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WindTre e Acea Energia estendono la partnership in tutta Italia

ROMA (ITALPRESS) – WindTre e Acea Energia estendono la loro collaborazione per promuovere e commercializzare l’offerta “WindTre Luce&Gas Powered by Acea Energia” su tutto il territorio nazionale, dopo un periodo di avvio graduale del servizio che nel 2021 ha già coinvolto 12 regioni italiane. Da oggi, infatti, saranno più di 2.000 i punti vendita dell’operatore di tlc abilitati alla distribuzione delle soluzioni per la fornitura di elettricità e gas.
La partnership unisce la forza commerciale, i valori di trasparenza, qualità e vicinanza al cliente del brand WindTre all’esperienza e alla competenza di ACEA Energia nella gestione dei servizi di luce e gas. L’obiettivo è quello di proporre un’offerta all’insegna della chiarezza e dell’affidabilità.
Per Gianluca Corti, Chief Commercial Officer di WindTre, “con il lancio su scala nazionale, ‘WindTre Luce&Gas’ arricchisce ulteriormente il nostro portafoglio di offerte come riferimento unico per una gestione semplice, trasparente e al giusto prezzo di tutte le utenze della casa: telecomunicazioni ed energia”.
“L’estensione della collaborazione con WindTre – spiega il presidente di ACEA Energia Valerio Marra – su tutto il territorio nazionale si inserisce perfettamente all’interno della nostra strategia di sviluppo, basata sulla vicinanza al territorio e sulla diversificazione dei canali di distribuzione, in linea con le iniziative che hanno caratterizzato il 2021 dell’azienda”.
I clienti potranno accedere al prezzo all’ingrosso dell’energia e del gas, con un contributo fisso mensile indipendente dai consumi. Inoltre, l’energia elettrica delle soluzioni “WindTre Luce&Gas Powered by ACEA Energia” proviene al 100% da fonti rinnovabili. L’offerta è aperta a tutti, per i clienti WindTre è previsto uno sconto dedicato sul contributo fisso mensile.
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Energia, Cingolani “Accelerare sull’installazione delle rinnovabili”

ROMA (ITALPRESS) – “Il caro energia? La situazione è molto complessa, dipende dalle proiezioni dei prossimi mesi, sono subentrate condizioni geopolitiche abbastanza complesse, gli analisti concordano sul fatto che ci sarà una stabilizzazione del gas in futuro ma non sarà così imminente”. Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, nel corso di un’audizione delle commissioni riunite Attività produttive della Camera e Industria del Senato.
“Serve una strategia complessiva per la riduzioni di prezzi dell’energia – ha aggiunto – e devo dire che in Europa, tutti i paesi si sono comportati nello stesso modo. Ci sono interventi che possono essere presi in autonomia e azione di medio lungo termine, che richiedono una concertazione a livello europeo”.
“Stiamo pensando ad una revisione del mercato elettrico che va sviluppata su base europea. Noi comunque dobbiamo continuare ad accelerare il tasso di installazione delle rinnovabili e di tutte le infrastrutture necessarie alla decarbonizzazione. Quindi la semplificazione è fondamentale, e poi i nuovi incentivi”, ha sottolineato il ministro, spiegando che “questa è una strada maestra non procastrinabile, dobbiamo farlo subito. Prima avremo il nostro parco di rinnovabili, prima certe trasformazioni importanti diventeranno vantaggiose e possibili. Infine dobbiamo proteggere i consumatori più esposti al caro energia”.
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Ugl “La ripresa passa anche dall’indipendenza energetica”

ROMA (ITALPRESS) – “Indipendenza energetica e sviluppo sostenibile. Eolico, Fotovoltaico, Idroelettrico, Gas Naturale”. Questo il tema dell’evento promosso dall’UGL, che si è tenuto a Roma, per porre l’attenzione sull’aumento dei costi energetici e sull’importanza di nuovi investimenti per garantire l’indipendenza energetica e la tutela dell’industria nazionale.
