BOLOGNA (ITALPRESS) – Il Gruppo Hera ha chiuso l’esercizio 2020 con risultati positivi, in linea con quanto consuntivato in tutti i trimestri, pur in un anno particolarmente complesso per il Paese a causa dell’emergenza Coronavirus. I ricavi salgono a 7.079 milioni, in crescita di 166,2 milioni (+2,4% rispetto ai 6.912,8 milioni del 2019), grazie soprattutto alle attività nel settore energia. Il Mol del Gruppo sale a quota 1.123 milioni, +3,5%, in aumento di 37,9 milioni rispetto ai 1.085,1 milioni del 2019. Sale anche il risultato operativo netto a 551,3 milioni, in crescita di 8,8 milioni (+1,6% rispetto ai 542,5 milioni del 2019). Il risultato netto dell’esercizio sale a 322,8 milioni (+1,8%), con una crescita di 5,7 milioni rispetto ai 317,1 milioni del 2019. In aumento anche l’utile netto di pertinenza degli azionisti, che a fine 2020 si attesta a 302,7 milioni (+0,6%), rispetto a quello dell’esercizio precedente di 300,8 milioni (valore al netto degli effetti non ricorrenti del 2019). Nel 2020 gli investimenti netti – comprensivi di 46,9 milioni relativi all’acquisto di partecipazioni finanziarie riferite principalmente ad Ascopiave – sono stati pari a 528,5 milioni, in crescita del 3,8% rispetto ai 509,2 milioni del 2019. La posizione finanziaria netta si attesta a 3.227 milioni, in miglioramento rispetto ai 3.274,2 milioni del 2019, con una riduzione dell’indebitamento finanziario di 47,2 milioni. Il Cda ha deciso di proporre all’assemblea dei soci del 28 aprile la distribuzione di un dividendo di 11 centesimi per azione, in crescita del 10% rispetto all’ultimo dividendo pagato e in rialzo rispetto a quanto previsto nel Piano industriale per l’esercizio in corso. “La crescita registrata dal Gruppo Hera è stata fortemente sostenuta dall’operazione di partnership con Ascopiave, che ha permesso alla multiutility un ulteriore consolidamento nel Triveneto. Nonostante il contesto complesso, siamo riusciti ad anticipare fin da subito l’estrazione di una parte significativa delle sinergie previste generando un contributo cruciale all’incremento dei flussi di cassa del 2020. L’anno è stato, inoltre, dedicato a sviluppare ulteriormente la prospettiva verso la sostenibilità pienamente integrata nelle strategie di business: il nostro impegno è promuovere un ulteriore sviluppo in questa direzione, con progetti per la circolarità, la carbon neutrality e l’innovazione tecnologica, in linea con le policy europee e con gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030”. Così l’Ad Stefano Venier. “In questa direzione si inseriscono anche alcune collaborazioni avviate di recente, come quella con Snam per lo sviluppo dell’idrogeno. I gas verdi, infatti, sono per noi una frontiera particolarmente interessante proprio perchè operiamo in più business: mettendo a disposizione la nostra expertise trasversale e la nostra ampia piattaforma infrastrutturale possiamo dare vita a innovativi esempi di circolarità carbon neutral tra filiere”, ha aggiunto.
“Il bilancio 2020 del Gruppo Hera evidenzia, una volta di più, la nostra solidità e l’efficacia delle nostre strategie, ma anche lo stretto legame con territori e stakeholder. Questi risultati sono lo specchio, infatti, di un’attività ininterrotta nonostante la pandemia, a sostegno del tessuto economico in cui operiamo: trimestre dopo trimestre, siamo riusciti a superare l’emergenza reagendo con tempestività, riorganizzando il lavoro e individuando soluzioni per tutelare i nostri asset da un lato e i clienti dall’altro”. Così il presidente Esecutivo Tomaso Tommasi di Vignano. “In un contesto complesso, abbiamo elaborato nuovi progetti e stretto accordi con partner d’eccellenza e, nella seconda parte del 2020, con una particolare accelerazione alla fine dell’anno, abbiamo beneficiato di una ripresa complessiva delle attività economiche nei territori serviti”, ha aggiunto.
