ROMA (ITALPRESS) – Il Gruppo Enel, Schneider Electric e il World Economic Forum (WEF) hanno pubblicato il primo risultato del rapporto “Net Zero Carbon Cities – Systemic Efficiency Initiative”, un documento d’inquadramento globale che delinea le prospettive per accelerare le iniziative di decarbonizzazione e resilienza nelle città in tutto il mondo. Il rapporto delinea l’esigenza e i benefici di un approccio energetico integrato nella progettazione e nella gestione degli edifici, della mobilità, sfruttando un’infrastruttura di rete digitalizzata e intelligente in un contesto urbano. Rappresentando oggi circa il 70% delle emissioni mondiali di anidride carbonica e consumando il 78% dell’energia del pianeta, le città rendono un approccio di questo genere essenziale per raggiungere l’obiettivo di limitare l’innalzamento della temperatura globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. “Per assicurare una positiva transizione energetica, dobbiamo collaborare, invitando le amministrazioni pubbliche locali e nazionali, gli operatori del settore privato e la società civile ad adottare un’agenda comune di riduzione delle emissioni”, afferma Francesco Starace, Ad e direttore generale del Gruppo Enel. “L’elettricità ha già dimostrato di essere la linfa vitale delle città e questa condizione non potrà che confermarsi con la crescente elettrificazione delle città del mondo. Leader globale nel settore dell’energia, Enel vuole contribuire allo sviluppo di una visione urbana sostenibile per il futuro collaborando con partner globali per integrare elettrificazione, tecnologie digitali intelligenti ed edifici e infrastrutture efficienti”, conclude Starace. Il rapporto è stato elaborato all’interno della Net Zero Carbon Cities – Systemic Efficiency Initiative del WEF, di cui Tricoire e Starace sono co-presidenti. Dal lancio dell’iniziativa un anno fa, Schneider ed Enel hanno collaborato insieme alla comunità per accelerare la transizione verso la neutralità delle emissioni in 100 città entro il 2030.
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Da Enel, Schneider e Wef rapporto per decarbonizzazione città
A dicembre in rialzo i consumi di elettricità in Italia
ROMA (ITALPRESS) – A dicembre i consumi di energia elettrica italiani hanno mostrato ulteriori segnali di recupero rispetto ai mesi precedenti. Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale ad alta e altissima tensione, ha rilevato una richiesta di energia elettrica pari a 25,9 miliardi di kWh, valore in crescita dell’1,1% rispetto a dicembre del 2019 e dello 0,3% rispetto a novembre 2020. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 32% del fabbisogno. Segnali incoraggianti anche dall’indice IMCEI: il campione dei consumi industriali monitorato da Terna ha registrato una variazione positiva a due cifre rispetto a dicembre 2019 (+11,4%) e, per il terzo mese consecutivo, anche a livello congiunturale su novembre 2020 (+0,4%).
Nel mese di dicembre 2020 la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’87,3% con produzione nazionale e per la quota restante (12,7%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (22,9 miliardi di kWh) è risultata in aumento dell’1,5% rispetto a dicembre del 2019. In crescita le fonti di produzione termica (+14%) geotermica (+3%). In flessione le fonti di produzione idrica (-23,1), eolica (-17,1%) e fotovoltaica (-16,2%).
A livello territoriale, la variazione di dicembre 2020 è risultata ovunque positiva: +0,8% al Nord e al Centro, e +1,9% al Sud e Isole.
L’indice IMCEI elaborato da Terna – che prende in esame e monitora in maniera diretta i consumi industriali di circa 530 clienti cosiddetti energivori connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale (grandi industrie dei settori “cemento, calce e gesso”, “siderurgia”, “chimica”, “meccanica”, “mezzi di trasporto”, “alimentari”, “cartaria”, “ceramica e vetraria”, “metalli non ferrosi”) – ha fatto registrare un variazione tendenziale positiva dell’11,4% rispetto a dicembre 2019. In particolar modo, la crescita è stata trainata dai comparti della siderurgia (+23,2%) e meccanica (+7%). Unico settore negativo quello dei materiali da costruzione (-2,1%). Analizzando separatamente i cosiddetti Clienti Puri (quelli che esclusivamente prelevano dalla rete) e gli Autoproduttori, la variazione tendenziale mostra un aumento rispettivamente dell’11,1% e del 13,7%.
