Home Energia Pagina 72

Energia

Arera, mercato libero elettrico scelto da 56% delle famiglie

MILANO (ITALPRESS) – Quanti venditori sono effettivamente attivi sul mercato e dove sono più presenti? Quali società possiedono la quota maggiore di clientela? In quali province e regioni si è diffuso maggiormente il mercato libero fino ad ora? Dove si registra maggiormente il fenomeno delle morosità? Sono alcune delle domande cui è possibile rispondere navigando attraverso tabelle, infografiche e mappe sull’evoluzione del mercato dell’energia, presenti sul sito di Arera, che l’Autorità ha deciso di valorizzare in occasione della pubblicazione del Rapporto annuale Monitoraggio Retail (su dati 2019). Le famiglie che a dicembre 2020 hanno scelto il mercato libero elettrico sono oltre il 56% nella media nazionale, ma con forti differenze nel Paese: dal 70% di alcune aree del Nord al 38% della provincia Sud Sardegna. I venditori attivi di elettricità per i clienti domestici sono 380 in Lombardia, contro i 140 della Valle d’Aosta e, tra i due estremi, le diverse realtà regionali, con ad esempio i 327 del Lazio o i 287 della Calabria (dati aprile 2020).
(ITALPRESS).

Confindustria Energia “Filiere innovative per lo sviluppo sostenibile”

ROMA (ITALPRESS) – Uno sviluppo coordinato e sinergico di tutte le tecnologie di decarbonizzazione secondo la logica della neutralità tecnologica e la realizzazione di progetti e iniziative basate sulla leva rigenerativa, sul risparmio e riutilizzo delle risorse e su processi virtuosi di simbiosi industriale, potranno contribuire efficacemente al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal e all’affermazione di un modello industriale ed economico sostenibile e circolare. Va in questa direzione la memoria che Confindustria Energia ha trasmesso alla Commissione Attività Produttive della Camera dei deputati e alla Commissione Industria del Senato.
“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha sottolineato il presidente di Confindustria Energia Giuseppe Ricci – perchè possa rappresentare una reale opportunità di ripartenza del nostro Paese, oltre che uno strumento in grado di accelerare il processo di transizione energetica, dovrebbe perseguire un modello di sviluppo sistemico ed inclusivo in grado di valorizzare le diverse soluzioni in modo complementare e secondo la loro maturità tecnologica, dando priorità alle iniziative in grado di ottenere i migliori risultati nel breve e medio termine”.
Confindustria Energia auspica un PNRR che sostenga tutti gli investimenti e progetti di decarbonizzazione, che prevedano sia la crescita delle fonti rinnovabili, che la riconversione in chiave circolare delle filiere energetiche convenzionali maggiormente sottoposte al cambiamento, e stimolando anche la progressiva crescita delle filiere innovative.
Un approccio inclusivo, orientato all’integrazione e alla complementarietà dei diversi contributi, consentirebbe di supportare i piani di sviluppo dell’intero sistema energetico, evitando di incorrere in scelte obbligate tecnologicamente affrettate che metterebbero a rischio la sostenibilità degli investimenti.
Ed è proprio in questa direzione che lo sviluppo delle fonti rinnovabili e delle filiere innovative, quali quella dell’idrogeno, dovrà essere complementare a quello dei carburanti e combustibili rinnovabili e low carbon, permettendo loro di esprimere il massimo potenziale di decarbonizzazione con l’obiettivo di massimizzare la sostenibilità della transizione energetica.
“In un contesto in cui si prevedono importanti investimenti, la governance degli interventi del PNRR, partendo da un’adeguata programmazione di medio-lungo periodo – ha concluso Ricci -, dovrebbe assicurare un’efficace pianificazione e monitoraggio nella fase realizzativa degli investimenti. Questo consentirebbe di garantire effetti positivi su ambiente ed economia già nel breve termine ponendo come elementi essenziali l’efficacia e la spendibilità delle tecnologie, la coerenza degli interventi e la dimensione normativa”.
(ITALPRESS).

