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Organizzazione e risorse umane, sfide green industria energetica

ROMA (ITALPRESS) – “La transizione energetica passa necessariamente attraverso l’aggiornamento delle competenze professionali esistenti e la creazione di nuovi profili e modelli di lavoro per affrontare le sfide dello sviluppo sostenibile”. Lo ha ribadito il presidente di Confindustria Energia, Giuseppe Ricci, nell’evento ospitato dal Cnel, alla presenza del presidente Tiziano Treu, per presentare lo studio “L’industria energetica, protagonista del cambiamento. Leggere lo scenario per le nuove competenze”, realizzato da Confindustria Energia in collaborazione con il Censis.
Le forti trasformazioni in atto per essere efficaci, infatti, dovranno rispondere alle esigenze di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Di qui l’impegno della Federazione delle Associazioni del comparto energia lungo la filiera di produzione e distribuzione di energia tradizionale, rinnovabile e innovativa.
“Oltre all’approfondimento degli aspetti industriali e della trasformazione dei processi produttivi, Confindustria Energia – ha ribadito Ricci – ha individuato nel tema delle competenze un aspetto prioritario per l’implementazione degli importanti cambiamenti che ci attendono e per monitorare le iniziative introdotte dalle aziende sia per valorizzare il patrimonio di know-how e le professionalità già esistenti, che nella ricerca e sviluppo di nuove figure professionali capaci di esaltare in pieno il potenziale della transizione energetica”.
La competizione tra le aziende è per le risorse umane. Come si evince dallo Studio del Censis, sono le competenze, infatti, che spostano in avanti la capacità produttiva, che lanciano le sfide aziendali. Non è la gerarchia interna, più o meno ordinata, a fare la differenza. C’è bisogno di soggetti talentuosi, molto motivati ed è cresciuta progressivamente la domanda di personale con competenze digitali avanzate, in grado supportare i percorsi evolutivi e la “transizione digitale” delle aziende di qualsivoglia settore produttivo.
“Le aziende, in sostanza – ha spiegato Ricci – dovranno sempre più fare leva su tutte le tecnologie disponibili, su passione, professionalità, etica e innovazione; dovranno essere in grado di stringere partnership di filiera per valorizzare le complementarietà e le differenze tra i diversi attori dell’energia. Il percorso non sarà nè facile nè veloce, occorrerà adottare un approccio concreto e pragmatico, che sia in grado di individuare soluzioni che massimizzino l’efficacia e l’efficienza e siano sostenibili nel tempo”.
“L’industria dell’energia – ha sottolineato Claudio Spinaci, vicepresidente di Confindustria Energia e coordinatore dello studio” – è la somma di diverse componenti ognuna delle quali sarà necessaria per arrivare al traguardo finale della decarbonizzazione. Oggi in Italia il 78% dell’energia è prodotta da fonti fossili e nei trasporti il 92% del fabbisogno è soddisfatto dai prodotti petroliferi. Le rinnovabili, per quanto destinate a crescere sempre di più, sono in grado di sostituirsi solo parzialmente alle fonti tradizionali. Lo Studio offre una serie di spunti su un comparto industriale che si deve trasformare per rispondere ai sempre più ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti. In questo contesto, serviranno nuovi assetti industriali e forme organizzative in grado di rispondere a questa sfida in modo dinamico e flessibile. Necessario adeguare le attrezzature, gli impianti di produzione e le competenze delle risorse umane, mantenendo il livello di affidabilità e sicurezza raggiunte nei decenni dai settori di produzione tradizionali”.
“La visione inclusiva – ha concluso il presidente Ricci – rappresenta per la Federazione la leva per raggiungere gli importanti obiettivi di decarbonizzazione posti, da ultimo, dal Pacchetto europeo Fit for 55 che si prefigge di ridurre le emissioni climalteranti del 55% al 2030 e che si traduce per l’Italia nell’impegno di ridurre le emissioni di 160 Mt CO2 nel prossimo decennio. Per questo la Federazione dedica particolare attenzione ai meccanismi di riconversione e trasformazione dei processi produttivi esistenti e alla crescita di nuovi modelli di business, che potranno portare valore economico e sociale sui territori nonchè contribuire agli obiettivi ambientali in modo sostenibile; al contempo richiederanno riorganizzazione delle competenze professionali esistenti e nuovi profili e metodi di lavoro”.