Per Paolo Capone, segretario generale dell’UGL “l’incremento del costo energetico è una minaccia che rischia di compromettere seriamente la ripresa del Paese con riflessi drammatici sulle famiglie e sulle imprese. Preoccupa, inoltre, l’impatto sui prezzi e sui costi di produzione della cosiddetta ‘greenflation’, ossia l’incremento dei prezzi causato dalle politiche eccessivamente green. E’ fondamentale – ha rilevato Capone – aprire un dibattito senza veti ideologici sulle strategie che occorre attuare per garantire l’indipendenza energetica dell’Italia. Come UGL, chiediamo la convocazione di un tavolo di confronto fra Governo e parti sociali per discutere di transizione energetica, utilizzo di fonti alternative come il gas, nucleare di nuova generazione, idrogeno e CCS (Capture Storage CO2). In questa fase più che mai – ha concluso Capone – è centrale il ruolo degli investimenti in ricerca e sviluppo per superare le criticità del sistema industriale nazionale e delle imprese energivore. L’obiettivo è quello di prevenire possibili stop produttivi che avrebbero riflessi occupazionali allarmanti”.
Il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha ringraziato l’Ugl “per l’attenzione sul tema dell’emergenza economica e occupazionale legata al caro dei costi energetici. A medio lungo termine occorre riconsiderare la scelta del nucleare che inquina di meno, impatta di meno ed è meno pericoloso garantendo maggiore continuità – ha sottolineato Salvini -. Paesi come la Finlandia e la Svezia producono tramite nucleare quasi la metà del fabbisogno energetico. Per quanto riguarda le soluzioni a breve termine domani ci sarà un tavolo al Mise e in settimana auspichiamo un primo decreto per affrontare il tema del caro energia. E’ necessario un incremento dell’estrazione di gas. Nel 2022 l’extra costo della luce per le imprese sarà pari a 30 miliardi di euro e se aggiungiamo il costo del gas includendo anche le famiglie arriviamo a 50 miliardi di euro. Si tratta di un’emergenza strutturale, pertanto serve uno scostamento di bilancio da almeno 30 miliardi di euro”.
Per Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia, “anni di politiche dei no hanno evitato che tante infrastrutture nel nostro Paese si realizzassero. Per il futuro serve un approccio diverso. Siamo favorevoli a uno scostamento di bilancio necessario per investire sull’adeguamento della rete infrastrutturale. L’Italia non ha più investito nella costruzione di un know-how sul nucleare, scelte che paghiamo a caro prezzo oggi. Per arrivare alla transizione green serve accelerare l’estrazione di gas naturale e la ricerca sul nuovo nucleare”.
Secondo Chiara Braga, deputata del Pd, “è importante ragionare su tutte le ipotesi, compreso uno scostamento di bilancio, ma serve concretezza. Il gas resta una fonte di transizione necessaria. Il nucleare è una scelta antieconomica e non praticabile per il nostro Paese. Le scorie sono ugualmente prodotte. E’ giusto preservare la ricerca ma proporlo come soluzione è scorretto per famiglie e imprese”.
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Arera, approvato il nuovo quadro strategico 2022-2025

MILANO (ITALPRESS) – Approvato il Quadro Strategico 2022-2025 di ARERA che, dopo la fase di consultazione con tutti gli stakeholder, stabilisce gli obiettivi che faranno da guida per lo sviluppo della regolazione dell’Autorità dei prossimi quattro anni nei settori dell’energia elettrica, del gas, dell’acqua, dei rifiuti e del telecalore. Al centro del Quadro Strategico la tutela e la consapevolezza del consumatore, attraverso strumenti e comunicazione, la digitalizzazione e la transizione energetica ‘giustà e sostenibile a livello trasversale nei settori energetici e ambientali, il miglioramento delle infrastrutture, dei servizi e della concorrenza. Particolare attenzione anche ai nuovi temi delle Comunità energetiche, la mobilità elettrica, la decarbonizzazione con rinnovabili e idrogeno pulito.
