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Energia, più investimenti per la sfida della decarbonizzazione

TORINO (ITALPRESS) – La sfida della decarbonizzazione con l’obiettivo del net zero nel 2050 impone maggiori investimenti, nuove collaborazioni tra pubblico e privato e più sintonia nelle politiche industriali tra i Paesi del G7. Sono questi i temi emersi come prioritari dalla “G7 Industry Stakeholders Conference” organizzata dal B7, la Business Federation delle sette nazioni più industrializzate al mondo. L’evento, che si è tenuto nella sede dell’Unione Industriali di Torino, in concomitanza con il G7 Clima, Energia e Ambiente, ha visto la partecipazione del ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e rappresentanti di alto livello delle organizzazioni imprenditoriali del B7.
Particolare attenzione ha avuto il panel “Sustaining the Energy Transition” che ha posto l’attenzione sui temi energetici. “Questo è un tavolo importante – ha dichiarato Emanuela Trentin, Ceo di Siram Veolia, primo operatore in Italia nei servizi di efficienza energetica – perchè da un lato unisce tutte le nazioni più industrializzate per avere un approccio omogeneo tra i diversi paesi, soprattutto per la tassonomia, dall’altro lato è una collaborazione e un dialogo tra impresa e istituzioni. L’ammontare degli investimenti è estremamente ingente e una sola delle due parti non può arrivare da sola agli obiettivi. Un esempio tra tutti è il partenariato tra pubblico e privato, formula contrattuale che incentiva e facilita questa collaborazione. E’ cruciale il ruolo dei privati che non solo mettono a disposizione le risorse finanziarie ma anche competenze, tecnologie e capacità progettuale. La collaborazione è fondamentale per affrontare una sfida così importante”.
Il dibattito ha evidenziato come il ruolo delle innovazioni ed in particolare del digitale nel campo dell’energia assuma un ruolo cruciale nel perseguire gli obiettivi nella riduzione delle emissioni. “Noi – ha continuato Trentin – proponiamo una visione integrata tra l’efficientamento energetico, quindi ridurre il consumo e il fabbisogno, e le tecnologie rinnovabili. Non ha importanza quale tecnologia si utilizzi, è importante il risultato che si vuole ottenere e per fare questo si può utilizzare il mix di tecnologie migliori che sono a disposizione tra tradizionali e innovative. Ci sono nazioni come l’Italia, che è fortemente esposta al gas e quindi avrà bisogno di determinate tecnologie come la cogenerazione e la trigenerazione, o nazioni come la Francia dove il gas è meno rilevante perchè ha una forte presenza del nucleare. Quindi auspichiamo un G7 neutrale rispetto alle scelte tecnologiche che preveda un sistema di incentivazione con una logioca di pay for results. La conferenza del B7 integra, dunque, i lavori del G7 su Clima, Energia e Ambiente in programma a Venaria Reale sui temi che più riguardano il mondo imprenditoriale.
“L’obiettivo di questo B7 – ha dichiarato Emma Marcegaglia, Chair B7 Italy – è quello di dare delle raccomandazioni molto concrete alle istituzioni su come vada affrontata la transizione energetica che va fatta ma mantenendo la competitività delle imprese. Dobbiamo cambiare il mix energetico, con più rinnovabili, più economia circolare e dobbiamo anche aprirci all’energia nucleare di ultima generazione. Serve più coesione, serve un mercato unico dell’energia e anche un prezzo unico dell’energia. Dal G7 di questi giorni ci aspettiamo decisioni comuni, come per esempio quella di chiudere tutte le centrali a carbone nei Paesi più sviluppati o come aiutare i Paesi extra europei. E poi ci auspichiamo dei passi avanti sull’avere la stessa tassonomia, definire cioè nei Paesi del G7 cosa è green e cosa no con una logica di pay for results”, riprendendo la proposta sul tema che era stata avanzata da Trentin.