All’evento, moderato dal professor Angelo Pandolfo, sono intervenuti oltre al Presidente del CNEL, Tiziano Treu e al Segretario Generale del CENSIS, Giorgio De Rita, che ha illustrato i risultati dello Studio, il Segretario Generale della UILTEC-UIL, Paolo Pirani e il Direttore di Fondirigenti, Massimo Sabatini. Ha concluso i lavori il segretario generale del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Bianchi.
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Draghi “Per l’energia servono soluzioni strutturali ed europee”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Ci sono posizioni molto diverse e divisive nel Consiglio Europeo. Vedremo quale sarà la proposta della Commissione”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa dopo il Consiglio Europeo a Bruxelles, in merito all’energia.
“La Commissione Europea ha proposto per il momento soluzioni di breve periodo, ma servono soluzioni strutturali. Serve una strategia che punti all’autonomia strategica dell’Unione Europea sull’energia, e per questo nel lungo periodo non bisogna dipendere dal gas fornito da altri Paesi”, ha sottolineato Draghi.
“Nel lungo periodo è sulle rinnovabili che dobbiamo puntare – ha proseguito il premier -. Difficile rinunciare al gas immediatamente. Ma il punto di arrivo deve essere quello delle rinnovabili. Sul nucleare alcuni Paesi hanno chiesto di prevederlo come le energie pulite, ma per il momento bisogna continuare sulle rinnovabili che conosciamo”.
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I player del gas di 13 Paesi si alleano per l’idrogeno in Europa

MILANO (ITALPRESS) – Gli operatori della distribuzione del gas naturale (DSO) giocano un ruolo decisivo nell’accelerare l’atteso sviluppo dell’idrogeno quale driver principale del processo di transizione energetica in Europa.
Da molti anni i DSO europei garantiscono un sistema di distribuzione del gas sicuro ed efficiente, anche dal punto di vista economico, e hanno sviluppato conoscenze ed esperienze oggi cruciali per la trasformazione e l’utilizzo delle infrastrutture esistenti per la distribuzione dei nuovi gas, in coerenza con gli obiettivi UE di decarbonizzazione delle economie.
Oggi gli operatori della distribuzione del gas di 13 Paesi europei, tra cui il maggiore player italiano Italgas, hanno dato vita all’iniziativa “Ready4H2”, un progetto che si prefigge di combinare le rispettive competenze e stabilire come, partendo da reti di distribuzione del gas Hydrogen Ready, si possa contribuire alla costruzione di un solido mercato europeo dell’idrogeno. Con questa iniziativa i distributori vogliono assicurarsi che le loro competenze peculiari e quelle sviluppate attraverso i rapporti di collaborazione con tutti gli altri attori della filiera dell’idrogeno vengano messe a disposizione dei decisori europei e nazionali nell’ambito del processo di definizione delle politiche pubbliche a supporto di un’economia dell’idrogeno.
“I DSO e le reti di distribuzione del gas naturale – ha detto Paolo Gallo, amministratore delegato di Italgas – rappresentano il fattore chiave per sbloccare il potenziale dell’idrogeno in Europa. Grazie alla capillarità delle reti sul continente, i DSO possono concorre alla realizzazione di un sistema infrastrutturale integrato dell’idrogeno. L’infrastruttura di distribuzione è particolarmente efficace nel collegare tra loro la produzione e il consumo decentralizzati attraverso efficaci sistemi di immissione in rete. Vogliamo condividere il nostro know how e le nostre best practice per favorire la formazione di un chiaro percorso di sviluppo finalizzato alla distribuzione dei gas rinnovabili e low-carbon. Grazie a questo impegno corale i decisori UE avranno a disposizione tutte le informazioni e gli strumenti utili alla definizione di un quadro normativo completo, a vantaggio dei cittadini e del percorso di transizione verso la neutralità climatica”.
L’iniziativa “Ready4H2” I DSO che hanno aderito già in questa fase iniziale del progetto rappresentano i seguenti Paesi: – Austria – Belgio – Danimarca – Francia – Germania – Grecia – Irlanda – Italia – Portogallo – Repubblica Ceca – Slovacchia – Spagna – Svezia Hanno inoltre aderito le organizzazioni Energy Community Secretariat (che rappresenta i DSO delle parti contraenti della Energy Community), Eurogas, Cedec, Marcogaz, Geode, GERG e la società attiva nel settore delle piattaforme digitali, Locusview.
