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Al via sistema di tracciamento delle bombole di metano

ROMA (ITALPRESS) – Conoscere in tempo reale tutti i dati fissi e dinamici delle bombole installate sui veicoli, verificando se sono state correttamente visionate e visualizzando l’intero ciclo di vita, dalla produzione alla rottamazione, oltre a pianificare le attività di revisione e a intercettare e recuperare le bombole con un utilizzo non conforme: sono gli obiettivi del sistema di tracciamento delle bombole a metano, realizzato dalla società SFBM e presentato a Roma, all’auditorium GSE, alla presenza del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Si tratta di “un sistema di tracciamento intelligente per tutte le bombole a metano che sono montate sugli autobus delle municipalizzate d’Italia e su tutte le auto private alimentate a metano: tramite questo sistema di tracciamento sarà possibile massimizzare la logistica della SFBM e ridurre quindi i costi e gli sprechi, perchè avremo una tempistica precisa di quando dovrà essere sostituita, revisionata e collegata una bombola a metano”, ha spiegato Marco Mele, amministratore unico della SFBM.
Su ogni bombola sarà applicato un QR code che viene acquisito da un’app mobile collegata a un database in cui vengono caricati i dati di ogni singola bombola. L’inserimento e l’aggiornamento dei dati sarà a cura della SFBM e delle società coinvolte nel ciclo di revisione e l’accesso alle informazioni sarà consentito anche alla motorizzazione e alle forze dell’ordine. L’applicazione delle targhette con i QR code sarà avviata a settembre e, considerando che le bombole rimangono installate su un veicolo mediamente per 4 anni, sarà completata entro il 2028. Per il ministro Pichetto, “la tecnologia ci dà un aiuto importante perchè permette di controllare la ‘carta d’identità’ delle bombole: si tratta di un vero e proprio cambiamento di percorso. Tracciare milioni di veicoli a metano significa dare sicurezza a coloro che li usano e dare al Paese un sistema moderno di tracciamento, anche per gestire il recupero di quello che viene immesso sul mercato”.
Per Giuseppe Moles, ad di Acquirente Unico, “in questo caso, uniamo due elementi: non solo il rafforzamento della sicurezza energetica, ma anche la sicurezza propria del mezzo di trasporto. In qualche modo SFBM certifica la sicurezza per il cittadino: credo che sia una cosa molto importante che va sottolineata, perchè in questo modo il cittadino ha una maggiore tranquillità”. Anche per il presidente di GSE, Paolo Arrigoni, “il nuovo sistema di tracciamento delle bombole a metano per autotrazione, per auto e autobus circolanti nel nostro Paese è un passo importante con benefici per il settore, sia dal punto di vista della sicurezza che della chiarezza e dell’efficienza”.

– Foto xi2/Italpress –

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Snam, lavori in linea con i tempi per il rigassificatore di Ravenna

RAVENNA (ITALPRESS) – Proseguono come da cronoprogramma i lavori per il rigassificatore offshore di Ravenna, che approderà a 8,5 km da Punta Marina a fine anno per entrare in esercizio nel primo trimestre del 2025. Lo stato di avanzamento è pari a circa il 90% per le opere a terra (con 450 mila ore lavorate) e superiore al 50% per le opere a mare (800 mila ore lavorate). La nave rigassificatrice si trova attualmente in cantiere a Dubai per gli adeguamenti necessari alla sua collocazione nelle coste antistanti Marina di Ravenna.
Da febbraio 2024, inoltre, si sta lavorando allo smantellamento della piattaforma Petra, fase alla quale ha fatto seguito, da metà maggio, l’installazione delle strutture della nuova piattaforma di ormeggio (un’opera imponente lunga circa 440 metri e dal peso di oltre 14.000 tonnellate). I lavori per la diga foranea (circa 900 metri), attualmente in fase di gara, inizieranno ad agosto 2024 e termineranno a ottobre 2026, garantendo sicurezza e operatività in continuo dell’impianto anche in condizioni meteomarine particolarmente avverse.
Queste le informazioni al centro della conferenza stampa tenutasi oggi a Ravenna, durante la quale il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, il Sindaco di Ravenna Michele de Pascale e l’Amministratore Delegato di Snam Stefano Venier sono intervenuti insieme per fare il punto sulla roadmap per l’arrivo della BW Singapore, nave rigassificatrice acquistata da Snam nel luglio 2022 e dotata – come l’Italis Lng in esercizio a Piombino dal luglio 2023 – di una capacità di rigassificazione annua di 5 miliardi di metri cubi.
Con l’entrata in esercizio della BW Singapore, la capacità di rigassificazione complessiva del Paese salirà a 28 miliardi di metri cubi all’anno, un volume corrispondente a circa il 45% della domanda italiana di gas del 2023. Una cifra, i 28 miliardi metri cubi, uguale a quanto importato dalla Russia nel 2021 e, come tale, capace di consolidare la sicurezza degli approvvigionamenti cui l’Italia, anche attraverso l’ampio ventaglio di azioni e progetti in capo a Snam, sta continuando a lavorare.
Sono state confermate anche le ricadute positive per il territorio connesse alla realizzazione dell’impianto. Degli oltre 240 fornitori coinvolti, infatti, più di 80 vengono dalla Provincia di Ravenna o dall’ Emilia-Romagna. Sono stati assegnati contratti a imprese del territorio del Ravennate per oltre 300 milioni di euro (corrispondenti a circa il 30% dell’intero investimento). Ogni anno, poi, Snam sosterrà costi per 30 milioni di euro (servizi marittimi, attività O&M, servizi meteo e monitoraggi), che a loro volta alimenteranno l’economia del territorio. Dal punto di vista occupazionale, sono 800 le risorse impegnate nel progetto, ma in corrispondenza del picco di attività le persone al lavoro saranno più di 1.200.