– Foto xb4/Italpress –

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Energia, Besseghini “Dalle tutele graduali vantaggi per i consumatori”

MILANO (ITALPRESS) – “Quella del Mar Rosso è una situazione potenzialmente rilevante per alcuni trasporti di gas, in particolare quelli che vengono dal Golfo Persico, però in un’economia molto orientata su Lng forse in questo momento non è l’elemento prevalente”. Lo ha detto Stefano Besseghini, presidente di Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.
Per Besseghini un’instabilità “più macroscopica” in quell’area “potrebbe avere un peso ancora più rilevante perchè non sarebbe un fatto puntuale così semplicemente gestibile ma potrebbe chiamare in campo l’interruzione di fornitura o aspetti di logistica”. “Bisogna stare attenti a non fare profezie che si autoavverano – ha affermato – perchè questo mondo così sensibile anche finanziariamente alle notizie di instabilità tende a reagire. Bisogna pesare i rischi, dare informazioni circostanziate ed essere molto cauti nel segnalare una correlazione causa-effetto perchè altrimenti alimentare elementi speculativi rischia di essere fin troppo facile”.
A febbraio sono stati pubblicati gli esiti delle aste che hanno selezionato gli operatori del servizio a tutele graduali dell’elettricità. Questo servizio, ha spiegato il presidente di Arera, “è plasmato sull’idea che i venditori che lo propongono hanno tutti i costi regolati, compreso quello dell’energia che viene definito attraverso il valore dell’energia al prezzo unico nazionale del mese precedente, e hanno una sola componente libera per formare il prezzo totale, il cosiddetto prezzo di commercializzazione. Ciò che l’asta ha determinato come particolarmente conveniente è stata esattamente questa componente”. Il passaggio avverrà il primo giorno di luglio e, in una stima sul costo complessivo annuale, se avvenisse oggi “permetterebbe uno sconto di circa 130 euro in bolletta, che va confrontato con quanto invece paga il cliente nel normale servizio di tutela e quindi un costo circa di 600-620 euro per il 2024”, ha spiegato.
“L’elemento che è emerso da queste aste – ha aggiunto Besseghini – è che la competizione per il mercato ha determinato un vantaggio per i consumatori. I clienti fino al 30 giugno possono ancora tornare nel servizio di tutela”.
Quanti italiani sono già passati al mercato libero per gas ed elettricità? “E’ già passato al mercato libero – ha affermato – storicamente circa il 70%, più dei due terzi dei consumatori. Le dinamiche di questi mesi legate alla fase più contingente di superamento della tutela per adesso non fanno vedere grandi numeri in termini di spostamento però dobbiamo tenere conto che il mercato elettrico è inerte nel cambiare. Probabilmente vedremo queste dinamiche dispiegarsi più chiaramente nel corso dell’anno”.
Per arrivare a un vero e proprio mercato libero occorre completare il passaggio, cioè avere più persone e offerte? “Non c’è il tema della numerosità delle offerte perchè – ha sottolineato – abbiamo tantissimi venditori di energia. Quello che dovremo vedere è una maturazione del settore. Il fatto che anche all’interno del mercato elettrico si possano configurare operatori più grossi che riescono a competere in maniera più significativa è una condizione necessaria affinchè il mercato faccia il suo mestiere in termini di competizione”.
Per quanto riguarda le quotazioni internazionali di elettricità e gas nei primi mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente “siamo sicuramente messi molto meglio perchè la situazione ha un andamento più stabile con valori certamente più bassi. Rispetto all’anno scorso – ha spiegato Besseghini – siamo scesi in maniera non così significativa ma siamo sicuramente più bassi e soprattutto c’è un segnale di stabilità di questi prezzi che non c’era l’anno scorso. Per quanto riguarda l’energia elettrica in Europa – ha aggiunto -, siamo tornati a una situazione che non vedevamo da prima del Covid in cui la penetrazione delle rinnovabili, con un costo di energia e gas tutto sommato relativamente basso, riesce a formare il prezzo in diversi momenti della giornata e questo fa sì che i prezzi all’ingrosso in particolari situazioni siano anche particolarmente bassi. E’ un vantaggio per i consumatori ma è un segnale molto complicato da gestire per chi fa investimenti di lungo periodo nelle infrastrutture di generazione”.
La siccità di questo periodo determinerà conseguenze sul servizio idrico per i consumatori? “Sul servizio idrico propriamente detto probabilmente no”, ha detto Besseghini. “Nel complesso – ha aggiunto – abbiamo una situazione che impatta molto di più sul mondo agricolo, industriale e della produzione di energia, che in parte è bilanciato dal riempimento degli invasi e dal deposito nevoso in quest’ultimo scorcio d’inverno. Però non sono gli effetti di ultimo periodo che cambiano radicalmente un inverno che non è stato piovoso in maniera significativa. Per l’energia – ha concluso – non ci aspettiamo impatti così pesanti come quelli che abbiamo visto nel 2022”.