“Risultati positivi che si riflettono in tutti i principali indicatori e sono ancor più significativi alla luce delle difficoltà determinate dall’emergenza sanitaria: abbiamo così confermato il track record di 18 anni di crescita e migliorato ulteriormente la nostra solidità patrimoniale, con ricadute positive anche per i nostri azionisti pubblici e privati, a cui abbiamo deciso di distribuire già quest’anno un dividendo in rialzo a 11 centesimi per azione. La buona generazione di cassa del 2020 ci consentirà, inoltre, di coprire integralmente la politica di aumento dei dividendi fino al 2024”, ha concluso.
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Gruppo Hera, nel 2020 ricavi in crescita
Snam, accordo con Mubadala per sviluppo idrogeno negli Emirati Arabi
SAN DONATO MILANESE (ITALPRESS) – Snam, uno dei principali operatori di infrastrutture energetiche al mondo, e Mubadala Investment Company (Mubadala) hanno firmato oggi un Memorandum of Understanding (MoU) con l’obiettivo di collaborare su iniziative congiunte di investimento e sviluppo sull’idrogeno.
In base a questo accordo, le due aziende realizzeranno attività di valutazione, compresi studi tecnici e di fattibilità economica, di potenziali progetti e soluzioni finalizzati a promuovere lo sviluppo dell’idrogeno negli Emirati Arabi Uniti e altrove, a livello globale.
Il Memorandum è stato siglato oggi ad Abu Dhabi da Marco Alverà, amministratore delegato di Snam, e da Musabbeh Al Kaabi, amministratore delegato di Mubadala.
“Questo accordo testimonia l’impegno di Snam ad accelerare la transizione energetica e in particolare lo sviluppo dei gas rinnovabili su scala globale, facendo leva sulle nostre competenze e tecnologie per accrescere la competitività di queste soluzioni chiave per la sfida al cambiamento climatico – commenta Marco Alverà, amministratore delegato di Snam -. Nel contempo, Snam rafforza ulteriormente la propria presenza nelle aree degli Emirati Arabi Uniti e del Golfo, entrambe strategiche per il loro ruolo cruciale nella transizione energetica. Lavoreremo insieme a Mubadala, mettendo a fattor comune le rispettive competenze e capacità di investimento, per identificare progetti di mutuo interesse negli Emirati e contribuire allo sviluppo di una economia a idrogeno”.
“In qualità di investitore responsabile e operatore attivo nella transizione energetica a livello globale, Mubadala è da tempo azienda pioniera e sostenitrice di un mix energetico più bilanciato, che si sostanzia in investimenti in un portfolio di società che, negli Emirati Arabi Uniti e all’estero, contribuiscono a soluzioni energetiche più pulite, economiche e resilienti – sottolinea Musabbeh Al Kaabi, amministratore delegato di Mubadala -. La firma di questo accordo con Snam rappresenta prova ulteriore dei nostri sforzi congiunti per sviluppare un’economia alimentata a idrogeno negli Emirati, nonchè del nostro impegno a sostenere il ruolo che l’idrogeno può avere nel far fronte alla domanda energetica mondiale”.
“L’accordo rafforza la fiducia di Snam e Mubadala nel potenziale tecnologico dell’idrogeno e nella sua capacità di accelerare la transizione energetica – si legge in una nota -. Snam è stata la prima società in Europa a sperimentare l’immissione di idrogeno misto a gas naturale nella propria rete del gas ed è impegnata a rendere la propria infrastruttura pronta a trasportare quantitativi crescenti di idrogeno. La società ha anche dato vita a una business unit impegnata nello scouting di nuove tecnologie e nello sviluppo di progetti, insieme ad altri partner, per l’adozione dell’idrogeno in vari settori industriali, dal trasporto ferroviario alla siderurgia. Lo scorso anno, Mubadala Investment Company ha anche aderito all’Investor Group dell’Hydrogen Council, rafforzando l’impegno dell’azienda in questo settore emergente. La società ha creato di recente la Abu Dhabi Hydrogen Alliance, insieme ad ADNOC e ADQ, con l’obiettivo di creare una vera economia dell’idrogeno verde negli Emirati e sviluppare una roadmap che acceleri l’adozione dell’idrogeno nei principali settori, quale quello delle utilities e della mobilità sostenibile”.
