ROMA (ITALPRESS) – Sviluppare e sostenere le comunità energetiche a livello europeo per raggiungere i nuovi traguardi in fatto di riduzione delle emissioni e dei consumi e contribuire alla transizione verde anche grazie al coinvolgimento dei cittadini.
E’ questo l’obiettivo del progetto europeo Lightness che vede la partecipazione di Enea e di 13 partner di 8 Paesi Ue, di cui altri tre italiani (Axpo Energy Solutions, Civiesco e Ener2Crowd). Il progetto, che avrà una durata di 36 mesi, combinerà inclusione sociale, sviluppo di soluzioni tecnologiche a costi contenuti e modelli di finanziamento innovativi. In particolare si prevedono attività su circa 500 abitazioni residenziali e oltre 30 edifici del terziario con un potenziale coinvolgimento di circa 70 mila persone. Nella fase iniziale Lightness prevede lo svolgimento di attività su alcuni siti specifici per favorire lo scambio di buone pratiche e fornire la base per la realizzazione di un piano di azione comune.
In Italia è previsto il coinvolgimento di un condominio di otto appartamenti, costruito nel 1966 e ubicato a Cagliari. Si tratta di un edificio di classe energetica G dove sarà formata una comunità energetica. Verranno effettuati interventi come l’installazione di un impianto solare da 20kWp e l’isolamento dell’edificio. La gestione dell’energia sarà abilitata alla blockchain, mentre dati e analisi saranno disponibili in tempo reale per i prosumer. Gli altri siti coinvolti sono una cooperativa energetica ad Alginet (Spagna), un complesso di edilizia sociale a Wroclaw (Polonia), un parco industriale a Valence (Francia) e tre comunità energetiche di cittadini connesse tra loro a Woerden, Helden e Delft (Olanda). Saranno complessivamente coinvolti oltre 3 mila tra utenti finali, professionisti e decisori Ue, con l’obiettivo di ottenere un aumento del 25% dell’energia proveniente da fonti rinnovabili, la riduzione del 30% dei costi energetici e la disponibilità fino al 20% della flessibilità dagli edifici residenziali e commerciali durante i picchi di domanda di energia.
“Gli ambiziosi obiettivi di riduzione di gas serra che l’Unione europea si è proposta di raggiungere nei prossimi anni richiedono il contributo di tutte le parti della società e i cittadini potranno avere un ruolo primario e attivo nella transizione energetica”, spiega Francesco Baldi, referente Enea per il progetto. “Attraverso lo sfruttamento del potenziale di flessibilità che le comunità energetiche offrono per la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2, Lightness fornirà benefici economici, sociali e ambientali alle comunità lungo l’intera catena del valore dell’energia”, aggiunge.
Il progetto è finanziato dal programma Horizon 2020 ed è supportato da 59 organizzazioni, 10 città europee, 9 agenzie energetiche, 9 cooperative energetiche e 3 replicatori extra-comunitari in India, Turchia e Africa/America.
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Enea fra partner progetto Ue per promozione comunità energetiche
Terna, 34 milioni per lo sviluppo infrastrutturale dell’Alto Adige
ROMA (ITALPRESS) – Terna investe 34 milioni per lo sviluppo energetico dell’Alto Adige. La società che gestisce la rete di trasmissione nazionale ha presentato il progetto di una nuova linea elettrica ‘invisibilè tra Laion e Corvara, nella Provincia Autonoma di Bolzano, lunga 23 km e che sarà realizzata completamente in cavo interrato, con ridotto impatto paesaggistico. L’infrastruttura è un’opera a servizio del sistema elettrico italiano e consentirà di aumentare la sostenibilità, la resilienza e l’efficienza del servizio elettrico regionale, soprattutto in un’area fortemente sollecitata negli ultimi anni da eventi metereologici estremi. Inoltre, questo progetto sarà funzionale a garantire la piena sicurezza energetica per le Olimpiadi invernali di Milano e Cortina che si terranno nel 2026.
