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Enel X, a Roma primo store con ricarica ultrafast per veicoli elettrici

ROMA (ITALPRESS) – Apre a Roma l’Enel X Store di Corso Francia 212, la prima area cittadina per la ricarica ultrafast dei veicoli elettrici e primo sito HPC del progetto europeo “CEUC”. Lo Store offre tecnologie per l’efficientamento energetico, servizi finanziari, e soluzioni per la mobilità elettrica, oltre a un punto ristoro, ed è stato inaugurato con un evento online dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi, dal CEO di Enel X, Francesco Venturini, e dal CEO di Volkswagen Group Italia, Massimo Nordio.
“L’apertura dell’Enel X Store è un altro importante e fondamentale passo per rendere Roma sempre più smart e green. Un risultato raggiunto grazie all’investimento e alla collaborazione di grandi esperienze imprenditoriali come quella tra Enel X e Volkswagen Group Italia”, ha detto la sindaca di Roma, Virginia Raggi.
“Rafforziamo, attraverso questa nuova iniziativa, la presenza in città di punti di ricarica elettrica incentivando l’utilizzo di veicoli a emissione zero – ha proseguito – Si tratta di un ulteriore tassello che rientra pienamente nel percorso che Roma Capitale ha avviato in tema di mobilità sostenibile, efficientamento energetico e innovazione. L’elettrico sta diventando rapidamente una realtà e la sua promozione è al centro di politiche e programmi messi in campo in un quadro generale di transizione ecologica. Roma, quindi, diventa modello di riferimento per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e per la tutela ambientale”. “Non posso guidare da un pò perchè ho la scorta – ha concluso – ma ritengo che l’elettrico sia davvero il futuro. I mezzi e la tecnologia ci consentono di raggiungere risultati insperati e che ci aiutano a portare Roma verso la città del futuro”.
“L’Enel X Store di Corso Francia segna un punto di svolta nella nostra strategia per la diffusione della mobilità elettrica a Roma e in Italia”, ha spiegato Francesco Venturini, CEO di Enel X. “Si tratta della prima area cittadina per la ricarica ultrafast, con caricatori HPC (High Power Charging), che va incontro alla necessità di fare il pieno di energia alla propria auto in poco tempo, a cui se ne aggiungeranno altre nelle principali città italiane – ha aggiunto – L’obiettivo è di offrire un’esperienza di ricarica semplice, affidabile e veloce. Insieme al Comune di Roma e a Volkswagen Group Italia inauguriamo uno spazio dedicato alla mobilità elettrica e a tutte le soluzioni e le tecnologie del futuro, dall’efficientamento energetico alla smart home passando per gli strumenti digitali di pagamento. Un progetto moderno e accessibile a tutti, che dimostra ancora una volta l’impegno di Enel X nel mettere a disposizione dei clienti il proprio know-how nel settore dei servizi energetici avanzati”.
Anche secondo Massimo Nordio, CEO di Volkswagen Group Italia, “il futuro è elettrico. E’ la tecnologia che rappresenta la migliore opzione, in termini di efficienza e sostenibilità, per raggiungere i target climatici globali e arrivare a essere un’azienda carbon neutral entro il 2050”. “L’e-mobility è al centro della nostra strategia, il Gruppo ha messo in campo investimenti ingenti e sviluppato progetti importanti come la MEB, la piattaforma modulare concepita specificamente per la mobilità elettrica che sarà la base per moltissimi modelli dei nostri brand. L’obiettivo è ‘l’elettrico per tuttì: Volkswagen ha aperto la strada in tal senso, con ID.3, e a breve lancerà sul mercato il suo primo SUV 100% elettrico, ID.4, oggi qui in anteprima. Nei prossimi mesi l’offerta si arricchirà ulteriormente con diverse novità full-electric, sempre su base MEB: Skoda Enyaq iV, Audi Q4 e Cupra Born. Ma non è sufficiente lavorare sul prodotto e per questo stiamo ampliando i nostri orizzonti, con partnership mirate che possano portare risultati concreti nel breve e medio termine. Lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica è un elemento centrale per la diffusione della mobilità a zero emissioni; in particolare la ricarica ad alta potenza, o HPC (High Power Charging), ha un ruolo decisivo, perchè consente di ‘fare il pienò in tempi ridottissimi, con una user experience che si avvicina molto a quella legata al rifornimento delle auto tradizionali. L’Enel X Store è, di fatto, la prima area di servizio 4.0 in Italia e diventerà un modello di riferimento per la nuova era della mobilità. E noi siamo orgogliosi di esserci”.