Al fine di orientare la propria regolazione strategica verso obiettivi di sostenibilità sociale, economica e ambientale e accrescere in tale ottica la propria accountability verso gli stakeholder, l’Autorità ha poi stabilito di associare gli obiettivi del Quadro Strategico ad uno o più obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.
La struttura e i contenuti del Quadro Strategico – suddivisi in temi trasversali a tutti i comparti e approfondimenti su singoli settori – sono articolati su due livelli: gli obiettivi strategici e le linee di intervento. Gli obiettivi inquadrano la strategia complessiva basata sullo scenario attuale e di medio termine, con riferimento sia agli ambiti trasversali a tutti i settori (centralità del consumatore, innovazione di sistema, semplificazione, trasparenza ed enforcement del quadro regolatorio), sia agli ambiti specifici dell’area Ambiente ed Energia e conformi alla normativa nazionale e internazionale.
Le linee di intervento descrivono sinteticamente le principali misure e azioni che l’Autorità intende condurre per la realizzazione di ciascun obiettivo strategico.
In particolare, il Quadro Strategico è stato approvato dopo un articolato processo di consultazione, attraverso le audizioni annuali ARERA ad esso dedicate (a cui hanno partecipato 58 rappresentanti degli stakeholder, tra associazioni dei consumatori e degli utenti, ambientaliste, sindacali, delle imprese e dei lavoratori, Istituzioni, Enti Locali, Università, privati ecc.), e con il documento di consultazione vero e proprio a cui sono giunte ulteriori 13 osservazioni. Le 51 memorie delle audizioni e le osservazioni pervenute sono disponibili sul sito dell’Autorità.
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Al via test Enea-PoliTo per energia elettrica da onde del mare

ROMA (ITALPRESS) – Enea e Politecnico di Torino hanno messo a punto la versione 2.0 del PEWEC , il convertitore di onde marine in energia elettrica per il Mediterraneo, dove le onde sono di piccola altezza e alta frequenza. Questo sistema low-cost di produzione di energia dal mare si presenta particolarmente interessante per le tante piccole isole italiane non autosufficienti energeticamente, dove la fornitura di elettricità è garantita da costose e inquinanti centrali a gasolio.
Il nuovo sistema galleggiante, simile a uno scafo di forma semicircolare da posizionare in mare aperto, è in grado di produrre energia elettrica sfruttando l’oscillazione del dispositivo per effetto delle onde. Enea e Politecnico di Torino stanno lavorando ora alla realizzazione del progetto preliminare del PEWEC in scala 1:1 da installare lungo le coste “più energetiche” del Mediterraneo, come ad esempio la costa occidentale della Sardegna e il Canale di Sicilia.
Il dispositivo da 525kW sarà lungo 15 metri, largo 23 e alto 7,5 per un peso comprensivo di zavorra di oltre 1.000 tonnellate. Il team di ricercatori inoltre sta studiando la riduzione dei costi del dispositivo e l’aumento dell’efficienza di trasformazione dell’energia, tramite l’adozione di materiali a basso costo e l’integrazione di pannelli fotovoltaici. Ciò garantirà un abbattimento del costo dell’energia, rendendo il dispositivo competitivo rispetto alle altre tecnologie rinnovabili più mature. L’installazione del PEWEC può arrivare a soddisfare del tutto il fabbisogno energetico di isole medio-piccole che basano il proprio approvvigionamento di energia su impianti a combustibili fossili. Queste tecnologie sono implementabili non soltanto nella fornitura di energia elettrica per usi domestici o civili, ma anche industriali (ad esempio nell’acquacoltura).