Delfanti (Rse) “Per bollette meno care agire su ogni voce di costo”

ROMA (ITALPRESS/NUOVA ENERGIA) – Quando si parla delle sfide legate alla decarbonizzazione al 2050, il quadro generale è noto. Il Green Deal europeo richiede una transizione che si estrinseca in molteplici dimensioni e direzioni: dalla protezione dell’ambiente alla competitività economica, dalla coesione sociale al contrasto ai cambiamenti climatici e alla riconversione energetica. L’obiettivo condiviso è quello di portare la sostenibilità ambientale in tutte le politiche pubbliche, interessando ogni ambito della società; il problema dunque non è meramente energetico, ma investe tutti i settori.
“Un obiettivo così sfidante può essere affrontato solo in un’ottica di sistema. E’ necessario tenere insieme competitività e ambiente, sicurezza e qualità della fornitura energetica”, ha detto Maurizio Delfanti, amministratore delegato della società Ricerca Sistema Energetico (RSE), durante un’audizione presso la Commissione Industria del Senato. La missione assegnata all’azienda guidata da Delfanti non è su un tema da poco: razionalizzazione, trasparenza e struttura di costo del mercato elettrico ed effetti in bolletta in capo agli utenti.
“Per contenere gli importi della bolletta energetica è essenziale agire in maniera ottimale su tutte le voci di costo, massimizzando il rapporto fra i benefici apportati al sistema e i costi che questi benefici comportano”, ha spiegato. Ma per agire sui costi è indispensabile conoscerli. Analizzando nel dettaglio le voci che compongono la fattura energetica per un utente domestico tipo, la composizione percentuale vede la componente energia al 46 per cento, mentre gli oneri di sistema e di rete rappresentano rispettivamente il 21 e 20 per cento del totale. Il resto (13 per cento) sono imposte.
“Pur essendo la voce energia maggioritaria – ha detto ancora Delfanti – è opportuno che l’azione di regolazione si estrinsechi su ciascuna voce, perchè tutte hanno un impatto significativo”.
Il valore complessivo delle voci che compongono la bolletta per un utente domestico tipo ha subito diverse oscillazioni negli ultimi quattro anni. Si è passati dai 185 euro/MWh del 2016 ai 204 euro/MWh del 2018. Oggi è pari a 201 euro/MWh.
Nel corso dell’audizione l’ad di RSE ha dato anche alcuni spunti per far evolvere il prezzo nel contesto della sostenibilità.
“Per quanto riguarda la componente energia – quantitativamente la più significativa – sono due le azioni che si potrebbe mettere in campo: operare con prezzi dinamici e procedere con un progressivo superamento del PUN (Prezzo Unico Nazionale)”.
(ITALPRESS).

Gse, Vetrò “Saremo protagonisti della transizione ecologica”

ROMA (ITALPRESS) – “Quello che il GSE può fare è candidarsi come attore principale nella gestione dei fondi” del Recovery “che riguardano la transizione ecologica. Noi già gestiamo delle cifre molto significative, circa 16 miliardi di euro l’anno, ed è un mestiere che oggettivamente abbiamo dimostrato di saper fare. Nell’ambito di quelle che saranno le scelte e le ripartizioni dei fondi, penso che il GSE si possa legittimamente candidare come un soggetto della transizione, anzi direi un volano della transizione”. Lo ha detto il presidente del Gestore dei Servizi Energetici, Francesco Vetrò, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’Agenzia Italpress, sottolineando come energia e ambiente siano diventati “indissolubili, la stessa transizione ecologica ne è una testimonianza chiara”.
“Per realizzare la coscienza della sostenibilità occorre fare due cose: dare delle informazioni esatte e fare una formazione. Ma anche comunicare l’energia è una cosa fondamentale nell’ottica della coscienza sostenibile e dello sviluppo sostenibile”, ha aggiunto Vetrò, sottolineando che nel corso dell’ultimo anno segnato dalla pandemia il settore energetico non ha avuto una crisi significativa. “Credo che nessun operatore ha avuto delle ripercussioni, si è dimostrato di quanto l’energia di pari passo con la digitalizzazione sia fondamentale. Sempre più l’energia è parso come bene imprescindibile per la nostra esistenza”, ha proseguito.
Vetrò ha infine ricordato qual è il ruolo del GSE: “E’ una società dello Stato il cui compito essenziale è promuovere da un lato l’efficienza e dall’altro la produzione di energia rinnovabile. Si tratta in concreto di assicurare incentivi agli operatori affinchè possano realizzare i loro progetti e questi progetti tenderanno a soddisfare gli obiettivi della transizione ecologica. Quindi – ha concluso – il nostro compito è senz’altro quello di essere il veicolo e lo strumento di agevolazione del percorso, ma in questa fase è necessario che maturi una coscienza ecologica e una coscienza legata alla sostenibilità”.
(ITALPRESS).