L’Enel X Store di Corso Francia è la prima area urbana ultrafast con quattro stazioni HPC (High Power Charger), che consentono la ricarica di altrettanti veicoli contemporaneamente. Si tratta delle prime quattro stazioni ultrafast in Italia del progetto “Central European Ultra Charging”, cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito della call Connecting Europe Facility Transport 2017. Ciascun punto di ricarica ha una potenza fino a 350 kW e permette, alle auto elettriche compatibili con la carica a potenza elevata, di fare il pieno di energia in circa 20 minuti. Oltre ai caricatori ultrafast sono presenti anche una JuicePole, la stazione di ricarica pubblica da 22 kW + 22 kW e un JuiceMedia, lo schermo digitale integrato con due stazioni di ricarica, riservato ai test drive dei brand di Volkswagen Group Italia.
Nello store anche le soluzioni di Enel X per la casa e la mobilità elettrica. Tra queste, Homix, la soluzione di smart home con Alexa integrata, che permette di gestire, anche tramite controllo vocale e da remoto, la temperatura, la sicurezza, l’illuminazione e altri dispositivi dell’ecosistema domestico; Enel X Sun Plug&Play, impianto fotovoltaico da balcone; JuiceBox, la stazione di ricarica domestica.
Nell’Enel X Store di Corso Francia sono inoltre disponibili prodotti per l’efficientamento energetico, come impianti per il riscaldamento e la climatizzazione; e le soluzioni di Enel Energia per la gestione dei consumi elettrici. A questi si aggiungono soluzioni specifiche come JuiceAbility che permette di utilizzare l’infrastruttura pubblica per la ricarica delle sedie a ruote elettriche.
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Nasce GreenIt, jv Eni-Cdp Equity per produzione da rinnovabili

ROMA (ITALPRESS) – Eni e Cdp Equity hanno costituito GreenIT, una nuova joint venture per lo sviluppo, la costruzione e la gestione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Italia. GreenIT, partecipata al 51% da Eni e al 49% da Cdp Equity, ha la finalità di produrre energia principalmente da impianti fotovoltaici ed eolici con l’obiettivo di raggiungere una capacità installata al 2025 di circa 1.000 MW, con investimenti cumulati nel quinquennio per oltre € 800 milioni. Le risorse saranno utilizzate su vari filoni di intervento che includono lo sviluppo e la costruzione di impianti greenfield, anche attraverso la valorizzazione del patrimonio immobiliare del Gruppo Cdp e della Pubblica Amministrazione, il repowering di impianti a fine vita utile e la costruzione di progetti autorizzati. La costituzione di GreenIT rientra nella strategia volta a supportare la transizione energetica del Paese, aumentando la produzione di energia rinnovabile, in coerenza con gli obiettivi prefissati dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima 2030. L’Ad di Cdp Equity e Chief Investment Officer di Cdp, Pierpaolo Di Stefano, ha commentato: “La nascita di GreenIT è la realizzazione di un ulteriore progetto previsto dal Piano Industriale di Cdp per favorire la transizione energetica e contrastare i cambiamenti climatici, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La collaborazione con Eni consentirà di lavorare – in un’ottica di sistema – allo sviluppo di progetti con impatti positivi sui territori per la produzione di energia da fonti rinnovabili, al fine di costruire un modello sempre più orientato alla sostenibilità e supportare il Paese nel conseguire i target definiti dal Piano nazionale integrato energia e clima”. Giuseppe Ricci, direttore generale di Energy Evolution di Eni, ha dichiarato: “Questa nuova joint venture si inserisce nella strategia di Eni per la transizione energetica e contribuisce all’accelerazione del nostro percorso di trasformazione verso l’energia verde e le rinnovabili. In quest’ottica, grazie alla partnership con Cdp, il nostro impegno nella decarbonizzazione diventa sempre più concreto: per centrare gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite è essenziale fare sistema a livello Paese e mettere a fattor comune possibilità di investimento e know how”.
