Home Energia Pagina 95

Energia

Al via riduzione di 600 milioni per bollette piccole imprese

MILANO (ITALPRESS) – Al via la riduzione di 600 milioni per le bollette dell’elettricità delle utenze non domestiche connesse in bassa tensione, attraverso la diminuzione delle componenti fisse delle tariffe di trasporto, distribuzione e misura e degli oneri generali. Arera rende così operativa la misura prevista dall’art. 30 del Dl Rilancio, che era stata oggetto della propria segnalazione al Governo e al Parlamento, come una delle proposte a contrasto dell’emergenza Covid-19. Ai piccoli esercizi commerciali, artigiani, bar, ristoranti, laboratori, professionisti e servizi (i clienti in bassa tensione non domestici) con potenza superiore a 3 kW, per il trimestre maggio-giugno-luglio, viene azzerata la quota relativa alla potenza e applicata solo una quota fissa di importo ridotto (fissata convenzionalmente a quella corrispondente alla potenza impegnata di 3 kW), senza ridurre in alcun modo il servizio effettivo in termini di potenza disponibile. Il risparmio per 3,7 milioni di clienti non domestici interessati – che arriva a valere circa 70 euro al mese per un cliente con contratto con potenza pari a 15 kW – sarà particolarmente incisivo sulla spesa totale della bolletta per gli esercizi commerciali ancora costretti alla chiusura, riducendola fino al 70%. Per gli esercizi che hanno riaperto, il risparmio si attesterà comunque tra il 20% e il 30% della spesa totale della bolletta. Se alla data di entrata in vigore del provvedimento dell’Autorità, fossero già state emesse fatture relative al corrente mese di maggio, i conguagli spettanti dovranno essere effettuati entro la seconda fatturazione successiva.
(ITALPRESS).

Energia, GD4S si rafforza con l’ingresso della greca Eda Thess

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Gas Distributors for Sustainability, l’organismo che riunisce i principali operatori del settore della distribuzione del gas in Europa, si rafforza ulteriormente con l’ingresso della greca Eda Thess. La società è attiva nella distribuzione del gas naturale nella città di Salonicco e nella regione della Tessaglia; gestisce un network di circa 2.500 chilometri al servizio di oltre 360.000 clienti.
“Siamo lieti di accogliere Eda Thess nella nostra Associazione – ha commentato Paolo Gallo in qualità di presidente di GD4S – che adesso può contare su una voce in più per valorizzare ulteriormente il ruolo delle reti di distribuzione del gas anche in un’ottica di transizione energetica. Il gas naturale, infatti, si sta dimostrando sempre di più l’unica soluzione immediatamente praticabile per sostenere la transizione energetica già nel breve termine e fungere da efficace sostegno alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Nel prossimo futuro, le reti del gas saranno in grado di consegnare una quantità sempre maggiore di gas rinnovabile, contribuendo notevolmente alla riduzione delle emissioni di gas serra. Il lavoro di tutti noi e dell’Associazione è teso a favorire la creazione delle migliori condizioni affinchè una rete estesa e capillare come quella della distribuzione del gas possa giocare un ruolo di primo piano nel processo di transizione energetica in corso”.
Con l’adesione di Eda Thess, GD4S vede crescere ulteriormente il suo network di riferimento che raggiunge così una quota di circa 28 milioni di clienti complessivamente serviti nel mercato europeo del gas. Un risultato che rafforza il ruolo dell’Associazione quale principale interlocutore delle istituzioni europee nel percorso di armonizzazione delle norme di regolazione a livello continentale nel settore della distribuzione del gas. L’Associazione è fortemente focalizzata nella promozione del ruolo chiave delle reti del gas per il raggiungimento dell’obiettivo di neutralità climatica da parte dell’UE, nonchè delle potenzialità dei gas rinnovabili, come biometano e idrogeno, anche nell’ottica dell’ulteriore sviluppo della mobilità sostenibile.
(ITALPRESS).

