stabilità e contribuendo alla sostenibilità ambientale del sistema elettrico, alla luce degli ambiziosi target di decarbonizzazione europei e italiani che fissano al 2050 il raggiungimento della neutralità climatica.
L’intesa sarà oggetto di successivi accordi vincolanti che le parti definiranno nel rispetto dei profili regolatori applicabili. “Con questo accordo gettiamo le basi per una riflessione concreta e aperta sul ruolo del nuovo nucleare a supporto della transizione energetica italiana”, dichiara Nicola Monti, Ad di Edison. “Un’esigenza tanto più evidente a seguito degli sconvolgimenti dell’ultimo anno, che dimostrano l’importanza di scelte strategiche di lungo periodo. Il nuovo nucleare è complementare allo sviluppo delle fonti rinnovabili e può rappresentare una soluzione concreta a supporto degli obiettivi di neutralità carbonica al 2050, contribuendo all’indipendenza energetica del sistema europeo”, aggiunge.
“Il Gruppo Ansaldo Energia dispone di un patrimonio di competenze di eccellenza che è di fondamentale importanza nel percorso di transizione energetica basato su tecnologie ad alto contenuto di know-how. Oggi più che mai è fondamentale metterli a disposizione del mercato per vincere la sfida della decarbonizzazione”, afferma Giuseppe Marino, Ad di Ansaldo Energia.
Per Riccardo Casale, Ad di Ansaldo Nucleare, “la nostra società è attivamente coinvolta in numerosi progetti in diversi paesi europei, insieme a industrie e organizzazioni di ricerca italiane, a testimonianza dell’alto valore aggiunto che l’Italia può portare al rinnovato interesse per il nucleare a livello europeo”. Vakis Ramany, direttore dello sviluppo internazionale per il nuovo nucleare di EDF, sottolinea come la società “ha l’ambizione di promuovere partnership internazionali per implementare un portafoglio di tecnologie nucleari a sostegno dell’Europa verso i suoi obiettivi di net zero”.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-

Da Enel pannelli fotovoltaici 3Sun all’Ucraina, plauso Commissione Ue

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – La Commissaria europea per l’energia Kadri Simson, il Ceo di Enel Francesco Starace e il ministro dell’energia ucraino German Galushchenko si sono riuniti in un evento ibrido per accogliere l’impegno di Enel a donare all’Ucraina 5.700 pannelli solari fotovoltaici da 350 Watt ciascuno, per una capacità totale di circa 2 MW. I pannelli fotovoltaici oggetto della donazione andranno a ricoprire fino a 11.400 metri quadri di tetti distribuiti tra vari edifici pubblici in Ucraina. La consegna dei pannelli è prevista entro l’estate 2023. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato: “Dopo le mie dichiarazioni a Kiev di un mese fa, oggi possiamo annunciare che un primo lotto di pannelli solari sarà presto consegnato all’Ucraina. Voglio ringraziare Enel che sta donando 5.700 pannelli solari all’Ucraina, prodotti in Europa, a Catania, con il sostegno del Fondo Europeo per l’Innovazione. Forniranno elettricità a scuole, ospedali e vigili del fuoco. Sono convinta che altre aziende europee così come gli Stati Membri saranno ispirati da questo primo passo, in modo che l’Ucraina possa contare su elettricità pulita, prodotta domesticamente”. Per la Commissaria europea per l’energia, Kadri Simson, “con questo progetto si avvia un’iniziativa più ampia volta a incrementare la sicurezza energetica dell’Ucraina sviluppando capacità rinnovabili. Sono profondamente grata a Enel per questa generosa donazione all’Ucraina. Ancora una volta Enel dimostra di essere in prima linea non solo come azienda all’avanguardia nell’innovazione delle tecnologie pulite, ma anche a livello di responsabilità sociale d’impresa”. Il Ceo di Enel, Francesco Starace, ha voluto ringraziare “la Commissione europea per averci coinvolto in questa importante iniziativa, con la quale possiamo contribuire ad assicurare la continuità di servizi pubblici essenziali in Ucraina. I pannelli fotovoltaici che doneremo sono stati prodotti dalla nostra 3Sun Gigafactory, un’eccellenza italiana che apre la strada a una maggiore indipendenza energetica in Europa aiutando a rilocalizzare la catena del valore del settore fotovoltaico. I nostri pannelli genereranno energia pulita, sostenibile e affidabile, contribuendo a far sì che edifici pubblici di primaria importanza in Ucraina, come scuole e ospedali, raggiungano l’autosufficienza in termini di energia. Con questo progetto intendiamo offrire un ‘raggio di speranzà alle popolazioni ucraine duramente colpite dagli effetti della guerra in corso”. Il ministro dell’Energia ucraino, German Galushchenko, ha sottolineato come “il graduale decentramento del sistema energetico ucraino è una garanzia della sua sicurezza e resilienza contro gli attacchi russi. Oggi è particolarmente importante espandere la capacità di fornitura autonoma di energia a favore di strutture vitali per il funzionamento del Paese. Siamo grati a Enel, a tutte le aziende europee e alla Commissione europea per il loro forte sostegno e la loro solidarietà alla nostra lotta per la vita, la luce e il calore nelle case ucraine”. I pannelli donati da Enel saranno trasportati con il supporto logistico del Meccanismo Unionale di Protezione Civile (MUPC) e dell’Energy Community. I pannelli saranno assegnati a edifici pubblici di primaria importanza sul territorio ucraino che forniscono servizi pubblici essenziali, come istruzione e sanità, secondo una lista di priorità stabilita dal governo ucraino. La supervisione indipendente del processo di distribuzione e installazione in Ucraina sarà realizzata dal Segretariato della Energy Community in collaborazione con le autorità ucraine competenti.
(ITALPRESS).
-foto ufficio stampa Egp-