Il progetto “Ready4Hydrogen” è aperto a tutte le organizzazioni e aziende che riterranno di aderire e si è posto nell’immediato, entro febbraio 2022, la realizzazione di tre studi specifici: 1. Il know how dei DSO sull’idrogeno. Una raccolta delle esperienze e conoscenze che i DSO europei hanno sviluppato nel corso di progetti e nella realizzazione di infrastrutture per l’idrogeno. Lo studio si focalizzerà anche sul coinvolgimento dei singoli DSO nello sviluppo della filiera dell’idrogeno nel proprio Paese e sull’evoluzione della strategia dell’idrogeno a livello nazionale. 2. Il contributo dei DSO alla catena del valore dell’idrogeno. Utilizzando i dati del primo studio, si analizzerà come gli operatori della distribuzione europei possano contribuire allo sviluppo dell’idrogeno. Le esperienze e le conoscenze dei DSO saranno esaminate e trasformate in proposte di valore per dare impulso alla filiera dell’idrogeno. Inoltre, verrà valutato il ruolo che ciascun DSO ricopre all’interno del proprio Paese e il suo contributo alla pianificazione strategica sul territorio. Un altro punto di interesse sarà il ruolo che il distributore ha ricoperto, nel corso degli anni, all’interno del mercato del gas e come l’esperienza e le competenze sviluppate possano essere utilizzate nel campo dell’idrogeno. 3. Una roadmap per trasformare i DSO nei principali player della distribuzione dell’idrogeno in Europa. Una tabella di marcia con iniziative concrete relativamente a come i DSO, a livello europeo e nazionale, possano fungere da collegamento tra i produttori e i consumatori di idrogeno. Lo studio ha l’obiettivo di individuare le opportunità, ma anche gli eventuali ostacoli, al percorso dei DSO per diventare i principali player della distribuzione di idrogeno.
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Riqualificazione energetica al via per 91 siti culturali siciliani

PALERMO (ITALPRESS) – Minori consumi e maggiore efficienza nell’uso dell’energia per parchi archeologici, musei ed edifici storici in tutta l’Isola. Il governo Musumeci avvia la riqualificazione energetica di 91 tra i più importanti siti e immobili appartenenti al patrimonio regionale dei beni culturali. Saranno interessati da interventi di ammodernamento ed efficientamento, grazie a un innovativo contratto di ‘project financing’ tra la Regione Siciliana e l’azienda Gemmo Spa che si è aggiudicata la procedura di evidenza pubblica europea gestita dal dipartimento regionale dell’Energia. L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Palazzo Orleans, a Palermo, dal presidente della Regione Nello Musumeci, dall’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità Daniela Baglieri e dall’assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana Alberto Samonà. Presenti anche il direttore del dipartimento regionale dell’Energia Antonio Martini, l’esperto per l’energia della Regione Roberto Sannasardo e l’amministratore delegato di Gemmo Spa, Giuseppe Tomarchio.
‘Una iniziativa innovativa – spiega il presidente Musumeci – che il governo regionale ha voluto avviare due anni fa e che rappresenta una perfetta intesa tra pubblico e privato. Sono orgoglioso che dalla nostra Regione, che ha autonomia assoluta in materia di beni culturali, parta un progetto moderno e allineato alle direttive dell’Ue, unico in Italia e in tutta Europa. Ringrazio Martini e Sannasardo per avere portato a termine il lavoro avviato dal precedente dirigente generale D’Urso. Adesso dobbiamo andare avanti ed esportare ad altri siti regionali questo modello, come abbiamo già fatto per Castello Utveggio a Palermo, che ci consentirà di risparmiare il 25 per cento sugli attuali consumi energetici e le spese di manutenzione degli impiantì.
‘Coniughiamo efficienza energetica e valorizzazione del nostro patrimonio storico, artistico e architettonico. L’adozione di strumenti contrattuali innovativi – afferma l’assessore Baglieri – oltre a dimostrare le capacità amministrative della Regione Siciliana, conferma che la tutela dell’ambiente e quella dei beni culturali possono procedere unitamente e creare opportunità per l’iniziativa economica privatà.