Acqua, luce e gas, bonus automatici per 2,6 milioni di famiglie

ROMA (ITALPRESS) – Scatta il riconoscimento automatico dei bonus sociali di sconto per le bollette di acqua, luce e gas per le famiglie in stato di disagio economico (con Isee non superiore a 8.265 euro). Da quest’anno infatti basterà compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), ai fini dell’ISEE, per ottenere la prevista riduzione sulla spesa sostenuta per le forniture di elettricità, gas naturale e acqua. Lo rende noto Arera (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente).
Questo consentirà di garantire le agevolazioni alle oltre 2,6 milioni di famiglie aventi diritto e superare il vecchio meccanismo di bonus su richiesta, che negli anni aveva di fatto limitato gli sconti solo a un terzo dei potenziali beneficiari.
Il meccanismo ha validità dal 1° gennaio 2021. Ogni bonus avrà una durata di 12 mesi a partire dalla data di ammissione alla riduzione. La data di effettiva erogazione dipende dal tipo di bonus. Nella fase di prima applicazione, le verifiche funzionali all’ammissione alle agevolazioni (bonus 2021) saranno avviate a luglio, per permettere la piena funzionalità delle procedure.
L’Autorità – la cui delibera tiene conto delle osservazioni contenute nel parere del Garante per la Protezione dei Dati Personali – ha definito le modalità di erogazione che dovranno essere applicate dagli operatori per garantire il riconoscimento agli aventi diritto, anche di eventuali quote di bonus 2021 maturate nei mesi precedenti.
Per il bonus elettrico legato al disagio fisico, cioè la riduzione per quei soggetti che si trovano in gravi condizioni di salute e che utilizzano apparecchiature elettromedicali salvavita, si dovrà continuare a presentare la richiesta presso i Comuni o i CAF abilitati.
Fino al 2020, per ricevere i bonus per disagio economico, era necessario presentare domanda al Comune di residenza o al CAF allegando la documentazione richiesta. Da oggi basta presentare ogni anno la DSU necessaria per ottenere la certificazione dell’ISEE e, se il nucleo familiare rientra nei parametri, l’INPS invierà automaticamente le informazioni al Sistema Informativo Integrato (SII), la banca dati che contiene informazioni utili a individuare le forniture elettriche, gas e i gestori idrici competenti per territorio.
Attraverso l’incrocio dei dati trasmessi dall’INPS al SII, di quelli contenuti nel SII e nelle banche dati dei gestori idrici e all’esito positivo delle verifiche di ammissibilità definite dall’Autorità, saranno automaticamente individuate le forniture dirette (individuali) da agevolare ed erogati i bonus a chi ne ha diritto.
(ITALPRESS).

