MILANO (ITALPRESS) – Enel entra nel mondo dei pagamenti digitali con Enel X Pay, il conto corrente online utilizzabile attraverso un’app già scaricabile con sistema Android e nei prossimi giorni anche su Ios, oltre che con una carta di debito prepagata. Sottoscrivendo uno dei piani proposti da Enel X, l’utente non solo potrà pagare la bolletta elettrica riparmiando, visto che in assenza di una banca che faccia da intermediario, eliminerrà l’addebito in conto corrente, ma potrà liquidare numerosi bollettini di altra natura, compresi quelli legati alle tasse e tributi della pubblica amministrazione. La piattaforma potrà essere utilizzata anche per lo scambio di denaro peer-to-peer senza addebito, per il pagamento della ricarica delle auto elettriche, le donazioni. Sarà possibile accreditare il proprio stipendio al conto corrente, mentre attraverso l’app si servirà della tecnologia di open banking di Tink, piattaforma nata a Stoccolma nel 2012, supportando i clienti nella gestione quotidiana delle proprie finanze e offrendo una soluzioni innovativa e consigli personalizzati attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e all’analisi dei dati. “Facendo leva sulla storia, sulla solidità e sulla grandezza del gruppo, Enel può aiutare gli italiani a scavalcare la paura dei pagamenti elettronici – ha commentato l’amministratore delegato di Enel X, Francesco Venturini, nel corso della presentazione di Enel X Pay -. Il nostro è un prodotto che può essere utilizzato senza alcuna difficoltà dai bambini fino alla terza età e può dare una mano a raggiungere la missione di questo governo, che trovo importante, di spingere il Paese verso la digitalizzazione dei pagamenti”.
Attraverso la carta, aperta anche a persone che non sono clienti Enel, sarà possibile accedere automaticamente all’iniziativa CashBack del governo, che assegna 300 euro ai 100mila italiani che hanno speso maggiormente in moneta elettronica. Oltre all’opzione standard, attraverso la quale basterà un solo euro per accedere ad Enel X Pay e ricevere la carta di debito, c’è anche l’opzione family (al costo di un euro per ogni carta aggiuntiva), che prevede la possibilità di effettuare pagamenti digitali anche ad altri membri della famiglia, compresi figli superiori agli 11 anni in assoluta sicurezza.
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Con Enel X Pay gruppo energetico entra nel mondo pagamenti digitali
Edf “Ridurre emissioni metano per rallentare riscaldamento globale”
ROMA (ITALPRESS) – “L’industria energetica rappresenta una delle principali fonti emissive del metano. Ridurre le emissioni da questo settore è quanto di più efficace si possa fare per rallentare il riscaldamento globale, tanto più che le soluzioni tecnologiche esistono e sono a costi contenuti”. La affermato Ilaria Restifo, rappresentante dell’Environmental Defense Fund (EDF) per l’Italia, intervenuta nell’ambito di un webinar organizzato da Amici della Terra. “Partendo da questo elemento – ha aggiunto – lo studio elaborato da AdT, non solo fotografa la situazione italiana nel contesto europeo relativamente alle emissioni climalteranti della filiera del gas, ma sottolinea anche l’importanza di fare emergere l’impronta emissiva del metano da una quota di import pari ad oltre il 90% del fabbisogno italiano. Si tratta – conclude – del primo studio italiano sull’argomento e potrà fornire un quadro organico sullo stato dell’arte da sottoporre agli stakeholder del settore, ma anche una bussola per le decisioni future”.
La presentazione dello studio AdT giunge nel pieno del dibattito europeo sulla Methane Strategy nell’ambito del Green Deal Europeo, evidenziando come il metano rappresenta la più importante e valida opportunità nel breve periodo per ridurre il riscaldamento globale entro il 2030. “Con i nuovi target di riduzione emissiva al 50-55% entro i 2030, diventa evidente l’urgenza di questa sfida”, ha precisato Restifo. “Il metano è un potente gas serra, secondo solo alla CO2. La pubblicazione della Methane Strategy della Commissione Europea per ridurre le emissioni di metano in Europa, in linea con quanto stabilito dal Regolamento sulla Governance dell’Unione dell’Energia nel 2018, è un punto cruciale, premessa necessaria affinchè l’UE possa guidare lo sviluppo globale della decarbonizzazione verso i nuovi gas e l’idrogeno”, ha concluso.