– Foto ufficio stampa Snam –

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Da Pulsee Piano10green per programmare a lungo termine l’energia di casa

MILANO (ITALPRESS) – La spesa per la materia energia rappresenta la voce di costo più importante nella composizione della bolletta. Una voce che, al prezzo dell’energia, unisce le perdite di rete e il prezzo di commercializzazione e che può arrivare a costituire oltre il 70% del totale del costo dell’energia elettrica che paghiamo. Pulsee Luce e Gas ha lanciato una nuova proposta “per bloccarne il costo su un orizzonte temporale di lunga durata, mettersi al riparo da ogni possibile rialzo del suo prezzo e partecipare concretamente agli impegni per un pianeta più sostenibile”.
Si chiama Piano10green e inserisce la materia energia in una voce, la Componente Fissa, che rimane costante per tutta la durata decennale del contratto. Dando alla Componente Fissa – che include, azzerandoli, anche i costi di commercializzazione – un valore euro/mese prestabilito e invariabile, Piano10Green la azzera di un mese per ogni anno di permanenza in Pulsee.
Dal secondo anno di fornitura, la Componente Fissa si azzera per un mese su dodici; dal terzo anno il consumatore non pagherà due quote fisse nell’arco dell’anno e così via progressivamente fino al decimo anno, in cui le Componenti Fisse decurtate saranno nove su dodici.
Il costo della Componente Fissa viene stabilito al momento della sottoscrizione e non varia nell’arco dell’intero periodo di 10 anni. L’importo, peraltro, non varia nemmeno in base ai consumi ma dipende esclusivamente dalla potenza impegnata dalla fornitura. Piano10Green viene proposto infatti in tre fasce di potenza adeguate alle necessità di ognuno: SMALL per utenze fino a 3 kW, MEDIUM da 3,1 a 4,5 kW e LARGE da 4,6 a 6 kW.
Attualmente i costi di Piano10Green prevedono una Componente Fissa che parte da 59 euro/mese per la SMALL fino a 99 euro/mese per la LARGE. Il piano prevede, qualora si cambiasse abitazione nell’arco del decennio, una opzione di portabilità.
Sul fronte della sostenibilità, tutta l’energia elettrica dei clienti di Piano10Green viene prodotta al 100% da fonti rinnovabili e certificata tramite Garanzie di Origine e, già dopo un anno, grazie a Piano10Green si possono evitare emissioni nell’ambiente per oltre 1.600 kg di CO2.
“I Consumatori richiedono di poter alleggerire i costi in bolletta al contempo portando un contributo tangibile per la sostenibilità. Una sfida difficile cui abbiamo voluto rispondere con un importante sforzo congiunto di diverse unità di Axpo Italia e che ha trovato la migliore sintesi in Piano10Green – commenta Alicia Lubrani, Chief Marketing Officer e Corporate Communication Director di Axpo Italia e Head della Business Unit Pulsee Luce e Gas -. Ancora una volta portiamo innovazione all’energia di casa, permettendo di unire risparmio e visione a lungo termine ed evolvendo ulteriormente la nostra capacità di dare il massimo della tranquillità a fronte di possibili incertezze e volatilità dei mercati. Spesso i grandi sforzi promozionali vengono destinati ai nuovi clienti e certamente una proposta del genere lavora in chiave acquisition. Con Piano10Green vogliamo però anche stimolare i clienti a prendere in considerazione l’idea che, come avviene nel mondo delle imprese, una programmazione energetica di lungo periodo va a tutto vantaggio del risparmio e della sostenibilità. Un concetto applicabile anche all’energia di casa”.
Piano10green si affianca all’Energimetro, feature dell’applicazione Pulsee Energy che permette di monitorare i consumi dei propri elettrodomestici di casa in un ecosistema completamente digitale, e a Green+, la soluzione per l’efficientamento energetico e l’autoproduzione di energia da fotovoltaico.

