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Eni accelera la trasformazione verso l’obiettivo zero emissioni

MILANO (ITALPRESS) – Claudio Descalzi, Ad di Eni, ha presentato oggi alla comunità finanziaria il Piano Strategico dell’azienda per il 2021-2024. “Eni rimane fortemente impegnata a ricoprire un ruolo chiave nella sostenibilità e nell’innovazione, promuovendo lo sviluppo sociale ed economico in tutte le sue attività.
Oggi compiamo un ulteriore passo avanti nella nostra trasformazione e ci impegniamo a raggiungere la totale decarbonizzazione di tutti i nostri prodotti e processi entro il 2050. Il nostro piano è concreto, dettagliato, economicamente sostenibile e tecnologicamente realizzabile”, ha sottolineato l’Ad. Lo scorso anno, Eni ha annunciato l’obiettivo sulle emissioni scope 1, 2 e 3 basato su una rigorosa metodologia per la misurazione omnicomprensiva delle emissioni di gas serra, che include tutte le attività e i prodotti commercializzati da Eni, e finalizzato al raggiungimento della riduzione dell’80% di emissioni assolute al 2050. Quest’anno Eni ha migliorato questo obiettivo, impegnandosi a raggiungere la completa neutralità carbonica al 2050. La totale decarbonizzazione dei prodotti e delle operazioni di Eni sarà conseguita attraverso le tecnologie esistenti. Bio-raffinerie: raddoppio della capacità produttiva a circa 2 milioni di tonnellate entro il 2024, e aumento di 5 volte entro il 2050; Economia circolare: incremento dell’uso di biogas, scarti e riciclo di prodotti finali; Efficienza e digitalizzazione nelle operazioni e nei servizi ai clienti; Rinnovabili: aumento della capacità a 4GW nel 2024, 15GW al 2030 e 60GW al 2050, pienamente integrata con i clienti Eni; Idrogeno blu e verde per alimentare le bio-raffinerie Eni e altre attività industriali altamente energivore; Carbon capture naturale o artificiale per assorbire le emissioni residue; Iniziative REDD+: compensazione di oltre 6 milioni di tonnellate/anno di CO2 entro il 2024 e oltre 40 milioni al 2050; Progetti di CCS: capacità totale di stoccaggio di CO2 di circa 7 milioni di tonnellate/anno al 2030 e 50 milioni al 2050. Il gas, che a lungo termine rappresenterà oltre il 90% della produzione di Eni, costituirà un importante sostegno alle fonti intermittenti nell’ambito della transizione energetica. La produzione crescerà a una media di circa 4% all’anno nell’arco del piano, principalmente in maniera organica. Per il 2021, un anno di transizione prima della piena ripresa dal Covid-19, la produzione si conferma a circa 1,7 milioni di barili di olio equivalente/giorno (boed). Durante il quadriennio, saranno completati 14 grandi progetti, che rappresenteranno oltre il 70% della nuova produzione. Questi progetti sono localizzati in Angola, Indonesia, Messico, Mozambico, Norvegia ed Emirati Arabi Uniti. In termini di futuro portafoglio produttivo, nel 2024 il 55% circa delle riserve P1 saranno a gas, rispetto al 50% attuale. Il free cash flow nell’Upstream supererà 18 miliardi, e ipotizzando uno scenario costante a 50 dollari/bbl, ammonterà a circa 14 miliardi, superando di due volte il fabbisogno dell’azienda legato alla politica di remunerazione. I volumi dei contratti stipulati di LNG supereranno i 14 milioni di tonnellate/anno entro il 2024, una crescita del 45% rispetto ai livelli del 2020. Questa crescita sarà guidata da nuovi progetti in Indonesia, Nigeria, Angola, Mozambico ed Egitto, dove è stato completato l’avvio dell’impianto LNG di Damietta in cui si sta ultimando il carico del primo cargo. La riduzione dell’impronta carbonica verso l’azzeramento delle emissioni si otterrà con il contributo delle iniziative di Forestry e CCS. Progetti REDD+ per preservare foreste primarie e secondarie in Africa, Asia meridionale e America Latina, allo scopo di compensare oltre 6 milioni di tonnellate/anno di CO2 entro il 2024 e oltre 40 milioni di tonnellate/anno entro il 2050; Sinergie tra CCS e Upstream con l’obiettivo di creare poli di stoccaggio per la decarbonizzazione delle attività industriali di Eni, quali centrali elettriche e raffinerie, e impianti di società terze. Grazie allo sviluppo del portafoglio di progetti CCS, entro il 2030 Eni prevede di raggiungere 7 milioni di tonnellate/anno di stoccaggio totale di CO2. Le bio-raffinerie saranno palm oil free entro il 2023, con un apporto crescente di materia prima proveniente da rifiuti e scarti che copriranno circa l’80% del totale nel 2024 rispetto al 20% attuale.
