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Energia

A novembre stabili i consumi di elettricità

ROMA (ITALPRESS) – A novembre i consumi elettrici italiani hanno registrato una sostanziale stabilità rispetto al mese precedente, nonostante la persistente incertezza dovuta all’emergenza sanitaria da Covid-19. Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale ad alta e altissima tensione, ha infatti rilevato una richiesta di energia elettrica pari a 25,5 miliardi di kWh, valore che, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, risulta sostanzialmente invariato a livello congiunturale rispetto a ottobre 2020 (-0,3%). Per il secondo mese consecutivo, l’indice IMCEI che monitora i consumi dei clienti industriali, ha mostrato una variazione congiunturale positiva pari a +2,2% rispetto a ottobre e anche a livello tendenziale il valore è in crescita dell’1,1% rispetto a novembre 2019, a conferma di come l’industria sia maggiormente resiliente alla crisi rispetto al comparto dei servizi che risulta molto più impattato.
In considerazione delle chiusure in atto nel Paese, la flessione della domanda elettrica di novembre è comunque contenuta rispetto a novembre 2019 (-1,5%; destagionalizzato e corretto dagli effetti temperatura -1,7%).
Nel mese di novembre 2020 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’83,6% con produzione nazionale e per la quota restante (16,4%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (21,5 miliardi di kWh) è risultata in diminuzione del 6,3% rispetto a novembre del 2019. In crescita le fonti di produzione fotovoltaica (+37,6%) e termica (+4,2%). In flessione a due cifre le fonti di produzione eolica (-51,4%) e idrica (-27%); di minore entità la diminuzione della fonte geotermica (-0,6%). Complessivamente nel mese di novembre le fonti rinnovabili hanno coperto il 30% della domanda elettrica nazionale.
A livello territoriale, la variazione tendenziale di novembre 2020 è risultata negativa al Nord (-2,4%) e al Centro (-0,8%), e sostanzialmente uguale al Sud e Isole (-0,1%).
L’indice IMCEI elaborato da Terna – che prende in esame e monitora in maniera diretta i consumi industriali di circa 530 clienti cosiddetti energivori connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale (grandi industrie dei settori ‘cemento, calce e gessò, ‘siderurgià, ‘chimicà, ‘meccanicà, ‘mezzi di trasportò, ‘alimentarì, ‘cartarià, ‘ceramica e vetrarià, ‘metalli non ferrosì) – ha fatto registrare una variazione tendenziale positiva che non si registrava da ottobre 2018: +1,1% rispetto a novembre 2019. In particolar modo, il recupero è stato guidato dai comparti dei materiali da costruzione (+4,6%), della meccanica (+3,3%), dei mezzi di trasporto (+3,2%) e della siderurgia (+1,1).
Sul dato complessivo hanno influito negativamente i valori dei settori della chimica (-3,5%), della raffinazione e cokerie (-4,1%) e della cartaria (-6,4%). Analizzando separatamente i cosiddetti Clienti Puri (quelli che esclusivamente prelevano dalla rete) e gli Autoproduttori, la variazione tendenziale mostra un aumento rispettivamente dello 0,8% e del 3%.
Nei primi 11 mesi del 2020 la domanda elettrica risulta in flessione rispetto al corrispondente periodo del 2019 (-5,8%, anche in termini rettificati). Da gennaio a novembre le fonti rinnovabili hanno coperto il 38% della domanda elettrica (37% nel 2019).
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Energia, nuovi strumenti Gse per il risparmio

ROMA (ITALPRESS) – E’ attiva la piattaforma Interventi e Simulatori del GSE che racchiude quattro nuovi strumenti di simulazione, attraverso i quali misurare i vantaggi economici di cui possono beneficiare le amministrazioni locali e le aziende che intendano investire nella riqualificazione energetica.
Gli scenari presi in considerazione dai tecnici del Gestore dei Servizi Energetici riguardano, per le amministrazioni, la sostituzione negli edifici scolastici di sistemi di riscaldamento obsoleti e la riqualificazione dei sistemi di illuminazione pubblica. Per i privati, invece, l’attenzione è stata posta sulla riqualificazione di impianti di climatizzazione delle strutture ricettive e sull’adozione di flotte di veicoli aziendali a trazione elettrica.
