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Pirelli ed Enel X, ricarica per le auto elettriche dai gommisti Driver

MILANO (ITALPRESS) – Pirelli ed Enel X annunciano l’avvio di un progetto che porterà all’installazione di infrastrutture ricarica della global business line innovativa del Gruppo Enel per auto elettriche, in alcuni punti vendita della rete di gommisti Driver. La firma dell’accordo, in occasione del Milano – Monza Motor Show, dà il via alla collaborazione che coinvolgerà da subito numerose officine Pirelli in Italia, poi sarà la volta della Spagna e di altri paesi europei con una roadmap in definizione. Questo progetto si inserisce nelle diverse attività che Pirelli realizza nel campo della sostenibilità, di cui è leader mondiale per il settore Automobiles & Components in base agli indici Dow Jones Sustainability World e Europe e rappresenta un contributo per sostenere la diffusione delle auto elettriche che oggi trova il primo limite nella mancanza di capillarità dell’infrastruttura di ricarica.
La collaborazione tra Pirelli ed Enel X si inserisce all’interno di un progetto europeo di sviluppo dei servizi Driver per la e-mobility, segmento in costante crescita e a cui le officine Driver Pirelli dedicheranno sempre più attenzione nell’offerta di servizi. Il progetto prevede, infatti, oltre all’installazione della stazione di ricarica anche un percorso di formazione specifica per il rivenditore.
La stazione di ricarica presso i centri Driver Pirelli sarà disponibile in diverse dimensioni a seconda delle caratteristiche del territorio e del volume di traffico dell’officina. In particolare, Enel X metterà a disposizione dei dealer Driver caricatori fra i 22 KW e i 50 KW di potenza, capaci di ricaricare anche più veicoli contemporaneamente. Qualora le officine Driver Pirelli valuteranno di installare infrastrutture di ricarica accessibili al pubblico, le stesse saranno visibili sulle app di diversi Mobility Service Provider, come JuicePass di Enel X, l’app facile ed intuitiva da utilizzare che permette di cercare le stazioni di ricarica più vicine, prenotarle, pagarle e di monitorare costantemente lo stato di ricarica del veicolo.
Ad oggi sono circa 13mila i punti di ricarica installati da Enel X sul territorio italiano; tra questi anche i nuovi HPC (High Power Charging), caricatori con una potenza fino a 350 KW che permettono di ricaricare un veicolo elettrico in circa 20 minuti.
Anticipando un mercato in forte crescita, Pirelli ha già sviluppato una gamma specifica di pneumatici per le vetture elettriche, denominata Pirelli Elect, “che garantisce una bassa resistenza al rotolamento permettendo un minor consumo di energia e un conseguente incremento della durata delle batterie, un limitato rumore a bordo, un grip immediato per far fronte alla coppia tipica dei motori elettrici e una struttura adatta a supportare il peso del veicolo, più elevato rispetto a quelli a motore termico a causa della presenza del pacco batterie – si legge in una nota -. Lo sviluppo di prodotti che guardano alla nuova mobilità è inoltre coerente con la strategia di sostenibilità di Pirelli, il cui impegno è testimoniato dalla continua attività di Ricerca e Sviluppo nel campo dei materiali e dei processi”.
“L’approccio Eco Safety Design del reparto R&D di Pirelli, in particolare, punta a massimizzare il rispetto per l’ambiente dei nuovi prodotti e di sicurezza per le persone in viaggio – prosegue la nota -, abbracciando l’intero ciclo di vita del prodotto fin dalla sua progettazione. Al 2025 Pirelli punta a ridurre del 25% le emissioni assolute di CO2 rispetto al 2015 e utilizzare il 100% di energia elettrica rinnovabile, consentendo al gruppo di raggiungere nel 2030 la carbon neutrality sia per energia elettrica che termica”.
“Pirelli prosegue con sempre maggiore decisione sulla strada della sostenibilità, a partire dal prodotto con la massima attenzione al suo intero ciclo di vita, che inizia con scelte attente sui materiali utilizzati e si conclude con la possibilità di recuperare parti del pneumatico una volta dismesso – sottolinea Daniele Deambrogio, CEO di Pirelli Italia -. Il contributo che assieme a Enel X daremo all’infrastruttura di ricarica per le auto elettriche, primo problema nella diffusione di questi veicoli, è una nuova tappa del percorso di Pirelli verso un impatto ambientale sempre inferiore e conferma la visione ampia dell’azienda nei confronti della sostenibilità”.