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Reddito Energetico, accordo tra GSE e Regione Puglia

ROMA (ITALPRESS) – Sostenere le famiglie più vulnerabili, abbattendo i costi della bolletta elettrica mediante il meccanismo del Reddito Energetico e, al contempo, concorrere allo sviluppo dell’autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Questi gli obiettivi dell’Accordo di collaborazione sottoscritto oggi da Alessandro Delli Noci, Assessore regionale allo Sviluppo economico, Competitività, Attività economiche e consumatori, Politiche internazionali e commercio estero, Energia, Reti e infrastrutture materiali per lo sviluppo, Ricerca industriale e innovazione, Politiche giovanili e da Francesco Vetrò, Presidente del Gestore dei Servizi Energetici, Società del Ministero dell’Economia che in Italia promuove lo sviluppo sostenibile attraverso l’incentivazione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica.
L’Accordo di collaborazione, previsto dalla Legge regionale 42 del 2019, consentirà alle famiglie meno abbienti di installare gratuitamente, mediante il sostegno economico di un Fondo di rotazione regionale, impianti fotovoltaici, micro-eolici e solare-termici sulle loro abitazioni. Grazie all’energia prodotta da questi impianti, le famiglie potranno coprire quota parte dei propri fabbisogni, abbattendo così i costi della bolletta.
“L’accordo con la Puglia, nato dall’ascolto della Regione e dei suoi protagonisti, consolida il nostro essere a servizio del territorio e ci consente di intensificare la promozione dei nostri strumenti utili all’attuazione del Piano Energetico Ambientale Regionale”, ha dichiarato l’Amministratore delegato del GSE, Roberto Moneta. “Il GSE, in linea con il suo ruolo strategico, continuerà ad accompagnare regioni virtuose come la Puglia nell’ideazione di politiche energetiche innovative, per uno sviluppo di sistema pubblico e industriale inclusivo, che rispetti il territorio, la salute dei cittadini e che contrasti la povertà energetica”.
“Da sempre il Gestore dei Servizi Energetici, quale Istituzione preposta alla promozione della sostenibilità, collabora e supporta gli Enti territoriali, le imprese e i cittadini, affinchè il percorso verso la transizione energetica veda tutti protagonisti, e sia l’occasione per assicurare un sostegno anche alle fasce più deboli, specialmente oggi con il difficile momento che il Paese sta attraversando”, ha detto il Presidente del GSE Francesco Vetrò, ringraziando la Regione Puglia e ricordando “quanto sia importante, a tal fine, il ruolo propulsivo e di raccordo degli Enti territoriali”.
L’Accordo prevede il supporto del GSE per la definizione dei requisiti tecnici del Regolamento di attuazione della Legge regionale e delle procedure finalizzate a individuare gli operatori economici idonei all’installazione degli impianti e i soggetti beneficiari della misura. Tra le attività di supporto, anche l’individuazione delle modalità di trasferimento al Fondo di rotazione regionale dei crediti maturati derivanti dalla valorizzazione dell’energia prodotta dall’impianto, ma non consumata, tramite il meccanismo di Scambio sul Posto gestito dal GSE. Questi crediti andranno ad alimentare il Fondo di rotazione regionale, permettendo così il finanziamento di nuovi impianti in favore di altri nuclei familiari vulnerabili.
“L’Accordo sottoscritto oggi con GSE rappresenta un importante passo per avviare il Reddito energetico regionale, una misura finalizzata a sostenere in maniera concreta quella parte di cittadini che vive in una condizione di vulnerabilità, quella fascia di popolazione che oggi – a causa dell’emergenza sanitaria e della crisi economica in atto – è in aumento”, ha dichiarato l’Assessore Alessandro Delli Noci. “Sostenere le spese in bolletta delle famiglie più bisognose e promuovere l’energia rinnovabile sono i due obiettivi che intendiamo perseguire per contrastare da una parte le difficoltà di approvvigionamento energetico di tante famiglie in difficoltà, dall’altro per favorire la tutela dell’ambiente e uno sviluppo economico sostenibile”.