I nuovi strumenti, pensati anche ascoltando le richieste delle associazioni di settore, sono stati progettati in modo che gli operatori possano facilmente individuare la soluzione a loro più congeniale e in grado di ottimizzare la resa degli investimenti inziali, anche in considerazione degli incentivi erogati dal GSE tramite il Conto Termico e l’emissione di Titoli di Efficienza Energetica. “Con il lancio dei nuovi strumenti di simulazione digitale vogliamo rispondere alle necessità di un mondo che evolve a ritmo sostenuto e misurare la resa di quegli investimenti utili alla transizione energetica delle nostre Comunità”, ha dichiarato Roberto Moneta, Ad del GSE. “Attraverso l’erogazione di incentivi, l’affiancamento agli Operatori, alla PA e ai cittadini, e ora anche tramite questa nuova piattaforma, proponiamo un pacchetto di servizi cuciti su misura per gli utenti, trasferendo la nostra mission nelle loro mani in modo equo e accessibile. Nell’era della trasformazione digitale, il connubio tra innovazione e tecnologia è indispensabile per tramutare il cambiamento in opportunità”, ha concluso Moneta.
Entrando nel dettaglio dei quattro nuovi sistemi, il primo simulatore permette alle amministrazioni di verificare il costo dell’intervento di sostituzione dell’impianto di riscaldamento degli edifici scolastici con caldaie a condensazione a gas naturale ad alta efficienza, nonchè il suo corretto dimensionamento, il contributo del GSE erogato in Conto Termico, la riduzione di consumi, dei costi diretti e delle emissioni di CO2. Il secondo simulatore, sempre indirizzato alle Pubbliche amministrazioni, sposta l’attenzione sull’illuminazione pubblica e permette di calcolare i benefici generati dall’istallazione di impianti a Led e sensori di movimento. In questo caso è possibile calcolare, oltre al costo dell’intervento, i benefici economici e ambientali derivanti dall’ottenimento di Titoli di Efficienza Energetica, dalla riduzione dei consumi, dei costi in bolletta e anche dalla riduzione di CO2 emessa.
Con il terzo simulatore, studiato per le aziende impegnate nel settore della ricezione e del turismo, viene affrontata la riduzione dei consumi energetici per la climatizzazione delle strutture, attraverso l’utilizzo di sistemi a pompa di calore. Il simulatore GSE, anche in presenza di un eventuale preventivo, è in grado di produrre una analisi tecnico-economica dell’intervento ipotizzato, calcolandone costi, risparmi in bolletta, benefici economici derivanti dagli incentivi in Conto Termico, tempi di rientro dell’investimento e benefici ambientali. Infine, considerando la sempre più forte propensione alla mobilità sostenibile e l’intenzione di molte aziende a convertire la propria flotta in veicoli a trazione elettrica, con il quarto simulatore è possibile valutare l’opportunità di acquistare o rinnovare il parco auto.
La simulazione, in grado di considerare anche l’eventuale accessibilità a colonnine di ricarica in autoproduzione, elabora una dettagliata analisi tecnico-economica dell’intervento corredata di una sintesi sul costo dell’investimento, il ritorno diretto tramite Titoli di Efficienza Energetica, il risparmio di carburante e il beneficio ambientale generato in termini di riduzione delle emissioni. “Attraverso la predisposizione di strumenti volti a promuovere investimenti in grado di stimolare l’economia e finalizzati al perseguimento degli obiettivi Nazionali su Energia e Clima, il GSE avvalora la sua natura di Istituzione della transizione energetica”, ha affermato il presidente del GSE, Francesco Vetrò che ha poi aggiunto: “Siamo certi che i simulatori potranno costituire un utile strumento per le amministrazioni pubbliche e gli operatori di settore, al fine di meglio indirizzare gli investimenti nel comparto dell’efficienza energetica e delle rinnovabili”.