Augusto Raggi, responsabile Enel X Italia, aggiunge: “La strategia di Enel X per una rapida diffusione della mobilità elettrica passa necessariamente attraverso partnership con i più importanti operatori del settore. L’accordo con Pirelli è la naturale conseguenza di questo approccio, perchè si tratta di un partner con il quale condividiamo la visione della mobilità sostenibile del presente e del futuro. Porteremo le tecnologie avanzate di ricarica nei gommisti driver dando la possibilità di ricaricare i veicoli facilmente e in totale comodità, offrendo un servizio che ci permetterà di avvicinare ancora di più le persone al mondo dell’elettrico”.
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Gruppo Hera con i clienti per vincere la partita della decarbonizzazione

BOLOGNA (ITALPRESS) – Fornisci energia rinnovabile a una famiglia e alimenterai in modo sostenibile le sue attività quotidiane. Aiutala a ottimizzarne i consumi e la farai risparmiare. Dalle l’opportunità di produrne una parte e la proietterai in un futuro migliore. Il senso delle frontiere progressivamente aperte dal Gruppo Hera sul fronte dei servizi energetici è proprio questo, e racconta di un’azienda che, per evitare l’emissione annua di 2,5 milioni di tonnellate di gas serra, affianca i clienti nelle loro scelte green. Il 2030 è dietro l’angolo e per ridurre le emissioni complessive del 37%, uno dei target più ambiziosi per un’azienda in Italia (certificato dal prestigioso network internazionale Science Based Target initiative), il Gruppo Hera punta a fare la differenza dando anche ai clienti la possibilità di diventare protagonisti della transizione energetica.
Terzo operatore nazionale nella vendita di energia con 3,4 milioni di clienti serviti, il Gruppo Hera ha da tempo superato la semplice fornitura di commodity, orientando la propria strategia al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU (SDGs). Seguendo la road map indicata dal piano industriale al 2024 e dagli obiettivi comunitari sulla neutralità climatica, l’azienda preme ora sull’acceleratore, puntando sul proprio posizionamento come partner in grado di cambiare faccia al profilo energetico dei propri clienti, privati e business. Come? Con forniture di energia rinnovabile, già garantita a tutti clienti elettrici a mercato libero, ma anche supportandoli nella riduzione degli sprechi e nell’uso efficiente dell’energia, così da permettere loro di adottare stili di vita sempre più sostenibili e diventare parte attiva nel raggiungimento degli SDGs.
Tante le soluzioni studiate nella nuova prospettiva, che contemplano la fornitura di device ad alta efficienza – come caldaie, climatizzatori e luci a led – per la riduzione degli sprechi, ma anche soluzioni pensate ad hoc per la mobilità sostenibile, in primis elettrica. Un lavoro che parte da lontano e che, nel corso degli anni, ha portato il Gruppo Hera ad ampliare progressivamente il proprio portafoglio energy, attraverso servizi sostenibili a valore aggiunto e strumenti dedicati, come i dispositivi smart per il monitoraggio delle proprie abitudini energetiche.
L’ultima novità punta davvero in alto, verso il sole. Con “Fotovoltaico Hera”, infatti, famiglie e piccole partite iva hanno la possibilità di dotarsi di pannelli solari per produrre a loro volta energia rinnovabile, risparmiare e alimentare i propri consumi in modo ancora più sostenibile.
Un vero e proprio pacchetto chiavi in mano, comprensivo di sopralluogo, progettazione, iter autorizzativi, installazione, collaudo e pratiche fiscali utili a fruire degli incentivi, cui si aggiunge la fornitura di accessori per ottimizzare la produzione di energia e per immagazzinarla.
“Fotovoltaico Hera” rappresenterà inoltre un’ulteriore opportunità anche per le piccole e medie imprese che Hera Comm servirà grazie alla recente aggiudicazione, per il periodo dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2024, del servizio a tutele graduali per la fornitura di energia elettrica alle PMI di 9 regioni italiane: Campania, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, corrispondenti a 3 lotti di assegnazione nella gara nazionale indetta dall’Acquirente Unico.
