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ENI SOCIO AL 24% DEL PROGETTO ENEA SULLA FUSIONE NUCLEARE

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Enea – l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – ed Eni hanno firmato un accordo di collaborazione per il progetto sulla fusione nucleare, il Divertor Tokamak Test – Dtt, che verrà realizzato nel centro ricerche di Frascati ed avrà un valore stimato in circa 600 milioni di euro. La macchina sperimentale, che si prevede possa essere realizzata in 6 anni, si occuperà di approfondire il tema della fusione nucleare per la produzione di energia rinnovabile, sicura ed inesauribile. La fusione, come informa Enea, si basa su «un processo diverso e opposto a quello della fissione, senza rischi e senza produrre scorie». L’energia scaturisce dall’unione di due nuclei di elementi molto leggeri, come ad esempio l’idrogeno, e i prodotti della reazione sono un neutrone e un gas nobile, come l’elio.
Nella fissione, ovvero nel nucleare tradizionalmente conosciuto, l’energia viene invece generata a seguito dell’urto fra un neutrone e i nuclei di atomi molto pesanti, come ad esempio l’uranio, che si rompono in frammenti più piccoli e producono rifiuti radioattivi che restano tali per decine di migliaia di anni.
Eni ha dunque deciso di entrare in un progetto che si stima possa avere ricadute per 2 miliardi di euro, creando 500 posti di lavoro diretti e 1000 stimati nell’indotto. La società Dtt Scarl sarà guidata da Enea con il 74% delle quote, seguita da Eni con il 24% e dal consorzio Create per l’1%. Federico Testa, presidente Enea, ha rivelato che esiste la volontà da parte di alcune università – come la Bicocca di Milano, il Politecnico di Torino e l’Università della Tuscia – di collaborare sugli aspetti tecnologici dell’operazione.
Enea non esclude, inoltre, che altre società private italiane possano entrare nel board della nuova società. «Eni ha iniziato un percorso verso la sostenibilità ed era un interlocutore dovuto per questa necessità. Ho subito riscontrato grande disponibilità del management Eni. Abbiamo un futuro se ri-acquisiamo legittimazione sociale, se la gente capisce lo sforzo che abbiamo compiuto», ha detto Testa nel suo intervento, esprimendo la volontà di essere all’avanguardia anche a livello internazionale.
«Il nostro know how industriale, le competenze di gestione e lo sviluppo di grandi progetti, combinate con l’eccellenza della ricerca scientifica di Enea, saranno la chiave di successo per la realizzazione di questa iniziativa ed infrastruttura, basata su competenze e tecnologie italiane», ha detto l’ad Eni Claudio Descalzi, rivendicando di «essere l’unica compagnia oil&gas ad aver investito su un progetto simile».
Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, ente che ha contributo al progetto con 25 milioni più le spese per la connessione alla rete elettrica nazionale, ha promesso che il principale obiettivo dell’amministrazione sarà quello di «costruire un tessuto connettivo di ricerca». Per il Mise, che insieme al Miur ha partecipato per 80 milioni di euro, «è prioritario rafforzare le sinergie tra il mondo della ricerca e quello produttivo per favorire, attraverso il trasferimento tecnologico, la competitività industriale e la creazione di nuovi posti di lavoro», come sottolineato dal Ministro Stefano Patuanelli. All’iniziativa e alla firma dell’intesa hanno partecipato anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, e Gaetano Manfredi, ministro dell’Università e della Ricerca.
(ITALPRESS).

INTESA ENI-ADNOC PER RICERCA SU ENERGIA SOSTENIBILE

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Sultan Ahmed Al Jaber, ministro degli Emirati Arabi Uniti e amministratore delegato della Abu Dhabi National Oil Company (ADNOC) Group, e l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, hanno firmato un Memorandum d’Intesa per lo sviluppo congiunto di iniziative di ricerca mirate alla realizzazione di soluzioni tecnologiche avanzate per la riduzione, cattura, utilizzo o confinamento in giacimenti delle emissioni di CO2. L’accordo prevede inoltre lo studio di processi e tecnologie in tema di economia circolare applicabili al business. “Si tratta di un accordo di grandi potenzialità nell’ambito del quale sono state già individuate due iniziative per migliorare la gestione dell’anidride carbonica iniettata nei giacimenti con il duplice obiettivo di aumentarne il fattore di recupero e successivamente utilizzarli per lo stoccaggio permanente della CO2 – si legge in una nota -. Con questo accordo, Eni e ADNOC potranno estendere la collaborazione in aree di ricerca di interesse comune, che saranno valutate in base alle strategie di business dei partner e al loro impegno di lungo termine per un futuro a basse emissioni”.