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Arera, prorogate agevolazioni in bolletta per zone terremotate
MILANO (ITALPRESS) – Sono state prorogate le agevolazioni in bolletta per elettricità, gas e servizio idrico integrato a sostegno delle popolazioni colpite dagli eventi sismici verificatisi dal 2016 nel Centro Italia e nel 2017 nei Comuni di Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio (Ischia).
Secondo quanto previsto dalla legge n. 21/2021 (che ha convertito il Decreto-legge Milleproroghe 2020) l’Arera ha prorogato fino al 31 dicembre 2021 le agevolazioni tariffarie a favore delle forniture e utenze localizzate in una ‘zona rossà, per quelle relative a immobili inagibili e per quelle a favore delle soluzioni abitative di emergenza realizzate in occasione degli eventi sismici. Per ottenere le agevolazioni, i titolari delle utenze/forniture dovranno comunicare lo stato di inagibilità dell’abitazione entro il 30 aprile 2021 agli uffici locali di Agenzia delle Entrate e Inps, come previsto dalla legge e – per accelerare le procedure – entro il 30 giugno anche al proprio fornitore indicando i riferimenti contrattuali.
Inoltre, è stato posticipato al 31 dicembre 2021 il termine ultimo per emettere la fattura di conguaglio e viene ulteriormente prolungata la sua rateizzazione, passando da minimo 36 a minimo 120 rate, limitatamente alle utenze e forniture colpite dagli eventi sismici del Centro Italia. Qualora la fattura di conguaglio sia già stata emessa sono altresì sospesi i termini di pagamento delle rate, al fine di consentire il ricalcolo degli importi dovuti considerando la nuova proroga delle agevolazioni e la dilazione del periodo di rateizzazione.
I venditori e i gestori non dovranno procedere ad azioni di recupero di morosità relativamente ad eventuali rate non pagate delle fatture di conguaglio già emesse e dovranno informare tempestivamente i clienti e gli utenti finali (sulla homepage del proprio sito e con altre modalità idonee) della sospensione dei termini di pagamento delle fatture, della proroga delle agevolazioni e delle modalità per presentare l’istanza utile ai fini del riconoscimento del beneficio.
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Eni, passo avanti per il progetto HyNet North West nel Regno Unito
SAN DONATO MILANESE (ITALPRESS) – Il progetto integrato HyNet North West finalizzato alla decarbonizzazione dell’importante distretto industriale dell’Inghilterra Nord Occidentale ha ricevuto fondi per circa 33 milioni di sterline da parte del UK Research and Innovation (UKRI), l’ente nazionale inglese il cui obiettivo è quello di sostenere la ricerca e l’innovazione nel Paese, attraverso l’Industrial Decarbonisation Challenge (IDC). Lo rende noto Eni.
I fondi ricevuti coprono circa il 50% degli investimenti necessari per finalizzare gli studi di progettazione in corso e consentiranno di accelerare la decisione di investimento finale (FID) di HyNet North West al 2023 e di completarne la realizzazione entro il 2025.
Il progetto integrato HyNet North West è sviluppato da un consorzio formato, oltre che da Eni, da aziende industriali dell’area e prevede la cattura, il trasporto e lo stoccaggio della CO2 emessa dalle industrie esistenti e dai futuri siti di produzione di idrogeno blu, quale combustibile alternativo per gli impianti di riscaldamento, generazione di energia elettrica e trasporto.
Il progetto consentirà di realizzare la prima infrastruttura di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica (CCS) del Regno Unito.
Eni svolgerà “un ruolo fondamentale nel consorzio come operatore delle attività di trasporto e stoccaggio della CO2 utilizzando allo scopo i propri giacimenti di gas depletati ubicati a circa 30 Km dalla costa nella baia di Liverpool e per i quali ha ottenuto l’assegnazione nell’ottobre 2020 di una licenza per lo stoccaggio da parte delle autorità UK Oil & Gas (OGA)”, si legge in una nota.
Una volta operativo, il progetto consentirà di trasformare uno dei distretti industriali più energivori del Regno Unito, nel primo cluster industriale a basse emissioni di anidrite carbonica del mondo ed in particolare entro il 2030 contribuirà alla riduzione fino a 10 milioni di tonnellate/anno di CO2 e fornirà l’80% del target di 5GW di idrogeno a basse emissioni annunciato dal Governo britannico, svolgendo un ruolo fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo zero emissioni al 2050 del Paese.
