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È morto Mikhail Gorbaciov

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MOSCA (RUSSIA) (ITALPRESS) – È morto, all’età di 91 anni, Mikhail Gorbaciov, ultimo segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica dal 1985 al 1991.
Nel 1970 ha inizio la sua carriera politica con l’elezione a Primo Segretario del Comitato del Partito nel territorio di Stavropol.
Nel 1979 si trasferisce a Mosca e fa squadra con l’altro membro supplente di tendenza riformista, Petr Mironovic Maserov, ma, dopo la morte di quest’ultimo in un incidente stradale, tocca a lui la promozione a membro titolare del Politburo del Comitato Centrale del PCUS. Alla morte di Konstantin Cernenko che Michail Gorbaciov (all’età di 54 anni) viene eletto Segretario Generale del PCUS, la carica più alta nella gerarchia di partito e del Paese: è l’11 marzo 1985.
Gorbaciov annuncia la necessità di una profonda riorganizzazione dell’economia sovietica, a causa della stagnazione in cui questa si trovava. Inizialmente, il suo programma di riforma si basa sulla coppia di concetti uskorenie (accelerazione) e gospriomka (controllo statale sulla produzione), ma ben presto sono i termini glasnost’ (liberalizzazione, apertura, trasparenza) e perestrojka (ricostruzione) a diventare più popolari.
Il nuovo sistema di pensiero che viene associato al nome di Mikhail Gorbaciov gioca un ruolo fondamentale nel porre fine alla Guerra Fredda, arrestando la corsa agli armamenti ed eliminando il rischio di un conflitto nucleare.
Il 15 marzo 1990 il Congresso dei rappresentanti del popolo dell’URSS – il primo parlamento costituito sulla base di libere, e contestate, elezioni nella storia dell’Unione Sovietica – elegge Gorbaciov Presidente dell’Unione Sovietica.
Il 15 ottobre dello stesso anno gli viene assegnato il Premio Nobel per la Pace, a riconoscimento del suo fondamentale ruolo di riformatore e leader politico mondiale, e del fatto di avere contribuito a cambiare in meglio la natura stessa del processo mondiale di sviluppo.
Uno dei momenti fondamentali della sua carriera politica e del processo di distensione tra USA e URSS è quello dell’11 ottobre 1986: Gorbaciov incontra il presidente americano Ronald Reagan a Reykjavík, in Islanda, per discutere la riduzione degli arsenali nucleari installati in Europa. L’accordo porta alla firma – l’anno seguente 1987 – del Trattato INF sulla eliminazione delle armi nucleari a raggio intermedio in Europa.
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Ucraina, Draghi “La Russia deve porre fine all’occupazione”

ROMA (ITALPRESS) – “Nel secondo anniversario della Piattaforma internazionale per la Crimea, desidero esprimere il fermo sostegno dell’Italia a questa iniziativa e all’Ucraina. L’occupazione della penisola di Crimea da parte della Russia nel marzo 2014 è stato un atto di aggressione inaccettabile, una chiara violazione del diritto internazionale. L’Italia ha costantemente condannato l’annessione illegale della Crimea da parte della Russia e la graduale militarizzazione della penisola da parte di Mosca”. Così il premier Mario Draghi, intervenuto con un videomessaggio al Summit internazionale “Crimea Platform”, lanciato lo scorso anno dalla presidenza ucraina.
“Siamo profondamente preoccupati per il peggioramento della situazione dei diritti umani nella penisola e siamo al fianco della comunità tatara di Crimea, contro la violenza e l’ingiustizia di cui soffre – prosegue il presidente del Consiglio -. La lotta per la Crimea fa parte della lotta per la liberazione dell’Ucraina.
Lo scorso febbraio, le forze russe hanno usato la Crimea per lanciare il loro attacco alle regioni dell’Ucraina meridionale, tra cui Kherson. Continuano a usare la Crimea per esercitare pressioni militari su altre aree, in particolare sulle città portuali di Mykolaiv e Odessa”.
“Di fronte ai tentativi da parte della Russia di sottomettere altre parti del territorio ucraino, la comunità internazionale non può girarsi dall’altra parte. La Russia deve porre fine alla sua occupazione illegale, ai suoi attacchi brutali contro i civili disarmati. L’Italia continuerà a sostenere l’Ucraina – conclude Draghi -. Siamo con voi nella vostra lotta per resistere all’invasione russa, per ripristinare l’integrità territoriale dell’Ucraina, per proteggere la vostra democrazia e la vostra indipendenza”.

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Putin apre a un’ispezione dell’Aiea alla centrale di Zaporizhzhia

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ROMA (ITALPRESS) – Il presidente russo Vladimir Putin si è detto favorevole all’invio di una missione di ispezione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia. Secondo quanto ha reso noto l’Eliseo, Putin ha dato il via libera nel corso di un colloquio telefonico con il presidente francese, Emmanuel Macron.