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Terna e Carabinieri per la sicurezza della rete elettrica
ROMA (ITALPRESS) – E’ stato firmato oggi, alla presenza del comandante generale dell’Arma dei Carabinieri generale C.A. Giovanni Nistri e dell’Ad di Terna Stefano Donnarumma, un protocollo tra l’Arma dei Carabinieri e Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale ad alta e altissima tensione, finalizzato all’ulteriore rafforzamento delle attività di protezione fisica delle infrastrutture elettriche strategiche per il Paese. La nuova intesa, in virtù della positiva esperienza maturata tra le parti nel corso degli anni, costituisce un’importante evoluzione del sistema “O.D.I.N.O.” (Operational Device for Information, Networking and Observation) realizzato nel 2015 da Terna in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri. Attraverso questo nuovo accordo, Terna si impegna a fornire ai Reparti direttamente coinvolti nella vigilanza dei siti sensibili, in quanto competenti sul territorio di riferimento, ulteriori 675 dispositivi all’avanguardia tecnologica al fine di prevenire, gestire e contrastare eventi di allarme relativi alle infrastrutture critiche del gestore della rete elettrica nazionale, migliorando così la capacità di tempestivo intervento. Tra le azioni volte alla tutela del sistema elettrico nazionale, è prevista la sistematica geolocalizzazione delle stazioni di Terna con le connesse attività degli apparati sul campo, la comunicazione in tempo reale tra Terna e le unità dei Carabinieri, nonchè la trasmissione di immagini tra le parti finalizzata al controllo, in diretta, dei siti sorvegliati.
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Produrre idrogeno e ossigeno dall’acqua con il sole
ROMA (ITALPRESS) – Produrre idrogeno ed ossigeno attraverso la decomposizione termica dell’acqua realizzata con l’energia solare. Questo l’oggetto del nuovo brevetto nato nei laboratori dei Centri Ricerche ENEA di Frascati e Casaccia con il coinvolgimento di ricercatori dei dipartimenti di “Fusione e Tecnologie per la Sicurezza Nucleare” e di “Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili”.
“Nella decomposizione termica la molecola dell’acqua è scissa ad alta temperatura direttamente in idrogeno ed ossigeno che devono poi essere opportunamente separati. Con l’utilizzo di processi tradizionali ciò avviene a temperature tanto alte da rendere non praticabile questo processo”, spiega il ricercatore ENEA Silvano Tosti.
Per ovviare al problema delle alte temperature il brevetto propone un innovativo reattore a membrana costituito da una camera di reazione dove sono presenti contemporaneamente due tipi di membrane: una in tantalio per separare l’idrogeno ed una in materiale ceramico per separare l’ossigeno.
“In questo modo riusciamo a produrre con 500 °C in meno la stessa quantità di idrogeno e ossigeno di un reattore tradizionale”, aggiunge Tosti.
L’altra innovativa proposta consiste nell’unire questo reattore a membrana ad impianti solari a concentrazione, in grado di fornire calore ad alta temperatura, rendendo così possibile la produzione di idrogeno direttamente dall’energia solare.
“La produzione diretta di idrogeno dal Sole rispetto ad altri sistemi, come ad esempio l’accoppiamento di solare fotovoltaico con elettrolizzatori alcalini, è di grande interesse per la realizzazione di una catena energetica green ed è caratterizzata dal raggiungimento di elevate efficienze energetiche e da costi di investimento contenuti sia in applicazioni stazionarie, come utenze elettriche civili ed industriali, sia in quelle mobili come i veicoli elettrici”, conclude Tosti.
Un altro settore interessato da notevoli ricadute è quello della produzione di gas puri, in questo caso idrogeno ed ossigeno, che possono trovare impiego nella chimica fine, nella farmaceutica, e nell’industria elettronica. L’ulteriore sviluppo di questo tipo di reattore potrà beneficiare dei progressi tecnologici dei sistemi solari ad alta temperatura e dei materiali per alti flussi termici.