“Verranno analizzate inoltre nuove tecnologie ad alta efficienza per la cattura della CO2, con conseguenti effetti di decarbonizzazione sulla filiera idrocarburi e sulle attività industriali rilevanti”, prosegue la nota. “Siamo lieti di firmare questo accordo strategico che consolida le nostre partnership di successo con Eni lungo tutta la catena del valore. È importante evidenziare che l’accordo sottolinea l’approccio mirato di ADNOC verso le partnership ad alto valore aggiunto, che ci permettono di valorizzare al massimo le risorse petrolifere di Abu Dhabi, coerentemente con la nostra strategia di smart growth al 2030. Siamo davvero impazienti di realizzare questo accordo che porterà notevoli benefici sia a Eni sia ad ADNOC, poiché offrirà a entrambi svariate opportunità di crescita sostenibile”, spiega Sultan Ahmed Al Jaber. “Questo Memorandum dimostra il forte impegno di Eni nel rafforzare la partnership con un importante player come ADNOC, così da creare un notevole impatto positivo lungo tutta la nostra catena di valore – afferma Descalzi -. Le società collaboreranno per conseguire nuove soluzioni a medio termine con lo scopo di guidare la transizione energetica in linea con la strategia di decarbonizzazione di Eni, che mira al raggiungimento di zero emissioni nette nel settore upstream entro il 2030, e con gli obiettivi di sostenibilità recentemente annunciati da ADNOC”.

“Una collaborazione a tutto campo che rinsalderà ulteriormente l’alleanza tra le due società disegnando traiettorie tecnologiche per l’evoluzione e la trasformazione dei business, upstream e downstream”, aggiunge. Eni è presente ad Abu Dhabi dal 2018 con cinque concessioni offshore, tre per ricerca e produzione e due esplorative. La produzione attuale di Eni in loco è di circa 50.000 bbl/giorno. Eni detiene anche una quota del 25% in ADNOC Refining. In Medio Oriente Eni è anche presente in Sharjah, Ras Al Khaimah, Bahrain, Oman, Libano e Iraq.
(ITALPRESS).

A DICEMBRE CONSUMI DI ELETTRICITÀ -3%

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A dicembre, secondo quanto rilevato da Terna, la domanda di elettricità in Italia è stata di 25,6 miliardi di kWh, in flessione del 3% rispetto allo stesso mese del 2018. Tale risultato è stato ottenuto con un giorno lavorativo in più (21 vs 20) e con una temperatura media mensile superiore di 1,5°C rispetto a dicembre 2018. Il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura porta la variazione a -2,2%. Secondo i primi dati provvisori elaborati da Terna, il totale dell’energia elettrica richiesta in Italia nel 2019 ammonta a 319,6 miliardi di kWh (-0,6% rispetto al 2018; in termini rettificati la variazione non cambia). Nel 2019 le fonti di energia rinnovabile hanno soddisfatto il 35,3% della domanda elettrica italiana (valore in crescita rispetto al 34,7% del 2018). A livello territoriale la variazione tendenziale di dicembre 2019 è risultata ovunque negativa: -4,3% al Nord, -2,1% al Centro e -0,7% al Sud. In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura dell’energia elettrica richiesta a dicembre 2019 ha fatto registrare una variazione negativa (-0,9%) rispetto al mese precedente (novembre 2019).
Questo risultato porta il profilo del trend su un andamento in leggera flessione. A dicembre la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’86,7% con produzione nazionale e per la quota restante (13,3%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (22,5 miliardi di kWh) è risultata in flessione (-2,5%) rispetto a dicembre 2018. In crescita le fonti di produzione eolica (+28,2%), idrica (+23,8%) e fotovoltaica (+2,9%); in flessione quelle termica (-12,1%) e geotermica (-7,4%).

(ITALPRESS).