Nuova collaborazione Snam-Politecnico Milano su transizione energetica

MILANO (ITALPRESS) – Snam e Politecnico di Milano, anche attraverso la propria Fondazione, hanno rinnovato oggi l’accordo di collaborazione su attività congiunte di ricerca dedicate al ruolo del sistema gas per la sicurezza e la transizione energetica del Paese, con un focus specifico sulle potenzialità delle molecole verdi, come idrogeno e biometano, e sull’innovazione. L’accordo quadro si concentrerà sullo sviluppo di studi e progetti in più ambiti: dalla sicurezza delle infrastrutture, a partire da monitoraggio e manutenzione degli asset, ai gas verdi (idrogeno e biometano) e alle tecnologie per la decarbonizzazione, come la cattura e lo stoccaggio della CO2 (Carbon Capture and Storage). “Siamo lieti di proseguire la collaborazione con il Politecnico di Milano. In questi tre anni, sono state sviluppate molte progettualità grazie alla messa in comune di esigenze sfidanti su temi di innovazione critici per Snam e le competenze interdisciplinari del mondo accademico a cui abbiamo potuto attingere. Continueremo a lavorare insieme su progetti centrali e il Politecnico ci supporterà nel guidare l’evoluzione delle nostre infrastrutture per garantire la sicurezza energetica e al contempo abilitare e accelerare la transizione energetica. In questa direzione, Snam punta alla ricerca e all’innovazione tecnologica come strumenti fondamentali per il potenziamento delle nostre infrastrutture, rendendole sempre più resilienti e intelligenti, e per i futuri obiettivi di decarbonizzazione, esplorando e sviluppando soluzioni sperimentali grazie al contributo di competenze trasversali”, ha dichiarato Stefano Venier, amministratore delegato di Snam. “Rinnovare questo accordo, siglato tre anni fa tra Snam e Politecnico di Milano, non è un atto simbolico. E’ il rafforzamento di un’intesa chiave in un contesto, quello della transizione energetica, che è centrale per i bisogni delle imprese, fondamentale per lo sviluppo di nuove competenze, aperto a potenzialità inesplorate sul fronte della ricerca. Un tema al centro di ogni politica di riqualificazione del Paese. – commenta Donatella Sciuto, Rettrice del Politecnico di Milano – La sostenibilità è una delle priorità del nostro ateneo, in prima linea sulle tematiche verdi e sulle tecnologie per la decarbonizzazione. La condivisione di strategie, obiettivi e risorse con una grande impresa leader di settore come Snam traccia un percorso chiaro di crescita”. “L’accordo con Snam punta a ribadire la necessità di affrontare in modo sinergico i temi della transizione energetica in un’ottica di sostenibilità e innovazione – sottolinea Andrea Sianesi, presidente della Fondazione Politecnico di Milano. Un sodalizio che mira a consolidare rapporti duraturi per la realizzazione di ricerche all’avanguardia. La collaborazione nasce dal dialogo costante tra impresa e università, una partnership che sta diventando una prassi consolidata per il Politecnico di Milano e la sua Fondazione e che condivide con le aziende coinvolte fabbisogni, strategie e visioni”. La collaborazione prevede inoltre ricerche congiunte su modelli innovativi di sviluppo del biometano, che consentano di accelerarne la produzione su larga scala, e di misure di efficienza energetica per i settori della pubblica amministrazione, dell’edilizia residenziale, del terziario e industriale. Sul fronte dell’idrogeno, si svolgeranno studi di fattibilità sulle tecnologie adoperabili nelle varie fasi della catena del valore (produzione, trasporto, stoccaggio e utilizzo), approfondimenti sull’impatto delle miscele di idrogeno e gas naturale sulla rete esistente, e analisi di mercato sui potenziali utilizzi del vettore energetico pulito nei settori industriale, residenziale e della mobilità. L’accordo include anche iniziative di ricerca sulla digitalizzazione applicata alle infrastrutture gas (dati satellitari radar e ottici, intelligenza artificiale, machine learning, algoritmi predittivi e dispositivi robotici per ispezioni e monitoraggio), sulla finanza sostenibile, sulla formazione del personale e sull’attrazione dei talenti.(ITALPRESS).