Confindustria Energia e sindacati “Investire in sostenibilità”

ROMA (ITALPRESS) – Il presidente di Confindustria Energia Giuseppe Ricci, insieme ai vice-presidenti Roberto Potì e Claudio Spinaci, ha incontrato, nel rispetto delle misure previste per contrastare la diffusione del Covid-19, i segretari generali dei sindacati Marco Falcinelli (FILCTEM-CGIL), Nora Garofalo (FEMCA-CISL) e Paolo Pirani (UILTEC-UIL) per presentare i risultati dello Studio 2020 “Infrastrutture energetiche per l’Italia e per il Mediterraneo”, realizzato da Confindustria Energia con il contributo delle Associazioni aderenti e delle Aziende Snam e Terna.
L’ampio spettro di filiere tecnologiche analizzate dallo Studio rende gli investimenti previsti in Italia tra il 2018-2030 un riferimento valido, pur considerando alcuni rallentamenti dovuti alla pandemia COVID-19.
“C’è consapevolezza tra le Parti – si legge in una nota – che tali investimenti previsti sono essenziali per raggiungere gli obiettivi della transizione verso un modello economico sostenibile così come previsto dal Piano Energia e Clima e dal Green Deal europeo. Le Parti convengono che tali ingenti investimenti per il loro significativo impatto su PIL, occupazione e ricadute ambientali costituiscono una leva importante per favorire la ripartenza del nostro Paese, e per garantire la continuità nella fornitura di energia, sempre assicurata anche in tutta la fase emergenziale”.
“In questo quadro, il settore dovrà rilanciare gli investimenti volti alla crescita delle filiere innovative e alla riconversione, all’adattamento e alla trasformazione degli asset esistenti, anche nel rispetto dei criteri di economia circolare che assicurano la sostenibilità ambientale e sociale degli interventi – proseguono Confindustria Energia e i sindacati -. I lavoratori saranno parte integrante di questo processo che potrà realizzarsi solamente attraverso la condivisione e l’adeguamento di competenze e di know-how, nella direzione di compiere il percorso di transizione in modo inclusivo. Le Parti condividono che lo scenario che si prospetta nel nostro Paese per i prossimi mesi impone una programmazione seria e lungimirante di interventi straordinari. Nel settore energetico gli investimenti previsti possono contribuire al percorso di ripresa dell’Italia e affermare il nostro Paese, grazie al suo impegno e al know-how, come interlocutore privilegiato con i Paesi limitrofi della Regione del Mediterraneo contribuendo al consolidamento di un modello di sviluppo sostenibile. Semplificare i processi autorizzativi per consentire una più rapida realizzazione degli investimenti assume un carattere di assoluta necessità.
In questa direzione si conviene sull’opportunità di istituire il Tavolo strategico congiunto sull’Energia, in cui le Parti possano approfondire e portare all’attenzione delle Istituzioni e dell’opinione pubblica le priorità industriali e sociali a sostegno della salvaguardia e crescita del settore energetico, indispensabili per assicurare il processo di transizione energetica”, conclude la nota.
(ITALPRESS).

Terna, ad aprile consumi elettrici -17,2% su anno

ROMA (ITALPRESS) – Ad aprile, secondo quanto rilevato da Terna, la domanda di elettricità in Italia è stata di 19,9 miliardi di kWh, in diminuzione del 17,2% rispetto allo stesso mese del 2019. Questo valore è stato ottenuto con un giorno lavorativo in più (21 vs 20) e una temperatura media mensile sostanzialmente in linea rispetto ad aprile dello scorso anno. La riduzione dei consumi registrata risente dell’impatto delle misure introdotte per far fronte all’emergenza sanitaria da Covid-19. Il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura porta la variazione a -18,2%. La domanda del primo quadrimestre del 2020 risulta in flessione del 7,4% rispetto al corrispondente periodo del 2019. In termini rettificati la variazione è pari a -8,4%. A livello territoriale la variazione tendenziale di aprile 2020 è risultata ovunque negativa: -20,3% al Nord, -16% al Centro e -11,2% al Sud. In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura dell’energia elettrica richiesta ad aprile ha fatto registrare una variazione negativa (-7,5%) rispetto al mese precedente. Ad aprile la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per il 95,9% con produzione nazionale e per la quota restante (4,1%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione da fonti rinnovabili ha coperto il 47% della domanda, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2019 (36%). In dettaglio, la produzione nazionale netta (19,4 miliardi di kWh) è risultata in flessione (-10,8%) rispetto ad aprile 2019. In crescita le fonti di produzione geotermica (+1,1%), idroelettrica (+10,4%) e fotovoltaica (+26,9%); in flessione le fonti eolica (-14,3%) e termoelettrica (-21,4%).
(ITALPRESS).