Proprio il fotovoltaico, fra l’altro, è il protagonista della nuova e capillare campagna di comunicazione realizzata dal Gruppo Hera, già in onda anche sulle reti nazionali con uno spot per la televisione firmato da Sydney Sibilia, regista attento ai temi della sostenibilità, e la cui protagonista è Chiara Francini, brillante attrice del panorama artistico italiano, già premiata – tra i vari riconoscimenti – dai Festival di Roma e Venezia.
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Engie ottiene la certificazione “Great Place to Work” Italia

ROMA (ITALPRESS) – “Eccellente ambiente di lavoro, coesione, piena inclusione e capacità di attrarre talenti”. Sono le motivazioni che hanno valso a Engie, player dell’energia con l’ambizione di accelerare la transizione verso un’economia carbon neutral, la certificazione Great Place to Work Italia, Credibilità, rispetto, equità, orgoglio e coesione sono stati gli “indici” analizzati dal sondaggio interno all’azienda. Su questi valori, Engie ha raggiunto medie molto alte con punte di oltre il 90% sulle misure di tutela messe in campo quotidianamente per la sicurezza sul luogo di lavoro e per garantire il rispetto della Diversity & Inclusion. Orgoglio e quindi il senso di appartenenza aziendale hanno raggiunto percentuali elevate, oltre l’80%.
“Il prestigioso riconoscimento Great Place to Work Italia ha confermato la validità delle nostre scelte che pongono le persone al centro – afferma Sara Callegari, Human Resources, Procurement and HSE Director di Engie in Italia -. Crediamo che la piena valorizzazione di ogni singolo collaboratore sia la vera leva per costruire un ambiente di lavoro stimolante, capace di aumentare il benessere, la produttività e la crescita professionale. Sono convinta che solo in una comunità aziendale coesa, dove vi è fiducia e rispetto tra le persone e dove la Diversity & Inclusion guida le politiche aziendali, si raggiungano grandi risultati. Le persone sono la nostra energia”.
Le aziende certificate da Great Place To Work sono realtà attente alla qualità dell’organizzazione e dell’ambiente di lavoro e con un “modello relazionale” basato sulla fiducia reciproca. “La certificazione – si legge in una nota – è una sorta di sfida che l’azienda vince con sè stessa, una presa d’atto che la capacità di innovazione e il successo passano necessariamente attraverso la qualità dei rapporti e l’alta motivazione nel fare bene e con orgoglio il proprio lavoro”.
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Italia pronta per il mercato infragiornaliero europeo dell’elettricità

ROMA (ITALPRESS) – Con le ultime disposizioni approvate dall’ARERA con la delibera 218/2021 si completa il percorso che permette anche al nostro Paese di partecipare dal prossimo settembre al mercato europeo infragiornaliero dell’energia elettrica, integrando il proprio sistema con la piattaforma continentale di “coupling unico” in contrattazione continua, il progetto Cross Border Intraday “XBID”.
La piattaforma “XBID”, dove partecipano i gestori di mercato e di reti europei, infatti crea un unico mercato infragiornaliero all’ingrosso dell’elettricità dell’UE, dove acquirenti e venditori di energia sono in grado di presentare offerte per scambiare elettricità tra tutti i sistemi europei interconnessi, in modo continuo, nei momenti in cui l’energia è necessaria, fino a un’ora prima rispetto alla consegna.
Mettendo a fattor comune tutte le risorse disponibili si promuove la concorrenza, aumentando la liquidità e facilitando la condivisione delle fonti per la generazione di energia, rendendo più facile per gli operatori gestire eventuali cambiamenti imprevisti nella generazione rinnovabile, nel carico, o eventuali accidentalità.
Il provvedimento completa la modifica dell’organizzazione del mercato infragiornaliero italiano, finora articolato esclusivamente su aste, in modo da consentire l’accesso alla contrattazione continua su scala europea e, nel dettaglio: approva le modifiche al Codice di Rete di Terna (trasmesse ai sensi della delibera 350/2019/R/eel), rilascia al Ministro della Transizione Ecologica il parere alle proposte di modifica del Testo integrato della disciplina del mercato elettrico (TIDME) predisposte dal Gestore dei Mercati Energetici (GME), modifica la regolazione per garantire le nuove modalità di coordinamento anche con il Mercato per il Servizio di Dispacciamento (MSD), nonchè con i nuovi limiti di prezzo.