– Foto Italpress –

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Edison inaugura un nuovo impianto fotovoltaico da 41 MW in Sicilia

AIDONE (ENNA) (ITALPRESS) – Edison ha inaugurato oggi ad Aidone, in provincia di Enna, un nuovo impianto fotovoltaico da 41 MW all’interno della strategia di crescita nelle energie rinnovabili, che prevede 2 GW di capacità installata fotovoltaica al 2030. Attraverso l’entrata in esercizio del nuovo impianto, denominato “Solecaldo”, Edison conferma il proprio ruolo di operatore responsabile impegnato nella transizione energetica del Paese.
“Con il nostro piano di investimenti nelle fonti rinnovabili confermiamo l’impegno nella sfida della transizione energetica volto a realizzare un futuro sostenibile per le aziende e le persone – ha detto Nicola Monti, amministratore delegato di Edison -. Edison ha un forte legame con la Sicilia dove è presente attraverso tutti i principali business, dalla generazione elettrica alla vendita di energia e servizi a valore aggiunto per i clienti sia pubblici che privati. Grazie al nuovo impianto di Aidone rafforziamo ulteriormente la nostra presenza nella regione, aumentando la quota di energia rinnovabile a disposizione del territorio”.
“Con l’impianto di Aidone diamo avvio a una robusta pipeline di crescita che farà di Edison uno dei player di riferimento anche nel settore fotovoltaico. Un ambito questo più recente rispetto all’eolico, di cui siamo leader in Italia, e nel quale abbiamo importanti target di sviluppo – ha commentato Marco Stangalino, Vice Presidente Esecutivo Power Asset Edison -. La Sicilia ha un ruolo di primo piano nella transizione energetica e qui vogliamo continuare a essere protagonisti della crescita sostenibile. Nei prossimi tre anni prevediamo di costruire nella regione ulteriori 300 MW da fonte rinnovabile, contribuendo alla generazione di valore sia per il territorio sia per le comunità che ci accolgono”.
Il parco fotovoltaico di Aidone genera circa 71,5 GWh di energia rinnovabile all’anno, soddisfacendo così il fabbisogno energetico di 26.500 famiglie ed evitando l’emissione in atmosfera di oltre 29.000 tonnellate di CO2 all’anno. I lavori di costruzione sono iniziati nel novembre del 2020 e sono durati 2 anni e mezzo, impiegando 45 imprese fornitrici, per un totale di oltre 140 mila ore lavorate. L’allaccio alla rete elettrica nazionale e la conseguente entrata in esercizio dell’impianto sono avvenuti nel dicembre 2023. Inoltre, in sintonia con la propria politica di sostenibilità, che ha come pilastri fondamentali il capitale naturale e il paesaggio, Edison ha deciso di riqualificare il territorio in prossimità dell’impianto fotovoltaico attraverso la piantumazione di 10.600 ulivi distribuiti su 17 ettari.
Con il nuovo impianto di Aidone, Edison prosegue nell’implementazione del suo piano di sviluppo al 2030, che, in linea con le politiche nazionali ed europee di decarbonizzazione e transizione energetica, prevede di incrementare, dagli attuali 2 GW a 5 GW, la capacità rinnovabile installata in Italia. In particolare, Edison mira a realizzare 2 GW di nuova capacità fotovoltaica, 1 GW di eolico e a mantenere la quota di idroelettrico a 1 GW.
Nel primo trimestre 2024, il Gruppo ha aperto cantieri per nuove realizzazioni di eolico e fotovoltaico in tutta Italia pari a 110 MW, mentre risultano in corso di autorizzazione 0,8 GW di fotovoltaico e 1,6 GW di eolico, di cui la metà sono relativi a progetti di integrale ricostruzione. Inoltre, lo scorso dicembre Edison ha completato la costruzione di 6 impianti fotovoltaici in provincia di Torino e Alessandria per complessivi 34 MW.
Nell’ambito del piano di sviluppo di Edison, la Sicilia è un territorio altamente strategico. Al momento, il Gruppo detiene e gestisce nella regione 4 impianti eolici da 104 MW situati nelle province di Trapani, Enna e Messina, e, oltre al nuovo impianto di Aidone da 41 MW, un fotovoltaico da 5 MW ad Agira (in provincia di Enna). A questi si aggiungono un nuovo cantiere, recentemente aperto, per un impianto fotovoltaico da 55 MW a Tudia (PA), e ulteriori 3 impianti fotovoltaici da 60 MW già autorizzati. Infine, sono in corso gli iter di autorizzazione per la realizzazione di 6 impianti fotovoltaici da 220 MW e 7 eolici da 330 MW.
Al fine di garantire la sicurezza e l’adeguatezza del sistema elettrico italiano, il piano di crescita di Edison nelle rinnovabili prevede anche lo sviluppo dei necessari strumenti di flessibilità, come i pompaggi idroelettrici, che consentono di incrementare l’energia green a disposizione della rete nazionale. Proprio a Villarosa, in provincia di Enna, Edison prevede di sviluppare un impianto di pompaggio con una potenza di circa 300 MW. Ad oggi, il Gruppo ha ottenuto giudizio positivo di compatibilità ambientale ed è in attesa della conclusione dell’iter concessorio presso la Regione Siciliana e dell’iter di Autorizzazione Unica presso il MASE.
Con l’intento di partecipare al vissuto quotidiano del territorio e del suo tessuto sociale, Edison è presente in Sicilia anche con la Fondazione d’impresa EOS – Edison Orizzonte Sociale – impegnata nella promozione di progetti di contrasto alla povertà educativa e culturale dei giovani. In particolare, dal 2021, nell’ambito del progetto Traiettorie Urbane, la Fondazione promuove la crescita sociale dei ragazzi e delle ragazze di Palermo, attraverso un’offerta educativa, culturale e sportiva, con l’obiettivo di renderli protagonisti nel disegno delle loro “traiettorie di vita”.