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Accordo Snam-Siad per impianti liquefazione gas naturale e biometano

MILANO (ITALPRESS) – Snam e Siad, gruppo chimico leader nella produzione e fornitura di gas industriali e nei settori engineering, healthcare, Lpg e natural gas, hanno sottoscritto un accordo quadro per avviare una collaborazione tecnologica nel settore della liquefazione small-scale e mid-scale, con l’obiettivo di favorire la diffusione di Gnl e Bio-Gnl come carburanti alternativi per la mobilità sostenibile e per altri usi finali. L’accordo, firmato dall’Ad di Snam, Marco Alverà, e dal presidente di Siad, Roberto Sestini, mira a realizzare su scala globale, per conto di committenti terzi, impianti di piccola e media taglia per la liquefazione di gas naturale e biometano. Gli impianti saranno modulari e standardizzati, con capacità variabili, da 50 ktpa (chilo tonnellate all’anno) a 100 ktpa nel caso degli impianti small-scale e da 200 ktpa e superiori per quelli mid-scale.
“Con questo accordo – ha sottolineato Alverà – Snam fa il proprio ingresso nelle infrastrutture per la liquefazione, un settore che sarà determinante per abilitare la mobilità sostenibile su gomma, su rotaia e potenzialmente via mare, oltre che per decarbonizzare altri usi energetici. Il Gnl, soprattutto nella sua versione ‘biò, consente infatti di abbattere sia le emissioni inquinanti sia quelle di CO2, contribuendo in modo decisivo alla qualità dell’aria e alla lotta al cambiamento climatico, e di dare impulso all’economia circolare, ottimizzando la gestione del ciclo dei rifiuti e degli scarti agricoli e agroalimentari. Grazie a questa collaborazione con Siad metteremo a disposizione sia dell’Italia sia di altri Paesi una soluzione innovativa per la transizione energetica”. Gli impianti progettati da Snam e Siad utilizzano una tecnologia italiana, basata su un ciclo criogenico ad azoto energeticamente ottimizzato attraverso l’utilizzo di due macchine (espansori/compressori).
Tali impianti consentono la trasformazione del metano da gassoso a liquido e si propongono come soluzione ideale per abilitare la transizione energetica sui mercati globali, anche grazie alla competitività di prezzo. I risparmi rispetto a una soluzione tradizionale possono infatti arrivare fino al 30% del costo dell’impianto. Nell’ambito della collaborazione tra Snam e Siad, sarà avviato nel corso del 2021 un progetto in Campania, dalla capacità di 50 ktpa (piccola taglia), che ha già ottenuto un finanziamento europeo. L’impianto, che sarà gestito da Snam, garantirà la sicurezza delle forniture di Gnl e Bio-Gnl anche alle altre regioni del Sud Italia, accorciando la filiera tra approvvigionamento e utenti finali e servendo un mercato in rapido sviluppo: i camion a Gnl in Italia sono cresciuti negli ultimi cinque anni da meno di 100 a circa 3.000 unità e le stazioni di rifornimento sono oggi circa 90.
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Anche a febbraio consumi elettrici in ripresa

ROMA (ITALPRESS) – A febbraio i consumi di energia elettrica in Italia sono risultati sostanzialmente in linea con quelli dello scorso anno, a parità di calendario. Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, ha rilevato una domanda elettrica pari a 24,8 miliardi di kWh, inferiore del 3,4% rispetto a febbraio 2020. La variazione deve essere però valutata considerando che nel 2020 febbraio ha avuto 29 giorni, contro i 28 di quest’anno: il dato, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, si riduce a -0,2%.