GAS, CAO “SERVONO NUOVE INFRASTRUTTURE”

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“Nel settore dell’energia stiamo vivendo quella che tutti amano definire transizione energetica. Se ne parla tanto, ma c’è ancora molto da fare per garantirla. Il gas, e in particolare il Gnl, sarà il protagonista per i prossimi decenni di questa transizione energetica in quanto è la fonte energetica che possiamo definire più accettabile da un punto di vista di tutela dell’ambiente perché garantisce il passaggio alle rinnovabili con le minori emissioni possibili. Avremo, dunque, sempre più bisogno di infrastrutture per il trasporto di questa commodity come gasdotti e impianti di liquefazione e rigassificazione”. È quanto afferma Stefano Cao, Amministratore Delegato di Saipem, in un suo articolo pubblicato sulla rivista Formiche di Paolo Messa. “L’Italia – continua Cao – dispone di importanti riserve di gas che non utilizziamo, soprattutto nel mar Adriatico, per paura di gestire il territorio rischiando però in questo modo di danneggiare l’intera nazione. Infatti, potrebbero essere altri Paesi a perforare e ad attingere a risorse che sono anche nostre. Risorse che, oltre ad essere a Km 0, se non sfruttate, a valle della transizione energetica perderebbero qualsiasi valore”. Cao osserva che “fonti fossili come il petrolio producono CO2 e che dobbiamo tendere all’azzeramento di questa CO2 che rischia di avvelenare il pianeta. Da qui al 2050 in Saipem dobbiamo continuare a realizzare sempre più impianti che producano energia rinnovabile, come i parchi eolici offshore su cui siamo impegnati in varie aree del mondo, e sviluppare le nuove tecnologie come il Kitegen (una sorta di aquilone che sfrutta l’energia eolica di alta quota) e quelle per lo sfruttamento delle correnti marine o del moto ondoso. Dovremo usare sempre più l’idrogeno. Nel frattempo sviluppare soluzioni per catturare e stoccare la C02 che comunque verrà prodotta”. E conclude: “La popolazione mondiale si concentrerà sempre di più nelle grandi megalopoli e, di conseguenza, ci sarà bisogno di nuove infrastrutture non solo quelle tradizionali come le vie di trasporto, ma anche le reti energetiche e le infrastrutture di internet. È importante per il futuro del Pianeta e delle nuove generazioni, che l’attenzione rivolta alle aree di sviluppo di questa ‘connettività’ vada combinata con lo sviluppo sostenibile e si concentri sulla adattabilità ambientale e quindi sulla riduzione drastica delle emissioni”.
(ITALPRESS).

A ITALGAS LA GESTIONE DEL SERVIZIO IN VALLE D’AOSTA

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La stazione appaltante di Aosta ha aggiudicato a Italgas la gara per la gestione del servizio di distribuzione del gas naturale nell’Ambito territoriale “Valle d’Aosta” per i prossimi 12 anni. L’Ambito si compone di 74 comuni, di cui 24 attualmente metanizzati (serviti da circa 350 km di reti), per complessive 20 mila utenze finali e una RAB di oltre 40 milioni di euro. Nell’offerta presentata, Italgas ha previsto investimenti per circa 100 milioni di euro finalizzati all’estensione delle reti verso aree non ancora raggiunte dal servizio, al potenziamento e alla digitalizzazione delle infrastrutture esistenti, all’ulteriore impulso al miglioramento della qualità e della sicurezza del servizio. “Tali investimenti genereranno un forte stimolo per l’economia locale, con ricadute anche in termini occupazionali, e l’estensione del servizio a nuovi territori garantirà anche importanti risparmi in bolletta e una significativa riduzione delle emissioni inquinanti”, si legge in una nota.
Tra gli interventi previsti nel piano Italgas la realizzazione di circa 270 chilometri di nuove reti e la metanizzazione di 17 nuovi Comuni, tra cui tutta la vallata compresa tra Aosta e Courmayeur; l’incremento delle utenze servite, dalle attuali 20 mila a circa 40 mila nell’arco dei 12 anni di concessione; la digitalizzazione completa della rete e degli impianti, compresa l’installazione di contatori intelligenti sul 100% delle utenze attuali e future; interventi di efficienza energetica in oltre 70 edifici pubblici Regionali e Comunali. “L’offerta di Italgas ha permesso di superare la concorrenza di altri due operatori del settore conseguendo un significativo vantaggio nel punteggio complessivo. Hanno contribuito, con riferimento in particolare all’offerta tecnica, gli importanti interventi di innovazione tecnologica previsti in offerta, in linea con le direttrici di sviluppo del Piano Industriale del Gruppo che ha consentito a Italgas di consolidare ulteriormente la propria leadership in Italia e in Europa”, prosegue la nota.
“Dopo l’Ambito Torino 2 – ha commentato l’amministratore delegato di Italgas, Paolo Gallo – otteniamo un’ulteriore conferma in un territorio di forte e storico radicamento per Italgas come la Valle d’Aosta. Un risultato che testimonia la bontà del lavoro svolto e che ci permette di dare non solo continuità alla gestione del servizio sul territorio, ma anche di realizzare gli importanti programmi di investimento previsti per sviluppare il servizio anche in quelle aree non ancora raggiunte dal gas naturale e la completa digitalizzazione delle infrastrutture per un servizio sempre più efficiente e più sicuro”.
(ITALPRESS).

