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Iliad Italia presenta il piano di ottimizzazione energetica

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MILANO (ITALPRESS) – Dopo aver lanciato nel gennaio 2021 un’ambiziosa strategia per il clima per ridurre l’impatto ambientale dell’intera struttura aziendale e dare un contributo concreto al contrasto al cambiamento climatico, quest’oggi iliad prende un altro importante impegno con gli italiani. Per dare il proprio contributo alle sfide di politica energetica di questo momento storico, iliad presenta oggi il piano volontario di ottimizzazione energetica: una serie di azioni e impegni per ridurre il peso energetico dell’azienda e, così facendo, contribuire alla messa in sicurezza degli approvvigionamenti per il Paese.
Il Piano di ottimizzazione contiene una serie di azioni e impegni che si sommano a quelli già in campo per la transizione. Lo scopo del piano, infatti, è di individuare misure efficienti per dare un contributo alla sicurezza degli approvvigionamenti, lavorando sul lato della riduzione dei consumi, ma senza determinare nessun impatto negativo per i propri utenti e senza indietreggiare rispetto agli impegni per la transizione.
Benedetto Levi, AD iliad, afferma: “In poco più di quattro anni iliad Italia ha realizzato investimenti notevoli: più di 3,5 miliardi di euro, di cui più di 1 miliardo per le frequenze 5G; lo sviluppo di una nuova rete mobile, arrivando in tempo record ad avere circa 10.000 stazioni radio attive; la scelta rivoluzionaria, in pieno stile iliad, di offrire solo connessioni in fibra direttamente a casa; i valori di trasparenza e semplicità da sempre nel DNA di iliad Italia. La promessa a tutta la comunità di utenti – presente e futura – del “per sempre”. Tutto questo non basta. Per questo, da oggi, lanciamo un nuovo, ulteriore impegno”.
Il piano si declina lungo tre assi: interventi sulle reti; interventi sulle facility e sugli store; interventi sulle community iliad.
Migliorare ulteriormente l’efficienza energetica delle reti iliad – Iliad Italia ha sviluppato una soluzione di switch-off notturno di alcune frequenze sulla rete mobile che consente di ottenere delle riduzioni dal 5 a quasi il 10% del consumo energetico diretto di ogni sito radio coinvolto senza alterare il servizio offerto agli utenti. Per la linea fissa, invece, con il lancio della iliadbox a gennaio 2022 iliad Italia ha presentato un’offerta 100% in fibra FTTH: un prodotto efficient by design che consuma quattro volte meno energia del rame.
Ottimizzare il consumo di energia in uffici e store – Negli store iliad verranno ridotti significativamente i periodi di tempo di accensione dell’illuminazione esterna, interna e delle Simbox al di fuori degli orari di apertura. L’inattività programmata delle Simbox ne ridurrà il consumo di oltre il 40%.
Negli uffici, invece, verranno impiegate delle misure di risparmio energetico implementando dei cambiamenti di policy e adottando soluzioni tecnologiche che consentiranno di ridurre il consumo energetico.
Sensibilizzare colleghi, fornitori e utenti – Il contributo a questo piano può e deve arrivare da ciascuno. Per questo motivo, iliad Italia promuove fra i dipendenti, i fornitori e gli utenti l’importanza dell’ottimizzazione dei consumi. Per questi ultimi, inoltre, è già disponibile una funzione della iliadbox che consente la pianificazione degli orari di disattivazione del Wi-Fi e la gestione da remoto, due misure che permettono di ridurre i consumi adeguando la iliadbox alla propria effettiva necessità di utilizzo.
– foto ufficio stampa Iliad-
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Snam4Environment rileva 5 impianti per la produzione di biometano