Photo Credits: efficio stampa Snam

Terna fissa obiettivo riduzione emissioni di CO2 del 46% entro il 2030

ROMA (ITALPRESS) – Terna rafforza il proprio impegno nel contrastare il cambiamento climatico grazie alla definizione di nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra derivanti dalle proprie attività, dirette e indirette. La società guidata da Stefano Donnarumma ha adottato, infatti, un nuovo Science Based Target (SBT) con cui si impegna a tagliare del 46% al 2030 le proprie emissioni di CO2 rispetto al 2019, migliorando il precedente obiettivo che prevedeva una riduzione delle emissioni climalteranti di circa il 30%.
Coerentemente con la propria strategia di sostenibilità e con quanto stabilito nell’Accordo di Parigi, Terna aveva adottato il suo primo Science Based Target nel 2021 impegnandosi a un taglio delle emissioni delle proprie attività dirette (“Scope 1”) e indirette (“Scope 2”) in linea con lo scenario definito “well below 2°C”, ovvero conforme alle direttive raccomandate dagli scienziati per mantenere l’aumento delle temperature globali ben al di sotto del limite di 2 gradi centigradi.
Il nuovo impegno per la decarbonizzazione adottato dal gestore della rete di trasmissione nazionale e convalidato da SBTi (Science Based Target initiative) prevede target coerenti con lo scenario definito “1,5°C”, il più ambizioso obiettivo relativo alla temperatura stabilito dall’Accordo di Parigi, che raccomanda una limitazione dell’innalzamento del riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi centigradi. Il Science Based Target sottoscritto da Terna introduce anche un obiettivo di riduzione delle emissioni indirette “Scope 3” come, ad esempio, quelle relative alla mobilità dei dipendenti o alla catena di fornitura. Il nuovo target, inoltre, estende il perimetro di applicazione anche alle società controllate Brugg e Tamini.
“L’adozione di un più ambizioso obiettivo di diminuzione dell’impronta carbonica conferma la centralità della sostenibilità quale driver strategico e uno dei pilastri su cui si basa l’attività di Terna – si legge in una nota -: i circa 10 miliardi di euro complessivi di investimenti, che l’azienda ha previsto nell’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025 ‘Driving Energy’, sono considerati per loro natura sostenibili per il 99% in base al criterio di eleggibilità introdotto dalla Tassonomia Europea. L’obiettivo di riduzione dell’impronta carbonica di Terna è anche coerente con la roadmap di economia circolare stabilita dalla società, che prevede oltre 50 azioni volte a integrare la circolarità nel modello di business, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale del Gruppo e della sua catena del valore, anche in termini di riduzione delle emissioni di CO2”.
“La leadership nella sostenibilità di Terna, Top 1% per il Sustainability Yearbook di S&P Global e top performer anche per le altre principali agenzie di rating ESG – prosegue la nota -, è testimoniata dalla presenza della società nei principali indici ESG, tra i quali: Dow Jones Sustainability Index, Bloomberg Gender Equality Index, ECPI, Euronext Vigeo Eiris, FTSE4Good, GLIO/GRESB ESG Index, MIB 40 ESG, MSCI, S&P Global 1200 ESG e Stoxx Global ESG Leaders”.
L’istituzione Science Based Targets initiative (SBTi), nata dalla collaborazione tra Climate Disclosure Project (CDP), United Nations Global Compact (UNGC), World Resources Institute (WRI) e WWF, attesta l’impegno da parte delle aziende a ridurre le emissioni di gas climalteranti e favorisce azioni a favore della lotta ai cambiamenti climatici nel settore privato per limitare l’innalzamento della temperatura a livello globale in linea con i target fissati dall’Accordo di Parigi sul clima del 2015, e con quanto ritenuto necessario dalle più recenti evidenze della scienza in materia di ambiente.