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La nuova indagine di Altroconsumo premia Engie
ROMA (ITALPRESS) – Pubblicata sul nuovo numero di Altroconsumo l’indagine annuale sulla qualità di servizio, la quale colloca Engie sul podio nella fornitura di energia elettrica e gas e aggiudicataria del titolo di “Provider consigliato” per la fornitura di gas, unico player di respiro nazionale, grazie all’alto standard su tutti gli indicatori valutati.
Per stilare il ranking Altroconsumo ha preso in esame 21 società di energia elettrica e gas con servizi attivi su tutto il territorio nazionale e considerato come criteri di valutazione i seguenti elementi: le condizioni generali di fornitura, il grado di soddisfazione del cliente – valutato sulle performance del call center, sui servizi on line proposti, sulla trasparenza della bolletta – e il tasso di reclamosità e richieste di informazioni. Engie ha soddisfatto tutti i criteri nella classifica relativa alla fornitura di Gas, ottenendo valutazioni tra 75 e 100 (su un massimo di 100) aggiudicandosi così il titolo di “Provider consigliato” per il gas per il 2020.
“E’ una soddisfazione poter vedere che la perseveranza paga: la trasparenza verso i clienti con offerte competitive unita ad un alto livello di qualità del servizio hanno evidentemente convinto il mercato. A questo si aggiunge la nostra competenza tecnica con offerte sui servizi di efficienza energetica ai clienti e la capacità di essere presenti sul territorio con la garanzia e l’affidabilità di una realtà di respiro nazionale. Ricevere una riscontro così positivo da parte dei consumatori ha oggi per noi ancora maggior valore e ci spinge a proseguire in questa direzione e a fare ancor meglio, proponendo soluzioni sempre più innovative, smart e sostenibili, per un risparmio concreto anche di emissioni di CO2”, Monica Iacono, Direttore BtoC & Information Technology and Digital di Engie Italia.
Dietro ai risultati raggiunti c’è un costante ascolto della voce del cliente che si riflette in periodiche revisioni delle offerte, dei relativi materiali contrattuali, delle comunicazioni (bollette incluse) volte ad aumentarne la chiarezza e la trasparenza e a sviluppare servizi e soluzioni sempre più aderenti alle necessità del mercato.
Engie sottolinea come il presidio e la qualità dei servizi, anche online, è uno dei punti di forza che emerge nelle tre diverse classifiche per tipologia di fornitura. Il blu, ossia tecnologia e digitalizzazione, ancora una volta al servizio del verde, la sostenibilità ambientale, si contraddistingue come uno dei tratti positivi distintivi di Engie, anche nelle soluzioni clienti.
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Da 2007 oltre 42 mld d’investimenti per riqualificazione energetica
ROMA (ITALPRESS) – Oltre 42 miliardi di investimenti per interventi di riqualificazione energetica, di cui 3,5 miliardi solo nel 2019, con un risparmio complessivo di circa 17.700 GWh/anno, di cui poco più di 1.250 GWh/anno nel 2019. E’ questo in estrema sintesi il bilancio di 13 anni di ecobonus, il meccanismo per incentivare l’efficienza energetica negli usi finali introdotto nel 2007. Grazie a questa detrazione fiscale e ad altre tipologie di incentivo, inoltre, nel 2019 sono stati ottenuti risparmi per 250 milioni sulla bolletta energetica nazionale e una riduzione delle emissioni di CO2 di oltre 2,9 milioni di tonnellate. Sono questi i dati principali che emergono dal 9° “Rapporto annuale sull’efficienza energetica” e dall’11° “Rapporto annuale sulle detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabili negli edifici esistenti”, entrambi elaborati dall’Enea e presentati oggi in un webinar al quale hanno partecipato, tra gli altri, il ministro per lo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, l’amministratore delegato del Gse, Roberto Moneta, e il presidente dell’Enea, Federico Testa.