SAN DONATO MILANESE (ITALPRESS) – IES Biogas, controllata di Snam4Environment, società del gruppo Snam attiva nel settore del biometano e dell’economia circolare, ha acquistato cinque impianti di biogas agricolo con potenza 1MWe in Veneto e Friuli Venezia-Giulia. I cinque impianti sono situati nelle province di Udine, Pordenone, Venezia e Padova.
Obiettivo dell’acquisizione, il cui valore complessivo è di circa 30 milioni di euro, è quello di convertire i cinque impianti di biogas agricolo (che attualmente producono energia elettrica) a biometano, raggiungendo la capacità produttiva di circa 500 Sm3/h l’uno. Attraverso la valorizzazione di reflui zootecnici, scarti agricoli e colture di secondo raccolto, gli impianti produrranno a regime oltre 22 milioni di Sm3 l’anno di biometano. Tre degli impianti saranno collegati alla rete nazionale del gas per immissione diretta del bioCNG (gas naturale compresso), mentre gli altri due saranno dotati di un impianto di liquefazione per la produzione di bioGNL (gas naturale liquido) destinato ad alimentare le flotte di veicoli pesanti per la distribuzione delle merci.
L’operazione fa seguito all’acquisizione lo scorso 4 ottobre, da parte di IES Biogas, di quattro impianti biogas per un totale di circa 4 MWe a Ostellato, nelle campagne di Ferrara, per la conversione a biometano e l’immissione in rete di ca. 11 milioni di Sm3 l’anno di biometano a partire da ca. 160.000 tonnellate di effluenti degli allevamenti, scarti agricoli e sottoprodotti agroalimentari della filiera dello zucchero.
“Queste iniziative – si legge in una nota – sono coerenti con la strategia di crescita di Snam nel settore del biometano e più in generale nell’ambito dell’economia circolare, al fine di contribuire allo sviluppo di un settore chiave nella strategia italiana di transizione ecologica, come indicato anche dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Il biometano è una fonte di energia rinnovabile e programmabile che permette di rispondere agli obiettivi di riduzione delle emissioni, sfruttando le reti gas esistenti. il PNRR ne prevede un enorme sviluppo nel nostro Paese: se oggi si contano in Italia 35 impianti agricoli per un valore stimato al 2023 di 773 milioni di Sm3 di biometano avanzato ritirabile, investendo gli 1,7 miliardi di euro stanziati dai nuovi provvedimenti, si potrà arrivare a produrre 8 miliardi di metri cubi l’anno di biometano al 2030, pari a circa il 30% dell’obiettivo del Governo di sostituzione delle forniture di gas importato dalla Russia”.

– foto ufficio stampa Snam –

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Terna, a settembre consumi elettrici in calo del 3,9%

ROMA (ITALPRESS) – Nel mese di settembre, secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, l’Italia ha consumato complessivamente 25,9 miliardi di kWh di energia elettrica, un valore in diminuzione del 3,9% rispetto allo stesso mese del 2021.
Nei primi nove mesi del 2022, la richiesta di energia elettrica in Italia è in crescita dell’1,3% rispetto al corrispondente periodo del 2021 (+0,5% il valore rettificato).
Nel dettaglio, settembre ha avuto lo stesso numero di giorni lavorativi (22) e una temperatura media mensile inferiore di circa 0,7°C rispetto a settembre del 2021. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dall’effetto della temperatura, risulta in calo del 2,9%. A livello territoriale, la variazione tendenziale di settembre è risultata ovunque negativa: -5% al Nord, -3,6% al Centro e -1,5% al Sud e nelle isole. In termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica di settembre, destagionalizzato e corretto dagli effetti di temperatura, risulta sostanzialmente stabile rispetto ad agosto (-0,2%).
Nel mese di settembre 2022, la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’86,1% con la produzione nazionale e per la quota restante (13,9%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione nazionale netta è risultata pari a 22,6 miliardi di kWh, in diminuzione del 2,3% rispetto a settembre 2021. Più in dettaglio, le fonti rinnovabili hanno prodotto complessivamente 8,1 miliardi di kWh (-2,1%), coprendo complessivamente il 31,1% della domanda elettrica, con le seguenti variazioni rispetto a settembre dello scorso anno: eolico +73,6%, fotovoltaico +1,7%, idrico -28,3% e geotermico -3,9%. La produzione delle fonti rinnovabili è stata così suddivisa nel mese di settembre: 29,6% fotovoltaico, 25,8% idrico, 21,2% eolico, 17,9% biomasse e 5,5% geotermico. La produzione termica segna complessivamente una variazione negativa del 2,4% rispetto a settembre del 2021. Per quanto riguarda, infine, il saldo import-export, la variazione complessiva è pari a -12,4%, con una contestuale diminuzione dell’import (-9,3%) e crescita dell’export (+62%).
L’indice IMCEI elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette ‘energivorè, registra una flessione dell’8% rispetto a settembre del 2021, un calo decisamente più contenuto rispetto a quello di agosto, e non omogeneo tra i differenti settori monitorati. Infatti, è positiva la variazione dei comparti della chimica e dei mezzi di trasporto, in flessione tutti gli altri settori.
A conferma di un sempre maggior impegno nel fornire e divulgare a tutti gli stakeholders dati di qualità, per la prima volta Terna ha inserito nel report mensile, a partire da settembre, anche una nuova sezione che illustra l’evoluzione della capacità rinnovabile installata in Italia, con il numero di impianti per fonte e la relativa potenza suddivisi per mese, il progressivo da inizio anno e lo storico del 2021. Considerando tutte le fonti rinnovabili, nei primi 9 mesi del 2022 l’incremento di capacità supera complessivamente i 2 mila MW, registrando una notevole crescita (+140%) rispetto allo stesso periodo del 2021.