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Accordo Egp-Nextchem per impianto idrogeno verde negli Usa

ROMA (ITALPRESS) – Enel Green Power, attraverso la controllata nordamericana Enel Green Power North America (Egpna), e Maire Tecnimont, attraverso la controllata NextChem dedicata alle tecnologie per la transizione energetica, hanno firmato un protocollo d’intesa per favorire la produzione di idrogeno verde tramite elettrolisi negli Stati Uniti. Enel utilizzerà la tecnologia per l’idrogeno di NextChem e la sua competenza in campo ingegneristico per far crescere il proprio business nell’idrogeno verde negli Stati Uniti. Il progetto, che dovrebbe essere operativo nel 2023, utilizzerà l’energia rinnovabile generata da uno degli impianti solari di Egpna negli Stati Uniti per produrre l’idrogeno verde che verrà fornito a una bioraffineria. “Questa nuova partnership rappresenta l’ultimo traguardo dell’impegno del Gruppo Enel nel promuovere lo sviluppo dell’idrogeno verde”, ha dichiarato Salvatore Bernabei, Ceo di Enel Green Power. “Siamo attivamente alla ricerca di opportunità in questo segmento in diverse parti del mondo, sia in Europa sia nelle Americhe, e siamo entusiasti di unire le forze con partner come Maire Tecnimont per sfruttare al massimo le significative potenzialità rappresentate dall’idrogeno verde per la decarbonizzazione di settori le cui emissioni sono più difficili da abbattere”, ha aggiunto. Per Pierroberto Folgiero, Ad del Gruppo Maire Tecnimont e di NextChem, “siamo veramente orgogliosi di essere stati scelti da Enel come partner di questa iniziativa industriale, che valorizza le competenze del nostro Gruppo nella chimica dell’idrogeno applicata alla produzione di idrogeno verde da energie rinnovabili solari e rappresenta un passo importante nello sviluppo delle nostre iniziative legate all’idrogeno verde”. L’accordo prevede che NextChem svolga la funzione di partner tecnologico e di ingegneria, oltre che full turnkey EPC (Engineering, Procurement and Construction) contractor, fornendo a Enel Green Power l’assistenza tecnica necessaria per lo sviluppo e la realizzazione del progetto. Questo accordo rappresenta la prima applicazione di un accordo quadro di collaborazione tra Enel e NextChem per valutare la realizzazione di progetti congiunti, compresa la sperimentazione di tecnologie avanzate per aumentare l’efficienza nella produzione di idrogeno verde da fonti rinnovabili.
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Accordo Eni-Saipem per progetti di decarbonizzazione in Italia

MILANO (ITALPRESS) – L’Ad di Eni, Claudio Descalzi, e l’Ad di Saipem, Stefano Cao, hanno firmato un memorandum of understanding per cooperare nell’identificazione e ingegnerizzazione di iniziative e progetti di decarbonizzazione in Italia. In particolare, le società intendono individuare possibili opportunità di collaborazione nell’ambito della cattura, trasporto, riutilizzo e stoccaggio della CO2 prodotta da distretti industriali nel territorio italiano. L’obiettivo è contribuire al processo di decarbonizzazione di intere filiere produttive, come quelle energy intensive, con un’azione concreta e rapida per la lotta al cambiamento climatico e al raggiungimento degli obiettivi di riduzione della CO2 a livello nazionale, europeo e mondiale. Attraverso il memorandum, Eni e Saipem valuteranno anche la partecipazione a programmi finanziati dall’Unione Europea nel contesto della Green Deal Strategy, proponendo il possibile inserimento di specifiche iniziative nell’ambito del piano di utilizzo dei fondi destinati a sostenere gli Stati membri dell’Unione Europea nella fase post Covid-19.
“Con questo accordo strategico – dichiara Descalzi – Eni intende rafforzare il ruolo di leadership nel processo di transizione energetica, accelerando l’evoluzione del proprio modello di business che combina la sostenibilità economico finanziaria con quella ambientale. L’adozione di soluzioni tecnologiche per la decarbonizzazione come la Carbon Capture, Utilisation and Storage, sarà fondamentale nella transizione dell’intero Paese ed Eni può mettere a disposizione capacità e competenze uniche nell’ambito della gestione dei processi produttivi e di contrasto al cambiamento climatico”. Per Cao “l’accordo siglato con Eni rafforza il ruolo di Saipem come attore protagonista nel settore della cattura, trasporto, riutilizzo e stoccaggio della CO2. Siamo in grado di proporre soluzioni concrete per supportare il processo di riduzione delle emissioni di anidride carbonica delle filiere energetiche e produttive dei distretti industriali in Italia e contribuire al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi nazionali ed europei. Tali soluzioni richiedono un alto livello di specializzazione, competenza ed esperienza in questo settore che Saipem ha maturato nel corso degli anni ed è pronta a mettere a disposizione per contribuire ad una ripresa sostenibile del nostro Paese e supportare la filiera tecnologica ed industriale in una ottica di sistema”. L’intesa sarà eventualmente oggetto di successivi accordi vincolanti che le parti definiranno nel rispetto dei profili regolatori applicabili, ivi inclusi quelli in materia di operazioni tra parti correlate.