‘Questo intervento di efficientamento energetico su 91 luoghi della cultura – sottolinea l’assessore Samonà – ha un carattere fortemente innovativo in quanto tende a permettere che siti importanti della nostra regione siano allineati agli standard energetici sulla sostenibilità ambientale, con una significativa riduzione dei consumi e delle emissioni di agenti inquinanti. Si tratta, però, anche di un intervento di valorizzazione dei nostri beni culturali, dal momento che un’adeguata illuminazione, in relazione alla tipicità e storicità dei luoghi, ci consentirà di farli apprezzare al meglio. Il governo Musumeci continua a dare massima attenzione al patrimonio culturale della Sicilia, nella consapevolezza che investire sulla cultura vuol dire intervenire in modo concreto per il futuro della nostra terrà.
‘La leadership storica che Gemmo detiene anche nel settore dei beni culturali – si pensi agli interventi alla Reggia di Venaria Reale, al Teatro della Fenice, alla Biennale di Venezia o ancora all’Arena di Verona – trova oggi ulteriore conferma in questa operazione di partenariato con la Regione Siciliana. La nostra azienda ha l’esperienza e le competenze necessarie per coniugare transizione ecologica ed efficientamento energetico con la tutela di un patrimonio culturale che il mondo intero ammira. E’ un vero orgoglio, anche da siciliano, contribuire a valorizzare tanta ricchezza artisticà, afferma l’ad di Gemmo Spa, Tomarchio.
Gli interventi previsti – 26 nel Palermitano, 13 nel Messinese, 10 nel Siracusano, 9 nel Catanese e altrettanti nell’Agrigentino, 8 nel Trapanese, 7 nel Nisseno, 6 nell’Ennese e 3 nel Ragusano – riguardano 30 musei, 29 aree archeologiche, 19 strutture regionali tra le quali biblioteche e pinacoteche, 13 uffici ed edifici amministrativi.
In particolare è prevista la riqualificazione dei sistemi di climatizzazione e di illuminazione (“relamping”), l’installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica e di sistemi avanzati di automazione e controllo, attività di conduzione, manutenzione e monitoraggio. Inoltre, è prevista la riqualificazione energetica degli involucri di 16 edifici, selezionati tra i 91 immobili interessati.
Il contratto di cosiddetto “shared savings” (risparmi condivisi) tra Regione e concessionaria ha una durata di 30 anni. Dopo una prima fase di esecuzione dei lavori nei singoli siti coinvolti, specificata da un dettagliato cronoprogramma con scadenze differenziate sino al 30 giugno 2023, l’azienda gestirà gli impianti per 28 anni, curandone anche la manutenzione ordinaria.
Complessivamente è prevista una spesa di 20 milioni e 66 mila euro, sostenuta per 10 milioni e 233 mila euro dalla società privata e per 9 milioni e 832 mila euro dalla Regione, con le risorse Po Fesr 2014/2020 – Azione 4.1.1.
Alla concessionaria è riconosciuto un corrispettivo correlato all’entità dei risparmi energetici ottenuti, per un tetto massimo annuale di circa un milione di euro, pari al 90 per cento del risparmio previsto rispetto all’attuale spesa per la fornitura di energia elettrica di tutti i beni oggetto di intervento. Nel caso in cui i risultati raggiunti siano superiori a quanto previsto nel contratto, l’ulteriore risparmio sarà suddiviso tra Regione e concessionaria nella misura, rispettivamente, del 21 e del 79 per cento. A regime, oltre al risparmio del 25 per cento sui consumi energetici, il progetto consentirà di cedere il 5 per cento di energia ‘verdè alla rete.
Elenco dei siti coinvolti. Provincia di Palermo – 26 siti: Albergo delle Povere; Biblioteca Centrale Palermo; Castello Zisa Dipartimento Beni culturali di Palermo; Palazzo Abatellis; Palazzo Riso; Castello Maredolce / Palazzo della Favara; Castello a mare; Chiostro di San Giovanni degli Eremiti; Convento della Magione; Palazzo Ajutamicristo; Palazzo Mirto; Soprintendenza Mare; Casina Cinese; Castello della Cuba; Museo Regionale Antonino Salinas; Necropoli Punica; Oratorio dei Bianchi; Palazzo Montalbo; Villino Florio; Chiostro Monreale; Museo Terrasini; Antiquarium Himera Solunto; Palazzo Beccadelli; Antiquarium Monte Jato.