– foto Agenziafotogramma.it –

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A2A, in Calabria 6 milioni investiti in infrastrutture e impianti

CATANZARO (ITALPRESS) – E’ stata presentata dal Presidente di A2A, Marco Patuano, la prima edizione del Bilancio di Sostenibilità Territoriale della Calabria che rendiconta le prestazioni ambientali, economiche e sociali del Gruppo sul territorio calabrese nel 2021, nonchè i suoi piani di attività per la transizione ecologica dei prossimi anni.
“Questo momento di restituzione dei risultati del 2021 agli stakeholders locali rappresenta un ulteriore passo nel percorso di collaborazione di A2A con la Regione Calabria, per fornire insieme un contributo concreto alla transizione energetica e all’economia circolare del territorio – ha commentato Patuano -. Il Gruppo nel 2021 ha investito in infrastrutture e impianti 6 milioni di euro, distribuendo localmente oltre 20 milioni di valore economico. Vogliamo continuare in questa direzione mettendo a disposizione le nostre competenze per valorizzare le potenzialità di crescita della Calabria, contribuendo al contempo al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità del Paese”.
A2A ha organizzato, nella stessa giornata, in collaborazione con The European House Ambrosetti, un incontro che ha coinvolto stakeholder locali. I partecipanti hanno potuto confrontarsi e prendere posizione su 10 bivi tipici della transizione ecologica, indicando le 10 “svolte giuste” da compiere sul loro territorio. I risultati dell’incontro, condivisi con il Presidente di A2A, che ha partecipato alla discussione, serviranno a orientare al meglio il Piano Strategico di A2A, individuando le leve abilitanti più adatte a sostenere il cambiamento e sviluppare soluzioni inclusive, efficaci e su misura.
Le iniziative di ascolto degli stakeholder hanno coinvolto anche Milano, Bergamo, Brescia, FriuliVenezia Giulia, Valtellina-Valchiavenna, e Piemonte, a cui si aggiungeranno nelle prossime settimane le tappe in Sicilia e Puglia.
Il racconto del Bilancio di Sostenibilità territoriale di A2A si snoda sul filo di tre parole chiave; Pianeta, Persone, Prosperità. Ambiti identificati dal World Economic Forum con il documento “Measuring Stakeholder Capitalism: towards common metrics and consistent reporting of Sustainable value creation”. Un modo efficace anche per rappresentare l’impegno di A2A ad essere una Life Company, che si prende cura ogni giorno della vita delle persone e del Pianeta, occupandosi di ambiente, acqua ed energia, con le tecnologie più avanzate e uno sguardo sempre rivolto al futuro con l’obiettivo di migliorare la vita di tutti.
Gli impianti idroelettrici di A2A in Calabria sono costituiti da diverse centrali poste sul versante ionico della regione e configurabili in aste: Sila, Albi Magisano e Satriano. Nel 2021 sono stati prodotti complessivamente 580 GWh di energia elettrica rinnovabile, permettendo così di evitare 247mila tonnellate di CO2.
Per la transizione energetica della Regione, risulta fondamentale il contributo della Centrale Termoelettrica di Scandale (Ergosud, partecipata al 50% da A2A), che utilizza il gas naturale per produrre energia: quest’anno ne sono stati prodotti 2.164 GWh, pari al 13,7% della produzione elettrica totale della Calabria. Sono stati investiti circa 400mila euro per migliorare l’impianto, studiando la possibilità di installare un sistema di auto-tuning sulle turbine a gas, che consentirà l’ottimizzazione automatica dei parametri di funzionamento con l’obiettivo di ridurre le emissioni e aumentare il rendimento.