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Edison entra in HydrogenPark

VENEZIA (ITALPRESS) – Edison ha fatto il suo ingresso in Hydrogen Park. La società leader della transizione energetica nel Paese, tra i primari produttori nazionali di energia, è entrata nel Consorzio per l’idrogeno di Porto Marghera con il 9,732% delle quote. Hydrogen Park è nato a Porto Marghera nel 2003 con lo scopo di realizzare sperimentazioni su scala industriale nel settore dell’idrogeno. L’esperienza maturata e l’integrazione delle infrastrutture esistenti permettono oggi al Consorzio di essere il primo punto di applicazione della strategia energetica europea basata sulla molecola verde.
“Un importante risultato per il nostro territorio – commenta il presidente di Confindustria Venezia area metropolitana di Venezia e Rovigo, Vincenzo Marinese -. La competenza di Edison nell’ambito delle rinnovabili permetterà di consolidare il primato dell’Hydrogen Valley di Porto Marghera, il distretto dell’idrogeno dell’area vasta metropolitana”.
“Hydrogen Park applica nel nostro territorio la strategia europea per l’idrogeno, che intende favorire la transizione verde del patrimonio industriale. L’ingresso di Edison nel Consorzio imprime un’accelerazione a questo processo. In particolare, assicura quantitativi di rinnovabili potenzialmente illimitati per produrre idrogeno verde, che è fondamentale per garantire l’approvvigionamento dei distretti industriali altamente energivori. E’ per tali ragioni che accolgo con soddisfazione la volontà di Edison di integrarsi nella progettualità di Hydrogen Park per il Nordest”, afferma il presidente di Hydrogen Park Andrea Bos. “Siamo lieti di aderire ad Hydrogen Park, portando le nostre competenze di operatore energetico impegnato nella transizione energetica del Paese al servizio di un distretto, quello di Marghera Levante, che ci vede da sempre protagonisti -dichiara Giovanni Brianza, Executive Vice President Servizi Energetici e Ambientali di Edison -. L’idrogeno avrà un ruolo fondamentale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e Marghera Levante, dove la società sta portando avanti importanti investimenti per la realizzazione del termoelettrico più efficiente d’Europa, si candida ad essere sempre più un centro di sperimentazione e innovazione in Italia per l’impiego di queste tecnologie”.
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Snam, accordo con Tenova per decarbonizzare la metallurgia

SAN DONATO MILANESE (ITALPRESS) – Un accordo per promuovere la decarbonizzazione del settore metallurgico in Italia e all’estero: Snam, principale operatore di infrastrutture energetiche in Europa, e Tenova, società leader nello sviluppo e fornitura di soluzioni sostenibili per la green transition dell’industria metallurgica, si sono impegnate a condurre studi strategici e analisi di mercato congiunti per realizzare apposite infrastrutture e sistemi di produzione dei metalli attraverso l’utilizzo di idrogeno verde.
L’obiettivo è sviluppare soluzioni integrate pronte all’uso e testate in impianti industriali per consentire una sostanziale riduzione delle emissioni di CO2 e NOx nel processo produttivo, dalla fusione alla trasformazione dei semilavorati metallici.
“Con questo accordo – ha affermato Cosma Panzacchi, EVP Hydrogen di Snam – sviluppiamo ulteriormente la nostra rete di collaborazioni, sperimentazioni e progetti per introdurre l’idrogeno verde in importanti processi produttivi come quello metallurgico. L’idrogeno è considerato essenziale per abbattere le emissioni derivanti dalla produzione di acciaio e altri metalli e da tutti i settori hard-to-abate come il cemento, la ceramica, la chimica e la raffinazione. Snam intende dare il proprio contributo in termini di tecnologie e competenze affinchè la transizione verso l’idrogeno in queste filiere vitali per l’economia italiana avvenga il più velocemente possibile”.