A livello territoriale, la variazione tendenziale di febbraio 2021 (dati grezzi) è risultata ovunque negativa: -4,2% al Nord, -2,8% al Centro e -1,9% al Sud. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 33% della domanda (in linea rispetto a febbraio 2020). Dopo quattro mesi consecutivi di crescita l’indice IMCEI (il campione dei consumi industriali monitorato da Terna), ormai tornato ai valori ante crisi, mostra una leggera flessione tendenziale (a parità di calendario) pari all’1,7% rispetto a febbraio 2020.
La domanda elettrica del primo bimestre del 2021 risulta in calo del 2,2% rispetto al corrispondente periodo del 2020. Il dato rettificato, fortemente influenzato dal 2020 bisestile, porta a una variazione nulla. Nel mese di febbraio 2021 la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’82,3% con produzione nazionale e per la quota restante (17,7%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero (+8,2% rispetto a febbraio 2020). In dettaglio, la produzione nazionale netta è risultata pari a 20,7 miliardi di kWh. In forte crescita la produzione idrica (+32%), in flessione le altre fonti (eolica -27,6%; fotovoltaica -15,8%; geotermica -7,2%; termica -7,1%).
L’indice IMCEI elaborato da Terna – che prende in esame e monitora in maniera diretta i consumi industriali di circa 530 clienti cosiddetti energivori connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale (grandi industrie dei settori ‘cemento, calce e gessò, ‘siderurgià, ‘chimicà, ‘meccanicà, ‘mezzi di trasportò, ‘alimentarì, ‘cartarià, ‘ceramica e vetrarià, ‘metalli non ferrosì) – ha fatto registrare una flessione tendenziale dell’1,7% considerando l’effetto calendario. Prosegue la crescita del settore della siderurgia (+3,5%), positivo anche il comparto dei metalli non ferrosi (+9,4%). Il dato complessivo risente dei valori negativi soprattutto della chimica (-14%) e meccanica (-4,6%). Analizzando separatamente i cosiddetti clienti puri (quelli che esclusivamente prelevano dalla rete) e gli autoproduttori, la variazione tendenziale mostra un calo rispettivamente dell’1,3% e dell’11,3%.
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Italgas, accordo con Jemena per gestione sistemi distributivi

MILANO (ITALPRESS) – Paolo Gallo, Ad di Italgas, e Frank Tudor, managing director di Jemena, società australiana leader nel settore delle infrastrutture energetiche, hanno sottoscritto un accordo di collaborazione volto allo scambio di conoscenze ed esperienze nella gestione delle reti, con un focus particolare su innovazione tecnologica e decarbonizzazione. L’accordo prevede un’attività di collaborazione e scambio di informazioni relativamente a soluzioni digitali per la trasformazione delle reti del gas in vettori e sistemi di stoccaggio di gas rinnovabili, quali idrogeno, biometano e metano sintetico; Sistemi di Intelligent Metering, con focus su smart meter di ultima generazione, sensoristica integrata, impiantistica al servizio delle reti; Customer experience, affidabilità e sicurezza del network di distribuzione con riferimento in particolare ai sistemi di monitoraggio per il contenimento delle emissioni fuggitive di metano. La partnership consentirà, inoltre, a Italgas e Jemena di confrontarsi sui rispettivi piani di sviluppo di tecnologie innovative, a cominciare dal Power to Gas. Entrambe le società, infatti, hanno messo in cantiere la realizzazione di progetti-pilota, rispettivamente nel Sud della Sardegna e a Sidney, per testare come il surplus di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili possa essere stoccato e movimentato sotto forma di gas rinnovabili, nonchè l’uso degli stessi in ambito domestico, commerciale e di trasporto.