Provincia di Messina – 13 siti. Museo Messina; Biblioteca Messina; Milazzo Antiquarium; Giardini Naxos; Teatro Taormina; Area Archeologica di Tindari; Taormina; Villa Caronia; Museo Regionale Bernabò Lipari; Area Archeologica di Capo d’Orlando; Castello di Spadafora; Museo delle Tradizioni silvo-pastorali di Mistretta; Villa Romana di San Biagio; Villa Romana Patti.
Provincia di Siracusa – 10 siti: Neapolis di Siracusa; Museo Paolo Orsi; Castello Eurialo; Palazzo Bellomo; Soprintendenza Siracusa; Museo Archeologico Lentini; Villa del Tellaro; Area archeologica e Antiquarium di Megara Hyblaea; Area archeologica Akrai; Museo regionale Antonio Uccello.
Provincia di Catania – 9 siti Museo. Teatro Catania; Casa Verga; Biblioteca Catania; Casa Vaccarini; Ex manifattura tabacchi; Area archeologica di Palikè; Castello di Adrano; Museo Caltagirone (S.Agostino); Area Archeologica Santa Venera al Pozzo
Provincia di Agrigento – 9 siti. Valle dei Templi Agrigento; Biblioteca Agrigento; Casa Sanfilippo; Museo Agrigento; Soprintendenza Agrigento; Museo di Licata; Area Archeologica e Antiquarium Eraclea Minoa; Casa Natale Pirandello; Area Archeologica Monte Sant’Angelo.
Provincia di Trapani – 8 siti. Museo Pepoli; Palazzo Fontana; Palazzo Milo; Baglio Anselmi Lilibeo; Castello Grifeo; Parco Archeologico Segesta; Parco Archeologico Selinunte; Cave di Cusa
Provincia di Caltanissetta – 7 siti. Museo Caltanissetta; Area Archeologica Sabucina; Area Archeologica Gibil Gabib; Antiquarium Iconografico e Mura Timoleontee di Capo Soprano; Museo Gela; Area archeologica Bosco Littorio; Complesso Minerario di Trabia Tallarita.
Provincia di Enna – 6 siti. Museo Enna; Soprintendenza Enna; Area Archeologica Morgantina; Palazzo Trigona; Piazza Armerina; Museo Aidone; Villa Romana del Casale Provincia di Ragusa – 3 siti. Soprintendenza Ragusa; Museo Kamarina; Area archeologica di Cava d’Ispica.
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Eni inaugura in Francia nuovo parco fotovoltaico

MILANO (ITALPRESS) – Dhamma Energy, società controllata al 100% da Eni attiva nello sviluppo di impianti fotovoltaici, ha inaugurato il parco fotovoltaico da 87,5 MWp di Athies-Samoussy, nel nord della Francia. Costituito da 5 impianti fotovoltaici completamente operativi, è il più grande della regione Hauts-de-France ed è una delle dieci principali centrali di energia solare in Francia. L’impianto produrrà circa 93 GWh all’anno, equivalenti al consumo domestico di 40.000 famiglie. Questo parco contribuirà all’incremento della capacità di generazione di energia rinnovabile di Eni, in linea con la strategia per la totale decarbonizzazione di prodotti e processi entro il 2050.
Il parco, che occupa i 100 ettari di terra dell’ex base aerea Nato di Laon-Athies, sito abbandonato che è stato così convertito in un vettore di sostenibilità, ha contribuito allo sviluppo occupazionale a livello locale, con un picco di 250 persone che hanno lavorato nel cantiere. Il progetto è fortemente incentrato sullo sviluppo del territorio e sulla partecipazione di diverse organizzazioni locali e regionali, comprese le associazioni degli agricoltori, con le quali Dhamma Energy ha collaborato assiduamente. Inoltre, il progetto ha raccolto nel 2020 circa 2,6 milioni di euro grazie a un’iniziativa di crowdfunding a livello locale e a investitori pubblici. Dhamma Energy è stata acquisita nell’ottobre 2021 da Eni gas e luce, società controllata interamente da Eni, e detiene attualmente 120 MWp di impianti fotovoltaici operativi in Francia e una pipeline di progetti solari in fase di sviluppo di quasi 3 GWp in Francia e in Spagna. Eni gas e luce è presente nel mercato dell’energia retail francese dal 2012 attraverso Eni Gas & Power France, e conta 1.3 milioni di clienti.