Il progetto preliminare del nuovo elettrodotto a 132 kV è stato presentato oggi al presidente della Provincia Autonoma di Bolzano Arno Kompatscher, al vicepresidente e assessore Provinciale all’Ambiente e all’Energia Giuliano Vettorato e ai rappresentanti dei Comuni interessati. Coerentemente con la propria strategia di ascolto e dialogo con le comunità locali, Terna ha illustrato una ipotesi di massima del tracciato e una serie di varianti alternative che saranno successivamente valutate attraverso un percorso di progettazione partecipata con gli enti amministrativi e i cittadini. Terna prevede di avviare le attività di progettazione entro la fine dell’estate, a valle dei tavoli tecnici e della concertazione con gli stakeholder locali e la popolazione, con l’obiettivo di completare la linea per le Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026. L’intervento rientra nel quadro degli investimenti previsti da Terna in Alto Adige, dove ha programmato interventi che coinvolgeranno oltre 50 imprese e 200 tra operai e tecnici impegnati in attività di cantiere e lavorazioni in fabbrica.
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Enel illuminerà il Padiglione Italia all’Expo Dubai
ROMA (ITALPRESS) – L’energia di Enel illuminerà il Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai, l’Esposizione universale che si svolgerà negli Emirati Arabi Uniti dal primo ottobre al 31 marzo 2022.
Un sistema innovativo, basato sulla tecnologia dell’Internet delle cose e progettato da Enel, renderà possibile un crescendo di giochi di luce legati a doppio filo con le emozioni dei visitatori, creando al tempo stesso scenografie luminose spettacolari. Inoltre, un sistema digitale per il monitoraggio dei consumi evidenzierà i benefici di scelte consapevoli legate allo sviluppo urbano sostenibile.
“L’Esposizione Universale che si terrà a Dubai sarà un’occasione unica per promuovere modelli di sviluppo sostenibili e pratiche di consumo di energia responsabili. Siamo orgogliosi di portare l’innovazione e le tecnologie del Gruppo nell’ambito dell’illuminazione e del monitoraggio dei consumi come esempi del nostro impegno per l’elettrificazione, nuovi utilizzi dell’energia, digitalizzazione e resilienza delle reti. Si tratta di elementi che insieme allo sviluppo delle rinnovabili ci vedono impegnati per la transizione verso un futuro energetico sostenibile e in linea con gli obiettivi di sviluppo dell’Onu”, ha affermato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel, Francesco Starace.
“La partnership con Enel permetterà all’Italia di presentare a Expo 2020 Dubai un eccellente modello dimostrativo di transizione ecologica ed energetica nel primo evento globale dopo la pandemia”, ha dichiarato Paolo Glisenti, Commissario Generale per la partecipazione dell’Italia a Expo 2020 Dubai. “Le straordinarie installazioni di Enel – che illumineranno momento per momento il percorso dei visitatori misurandone le loro emozioni- contribuiranno a fare del nostro Padiglione il primo habitat totalmente decarbonizzato, energeticamente autosufficiente, all’avanguardia nelle nuove tecnologie Smart della sostenibilità”.
In qualità di Premium Provider del Padiglione Italia, Enel metterà così a disposizione le sue tecnologie per realizzare due interventi: le installazioni luminose dinamiche Second Sun e Second Moon e il sistema Smart Metering.
Second Sun e Second Moon sono due installazioni realizzate dalla business line Enel X ad hoc per il Padiglione Italia: hanno 5 metri di diametro e comprendono circa 320 punti luce a LED. Il progetto ha una duplice finalità illuminotecnica: dare luce in maniera funzionale allo spazio espositivo e ricreare scenari spettacolari attraverso il mutamento della temperatura colore nell’arco delle 24 ore (ciclo circadiano). Inoltre, grazie all’utilizzo di telecamere integrate in un sistema IoT, sarà possibile misurare in tempo reale il numero di persone all’interno del Padiglione, analizzare i dati e generare un cambiamento nelle scenografie del sole creando un’interazione “narrativa”, emozionale e conoscitiva con i visitatori.
Un sistema di Smart metering invece verrà installato sulle linee di alimentazione del Second Sun e, sfruttando la variazione di consumo elettrico dell’istallazione, simulerà il monitoraggio in tempo reale dell’evoluzione giornaliera dei consumi di un ambiente domestico.