Le novità si inseriscono nel processo di recepimento della normativa europea sui mercati elettrici di attuazione del ‘disegno europeò dei mercati del giorno prima e infragiornalieri (contenuto nel Capacity allocation and congestion management – CACM).
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Enea, ripartono i consumi ma anche le emissioni

ROMA (ITALPRESS) – Ripartono i consumi di energia dopo il calo record del 2020 (-10%) causato dalla pandemia da Covid-19: grazie alla forte crescita di marzo (+15%), nel I trimestre 2021 la domanda segna un +1,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nonostante i cali di gennaio e febbraio (-4% ciascuno). Tuttavia, anche se nel periodo aprile-giugno è ipotizzabile una crescita a due cifre, per il 2021 si stima un recupero di solo un terzo dei consumi ‘persì nel 2020. E’ quanto emerge dall’ultimo numero dell’Analisi trimestrale del sistema energetico nazionale dell’Enea che evidenzia anche il netto peggioramento (-18% nel I trimestre 2021 rispetto al IV trimestre del 2020) dell’indice della transizione energetica Ispred che monitora sicurezza, prezzi e decarbonizzazione. “Le cause del peggioramento congiunturale dell’Ispred sono la ripresa dei consumi, l’innalzamento degli obiettivi europei per la salvaguardia del clima, ma anche i segnali di una ripresa delle emissioni di CO2 (+0,2% nel primo trimestre). Tutto ciò comporta un sostanziale allontanamento della traiettoria di decarbonizzazione del sistema”, spiega Francesco Gracceva, il ricercatore Enea che coordina l’Analisi. “Un altro segnale negativo si registra sul fronte sicurezza, dove permangono la forte criticità nel settore della raffinazione e gli alti costi per la gestione in sicurezza del sistema elettrico. Sul lato prezzi, invece, si conferma la positiva riduzione della forbice fra l’Italia e il resto d’Europa per l’elettricità e per il gas naturale, sia all’ingrosso che al dettaglio”, aggiunge Gracceva. Ma il peggioramento dell’indice Ispred non è l’unico elemento di allarme che emerge dall’analisi. I dati più recenti evidenziano che l’Italia sta accumulando ritardi sul fronte delle tecnologie low carbon rispetto a grandi Paesi come Germania, Francia e Spagna, ma anche di dimensioni più più ridotte come Danimarca, Olanda, Austria, Svezia e Belgio. Più in dettaglio, l’Analisi rimarca che, nonostante la variazione negativa del PIL nel primo trimestre (-1,4% su base annua), i consumi sono cresciuti sia per la forte ripresa della produzione industriale (+8%) e, in particolare dei beni più energivori, sia per il clima più rigido di gennaio e febbraio. “Per l’insieme del 2021, si prevede un rimbalzo non molto inferiore rispetto a quello del Pil (+4,5% secondo il Def di aprile 2021). Ma l’incremento potrebbe essere maggiore con una ripresa della mobilità e, quindi dei consumi petroliferi, più prossima ai valori pre-crisi”, afferma Gracceva. In termini di fonti di energia primaria, a fronte del calo dei consumi di petrolio (-9% tendenziale) sono in aumento tutte le altre: gas naturale (+5%), rinnovabili (+5%), importazioni nette di elettricità (+6%) e anche il carbone (+17%, dati parziali, comunque ben al di sotto del I trimestre 2019). Inoltre, la minore domanda di energia nei trasporti (-9%), che resta su valori molto inferiori a quelli pre-pandemia, è stata più che compensata dai maggiori consumi di industria (+7%), civile (+3%) e usi non energetici (+22%).