– Foto ufficio stampa Pulsee Luce e Gas –

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Progetti agrivoltaici di qualità per vincere sfida della crisi climatica

ROMA (ITALPRESS) – Sistemi e progetti fotovoltaici innovativi, integrati nella coltivazione di colture, per avere non solo la produzione diretta di energia da fonte rinnovabile ma anche per individuare sinergie tra biota e impianti, evitando spreco di suolo fertile, consentendo il normale svolgimento delle attività agricole, concorrendo alla creazione di migliori condizioni per le coltivazioni e gli agricoltori. L’agricoltura, settore primario e ambassador della qualità agroalimentare dell’Italia nel mondo, sempre più multifunzionale e in prima linea per favorire la transizione energetica e quella ecologica e la continuità di una produzione agroalimentare sempre più sicura.
Questo il focus del convegno ‘Agricoltura e fotovoltaico per una giusta transizione ecologicà, promosso da Fondazione UniVerde e Coldiretti con la main partnership di Renexia, che si è svolto oggi a Roma, presso la Sala delle Statue di Palazzo Rospigliosi e trasmesso in diretta streaming su Radio Radicale, con event partner NextEnergy Group.
Tra i media partners Italpress e TeleAmbiente.
L’evento è stato aperto dai saluti introduttivi di:
Vincenzo Gesmundo (Segretario Generale di Coldiretti): ‘Crediamo nella convivenza tra agricoltura e produzione di energia davvero sostenibile, per questo siamo pronti al confronto e crediamo nello sviluppo dell’agrivoltaico sospeso da terrà.
Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente della Fondazione UniVerde): ‘L’agrivoltaico va realizzato in accordo con il mondo agricolo e deve tenere il passo con la tecnologia, se l’Italia vorrà coglierne i benefici, anche per favorire lo sviluppo delle comunità energetiche rurali. Le best practice presentate oggi riconoscono la grande opportunità rappresentata dall’agrivoltaico per migliorare la competitività dell’agricoltura locale, tale da incrementare la resilienza della produzione agricola e, al contempo, la capacità di produrre energia rinnovabile. E’ importante realizzare le rinnovabili in modo sostenibile. Il rispetto dei suoli agricoli fertili è stata una priorità che mi sono posto, da Ministro dell’Ambiente, fin dal Secondo Conto Energia del 2007 e spetta anche alle Regioni di dettare linee adeguatè.
A seguire, sono state presentate le best practice italiane di sistemi e progetti fotovoltaici ed agrivoltaici, a cura di:
Riccardo Toto (Direttore Generale di Renexia): ‘Siamo felici del nostro coinvolgimento in questa iniziativa perchè è in linea con il modello Renexia che, nello sviluppo dei propri progetti, punta in ogni fase, alla condivisione con i soggetti interessati. Seguendo la nostra vocazione, crediamo che l’agrivoltaico sia una soluzione capace di sostenere l’agricoltura, anche quella relativa a coltivazioni più pregiate e a rischio, e di valorizzare al contempo quei terreni altrimenti difficilmente coltivabili. Il nostro modello imprenditoriale, in linea con la nostra presenza sui territori, contempla l’individuazione concorde di sinergie capaci di fornire supporto allo sviluppo dell’imprenditorialità agricola, soprattutto quella giovanile. In questo senso noi chiediamo a Coldiretti di indicare imprenditori agricoli, specialmente giovani, da coinvolgere per recuperare terreni pubblici, oggi abbandonati, spesso fonte di inquinamento, occupazioni abusive e poco trasparentì.
Gianluca Boccanera (Global Managing Director Starlight, a NextEnergy Group Company): ‘Il Gruppo NextEnergy è attivo in Italia dal 2007 ed è oggi uno dei principali operatori a livello globale nel settore delle energie rinnovabili, con più di 3 GW di impianti operativi e oltre 10 GW di nuova capacità in sviluppo. Da sempre abbiamo posto molta attenzione al concepimento e alla realizzazione di progetti che potessero coniugare la produzione di energia elettrica pulita, pratiche agricole avanzate e biologiche e iniziative di incremento di biodiversità, oltre che il coinvolgimento attivo e fattivo delle comunità locali nelle varie fasi di ciascun intervento. Il progetto ‘Terra del Solè è una dimostrazione emblematica del nostro approccio peculiare e di come un’iniziativa, che si inserisce in un territorio con diverse criticità, possa rappresentare un’opportunità di riscatto e crescita economica, sociale e ambientale, con il pieno ed aperto supporto dei principali attori a livello nazionale in ambito agricolo e ambientale come Coldiretti e Legambientè.
Roberto Mazzei (Coordinatore PSR Innovazione Campania, partner tecnico del progetto ‘Terra del solè): ‘Dalla ‘terra dei fuochì alla ‘Terra del solè. Il progetto nato a Giugliano, e supportato agronomicamente da PSR Innovazione Campania, rappresenta un’eccezione positiva per Coldiretti nell’ambito dell’agrivoltaico che risana un’area fortemente degradata. Il progetto, sviluppato su 140 ha, pone realmente al centro il ruolo degli agricoltori e la biodiversità, creando condizioni ottimali per la coltivazione e favorendo una diversità dell’area con produzioni e modelli produttivi che riflettono in pieno l’identità territoriale e i principi di sostenibilità. Questa riqualificazione territoriale, urbana e sociale, rappresenta un passo avanti per l’immagine del Sud e della Campania che si avvarrà anche di tecnologie di agricoltura di precisione e di sistemi di misurazione della qualità e sicurezza delle produzionì.