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Hera, ripartire mettendo al centro le persone, i valori e il pianeta

BOLOGNA (ITALPRESS) – Per ripartire, al termine della durissima crisi causata dal Coronavirus, “occorre mettere al centro le persone e lo scopo per cui si fa impresa, tenendo presente in modo trasversale e continuativo l’attenzione al pianeta”. E’ nelle parole dell’amministratore delegato del Gruppo Hera, Stefano Venier, la sintesi dei temi emersi nel corso del convegno “Ritorno al futuro: le nuove frontiere per persone, imprese e sistemi industriali”, in occasione dell’appuntamento annuale della corporate university HerAcademy. Per la prima volta in modalità digitale, imprese, istituzioni e mondo accademico si sono confrontate con l’obiettivo di tracciare le linee guida per ridisegnare il domani ragionale insieme su cosa significhi oggi essere un’organizzazione con un preciso scopo di business e sociale, alla luce dei forti sconvolgimenti che hanno caratterizzato l’anno 2020.
“La crisi ha cambiato il nostro futuro e il Gruppo Hera è in prima linea per disegnare questo nuovo mondo, perchè proprio al futuro dobbiamo puntare – ha commentato Tomaso Tommasi di Vignano, presidente esecutivo del Gruppo Hera -. Il 2020 è stato indubbiamente un anno che ci ha messo alla prova sotto il profilo sanitario, economico e sociale. Il Gruppo Hera gestisce attività essenziali per le comunità e questa responsabilità è rimasta centrale per noi anche durante l’emergenza. Per questo non abbiamo mai smesso di lavorare per garantire continuità e qualità dei servizi e continuando quindi a generare valore per tutti gli stakeholder. Abbiamo dimostrato di sapere affrontare le difficoltà, anche ripensando le nostre modalità di lavoro”.
“Inoltre, da sempre – ha aggiunto -, siamo convinti che rispondere ai bisogni dei cittadini significhi anche intercettare le necessità delle fasce più deboli, un’attenzione che abbiamo mantenuto e consolidato anche durante i momenti più difficili, attivando iniziative di supporto mirate, oltre che per i nostri dipendenti, anche per clienti e fornitori. Visto il nostro ruolo sui territori, è da sempre centrale per noi la relazione e la collaborazione con le istituzioni, che anche in questa situazione di emergenza non è venuta meno e si è al contrario rafforzata. Questa emergenza è stata e continua ad essere, un forte banco di prova, ma ci fornirà preziose indicazioni per il domani”. Rinnovare il modello di business è l’imperativo emerso e ribadito nel corso dei tanti interventi che si sono succeduti nel corso del convegno.
“L’emergenza sanitaria ha mostrato quanto sia importante per le imprese farsi trovare pronte davanti a possibili rischi – ha sottolineato Venier -. Per farlo è necessario adottare uno sguardo sistemico capace di anticipare future criticità. Questo è il senso più profondo del termine resilienza. Paradigmi come quelli del valore condiviso, già consolidati all’interno del Gruppo Hera, sono stati fondamentali per consentire al mondo del business di ritrovare le ragioni sociali della propria esistenza. Nonostante questo, l’emergenza sanitaria ha messo tutti di fronte a nuove consapevolezze sul condizionamento reciproco tra organizzazioni e ambienti esterni. Sono innegabili, ad esempio, i punti in comune fra la crisi sanitaria e quella ambientale:così numerosi da averci consentito di mettere alla prova quei modelli di risk management dai quali l’impresa stessa dipende. Entrambi, infatti, hanno conseguenze su larga scala, che richiedono azioni congiunte a livello nazionale e internazionale”.
Venier ha inoltre fatto un appello al governo, affinchè realizzi un unico Piano Nazionale della Tecnologia-Ambiente-Energia, “cercando di trovare, una volta tanto, un unico documento in cui le sfide e le soluzioni si parlino tra di loro. E’ un’assoluta necessità. Ci aiuterebbe a disegnare i prossimi dieci anni”.