Entrambi gli interventi, oltre a rappresentare elementi funzionali e di pregio del Padiglione Italia, hanno anche un forte contenuto simbolico. L’illuminazione a LED del Second Sun costituisce una metafora dell’energia nel 2021: digitale e inclusiva in grado di sintonizzarsi sulle esigenze e i bisogni dei clienti. “Il sistema Smart metering, che rende possibile far conoscere all’utente i suoi consumi in tempo reale – si legge in una nota -, rappresenta invece un’evoluzione del modello di fruizione energetica, oggi e nel prossimo futuro sempre più basato su scelte responsabili finalizzate a uno sviluppo urbano sostenibile”.
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Richiesta unica per voltura contrattuale e cambio fornitore
MILANO (ITALPRESS) – Dal prossimo 30 settembre sarà possibile richiedere la voltura della fornitura elettrica, cioè il cambio di nominativo dell’intestatario del contratto, e contestualmente cambiare il fornitore con un’unica richiesta. Una sola modalità di presentazione della domanda, sia nel caso venga rivolta al venditore preesistente per la sola voltura, sia nel caso venga presentata ad un nuovo venditore per effettuare contemporaneamente voltura e switching. E’ quanto ha previsto la delibera dell’Arera approvata, dopo la consultazione con i soggetti interessati, per stimolare la concorrenza e semplificare le pratiche dei clienti. Oggi infatti se chi fa la voltura non vuole il fornitore del cliente uscente, deve prima fare la stessa voltura, attendere che sia andata a buon fine e, solo successivamente, potrà cambiare fornitore, dovendo quindi fare due distinte pratiche. Con le novità approvate invece sarà possibile effettuare un’unica richiesta. Una nuova procedura che entrerà transitoriamente in vigore dal prossimo 1° luglio solo per i clienti (piccole imprese) del Servizio di tutele graduali, e in via definitiva dal 30 settembre per tutti i clienti, domestici e non, in modo da concedere alle società venditrici di allineare i propri sistemi. Una volta che il cliente ha richiesto la voltura, dovrà ricevere l’accettazione o il rifiuto entro 3 giorni lavorativi. In caso di accettazione, il venditore sarà tenuto ad effettuare la voltura entro 5 giorni dalla richiesta; in caso di rifiuto, il cliente resta libero di rivolgersi ad altro venditore del mercato libero, all’esercente il servizio a tutele graduali oppure all’esercente il servizio di ultima istanza.
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Idrogeno, l’Italia si candida a un ruolo di leadership
MILANO (ITALPRESS) – “L’idrogeno è un tema degno di grandissima attenzione. Non possiamo tirarci fuori da un trend che è mondiale. L’idrogeno è in prospettiva una delle grandi soluzioni del futuro, oggi la domanda è scarsa, e poi costa ancora troppo. Dobbiamo allora costruire le condizioni per prepararci. Dobbiamo tenere in conto diversi elementi, ma treni e trasporto pesante su gomma, sono settori dove l’idrogeno può funzionare. E’ un mercato che crescerà, la transizione deve portarci a creare una rete di distribuzione e di accumulo”. Così il ministro alla transizione ecologia, Roberto Cingolani, intervenendo al forum del “Sole 24 Ore” dal titolo “La strategia sull’idrogeno e la transizione energetica”. “Noi siamo in una fase, dove l’idrogeno sta decollando, e si comparano tecnologie diverse. Ci sono delle linee pilota, penso che nel momento in cui i risultati saranno buoni, a quel punto serviranno le infrastrutture. Dobbiamo anche proteggere la supply chain, per avere prodotti della filiera italiana”, ha aggiunto.
“L’idrogeno è molto costoso da trasportare, ecco perchè va prodotto dove si consuma. Va prodotto e riprodotto dove serve”, ha spiegato Francesco Starace, Ceo di Enel.
Starace, allargando lo sguardo all’intera catena di valore dell’idrogeno, ha focalizzato la sua attenzione sugli elettrolizzatori, che sono una delle maggiori voci di costo: “L’elettrolizzatore è un prodotto di nicchia, di lusso, ancora oggi. E’ esattamente la situazione in cui si trovavano 60 anni fa i pannelli solari, nati per alimentare i veicoli spaziali. Le industrie spesso nascono come applicazioni di nicchia, che poi vanno efficientate anche per gli elettrolizzatori, credo questo possa avvenire, e lo capiremo già entro 5 anni. Dobbiamo spingere per abbattere i costi, se ci riusciremo, produrremo idrogeno senza produrre CO2”.