“Il percorso di digitalizzazione avviato da Italgas nel 2017 – ha commentato Gallo – ha prodotto immediati risultati trasformando il Dna dell’azienda fino a elevarla al ruolo di benchmark globale. Lo scambio di esperienze con realtà internazionali – ha aggiunto – è per questo non solo un’opportunità, ma una necessità per continuare a crescere attraverso il confronto e la contaminazione positiva. Sono per questo lieto che dopo partner europei, americani e asiatici, questa nuova collaborazione con Jemena ci consenta di approdare in un nuovo continente alla scoperta di soluzioni innovative e best practice. A cominciare dalla tecnologia Power to Gas, un progetto sul quale puntiamo con convinzione per le grandi potenzialità nell’ambito del processo di transizione energetica”, ha concluso Gallo.
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Saipem, con Alboran Hydrogen per la produzione di idrogeno verde

MILANO (ITALPRESS) – Saipem e Alboran Hydrogen hanno firmato un memorandum of understanding per lo sviluppo congiunto e la realizzazione di cinque impianti per la produzione di idrogeno verde tramite il processo dell’elettrolisi, tre dei quali in Italia e gli altri due nel bacino del Mediterraneo.
Le due società impiegheranno le rispettive e complementari competenze, esperienze e tecnologie maturate in anni di attività nella realizzazione di impianti funzionali alla produzione di idrogeno. In particolare, Saipem nell’ambito delle attività di sviluppo e realizzazione, in qualità di global solution provider nel settore dell’energia e delle infrastrutture, si occuperà dell’ingegneria, dell’approvvigionamento e della costruzione degli impianti. Alboran Hydrogen, società attiva nel campo dello sviluppo di progetti rinnovabili, si occuperà di coordinare gli aspetti tecnologici con gli istituti di ricerca interessati, delle attività autorizzative ai fini dello sviluppo degli impianti, e degli accordi di filiera con i centri di ricerca, gli Enti e le Università coinvolte. L’accordo propone, tra le varie possibili iniziative identificate, lo sviluppo e la creazione di un distretto dell’idrogeno verde in Puglia, con tre impianti situati rispettivamente nei territori di Brindisi, Taranto e Foggia, con il coinvolgimento del Distretto Tecnologico Nazionale dell’Energia, L’Università La Sapienza, l’Università del Salento e la Cittadella della Ricerca di Brindisi. L’accordo prevede, inoltre, lo sviluppo e la realizzazione di due ulteriori impianti nel bacino del Mediterraneo, rispettivamente in Albania e in Marocco. Quest’ultimo, nello specifico, riguarderà la produzione di ammoniaca da idrogeno verde.
Maurizio Coratella, COO della Divisione E&C onshore di Saipem, ha commentato: “L’accordo con Alboran Hydrogen consolida la posizione di Saipem quale protagonista della transizione energetica e della decarbonizzazione e aggiunge un importante tassello per il futuro sviluppo dell’idrogeno verde in Italia e nel bacino del Mediterraneo. Tecnologia che rappresenterà, nei prossimi decenni, il nuovo orizzonte della evoluzione energetica. Per la realizzazione dei vari progetti inclusi in questo accordo- ha aggiunto -, faremo leva sulla nostra esperienza di lungo corso nel trattamento industriale dell’idrogeno e nella progettazione e costruzione di infrastrutture energetiche, alla quale si affiancano significative competenze per la ricerca di soluzioni efficienti e innovative”. Simone Pratesi, presidente di Alboran Hydrogen e l’intero Comitato Tecnico Scientifico coordinato dal professore Livio de Santoli, prorettore con delega alla sostenibilità dell’Università La Sapienza di Roma hanno commentato: “L’accordo con Saipem ci consentirà di sviluppare al meglio le potenzialità del modello di progetto proposto per la Puglia, con l’obiettivo di esportarlo nel mondo”.