Sogin provvederà alla disattivazione della centrale nucleare di Latina

ROMA (ITALPRESS) – Il ministero dello Sviluppo Economico ha approvato, su parere dell’Autorità di sicurezza nucleare (Isin) e delle altre Istituzioni competenti, il decreto di disattivazione della centrale nucleare di Latina. Il provvedimento consente a Sogin di avviare le attività previste nella fase 1 del programma generale di decommissioning dell’impianto, con il duplice obiettivo di incrementare i livelli di sicurezza e ridurre l’impatto ambientale. Le principali attività previste riguardano lo smantellamento dei sei boiler, per un peso complessivo di oltre 3.600 tonnellate, e l’abbassamento dell’altezza dell’edificio reattore da 53 a 38 metri, che modificherà lo skyline del sito. Saranno, inoltre, smantellati edifici e impianti ausiliari. Tali operazioni vanno ad aggiungersi a quelle già realizzate o in corso nell’impianto. Al termine, i rifiuti radioattivi, pregressi e prodotti dal decommissioning, saranno stoccati in sicurezza sul sito, sia nel nuovo deposito temporaneo, sia in alcuni locali dell’edificio reattore appositamente adeguati così da non realizzare ulteriori strutture. La centrale di Latina è l’ultima delle quattro centrali nucleari italiane ad ottenere il decreto di disattivazione. La conclusione della prima fase del decommissioning è prevista nel 2027, per un valore complessivo delle attività di 270 milioni. Con la disponibilità del Deposito Nazionale, sarà possibile avviare la seconda e ultima fase con lo smantellamento del reattore a gas grafite. Quando tutti i rifiuti radioattivi saranno conferiti al Deposito Nazionale e i depositi temporanei saranno demoliti, il sito verrà rilasciato, senza vincoli di natura radiologica, e restituito alla collettività per il suo riutilizzo. “Siamo soddisfatti – ha dichiarato l’Ad di Sogin, Emanuele Fontani – per l’emissione di tale decreto, il quinto dopo quelli ottenuti per l’impianto di Bosco Marengo e le centrali di Trino, Garigliano e Caorso. Si tratta di un passaggio cruciale per la chiusura del ciclo nucleare italiano, che ci consente di entrare nel vivo del decommissioning della centrale pontina. Questo provvedimento – ha concluso Fontani – conferma la proficua collaborazione fra i diversi soggetti istituzionali coinvolti nello smantellamento degli impianti nucleari”.
(ITALPRESS).