Sul ruolo strategico dell’agricoltura nella transizione energetica e sulla necessità di supportare il mondo agricolo che sceglie le tecnologie più sostenibili ed innovative, è intervenuto Ettore Prandini (Presidente di Coldiretti): ‘I fatti dimostrano che oggi è possibile produrre energia rinnovabile per sostenere la transizione green senza consumare un metro quadro di suolo agricolo fertile, mettendo al centro le imprese agricole attraverso le comunità energetiche, gli impianti solari sui tetti e l’agrivoltaico sostenibile e sospeso da terra. Soluzioni che consentono di integrare il reddito degli agricoltori con la produzione di energia rinnovabile, con una ricaduta positiva sulle colture e sul territorio. Importante, in tale ottica, lo stop al fotovoltaico selvaggio venuto dal Dl Agricoltura e fortemente sostenuto da Coldiretti, che blocca lo scempio di distese di ettari di moduli fotovoltaici a terra o di tecnologie industriali camuffate da parchi agrivoltaici che sottraggono il suolo alla sua vocazione originalè.
Francesco Lollobrigida (Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste) ha dichiarato: ‘Nell’ultimo DL Agricoltura abbiamo sancito il principio che se un terreno è agricolo deve produrre, altrimenti se fa altro deve essere definito e tassato in un altro modo. Siamo l’unico ministero che ha anticipato di 6 mesi i target del PNRR posti dalla Commissione europea per la realizzazione di impianti legati all’agrivoltaico sui tetti, non togliendo nemmeno un metro alla produzione agricola, e triplicando quella energeticà.
Luca De Carlo (Presidente della Commissione permanente industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, Senato della Repubblica): ‘L’iniziativa di oggi è fondamentale per l’importanza che il tema energia riveste nel mondo agricolo. Ci sono possibilità di sviluppo senza consumare suolo ed è questo il segnale che abbiamo lanciato in modo molto chiaro con il DL Agricoltura. L’agrivoltaico è una soluzione straordinaria che permette di coltivare e allevare il bestiame senza limitare la terra a disposizione dell’agricolturà.
Giancarlo Righini (Assessore con delega a bilancio, programmazione economica, agricoltura e sovranità alimentare, caccia e pesca, parchi e foreste, Regione Lazio) ha portato i saluti del Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, sottolineando: ‘Questo è un momento di svolta e la realizzazione dell’agrivoltaico garantisce la possibilità di coniugare le due esigenze, produzione agroalimentare e produzione energetica sostenibili. Il governo Rocca è coerente con le nuove linee guida del DL Agricoltura, che ci consente di guardare con rinnovato interesse alla produzione di energia da fonti rinnovabili senza abbandonare la possibilità di restituire terreni oggi incolti alla produzione agricolà.
Fulvio Bonavitacola (Vicepresidente e Assessore all’ambiente, Regione Campania), intervenuto in videoconferenza, ha sottolineato: ‘Ritengo molto importante l’evento odierno su agricoltura e fotovoltaico. Per decenni si è diffuso un luogo comune che ha equiparato agricoltura e arretratezza, come contraltare del binomio industria – progresso. Oggi ragioniamo su una nuova modernità, in cui l’agricoltura incrocia le nuove e più avanzate tecnologie. Questo è ancor più importante perchè tale nuovo connubio ci parla di energie alternative da fonti rinnovabili, esaltando un rapporto nuovo fra utilizzo delle risorse agricole e tutela ambientale. Adesso dobbiamo andare avanti con strategie chiare e risorse certe. Non solo agrivoltaico, ma anche comunità energetiche nelle realtà rurali delle nostre zone interne. Anche sul tema irriguo dobbiamo coniugare una nuova rete di piccoli invasi per fronteggiare il cambiamento climatico e utilizzo dell’idroelettrico come altra fonte rinnovabile. Agricoltura, energia e ambiente possono davvero viaggiare insieme verso nuovi traguardi di sviluppo dei nostri territorì.
Dominga Cotarella (Presidente di Terranostra): ‘Come Terranostra e Campagna Amica vogliamo sottolineare il ruolo centrale della multifunzionalità in campo agricolo. Infatti oltre a tutelare paesaggio, custodire il territorio, garantire qualità e salubrità alimentare, nonchè cura delle risorse idriche, la multifunzionalità agricola ha come missione anche quella della produzione di energie rinnovabili. A dimostrazione della vocazione naturale del comparto agricolo alla multifunzionalità, tendo a sottolineare il valore economico delle attività connesse, pari al 20% del pil agricolo. In particolare, il valore della produzione delle energie rinnovabili equivale a circa 2,5 miliardi. Con grande soddisfazione possiamo affermare che gli imprenditori agricoli che gestiscono le aziende multifunzionali sono sempre di più ambasciatori di un cambiamento epocale. Una ‘seminà culturale che parte spesso dai più giovani e che si sviluppa in un processo di mentoring virtuoso nei confronti di chi da più tempo vive il nostro settore. Un esempio fantastico di un’agricoltura che fa ‘agriculturà.
Al convegno è inoltre intervenuto Alessandro Noce (Direttore Generale Mercati e infrastrutture energetiche, Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica).
Le transizioni energetica ed eco-digitale, anche in agricoltura, sono una priorità assoluta per affrontare la crisi climatica e superare i combustibili fossili. I sistemi fotovoltaici ed agrivoltaici innovativi possono dare un importante contributo per una produzione agroalimentare più resiliente ai fenomeni climatici estremi e per una vera democrazia energetica dei territori, a vantaggio delle comunità rurali. Obiettivi che devono essere perseguiti con una visione sistemica, sfruttando appieno le potenzialità delle rinnovabili e sostenendo la diffusione partecipata sia dell’agrivoltaico, per le imprese del settore primario, a beneficio di una produzione agricola che continui a riconoscere nelle azioni di tutela degli ecosistemi naturali, delle biodiversità culturali e agroalimentari i suoi punti di forza, favorendo una sana transizione energetica ed ecologica nel rispetto delle tradizioni e del paesaggio; che, ad esempio, dell’eolico offshore, sempre più sostenibile e attento alla biodiversità marina, al rispetto delle rotte migratorie e fortemente sostenuto dalle politiche comunitarie, anche in considerazione delle opportunità che offre di creare zone protette in prossimità degli impianti a mare, lontano dalle coste, per il ripopolamento e il recupero degli habitat.