Tale obiettivo è in linea con l’impegno di Eni per la transizione energetica e la decarbonizzazione in quanto la cattura, utilizzo e stoccaggio della CO2, “soprattutto in relazione alle emissioni dei settori industriali “hard to abate”, rappresenta un processo importante e decisivo per il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi sul Clima e dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, come riconosciuto anche dall’ONU nell’ultimo report Unece”, conclude la nota.
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Iren e Prelios insieme per riqualificazione energetica edifici privati
GENOVA (ITALPRESS) – Iren Smart Solutions, società del Gruppo Iren, e Prelios Integra, società del Gruppo Prelios, hanno sottoscritto un accordo quadro di collaborazione nel settore della riqualificazione energetica degli edifici privati di piccola taglia, con particolare riferimento allo sviluppo di attività sottese agli incentivi del Decreto Rilancio.
“La collaborazione tra i due leader di mercato è, oggi – si legge in una nota -, una delle migliori risposte al bisogno di possessori di immobili unifamiliari che vogliano aumentare il livello di efficienza energetica della propria abitazione attraverso un servizio completo e di alta qualità, efficiente e veloce, requisiti indispensabili per valutare l’affidabilità di un fornitore. Il Gruppo Iren, mediante le controllate Iren Smart Solutions e Iren Mercato offre soluzioni end to end ai propri clienti, presidiando ogni aspetto commerciale, tecnico ed amministrativo dei progetti”.
“Le attività del gruppo trovano una forte sinergia operativa con le capacità ed esperienza di Prelios Integra nella progettazione e gestione di cantieri e nella realizzazione di opere edilizie su tutto il territorio nazionale, consentendo una forte scalabilità nella capacità di offrire risposte alle esigenze dei clienti – prosegue la nota -. Prelios Integra è una società del Gruppo Prelios attiva nella gestione di immobili per conto di grandi operatori immobiliari pubblici e privati. Il Gruppo Prelios è uno dei principali Gruppi attivi in Italia ed Europa nell’alternative asset management e nei servizi immobiliari specialistici, con oltre 40 miliardi di euro di Asset under Management. Iren e Prelios Integra propongono quindi un’offerta completa per la riqualificazione energetica degli edifici, chiavi in mano, dalla consulenza professionale alla realizzazione delle opere, fino alla conclusione del percorso amministrativo finalizzato con la cessione del credito fiscale da parte del cliente”.
Il beneficio, estendibile ad un’ampia gamma di interventi ammessi alla detrazione del 110%, permetterà l’avvio di iniziative senza alcun esborso economico da parte del cliente e il recupero immediato dell’intero importo ammesso alla detrazione fiscale, tradizionalmente previsto in 5 anni.
L’accordo sottoscritto dai due partner è valido per tutta l’Italia e riguarda, ad oggi, la gestione di oltre 200 progetti distribuiti sull’intero territorio nazionale, già individuati ed in fase di avvio operativo, consentendo di raggiungere importanti traguardi di efficienza energetica per oltre 500 tonnellate equivalenti di energia risparmiata all’anno da fine 2021.
Gianluca Bufo, amministratore delegato di Iren luce gas e servizi, commenta così: “Il Superbonus 110% è una misura economica con caratteri di straordinarietà. Non mi riferisco soltanto all’eccezionalità dell’aliquota, ma anche alla potenzialità di muovere il nostro Paese verso scelte concrete di sviluppo sostenibile. Vogliamo giocare, a riguardo, un ruolo da protagonista a livello nazionale, proponendo un’offerta che fa della centralità del cliente il suo valore aggiunto. Ci proponiamo, infatti, come general contractor per l’intera gestione dell’intervento dalla progettazione, all’esecuzione dei lavori e fino alla cessione del credito. In ogni fase garantiamo i massimi standard di qualità. E Prelios Integra è il partner ideale, che amplifica la nostra capacità, soprattutto in ambito national, di portare valore in ogni fase di realizzazione”.