Per il monitoraggio, il coordinamento e la pianificazione delle attività, è prevista l’istituzione di un Comitato composto da tecnici del GSE e della Regione Puglia.
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Enea nel progetto Ue per energia da rifiuti con celle a combustibile

ROMA (ITALPRESS) – Enea, insieme a Ecole Polytechnique Fèdèrale de Lausanne (EPFL), Technical University of Denmark e gruppo industriale Solidpower, ha messo a punto un innovativo processo per produrre energia elettrica da rifiuti organici nell’ambito del Progetto europeo Waste2GridS – W2G, Rifiuti per le Reti (elettriche e gas) appena concluso. Il cuore del processo è rappresentato dalla tecnologia rSOC (celle a combustibile a ossidi solidi reversibili) che, oltre a produrre energia elettrica da rifiuti, utilizza l’elettricità in eccesso da fonte eolica e fotovoltaica per produrre combustibile gassoso da impiegare nei trasporti o da immettere nella rete di distribuzione del gas naturale. “Questa soluzione consente di trasformare in opportunità la gestione di rifiuti e residui organici e di utilizzare l’energia elettrica prodotta in eccesso da fonti rinnovabili che altrimenti andrebbe persa”, spiegano Alessandro Agostini e Claudio Carbone, ricercatori Enea che hanno collaborato al progetto. Il lavoro condotto dal team Enea, nel progetto W2G, si è concentrato sulla valutazione della potenzialità dell’Italia ad accogliere questa tecnologia. L’analisi si è focalizzata su quattro regioni chiave del sud Italia, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria, che costituiscono la zona di mercato per l’energia elettrica definita come SUD, dove si stima al 2030 un incremento dell’eccesso di energia rinnovabile non programmabile. “Attualmente l’energia elettrica in eccesso di queste regioni viene trasferita nel resto d’Italia, ma – aggiungono Agostini e Carbone – con la progressiva penetrazione di eolico e fotovoltaico nel mix energetico nazionale, la sovrapproduzione diventerà sempre più complessa da gestire con il rischio di rallentare la diffusione e lo sfruttamento delle fonti rinnovabili. Gli innovativi sistemi rSOC consentirebbero di utilizzare questa sovrapproduzione e, in combinazione con lo sfruttamento dei rifiuti organici, di produrre biometano”. La tecnologia proposta favorirebbe inoltre il raggiungimento degli obiettivi UE in termini di produzione di energia da rinnovabili (32% del mix energetico, recepito nel PNIEC – Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, con un 55% di energia elettrica rinnovabile nel 2030) e di quelli segnalati nella direttiva Waste che fissa alla stessa data una quota del 60% di separazione dei rifiuti urbani per il loro riutilizzo o la loro valorizzazione energetica se non più riciclabili.
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Nasce Element+, il nuovo blog del Gse sulla sostenibilità

ROMA (ITALPRESS) – Uno strumento digitale attraverso il quale si parlerà di sostenibilità a 360°, quindi non solo di energia ma anche di cultura, società, innovazione, economia e molto altro. E’ “Element+” il blog del Gse sulla sostenibilità che mira a essere un punto di riferimento per le tematiche che riguardano lo sviluppo sostenibile declinato in tutte le sue accezioni.
Il blog fonda le sue radici nel passato cartaceo della rivista quadrimestrale “Elementi” e si inserisce in questo dibattito, offrendo agli utenti e a tutti i player coinvolti strumenti, informazioni e approfondimenti utili a fare chiarezza e a sviluppare pensiero critico, sfruttando tutte le possibilità offerte dai diversi canali e contenuti multimediali di approfondimento per rendere le informazioni accessibili a tutti.
