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Energia

Areti e Rse rinnovano l’intesa per la decarbonizzazione

ROMA (ITALPRESS) – Areti, società del Gruppo ACEA che opera nel settore della distribuzione elettrica, e RSE – Ricerca Sistema Energetico, hanno rinnovato un accordo di collaborazione per l’evoluzione delle infrastrutture elettriche finalizzato a una sempre più rapida e completa modernizzazione delle reti, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione previsti dall’Agenda 2030.
L’intesa, siglata oggi da Massimo Bonato, AD di Areti, e Maurizio Delfanti, AD di RSE, avrà durata triennale e consentirà di proseguire e approfondire le attività di ricerca e innovazione avviate nell’ambito del progetto europeo “Platone”, con l’obiettivo di abilitare meccanismi innovativi di flessibilità energetica per i cittadini, in sinergia con le metodologie tradizionali di gestione delle reti elettriche di distribuzione. Il progetto, coordinato da ACEA e Areti, è al momento in fase di attuazione in via sperimentale in alcuni quartieri della città di Roma. In tale contesto, RSE svilupperà le metodologie di monitoraggio dell’impatto sulle reti della ricarica smart dei veicoli elettrici, nonchè il quadro di sostenibilità regolatoria ed economica, sviluppando adeguati indicatori tecnico-economici.
“L’evoluzione verso la mobilità elettrica è un percorso che l’Italia dovrà affrontare con convinzione, inserendosi nel più ampio scenario di cambiamento che il nostro Paese è chiamato a compiere in ottica di decarbonizzazione. La sinergia con Areti si pone in questa direzione, con lo scopo di individuare soluzioni tecnologiche compatibili con le esigenze operative, di innovazione e di sostenibilità della rete”, ha commentato Maurizio Delfanti.
“Areti è costantemente impegnata nel perseguire gli obiettivi di transizione ecologica nella città di Roma, investendo su questo tema importanti risorse sia economiche che umane, tanto da rappresentare ormai un riferimento a livello europeo su questo tema. La collaborazione con RSE ci consentirà di accelerare l’ottenimento dei risultati attesi a beneficio dei cittadini romani e del sistema elettrico nazionale”, è stato il commento di Massimo Bonato.
L’accordo amplia anche il portafoglio di attività strategiche sulle quali Areti e RSE potranno lavorare in maniera sinergica sia a livello nazionale che internazionale. Questa collaborazione, infatti, si inserisce nell’ambito dell’iniziativa globale Mission Innovation che vede l’Italia, e in particolare RSE e Areti, a supporto del Ministero per la Transizione Ecologica nella definizione e l’attuazione di progetti legati alle attività di ricerca e innovazione della “Green Powered Future Mission” a guida di Italia, Cina e Regno Unito.
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Un piano da 60 milioni per ammodernare la rete elettrica di Roma

ROMA (ITALPRESS) – Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e l’amministratore delegato di Terna, Stefano Donnarumma, hanno firmato presso l’Auditorium di Terna un Protocollo d’intesa per definire una stabile collaborazione finalizzata alla realizzazione delle infrastrutture che incrementeranno ulteriormente l’efficienza, la sostenibilità e la sicurezza del sistema elettrico della Capitale.
In particolare, l’accordo prevede un importante intervento sulla rete ad Alta Tensione romana attraverso la sostituzione dell’intera dorsale in cavo interrato da 150 kiloVolt che va dalla Cabina Primaria “Laurentina” fino a quella denominata “Flaminia” passando per le Cabine Primarie “Ostiense”, “Villa Borghese” e “Nomentana”. Saranno quindi realizzati quattro collegamenti “invisibili” per un totale di circa 25 km a fronte di un investimento di oltre 60 milioni di euro. I nuovi cavi, tecnologicamente più avanzati, verranno posati in parte in adiacenza di quelli esistenti, in parte su nuovi percorsi.
In base ai termini dell’accordo – della durata di cinque anni dalla data di sottoscrizione – sarà istituito un Tavolo Tecnico permanente per la condivisione di tempi e modalità di realizzazione dell’opera, al fine di limitare disagi alla viabilità e gestire insieme eventuali criticità.
La rete sarà ammodernata e potenziata, offrendo alla città notevoli vantaggi in termini di qualità della fornitura elettrica grazie ad un sistema di trasmissione che diventerà ancor più efficiente e affidabile.