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Semplificazione e riconversione leve per transizione energetica

ROMA (ITALPRESS) – Le priorità industriali e sociali che caratterizzeranno i processi di trasformazione del settore energetico sono state al centro del Tavolo strategico congiunto sull’energia, che ha visto la partecipazione del presidente di Confindustria Energia Giuseppe Ricci, insieme ai due vicepresidenti Roberto Potì e Claudio Spinaci, del direttore generale Domenico Noviello, e dei segretari generali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil Marco Falcinelli, Nora Garofalo e Paolo Pirani. La complessità del processo di transizione energetica richiede anche alle relazioni industriali di contribuire in maniera anticipativa e partecipativa, a determinare e ad agevolare tale percorso, atto a prevenire le esternalità negative e cogliere le opportunità dei processi di cambiamento. Le semplificazioni autorizzative e la riconversione industriale, in questo quadro, sono temi che devono trovare posto al centro dell’agenda politica, al fine di assicurare un processo di transizione che risponda alle esigenze di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Le semplificazioni autorizzative potranno abilitare gli investimenti per la transizione che non potrà mai realizzarsi senza la certezza dei tempi e l’efficienza delle procedure. In uno scenario di forti trasformazioni del settore energetico necessarie al raggiungimento degli obiettivi ambientali nella fase di transizione, la riconversione industriale assume carattere strategico nella valorizzazione degli asset e delle infrastrutture esistenti, delle competenze e del know-how ed orientata a sviluppare nuovi processi e prodotti in linea con i principi della sostenibilità integrata e dell’economia circolare, abilitando lo sviluppo di nuove filiere nazionali per ridurre significativamente la dipendenza energetica dall’estero finalizzata a rendere sempre più competitivo il nostro sistema industriale e per continuare ad assicurare al Paese il primato della seconda manifattura Europea. Le parti convengono che questi interventi potranno contribuire alla ripresa economica del nostro Paese puntando ad un modello di sviluppo sostenibile, guardando contemporaneamente alla salvaguardia dell’occupazione, del know-how e delle competenze della filiera energetica nazionale che anche durante tutto il periodo emergenziale ha assicurato ininterrottamente la fornitura di prodotti e servizi, garantendo supporto a tutto il Paese. Temi che saranno oggetto di un incontro richiesto ai ministeri dello Sviluppo Economico, della Transizione Ecologica e del Lavoro al fine di verificare le leve di cambiamento sulle quali sarà necessario concentrare specifica attenzione e risorse per assicurare il processo di transizione energetica.
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Dal Gse nel 2020 oltre 15 miliardi per la sostenibilità

ROMA (ITALPRESS) – Oltre 15 miliardi di euro destinati alla promozione della sostenibilità, dei quali 11,9 per l’incentivazione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, 1,1 miliardi per l’efficienza energetica e per le rinnovabili nel settore termico, 1 miliardo dedicato ai biocarburanti. Sono inoltre 1,3 miliardi di euro i proventi delle aste di CO2 nell’ambito del meccanismo europeo ETS (Emission Trading Scheme). Questi i principali numeri relativi all’attività svolta nel 2020 dal Gestore dei Servizi Energetici, società del Ministero dell’Economia e delle Finanze che in Italia promuove lo sviluppo sostenibile attraverso l’incentivazione dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili, ma anche tramite una capillare campagna di informazione e formazione rivolta a cittadini, Pubbliche amministrazioni e imprese. Il Rapporto delle attività è stato presentato questa mattina, con la partecipazione del ministro della Transizione Ecologica intervenuto in apertura dell’evento.
“Il nostro sforzo è volto ad incrementare quote sempre crescenti di rinnovabili nei sistemi energetici”, ha detto il ministro, “a partire dal settore elettrico, che ha potenzialità di decarbonizzarsi per primo rispetto ad altri, facendo leva sull’abbondanza di risorsa rinnovabile a disposizione e su tecnologie prevalentemente mature. Ma la ratio dei nostri interventi si fonda anche su un miglioramento immediato della qualità della vita, come nel caso dello sviluppo della mobilità sostenibile che, oltre ai fini della decarbonizzazione, costituisce un tangibile apporto positivo alla vivibilità. Oppure, come nel caso del rafforzamento dell’efficientamento energetico attraverso l’incremento del livello di efficienza del parco immobiliare, una delle leve più virtuose per la riduzione delle emissioni in un Paese come il nostro, che soffre di un patrimonio edilizio in cui oltre il 60% degli edifici ha un’età superiore a 45 anni”.