La scelta di passare da una rivista cartacea quadrimestrale a un blog, segue il naturale evolversi della comunicazione e risponde alla necessità di immediatezza dei contenuti e di raggiungere la più ampia fascia generazionale possibile, a partire dai giovani che saranno i veri protagonisti dello sviluppo sostenibile del nostro Paese. “Il Gse rappresenta l’istituzione della sostenibilità, e poichè la sostenibilità deve essere comunicata e deve sempre più condizionare i nostri comportamenti il Gse si è sentito quasi costretto a fare questo blog. La sua missione è formare alla sostenibilità le giovani generazione ma anche gli adulti”, ha detto Francesco Vetrò, presidente Gse, nel corso della presentazione del blog. “Intendiamo fornire un messaggio non solo attuale, ma anche completo perchè è possibile attingere a tutti i contenuti che riguardano il tema della sostenibilità”, ha aggiunto. “Tematiche quali la sostenibilità, la decarbonizzazione, la lotta ai cambiamenti climatici, l’economia circolare, appartengono ormai alla narrazione che quotidianamente i giornali ci restituiscono. Per questo – ha spiegato – una realtà come il GSE, Istituzione di riferimento per la transizione energetica e per lo sviluppo sostenibile del Paese, ha pieno titolo per inserirsi in questo dibattito, offrendo uno strumento come il blog Element+. Attraverso un’informazione accessibile a tutti, intendiamo comunicare un nuovo modo di approccio alla realtà ed un modello di sviluppo in grado di coniugare crescita economica, attenzione per l’ambiente ed inclusione sociale”.
Per Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia, “la sostenibilità è il motore di quello che sarà un cambiamento a 360 gradi, è un percorso che deve essere guidato con ambizione e coraggio dai governi e recepito dalla collettività. Gli obiettivi che ci siamo dati – ha spiegato – non saranno facili e dovranno essere accompagnati da questa percezione collettiva”.
Parlando nel nuovo ministero della Transizione ecologica voluto dall’esecutivo di Mario Draghi ha aggiunto: “Non mi sembrava vero, ero entrata da Draghi con la richiesta di avere un ministero specifico e autorevole capace di governare questa trasversalità di interventi, appena mi ha detto che l’avrebbe fatto sono corsa a dare l’annuncio”, ha concluso.
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Saipem, a Expo 2020 di Dubai installazione ispirata alle rinnovabili

ROMA (ITALPRESS) – Saipem sarà presente all’Esposizione Universale di Dubai, che si aprirà il 1° ottobre 2021, con una installazione ispirata alle energie rinnovabili. Parteciperà, infatti, in qualità di partner tecnico come official premium provider del Padiglione Italia. L’accordo per la partnership è stato siglato oggi da Stefano Cao, Ceo di Saipem e da Paolo Glisenti, commissario generale dell’Italia per Expo 2020 a Dubai.
Il Padiglione Italia ha scelto il tema “Beauty connects People” ovvero la “bellezza” come risultato della sintesi armonica del sapere, del saper fare e del creare un valore, attraverso la tecnologia, le arti e le scienze. All’interno del Padiglione è presente un’area inserita nel percorso espositivo dedicata all’innovazione italiana. Saipem ha contribuito con una installazione sospesa che sarà posizionata all’entrata dell’area e sarà dedicata alle tecnologie applicate alle energie rinnovabili, che l’azienda sta sviluppando per supportare i propri clienti attraverso la transizione energetica. L’installazione rimanderà a elementi naturali che racconteranno l’Italia, la creatività, l’innovazione, l’energia ed il mondo a livello globale e locale, avvalendosi anche di tecnologie multimediali. “La partecipazione di Saipem al Padiglione Italia in Expo Dubai, sarà una testimonianza delle migliori competenze del nostro Paese nella sostenibilità. Un modello, quello che Saipem esporrà nel nostro Padiglione con una installazione di grande impatto e significato, rappresentativo di come la transizione energetica verso un mondo resiliente e sostenibile veda l’Italia oggi in una posizione di primato internazionale e di forte competitività tecnologica”, ha dichiarato Glisenti.
Stefano Cao, Ceo di Saipem, ha commentato: “La partecipazione di Saipem a Expo 2020 Dubai dove si terrà la prima Esposizione Universale in un Paese Arabo in concomitanza con il 50°anniversario della fondazione degli Emirati Arabi Uniti, è particolarmente significativa anche per la nostra presenza da 50 anni negli Emirati Arabi. E’ un evento che fa da cerniera tra Oriente e Occidente e conferma il nostro ruolo significativo sia all’interno del Sistema Paese Italia sia in un Paese del Medio Oriente con cui abbiamo un rapporto consolidato. Con la nostra installazione vogliamo portare la testimonianza della capacità di innovazione dell’ingegno tutto italiano applicato anche al settore delle energie rinnovabili a cui gli Emirati Arabi guardano con particolare attenzione. Ringraziamo, dunque, Italy Expo 2020 per questa importante opportunità di farci testimoni per l’Italia della nostra capacità di essere incubatori di idee e di eccellenze italiane, coniugandola con la nostra responsabilità nei confronti della catena di fornitura italiana”.