I due rapporti evidenziano risultati molto positivi nel 2019 anche per altre tipologie di incentivo: il conto termico, destinato principalmente a iniziative per l’efficienza e per le rinnovabili nella PA, ha registrato un balzo in avanti del 68% rispetto al periodo 2013-2018 con 114 mila richieste totali e un incremento del 29% rispetto al 2018 delle incentivazioni ottenute con un totale pari a 433 milioni di euro; i certificati bianchi, volti ad incentivare l’efficienza nelle imprese, hanno consentito di risparmiare oltre 3,1 Mtep/anno dal 2011. Al 2019 l’obiettivo di risparmio energetico, indicato dal Piano d’Azione Nazionale per l’Efficienza Energetica e dalla Strategia Energetica Nazionale, è stato centrato al 77,2%: a livello settoriale, il residenziale ha già superato il target indicato, l’industria è ben oltre la metà del percorso (61,9%), i trasporti hanno superato la metà dell’obiettivo (50,4%), mentre il terziario, PA compresa, è a meno di un terzo dal target (29,4%). Tra gli strumenti che hanno consentito il raggiungimento di questi risultati figurano anche le diagnosi energetiche, fondamentali per ottimizzare gli interventi di efficienza energetica nelle imprese. A dicembre 2019 sono state presentate circa 11.200 diagnosi: se fossero realizzati gli interventi individuati, si otterrebbe un risparmio totale di 3,7 Mtep/anno, ripartiti soprattutto in minori consumi elettrici (29%), termici (7%) e di carburante (30%). Dai dati sull’ecobonus 2019, emerge che lo scorso anno le famiglie italiane hanno effettuato oltre 395 mila interventi di efficienza energetica, prevalentemente per sostituire i serramenti (1,3 miliardi di spesa), installare caldaie a condensazione e pompe di calore per il riscaldamento invernale (circa 1 miliardo di euro), coibentare solai e pareti (oltre 650 milioni), la riqualificazione globale degli immobili (231 milioni) e le schermature solari (133 milioni). Sempre nel 2019, attraverso il bonus casa (detrazione al 50%) sono stati effettuati circa 600 mila interventi con un risparmio complessivo che supera gli 840 GWh/anno. Tali interventi assumono maggior peso se si tiene conto che in Europa il patrimonio edilizio è responsabile di circa il 40% dei consumi complessivi di energia e del 36% delle emissioni di gas serra.
“E’ una grande opportunità quella che si è aperta con il Superbonus, noi come Enea siamo contenti perchè ci vede protagonisti ma soprattutto perchè riteniamo che possa essere una misura che può contribuire molto agli aspetti climatici ed energetici del nostro Paese. Ma può contribuire anche agli aspetti economici, perchè lavorare sull’efficienza energetica vuol dire mobilitare le nostre filiere italiane che hanno una assoluta leadership su queste tematiche, significa avere ricadute importanti su occupazione e reddito”, ha detto il presidente dell’Enea, Federico Testa. “Noi vogliamo dare massima disponibilità ad aiutare e rispondere, se c’è qualcosa che complica siamo disponibili a muoverci per fare la nostra parte, per intervenire e semplificare le cose”, ha aggiunto.
Il ministro Patuanelli, ha riconosciuto il ruolo centrale di Enea in questo campo, e ha ribadito come per il Governo il tema dell’efficienza energetica sia importante. “Abbiamo dimostrato con i fatti che questa è la strada che vogliamo percorrere. Quella del superbonus è stata un’idea che tiene dentro le positività dell’efficientamento energetico con la possibilità a chi non ha risorse economiche di vivere in un edificio che non spreca energia. Ora bisogna dare anche continuità, credo che un piano pluriennale possa raggiungere l’obiettivo” ed è necessario “confermare la struttura attuale dell’eco e sismabonus. Questa è la via maestra da portare a compimento, bisogna continuare”.