Nonostante gli impatti della pandemia, il Gestore ha favorito nel 2020 l’attivazione di nuovi investimenti, pubblici e privati, nel settore della green economy per circa 2,2 miliardi mentre l’energia elettrica generata da fonti rinnovabili e i risparmi energetici indotti dagli interventi di efficientamento incentivati hanno evitato l’emissione in atmosfera di ben 42 milioni di tonnellate di CO2, pari al consumo di 109 milioni di barili di petrolio. E’ stimata invece in 51mila unità di lavoro annuali (equivalenti a tempo pieno) l’occupazione legata alle iniziative nuove e già in corso sostenute dal GSE.
Con una copertura da fonti rinnovabili stimata al 20% dei consumi energetici complessivi nei settori elettrico, termico e dei trasporti, l’Italia nel 2020 ha superato gli obiettivi fissati dall’Unione europea (17% al 2020 per l’Italia). Inoltre, nel settore elettrico il 37% dei consumi è stato soddisfatto da fonti rinnovabili, cui è associata una produzione di circa 116 TWh, grazie anche a nuovi impianti installati per oltre 900 MW di potenza (dei quali circa 750 di fotovoltaico) e all’incremento della produzione fotovoltaica dovuta al maggior irraggiamento solare. A fine 2020 risultano in esercizio in Italia circa 950.000 impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, per una potenza complessiva di oltre 56 GW. Di questi impianti, quasi 936.000 sono fotovoltaici, circa 5.700 eolici, mentre i restanti sono alimentati dalle altre fonti (idraulica, geotermica, bioenergie).
Il fotovoltaico sarà protagonista anche nel 2021 grazie all’avvio dei progetti relativi all’Autoconsumo collettivo e alle Comunità energetiche. Al riguardo, nel 2020 il GSE ha pubblicato le regole tecniche, reso disponibile il Portale per le istanze di accesso agli incentivi ed ha avviato una capillare attività informativa e di promozione con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.
“Nell’anno delle grandi sfide, l’impegno del GSE si è concretizzato in oltre 15 miliardi di euro destinati allo sviluppo sostenibile e in circa 1 milione di progetti dedicati alla transizione energetica. Risultati, questi, resi possibili dalle Persone del GSE che hanno potuto svolgere il proprio lavoro e consolidare la percezione del valore sociale di chi lavora nella Pubblica Amministrazione”, ha detto l’amministratore delegato Roberto Moneta. “Insieme abbiamo accorciato le distanze reali e virtuali, supportato tutti i nostri stakeholder, recepito quattro DPCM, puntato a una democrazia dell’energia capace di favorire l’inclusione dei più vulnerabili e contribuito alla realizzazione del Piano di rilancio Next Generation EU. Le sfide non sono certamente finite, ma con la guida del nuovo Ministero scriveremo i prossimi capitoli della transizione ecologica del nostro Paese”.
I costi sostenuti dal GSE per l’incentivazione e il ritiro dell’energia elettrica si sono attestati nel 2020 sui 12,9 miliardi di euro. Tali costi sono stati in parte compensati dai ricavi, per circa 1 miliardo di euro, provenienti dalla vendita dei 29,2 TWh di energia verde ritirata dal GSE e collocata sul mercato elettrico. La differenza tra i costi e i ricavi ha determinato per il 2020 un onere sulla componente ASOS della bolletta di circa 11,9 miliardi di euro (l’incremento rispetto agli 11,4 del 2019 è legato alla maggiore produzione di energia da fonti rinnovabili e alla contestuale riduzione dei ricavi legati alla vendita di energia).
L’assistenza e la promozione a cittadini, imprese e PA hanno caratterizzato l’impegno del GSE sui temi dell’accesso agli incentivi e della riqualificazione energetica degli edifici pubblici fornendo supporto a oltre 3.100 enti pubblici ed erogando formazione a oltre 2.500 tecnici della Pubblica Amministrazione.