Enel Green Power, tre nuovi parchi eolici in Nord America

ROMA (ITALPRESS) – Enel, attraverso la sua controllata statunitense per le rinnovabili Enel Green Power North America, ha connesso alla rete ulteriori 50 MW del parco eolico di High Lonesome situato nelle contee di Upton e Crockett in Texas, incrementando la capacità del più grande parco eolico in esercizio presente nel portafoglio globale di rinnovabili del Gruppo a 500 MW. Inoltre, la società ha connesso alla rete i due parchi eolici di Riverview, da 105 MW, e la Fase 2 di Castle Rock Ridge, da 29,4 MW, situati ad Alberta in Canada.
“La connessione in rete di questi tre nuovi parchi eolici è un’ulteriore dimostrazione del fatto che Enel mantiene il proprio impegno finalizzato alla crescita del portafoglio globale di rinnovabili”, afferma Antonio Cammisecra, CEO di Enel Green Power. “Tale impegno è stato altresì evidenziato, nel corso del primo trimestre dell’esercizio, dal completamento di impianti alimentati da fonti rinnovabili per oltre 400 MW in tutto il mondo, che hanno consentito a queste ultime di superare ampiamente la generazione convenzionale del nostro portafoglio in termini di capacità e di produzione. Dando priorità alla salute e alla sicurezza, in futuro continueremo a generare nuovo valore sostenibile in tutto il mondo grazie alla nostra energia a zero emissioni, in linea con il Piano strategico di Gruppo”, aggiunge.
L’investimento nella costruzione del parco eolico da 500 MW di High Lonesome, in Texas, ammonta a circa 720 milioni di dollari USA. L’investimento totale relativo alla Fase 2 di Castle Rock Ridge e Riverview supera i 210 milioni di dollari canadesi.
Si prevede che l’impianto da 500 MW di High Lonesome genererà circa 1,9 TWh all’anno, evitando l’emissione di oltre 1,2 milioni di tonnellate di CO2. Il progetto è stato potenziato con gli ulteriori 50 MW appena connessi alla rete grazie a un accordo per la fornitura di energia rinnovabile (Power Purchase Agreement, PPA) della durata di 12 anni, annunciato a dicembre 2019 e siglato con l’azienda di prodotti alimentari e bevande Danone North America, società di pubblica utilità, la più grande azienda al mondo certificata B Corporation. L’accordo, che prevede la consegna dell’elettricità rinnovabile prodotta da una porzione di 20,6 MW dell’espansione da 50 MW di High Lonesome, fornirà elettricità a sufficienza per produrre l’equivalente di quasi 800 milioni di vasetti di yogurt e di oltre 80 milioni di galloni di latte l’anno, sostenendo così l’impegno di Danone North America ad assicurare che, entro il 2030, il 100% dell’elettricità acquisita dall’azienda provenga da fonti rinnovabili.
In Texas, attualmente Enel gestisce il parco eolico da 63 MW di Snyder, ubicato nella contea di Scurry, e la prima fase da 252 MW dell’impianto solare di Roadrunner, nella contea di Upton. La seconda fase di Roadrunner, da 245 MW, è attualmente in costruzione e una volta completata lo renderà uno dei più grandi impianti solari nello Stato americano.
Riverview e la Fase 2 di Castle Rock Ridge forniranno l’energia prodotta e i relativi crediti da rinnovabili al gestore del sistema elettrico della Provincia, Alberta Electric System Operator (“AESO”) in base a due Renewable Energy Support Agreements (“RESA”), accordi della durata di 20 anni aggiudicati nel 2017 a seguito di una gara indetta da AESO. I parchi eolici sono nella città di Pincher Creek, e dovrebbero generare circa 493 GWh all’anno, evitando l’emissione in atmosfera di circa 335.500 tonnellate di CO2 ogni anno. In Canada, Enel Green Power gestisce anche la Fase 1 del parco eolico da 76,2 MW di Castle Rock Ridge a Pincher Creek, in esercizio dal 2012, per un portafoglio complessivo di oltre 210 MW nel Paese.
Lo svolgimento dei lavori di costruzione di High Lonesome, di Riverview e della Fase 2 di Castle Rock Ridge si basa sul modello di cantiere sostenibile varato da Enel Green Power, nello specifico una serie di best practice che puntano a minimizzare l’impatto ambientale dei lavori. Sono previsti il riciclaggio di carta, cartone, alluminio, cartucce di inchiostro, olio e grasso, nonchè l’uso di illuminazione a energia solare e borracce riutilizzabili per il personale. Nelle fasi finali della costruzione, Enel ha monitorato attentamente la diffusione della pandemia da COVID-19 e ha risposto in modo da proteggere la salute del personale e della comunità. Nel rispetto delle indicazioni delle autorità, la società ha attuato rigorose linee guida in materia di spostamenti e misure sanitarie potenziate, adottando modalità di lavoro sicure e fornendo istruzioni di distanziamento sociale al personale. Inoltre, Enel North America ha annunciato contributi per oltre 1,3 milioni di dollari USA a favore di misure di sostegno negli Stati Uniti e in Canada.
Enel Green Power ha tre progetti in costruzione negli Stati Uniti, nello specifico il parco eolico da 236,5 MW di White Cloud in Missouri, il parco eolico di Aurora da 299 MW in North Dakota e la già citata seconda fase da 245 MW del parco solare di Roadrunner in Texas. Tali progetti rappresentano una quota significativa della crescita di 1 GW prevista da Enel Green Power negli Stati Uniti e in Canada nel 2020.
(ITALPRESS).