– foto xd9/Italpress –
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Il Consiglio dell’Ue adotta direttiva su Case Green

LUSSEMBURGO (ITALPRESS) – Il Consiglio dell’Ue ha adottato formalmente una direttiva riveduta sul rendimento energetico nell’edilizia. La direttiva contribuirà a ridurre le emissioni di gas serra e la povertà energetica nell’UE.
Attualmente gli edifici rappresentano oltre un terzo delle emissioni di gas serra nell’UE. Secondo le nuove norme, entro il 2030 tutti i nuovi edifici dovrebbero essere edifici a emissioni zero, ed entro il 2050 il patrimonio edilizio dell’UE dovrebbe essere trasformato in un patrimonio edilizio a emissioni zero.
Per gli edifici non residenziali , la direttiva rivista introduce standard minimi di prestazione energetica garantendo che tali edifici non superino la quantità massima specificata di energia primaria o finale che possono utilizzare per m2 ogni anno. Secondo le nuove regole, nel 2030 tutti gli edifici non residenziali saranno al di sopra del 16% degli edifici con le peggiori prestazioni ed entro il 2033 al di sopra del 26% degli edifici con le peggiori prestazioni in termini di prestazione energetica. Ciò porterà a una graduale eliminazione degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni. Gli Stati membri possono scegliere di esentare edifici specifici dalle norme, come edifici storici, luoghi di culto o edifici di proprietà delle forze armate. Gli Stati membri garantiranno inoltre che il consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali sarà ridotto del 16% nel 2030 e del 20-22% nel 2035. Almeno il 55% della riduzione energetica sarà ottenuta attraverso la ristrutturazione degli edifici più deteriorati, che rappresentano il 43% degli edifici. edifici residenziali performanti.
Nei loro sforzi di rinnovamento, gli Stati membri metteranno in atto misure di assistenza tecnica e di sostegno finanziario, con particolare attenzione alle famiglie vulnerabili.
Per decarbonizzare il settore edilizio, i piani nazionali di ristrutturazione degli edifici includeranno una tabella di marcia con l’obiettivo di eliminare gradualmente le caldaie a combustibili fossili entro il 2040. Le nuove norme garantiranno l’implementazione di idonei impianti di energia solare nei nuovi edifici, negli edifici pubblici e in quelli esistenti non residenziali in fase di ristrutturazione che richiedono un permesso. Forniranno inoltre infrastrutture per la mobilità sostenibile, compresi punti di ricarica per auto elettriche all’interno o accanto agli edifici, precablaggi o condutture per ospitare future infrastrutture e parcheggi per biciclette. La direttiva sarà ora firmata e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE. Gli Stati membri avranno due anni per recepire le disposizioni della direttiva nella loro legislazione nazionale. La Commissione riesaminerà la direttiva entro il 2028, alla luce dell’esperienza acquisita e dei progressi compiuti durante la sua attuazione.
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– Foto: Agenzia Fotogramma –