Expo Dubai, Terna partner del Padiglione Italia

ROMA (ITALPRESS) – Terna, il più grande operatore indipendente di rete per la trasmissione di energia elettrica in Europa, sarà partner di Padiglione Italia a Expo 2020 a Dubai, l’Esposizione Universale che prenderà il via il prossimo 1 ottobre.
L’accordo con il quale il Gruppo diventa Gold Sponsor del Padiglione Italia è stato siglato oggi da Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato di Terna, e da Paolo Glisenti, Commissario Generale per la Partecipazione del nostro Paese a Expo 2020 Dubai.
“La presenza a Expo Dubai – si legge in una nota – conferma il ruolo centrale di Terna quale regista e abilitatore del sistema energetico italiano e hub europeo per il raggiungimento degli obiettivi della transizione energetica. Presso il Padiglione Italia Terna mostrerà le nuove tecnologie, le innovazioni e le competenze che saranno sempre più imprescindibili per raggiungere gli obiettivi nazionali ed europei di decarbonizzazione”.
Nell’ambito dell’Esposizione Universale, dal titolo “Connecting Minds, Creating the Future”, che per la prima volta si tiene in un Paese arabo, il Padiglione Italia ha scelto come tema “Beauty connects People”, “La Bellezza unisce le Persone”, che individua nella bellezza una sintesi di competenze, creatività, innovazione e sostenibilità: pilastri del business di Terna delineati nel Piano Industriale 2021-2025 che, con quasi 9 miliardi di euro di investimenti, rappresenta l’impegno economico più alto mai previsto dal Gruppo per la rete elettrica italiana. In quest’ottica, il Padiglione Italia ospiterà un’opera d’arte commissionata da Terna che fonderà tutti gli elementi in un’installazione innovativa e altamente spettacolare.
“La partnership con Terna ci permetterà di proporre alla grande platea di Expo Dubai un modello innovativo di sostenibilità e di efficienza delle reti elettriche come fattore trainante della transizione ecologica. Nel confronto di idee e di progetti per il futuro ‘green’ che vivremo per i 6 mesi della prossima Esposizione Universale, l’Italia potrà così dimostrare eccellenze tecnologiche essenziali per i processi di progressiva decarbonizzazione dei sistemi energetici”, afferma il commissario Paolo Glisenti.
“Siamo orgogliosi di essere partner di Padiglione Italia, che mostrerà a tutto il mondo le eccellenze che il nostro Paese può vantare, non solo in termini di cultura, arte e turismo, ma anche di tecnologia, competenze ingegneristiche e capacità di innovazione: tutte caratteristiche che, unite alla sostenibilità, sono il cuore di Terna”, sottolinea Stefano Donnarumma, amministratore delegato di Terna.
(ITALPRESS).

A Saipem il premio IMCA per il tool di rilevamento della CO2

ROMA (ITALPRESS) – Saipem ha ricevuto l’Environmental Sustainability Award 2020 da parte dell’International Marine Contractors Association (IMCA), nella categoria di sostenibilità ambientale, per il suo innovativo strumento di stima delle emissioni di CO2 nei propri progetti offshore, denominato SOCE (Saipem Offshore Carbon Estimation).
Tale premio è stato assegnato all’azienda a seguito della valutazione positiva del tool in base a criteri quali l’innovazione e i benefici ambientale, sociali ed economici.
Saipem “mantiene un forte impegno nel fornire soluzioni all’avanguardia e innovative che soddisfino le esigenze di un futuro a basse emissioni di carbonio, in accordo con la strategia aziendale di essere un leader energetico globale per il futuro sostenibile dei mercati – si legge in una nota -. Pertanto, Saipem ha sviluppato questo nuovo tool con l’obiettivo di quantificare l’impronta di carbonio di un intero progetto EPCI (Engineering, Procurement, Construction, and Installation) seguendo la metodologia del Life Cycle Assessment. Il tool ha l’obiettivo di misurare le emissioni complessive di CO2 di un progetto in ogni suo aspetto, basandosi sulle prestazioni effettive degli asset Saipem (uffici di ingegneria, navi e cantieri di fabbricazione) e altri processi come l’approvvigionamento e il trasporto. Queste informazioni supportano i processi decisionali di Saipem e dei suoi clienti, poichè permettono di identificare quelle attività che hanno i maggiori impatti in termini di emissioni di CO2, in particolare per certificare la sostenibilità ambientale dei progetti, in particolare quelli a energia rinnovabile”.
(ITALPRESS).

