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Energia

Terzo settore, da Enea un’app per l’efficientamento degli edifici

ROMA (ITALPRESS) – Si chiama SERVICE4Impact ed è l’applicazione dell’Enea per valutare in modo semplice lo stato di salute del patrimonio edilizio del Terzo Settore, sia a livello energetico che di vulnerabilità strutturale. L’app è stata messa a punto a supporto dei professionisti delle diagnosi energetiche nell’ambito del progetto europeo Social Energy Renovations (SER), che coinvolge 7 partner di 4 paesi UE. Nello specifico per le diagnosi energetiche, SERVICE4Impact consente di rilevare le caratteristiche strutturali e i consumi reali degli edifici, mettendoli a confronto con i valori di fabbisogno energetico di riferimento, sia per i consumi termici che elettrici. L’applicazione genera un report per individuare gli interventi di riqualificazione energetica da effettuare con la possibilità di pianificare investimenti su più tipologie di edifici.
“Obiettivo del progetto è concepire uno strumento finanziario che consenta agli enti del Terzo Settore di realizzare ristrutturazioni sostenibili dei propri immobili e ai finanziatori di effettuare investimenti allineati con i criteri ESG (ambientali, sociali e di governance), esercitando un forte impatto in termini di creazione di valore sociale”, spiega Alessandro Fiorini ricercatore del Dipartimento ENEA di Efficienza energetica e responsabile del progetto.
L’app, lanciata in occasione dell’evento “Obiettivo Emissioni Zero”, non si limita ad individuare possibili soluzioni di ammodernamento tecnologico degli edifici, ma è anche in grado di fornire indicazioni legate ai diversi gradi di rischio territoriale, ambientale e climatico necessarie per il successivo progetto strutturale.
Disponibile per smartphone e tablet, è stata sviluppata da Logical Soft con il contributo dei ricercatori ENEA del Dipartimento Efficienza energetica e del Laboratorio Tecnologie per la dinamica delle strutture e la prevenzione del rischio sismico, e la collaborazione di Fratello Sole, società consortile non a scopo di lucro impegnata nella promozione della sostenibilità nel Terzo Settore.

– foto ufficio stampa Enea –
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Terna, 120 mln per il riassetto della rete elettrica di Roma Nord-Ovest

ROMA (ITALPRESS) – Entra nel vivo il piano di Terna per il riassetto della rete elettrica ad Alta e Altissima Tensione della Capitale. In particolare, la società guidata da Stefano Donnarumma investirà nei prossimi anni oltre 120 milioni di euro per incrementare la sicurezza di esercizio e la continuità del servizio di trasmissione nel quadrante Nord-Ovest dell’area metropolitana di Roma, al fine di soddisfare il crescente aumento di carico della città. Nel dettaglio, gli interventi pianificati da Terna, condivisi con Regione Lazio, Comune di Roma ed Enti gestori delle aree protette, consentiranno di demolire oltre 120 km di linee aeree a fronte della realizzazione di circa 45 km di nuovi collegamenti, di cui oltre la metà in cavo completamente interrato. Significativi benefici ambientali e paesaggistici deriveranno dalle demolizioni previste all’interno di aree naturali protette come il Parco di Veio dove, a fronte di 9,5 km di cavi interrati prevalentemente lungo la viabilità esistente e di 9 km di linee aeree, saranno smantellati più di 35 km di vecchie linee. Anche la Riserva Naturale della Marcigliana vedrà un beneficio in termini di riduzione di linee aeree: a fronte di 3 km di nuovi elettrodotti, ne verranno demoliti 4.
Nel complesso, a beneficiare delle attività pianificate da Terna saranno le comunità dei Municipi XV, XIV, XIII, nelle zone di Prima Porta, Settebagni, Valle Muricana, Giustiniana, Primavalle e Casalotti. Gli interventi previsti dal riassetto della zona Nord-Ovest della Capitale sono stati suddivisi in due gruppi distinti. Per il primo, che prevede la realizzazione di una nuova Stazione Elettrica e di brevi collegamenti misti aereo/cavo e un investimento di circa 80 milioni di euro, la fase di concertazione si è chiusa il 27 giugno con un “Terna Incontra” organizzato presso il Centro Anziani di Valle Muricana. Tecnici e ingegneri dell’azienda hanno incontrato cittadini, istituzioni e associazioni interessate dagli interventi per presentare tutti i dettagli e le caratteristiche delle future opere e rispondere alle domande dei soggetti coinvolti. Per quanto riguarda invece il secondo gruppo di interventi – in cui figura, tra gli altri, un nuovo elettrodotto in cavo interrato di circa 30 km e la demolizione della linea aerea di 35 km “Roma Ovest-Primavalle-Flaminia-Fiano Romano” – Terna, che investirà 45 milioni di euro, avvierà l’istanza di autorizzazione al Ministero della Transizione Ecologica entro la fine di giugno.
“E’ un progetto molto importante, previsto nel piano di sviluppo di Terna per assicurare una rete più efficace ed efficiente e un servizio di trasmissione elettrica più adeguato alle esigenze, sempre crescenti, di consumo da parte della città di Roma”, ha spiegato Chiara Pietraggi, responsabile Centro Sud Area Tirrenica, Gestione Processi Amministrativi di Terna.
“Ristabilire un sistema di solidarietà e di consapevolezza all’interno della cittadinanza sicuramente dà fiducia a una comunità che vuole delle certezze. Gran parte del nostro territorio è verde, ed è importante che ci sia anche un investimento sostenibile”, ha concluso Daniele Torquati, presidente del XV Municipio di Roma.