“Siamo molto soddisfatti dell’accordo concluso e in corso di esecuzione – ha affermato Nicolò Tarantino, CEO di Prelios Integra -. Grazie a questa attività, la prima con Iren Smart Solutions, Prelios Integra consolida la propria leadership non solo nel mercato dei servizi Core di Property Management, ma anche nell’erogazione di servizi professionali specialistici, confermandosi partner ideale in grado di offrire un alto contenuto tecnico su specifiche esigenze dei Clienti connesse alla gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare”.
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Snam, nel 2020 risultati e investimenti in aumento
MILANO (ITALPRESS) – Snam chiude l’esercizio 2020 con ricavi totali che ammontano a 2.770 milioni, in aumento di 164 milioni, pari al 6,3%, rispetto all’esercizio 2019. Il margine operativo lordo adjusted dell’esercizio 2020 ammonta a 2.197 milioni, in aumento di 28 milioni, pari all’1,3%, rispetto al margine operativo lordo adjusted del 2019. Il positivo contributo dei nuovi business della transizione energetica e di Snam Global Solutions (pari a circa +13 milioni complessivamente) e i maggiori ricavi regolati derivanti dall’incremento della base RAB, unitamente al proseguimento delle azioni del piano efficienza (63 milioni di efficienze sui costi rispetto al 2016) e al contenimento dei costi in seguito alle misure di lockdown, hanno più che compensato gli effetti di riduzione della domanda gas causata dal Covid-19. L’utile operativo adjusted dell’esercizio 2020 ammonta a 1.424 milioni, in aumento di 7 milioni, pari allo 0,5%, rispetto all’utile operativo adjusted del 2019. Il predetto incremento del margine operativo lordo è stato in parte assorbito dal fisiologico aumento degli ammortamenti (-40 milioni, pari al 5,5%), dovuto essenzialmente all’entrata in esercizio di nuovi asset, in parte compensato dalle minori svalutazioni (+19 milioni, pari al 63,3%). Gli oneri finanziari netti, pari a 126 milioni al netto degli special item, registrano una riduzione di 39 milioni, pari al 23,6%, rispetto all’esercizio 2019. L’utile netto adjusted dell’esercizio 2020 ammonta a 1.164 milioni, in aumento di 71 milioni, pari al 6,5%, rispetto all’utile netto adjusted del 2019 (1.093 milioni), grazie all’ottimizzazione della struttura finanziaria e al contributo oltre le attese delle consociate. L’utile netto adjusted per azione è pari a 0,356 centesimi, in crescita del 7,6% rispetto al 2019. Gli investimenti tecnici del 2020 ammontano a 1.189 milioni, in crescita rispetto al 2019 (+226 milioni; + 23,5%) e in linea con le previsioni. Gli investimenti si riferiscono principalmente ai settori trasporto (981 milioni) e stoccaggio (134 milioni). Sebbene Snam non sia in grado, ad oggi, di determinare con attendibilità gli impatti derivanti dal Covid-19 sui target del 2021 e degli anni successivi, sulla base delle informazioni attualmente disponibili, la società prevede un impatto limitato rispetto agli obiettivi dell’anno in corso. A tal proposito, Snam ha rivisto al rialzo la guidance sull’utile netto adjusted del 2021 portandola a 1.170 milioni rispetto alla precedente di circa 1.130 milioni comunicata nel novembre 2020. Il Cda ha deliberato di proporre all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,2495 euro per azione, di cui 0,0998 euro per azione già distribuiti a titolo di acconto a gennaio.
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Nel Torinese impianto agricolo per biometano liquefatto e Co2 biogenica
TORINO (ITALPRESS) – Partito a Candiolo (Torino) il primo impianto agricolo per la produzione di biometano liquefatto e anidride carbonica biogenica. L’Agenzia del Demanio e dei Monopoli ha infatti rilasciato la licenza fiscale di esercizio alla Cooperativa Agricola Speranza, realtà piemontese sia a livello nazionale che europeo con forte attenzione verso l’ambiente e che in questo impianto produce BioGnl (Gas naturale biologico liquefatto) ceduto esclusivamente per uso autotrazione.