Snam metterà a disposizione le proprie competenze nelle tecnologie e nel trasporto dell’idrogeno, mentre Tenova contribuirà con il suo know-how in particolare sui sistemi di combustione di riscaldo e il trattamento termico e i forni fusori ad arco elettrico. La collaborazione tra Tenova e Snam si svilupperà sia attraverso test specifici presso il laboratorio in fase di realizzazione nel quartier generale di Tenova a Castellanza (Varese), sia attraverso installazioni e test di produzione direttamente in siti industriali.
“Tutti parlano di idrogeno verde, ma la realtà è che il suo approvvigionamento e l’utilizzo sono ancora limitati e, contemporaneamente, le pressioni per mitigare il cambiamento climatico si fanno sempre più forti. Per questo motivo stiamo sviluppando una soluzione ready-to-use per i nostri clienti, direttamente nei loro siti produttivi. Le competenze di Snam e Tenova sono complementari, e insieme siamo pronti a raccogliere la sfida della decarbonizzazione, obiettivo per cui Tenova lavora da anni grazie a soluzioni che ci rendono i partner tecnologici ideali per migliorare le performance ambientali senza compromettere quelle economiche”, ha commentato Roberto Pancaldi, CEO di Tenova.
I sistemi di combustione di Tenova, parte integrante dell’accordo con Snam, rappresentano una soluzione estremamente innovativa e unica sul mercato. Innanzitutto, permettono di ridurre le emissioni di CO2 in modo progressivo e flessibile. Questi sistemi, una volta installati, possono funzionare con una miscela di idrogeno e gas naturale in percentuali variabili, fino a utilizzare idrogeno al 100%, mantenendo le emissioni abbondantemente al di sotto dei limiti più restrittivi. Inoltre, possono essere integrati con tecnologie 4.0 avanzate, offrendo notevoli vantaggi in termini di gestione e manutenzione, grazie all’infrastruttura digitale di Tenova.
Attraverso il know-how maturato sulle tecnologie e il trasporto dell’idrogeno, Snam potrà garantire una integrazione ottimizzata lungo tutta la catena di valore, rispondendo in tal modo alle esigenze del settore.
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Caro bollette, Starace “Per Enel nessun profitto extra”

ROMA (ITALPRESS) – “Il caro gas finirà, poi tornerà, poi ricomincerà. Il gas è il fratello minore del petrolio e ha i suoi stessi geni, è volatile da sempre. Ora dobbiamo limitare gli aumenti, e mi pare che in questo momento il governo lo stia facendo bene, e poi agire strutturalmente su due fronti: ridurre la nostra dipendenza da questa commodity preziosa ma troppo instabile, orientandoci sempre di più verso le rinnovabili, e ammortizzare la volatilità intrinseca del gas facendo contratti su tempi più lunghi”. Lo dice l’amministratore delegato e direttore generale di Enel, Francesco Starace, in un’intervista al quotidiano La Repubblica.
“In molte parti del mondo si fa, mentre in Europa dal 2003 si è scelto di privilegiare un mercato a breve termine, pensando che favorisse i consumatori – prosegue -. Ma oggi non è più il caso di comprare energia giorno per giorno. I primi nostri grandi clienti lo hanno capito e stanno cambiando la loro strategia di acquisto proprio in questa direzione”.
Il premier Mario Draghi parla degli ottimi profitti delle aziende energetiche, e la Lega propone di tassare gli extraprofitti. Alla domanda se sia mai arrivata una richiesta ufficiale in questo senso, l’ad di Enel risponde: “Mai. Anche per il semplice fatto che noi non abbiamo fatto extraprofitti. Noi produciamo il 18% dell’energia prodotta in Italia e la vendiamo direttamente ai nostri clienti, al mercato libero a prezzi fissati due o tre anni prima, come facciamo d’altronde in Spagna e in tutto il resto dei mercati in cui siamo presenti. Quindi anche ora, avendo già venduto la nostra energia, non abbiamo avuto extraprofitti e i nostri clienti, che hanno avuto i prezzi fissati tempo fa, sono al riparo da questa volatilità del gas. Non siamo tra quelli che hanno beneficiato della lotteria del gas”.
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