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Terna, consumi elettrici sempre più precisi, aggiornati e dettagliati
ROMA (ITALPRESS) – A conferma di una sempre maggior trasparenza da parte di Terna verso gli stakeholder, i consumi di energia elettrica sono ancor più precisi, aggiornati e dettagliati. Dopo un anno di lavoro e in stretta collaborazione con tutti i distributori di energia elettrica, Terna ha completato la nuova classificazione dei consumi elettrici italiani, conforme a quella adottata dall’Istat e a quella definita in ambito europeo. I dati sui consumi elettrici nazionali pubblicati da Terna sono suddivisi per attività economica e con il dettaglio della Provincia. La novità è che la riclassificazione dei dati è stata fatta associando ai clienti dei distributori il nuovo codice merceologico ATECO2007 rispetto al precedente Atecue95.
Questo progetto consente quindi a Terna di pubblicare i consumi elettrici del Paese con un dettaglio e una precisione ancora maggiore rispetto al passato, grazie all’individuazione di 750 codici merceologici rispetto ai 125 della classificazione precedente. Infatti, i dati saranno da ora dettagliati anche per classi che in precedenza erano aggregate: per il settore Industria sono presenti la classe Farmaceutica (in precedenza figurava nel settore Chimica), Stampa (era nella Cartaria) e Ciclo dei Rifiuti (era nel Terziario); per quanto riguarda invece il settore Servizi (ex Terziario) sono presenti le classi Sanità e Istruzione. La nuova rappresentazione dei dati sui consumi elettrici nazionali consentirà inoltre una migliore confrontabilità anche a livello internazionale. Prosegue così l’impegno di Terna per una sempre maggiore trasparenza e divulgazione di dati, competenze e conoscenze sul sistema elettrico italiano, di interesse per un largo pubblico e di semplice e veloce accesso.
Considerata la nuova classificazione, il confronto dei dati con gli anni precedenti è possibile solo per i macrosettori Agricoltura, Industria, Servizi e Domestico e in modo non completo in quanto, come detto, alcune attività nella nuova classificazione hanno cambiato settore, pertanto questo ha comportato una necessaria interruzione della serie storica.
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Enel chiude in anticipo gruppo I centrale a carbone Bocamina in Cile
ROMA (ITALPRESS) – Il Gruppo Enel, tramite la controllata Enel Generaciòn Chile, ha effettuato la disconnessione dalla rete elettrica e la cessazione delle attività del gruppo I della centrale a carbone Bocamina, nella municipalità di Coronel in Cile. Il gruppo I da 128 MW è stato disconnesso dalla rete elettrica con tre anni di anticipo rispetto alla data individuata nel Piano Nazionale di Decarbonizzazione cileno. Tale traguardo, che si unisce alla chiusura della centrale a carbone di Tarapacà il 31 dicembre 2019 e a quella dell’ultimo impianto a carbone di Enel in Cile, il gruppo II di Bocamina, prevista per maggio 2022, segna un ulteriore progresso nella decarbonizzazione del mix di generazione di Enel in Cile. “Abbiamo raggiunto un traguardo storico per la nostra presenza in Cile”, ha commentato Salvatore Bernabei, responsabile Global Power Generation per il Gruppo Enel. “Stiamo avanzando a tutta velocità verso un mix di generazione sempre più sostenibile. Per il 2023, avremo sia dismesso l’intera flotta a carbone cilena che ancora contava 636 MW fino al 2019, sia completato circa 2,4 GW di capacità rinnovabile aggiuntiva nel Paese. Ad oggi – ha aggiunto -, di questi obiettivi abbiamo già dismesso 286 MW di generazione a carbone con la chiusura di Tarapacà e del gruppo I di Bocamina e abbiamo circa 1,3 GW di rinnovabili in costruzione. Allo stesso modo, con la chiusura del gruppo II di Bocamina, prevediamo di diventare la prima azienda elettrica ad uscire dalla generazione a carbone in Cile”. La chiusura dei gruppi I e II di Bocamina ha registrato un’accelerazione rispetto ai tempi previsti da Enel Generaciòn Chile nel quadro del Piano nazionale di decarbonizzazione cileno siglato con il ministro dell’Energia il 4 giugno 2019. In questa ottica, il Gruppo Enel ha annunciato ai mercati il 28 maggio 2020 di aver deciso di anticipare la chiusura, mentre Enel Generaciòn Chile il 6 luglio 2020 ha ricevuto l’autorizzazione dalla Commissione nazionale energia del Paese a disconnettere il gruppo I di Bocamina.