I funzionari Adm hanno effettuato una verifica tecnica sia sugli impianti per la produzione di biogas che su quelli per la raffinazione dello stesso. Sono stati, inoltre, sottoposti a verifica gli impianti di produzione di energia elettrica e termica prodotta dall’impianto di cogenerazione e fotovoltaico impiegati per la produzione del biometano. Il biometano è una fonte di energia rinnovabile, che permette di realizzare un trasporto carbon free in quanto può essere utilizzato per alimentare i motori delle auto e dei veicoli commerciali, permettendo di arrivare a un abbattimento drastico delle sostanze inquinanti e allo stesso tempo di sfruttare le reti gas esistenti. Si ottiene dalla purificazione di biogas ricavato dalla digestione anaerobica (degradazione della sostanza organica in assenza di ossigeno) di biomasse vegetali e animali (sottoprodotti agricoli e deiezioni animali). Con il recupero di materia sotto forma di biometano e compost, il rifiuto organico viene trasformato in risorsa e immesso nuovamente nel ciclo produttivo attraverso l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili. Sono 50 i mezzi pesanti al servizio della grande distribuzione, alimentati con il biocarburante avanzato.
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Enea punta su una “Hydrogen valley” italiana
ROMA (ITALPRESS) – Realizzare la prima Hydrogen Valley italiana dove sviluppare una filiera nazionale per la produzione, il trasporto, l’accumulo e l’utilizzo di idrogeno, puntando su ricerca, tecnologie, infrastrutture e servizi innovativi. Il progetto ideato dall’Enea nasce con un investimento da 14 milioni per dar vita al primo incubatore tecnologico italiano per lo sviluppo della filiera dell’idrogeno, in collaborazione con università, istituti di ricerca, associazioni e imprese, con l’obiettivo di favorire la transizione energetica e la decarbonizzazione. “Si tratta di una piattaforma polifunzionale, inclusiva, in cui ci occuperemo di idrogeno a 360 gradi, per accelerare ricerca e innovazione e mettere a disposizione dell’industria infrastrutture hi-tech per arrivare a colmare il gap fra scala di laboratorio e industriale”, spiega Giorgio Graditi, direttore del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili dell’Enea e rappresentante all’interno della European Clean Hydrogen Alliance.
Il progetto prevede la realizzazione presso il Centro Ricerche Enea Casaccia, alle porte di Roma, di un insieme di infrastrutture hi-tech per la ricerca e la sperimentazione lungo tutta la filiera dell’idrogeno: dalla produzione alla distribuzione, dall’accumulo all’utilizzo come materia prima per la produzione di combustibili puliti e come vettore energetico, per ridurre le emissioni di CO2 nell’industria, nella mobilità, nella generazione di energia e nel residenziale. All’interno dell’incubatore potrà essere utilizzato idrogeno puro e in miscela con gas naturale per la produzione di energia elettrica; verranno, infatti, messe a punto miscele idrogeno-metano da immettere nella rete interna di distribuzione del gas e sarà realizzato un “idrogenodotto” locale dedicato al trasporto di idrogeno puro in pressione, da utilizzare in modo capillare a seconda della domanda delle utenze.
E’ prevista anche la realizzazione di una stazione di rifornimento per veicoli a idrogeno, come i mezzi per la movimentazione delle merci, bus e automobili, in uso all’interno del Centro Ricerche Enea, con l’obiettivo di dimostrare il contributo di questo combustibile alla decarbonizzazione del settore mobilità.
Tra le applicazioni di maggiore interesse che verranno studiate all’interno dell’Hydrogen Valley, c’è anche il power-to-gas, un processo che, attraverso l’elettrolisi, consente di produrre idrogeno dall’energia elettrica generata da fonti rinnovabili. L’idrogeno così prodotto può essere convertito in metano, o essere immesso nella rete interna del gas naturale. In questo modo è possibile accumulare l’energia prodotta da fonte rinnovabile, svolgere anche una funzione di ‘stabilizzazionè della rete elettrica e agire come elemento di congiunzione con la rete gas, in previsione del forte incremento di produzione da rinnovabili. La strategia Enea sull’idrogeno prevede inoltre la realizzazione di progetti per la decarbonizzazione dell’industria, in particolare quella ad alta intensità energetica, ma anche dei trasporti pesanti su gomma e ferroviari alimentati ancora a diesel.
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