In accordo con l’intesa stipulata, inoltre, Terna, oltre alla sostituzione dei collegamenti in alta tensione, si occuperà di una serie di interventi compensativi di riqualificazione, bonifica e conservazione dell’ambiente urbano. In particolare, nel tratto tra Ponte Matteotti e Ponte Marconi, verranno effettuate attività di manutenzione straordinaria, di ampliamento delle sedi carrabili e di adeguamento degli attraversamenti pedonali. In aggiunta, l’azienda finanzierà la realizzazione di opere di riqualificazione di numerosi tratti della banchina del Tevere per consentirne una migliore fruizione da parte di cittadini e turisti, tra i quali l’installazione di impianti di videosorveglianza e illuminazione lungo la banchina e sulle scale di accesso, la bonifica e la pulizia delle aree verdi, il ripristino della pavimentazione e la disposizione di impianti di prevenzione di esondazioni.
Terna, il Comune di Roma e la Regione Lazio si impegneranno dunque a favorire qualsiasi forma di collaborazione reciproca al fine di velocizzare i tempi di realizzazione delle opere previste, per garantire alla Capitale una rete elettrica rinnovata, ancora più sicura ed efficiente e, allo stesso tempo, per valorizzare il patrimonio naturale e ambientale della città.
“Il protocollo firmato con il Comune di Roma e la Regione Lazio conferma il nostro costante e quotidiano impegno nel promuovere il confronto e il dialogo con i territori e con gli enti e le amministrazioni che li guidano – ha detto l’amministratore delegato di Terna Stefano Donnarumma -. Grazie a questa importante collaborazione saremo quindi in grado di rendere la rete elettrica ad alta tensione della Capitale ancora più sostenibile ed efficiente, con soluzioni tecniche e tecnologiche all’avanguardia, nel pieno rispetto dell’ambiente, dei siti archeologici e del paesaggio, all’insegna della piena sostenibilità”.
“L’ammodernamento della rete elettrica di Roma è un tassello importante nell’impegno per una Capitale sempre più efficiente e sostenibile. Ringrazio quindi Terna per questa intesa che prevede investimenti complessivi per oltre 60 milioni di euro. Ci saranno concreti benefici per il nostro territorio, in termini di qualità e sicurezza della fornitura e di un maggiore risparmio energetico. Roma Capitale, Regione Lazio e Terna lavoreranno insieme per assicurare una veloce realizzazione delle opere e per favorire gli interventi di riqualificazione previsti dall’accordo, a partire da quelli che riguardano diversi tratti della banchina del Tevere. Il protocollo che firmiamo oggi è un modello positivo di collaborazione che tiene insieme sviluppo del territorio, tutela dell’ambiente e rigenerazione urbana”, ha affermato il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
“Voglio ringraziare Terna per quest’importante opera di ammodernamento della rete elettrica cittadina, che ci permetterà di adeguare le infrastrutture esistenti alle nuove esigenze del territorio – ha affermato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti -. L’efficientamento della rete elettrica si traduce, infatti, come prima cosa nella riduzione delle perdite e quindi nella diminuzione delle emissioni legate alla produzione di energia elettrica, mettendo la Capitale d’Italia al passo con gli obiettivi di tutela ambientale e risparmio energetico che ci siamo prefissati. L’accordo di oggi è poi un’occasione significativa per rafforzare le interlocuzioni tra Terna, Comune e Regione con l’obiettivo di ottimizzare i tempi di realizzazione dei lavori e offrire un percorso di rigenerazione urbana condiviso, risolvendo molti problemi che persistono in questa area della città da tempo”.
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Dalla Commissione Ue un piano per affrancarsi dal gas russo

ROMA (ITALPRESS) – La Commissione europea ha proposto oggi una bozza di piano per affrancare l’Europa dai combustibili fossili russi ben prima del 2030, cominciando con il gas, a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Il piano delinea inoltre una serie di misure volte a rispondere all’aumento dei prezzi dell’energia in Europa e a ricostituire le scorte di gas per il prossimo inverno. Da vari mesi l’Europa si trova ad affrontare un aumento dei prezzi dell’energia, ma ora l’incertezza sull’approvvigionamento sta aggravando il problema. REPowerEU mirerà a diversificare le fonti di approvvigionamento di gas, accelerare la diffusione di gas rinnovabili e sostituire il gas nel riscaldamento e nella produzione di energia, rendendo così possibile ridurre di due terzi la domanda dell’UE di gas russo entro la fine dell’anno.