– Foto Fondazione Univerde –

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Suzuki ha iniziato a produrre biogas in India

ROMA (ITALPRESS) – Nell’ambito del suo piano strategico, Suzuki Motor Corporation continua a contribuire alla realizzazione di una società a zero emissioni di carbonio, riducendo l’impatto ambientale attraverso le sue iniziative sulle energie rinnovabili. A tal riguardo, in India, Suzuki Maruti ha iniziato a produrre biogas dai rifiuti alimentari e vegetali nello stabilimento di Manesar.
Suzuki-Maruti, numero 1 del mercato indiano, ha installato un impianto per la generazione e la purificazione del biogas presso lo stabilimento di Manesar, a sud est di Nuova Dehli, in India.
L’impianto, in funzione a partire da giugno 2024, ha lo scopo di generare biogas dai rifiuti alimentari della mensa dello stabilimento e dalla pianta Napier nota anche come erba elefantina, una specie erbacea perenne tropicale appartenente alla famiglia delle Poaceae, coltivata nei dintorni dello stabilimento di Manesar.
Il gas depurato viene utilizzato nel processo di produzione dei veicoli dello stesso stabilimento, nonchè come fonte di energia per la mensa aziendale. I residui invece vengono utilizzati come fertilizzante organico per l’orticoltura interna.
Si stima che l’impianto produrrà 0,2 tonnellate di biogas al giorno, il che comporterà una riduzione delle emissioni di circa 190 tonnellate di CO2 all’anno.
Suzuki-Maruti promuove in India l’uso di energie rinnovabili sotto varie forme, in particolare attraverso l’installazione di pannelli solari in ogni stabilimento e l’uso di energie rinnovabili. A partire dall’anno fiscale 2024 e per i prossimi tre anni, Suzuki-Maruti investirà un totale di 4,5 miliardi di rupie (circa 50 milioni di euro) in iniziative legate alle energie rinnovabili.