Uno sguardo al futuro del nostro Paese è stato invece dato da Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani, il quale si è detto “relativamente ottimista, nonostante questo secondo lockdown avrà conseguenze sui conti del quarto trimestre”.
“Se si trovano soluzioni sul piano sanitario, quindi la diffusione dei vaccini, il rimbalzo sarà abbastanza rapido, sia perchè storicamente le crisi pandemiche non hanno effetti permanenti e poi perchè le politiche monetarie e fiscali messe in atto daranno effetti positivi e si potrà arrivare ad un livello di Pil pre-crisi anche prima del previsto – ha detto -. Nel medio periodo rimane l’eredità del debito pubblico, che ora costa poco, ma non è detto che sia così per sempre. Soprattutto se dovesse aumentare il tasso di inflazione non c’è un pericolo imminente, ma un rischio nel medio e lungo termine”.
E’ intervenuto anche l’ex consigliere per l’Innovazione di Barack Obama, Alec Ross. “Dobbiamo superare la cultura della paura del fallimento in Italia: non si può innovare quando c’è questa paura del fallimento – ha spiegato -. Bisogna inoltre dare più opportunità alle prossime generazioni, che spesso non trovano in questo Paese non trovano le opportunità per realizzarsi”.
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Terna, 170 mln per nuova linea elettrica tra Emilia-Romagna e Toscana

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato firmato il decreto autorizzativo del nuovo elettrodotto a 380 kV che unirà la zona di Colunga (provincia di Bologna) a quella di Calenzano (provincia di Firenze), assicurando un notevole aumento della capacità di scambio fra Nord e Centro-Nord e rafforzando la magliatura della rete elettrica. Un intervento strategico per risolvere le criticità nella fornitura di energia elettrica tra Emilia-Romagna e Toscana che collega il centro del Paese, per il quale Terna provvederà ora alla progettazione esecutiva e a tutte le attività propedeutiche all’apertura dei cantieri entro la fine del 2021.
Con un investimento di circa 170 milioni, il nuovo collegamento, che rientra tra i principali progetti di Terna previsti nei prossimi 5 anni per lo sviluppo della rete elettrica nazionale, contribuirà a risolvere le congestioni di rete su una delle aree critiche del sistema elettrico nazionale garantendo una maggiore efficienza e sostenibilità dell’infrastruttura elettrica regionale. Il progetto, che coinvolgerà 12 Comuni, 9 in provincia di Bologna (Castenaso, San Lazzaro, Ozzano, Pianoro, Monterenzio, Monghidoro, San Benedetto Val di Sambro, Castiglione dei Pepoli e Loiano) e 3 in provincia di Firenze (Firenzuola, Barberino del Mugello e Calenzano) prevede la realizzazione di una nuova linea lunga 84 km, 39 in Emilia-Romagna e 45 in Toscana, tra la stazione elettrica di Colunga e quella di Calenzano, in sostituzione dell’attuale elettrodotto a 220 kV costruito più di 60 anni fa. Saranno demoliti circa 106 km di vecchi elettrodotti aerei, 68 in Emilia-Romagna e 38 in Toscana, che consentiranno di liberare complessivamente oltre 200 ettari di territorio. Con più di 16 km di nuove linee interrate l’opera, oltre ad un miglioramento della sicurezza e della resilienza del sistema elettrico, genererà importanti benefici ambientali per le comunità locali. La realizzazione della nuova “Colunga-Calenzano”, in linea con la strategia di Terna, che riconosce alla sostenibilità un ruolo centrale e imprescindibile in ogni sua attività, avverrà per il 50% ricalcando il tracciato esistente al fine di non interessare nuovi territori e prevedendo delle varianti, concordate con i Comuni interessati, in corrispondenza di edifici e centri abitati sviluppati dopo la realizzazione della linea esistente alla fine degli anni ’50. Terna, inoltre, valuterà la possibilità di ottimizzare l’inserimento della nuova linea nell’ambiente circostante attraverso uno studio delle cromie del territorio sui sostegni collocati nelle aree di maggior pregio paesaggistico.