“Dobbiamo diventare indipendenti dal petrolio, dal carbone e dal gas russi. Non possiamo assolutamente fare affidamento su un fornitore che ci minaccia esplicitamente. Dobbiamo agire ora per attenuare l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia, diversificare le fonti di approvvigionamento di gas per il prossimo inverno e accelerare la transizione verso l’energia pulita – afferma Ursula von der Leyen, presidente della Commissione -. Quanto più velocemente passeremo alle energie rinnovabili e all’idrogeno, associati a una maggiore efficienza energetica, tanto più velocemente saremo di fatto indipendenti e in controllo del nostro sistema energetico. Discuterò le idee della Commissione con i leader europei a Versailles nel corso di questa settimana e mi impegnerò poi per attuarle rapidamente con la mia squadra”.
Per Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo responsabile per il Green Deal europeo, “è giunto il momento di affrontare le nostre vulnerabilità e di diventare rapidamente più indipendenti nelle nostre scelte energetiche, è giunto il momento di passare alle fonti rinnovabili alla velocità della luce: le fonti rinnovabili sono una fonte di energia a basso costo, pulita e potenzialmente infinita e, invece di finanziare l’industria dei combustibili fossili altrove, creano posti di lavoro qui. La guerra di Putin in Ucraina dimostra l’urgenza di accelerare la transizione verso l’energia pulita”.
“L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha aggravato la situazione della sicurezza dell’approvvigionamento e portato i prezzi dell’energia a livelli senza precedenti. Per le restanti settimane di quest’inverno l’Europa dispone di quantità di gas sufficienti, ma dobbiamo ricostituire urgentemente le riserve per il prossimo anno – sottolinea Kadri Simson, Commissaria per l’Energia -. La Commissione proporrà pertanto che entro il 1º ottobre gli impianti di stoccaggio di gas nell’UE siano riempiti almeno al 90 %. Abbiamo inoltre delineato la regolamentazione dei prezzi, gli aiuti di Stato e le misure fiscali intesi a proteggere le famiglie e le imprese europee dall’impatto dei prezzi eccezionalmente elevati”.
Il pacchetto di misure della Commissione sui prezzi dell’energia dell’ottobre scorso ha aiutato gli Stati membri ad attenuare l’impatto dei prezzi elevati sui consumatori vulnerabili e rimane un quadro di riferimento importante per le misure nazionali. Oggi la Commissione presenta agli Stati membri ulteriori orientamenti, che confermano la possibilità di regolamentare i prezzi in circostanze eccezionali e definiscono le modalità con cui gli Stati membri possono ridistribuire ai consumatori le entrate derivanti dagli elevati profitti del settore energetico e dallo scambio di quote di emissione.
Le norme dell’UE in materia di aiuti di Stato offrono poi agli Stati membri la possibilità di fornire sostegno a breve termine alle imprese colpite dai prezzi elevati dell’energia e di contribuire a ridurne l’esposizione alla volatilità dei prezzi dell’energia a medio-lungo termine. A seguito di una consultazione su modifiche mirate degli orientamenti in materia di aiuti di Stato relativi al sistema di scambio di quote di emissione, la Commissione consulterà gli Stati membri anche in merito alla necessità e all’ambito di applicazione di un nuovo quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato che consenta di fornire aiuti alle imprese colpite dalla crisi, in particolare quelle che devono far fronte a costi energetici elevati.
La Commissione intende presentare entro aprile una proposta legislativa che preveda che gli impianti di stoccaggio sotterraneo di gas in tutta l’UE siano riempiti per almeno il 90 % della capacità entro il 1º ottobre di ogni anno. La proposta comporterebbe il monitoraggio e l’applicazione dei livelli di riempimento e integrerebbe accordi di solidarietà tra gli Stati membri. La Commissione prosegue l’indagine sul mercato del gas in risposta alle preoccupazioni su potenziali distorsioni della concorrenza da parte degli operatori, in particolare Gazprom.