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A2A acquisisce 17 impianti fotovoltaici per 205 milioni

MILANO (ITALPRESS) – A2A ha siglato un accordo vincolante per l’acquisizione di un portafoglio di 17 impianti fotovoltaici con una potenza nominale di 173 MW, attualmente gestiti da Octopus Renewables. L’asset è il più grande portafoglio, senza incentivi GSE, di impianti in Italia, di cui 9 localizzati nel Lazio e 8 in Sardegna. Octopus Renewables è un operatore specializzato nella gestione di investimenti nel settore delle energie rinnovabili parte del Gruppo britannico Octopus Investments Ltd.
Il corrispettivo per questa operazione è di 205 milioni di euro, cui corrisponde un equity IRR di circa il 6%.
“Questa operazione rappresenta il primo investimento rilevante nella direzione indicata dal nuovo Piano Industriale presentato a fine gennaio” – ha dichiarato Renato Mazzoncini Amministratore Delegato di A2A – “Con l’acquisizione di questi 17 impianti consolidiamo la posizione di secondo operatore nelle rinnovabili per capacità installata in Italia e incrementiamo la quantità di energia green a disposizione dei clienti”. Gli impianti potranno garantire un aumento della capacità installata che permetterà di produrre a regime circa 420 GWh all’anno di energia green pari al consumo annuo di circa 200.000 clienti residenziali, consentendo di evitare l’emissione di 2,5 milioni di tonnellate di Co2 complessive (nell’intero ciclo di vita degli impianti). Le dimensioni dei singoli impianti e le soluzioni di connessione utilizzate, creano le condizioni per l’utilizzo, in un prossimo futuro, di tecnologie come lo storage e l’idrogeno.
Gli asset di Octopus si aggiungono al portafoglio fotovoltaico di 111 MW già in possesso di A2A. In virtù di questa acquisizione, A2A raggiunge 33% di energia prodotta da fonti rinnovabili.
L’acquisizione è soggetta all’approvazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri ai sensi del Decreto Golden Power.
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Enel X e Audi portano la mobilità elettrica ai mondiali di sci a Cortina

ROMA (ITALPRESS) – Con Enel X e Audi la mobilità elettrica diventa protagonista dei Campionati Mondiali di Sci Alpino 2021 in corso a Cortina d’Ampezzo. La global business line del Gruppo Enel che progetta e sviluppa soluzioni incentrate sui principi di sostenibilità ed economia circolare, per fornire a persone, comunità, istituzioni e aziende un modello alternativo che rispetti l’ambiente e integri l’innovazione tecnologica nella vita quotidiana, e la casa automobilistica tedesca, hanno messo a disposizione della municipalità di Cortina tecnologie avanzate per la ricarica di veicoli elettrici e una flotta elettrificata di autovetture. Con la collaborazione tra Audi e Enel X la sostenibilità, l’innovazione e l’attenzione alle comunità locali diventano elementi che caratterizzano il Campionato del mondo di Sci Alpino di Cortina.
“La sinergia con Audi contribuisce a rendere i Campionati del Mondo di Sci Alpino una manifestazione sostenibile grazie alle azioni messe in campo per la diffusione della mobilità elettrica; progetti che non verranno utilizzati solo per la durata della manifestazione ma che resteranno in eredità alla comunità ampezzana – ha dichiarato Augusto Raggi, Responsabile Enel X Italia -. Abbiamo installato numerosi punti ricarica in zone nevralgiche di Cortina grazie ai quali chi sceglie di spostarsi in elettrico può farlo in modo semplice e veloce durante tutta la manifestazione. Stiamo inoltre lavorando affinchè il numero di stazioni ad accesso pubblico cresca anche al termine dei Campionati Mondiali, per ampliare ulteriormente la nostra rete nazionale di infrastrutture che oggi conta oltre 12mila punti di ricarica attivi”.