L’economia circolare è al centro delle politiche di A2A: a Crotone è stato recentemente acquisito un polo impiantistico per trattare rifiuti industriali, autorizzato a trattare circa 300.000 tonnellate all’anno. Tra gli asset presenti, un termovalorizzatore per il recupero energetico dai rifiuti industriali, un impianto di trattamento chimico-fisico per rifiuti liquidi, un impianto di inertizzazione e uno di recupero termico dei rifiuti sanitari.
E’ previsto un revamping di tutti gli impianti per efficientamento ed adeguamento alle migliori tecnologie disponibili (BAT – Best Available Techniques).
L’impegno che A2A si assume come Life Company si traduce in attività di ascolto, coinvolgimento e tutela di tutta la popolazione aziendale, in tutti i territori. L’obiettivo è quello di avere un impatto positivo sulla qualità della vita delle persone.
Nel 2021 sono stati promossi focus group e attività formative, come le iniziative di sensibilizzazione per i dipendenti A2A con l’obiettivo di creare consapevolezza sul tema dell’inclusione, delle molestie di genere e sulla valorizzazione delle diversità. Il Gruppo ha ufficializzato il proprio impegno in questa direzione pubblicando la Dichiarazione di Impegno sui temi di Diversity, Equity & Inclusion.
Sono assunte a livello locale 72 persone e nel corso dell’anno sono state erogate quasi 500 ore di formazione complessiva, di cui la maggior parte dedicate al tema della sicurezza. L’intensa attività di formazione su quest’ultimo tema ha dato i suoi frutti perchè non si sono registrati infortuni.
Nel 2021 A2A ha sostenuto lo sviluppo socioeconomico del territorio distribuendo circa 20 milioni di euro sotto forma di dividendi, imposte locali, ordini a fornitori, canoni e concessioni, sponsorizzazioni e liberalità e remunerazione dei dipendenti. Sono stati poi investiti oltre 6 milioni di euro in investimenti infrastrutturali e in attività di manutenzione degli impianti.
Sono stati attivati 41 fornitori locali per un importo totale degli ordini pari a 6,2 milioni di euro: di questi, 4,6 milioni di euro sono stati fatturati a micro o piccole imprese con meno di 50 dipendenti.
I dati non comprendono il polo di economia circolare di Crotone, entrato nel Gruppo A2A a fine 2021 e la centrale di Scandale di Ergosud società non consolidata nel Bilancio Integrato.
A conferma dell’impegno del Gruppo per la sostenibilità, l’offerta A2A per il segmento residenziale è composta al 100% da energia rinnovabile certificata. Lo scorso anno in Calabria sono stati distribuiti 28,8 GWh di energia verde.
Da sempre attenta alla propria Comunità e ai giovani, il percorso formativo di educazione alla sostenibilità “Verso il 2050” che A2A porta avanti a livello nazionale con DeA Scuola ha coinvolto 76 docenti delle scuole della Calabria, tra i 1.886 totali che hanno partecipato in Italia. Inoltre, A2A ha proposto a tutte le scuole italiane il progetto “Energiascuola” dedicato all’efficienza e al risparmio energetico, a cui hanno partecipato circa 300 studenti della Calabria.