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Eni e Fincantieri, accordo per la transizione energetica

SAN DONATO MILANESE (ITALPRESS) – Eni e Fincantieri hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) che ha l’obiettivo di avviare una collaborazione per promuovere iniziative finalizzate alla transizione energetica, tramite l’individuazione di un sistema di soluzioni integrate in progetti di decarbonizzazione in ambito energetico, dei trasporti e dell’economia circolare.
Eni e Fincantieri hanno individuato aree di comune interesse in cui sviluppare sinergie tra cui la riduzione dell’impatto ambientale del settore del trasporto marittimo, la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’economia circolare.
In particolare, in base al MOU, Eni e Fincantieri condurranno uno studio preliminare per l’individuazione di iniziative di comune interesse nelle aree indicate, al fine di promuovere successivi progetti congiunti di innovazione tecnologica o industriali.
“Eni sta compiendo un percorso di trasformazione che la porterà al completo abbattimento delle proprie emissioni nette, basato su tecnologie che abbiamo già reso operative a livello industriale o in grado di diventarlo nel breve termine – spiega Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni -. Abbiamo infatti investito in modo massiccio in ricerca e sviluppo e crediamo che il patrimonio tecnologico che stiamo costruendo debba essere, da un lato, al servizio dei nostri obiettivi di decarbonizzazione, e dall’altro che vada condiviso con altri soggetti industriali d’eccellenza per poter trovare opportunità di sempre maggiore valorizzazione. La transizione energetica è prima di tutto una transizione tecnologica e solo le compagnie che avranno una forte capacità industriale e innovativa, nonchè la volontà di unire forze e competenze, potranno guidarla”.
Per Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, “la firma ribadisce il ruolo trainante che l’industria ha deciso di assumere nell’ambito della transizione energetica, un percorso di profonda innovazione che il nostro Paese ha intrapreso con determinazione. Oggetto del memorandum sono alcuni comparti nazionali altamente strategici, il cui sviluppo avrà un peso determinante nella nuova economia circolare che andrà definendosi nei prossimi anni. Siamo orgogliosi di trovarci in prima linea, al fianco di un partner come Eni, in una partita così complessa, forti di un dna aziendale che da sempre ci porta a guardare lontano”.
Con questo accordo, le due società intendono inoltre rinnovare ed estendere i precedenti accordi in essere nell’ambito delle attività di interesse e in un’ottica di promozione congiunta delle eccellenze del sistema Italia, facendole convergere sotto un’unica governance armonizzata tra le funzioni di innovazione tecnologica e di business. Il MOU, che regolamenta attività di studio e di negoziazione, potrà essere oggetto di successivi accordi vincolanti che le parti definiranno nel rispetto della normativa applicabile, inclusa quella in materia di operazioni tra parti correlate.
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Protocollo d’intesa tra Terna e Guardia di Finanza. Più trasparenza nelle procedure amministrative

ROMA (ITALPRESS) – Il Comandante Generale della Guardia di Finanza, generale Giuseppe Zafarana, e l’Ad di Terna, Stefano Donnarumma, hanno firmato presso la sala San Matteo del Comando Generale della Guardia di Finanza, un protocollo che prolunga e rafforza le sinergie in essere fra il gestore della rete di trasmissione nazionale e la Guardia di Finanza.
L’intesa, in virtù della positiva esperienza maturata tra le parti nel corso degli anni, amplia le attività di collaborazione negli ambiti propri della polizia economica-finanziaria e a tutela della regolarità e trasparenza delle procedure amministrative, per la vigilanza delle infrastrutture strategiche e funzionali all’erogazione di servizi pubblici essenziali.