“Cortina rappresenta un esempio virtuoso di un lavoro di squadra non convenzionale. Cinque anni fa ci siamo posti l’obiettivo di dare un contributo concreto in occasione dei Campionati del Mondo offrendo non solo la nostra capacità di generare mobilità sostenibilità ma portando a fattor comune le collaborazioni già consolidate con Enel, FISI e H-Farm. Il comune di Cortina e Fondazione 2021 hanno sposato l’idea di diventare un laboratorio per testare la mobilità del futuro consentendoci di mettere a sistema queste expertis – ha commentato Fabrizio Longo, Direttore Audi Italia -. Oggi Cortina ospita i suoi Mondiali con un’infrastruttura diffusa per la ricarica elettrica, un osservatorio sull’interazione tra uomo e ambiente al servizio del Comune, una logistica per gli spostamenti elettrificata, un’area, quella di Fiames, riqualificata in una pista per le vetture elettriche e capace di diversificare le attività turistiche sul territorio”.
Audi ha messo a disposizione di Cortina una flotta elettrificata di 20 autovetture utilizzabili per gli spostamenti durante i Campionati del mondo di Sci alpino 2021. Oltre ai modelli plug-in hybrid come le Audi A6, A7 e Q5, che all’autonomia a zero emissioni ideale per il contesto urbano abbinano prestazioni sportive, sulle strade di Cortina si muoveranno le Audi e-tron ed e-tron Sportback full electric brandizzate Enel X, anche nella versione ad alte prestazioni S, le prime vetture di grande serie al mondo dotate di tre motori elettrici.
Enel X in linea con il protocollo di intesa siglato col Comune di Cortina ha attivato 10 punti di ricarica nei principali parcheggi: si tratta di quattro JuicePole da 22 kW in corrente alternata posizionate nei parcheggi Stazione e via dei Campi, e una JuicePump, in grado di rifornire un’auto elettrica in circa 30 minuti, collocata nel parcheggio ex Mercato. A queste si aggiungono due JuicePole installate in prossimità degli impianti di risalita presso Passo Falzarego; il piano di installazioni verrà ulteriormente implementato con due infrastrutture di ricarica Fast che verranno attivate entro il primo semestre dell’anno.
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Terna, confermato anche a gennaio recupero consumi elettrici

ROMA (ITALPRESS) – A gennaio i consumi di energia elettrica italiani hanno confermato i segnali di recupero già registrati nei mesi precedenti. Terna ha rilevato una richiesta di energia elettrica pari a 27,1 miliardi di kWh: un valore che – destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura – risulta in miglioramento congiunturale dello +0,8% rispetto a dicembre 2020. Le fonti rinnovabili hanno coperto circa il 34% della domanda (rispetto al 30% del gennaio 2020). Segnali più che confortanti anche dall’indice IMCEI: il campione dei consumi industriali monitorato da Terna mostra una crescita sia tendenziale (+3,1% rispetto a gennaio 2020) sia, per il quarto mese consecutivo, congiunturale (+0,7% rispetto a dicembre 2020). A livello tendenziale, la domanda elettrica in Italia risulta invece inferiore dell’1% rispetto a quella di gennaio 2020.
Va però considerato che quest’anno gennaio ha avuto due giorni lavorativi in meno e una temperatura media mensile inferiore di 0,7°C rispetto al gennaio 2020: il valore rettificato porta a una variazione positiva dello 0,2%. A gennaio la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’87,6% con produzione nazionale e per la quota restante (12,4%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero (+1,1% rispetto a gennaio 2020). In dettaglio, la produzione nazionale netta è stata pari a 23,9 miliardi di kWh. In forte crescita la produzione eolica (+58%), positiva anche quella idrica (+7,7%); in flessione le produzioni da fonte geotermica (-4,9%), termoelettrico (-6,9%) e fotovoltaica (-24,7%). A livello territoriale, la variazione di gennaio 2021 è risultata differenziata sul territorio nazionale: negativa al Nord (-2,2%) e al Centro (-0,5%), positiva al Sud e Isole (+1,4%).
L’indice IMCEI elaborato da Terna ha fatto registrare un variazione tendenziale del +3,1% rispetto a gennaio 2020. Performance positive per i comparti della siderurgia (+9,3%) e dei materiali da costruzione (+6,4%), deboli quelli della chimica (-2,8%) e della meccanica (-4,6%). Analizzando separatamente i cosiddetti clienti puri (quelli che esclusivamente prelevano dalla rete) e gli autoproduttori, la variazione tendenziale mostra un aumento rispettivamente del +2,8% e del +4,3%.
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