– foto xc4/Italpress –

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Gas, l’Unione Europea accelera sullo stoccaggio

LUSSEMBURGO (ITALPRESS) – L’Unione Europea accelera sullo stoccaggio del gas in vista dell’inverno. In tempi record Parlamento e Consiglio hanno adottato la proposta legislativa della Commissione. Di fronte alla minaccia russa di interruzioni dell’approvvigionamento, il nuovo regolamento dell’Unione sullo stoccaggio del gas dispone che in Europa le riserve di gas siano riempite prima dell’inverno e che la loro gestione sia protetta da interferenze esterne. In particolare, le nuove norme impongono agli Stati membri di riempire gli impianti di stoccaggio all’80% della capacità entro novembre quest’anno, e al 90% negli anni successivi.
Nell’accogliere l’adozione in sede di Consiglio “Energia” a Lussemburgo, Kadri Simson, Commissaria per l’Energia, ha affermato: “Desidero rendere omaggio all’approccio positivo e costruttivo di cui hanno dato prova il Parlamento e il Consiglio su questa proposta. E’ una forte dichiarazione di unità, determinazione e rapidità d’azione UE di fronte alla mossa del Cremlino di usare le esportazioni di gas come armi. Ora è fondamentale affrettarsi a conseguire i nuovi obiettivi di stoccaggio e rafforzare la nostra preparazione a eventuali altri deterioramenti della situazione”.
Nella nuova normativa i 18 Stati membri dotati di impianti di stoccaggio sotterraneo del gas devono riempire l’80% della loro capacità entro il 1º novembre, con esortazione a puntare all’85%. Nei prossimi anni l’obiettivo sarà del 90%. Gli Stati membri privi di infrastrutture di stoccaggio devono concludere accordi bilaterali con i paesi vicini, in uno spirito di solidarietà, per potervi stoccare quantitativi sufficienti di cui disporre. Gli impianti di stoccaggio del gas sono ora considerati infrastrutture critiche e tutti i gestori di stoccaggio nell’UE dovranno sottoporsi a un nuovo processo di certificazione per ridurre i rischi di interferenze esterne.

– foto agenziafotogramma.it –

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Nuove regole UE per rifornire riserve strategiche gas prima dell’inverno