“Si parla dell’idrogeno da 30 anni. Oggi però c’è la necessità di un mix con diversi vettori energetici. Abbiamo bisogno di nuovi vettori, l’idrogeno è raro, ma può dare grandi soluzioni nel mondo industriale, e nella mobilità pesante”, ha spiegato Claudio Descalzi, Ceo di Eni.
“Su questa tecnologia ci siamo attrezzati, avremo delle funzioni di rifornimento multifunzionali anche con l’idrogeno. In futuro ci sarà una crescita anche per l’idrogeno nella mobilità leggera, anche se oggi non è efficiente, anche rispetto all’elettrico. Probabilmente i veicoli pesanti saranno predominanti, anche nel trasporto navale e in quello ferroviario l’idrogeno è un’alternativa”, ha aggiunto.
Per Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, “il problema più grosso da risolvere è il trasporto dell’idrogeno. Questo è un tema cruciale. Oggi c’è un ottimo livello di cooperazione tra le aziende italiane e mi aspetto che ognuno faccia la sua parte, ecco perchè mi aspetto da Snam una soluzione confortante”.
“Sono convinto che l’idrogeno non lo vedremo nella mobilità leggera. In Europa ci sono pochissime stazioni di rifornimento. Diverso il discorso dei truck, che valgono il 10% del mercato, e che con un pieno di idrogeno avranno 4.500 km di autonomia”, prosegue Mazzoncini. “Un discorso che vale anche nei treni, penso al progetto della Valcamonica, che noi stiamo sviluppando – sottolinea Mazzoncini -. Qui ha molto senso decarbonizzare la linea, e la decisione di Fnm di acquistare treni a idrogeno diventerà vincente quando il costo dell’idrogeno green si abbasserà. Noi con loro e Snam, cercheremo di capire come riuscirsi, magari anche con il termovalorizzatore di Brescia che produce energia 24 ore al giorno, ed è una fonte rinnovabile”.
“Per l’Italia lo sviluppo dell’idrogeno può essere una grande opportunità. Dobbiamo sviluppare in Italia e in Europa tutto ciò che si può e anche creare delle partnership internazionali. Abbiamo un vantaggio geografico importante e un vantaggio infrastrutturale grazie a una rete interconnessa con Algeria, Tunisia, Libia e Medio Oriente attraverso la Grecia”, ha evidenziato Marco Alverà, amministratore delegato di Snam.
Alverà ha poi ricordato l’investimento fatto dal gruppo in De Nora, leader mondiale nei componenti per gli elettrolizzatori. “Tutto questo – ha proseguito – ci può far diventare un hub di esportazione di idrogeno verso l’Europa, in particolare verso la Germania che ha bisogno di molto import”.
Questo grazie, “alla rete più estesa al mondo fuori dalla Russia” che può collegare il nord Africa al cuore dell’Europa, cui si aggiungono “asset in molti Paesi come Francia e Austria, con la possibilità di creare reti parallele”.
“L’infrastruttura del gas sarà cruciale nella transizione energetica. A patto che queste strutture siano in grado di gestire nel breve il biometano, e nel lungo anche gas vettori di idrogeno. La distribuzione del gas è capillare in tutta l’Europa, quindi questa rete dovrà avere un ruolo di guida nello sviluppo di combustili sostenibili nel breve. E lo stesso avverrà con l’idrogeno, con anche la possibilità di creare impianti di stoccaggio, rendendo flessibile l’intero sistema”, ha detto Paolo Gallo, Ceo di Italgas.
“I poli di produzione di idrogeno saranno locali, e non posso inviarlo fuori dalla rete di distribuzione. Questa situazione rappresenta un collo di bottiglia. Noi stiamo studiando delle soluzioni per superare questo limite. Servono però, investimenti oggi sulla rete, che deve essere digitale e avere inserimenti dalla rete di produzione a quella di trasporto”, ha proseguito.
“L’idrogeno ha un problema di costo. Oggi la competitività è vicina nei trasporti ferroviari, negli altri settori no. Noi vediamo la produzione di idrogeno, prossimi ai grandi poli di consumo. Siamo leader nelle rinnovabili, sicuramente vogliamo continuare ad avere un ruolo”, ha spiegato Nicola Monti, Ceo di Edison.