Fraccaro, ha evidenziato come il Superbonus era una idea “assurda ed estrema secondo i canoni tradizionali, ma poi si è rivelata necessaria. Se vogliamo raggiungere i target per combattere i cambiamenti climatici, se nel 2025 vogliamo essere neutrali dal punto di vista del carbonio dobbiamo capire che abbiamo bisogno di interventi radicali con metodi nuovi. Enea ha un ruolo strategico e lo avrà sempre di più in futuro, è uno di quegli enti che quando ti rivolgi con idee nuove e innovative – ha concluso – non ti chiude la porta in faccia, quando percepiscono che c’è una idea che può aiutare la collettività non c’è l’atteggiamento di voltarsi dall’altra parte, c’è supporto e attenzione, c’è entusiasmo. Tutto questo per me è stato un elemento di soddisfazione e ho avuto la percezione che in questo Paese che non è vero che non si possono cambiare le cose”.
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Terna, nuova linea sottomarina collega Capri alla terraferma
CAPRI (NAPOLI) (ITALPRESS) – Inaugurata, alla presenza del premier Giuseppe Conte, delle autorità locali e dell’Ad di Terna Stefano Donnarumma, la nuova linea elettrica di Terna che collega Capri alla terraferma. Terna ha investito complessivamente 150 milioni “per realizzare un’opera all’avanguardia tecnologica, che consente di fornire all’Isola Azzurra energia da fonti rinnovabili e di azzerare le emissioni inquinanti grazie alla dismissione dell’attuale centrale a gasolio presente sull’isola, incrementando al tempo stesso la sicurezza”, si legge in una nota.
“L’opera che inauguriamo oggi ha una rilevanza storica in quanto rende più sicura da un punto di vista elettrico e con meno emissioni inquinanti un’isola come quella di Capri, simbolo di bellezza naturale riconosciuto in tutto il mondo. Il progetto ha visto la proficua collaborazione fra pubblico e privato e testimonia il ruolo fondamentale di Terna nella transizione energetica. I nostri investimenti per rendere il sistema ancora più affidabile, efficiente e green possono concretamente contribuire alla ripresa economica del Paese”, ha detto l’Ad e direttore generale di Terna, Stefano Donnarumma.
La nuova linea elettrica sottomarina ‘Capri-Sorrentò realizzata da Terna è lunga 19 km e completa l’anello elettrico da 160MW di capacità il cui primo tratto tra l’isola e Torre Annunziata è stato completato nel 2017.
Il nuovo elettrodotto, del tutto “invisibile” in quanto interamente sottomarino e interrato, garantirà una maggiore qualità, affidabilità ed efficienza al servizio elettrico locale, con notevoli benefici per la collettività. Grazie al nuovo collegamento, infatti, Capri entra a far parte a tutti gli effetti della rete elettrica nazionale, con risparmi per la collettività e il sistema elettrico stimati in circa 20 milioni l’anno e una riduzione di 130 mila tonnellate annue di CO2.
“L’opera è stata realizzata impiegando tecnologie con minimo impatto ambientale – spiega Terna -: la posa dei cavi sottomarini, a una profondità di oltre 100 metri, è stata eseguita con particolari accortezze ingegneristiche che hanno consentito di limitare le interferenze con gli ecosistemi marini e conservare le praterie di posidonia oceanica presenti”. In accordo con il ministero dell’Ambiente, Terna eseguirà inoltre un monitoraggio ambientale continuo anche dopo il completamento dell’opera, mettendo i dati e le analisi effettuate a disposizione delle istituzioni.
Costruito su un’area di circa 2.700 metri quadrati limitrofa all’Isola Ecologica di Gasto, l’impianto che riceve e smista l’energia elettrica per il fabbisogno dell’isola di Capri è il risultato di un concorso internazionale indetto da Terna e vinto da Frigerio Design Group.