– Foto ufficio stampa Suzuki –

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Dalla BEI 100 milioni a Snam per sostenere l’efficienza energetica

LUSSEMBURGO (ITALPRESS) – La Banca europea per gli investimenti (BEI) e Snam hanno sottoscritto un finanziamento di complessivi 100 milioni di euro finalizzato a sostenere interventi di riqualificazione energetica di edifici pubblici e misure di efficientamento energetico per attività industriali. Si tratta di un finanziamento-quadro utilizzabile in più tranche entro un periodo di 3 anni. Ciascuna tranche avrà una durata complessiva massima di 15 anni.
Questi progetti, che saranno sviluppati da Renovit, società del Gruppo Snam dedicata all’efficienza energetica, contribuiranno a migliorare l’efficienza energetica di oltre 400 edifici pubblici e privati in Italia, oltre che a produrre energia pulita per una potenza complessiva di circa 24 MW grazie all’installazione di pannelli solari. Secondo stime della BEI, questi interventi contribuiranno a produrre energia rinnovabile pari al consumo energetico annuo di oltre 10 mila famiglie italiane e genereranno un risparmio energetico annuo di 84 GWh.
Questo progetto consolida ulteriormente la relazione ultradecennale fra la BEI e Snam, con finanziamenti in essere per un totale di quasi 1,5 miliardi di euro. Il finanziamento è in linea con gli obiettivi climatici dell’Unione Europea e con quelli del piano REPowerEU, che la BEI si è impegnata a sostenere con 45 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi entro il 2027.
“Questo accordo rappresenta un passo significativo verso un futuro più verde e sostenibile per l’Italia, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale degli edifici, responsabili per circa il 40% delle emissioni di CO2 totali in Europa”, ha dichiarato Gelsomina Vigliotti, Vicepresidente della BEI.
“Promuovere interventi di efficientamento energetico è essenziale per garantire l’autonomia energetica europea e per ridurre i costi delle bollette dei cittadini e delle imprese”, ha aggiunto.
“Il finanziamento concesso dalla BEI è un ulteriore, importante tassello nel percorso di finanza sostenibile intrapreso da Snam nel corso di questi anni e per il quale abbiamo fissato obiettivi ambiziosi”, ha commentato Luca Passa, Chief Financial Officer di Snam. “Siamo particolarmente lieti del sostegno della BEI perchè riconosce l’impegno concreto del Gruppo Snam nel contribuire alla transizione energetica del Paese, in questo caso attraverso interventi strutturali che renderanno gli edifici pubblici e industriali ancora più sostenibili”, ha proseguito.

– Foto ufficio stampa Snam –

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Edison, 7 nuovi impianti fotovoltaici da 45 MW in Piemonte