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Enel X e Novartis insieme per la mobilità elettrica in Italia

ROMA (ITALPRESS) – Elettrificazione della flotta aziendale, soluzioni integrate per la ricarica dei veicoli elettrici e una piattaforma di monitoraggio dei caricatori installati. Sono queste alcune delle attività che rientrano nella partnership tra Enel X e Novartis, nata per promuovere la diffusione della mobilità elettrica in Italia. “Enel X è la global business line del Gruppo Enel che progetta e sviluppa soluzioni incentrate sui principi di sostenibilità ed economia circolare, per fornire a persone, comunità, istituzioni e aziende un modello alternativo che rispetti l’ambiente e integri l’innovazione tecnologica nella vita quotidiana – si legge in una nota -; Novartis, tra le maggiori aziende farmaceutiche a livello globale e leader dell’innovazione nel settore, è impegnata nella protezione dell’ambiente e nella gestione sostenibile delle risorse naturali, una componente essenziale della propria responsabilità d’impresa. L’accordo sui progetti di mobilità elettrica è parte di una collaborazione più ampia tra le aziende, nata nel 2019 con la firma di un protocollo d’intesa che ha portato alla recente presentazione dello studio ‘Le città del futuro – ambiente e salute per città più sostenibili e inclusivè, anche in relazione alla diffusione del Covid-19”.
“Siamo soddisfatti di aver aggiunto un’altra importante iniziativa nell’ambito della collaborazione con Novartis, dedicata allo sviluppo di progetti che aiutano il Paese a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità – ha dichiarato Augusto Raggi, Responsabile di Enel X Italia -. Metteremo a disposizione del partner le nostre soluzioni avanzate di mobilità elettrica che serviranno per elettrificare le nuove sedi e la flotta di veicoli ibridi e full electric dell’azienda. Attività in linea con l’obiettivo di diffusione dell’e-mobility in tutto il Paese, che si aggiungono all’impegno per ampliare la nostra rete di punti di ricarica pubblici con l’installazione di caricatori ultra fast di ultima generazione che garantiscono un pieno di energia in pochi minuti”.
“Questo progetto, reso possibile dalla partnership con Enel X, rappresenta un nuovo salto di qualità nell’impegno di Novartis per la sostenibilità”, sottolinea Pasquale Frega, Country President e Amministratore Delegato di Novartis In Italia.
“Con l’elettrificazione del nostro parco auto contribuiremo in modo significativo a raggiungere quella carbon neutrality che il Gruppo Novartis si è posta come traguardo per il 2025 e dimostriamo in modo concreto che vogliamo essere protagonisti del grande processo di rinnovamento, verso un futuro ecologicamente sostenibile, in cui è impegnata oggi l’Italia – aggiunge -. In questo processo gioca un ruolo fondamentale la partnership tra le realtà più innovative del paese, come Enel X e Novartis, capaci di far convergere le rispettive, diverse competenze verso l’obiettivo comune della sostenibilità, che significa più salute, più benessere e migliore qualità della vita per l’intera collettività”.
Enel X si occuperà dell’elettrificazione della nuova sede di Milano di Novartis in costruzione a Piazza Gae Aulenti e delle altre sedi italiane dell’azienda, installando le infrastrutture della gamma Juice: le stazioni di ricarica pubblica JuicePole, da 22kW + 22 kW e le nuove JuiceBox, da 22kW per la ricarica della flotta aziendale.
I collaboratori Novartis, inoltre, usufruiranno di una soluzione integrata all inclusive che comprende la dotazione di un veicolo elettrico o ibrido, l’installazione della JuiceBox domestica nel garage della propria abitazione e la possibilità di accedere ad un’ampia rete di ricarica in Italia, in Europa e presso le sedi di Novartis, tramite l’App JuicePass di Enel X. Per la gestione di tutte le operazioni di ricarica della flotta aziendale e per il monitoraggio e la gestione delle stazioni Juice installate presso le sedi, Novartis potrà accedere inoltre al portale JuiceNet Manager di Enel X.
In aggiunta alle soluzioni tecnologiche Enel X metterà a disposizione del personale di Novartis il proprio know-how nel settore dell’e-mobility attraverso sessioni di training specifiche per conoscere meglio i servizi per la mobilità elettrica pensati per l’azienda e le ultime novità dell’intera filiera della mobilità elettrica.