– foto ufficio stampa Terna –

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Economia circolare per realizzare la transizione energetica

ROMA (ITALPRESS) – La circolarità come chiave di volta di un nuovo paradigma economico, per andare a ridisegnare l’intera catena del valore e rendere il sistema economico più competitivo, sostenibile e resiliente. E’ quanto emerso dal convegno all’Ara Pacis al quale hano preso parte, tra gli altri, Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, e Michele Crisostomo, presidente del Gruppo Enel. “Scegliere l’economia circolare come asse portante del proprio modello di business significa ripensare l’intera catena del valore e adottare un paradigma di sviluppo in cui decarbonizzazione ed efficienza nell’uso delle risorse e nei processi produttivi, rinforzandosi a vicenda, rendano possibile una transizione energetica giusta e sostenibile – ha dichiarato Crisostomo – Una strategia sostenibile è l’unica davvero efficace, nel medio ma soprattutto nel lungo periodo, per realizzare progressivamente l’indipendenza energetica favorendo, al contempo, l’innovazione: in ambito tecnologico, certo, ma anche di governance e normativa. Questa è la visione di Enel, che dalla convergenza tra decarbonizzazione ed economia circolare ricava il perno dell’intera strategia del Gruppo”.
“Il nostro sistema, fatto da migliaia di imprese, si sta dimostrando essere un vantaggio competitivo per l’Italia rispetto ad altre nazioni – ha dichiarato Urso – In un contesto socioeconomico in cui le imprese sono chiamate a rispondere con prontezza alle sfide di un mercato in evoluzione, è necessaria una politica industriale nazionale che poggi innanzitutto su una nuova politica industriale europea. Dobbiamo convincere le istituzioni UE ad agire con maggiore pragmatismo, secondo una visione più adeguata alla realtà, alla sfida della transizione ecologica e industriale. Stiamo lavorando a un piano Transizione 5.0 che coniughi gli obiettivi della digitalizzazione con quelli della transizione ecologica, anche puntando all’utilizzo delle risorse di REPowerEU, e la Gigafactory 3 Sun di Enel è un esempio di investimento sul doppio binario innovazione e sostenibilità”.
Partendo da esempi concreti su come realizzare la transizione verso un sistema economico sostenibile, con focus su transizione energetica e filiere di approvvigionamento delle materie prime, l’evento ha fornito un’ampia disamina di come l’economia circolare sia la chiave per rendere il Paese sostenibile e al tempo stesso competitivo. Un risultato in vista del quale è necessario agire lungo tutta la catena del valore. Un percorso in cui Enel crede da tempo e che racconta nel documento “Enel per l’Italia: viaggio nell’Economia Circolare”, il documento – reso disponibile a dicembre 2022 – che illustra i vari ambiti d’azione legati alla scelta strategica della transizione circolare con tanto di esempi concreti di tecnologie e progetti avviati dal Gruppo, e che hanno nell’innovazione il proprio cardine operativo. “L’Italia può dare un contributo importante alla sfida alla crisi climatica in tanti settori in cui è già protagonista, a partire dall’economia circolare”, ha dichiarato Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola. “L’innovazione e il modello di economia circolare sono gli strumenti migliori per realizzare la transizione energetica, e metterla al servizio di una politica industriale di lungo respiro”, ha sottolineato Vannia Gava, vice ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. “La sostenibilità è un fattore di politica industriale e non solo ambientale, e su questo Confindustria concorda con il ministro Urso – ha dichiarato Katia Da Ros, vicepresidente di Confindustria per la Sostenibilità, Ambiente e Cultura. – L’Italia è un grande sistema industriale ma è importatore netto di materie prime, caratteristica che ci ha obbligato negli anni a diventare i primi in Europa e i più efficienti nella circolarità dell’uso di risorse, un primato che dobbiamo mantenere”.
(ITALPRESS).
-foto Italpress xl3-