– foto ufficio stampa A2A –

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Enel lascia la Russia, ceduti gli asset a Lukoil e Gazprom

ROMA (ITALPRESS) – Enel ha perfezionato la cessione dell’intera partecipazione detenuta in PJSC Enel Russia, pari al 56,43% del capitale sociale di quest’ultima, a PJSC Lukoil e al Closed Combined Mutual Investment Fund “Gazprombank-Frezia”, per un corrispettivo totale pari a circa 137 milioni di euro.
Il perfezionamento dell’operazione fa seguito all’avveramento di tutte le condizioni sospensive previste dai due distinti accordi sottoscritti con le controparti, inclusa l’approvazione dell’operazione da parte del presidente della Federazione russa, Vladimir Putin.
Per effetto dell’operazione, Enel ha completato la cessione di tutti i suoi asset di generazione elettrica in Russia, che includono circa 5,6 GW di capacità convenzionale e circa 300 MW di capacità eolica in diverse fasi di sviluppo.
“L’operazione – si legge in una nota – è in linea con l’obiettivo strategico del Gruppo di concentrare le proprie attività principalmente nei Paesi in cui una posizione integrata lungo la catena del valore può guidare la crescita e migliorare la creazione di valore facendo leva sulle opportunità offerte dalla transizione energetica. L’operazione complessiva ha generato un effetto positivo sull’indebitamento finanziario netto consolidato del Gruppo Enel per circa 610 milioni di euro e un impatto negativo sull’utile netto di Gruppo reported di circa 1,3 miliardi di euro, principalmente dovuto al rilascio della riserva di conversione cambi, per circa 1 miliardo di euro al 30 settembre 2022. Questo effetto contabile non avrà alcun impatto sui risultati economici ordinari”.

– foto Agenziafotogramma.it –

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Enea nel progetto Ue da 2,5 mln per promuovere le comunità energetiche