Oltre alla carbon neutrality, il Gruppo Novartis punta a raggiungere anche, entro il 2030, la plastic neutrality e la water neutrality, nell’ambito di piano globale di medio periodo per la sostenibilità nel quale l’Italia è pienamente coinvolta. In ognuna delle sedi Novartis nel nostro paese sono state adottate misure in grado di migliorare sensibilmente le performance ambientali: a Origgio si è per esempio già raggiunto l’obiettivo dell’eliminazione dell’uso della plastica monouso in ambito alimentare; la nuova sede centrale dell’azienda, sarà ospitata in un edificio, in fase di completamento a Milano, a elevata efficienza energetica; l’insediamento produttivo di Torre annunziata (Na) ha in programma investimenti orientati all’acquisto di nuovi macchinari a basso impatto ambientale.
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Enel, al via primo progetto ibrido eolico-storage su vasta scala

ROMA (ITALPRESS) – Enel, attraverso la controllata statunitense dedicata alle rinnovabili Enel Green Power North America, ha avviato la costruzione del progetto eolico + storage Azure Sky, il suo primo progetto ibrido su vasta scala a livello globale che integrerà nello stesso sito un impianto a energia eolica e lo stoccaggio a batteria. Attraverso un Virtual Power Purchase Agreement (VPPA) da 100 MW, Enel venderà a Kellogg Company una parte da 360 GWh dell’elettricità immessa in rete ogni anno dal progetto eolico Azure Sky, pari al 50% del volume di energia utilizzato dagli impianti di produzione di Kellogg Company in Nord America. Situato nella contea di Throckmorton, in Texas, l’impianto eolico da 350 MW abbinato a circa 137 MW di storage a batteria sarà il terzo progetto ibrido di Enel negli USA che integrerà una fonte di energia rinnovabile con accumulo a batteria utility-scale. “Azure Sky è il nostro primo progetto su vasta scala che abbina eolico e storage ed è il nostro impianto ibrido più grande a livello globale. Questo progetto dimostra l’impegno continuo di Enel nel guidare la transizione energetica verso una rete elettrica alimentata al 100% da fonti rinnovabili”, ha dichiarato Salvatore Bernabei, Ceo di Enel Green Power e Responsabile della Global Power Generation business line di Enel. “Una transizione supportata e accelerata da clienti commerciali, come Kellogg Company, che hanno messo la sostenibilità al centro del loro business”, ha aggiunto. In base ai termini del VPPA, Kellogg acquisterà ogni anno circa 360 GWh di elettricità da Enel, che contribuiranno allo sforzo collettivo della principale azienda alimentare plant-based di raggiungere oltre il 50% di energia rinnovabile e il 50% del proprio obiettivo Better Days globale, ossia la riduzione delle emissioni di gas serra Scope 1 e 2 del 65%. L’elettricità da fonti rinnovabili che Kellogg acquisterà ogni anno equivale all’elettricità necessaria per alimentare più di 43mila abitazioni annualmente nel Nord America, e si stima che contribuirà ad evitare ogni anno emissioni di CO2 per oltre 250mila tonnellate, che equivalgono alla quantità di carbonio assorbita annualmente da 330mila acri di foreste statunitensi, un’area più grande di quella del Parco nazionale delle Montagne Rocciose. Si prevede che le 79 turbine eoliche del progetto Azure Sky genereranno più di 1.300 GWh ogni anno, che verranno immessi in rete e caricheranno la batteria all’interno dello stesso impianto. Si stima che l’elettricità generata annualmente dal progetto Azure Sky equivale ad evitare ogni anno più di 842mila tonnellate di emissioni di CO2 nell’atmosfera. Il sistema di storage a batteria sarà in grado di accumulare l’energia generata dalle turbine eoliche, fornendo al contempo servizi volti ad aumentare la flessibilità della rete. Quando raggiungerà i circa 137 MW, il sistema sarà uno degli impianti di storage a batteria più grandi del mondo.
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