“In mezzo a questi progetti ci sono gli impianti dell’elettrolisi, che vanno resi efficienti. Ci sono varie tecnologie, ma nessuna rende competitivo l’idrogeno. Dovrebbero esserci degli incentivi, per arrivare a fine decennio a costi competitivi”, ha aggiunto, auspicando che gli incentivi “possano essere sia sulla catena di trasporto, sia sugli impianti di elettrolisi e sul lato consumi”.
“Una multiutility come Hera crea la possibilità di creare piccoli distretti e iniziative legate all’idrogeno, per prima cosa lavorando sulla nostra rete distributiva del gas. E poi ci interroghiamo come utilizzare l’idrogeno come vettore di stoccaggio, il cosiddetto power to gas, dalle energie rinnovabili. Questo è un meccanismo, che aumenta la flessibilità, perchè lo stoccaggio via idrogeno ha un tempo indefinito, a differenza delle batterie che hanno tempo limitato”, ha sottolineato Stefano Venier, Ceo di Hera.
“Nel nostro territorio abbiamo un termovalorizzatore in ogni provincia, e il 50% dell’energia prodotta da questi impianti è classificata come rinnovabile, ed è disponibile 8 mila ore l’anno. Pensando ai vari distretti economici presenti in questo territorio, si può creare una sinergia legata all’idrogeno per ridurre l’impronta carbonica”, ha concluso.
“L’obiettivo è ridurre del 50% le emissioni del settore marittimo mondiale. Dobbiamo pensare quindi oggi alle tecnologie necessarie per arrivarci. L’idrogeno giocherà un ruolo centrale”, ha detto Ugo Salerno, presidente di Rina.
“Molti produttori testano l’ammoniaca in motori a combustione interna. L’ammoniaca trasporta il 70% di energia in più rispetto all’idrogeno, a temperature superiori. Un’altra strada è utilizzare direttamente l’idrogeno. Anche se la strada più produttiva sono le celle a combustile, con u numero di parti in movimento molto inferiori, rendendo le navi più affidabili. Le tecnologie sono tante, ma dobbiamo seguirle tutte. Scegliere, oggi, sarebbe prematuro”, ha aggiunto.
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Nel secondo trimestre bollette gas e luce in aumento
MILANO (ITALPRESS) – Continua il trend di crescita delle quotazioni delle materie prime che, per il secondo trimestre del 2021, porta a un incremento delle bollette dell’energia per la famiglia tipo in tutela del +3,8% per l’elettricità e del +3,9% per il gas. In termini di impatto sul consumatore, per l’elettricità la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° luglio 2020 e il 30 giugno 2021) sarà di circa 517 euro, con una variazione del -0,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° luglio 2019 – 30 giugno 2020), corrispondente a un risparmio di circa 4 euro su base annua. Nello stesso periodo, la spesa della famiglia-tipo per la bolletta gas sarà di circa 966 euro, con una variazione del -5,2% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente, corrispondente a un risparmio di circa 52 euro su base annua.
La famiglia-tipo, quindi, beneficia ancora di un risparmio complessivo di circa 56 euro su base annua.
L’Arera ha inoltre approvato la delibera attuativa del Dl Sostegni che andrà a ridurre di 600 milioni le bollette per le piccole imprese (utenti in bassa tensione non domestici, quali piccoli esercizi commerciali, artigiani, bar, ristoranti, laboratori, professionisti e servizi). Il provvedimento beneficerà principalmente circa 3,7 milioni di soggetti e porterà ad uno sconto nei mesi di aprile, maggio e giugno, che sarà percentualmente maggiore per gli esercizi commerciali costretti a chiusura dalle misure di contrasto all’epidemia (in quanto si interviene riducendo le quote fisse delle bollette).
In particolare, in modo simile a quanto avvenuto la scorsa primavera, lo sconto arriva a valere circa 70 euro al mese per un cliente con contratto con potenza di 15 kW e sarà particolarmente incisivo sulla spesa totale della bolletta per gli esercizi commerciali ancora costretti alla chiusura, riducendola fino al 70%. Per gli esercizi che possono rimanere aperti il risparmio si attesterà mediamente tra il 20% e il 30% della spesa totale della bolletta. “L’aumento è guidato dal forte apprezzamento delle materie prime influenzato anche dalle attese per una prossima ripresa economica, sulla quale i mercati stanno scommettendo, ora che i piani vaccinali rendono più concreta l’uscita dalla pandemia”, afferma il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini.