L’accelerazione del processo di transizione energetica è al centro del Piano Strategico del Gruppo Enel per il 2021-2023. In particolare, Enel ha annunciato che intende anticipare al 2027 la data di completa uscita dal carbone, rispetto al 2030 precedentemente annunciato, posizionando il Gruppo verso l’obiettivo di decarbonizzazione science-based per il 2030, pari a una riduzione dell’80% delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 2017, e verso l’obiettivo di decarbonizzazione completa entro il 2050.
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Bper Banca punta su rinnovabili e inaugura nuovo parco fotovoltaico
MODENA (ITALPRESS) – Inaugurato presso il Centro Servizi di Bper Banca in via Aristotele, un Parco Fotovoltaico che con 2.312 pannelli e 855 kW di potenza – pari a due terzi del consumo giornaliero del Centro Servizi – è tra i più grandi costruiti in regione e triplicherà la capacità dell’Istituto di produrre energia rinnovabile, con immediati impatti positivi sulla riduzione delle emissioni e sulla qualità dell’aria.
Si tratta di un pergolato modulare sotto il quale i dipendenti della Banca potranno parcheggiare le proprie auto (690 posti complessivi, di cui 302 coperti) e produrrà, in base alle stime di progetto, oltre un milione di chilowattora l’anno, con una riduzione annua delle emissioni pari a 321 tonnellate di CO2.
Il progetto fa parte del Piano Energetico dell’Istituto, il cui obiettivo è una riduzione dei consumi energetici del 10% nell’arco del triennio 2019-2021. Il nuovo impianto è al secondo posto per potenza installata in provincia di Modena. Quanto a dimensioni del pergolato fotovoltaico, è primo in provincia e terzo a livello regionale. “La realizzazione di questo progetto ci inorgoglisce e dimostra ancora una volta, in modo concreto, come perseguire interessi di sostenibilità con un’ottica di medio-lungo termine sia non solo ragionevole, ma anche utile dal punto di vista economico”, ha sottolineato l’Ad di Bper Banca Alessandro Vandelli. “La tutela dell’ambiente e la lotta al climate change – ha aggiunto – comportano nuovi rischi ma anche nuove opportunità per costruire valore condiviso. Bper Banca vuole essere sempre più un partner per i propri stakeholder. Ciò significa riaffermare la vicinanza ai territori attraverso prodotti e servizi che permettano da un lato una maggiore sostenibilità e inclusione sociale, e dall’altro un aiuto concreto alle aziende e alle famiglie perchè affrontino e gestiscano la transizione energetica cogliendo ogni opportunità di innovazione. Si tratta di percorsi che abbiamo avviato da tempo e che riteniamo imprescindibili per un’efficace strategia d’impresa”. Il Parco Fotovoltaico di via Aristotele non è l’unica struttura di questa tipologia che il Gruppo ha realizzato in questi anni. A Modena, Campogalliano, Vignola, Carpi, Pianoro (Bologna) e Bra (Cuneo) sono già attivi altri nove impianti. Nel 2019 il Gruppo ha prodotto, grazie ad essi, 542.177 chilowattora di energia rinnovabile, il 5% in più dell’anno precedente. Nel 2020, inoltre, è stato attivato un altro impianto a Campogalliano, che insieme con quello di via Aristotele ha consentito di triplicare la potenza complessiva installata dal Gruppo (1.658 kWp).