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Energia, Di Maio: “Lavoriamo ad alternative al gas russo”

ROMA (ITALPRESS) – “Senza perdere un attimo di tempo, stiamo intervenendo per rafforzare con altri Paesi la nostra cooperazione energetica. Lavoriamo per aumentare le nostre forniture di gas nel breve, medio e lungo periodo, per evitare ogni genere di ricatto e avere alternative al gas russo”. Così, in un post su Facebook, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che aggiunge: “Dopo Algeri, oggi sono in Qatar a Doha con l’AD di Eni, Claudio Descalzi. Dobbiamo agire in fretta per arginare i potenziali effetti economici di questa guerra portata avanti dal governo russo e tutelare famiglie e imprese italiane”.
“Oggi – sottolinea Di Maio – ho avuto i primi colloqui e domani si continuerà. Sono ore concitate, le bombe continuano a scoppiare in Ucraina, uccidendo centinaia di civili. Questa folle guerra va fermata e possiamo riuscirci solo usando la diplomazia, ma senza arretrare di un millimetro sulle sanzioni alla Russia.
Nel frattempo continuiamo a tutelare anche il nostro Paese, la nostra economia. Avanti!”.
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Ucraina, l’Italia cede una quota delle scorte petrolifere

ROMA (ITALPRESS) – Il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha dato il via libera all’adesione dell’Italia alla proposta, su base volontaria, di rilascio coordinato di una quota delle proprie scorte petrolifere promossa dall’IEA, l’Agenzia internazionale dell’Energia, con un contributo di 2,041 milioni di barili – pari a 68,7 barili al giorno per 30 giorni – con l’obiettivo di ridurre il picco di prezzi a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina. Lo rende noto il ministero.
Per l’Italia si tratta di circa 277 mila tonnellate di greggio che comprendono, oltre alla quantità standard stabilita, anche un ulteriore +25% a copertura della quota di quei paesi che non hanno aderito.
La decisione arriva a conclusione della riunione straordinaria della IEA di cui l’Italia fa parte insieme ad altri 30 paesi. Parte dei 60 milioni totali di barili messi a disposizione potrà essere indirizzata verso l’Ucraina come aiuto concreto anche sul fronte energetico.
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Rinnovabili, nuovi impianti per combattere il caro energia

MILANO (ITALPRESS) – “La situazione geopolitica è drammatica. La sicurezza energetica sia tra le priorità dell’Italia e dell’Europa. Elettricità Futura e tutte le aziende che ne fanno parte, sono pronte a lavorare con il governo per trovare le soluzioni per implementare misure straordinarie che ci permettano di centrare l’obiettivo di 60 gigawatt di nuovi impianti rinnovabili”. Lo ha detto Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura, presentando in conferenza stampa le proposte dell’associazione in tema di emergenza caro energia.
Per Re Rebaudengo l’Italia è un paese che “dice no alle rinnovabili”. “Il 50% delle proposte di nuovi impianti rinnovabili viene bocciato e l’altro 50% – ha spiegato – viene autorizzato in sette anni. Di fatto, sette anni di gestione di una pratica per ottenere l’autorizzazione comporta enormi costi amministrativi non solo per le aziende”. Per rispondere all’emergenza relativa al costo dell’energia, dunque, secondo il presidente di Elettricità Futura, occorre “costruire molti più impianti rinnovabili. Chiediamo di autorizzare entro il mese di giugno – ha detto – 60 gigawatt di impianti”.
Per l’associazione ci sarebbe, quindi, la possibilità di raggiungere l’obiettivo. “Noi, come industria elettrica italiana, pensiamo di riuscire a realizzarli in tre anni”, ha affermato Re Rebaudengo, spiegando che, nonostante al momento possano sembrare numeri ambiziosi, “non sono tantissimi rispetto agli undici realizzati dieci anni fa con tecnologie meno efficienti rispetto a quelle di cui disponiamo oggi”. Inoltre, per il presidente di Elettricità Futura, “questi 60 gigawatt farebbero risparmiare 15 miliardi di metri cubi di gas ogni anno, ovvero il 20% del gas che importiamo”. In più, “potrebbero essere realizzati con un limitatissimo utilizzo di suolo” e ci sarebbero anche “80 mila nuovi posti di lavoro e 85 miliardi di nuovi investimenti che le aziende italiane sono pronte a fare”. Dei 60 gigawatt, “noi stimiamo che 12 possano essere di eolico, idroelettrico, bioenergie o altro e 48 di fotovoltaico”, ha precisato.