In particolare, attraverso questo nuovo accordo, Terna si impegna a fornire alla Guardia di Finanza dati e notizie qualificate nonchè analisi di contesto utili al perseguimento delle finalità collaborative, mediante una diretta consultazione del proprio sistema informativo e per gli autonomi sviluppi dei reparti del Corpo. Inoltre, al fine di garantire la sicurezza e la continuità di esercizio delle infrastrutture strategiche dalla stessa gestite, Terna fornirà ulteriori dispositivi all’avanguardia tecnologica per le necessità delle componenti aeronavale e del Soccorso Alpino del Corpo in considerazione della capillare distribuzione sul territorio e della capacità di operare tempestivamente anche in contesti non agevolmente e ordinariamente accessibili. Tra le azioni volte alla tutela del sistema elettrico nazionale è, infatti, prevista l’attività di monitoraggio dei siti e degli impianti strategici di Terna, con particolare riferimento a quelli ubicati in ambiente montano e ai cavi sottomarini e, in generale, nelle zone più impervie. Il protocollo prevede anche rilievi fotografici delle infrastrutture strategiche con i mezzi aeronavali in dotazione alla Guardia di Finanza e una stretta collaborazione tra le parti nel corso di interventi di manutenzione funzionali a garantire la continuità del servizio.
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Energia, da Commissione Ue pacchetto misure su impatto caro prezzi

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – La Commissione europea ha adottato una comunicazione sui prezzi dell’energia per rispondere all’impennata mondiale, che secondo le previsioni si protrarrà per tutto l’inverno, e aiutare le imprese e i cittadini europei. La comunicazione presenta un pacchetto di misure con cui l’Unione e gli Stati membri possono affrontare l’impatto immediato del caro prezzi odierno e rafforzare la resilienza agli shock futuri. Tra le misure nazionali a breve termine si annoverano un sostegno di emergenza al reddito delle famiglie, aiuti di Stato per le imprese e sgravi fiscali mirati. La Commissione sosterrà inoltre gli investimenti nelle energie rinnovabili e nell’efficienza energetica, vaglierà possibili misure in materia di stoccaggio dell’energia e acquisto di riserve di gas e valuterà l’assetto attuale del mercato dell’energia elettrica.
Presentando il pacchetto, la Commissaria per l’Energia Kadri Simson ha dichiarato: “L’aumento dei prezzi mondiali dell’energia è fonte di grande preoccupazione per l’UE. Ora che stiamo uscendo dalla crisi pandemica e facendo ripartire l’economia, è importante proteggere i consumatori vulnerabili e sostenere le imprese europee. La Commissione aiuterà gli Stati membri ad adottare misure di immediata applicazione per ridurre l’impatto sulle famiglie e le imprese durante l’inverno. In parallelo abbiano individuato altri interventi a medio termine finalizzati a rendere il nostro sistema energetico più resiliente e flessibile, così che possa resistere all’eventuale volatilità dei prezzi durante la transizione. Quella odierna è una situazione eccezionale e il mercato interno dell’energia ha funzionato bene per vent’anni, ma dobbiamo assicurarci che continui a farlo se vogliamo realizzare il Green Deal europeo, rafforzare la nostra indipendenza energetica e conseguire gli obiettivi climatici che ci siamo prefissati”. In particolare, tra le misure immediate per tutelare i consumatori e le imprese: offrire un sostegno di emergenza al reddito dei consumatori in condizioni di povertà energetica, ad esempio attraverso buoni o pagamenti parziali delle bollette, che possono essere finanziati con i proventi del sistema UE di scambio di quote di emissioni; autorizzare proroghe temporanee per il pagamento delle bollette; predisporre misure di salvaguardia per evitare la sconnessione delle utenze dalla rete;
introdurre temporaneamente riduzioni mirate dell’aliquota d’imposta per le famiglie vulnerabili; fornire aiuti alle imprese e alle industrie, in linea con le norme UE sugli aiuti di Stato;
intensificare il dialogo internazionale nel settore dell’energia onde garantire la trasparenza, la liquidità e la flessibilità dei mercati internazionali; indagare su potenziali comportamenti anticoncorrenziali nel mercato dell’energia e incaricare l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) di monitorare ancor più da vicino gli sviluppi del mercato del carbonio; agevolare l’accesso ad accordi di compravendita di energia elettrica da fonti rinnovabili e predisporre misure di accompagnamento.
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