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Nuove regole dal parlamento dell’Unione Europea per rifornire le riserve strategiche di gas prima dell’inverno. Il nuovo regolamento, già concordato con i ministri dell’UE, prevede che gli impianti di stoccaggio del gas debbano essere riempiti almeno all’80 % entro il 1º novembre 2022 per proteggere i cittadini europei da eventuali shock di approvvigionamento. I Paesi UE e i gestori dovrebbero adoperarsi per raggiungere l’85 %.
Per gli anni successivi il livello di riempimento è fissato al 90%. Nel testo, si sottolinea inoltre la necessità per i Paesi UE di diversificare le fonti di approvvigionamento del gas e rafforzare le misure di efficienza energetica. Il testo legislativo è stato approvato in via definitiva, con 490 voti favorevoli, 47 contrari e 55 astensioni.
Ai sensi del regolamento, gli impianti di stoccaggio del gas saranno considerati infrastrutture critiche. Tutti i gestori degli impianti di stoccaggio dovranno ottenere una nuova certificazione obbligatoria per ridurre il rischio di interferenze esterne. Gli operatori che non ottengono tale certificazione dovranno rinunciare alla proprietà o al controllo di impianti di stoccaggio del gas nell’UE. Entro agosto 2022, la Commissione pubblicherà degli orientamenti sulle modalità di acquisto congiunto del gas, un meccanismo che potrà essere attivato da due o più Stati membri, su base volontaria.
“Questo regolamento è la risposta alla situazione attuale. Gazprom sta usando l’approvvigionamento energetico come un’arma (…) quindi abbiamo il nostro scudo protettivo. Nessuno che usa l’energia come un’arma (…) sarà responsabile delle nostre capacità di stoccaggio. Inoltre, possiamo iniziare formalmente il nostro acquisto congiunto di gas naturale nell’UE” ha dichiarato Jerzy Buzek (PPE, PL), alla guida del team negoziale del Parlamento.
“I Paesi con grandi capacità di stoccaggio saranno obbligati a stoccare almeno il 35% del loro consumo. I Paesi che non dispongono di una capacità di stoccaggio dovranno concludere accordi con gli altri Stati membri per stoccare le quantità di gas necessarie. Si tratta di un meccanismo di solidarietà incentivato da questo regolamento” ha detto Cristian Busoi (PPE, RO), relatore e Presidente della commissione parlamentare per l’industria, la ricerca e l’energia.
Il regolamento dovrà ora essere approvato formalmente dal Consiglio dell’UE prima della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e dell’entrata in vigore.
La proposta legislativa è stata adottata dalla Commissione il 23 marzo, nel contesto della guerra della Russia contro l’Ucraina. Il 5 aprile, il Parlamento ha votato a favore dell’avvio di una procedura accelerata e ha sostenuto la proposta due giorni dopo. Al vertice di Versailles, i leader UE hanno chiesto misure per affrontare la questione dell’indipendenza energetica.

foto: agenziafotogramma.it
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Energia, Ripa di Meana “Serve più flessibilità in Europa”

ROMA (ITALPRESS) – “Sarebbe auspicabile che, a livello europeo, venisse data maggiore flessibilità nel disegno dei meccanismi di incentivazione alle rinnovabili, anche alternativi al meccanismo a due vie. Dovrebbero essere previsti meccanismi incentivanti parametrati sul mix energetico di ciascun Paese europeo. Inoltre, sarebbe opportuno studiare situazioni di disaccoppiamento dei prezzi dei mercati dell’energia rinnovabile, rispetto a quella prodotta dai termoelettrici, in modo tale che la produzione da fonti rinnovabili non risenta delle oscillazioni dei prezzi del termoelettrico”. Lo ha detto Andrea Ripa di Meana, Amministratore Unico del GSE, durante l’audizione in Commissione Industria del Senato, ricordando inoltre che “il Governo ha indicato il GSE quale soggetto aggregatore della compravendita sia di gas da coltivazione nazionale, che di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, da rivendere a prezzi amministrati a determinati clienti finali, come quelli industriali, e che, non appena pubblicate le Direttive ministeriali, il GSE è pronto ad operare in tal senso, anche sondando la possibilità di trovare un compromesso tra consumatori e produttori”.

Foto: ufficio stampa GSE
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Terna, consumi elettrici in crescita a maggio