“L’Italia, rispetto ad altri paesi europei – ha evidenziato Renato Mazzoncini, vicepresidente di Elettricità Futura e amministratore delegato di A2A -, è in una situazione in cui ha più acqua, vento e sole. Abbiamo un paese che sembra fatto per l’utilizzo delle rinnovabili”. Per Mazzoncini “dobbiamo mantenere la stella polare sul climate change” e “questo risolve anche il problema del caro bollette”.
“In un 2050 decarbonizzato – ha sottolineato – avremo circa il 51% di elettrone, cioè usi finali elettrificati, e il 49% di molecola. Oggi siamo nella situazione in cui gli usi finali elettrificati sono poco più del 20%. Dobbiamo – ha spiegato – elettrificare gli usi finali, investire sulla rete elettrica e far sì che ci sia generazione rinnovabile sufficiente per questi usi finali. In Italia abbiamo aziende pronte e progetti pronti. Dobbiamo muoverci. Il nostro obiettivo – ha poi aggiunto l’ad di A2A – non è che il governo approvi tutti i progetti presentati. La cosa importante è che diamo la disponibilità al governo di sederci per definire i parametri. In questo momento il problema grosso è che c’è un’assoluta incertezza, anche da parte di enti locali e regioni, sulla definizione dei criteri. Penso – ha proseguito – che una collaborazione tra Elettricità Futura, governo e regioni per definire i parametri per le aree idonee possa consentire di definire rapidamente quali sono i progetti già autorizzabili”. Nicola Lanzetta, vicepresidente di Elettricità Futura e direttore di Enel Italia, da parte sua, toccando alcuni punti, ha parlato di una “direzione obbligata, non più una scelta. Con i 60 gigawatt – ha spiegato Lanzetta -, a parità di condizioni, avremmo mediamente un risparmio del 40% sulla bolletta. Fare rinnovabili fa bene all’ambiente e al portafoglio”. Per Paolo Merli, vicepresidente di Elettricità Futura e Ad di Erg, le rinnovabili rappresentano “la soluzione del problema caro bollette e non il problema”.
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Eni Gas e Luce amplia la capacità di sviluppo rinnovabile negli Usa

SAN DONATO MILANESE (ITALPRESS) – Eni gas e luce – Plenitude, attraverso la sua controllata statunitense Eni New Energy US Inc, amplia il proprio portafoglio di capacità rinnovabile negli Stati Uniti con l’acquisizione di due impianti in Texas per una capacità complessiva di 466 MW sviluppati dalla società di energia rinnovabile BayWa r.e.
Per Eni New Energy US Inc l’operazione è stata condotta da Novis Renewables LLC, la partnership tra Eni New Energy US Inc e Falck Renewables, esclusiva per gli Stati Uniti e dedicata allo sviluppo di progetti solari, eolici e di stoccaggio.
In particolare, Eni New Energy US, Inc. ha acquisito l’impianto fotovoltaico Corazon I da circa 266 MW situato nella Contea di Webb, in Texas (USA). L’impianto, in esercizio da agosto 2021 e dotato di moduli fotovoltaici bifacciali e inseguitori monoassiali, produrrà circa 500 GWh all’anno, consentendo una riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera equivalente a circa 250.000 ton/anno.
Nella stessa area, Eni New Energy US Inc ha anche acquisito il progetto di stoccaggio Guajillo, da circa 200 MW/400 MWh, in fase di sviluppo avanzato che, secondo le previsioni, sarà operativo prima della fine del 2023. Il progetto di stoccaggio di Guajillo utilizzerà le stesse infrastrutture di interconnessione dell’impianto fotovoltaico Corazon I e supporterà la rete locale stoccando energia quando la generazione di energia rinnovabile è elevata e rilasciandola quando è maggiormente necessaria per soddisfare i picchi di consumo.