A NOVEMBRE CONSUMI ELETTRICITÀ -1.1%

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A novembre 2019, secondo quanto rilevato da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, la domanda di elettricità in Italia è stata di 25,8 miliardi di kWh, in flessione dell’1,1% rispetto allo stesso mese del 2018. Tale risultato è stato ottenuto con un giorno lavorativo in meno e con una temperatura media mensile sostanzialmente analoga rispetto a novembre 2018. Il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura porta la variazione a -0,5%. La domanda dei primi undici mesi del 2019 risulta leggermente in flessione (-0,4%) rispetto al corrispondente periodo del 2018. In termini rettificati il valore non cambia (-0,4%). A livello territoriale la variazione tendenziale di novembre 2019 è risultata disomogenea: negativa al Nord (-1,9%) e al Centro (-0,9%) e positiva al Sud (+0,7%). In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura dell’energia elettrica richiesta a novembre 2019 ha fatto registrare una variazione positiva (+0,2%) rispetto al mese precedente (ottobre 2019). Questo risultato mantiene il profilo del trend su un andamento stazionario.

Nel mese di novembre 2019 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’88% con produzione nazionale e per la quota restante (12%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (22,9 miliardi di kWh) è risultata in flessione (-4%) rispetto a novembre 2018. In crescita le fonti di produzione eolica (+58,6%) e fotovoltaica (+1,2%), sostanzialmente invariata quella idrica (+0,1%) e in diminuzione quelle termica (-10,7%) e geotermica (-1,3%).

(ITALPRESS).