ROMA (ITALPRESS) – Supportare il processo di diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) su scala locale, nazionale ed europea, identificando barriere, opportunità, misure e soluzioni tecnologiche specifiche per ogni contesto geografico. E’ l’obiettivo del progetto Ue COME RES, finanziato dal programma Horizon2020 con 2,5 milioni di euro, che vede ENEA tra i partner di ricerca per facilitare lo scambio di esperienze e il trasferimento di buone pratiche verso contesti territoriali ‘meno avanzatì. Nel progetto sono coinvolti 16 partner di nove Paesi europei; ognuno si trova in differenti stadi di recepimento della direttiva europea RED II sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili e, di conseguenza, ad un diverso livello di sviluppo e diffusione delle CER. Per accelerare il processo, è prevista la presentazione di best practice nazionali a gruppi di esperti provenienti dalle cosiddette learning region, ovvero realtà estere in cui il processo di creazione delle CER è in una fase iniziale e, dunque, c’è l’interesse ad apprendere, da una ‘regione modellò, l’esperienza di successo.
“In Italia abbiamo individuato, come best practice da esportare in Europa, la comunità energetica ‘Energy City Hall’ di Magliano Alpi, in Piemonte, costituita nel 2020. Qui un impianto fotovoltaico da 20 kWp installato sul tetto del palazzo comunale produce l’energia che viene condivisa con la CER, per soddisfare i consumi della biblioteca, della palestra, delle scuole e di alcuni residenti che per primi hanno aderito al nucleo di partenza”, spiega Gilda Massa, ricercatrice del Laboratorio ENEA di Cross Technologies per distretti urbani e industriali. “Allo stesso impianto saranno poi collegate due colonnine di ricarica elettrica, utilizzabili gratuitamente dai residenti. Il Piemonte si è dato l’obiettivo di una copertura del 10% del territorio con le comunità energetiche ma, in generale, l’Italia ha un grande potenziale di sviluppo di questa nuova forma di associazione ‘energeticà volontaria, che potrebbe arrivare a circa 130 mila comunità”, aggiunge la ricercatrice.
La best practice di Magliano Alpi è stata identificata dal transfer team della Lettonia come una realtà da cui poter partire per un’azione di trasferimento nel Paese baltico. “L’obiettivo principale delle attività che stiamo organizzando con i partner è quello di far conoscere, da un lato, la struttura di governance adottata, i problemi affrontati e le soluzioni adottate e approfondire, dall’altro, l’intero processo di recepimento delle direttive comunitarie nel contesto italiano. Non solo, queste attività di ‘tutoraggiò – spiega ancora Massa – permettono di affrontare anche argomenti più specifici, come le regole e l’attuazione pratica della condivisione dell’elettricità all’interno di un condominio, gli attori coinvolti e il loro ruolo nel funzionamento della comunità energetica stessa e i costi da sostenere per l’utilizzo dei servizi del sistema di distribuzione dell’energia”.
Attualmente a Magliano Alpi sono in via di costituzione due nuove CER per una potenza installata di 108 kWp e, grazie alle recenti modifiche del sistema normativo definitivo (legge 199/2021), le tre comunità saranno fuse in un’unica più grande. Inoltre, il Comune sta stipulando accordi con altre città (Matera in Basilicata, Collesalvetti in Toscana e la Comunità Collinare del Friuli) per trasferire il proprio modello di comunità energetica rinnovabile basato su: cinque elementi strategici (pianificazione, governance, costruzione, gestione e replica), una piattaforma digitale IoT per l’analisi e la gestione dei dati su GO-CER (Gruppo Operativo Comunità Energetiche Rinnovabili). Si tratta del primo network locale di competenze professionali per la realizzazione di CER, che agisce su tre livelli principali: verso i cittadini, per diffondere la consapevolezza dei vantaggi delle comunità energetiche e proporre loro aziende locali e professionisti in grado di realizzarle; verso le organizzazioni, come la PA, per sostenere e seguire il progetto nella sua interezza (dallo studio di fattibilità alla costruzione degli impianti al coinvolgimento dei cittadini) e, infine, verso i gestori delle comunità energetiche per supportare a diversi livelli le esigenze della comunità locale.
“Dopo l’incontro con il team di esperti della Lettonia, continueremo le attività di trasferimento, che comprendono attività di gemellaggio e di mentoring con visite accompagnate, di formazione e di supporto per la definizione del quadro regolatorio. A livello operativo, i gruppi di trasferimento e gli esperti di tutoraggio elaboreranno tabelle di marcia e proposte concrete su come adattare le misure alle regioni di provenienza tenendo conto – prosegue Massa – dei contesti giuridici, economici, sociali, politici, di governance e culturali di ogni Paese e della notevole varietà di soluzioni tecnologiche adottabili, tra cui il fotovoltaico comunitario, l’eolico, lo stoccaggio e l’idroelettrico. Alla fine del progetto verrà realizzato un report con le ‘lezioni appresè durante le attività di trasferimento che hanno coinvolto, solo in Italia, oltre 80 stakeholder interessati ad approfondire lo scenario normativo in corso di evoluzione e le diverse esperienze in campo”, conclude la ricercatrice.

– foto ufficio stampa Enea –
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Gas, Cingolani “Stoccaggi pieni, inverno tranquillo”

ROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo messo in sicurezza il Paese, dovremmo avere una stagione invernale tranquilla”. Lo ha detto il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, intervenendo al Green Talk di Rcs Academy, in merito al gas.
“Gli stoccaggi sono pieni, avremo problemi sui prezzi, avevamo proposto il price cap mesi fa”, ha aggiunto.
Il ministro ha parlato anche del rigassificatore di Piombino. “Spero che tutti si rendano conto che da questo dipende la sicurezza nazionale”. “C’è un problema di Nimby, Not in my backyard, ma qualcuno dovrà prendersene la responsabilità. Se avremo la nave rigassificatrice ma non riusciremo a usarla sarà un suicidio”.