L’opera rientra tra i 9 progetti selezionati nella categoria Production per il premio The Plan Award 2020, riconoscimento internazionale per l’eccellenza in architettura. I lavori per realizzare le fondazioni della stazione elettrica di Sorrento hanno inoltre consentito di rinvenire una necropoli romana composta da 49 tombe distribuite su tre livelli. Terna, infine, in collaborazione con la direzione del Polo Museale della Campania e grazie a una convenzione con il ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo, illuminerà artisticamente la storica Villa Jovis, dimora dell’imperatore romano Tiberio Giulio Cesare Augusto situata sul promontorio orientale dell’isola a 334 metri sul livello del mare, dando nuova luce a un reperto archeologico della massima rilevanza storica.
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Egp avvia secondo progetto solare + storage in Nord America
ROMA (ITALPRESS) – Enel, attraverso la sua controllata statunitense dedicata alle rinnovabili Enel Green Power North America, ha avviato la costruzione del progetto solare + storage Azure Sky da 284 MW, il suo secondo progetto ibrido in Nord America che integra un impianto a energia rinnovabile con lo stoccaggio a batteria utility-scale. Il progetto costituisce un’altra tappa fondamentale dell’impegno della società, annunciato a luglio, di investire in progetti ibridi rinnovabili + storage negli Stati Uniti. The Home Depot acquisterà l’elettricità prodotta da una quota da 75 MW del progetto solare Azure Sky attraverso un accordo di fornitura elettrica (PPA).
“Enel Green Power ha progetti importanti per lo stoccaggio in Nord America. L’innovativo progetto Azure Sky, che arriva appena pochi mesi dopo l’annuncio del progetto Lily, rappresenta un ulteriore passo avanti verso un futuro sostenibile con impianti ibridi flessibili che produrranno energia rinnovabile stabilizzando al contempo ancora di più le reti elettriche”, ha dichiarato Salvatore Bernabei, recentemente nominato Ceo di Enel Green Power e direttore della business line Global Power Generation di Enel. “Questo progetto testimonia la resilienza della transizione energetica alimentata dall’innovazione e da un costante interesse per le energie rinnovabili da parte dei clienti commerciali”, ha aggiunto. Attraverso il PPA, l’energia che The Home Depot acquisterà annualmente dal progetto solare Azure Sky sarà sufficiente ad alimentare oltre 150 dei suoi punti vendita. Il progetto solare + storage Azure Sky, situato a ovest della zona di Dallas-Fort Worth nella contea di Haskell in Texas, comprende un impianto fotovoltaico da 284 MW abbinato a una batteria da 81 MW e dovrebbe essere operativo entro l’estate 2021. I circa 700mila pannelli bifacciali fotovoltaici del progetto solare + storage Azure Sky dovrebbero produrre ogni anno oltre 586 GWh, che alimenteranno la rete e caricheranno la batteria situata nello stesso impianto, evitando così l’emissione annuale dell’equivalente di oltre 386mila tonnellate di CO2 nell’atmosfera.
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Con Enel e Helbiz mobilità in città al 100% green e sostenibile
ROMA (ITALPRESS) – Grazie al protocollo d’intesa firmato da Helbiz ed Enel, le città italiane potranno contare su una flotta di micro-mobilità alimentata da sola energia rinnovabile fornita da Enel Energia. Obiettivo dell’accordo è accelerare il tasso di utilizzo di monopattini e bici elettriche in sharing attraverso l’impiego esclusivo di fonti rinnovabili. Tutti i mezzi elettrici Helbiz saranno alimentati da energia rinnovabile certificata erogata da Enel Energia presso tutti i magazzini italiani di stoccaggio e ricarica delle 14 città italiane a oggi coperte dal servizio tra cui Milano, Roma, Bari, Napoli, Torino.