MILANO (ITALPRESS) – Edison annuncia la realizzazione, tramite la controllata Edison Rinnovabili, di sette nuovi impianti fotovoltaici in Piemonte, nelle province di Alessandria e di Torino, per una potenza complessiva di 45 MW.
Grazie all’entrata in esercizio di questi impianti, Edison – operatore integrato dallo sviluppo alla realizzazione, gestione e manutenzione – conferma il suo percorso di crescita nello sviluppo e realizzazione di nuova capacità rinnovabile, che prevede di investire 5 miliardi di euro tra il 2023 e il 2030, per accrescere l’installato green dagli attuali 2 GW a 5 GW e così contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione del Paese.
«Accresciamo la nostra capacità installata da fotovoltaico in una regione per noi particolarmente strategica, in cui siamo presenti anche con le nostre 46 centrali idroelettriche con cui contribuiamo alla crescita sostenibile del territorio e alla creazione di valore per la sua comunità», dichiara Marco Stangalino, Executive Vice Presidente Power Asset di Edison. «Con la realizzazione dei nuovi impianti solari nelle province di Torino e Alessandria, muoviamo un passo in avanti nella messa a terra di nuova energia rinnovabile al fine di raggiungere il 40% di produzione green nel nostro mix produttivo entro il 2030».
Nel dettaglio, quattro dei sette nuovi impianti realizzati sono entrati in esercizio negli scorsi mesi; tre invece, i cui lavori sono terminati nel 2023, sono in attesa dell’allaccio alla rete elettrica nazionale, che dovrebbe verificarsi entro la fine del 2024. A questi si aggiungono altri due impianti fotovoltaici, già in precedenza nel portafoglio di Edison, in provincia di Alessandria e in esercizio dal 2011.
I nove impianti hanno una producibilità di 70 GWh all’anno, in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di 26 mila famiglie ed evitare l’emissione in atmosfera di oltre 30 mila tonnellate di CO2.
In linea con la sua politica di sostenibilità, inoltre Edison informa di aver avviato una collaborazione con i comuni limitrofi agli impianti per l’implementazione di una serie di progettualità come la riqualificazione delle aree verdi, la piantumazione di alberi, l’installazione di punti di ricariche per e-bike, segnaletiche stradali, arredo urbano e attività di efficientamento energetico dei corpi illuminanti.
«Con la consegna di questo ulteriore 45 MW in Piemonte, Edison conferma il suo impegno nel raggiungimento degli obiettivi indicati nel piano strategico al 2030, che prevede investimenti per 10 miliardi di euro nel decennio di cui l’85% in linea con i Sustainable Development Goals (SDG’s) dell’Organizzazione delle Nazioni Unite – si legge in una nota -. A fine piano, il portafoglio di attività vedrà la generazione elettrica rinnovabile rappresentare oltre il 45% della redditività del gruppo, i servizi ai clienti industriali, domestici e alla pubblica amministrazione contribuiranno per circa un quarto, il gas e la produzione termoelettrica ne rappresenterà il 30%».

– Foto ufficio stampa Edison –

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Arera, nel terzo trimestre bollette dei clienti vulnerabili +12%