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Medvedev agli europei “Alle urne punite i vostri governi”

ROMA (ITALPRESS) – “Vorremmo vedere come i cittadini europei non solo esprimano insoddisfazione per le azioni dei loro governi, ma dicano anche qualcosa di più comprensibile. Ad esempio, li chiamino a rendere conto, punendoli per la loro evidente stupidità”. Lo scrive su Telegram l’ex presidente russo e attuale vicepresidente del Consiglio di Sicurezza Nazionale, Dmitri Medvedev, per il quale “i voti degli elettori sono una potente leva di influenza”.
Secondo Medvedev, riguardo ai rapporti tra Europa e Russia, “i cittadini comuni, a giudicare dai risultati dei sondaggi, non hanno perso il buon senso. Più della metà degli abitanti dei paesi dell’UE non è affatto desiderosa di interrompere i contatti con la Russia. Vogliono una relazione a tutti gli effetti come era prima”. “Dai tre quarti al 90 per cento dei cittadini dell’UE non vuole partecipare alle ostilità dalla parte del regime di Kiev. Anche se ciò non è ancora escluso dagli idioti politici europei”, prosegue Medvedev, per il quale “l’inverno in compagnia della Russia è molto più caldo e confortevole di uno splendido isolamento con la stufa a gas spenta”.
Per il ministro degli Esteri e leader di Impegno Civico, Luigi Di Maio, “è davvero preoccupante l’ingerenza del governo russo nelle elezioni italiane. Un esponente russo, Medvedev, interviene nuovamente a gamba tesa su questioni di politica interna, questa volta dando anche un’indicazione di voto. Le forze politiche italiane prendano le distanze in maniera netta, senza alcuna timidezza, dalla propaganda russa”. “Noi stiamo lavorando per diversificare le fonti di approvvigionamento del gas, perchè non si può dipendere da chi, con i soldi degli italiani, finanzia la guerra sanguinosa in Ucraina, con effetti che stanno anche facendo aumentare in maniera vertiginosa i prezzi delle bollette per gli italiani – aggiunge -. Per questo serve anche un tetto massimo in Ue al prezzo del gas”.
“Medvedev, il falco del regime russo tifoso dei massacri in Ucraina, entra nella campagna elettorale italiana, invitando gli elettori a punire nelle urne il governo. Grave fatto di ingerenza, tutti ne prendano le distanze, iniziando da una destra sempre più ambigua sul tema”, commenta Enrico Borghi della Segreteria nazionale del Pd.

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Salman Rushdie operato è attaccato a un respiratore

ROMA (ITALPRESS) – Lo scrittore Salman Rushdie, aggredito ieri mentre interveniva a una conferenza a New York, è stato operato d’urgenza ed è attaccato a un respiratore, non riesce a parlare e potrebbe perdere un occhio. Secondo quanto riferito dal suo agente al New York Times, “probabilmente perderà un occhio, i nervi del braccio sono stati recisi e il suo fegato è stato danneggiato; le notizie non sono buone”. Rushdie, 75 anni, è stato colpito al collo e all’addome con 15 pugnalate. A sferrare i colpi un 24enne residente a Fairview in New Jersey. Il giovane è stato bloccato da alcune persone che stavano partecipando all’evento letterario e consegnato alla polizia, che lo ha arrestato. Secondo la polizia il 24enne sarebbe un “simpatizzante del governo iraniano”.
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Ucraina, Papa “Partenza delle navi segno di speranza”

ROMA (ITALPRESS) – “Desidero salutare con soddisfazione la partenza dai porti dell’Ucraina delle prime navi cariche di cereali. Questo passo dimostra che è possibile dialogare e raggiungere risultati concreti che giovano a tutti. Pertanto tale avvenimento si presenta anche come un segno di speranza e auspico di cuore che seguendo questa strada si possa mettere fine ai combattimenti e arrivare a una pace giusta e duratura”. Così Papa Francesco dopo la recita dell’Angelus in Piazza San Pietro.
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Ucciso il leader Al Qaeda Al-Zawahiri