UNA MOSTRA INTERATTIVA SULLE RINNOVABILI

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Enel Green Power ha inaugurato una mostra interattiva permanente all’interno della centrale idroelettrica di Acquoria, per raccontare come nasce l’energia rinnovabile e per mettere in luce le eccellenze del territorio. Un percorso multimediale alla scoperta delle cinque fonti di energia pulite e rinnovabili: idroelettrica, geotermica, eolica, marina e solare. “Questo è un luogo simbolo carico di storia vera per innovazioni continue legate alla produzione di energia. Qui è nata l’energia ed è stata trasmessa per la prima volta da Tivoli a Roma”, ha affermato il sindaco di Tivoli, Giuseppe Proietti. “È fondamentale far crescere la conoscenza contro diffidenze, polemiche e contrasti”, ha dichiarato l’assessore ai Lavori Pubblici, Tutela del Territorio e Mobilità della Regione Lazio, Mauro Alessandri. “Questo è un momento importante – ha aggiunto – perché si aprono le porte con trasparenza di conoscenza e processi nel modo in cui veniamo approvviggionati dall’energia”. “Con Centrali Interattive vogliamo far conoscere, soprattutto alle nuove generazioni, il mondo delle energie rinnovabili, usando un linguaggio semplice ed accessibile che consenta di capire il ruolo fondamentale che queste giocano nel processo di transizione energetica”, ha commentato Antonio Cammisecra, responsabile Enel Green.
“La mostra – ha proseguito – racconta, usando nuove tecnologie di divulgazione, il mondo dell’energia, sottolineando come innovazione e sostenibilità siano elementi centrali del modello di sviluppo industriale di Enel ed ingredienti fondamentali per il rafforzamento della nostra leadership a livello globale”. “L’allestimento ci ha posto la grande sfida di veicolare contenuti immateriali come l’energia rendendoli tangibili ed esperibili e di trasferire, attraverso l’Interaction Design, argomenti complessi, come la produzione dell’energia o la sua relazione con la geografia del mondo”, ha dichiarato Laura Dellamotta, co-fondatore e general manager Dotdotdot, studio di design multidisciplinare. Il progetto Centrali Interattive racconta l’energia in maniera innovativa, avvolgendo e affascinando il visitatore. Lo fa costruendo un ambiente narrativo che, nella sua semplicità e adattabilità ai diversi spazi degli impianti interessati, riesce a emozionare e coinvolgere. Il viaggio inizia subito con una suggestione: l’energia insita in ognuno di noi. Una telecamera con sensori di profondità rileva il movimento dei visitatori che viene trasformato in Watt per quantificare l’energia da prodotta dal corpo.
Non mancano gli aspetti storici e la timeline delle scoperte tecnologiche, riviste però in chiave interattiva. Il percorso culmina in un ambiente circolare e immersivo, con una proiezione a 360° che racconta, tramite video e animazioni grafiche, il funzionamento delle cinque fonti di energia. Ad accompagnare fisicamente il visitatore nella sua esplorazione, oltre alle guide “umane”, saranno di volta in volta gli alter-ego digitali o character dei vari tipi di energia. Alla fine del percorso il visitatore dovrà dimostrare di essere diventato sul campo “ministro dell’dnergia” e lo farà cimentandosi con un videogame per mettere in pratica quanto appreso, scegliendo di volta in volta lo scenario migliore in base al clima, all’ambiente e all’economia per soddisfare la domanda di energia di una comunità. La centrale dell’Acquoria, che deve il suo nome alla vicina sorgente naturale, è ubicata sulla riva sinistra dell’Aniene, al di sotto il complesso archeologico del Santuario di Ercole Vincitore, tra i più antichi edifici religiosi della storia. Attualmente la centrale produce 154 GWh con i due gruppi installati sulla derivazione di San Giovanni e 2,9 GWh con un gruppo installato sulla derivazione vescovali per un totale di 157 Gwh.
(ITALPRESS).

L’ITALIA DELL’EFFICIENZA ENERGETICA IN UN “REALITY”

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Inizia da un grande condominio del quartiere Flaminio di Roma il viaggio in dieci puntate nel mondo dell’efficienza energetica di “Italia in classe A – La serie”, il primo info-reality sull’efficienza energetica prodotto per la campagna di informazione e formazione “Italia in classe A”, promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico e realizzata dall’ENEA. Online dal 3 dicembre sul portale di Italia in Classe A (e su quello del media partner dell’iniziativa La Stampa – Tuttogreen), il primo episodio racconterà gli interventi e le soluzioni intelligenti che hanno consentito agli abitanti di un condominio composto da 5 palazzi diversi, con 254 unità immobiliari, gestiti da un’unica centrale termica, di tagliare la bolletta energetica di oltre un terzo.

Alla “conduzione” della serie l’esperto ENEA Antonio Disi e il giornalista Marco Gisotti che, affiancati da un team di ricercatrici dell’Agenzia, hanno raccolto in giro per l’Italia testimonianze di tecnici, amministratori, professionisti e cittadini. “In questa web serie abbiamo raccontato ‘casi eccellenti’ che dimostrano come nel nostro Paese sia possibile realizzare interventi di efficienza energetica in ogni settore, con ottimi risultati e grandi benefici per i cittadini, le imprese e l’ambiente”, sottolinea Ilaria Bertini, direttore del Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell’ENEA Il viaggio tra le eccellenze dell’efficienza energetica made in Italy proseguirà nei successivi episodi, ciascuno della lunghezza di circa 15 minuti, con tappe presso il Policlinico Campus Universitario di Roma, la Reggia di Venaria Reale (Torino), l’Aeroporto di Roma-Fiumicino, lo stabilimento della Cooperativa Ceramica d’Imola a Faenza (Ravenna), la Scuola primaria “Marinella” di Bruino (Torino). Non mancheranno incursioni nel mondo della Pubblica amministrazione e in quello della grande distribuzione. “Per la serie sono stati scelti i casi in cui i cittadini possono identificarsi meglio, come ad esempio i condomini, che in Italia sono 1,2 milioni, ospitano circa 40 milioni di persone – i 2/3 della popolazione.

(ITALPRESS).