La partnership, della durata di un anno, permetterà inoltre ai dipendenti del Gruppo Enel di usufruire dei servizi di mobilità Helbiz a condizioni e tariffe agevolate. “L’accordo con Enel è la naturale convergenza fra due aziende che guardano al futuro nella sola ottica della sostenibilità delle nostre città”, commenta Salvatore Palella, fondatore e Ceo di Helbiz.
“L’utilizzo sempre maggiore di energie rinnovabili e la mobilità a zero emissioni sono due tasselli fondamentali dell’impegno di Enel per la transizione energetica verso un modello più sostenibile”, commenta Carlo Tamburi, direttore Enel Italia. “L’accordo con Helbiz fa compiere un ulteriore passo in avanti alla micro-mobilità urbana in termini di sostenibilità, favorendo l’ambiente, il benessere delle persone e la qualità della vita nelle città”. Helbiz ha calcolato che la riduzione dell’impatto ambientale conseguente all’utilizzo dei monopattini elettrici sia nell’ordine di oltre 1,7 kg di CO2 per ogni chilometro percorso rispetto all’utilizzo di veicoli a combustibile fossile.
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A settembre consumi elettrici in ripresa
ROMA (ITALPRESS) – A settembre i consumi elettrici italiani sono tornati sui valori di un anno fa, dopo sei mesi di forte contrazione per l’emergenza sanitaria da Covid-19. Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale ad alta e altissima tensione, ha registrato una richiesta di energia pari a 26,6 miliardi di kWh, un dato in linea con quello di settembre del 2019. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 36% della domanda, rispetto al 33% del settembre di un anno fa.
Nel mese di settembre 2020 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per il 92,2% con produzione nazionale e per la quota restante (7,8%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (24,7 miliardi di kWh) è risultata in aumento del 3% rispetto a settembre del 2019. In crescita le fonti di produzione eolica (+16,3%), idrica (+12,3) e fotovoltaica (+5,1%). In flessione la fonte di produzione geotermica (-3,2), sostanzialmente stazionaria quella termica (-0,1%).
A livello territoriale, la variazione tendenziale di settembre 2020 è risultata negativa al Nord (-1,2%) e positiva sia al Centro (+1,2%) sia al Sud e nelle Isole (+1,6%).
Terna ha elaborato per la prima volta un indice settimanale (IMCEI) che prende in esame e monitora in maniera diretta i consumi industriali di circa 530 clienti cosiddetti energivori connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale. Si tratta di grandi industrie dei settori “cemento, calce e gesso”, “siderurgia”, “chimica”, “meccanica”, “mezzi di trasporto”, “alimentari”, “cartaria”, “ceramica e vetraria”, “metalli non ferrosi”. Analizzando le misure di Terna, nel mese di settembre l’IMCEI continua a registrare un recupero graduale iniziato già nei mesi estivi, rispetto alle variazioni negative a “due cifre” che avevano interessato i mesi del lockdown.
Il campione dei consumi dei clienti industriali monitorato da Terna, pur facendo registrare una flessione rispetto a settembre dello scorso anno, appare infatti in ripresa rispetto ai mesi precedenti. Il recupero è stato guidato da raffinerie e cockerie (+42,4%), cartiere (+29,6%), imprese produttrici di materiali da costruzione (+9,7%) e chimiche (+1,5%), mentre sul dato complessivo ha influito negativamente il comparto siderurgico (-9%).
Nei primi 9 mesi del 2020 la domanda elettrica risulta ancora in flessione (-6,9%) rispetto al corrispondente periodo del 2019 (in termini rettificati è -6,8%). Da gennaio a settembre le fonti rinnovabili hanno coperto il 40% della domanda elettrica (36% nel 2019).
In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura dell’energia elettrica richiesta a settembre non ha registrato variazioni rispetto ad agosto, portando il profilo del trend su un andamento stazionario. Il terzo trimestre ha fatto registrare un rimbalzo dell’11,8% rispetto al trimestre precedente, dopo i primi due trimestri dell’anno in flessione.
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