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A Kabul sarà difficile seppellire Ayman Al-Zawahiri e anche fargli un semplice funerale. Il missile lanciato da un drone dell’intelligence americana lo ha centrato in pieno e letteralmente disintegrato. Il fu Zawahiri era affacciato al balcone della villa messagli a disposizione dal governo talebano nella zona residenziale della capitale Afghana. Occhiali e barba bianca, una laurea da chirurgo, “da macellaio” precisano alla Casa Bianca, i media lo indicavano da oltre 20 anni come il vice di Osama bin Laden, ma in realtà sono stati il cervello e le mani insanguinate del 71enne egiziano emiro reggente di Al Qaeda guidare operativamente il movimento terroristico diventato sinistramente famoso in tutto il mondo per l’attacco alle Torri gemelle di New York dell’11 settembre 2001. Bin Laden era la guida carismatica, e soprattutto il finanziatore saudita, Al-Zawahiri era la mente e lo stratega del network del terrore che ha resuscitato il mostro dormiente del fondamentalismo islamico. Braccato da anni dai satelliti e dai droni dei servizi segreti e delle forze armate degli Stati Uniti, secondo alcune ipotesi l’ultimo capo di Al Qaeda ormai troppo ingombrante perfino per i talebani e non più in grado di fronteggiare la feroce concorrenza terroristica dell’Isis, potrebbe essere stato “consegnato” agli americani in maniera da chiudere indirettamente la storica “pratica” dei seguaci di Bin Laden. Così Washington può affermare che anche il secondo organizzatore della strage delle Twin Towers, dopo Osama Bin Laden, è stato punito e giustizia è stata fatta. Ed i talebani potranno far finta di protestare e continuare a inveire contro i nemici americani. Certo é infatti che nel quartiere di Shirpur, nel centro di Kabul, l’area dove sorge la villa abitata da Al-Zawahiri fa parte di un vasto comprensorio residenziale di proprietà del ministero della Difesa afghano, ed é riservato esclusivamente agli alti funzionari del regime. Il drone killer guidato da remoto da oltre i confini dell’Afghanistan ha compiuto un’operazione chirurgica e disintegrato il successore di Bin Laden sorpreso in un attimo di solitario relax sulla veranda balcone, senza provocare feriti fra i familiari che si trovavano nelle stanze interne. Oltre a rendere giustizia alle migliaia di vittime dell’attentato dell’11 settembre, il successo del blitz americano evidenzia due aspetti: uno geo politico e l’altro strategico, ma destinato a rimanere ancora segreto. Il primo aspetto conferma che il Presidente Joe Biden non aveva torto quando, dopo aver constatato la corruzione e l’incapacità degli afghani a difendere se stessi, per evitare l’inutile stillicidio di vittime americane, ha deciso di abbandonare Kabul ed istaurare precisi accordi con i talebani. Il lato segreto, riguarda invece l’esponenziale sviluppo integrato della tecnologia militare degli Stati Uniti, che come dimostrano in parallelo gli effetti strategici della crescente capacità difensiva ed ora anche offensiva dell’Ucraina nel fronteggiare la feroce invasione della Russia di Putin, non solo è in grado di intervenire in ogni angolo del pianeta ma, soprattutto riesce a centrare obiettivi individuali senza provocare danni collaterali. “La vera vittoria è la vittoria sull’aggressore, una vittoria che rispetti l’umanità del nemico rendendo così inutile un ulteriore conflitto”, sostiene non a caso Sun Tzu considerato, assieme a von Clausewitz, il massimo teorico della strategia militare.
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Russia e Ucraina firmano l’accordo sul grano

MILANO (ITALPRESS) – Dopo il gas tocca al grano. E’ stato raggiunto l’accordo sul trasporto della produzione dell’Ucraina che segue, ad appena ventiquattrore, la riapertura del Nord Stream 1, il gigantesco tubo che porta il gas russo in Europa. L’intesa sul grano ha un valore simbolico, oltre che economico, importante perchè rappresenta il primo protocollo che Mosca e Kiev firmano dopo l’inizio della guerra. Non a caso alla cerimonia ha partecipato anche il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.
Non tutto, però, è filato liscio. I rappresentanti di Mosca e Kiev infatti non si sono incontrati evitando la foto ricordo mentre si stringono la mano. L’intesa è stata raggiunta in due fasi. In prima battuta hanno firmato il ministro delle Infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov e il ministro della Difesa turco Hulusi Akar alla presenza di Antonio Guterres.
Poi è toccato al rappresentante di Mosca. La Russia ritiene che l’accordo sul grano con l’Ucraina sia “importante perchè i canali di approvvigionamento del mercato globale dovrebbero essere sbloccati a causa dell’incombente crisi alimentare”, riporta l’agenzia Tass.
A fare gli onori di casa il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che in questa maniera riafferma la sua centralità come unico mediatore in grado di trovare una soluzione al conflitto.
“Oggi è una giornata storica, siamo fieri del nostro ruolo svolto in questa iniziativa che ha risolto la crisi alimentare mondiale”, ha detto Erdogan, auspincando che si “riapra uno spiraglio per la pace”.
“L’accordo di oggi sul grano è un faro nel Mar Nero”, ha detto il segretario generale dell’Onu, Guterres.
“Con la ripresa delle esportazioni via mare dell’Ucraina, circa 20 milioni di tonnellate di grano potranno essere collocate sui mercati internazionali, con il risultato di ridurre sensibilmente il rischio di una crisi alimentare globale. Adesso valuteremo gli effetti dell’intesa sul mercato, anche alla luce della flessione che le produzioni hanno subito e subiranno a causa della siccità”, commenta il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

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