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Accordo FNM-A2A-Snam per mobilità a idrogeno verde in lombardia
MILANO (ITALPRESS) – FNM, A2A e Snam hanno firmato un memorandum d’intesa per dare ulteriore impulso allo sviluppo della mobilità a idrogeno verde in Lombardia. L’accordo, sottoscritto dal presidente di FNM Andrea Gibelli, dall’amministratore delegato di A2A Renato Mazzoncini e dall’amministratore delegato di Snam Marco Alverà, è finalizzato a studiare modalità di fornitura e rifornimento di idrogeno da fonti rinnovabili e dal recupero di materia per alimentare i nuovi treni della linea Brescia-Iseo-Edolo annunciati da FNM e Trenord lo scorso 26 novembre. Il piano, denominato H2iseO, consentirà di dar vita in Lombardia, e in particolare nel Sebino e in Valcamonica, alla prima “Hydrogen Valley” italiana, dotandola, a partire dal 2023, di una flotta di treni a idrogeno e delle relative infrastrutture.
In particolare, FNM, A2A e Snam, ciascuna per le proprie competenze, collaboreranno alla realizzazione di un sistema di produzione e rifornimento per i nuovi convogli a energia pulita, che saranno acquistati da FNM e affidati a Trenord e che sostituiranno gli attuali a motore diesel sulla linea ferroviaria gestita da Ferrovienord (società al 100% di FNM). Successivamente, entro il 2025, la soluzione idrogeno verrà estesa anche al trasporto pubblico locale, con circa 40 mezzi gestiti in Valcamonica da FNMAutoservizi (società al 100% di FNM), con la possibilità di aprire anche alla logistica merci.
La conversione a idrogeno della tratta ferroviaria rappresenta infatti un primo passo verso la decarbonizzazione dell’intero sistema di trasporto pubblico locale della valle, offrendo opportunità in questo senso anche alla mobilità privata, grazie alla versatilità delle stazioni di rifornimento.
“L’iniziativa per la creazione della prima Hydrogen Valley italiana, promossa da FNM in collaborazione con Trenord – spiega il presidente di FNM Andrea Gibelli – guarda al futuro ed è parte di un disegno più articolato che punta alla creazione di servizi di mobilità costruiti secondo criteri di sostenibilità ambientale, economica e sociale. La presenza diffusa di centrali che producono energia da fonti rinnovabili come l’idroelettrico, ma non solo, è una delle peculiarità che rende la Valle Camonica particolarmente adatta allo sviluppo del progetto H2iseO, che ha una forte componente di innovazione e che ha l’ambizione di diventare un modello da replicare in altre aree del Paese. I primi treni a idrogeno che circoleranno sulla Brescia-Iseo-Edolo ricaveranno proprio dal territorio, in una logica di filiera e di economia circolare, l’energia necessaria a muoversi a zero impatto ambientale, realizzando il primo esempio di totale decarbonizzazione del trasporto pubblico locale”.
“Innovazione ìe sostenibilità sono due parole chiave della nostra azione, valori che sono alla base di questa importante collaborazione – ha dichiarato Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A- l’idrogeno potrà certamente avere un ruolo fondamentale nel favorire la transizione energetica per contribuire al raggiungimento dell’obiettivo europeo di emissioni di CO2 zero al 2050. La natura multibusiness del nostro Gruppo ci pone nella condizione di poter mettere a disposizione diverse soluzioni per la produzione di idrogeno green nell’area interessata dal progetto, dagli impianti idroelettrici ai nostri asset nell’ambito dell’economia circolare. Questo accordo è un ulteriore tassello nel percorso intrapreso da A2A per sviluppare le potenzialità di questa importante risorsa”.
“Con questo accordo – commenta l’amministratore delegato di Snam, Marco Alverà – rafforziamo il nostro impegno a investire per la decarbonizzazione dei trasporti ferroviari italiani grazie all’idrogeno. I treni rappresentano la prima applicazione nella quale l’idrogeno verde sarà competitivo. Per questo, oltre a preparare la nostra rete a trasportare quantitativi sempre maggiori di idrogeno, abbiamo previsto nel piano 2020-2024 di Snam investimenti per circa 150 milioni di euro per lo sviluppo di sistemi di rifornimento dedicati alla mobilità ferroviaria sostenibile, che permetteranno di convertire le tante tratte ancora non elettrificate della rete italiana. I treni saranno uno dei primi passi nella creazione di una filiera nazionale dell’idrogeno, che potrà garantire nuove opportunità di sviluppo e occupazione”.
La realizzazione dei progetti sarà disciplinata in separati accordi negoziati tra le parti nel rispetto del quadro normativo e regolatorio.
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