Pichetto “Parte la svolta delle Comunità Energetiche”

PERUGIA (ITALPRESS) – “Oggi entrano in funzione i portali del GSE per accedere agli incentivi sulle Comunità Energetiche: è il passo che attendevano tante imprese, amministrazioni e gruppi di cittadini. Ora parte, a tutti gli effetti, la svolta delle CER”. Lo dichiara il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, intervenendo a Perugia a “InsiemEnergia”, il giro dell’Italia del MASE, assieme a Gestore dei Servizi Energetici e Unioncamere, per promuovere le Comunità Energetiche Rinnovabili, sostenute con il decreto del governo che prevede una tariffa incentivante e un contributo a fondo perduto fino al 40% dell’investimento.
“Con le CER, persone e territori diventano soggetti protagonisti delle scelte energetiche: il nostro decreto può aprire grandi opportunità di crescita sostenibile, specie nei piccoli comuni che fanno i conti con il delicato problema dello spopolamento. Nell’Umbria dei borghi, dell’ambiente e dei paesaggi, ma anche delle aree colpite dal sisma nel 2016, le Comunità Energetiche – ha concluso il ministro – rappresentano una risposta di sistema per un approvvigionamento sicuro e sostenibile”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Elettricità, entro 30/6 le istruzioni per rientrare nella maggior tutela

MILANO (ITALPRESS) – Un motore di ricerca sul sito ARERA per trovare in modo facile e veloce, inserendo il nome del Comune, il fornitore a cui richiedere il rientro in Maggior Tutela per l’elettricità.
L’esigenza nasce dal fatto che dal 1° luglio i clienti domestici che saranno ancora serviti in Maggior tutela passeranno automaticamente nel Servizio a Tutele Graduali e i clienti domestici vulnerabili1 continueranno ad essere serviti in Maggior tutela anche dopo tale scadenza. I clienti che si trovano nel mercato libero potrebbero quindi voler ritornare nel servizio di Maggior Tutela.
I clienti domestici elettrici che si trovano nel mercato libero, infatti, hanno il diritto di rientrare nel servizio di Maggior Tutela fino al 30 giugno 2024, rivolgendosi all’esercente il servizio nel Comune in cui si trova la fornitura.
Per aiutare i clienti che non conoscono il nome dell’esercente il servizio di Maggior Tutela nella zona in cui desiderano cambiare il fornitore, l’ARERA ha realizzato un motore di ricerca che in pochi click consente di trovare il fornitore e il link alle pagine che contengono le istruzioni per il rientro dal mercato libero al tutelato.
Oltre all’utilizzo delle pagine web dell’Autorità, è sempre possibile richiedere informazioni anche telefonicamente, utilizzando il numero verde gratuito dello Sportello per il Consumatore Energia e Ambiente di ARERA: 800 166 654.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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PNIEC, Assistal-Confindustria “Troppe norme poco chiare”