“Supportare le imprese in questi mesi è quindi una scelta prioritaria, dal forte valore sociale anche per le famiglie, per questo l’Autorità ha dato immediata esecuzione anche al provvedimento del Decreto Sostegni e rinviato il previsto aumento degli oneri generali di sistema, grazie alla residua flessibilità offerta dalle disponibilità finanziarie dei conti gestiti dalla Csea”, conclude”.
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Big energia puntano su idrogeno verde, accolta sfida di Cingolani
ROMA (ITALPRESS) – I big dell’energia si apprestano ad accogliere la sfida del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che nel presentare il suo programma di lavoro ha puntato sull’idrogeno verde. L’energhia elettrica, che più facilmente si ottiene dalle rinnovabili, anche nel 2050 non coprirà che il 50% del fabbisogno energetico. “La restante parte che oggi utilizza fonti non rinnovabili fossili, richiederà altre fonti energetiche che non siano l’elettricità. Qui entra in gioco l’industria dell’idrogeno”, ha spiegato Marco Alverà, Ceo di Snam, intervenendo a un forum di Rcs Academy su idrogeno e green economy. “Per rendere l’idrogeno verde una realtà e non un sogno, servono dieci anni durante i quali dobbiamo far crescere il parco di rinnovabili. Fino al 2030 dobbiamo elettrificare tutto quanto possibile, con cui produrre l’idrogeno verde da destinare ai settori ad alta intensità, dando l’ultima spallata alla carbonizzazione di settori come la produzione di acciaio e cemento, che dipendono ancora dai combustibili fossili. Dobbiamo tappare questo buco”, ha chiarito Francesco Starace, Ceo di Enel, che in questo settore investirà 190 miliardi in 10 anni.
Contestualmente, l’evoluzione tecnologica, dovrà anche ridurre i costi di processo per produrre l’idrogeno. Le incognite sono tre. “Il primo problema è che abbiamo davanti poco tempo”, ha chiarito il Ceo di Eni, Claudio De Scalzi. “Poi c’è il costo, che oggi è 8-10 euro al chilo per l’idrogeno verde, non è competitivo. E poi c’è il consumo d’acqua: per una tonnellata di idrogeno, servono 8-9 tonnellate di acqua demineralizzata. E serve elettricità, in continuo, che oggi il fotovoltaico da solo non garantisce, l’elettrolisi ha infatti bisogno di continuità”. Partita finita?
Assolutamente no, “dobbiamo e vogliamo investire in ricerca”, garantisce Descalzi. Ecco perchè si ritiene realistico, che il costo degli elettrolizzatori, principale voce di costo industriale nel processo produttivo dell’idrogeno, scenda in un fattore di sei. “E’ successo in altri settori, in 10 anni si può fare – garantisce Starace – e se ci arriveremo, lo capiremo già tra 5 anni”. Ancora più ottimista Alverà, che punta ad arrivare al prezzo di 2 euro al chilo entro 5 anni, un valore che metterebbe l’idrogeno alla pari del diesel. La produzione low-cost dell’idrogeno verde appare possibile quindi nel 2030. A quel punto andrà distribuito. E qui il cammino appare ancora più in discesa, poichè si potranno usare gli attuali gasdotti, che sono molto avanzati in Italia, ad esempio la rete Italgas è interamente digitalizzata, unica in Europa. Tanto che in Sardegna nei prossimi anni sarà sperimentata la distribuzione dell’idrogeno. L’insieme di soggetti qualificati come quelli italiani è un asset che pochi Paesi possono vantare. Sulla produzione da rinnovabili, passare dall’attuale 40% al 72% ipotizzato da Cingolani, non è una sfida complessa. Quindi cosa serve? “Dobbiamo recuperare sul fronte normativo”, spiega Alverà, copiando il modello tedesco. E qui entra in gioco Stefano Besseghini, presidente dell’Arera: “Il mercato dell’idrogeno oggi non c’è. Però intravediamo potenziali di utilizzo in altri settori, specialmente guardando alle politiche di decarbonizzazione”, sottolinea, aggiungendo che “attorno al settore delle rinnovabili, si sta sviluppando una capacità di investimento incredibile”. Perchè investire in questo settore vuol dire salvare il pianeta e l’economia. “Abbiamo le chance per essere leader nel settore dell’idrogeno verde. Le condizioni di partenza sono ottime. A2A può produrre e utilizzare l’idrogeno, anche attraverso i termovalorizzatori” ha spiegato Renato Mazzoncini, Ad della multiutility milanese, auspicando che “si faccia qualche riflessione sugli oneri di sistema per la produzione dell’energia. Dobbiamo sviluppare una filiera”.