“La pandemia ha contribuito a rafforzare la consapevolezza dell’importanza dello sviluppo sostenibile e dell’urgenza di mettere in campo tutti gli sforzi necessari per raggiungere gli obiettivi ancora più impegnativi che l’Europa ha reputato di darsi”, ha dichiarato il presidente del GSE, Francesco Vetrò, sottolineando che “la transizione energetica costituisce la chiave principale per superare il momento storico così complesso che ci troviamo a vivere e per puntare decisi alla decarbonizzazione al 2050 e, perchè ciò si realizzi, occorre, già nel breve termine, cogliere le opportunità offerte dalle ingenti risorse che con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza l’Europa destina alla ripresa economica del Paese. Il processo”, ha poi concluso, “dovrà essere adeguatamente governato e il GSE saprà mettere al servizio del Paese le consolidate competenze tecniche e gestionali di cui dispone”.
Con le attività di Customer Care, nel 2020 il GSE ha gestito più di 429mila richieste di supporto e, con l’obiettivo di rendere più efficace e semplice il dialogo con gli Operatori, ha messo a disposizione il nuovo Portale dei Servizi.
In ambito efficienza energetica, le domande di accesso al Conto Termico sono state 113.498, corrispondenti a 451 milioni di euro di incentivi richiesti, di cui 320 milioni in accesso diretto e 131 milioni relativi a interventi prenotati dalla Pubblica Amministrazione. Nel 2020 il Gestore ha inoltre riconosciuto poco più di 1,7 milioni di Titoli di Efficienza Energetica, dei quali il 59% per interventi in ambito industriale, il 32% nel settore civile, il 5,5% per progetti di illuminazione e i restanti nel settore dei trasporti.
In un’ottica di costante miglioramento dei propri processi, con l’intento di applicare alla transizione energetica i risultati delle innovazioni tecnologiche, nel 2020 il GSE ha sviluppato un progetto per verificare l’applicabilità e il valore aggiunto della tecnologia blockchain con particolare attenzione al tracciamento end-to-end della filiera dei biocarburanti, al supporto alla mobilità sostenibile e alle Comunità energetiche.
Infine, con l’intento di promuovere la cultura della sostenibilità in tutti gli ambiti, nel 2020 attraverso il progetto “GSE Incontra le scuole” sono stati formati circa 1.680 studenti delle scuole primarie e secondarie di tutta Italia.
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Iren Luce Gas, energia green 100% da impianti idroelettrici del gruppo

REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – Iren Luce Gas e Servizi è la prima multiutility in Italia che sceglie di vendere sul mercato libero solo energia verde proveniente al 100% dagli impianti idroelettrici del Gruppo.
L’iniziativa si inserisce nella strategia del Gruppo Iren che pone la sostenibilità al centro del proprio percorso di sviluppo con oltre 2,25 miliardi di investimenti sostenibili previsti al 2025 e con il costante e crescente impegno di Iren Luce Gas e Servizi a favore del cambiamento dei comportamenti verso il rispetto dell’ambiente.
La fornitura di energia green vale sia per i nuovi clienti retail, che acquisteranno solo energia verde prodotta dal Gruppo, sia per tutti i clienti esistenti, oltre 600mila, per i quali, a partire dal 1° maggio 2021, è stata avviata la conversione della fornitura in energia verde senza costi aggiuntivi. Questa operazione consentirà di risparmiare in un anno 530.000 tonnellate di CO2, dato che è stato stimato in base ai consumi effettivi dei clienti Iren Luce Gas e Servizi nel 2020.
La continua attenzione verso la sostenibilità è testimoniata dai risultati del ‘multicircle index’ elaborato da The European House – Ambrosetti (fonte “Il valore della multicircle economy per lo sviluppo sostenibile del Paese” realizzato da The European House – Ambrosetti) secondo il quale Iren è la 1a multiutility italiana in termini di sviluppo e integrazione dei principi dell’economia circolare nei diversi ambiti di attività in cui è presente.
“Iren, infatti – si legge in una nota -, realizza questo approccio in maniera completa e perfettamente integrata in tutta la filiera: dalla produzione di energia elettrica del Gruppo esclusivamente proveniente da fonti rinnovabili 100% green fino all’offerta commerciale di energia per la casa, ma anche di prodotti di domotica per il controllo e la riduzione dei consumi energetici e di una gamma di soluzioni per una mobilità smart leggera e green a zero emissioni”.
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