Collaborazione tra Snam e Hera per sviluppo dell’idrogeno

MILANO (ITALPRESS) – Snam e Hera annunciano la firma di una lettera di intenti per una collaborazione tecnologica finalizzata allo sviluppo dell’idrogeno, ciascuna per i propri ambiti di attività. L’obiettivo è la sperimentazione e successiva realizzazione di una serie di soluzioni in grado di dare risposta alle esigenze di decarbonizzazione del territorio emiliano-romagnolo in maniera trasversale, dalle realtà produttive fino alla mobilità e ai singoli cittadini. L’intesa contribuirà, inoltre, a dare impulso allo sviluppo delle energie rinnovabili in Italia, in linea con gli indirizzi tracciati dall’Unione europea. L’accordo prevede diversi ambiti di azione, a partire dalla collaborazione sulla tecnologia del power-to-gas.
In particolare, presso il depuratore della multiutility di Bologna Corticella, è in fase avanzata di progettazione un innovativo impianto che consentirà di trasformare l’eccesso di energia elettrica rinnovabile in idrogeno “verde” ches sarà immesso nelle reti sfruttando l’acqua depurata e ritornando nel processo di depurazione delle acque ossigeno, biogas e fanghi e ottenendo così una “simbiosi” di reciproco vantaggio tra i due impianti, con un ulteriore beneficio ambientale. Sempre in ambito industriale, le due società studieranno l’applicazione dell’idrogeno per usi termici nei settori più energivori e con processi difficilmente elettrificabili. Tra le altre opzioni allo studio c’è la realizzazione di impianti per estrarre idrogeno verde dall’acqua, usando l’energia rinnovabile generata dai termovalorizzatori del Gruppo Hera, con l’obiettivo di contribuire alla decarbonizzazione di settori industriali come quello della produzione di fertilizzanti e dei carburanti.
La lettera d’intenti, infine, prevede una possibile sperimentazione congiunta di immissione di una miscela di gas naturale e idrogeno in una porzione di rete di distribuzione di Hera in Emilia-Romagna, analogamente a quanto già fatto da Snam sulla propria rete di trasmissione. Protagonista di questa sperimentazione sarà la rete gas di Modena.
“L’accordo con Hera – commenta l’Ad di Snam Marco Alverà – si inserisce tra le collaborazioni che stiamo avviando con aziende energetiche e industriali per sviluppare le tecnologie legate all’idrogeno e realizzare progetti sulle diverse aree del territorio italiano. L’idrogeno sarà un elemento decisivo, insieme all’elettricità da fonti rinnovabili, per consentire all’Europa di diventare il primo continente a zero emissioni nette nel 2050. Snam intende contribuire a questo percorso, mettendo a disposizione la propria infrastruttura, insieme alle proprie competenze e capacità di innovazione, per creare una filiera nazionale dell’idrogeno in grado di accelerare il percorso di decarbonizzazione e creare nuove opportunità di sviluppo e occupazione”.
“Con questa alleanza vogliamo dare un contributo concreto allo sviluppo dell’opzione idrogeno per perseguire la carbon neutrality dei territori, coerentemente con l’impegno per uno sviluppo sostenibile che da sempre guida le nostre azioni – afferma Stefano Venier, Ad del Gruppo Hera -. La firma di questo protocollo s’inscrive nella strategia disegnata dal nostro Piano industriale al 2024, che prevede numerose azioni e investimenti per la transizione energetica e la tutela ambientale in linea con le strategie europee e gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030. I gas verdi, tra i quali rientra l’idrogeno, sono per noi una frontiera particolarmente interessante proprio perchè operiamo in più business: mettendo a disposizione la nostra expertise trasversale e la nostra ampia piattaforma infrastrutturale possiamo dare vita a innovativi esempi di circolarità carbon neutral tra filiere”.
L’intesa sarà eventualmente oggetto di successivi accordi vincolanti che le parti definiranno nel rispetto dei profili regolatori applicabili.
(ITALPRESS).