“Queste transazioni ci permettono di compiere un significativo passo avanti nello sviluppo della nostra capacità nelle energie rinnovabili nel mercato statunitense, aggiungendo due asset di grande valore al nostro portafoglio. La combinazione di impianti fotovoltaici e impianti industriali di accumulo d’energia servirà a creare valore e a sostenere l’introduzione sempre più radicale dell’energia rinnovabile sul mercato. Negli Stati Uniti la nostra capacità installata e in costruzione ha già superato 0,8 GW e questo significa che siamo sulla buona strada per il superamento dell’obiettivo iniziale che ci eravamo dati solo 2 anni fa, quando siamo entrati nel mercato insieme a Falck Renewables, di raggiungere 1 GW entro il 2023 (0,8 GW in quota Eni gas e luce – Plenitude). Questa nuova capacità avvicina ulteriormente Plenitude ai suoi obiettivi di oltre 6 GW di capacità rinnovabile installata entro il 2025 e oltre 15 GW entro il 2030, a livello globale”, ha commentato Stefano Goberti, Amministratore Delegato di Eni gas e luce – Plenitude.
Jonathan Koch, presidente di Novis Renewables, ha commentato: “siamo orgogliosi che le nostre competenze nel campo dell’energia rinnovabile abbiano contribuito alla firma di questo accordo che fornirà energia solare pulita agli abitanti e alle imprese del Texas”.
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Edison con Eni e Ansaldo Energia per idrogeno verde a Porto Marghera

MILANO (ITALPRESS) – Edison, Eni e Ansaldo Energia hanno siglato un accordo per l’avvio di uno studio di fattibilità per la produzione di idrogeno verde, prodotto tramite elettrolisi dell’acqua o l’impiego di gas naturale con cattura della CO2 prodotta, da utilizzare in sostituzione di una quota di gas naturale quale combustibile della nuova centrale Edison a Porto Marghera. L’impianto, che entrerà in marcia commerciale entro il secondo semestre di quest’anno, è un ciclo combinato di ultima generazione della potenza complessiva di 780 MW e utilizzerà una turbina ad alta efficienza dotata di tecnologia predisposta per essere alimentata a idrogeno. “Edison è in posizione ottimale per diventare un player importante nell’idrogeno, in quanto sinergico rispetto al proprio core business e centrale rispetto al piano di sviluppo strategico – dichiara Giovanni Brianza, executive vice president Servizi energetici e ambientali di Edison – L’idrogeno è un vettore in fase di sviluppo che avrà un ruolo importante nel processo di decarbonizzazione del Paese. In questo quadro, Edison sta sviluppando numerosi progetti integrati per la produzione e l’utilizzo di idrogeno a beneficio di tutti gli usi finali, dalla generazione elettrica, all’industria, alla mobilità sostenibile. In particolare – aggiunge -, per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale del proprio parco di produzione termoelettrica, nei propri impianti a ciclo combinato di nuova generazione Edison ha già previsto l’adozione di turbine a gas alimentabili con miscele di idrogeno e gas naturale, che consentiranno sostanziali riduzioni delle emissioni di CO2”.
Per Giuseppe Ricci, direttore generale Energy Evolution di Eni, “l’accordo con Edison e Ansaldo Energia rappresenta un’ulteriore conferma della leadership di Eni nella transizione energetica e un ulteriore tassello nel raggiungimento del target delle zero emissioni nette entro il 2050, grazie all’utilizzo di diverse leve. In questo contesto Eni ha l’obiettivo di diventare il principale operatore nella produzione e utilizzo di idrogeno decarbonizzato in Italia. A Porto Marghera, Eni promuove lo sviluppo della Hydrogen Valley investendo lungo tutta la filiera, dalla produzione di biocarburanti all’idrogeno per la mobilità sostenibile e, grazie all’accordo con Edison e Ansaldo Energia, anche per la generazione elettrica”, spiega Ricci.
“La turbina di classe H GT36 che abbiamo realizzato per l’impianto termoelettrico Edison di Marghera è il nostro top di gamma, non solo in termini di prestazioni, ma anche di rispetto dell’ambiente: uno strumento fondamentale nel percorso verso la decarbonizzazione, in quanto già predisposta alla combustione di idrogeno – afferma Claudio Nucci, Coo di Ansaldo Energia – Mettiamo con soddisfazione e orgoglio il nostro know how tecnologico nell’ambito della combustione a favore di questo progetto per supportare la transizione energetica del Paese”.
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