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A2A entra nell’eolico con impianto da 8,2 mw in Campania

MILANO (ITALPRESS) – A2A accelera nello sviluppo della produzione energetica da fonti rinnovabili entrando nel settore eolico, con l’acquisizione di un impianto da 8,2 MW in Campania nel comune di Castelpagano (Benevento). Questa operazione, effettuata rilevando l’impianto da Equiter – tramite il veicolo Equiter Energia – e Barone Costruzioni, consente ad A2A di aggiungere l’eolico al suo portafoglio di generazione green composto da idroelettrico e fotovoltaico. “Con il nostro primo impianto eolico si apre un nuovo, importantissimo capitolo nella storia di A2A. Questo settore ha un grande contenuto tecnologico che si adatta perfettamente ad una realtà come la nostra, abituata a gestire grandi centrali elettriche”, commenta Renato Mazzoncini Amministratore delegato di A2A. “E’ il momento di essere ambiziosi e accelerare ulteriormente nella transizione energetica. Questo asset arricchisce il nostro mix di energia green: acqua, sole e aria sono le risorse naturali che ci accompagneranno nel processo di decarbonizzazione. Un traguardo significativo e un ulteriore contributo allo sviluppo sostenibile in cui siamo impegnati”, aggiunge. L’impianto, dotato di 4 turbine, è in grado di generare 20,4 GWh di energia elettrica pari al fabbisogno annuo di oltre 8.000 famiglie. A2A ha scelto questo sito come primo passo nel settore dell’energia eolica date le eccellenti caratteristiche dell’area, con una ventosità che si riflette in una produzione di circa 2.500 ore equivalenti annue significativamente al di sopra della media nazionale.
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A Milano l’Albero del Vento di Engie in Piazza della Scala

MILANO (ITALPRESS) – Sotto lo sguardo della statua di Leonardo da Vinci, il genio che ha insegnato all’umanità a osservare la natura anche con la lente della scienza e a sostegno del progresso, prende vita oggi l’Albero del Vento di ENGIE in Piazza della Scala.
Il Natale degli Alberi è il programma voluto dal Comune di Milano e organizzato in collaborazione con Fondazione Bracco e BWS, a cui ENGIE ha aderito prontamente perchè all’insegna della speranza, dell’unità e della sostenibilità. Tra gli alberi che illumineranno le piazze del capoluogo lombardo in questo Natale atipico, l’installazione esalta il connubio tra natura e innovazione. Racconta l’impegno di ENGIE nel costruire un futuro migliore attraverso le energie rinnovabili e la riduzione dell’impatto ambientale.
Il design dell’albero utilizza il principio generativo della natura (sequenza Fibonacci) che ne regola le proporzioni, la forma e lo sviluppo, donando armonia ed equilibrio.
L’installazione Carbon Neutral si ispira alla turbina eolica che, con un moto rotatorio continuo, abbinato a luci led, riproduce la musica del vento interpretata dai grandi compositori.
La struttura è realizzata completamente con travi lamellari con certificazione di sostenibilità legata alla filiera forestale.
Questa l’opera voluta da ENGIE in coerenza con la propria ambizione: “accelerare la transizione verso un’economia carbon neutral – si legge in una nota -. L’albero è un simbolo di speranza per una ripartenza che pone al centro la sostenibilità, vero pilastro del progresso e di una solida ripresa economica.
“Abbiamo scelto anche quest’anno di essere partner del Natale di Milano, confermando la nostra presenza in Piazza della Scala, cuore di una città ferita che, nella propria resilienza, continua a voler trovare spazio per una visione collettiva e per porre le basi di un futuro migliore. La nostra installazione diventa simbolo dell’importanza di coniugare natura e innovazione all’insegna della sostenibilità – afferma Damien Tèrouanne, CEO di ENGIE Italia -. La pandemia ha ancor di più evidenziato che la sostenibilità è una scelta obbligata e urgente. Solo la combinazione di tutti gli sforzi: globali, dei singoli paesi, ma anche della citta, delle aziende così come a livello residenziale assicurerà una ripresa resiliente e soprattutto sostenibile”.
A dare vita all’Albero del Vento che illuminerà Piazza della Scala dal 7 dicembre e per tutto il periodo delle festività natalizie, sarà Gigi Datome, capitano della nazionale italiana di basket, ala dell’Olimpia Milano ed ENGIE Planet Ambassador.
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