ROMA (ITALPRESS) – Nonostante molti aspetti positivi, ci sono troppe norme poco chiare e che, seppure emanate con l’obiettivo di semplificare, creano molta confusione. Questo il fulcro delle osservazioni che Assital, l’Associazione di Confindustria che riunisce le aziende operanti nei servizi di efficientamento energetico e nella manutenzione e gestione di impianti tecnologici, ha fatto pervenire al MASE nell’ambito delle audizioni che il Ministero ha svolto sulla proposta di aggiornamento del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC).
A seguito delle osservazioni mosse dall’Europa relativamente al PNIEC presentato dal nostro Paese e giudicato, in alcuni passaggi, poco efficace e ambizioso, l’Italia ha infatti avviato una fase di consultazioni rivolta a istituzioni, privati, associazioni e stakeholder. Secondo Assistal, ad oggi, il numero di politiche e misure per il raggiungimento degli obiettivi è troppo elevato. Inoltre, il Piano pone l’accento sul ‘cosà fare, senza individuare una strategia per la sua realizzazione concreta, ossia il ‘comè.
Apprezzabile, invece, per Assistal, l’approccio olistico del Governo, volto a razionalizzare le future sovrapposizioni e a minimizzare la necessità di riconciliazione normativa ex-post. Tuttavia, a tale scopo, l’associazione di categoria auspica l’adozione di Testi Unici su tematiche di maggiore complessità, come l’edilizia, nonchè la definizione di linee guida a livello nazionale per supportare lo sviluppo armonizzato delle normative regionali. Stesso suggerimento anche per quanto concerne le autorizzazioni degli impianti FER, così da razionalizzare davvero le diverse misure che nel corso degli anni si sono stratificate, rendendo di difficile comprensione e attuazione le relative disposizioni. A tal fine, “si suggerisce altresì di accelerare l’emanazione del decreto sulle aree idonee che dovrebbe facilitare la realizzazione in ambito regionale degli impianti a fonti rinnovabili, in sintonia con gli accordi presi dall’Italia con l’Europa (RED II e RED III)”, spiega Assistal, per la quale “appare dunque fondamentale valorizzare il ruolo degli operatori del settore energetico, quali le Energy Service Company (ESCo), che consentono di velocizzare il percorso di implementazione della transizione energetica minimizzandone i costi attraverso lo strumento del Partenariato Pubblico Privato (PPP). Strumento importantissimo che permette di moltiplicare le risorse a disposizione su progetti integrati e innovativi che creano valore per la società”.
“Gli obiettivi – ha dichiarato Roberto Rossi, presidente di Assistal – prefissati come Sistema-Paese ci impongono una forte accelerazione che deve essere però contraddistinta da regole operative chiare e da rapidità di attuazione delle stesse. Abbiamo necessariamente bisogno di una strategia nazionale concreta e realizzabile, in cui le nostre imprese collaborino sinergicamente con le Istituzioni e siano protagoniste del piano di transizione energetica”.

– Foto ufficio stampa Assistal –

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Bollette elettriche -19,8% per il mercato tutelato

MILANO (ITALPRESS) – Cala del 19,8% la bolletta elettrica per la famiglia tipo in tutela nel secondo trimestre, in quello che è l’ultimo aggiornamento trimestrale per i clienti non
vulnerabili. Il calo – secondo l’Arera – è giustificato principalmente dal trend ribassista che ha caratterizzato l’andamento dei prezzi del gas naturale e dell’energia elettrica verso la fine dello scorso anno e nei primi mesi dell’anno in
corso e che sta subendo un rallentamento a causa delle crescenti tensioni geopolitiche. In termini di effetti finali, la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° luglio 2023 e il 30 giugno 2024) sarà di circa 662 euro. La spesa si riavvicina ai livelli precedenti alle crisi, segnando un -47,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° luglio 2022- 30 giugno 2023), periodo in cui il prezzo della materia energia raggiunse i suoi picchi massimi. Al 31 dicembre 2023 quasi il 73% dei clienti domestici aveva scelto un’offerta nel mercato libero, pertanto, i clienti domestici non vulnerabili serviti in maggior tutela ammontavano a circa 4,5 milioni.
Dal 1° luglio, tutti i clienti non vulnerabili serviti in maggior tutela passeranno automaticamente al servizio a tutele graduali, con il fornitore selezionato tramite asta in quella zona. Questo servizio transitorio sarà attivo per poco meno di tre anni (fino al 31 marzo 2027) al termine dei quali, in mancanza di una scelta espressa, i clienti continueranno a essere riforniti dallo
stesso venditore sul mercato libero. Per i clienti vulnerabili, invece, Area continuerà ad aggiornare trimestralmente le condizioni economiche della maggior tutela, fino all’esperimento delle aste previste dal Dl sicurezza energetica.
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– Foto: Agenzia Fotogramma –