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Terna, nel 2020 ricavi e utile in crescita
ROMA (ITALPRESS) – Nonostante uno scenario contraddistinto da grande incertezza a causa della pandemia, nel 2020 Terna ha rilevato un miglioramento di tutti gli indicatori economico-finanziari, che hanno raggiunto il livello più alto della storia del Gruppo. I ricavi, pari a 2.513,5 milioni, registrano un aumento di 218,4 milioni (+9,5%) rispetto al 2019. L’Ebitda si attesta a 1.830,4 milioni, in crescita di 89,2 milioni rispetto al 2019 (+5,1%). L’Ebit, a valle di ammortamenti e svalutazioni pari a 643,8 milioni, si attesta a 1.186,6 milioni, rispetto ai 1.155,1 milioni del 2019 (+2,7%). Il risultato ante imposte si attesta a 1.093,1 milioni, in aumento di 15,7 milioni rispetto al 2019 (+1,5%). L’utile netto di Gruppo dell’esercizio è pari a 785,5 milioni, in crescita di 28,2 milioni (+3,7%) rispetto ai 757,3 milioni del 2019. La situazione patrimoniale consolidata registra un patrimonio netto di Gruppo pari a 4.369,8 milioni, a fronte dei 4.190,3 milioni al 31 dicembre 2019. Gli investimenti complessivi effettuati dal Gruppo Terna nell’esercizio sono stati pari a 1.351,1 milioni, in crescita del 6,9% rispetto ai 1.264,1 milioni del 2019, nonostante l’emergenza Covid-19. Per finanziare l’importante accelerazione degli investimenti a sostegno della crescita di Terna e della ripresa del Paese, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2020 si è attestato a 9.172,6 milioni, rispetto ai 8.258,6 milioni di fine 2019.
Per l’esercizio 2021, pur in presenza di uno scenario pandemico ancora in evoluzione, il Gruppo sarà impegnato nella realizzazione di quanto previsto dal Piano. Con specifico riferimento ai 9,2 miliardi di investimenti complessivi previsti nei prossimi 5 anni, per il 2021 ne sono programmati circa 1,4 miliardi. Il Cda proporrà all’assemblea degli azionisti l’approvazione di un dividendo complessivo per l’esercizio 2020 di 541.692.844 euro pari a 26,95 centesimi per azione (+8% rispetto al 2019) e la distribuzione – al netto dell’acconto sul dividendo ordinario relativo all’esercizio 2020 pari a 9,09 centesimi per azione già posto in pagamento dal 25 novembre 2020 – dei rimanenti 17,86 centesimi per azione, al lordo delle eventuali ritenute di legge, da mettere in pagamento dal 23 giugno. “Siamo orgogliosi di come le persone di Terna si siano adoperate con competenza e passione nel corso di un anno complesso come il 2020, per assicurare in ogni momento la disponibilità di un bene essenziale per la collettività come l’energia elettrica: garantire la sicurezza del loro operato è stata la nostra priorità”. Così Stefano Donnarumma, Ad e direttore generale di Terna, in merito all’esercizio 2020 della società. “Tutte le azioni messe in atto dall’azienda, infatti, soprattutto a partire dal secondo semestre, hanno prodotto risultati che potevano apparire inimmaginabili lo scorso giugno, sia sul fronte della resilienza riguardo gli effetti dell’emergenza sanitaria da Covid-19, sia per quanto concerne gli investimenti, che hanno addirittura superato i target, già ambiziosi, fissati prima della pandemia”, aggiunge. “Ed è proprio grazie al lavoro delle donne e degli uomini di Terna che potremo raggiungere gli sfidanti obiettivi della transizione ecologica che si è data l’Italia e al cui raggiungimento daremo il nostro contribuito quali registi del sistema energetico nazionale”, conclude Donnarumma.
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