– foto Agenziafotogramma.it –

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Eni, l’innovazione per garantire una transizione energetica sostenibile

ROMA (ITALPRESS) – L’innovazione tecnologica nel campo delle nuove energie, per garantire una transizione energetica equa e sostenibile: è uno dei focus della decima edizione di “Maker Faire Rome – The European Edition”, in programma a Roma dal 7 al 9 ottobre. Per il terzo anno consecutivo, la fiera dell’innovazione sarà ospitata da Eni nell’area del Gazometro, “uno spazio che rappresenta un esempio di circolarità, una proiezione verso il futuro di quelli che erano modelli di business non più attuali”, spiega Monica Spada, responsabile ricerca e innovazione tecnologica di Eni. “Essere qui vuol dire raccontare l’impegno di Eni nella ricerca e nell’innovazione, un impegno a 360 gradi per sviluppare tutte le leve di decarbonizzazione e portarle alla realtà, attraverso progetti ed iniziative concrete”, sottolinea.
Ma è anche uno spazio dove “rafforzare le partnership con tutto l’ecosistema dell’innovazione: ci avvaliamo già di collaborazioni sinergiche con 70 università e centri ricerche, in Italia e all’estero, e lavoriamo a stretto contatto con start up e con gli spunti che arrivano dal mercato”. Inoltre “inauguriamo l’Eni 2050 Lab, uno spazio dove portare avanti un progetto di ricerca integrata di filiera con player industriali e università e dove raccontarci attraverso le nostre tecnologie per il futuro”.
Per Eni, l’innovazione e la ricerca rappresentano “una leva strategica di creazione di valore: sono uno dei nostri ‘pillar’ per raggiungere i nostri obiettivi di business di decarbonizzazione di lungo termine”, sottolinea.
Tra i progetti geniali che anticipano il futuro e migliorano la qualità della vita delle persone, “recentemente abbiamo avuto esperienza di cosa vuol dire accelerare e usare la tecnologia per salvare vite” con i vaccini che “hanno migliorato le nostre aspettative di vita”. Poi “i computer, che possono aiutarci a trovare soluzioni inaspettate, o i satelliti, che ci aiutano nella comunicazione o con i meteo”, ma anche oggetti più comuni, “che si trovano in tutte le case, come ad esempio la lavatrice, che secondo molti studi ha migliorato la qualità della vita della donna”.
L’innovazione e la sostenibilità sono i valori di Eni sin dalla sua nascita. “Un innovatore è sicuramente il nostro fondatore, Enrico Mattei, un italiano visionario: negli anni Sessanta portò avanti una rivoluzione energetica basata su concetti di sostenibilità, ben prima che diventassero linguaggio comune. Basandosi sul rispetto portò avanti dei rapporti che per l’epoca erano ‘spiazzantì con i paesi produttori: erano fondati su un rapporto reciproco, un’alleanza di lungo termine tra chi investe sulla risorsa e chi la possiede, affinchè questo rapporto simbiotico portasse benefici a tutti – sottolinea -. Su questa base c’è la nostra mission: portare energia a tutti in modo sostenibile ed avere una transizione equa che consenta di continuare a progredire anche a lungo termine”.
Con questo spirito, durante l’evento, in uno dei gazometri dismessi e riqualificati di questo “distretto dell’innovazione”, i visitatori potranno osservare da vicino l’installazione realizzata da Eni che mostra la fusione a confinamento magnetico, una delle tecnologie più innovative del suo percorso di decarbonizzazione.
L’installazione (un progetto di CRA – Carlo Ratti Associati e Italo Rota) riproduce in chiave concettuale un prototipo di reattore chiamato “Tokamak”, con cui si punta a riprodurre sulla Terra la stessa energia che alimenta le stelle, una forma di energia più pulita, più sicura e virtualmente illimitata. Si tratta di una tappa fondamentale nel percorso di Eni verso la ‘just transition’, una transizione energetica equa non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico e sociale, resa possibile proprio grazie all’innovazione tecnologica che è il motore del “Maker Faire”.

– foto xi2/Italpress –
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