Utilitalia “Semplificare e sostenere rinnovabili e storage”

ROMA (ITALPRESS) – Semplificazione della burocrazia legata alle autorizzazioni degli impianti FER, consentire il riuso a fini FER delle aree oggetto di bonifica e delle aree degradate, favorire la diffusione dei sistemi di accumulo, mettere ordine alle norme sull’autoconsumo e la generazione distribuita, valorizzare e incrementare la produzione da rinnovabili per gli impianti esistenti, sostenere il teleriscaldamento e il teleraffrescamento soprattutto come pratica virtuosa per gli obiettivi di decarbonizzazione, e razionalizzare le regole sui biocarburanti in particolare sul biometano prorogando l’entrata in esercizio degli impianti agli aiuti economici, anche per via dell’emergenza sanitaria coronavirus. Così Utilitalia, in audizione in commissione per le Politiche Ue al Senato, offre un quadro della iniziative che, a suo avviso, andrebbero considerati nel disegno di legge di delegazione Europea per il recepimento delle direttive europee, e soprattutto per consentire all’Italia di mantenere gli impegni di riduzione delle emissioni assunti a livello internazionale. Nello specifico, per Utilitalia è necessario superare il divieto e consentire l’accesso agli incentivi per gli impianti fotovoltaici realizzati sulle aree dismesse e degradate sebbene classificate come agricole, naturalmente in caso di ripristino e di recupero ambientale nonchè di bonifica.
Poi, bisogna agevolare il massimo utilizzo dell’energia da fonti rinnovabili, anche favorendo la diffusione e l’uso di sistemi di accumulo dell’energia su cui manca un chiaro quadro di regolazione per l’iter autorizzativo sugli impianti di storage. Un’agevolazione per gli impianti rinnovabili che passa anche attraverso una semplificazione degli iter autorizzativi per gli interventi di revamping e repowering sugli impianti esistenti. E’ necessario definire un chiaro quadro di regolazione con appropriate semplificazioni per le autorizzazioni per il rinnovamento di progetti esistenti, in grado di ridurre gli impatti sul territorio. Senza dimenticare una razionalizzazione, valorizzazione e incremento della produzione del parco di impianti rinnovabili esistente. Il riordino della normativa sull’autoconsumo, secondo Utilitalia sarà urgente per via dell’aumento della diffusione della generazione distribuita; in particolare, bisogna salvaguardare un patrimonio nazionale come le reti di distribuzione di energia elettrica, che dovranno essere sempre più in grado di sostenere la cooperazione ai fini dell’autoconsumo dei singoli clienti finali, con la normativa che dovrà focalizzarsi sulle utenze e sulle produzioni che possono connettersi alle rete di bassa tensione. Assume particolare urgenza la definizione di un sistema di supporto per i sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento che dovrebbe trovare spazio in questo ddl.
Infine, sui biocarburanti e in particolare sul biometano appare opportuno che il Parlamento conceda al Governo la facoltà di articolare con maggiore dettaglio le tabelle della direttiva relative ai valori standard di riduzione delle emissioni di gas serra per valutare la sostenibilità del biometano prodotto da rifiuti organici, attraverso processi diversi da quelli della direttiva e specifici della realtà nazionale; è per questo che è necessario adeguare e razionalizzare la normativa esistente per il biometano, soprattutto le previsioni per l’accesso al sistema di incentivazione, nello specifico prevedendo una proroga di 24 mesi alla data di entrata in esercizio degli impianti ammessi. Proroga – conclude Utilitalia – che risulta in ogni caso motivata anche dall’attuale emergenza sanitaria.
(ITALPRESS).

Gme, prezzo medio d’acquisto ultima settimana in calo

ROMA (ITALPRESS) – Nella settimana da lunedì 11 a domenica 17 maggio, secondo i dati del Gme, il prezzo medio di acquisto dell’energia nella borsa elettrica si riporta a 22,55 euro/MWh, in calo di 2,00 euro/MWh rispetto alla settimana precedente (-8,1%). Ancora in aumento, invece, i volumi di energia elettrica scambiati in borsa, pari a 3,7 milioni di MWh (+2,1%); pressochè invariata la liquidità del mercato, al 75,1% (-0,1 punti percentuali). I prezzi medi di vendita tornano ovunque in riduzione, variando tra 19,93 euro/MWh della Sardegna e 23,89 euro/MWh della Sicilia.
(ITALPRESS).