ROMA (ITALPRESS) – L’andamento dei consumi elettrici italiani mostra ancora segnali positivi. Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nel mese di maggio il nostro Paese ha consumato 25,7 miliardi di kWh di energia elettrica, un valore in aumento in termini sia tendenziali (+5,5% rispetto a maggio 2021) sia congiunturali (+0,4% rispetto ad aprile 2022).
Nei primi cinque mesi del 2022, la richiesta di energia elettrica in Italia è in crescita del 2,8% rispetto al corrispondente periodo del 2021 (+2,4% il valore rettificato).
Nel dettaglio, maggio ha avuto un giorno lavorativo in più (22 vs 21) e una temperatura media mensile superiore di quasi 3°C rispetto a maggio del 2021. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, risulta pertanto in crescita del 2,9%. A livello territoriale, la variazione tendenziale di maggio 2022 è risultata ovunque positiva: +5,8% al Nord, +5,1% al Centro e +4,9% al Sud e nelle isole. In termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica di maggio, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, è aumentato dello 0,4% rispetto al mese precedente (aprile 2022).
Nel mese di maggio 2022 la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’82,3% con la produzione nazionale e per la quota restante (17,7%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione nazionale netta è risultata pari a 21,4 miliardi di kWh (+0,7%). Le rinnovabili hanno coperto il 37% della domanda elettrica nazionale. In crescita le produzioni da fonte termoelettrica (+20%) e fotovoltaica (+4%); in flessione le altre: geotermica -0,9%, idrica -28,7% ed eolica -43,1%, queste ultime due per gli effetti rispettivamente delle scarse precipitazioni e della ridotta ventosità che hanno caratterizzato il periodo. Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a +32,1%. Si evidenzia, per il secondo mese consecutivo, una crescita dell’import (+29,7%) e una diminuzione dell’export (-6,2%).
L’indice IMCEI elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette ‘energivorè, registra una flessione del 2,8% rispetto a maggio del 2021 (+2% a parità di calendario). Con dati destagionalizzati e corretti dall’effetto di calendario, l’indice mostra una flessione dell’1,4% rispetto al mese precedente (aprile 2022). Positive le rilevazioni dei comparti degli alimentari e della cartaria; in contrazione i settori dei metalli non ferrosi, dei mezzi di trasporto, dei materiali da costruzione e delle siderurgiche; sostanzialmente stabili i settori della meccanica e della chimica.

– foto ufficio stampa Terna –

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Gas, Cingolani “Tetto al prezzo unica soluzione sostenibile”

ROMA (ITALPRESS) – “La proposta di un tetto massimo pian piano è uscita come l’unica soluzione sostenibile, bisogna evitare che qualcuno la mattina si alzi e stabilisca un prezzo folle, e penso che su questo punto otterremo qualcosa. Una seconda proposta che abbiamo fatto è quella di disaccoppiare la borsa termoelettrica da quella delle energie rinnovabili, affinchè non ci sia una correlazione obbligata nell’aumento dei prezzi”. Lo ha detto il ministro per la transizione ecologica, Roberto Cingolani, nel corso dell’Assemblea Pubblica di Elettricità Futura a Roma, parlando del prezzo del gas.
“Siamo in un momento in cui la transizione ecologica e il Repower Eu stanno alzando l’asticella, ma i problemi continuano a esserci e sono sempre più delicati. Non manca il gas, la crisi è del mercato. Chiudono le aziende, non perchè manca il gas ma perchè qualcuno ha deciso che oggi devono farcelo pagare di più – ha aggiunto il ministro -. Su questo punto nessuno sta facendo abbastanza. Dicono che è il mercato libero e non va perturbato, ma io non capisco cosa si deve fare di peggio per danneggiare i cittadini europei”.

– foto agenziafotogramma.it –

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Energia, Gentiloni “L’aumento dei prezzi impone la neutralità climatica”

ROMA (ITALPRESS) – “Il Green Deal europeo è la nostra risposta alla crisi climatica. L’obiettivo ambizioso è quello di ridurre del 55% le emissioni entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. La crisi energetica causata dall’invasione russa in Ucraina ha creato incertezza nelle forniture e innesca una spirale di crescita dei prezzi. I primi a patirne le conseguenze sono le famiglie e le imprese”. Così il commissario per gli Affari economici e monetari Commissione europea, Paolo Gentiloni, all’Assemblea Pubblica di Elettricità Futura a Roma.
“Il caro energia è il principale responsabile del balzo dell’inflazione in zona UE. La reazione dell’Europa non si è fatta attendere, nonostante la forte dipendenza di alcuni paesi nelle importazioni dalla Russia – ha aggiunto l’ex premier -. A maggio l’embargo l carbone e petrolio dalla Russia, ma ha fatto seguito il piano Repower Ue per abbandonare l’indipendenza dalla Russia nei prossimi 5 anni attraverso tre punti, aumentare l’efficientamento energetico, diversificare le forniture per avere alternative alle importazioni dalla Russia, accelerare nello sviluppo delle rinnovabili”.

– foto agenziafotogramma.it –

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