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ROMA (ITALPRESS) – Dal 1° luglio termina il servizio di Maggior Tutela per 3,7 milioni di clienti domestici non vulnerabili, che passeranno automaticamente al Servizio a Tutele Graduali con il fornitore selezionato tramite asta. Delle circa 30,2 milioni di utenze domestiche, 22,7 milioni sono oggi servite nel mercato libero, mentre 7,5 milioni sono rimaste o rientrate nella Maggior Tutela (3,8 milioni clienti vulnerabili che continueranno ad essere serviti in tutela e 3,7 milioni di non vulnerabili che passeranno al Servizio a Tutele Graduali). Le condizioni di fornitura del Servizio a Tutele graduali cui saranno trasferiti i clienti non vulnerabili oggi risultanti in Maggior Tutela dureranno poco meno di tre anni (fino al 31 marzo 2027) al termine dei quali, in mancanza di una scelta espressa, i clienti continueranno a essere riforniti dallo stesso venditore, ma sul mercato libero. Le condizioni economiche del Servizio a Tutele Graduali sono uguali in tutta Italia e includono la componente in quota fissa denominata “parametro gamma” pari a -72,65 euro/Pod/anno. Tale componente verrà aggiornata annualmente dall’Autorità in funzione del numero di clienti riforniti nel Servizio a Tutele Graduali. Le condizioni economiche relative alla Spesa per la materia energia comprendono anche una componente a copertura dei costi di approvvigionamento dell’energia pari alla media mensile dei valori a consuntivo del prezzo all’ingrosso (PUN ex post) e una componente a copertura dei costi del dispacciamento.
Dalla somma del “parametro gamma” con la riduzione delle componenti di commercializzazione in Maggior Tutela, da 58 a 41 euro/Pod/anno, si arriva, sulla base degli elementi a oggi disponibili, a un valore per il Servizio a Tutele Graduali di circa -113 euro l’anno rispetto alla Maggior Tutela.
Si ricorda, a tal proposito, che i clienti domestici elettrici non vulnerabili già passati al mercato libero hanno il diritto di rientrare nel servizio di Maggior Tutela fino al 30 giugno 2024, mentre i clienti domestici vulnerabili manterranno sempre il diritto di rientrare nel servizio di Maggior Tutela.
Per farlo occorre rivolgersi all’esercente il servizio di Maggior Tutela del proprio Comune. ARERA ha pubblicato sul proprio sito l’elenco degli esercenti la Maggior Tutela e la modalità per ricercarli in base al Comune. In alternativa è possibile chiamare lo Sportello per il Consumatore al numero verde 800.166.654.
Sono clienti vulnerabili coloro che si trovano in una delle condizioni tra: più di 75 anni, percettore di bonus sociale, soggetto a disabilità (L.104/92), residente in un modulo abitativo di emergenza o isola minore non interconnessa.
Per i clienti vulnerabili ARERA continuerà ad aggiornare trimestralmente le condizioni economiche della Maggior Tutela fino all’espletamento delle aste previste dal Decreto-legge 181/23 (c.d. Dl ‘sicurezza energetica’). Inoltre, in occasione del primo aggiornamento per i soli clienti vulnerabili, l’Autorità ha aggiornato il valore delle componenti di commercializzazione (Pcv e dispBT) per la Maggior Tutela, che passano da 58 euro/Pod/ anno a 41 euro/Pod/anno.
Dall’odierno aggiornamento – il primo per i soli clienti vulnerabili – il calcolo sarà effettuato considerando per il “cliente tipo” consumi di 2.000 kWh/anno, più rispondenti ai consumi effettivi di un ‘cliente medio’, e pubblicato sul sito dall’Autorità insieme con quello consueto calcolato su 2.700 kWh/anno. L’aggiornamento per il prossimo trimestre luglio-settembre 2024, per la bolletta elettrica del cliente tipo segna quindi un +12%. Si è infatti arrestato il trend ribassista dei prezzi del gas naturale e dell’energia elettrica, che ha caratterizzato l’ultimo trimestre del 2023 e l’inizio del 2024.
Le stime del prezzo dell’energia (PUN) per il prossimo trimestre sono in aumento a circa 109 euro/MWh. In termini di effetti finali, la spesa per il cliente tipo nell’anno scorrevole3 (compreso tra il 1° ottobre 2023 e il 30 settembre 2024) sarà di circa 514 euro, riavvicinandosi ai livelli precedenti alle crisi, segnando un -41,1% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° ottobre 2022- 30 settembre 2023). Nel dettaglio delle singole componenti in bolletta, il prezzo finale per cliente tipo (con consumi annui di energia elettrica pari a 2.000 kWh) risulta così di 24,32 centesimi di euro al kWh, comprensivo di imposte, contro i 21,71 centesimi di euro al kWh del trimestre precedente. La variazione del +12% è sostanzialmente legata all’aumento complessivo della spesa per la materia energia (+23,8%).
Restano invariate, invece, le tariffe di rete (Trasporto e gestione contatore) e gli oneri generali di sistema.
“Siamo in presenza di un momento importante per l’evoluzione del mercato elettrico. L’autorità si è attivata per tempo per consentire un passaggio al mercato libero progressivo, rispettoso delle scelte dei consumatori e in grado di evitare incrementi dei costi legati alla transizione. È importante la collaborazione che il sistema bancario sta garantendo per assicurare la continuità anche sul tema dei sistemi di pagamento automatici delle bollette, ad ulteriore garanzia dei clienti – afferma Stefano Besseghini, presidente Arera –. Dal 1° luglio il focus dell’autorità si concentrerà sul monitoraggio della evoluzione delle condizioni di mercato, per permettere ai consumatori di avere quella chiarezza delle condizioni che è prerequisito di qualunque scelta”.
In occasione dei cambiamenti legati al termine del servizio di Maggior Tutela dell’elettricità, l’Autorità ha rafforzato tutti gli strumenti attualmente a disposizione dei consumatori, presentandoli con la campagna informativa “CHIEDI ALL’ARERA” – ideata per affiancare le altre azioni istituzionali di comunicazione. Oltre alla diffusione di uno spot tv e radio, ogni settimana l’Autorità pubblica attraverso i profili social video tutorial dedicati alle forniture dell’energia. I consumatori possono inoltre trovare consigli e informazioni sul sito arera.it, sulla pagina Facebook “Il Portale Offerte”, sui profili ARERA su X e LinkedIn e sull’Atlante per il consumatore, una guida che riassume tutele, garanzie e diritti previsti dalle norme finora stabilite dall’Autorità. Per un contatto telefonico anziché digitale, l’Autorità ricorda il numero verde dello Sportello per il consumatore 800.166.654. Il prossimo 9 luglio, in occasione della Relazione annuale di Arera a Parlamento e Governo, saranno fornite ulteriori statistiche sul passaggio da maggior tutela a libero mercato e viceversa e sui cambiamenti del mercato di luce e gas, in aggiunta ai dati statistici definitivi 2023 su tutti i settori di competenza dell’Autorità.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).