Home Esteri Pagina 110

Esteri

Consiglio europeo, trovato compromesso su embargo petrolio

ROMA (ITALPRESS) – “Il Consiglio europeo è determinato a intensificare la pressione sulla Russia e sulla Bielorussia per ostacolare la guerra della Russia contro l’Ucraina. Il Consiglio europeo invita tutti i paesi ad allinearsi alle sanzioni dell’UE.
Qualsiasi tentativo di aggirare le sanzioni o di aiutare la Russia con altri mezzi deve essere fermato”. E’ quanto si legge nel comunicato stampa con le conclusioni del Consiglio europeo straordinario. “Il Consiglio europeo – si legge – conviene che il sesto pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia riguarderà il petrolio greggio, nonchè i prodotti petroliferi, forniti dalla Russia agli Stati membri, con un’eccezione temporanea per il petrolio greggio fornito mediante oleodotto. Il Consiglio europeo esorta pertanto il Consiglio a finalizzarlo e ad adottarlo senza indugio, garantendo un mercato unico dell’UE ben funzionante, una concorrenza leale, solidarietà tra gli Stati membri e condizioni di parità anche per quanto riguarda il graduale affrancamento dalla nostra dipendenza dai combustibili fossili russi”.
“In caso di improvvise interruzioni dell’approvvigionamento, saranno introdotte misure di emergenza per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento – prosegue la nota – A tale riguardo, la Commissione assicurerà il monitoraggio e riferirà periodicamente al Consiglio in merito all’attuazione di tali misure per garantire condizioni di parità nel mercato unico dell’UE e la sicurezza dell’approvvigionamento. Il Consiglio europeo tornerà quanto prima sulla questione dell’eccezione temporanea per il petrolio greggio fornito mediante oleodotto”.
-Foto agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS).

I russi premono mentre si prova a respingere l’offensiva

0

La “liberazione” di Donetsk e Lugansk è la “priorità” dichiarata di Mosca ed è proprio nella regione del Donbass che si concentra ora l’offensiva russa, anche se nelle scorse ore altre aree dell’Ucraina sono state prese di mira da alcuni attacchi. Da Severodonetsk, al centro dei combattimenti, arrivano notizie contraddittorie da diverse ore, ma quel che è certo è che la città del Lugansk è ormai martellata da giorni. Secondo l’ultimo aggiornamento dello Stato maggiore delle forze armate ucraine, l’esercito russo è “stabile nella periferia nord-orientale e sud-orientale di Severodonetsk. Per rafforzare il gruppo di truppe – aggiunge lo Stato maggiore -, ha trasferito munizioni e attrezzature dal territorio della Federazione russa in alcune aree”. La città, considerata strategica anche e soprattutto per l’avanzata nella regione, rappresenta ormai il cuore della battaglia di questi giorni.
“A seguito degli attacchi russi a Severodonetsk – ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel consueto discorso serale -, l’intera infrastruttura critica della città è già stata distrutta. Il 90% delle case è danneggiato”. Nella città, ha spiegato il leader ucraino, ci sono “bombardamenti continui”. “La cattura di Severodonetsk è un compito fondamentale per il contingente occupante”, ha aggiunto. “Stiamo facendo di tutto – ha continuato Zelensky – per respingere questa offensiva. Non c’è stato giorno in cui non abbiamo cercato di trovare più armi, armi più moderne per difendere la nostra terra, per difendere il nostro popolo. E sono grato a tutti coloro che difendono Severodonetsk – ha sottolineato – e dimostrano agli occupanti che la pace sarà ancora nostra. In tutto il nostro Stato, in tutto il Donbass e, naturalmente, a Severodonetsk”. L’offensiva, però, prosegue anche in altre aree del paese. L’esercito di Mosca ha lanciato “attacchi aerei su obiettivi nell’oblast di Sumy nelle aree degli insediamenti di Zapsillya, Myropillya e bombardamenti di artiglieria vicino a Kindrativka” ed è stato aperto il fuoco “sulle aree a nord e nord-est della città di Kharkiv e anche sugli insediamenti di Ruski Tyshky, Cherkasy Tyshky, Ruska Lozova, Pytomnyk, Borshchova e Peremoha”, ha spiegato lo Stato maggiore delle forze armate ucraine. Mosca, tuttavia, continua a ribadire che l’obiettivo è “liberare” il Donbass. “La nostra priorità assoluta è la liberazione delle regioni di Donetsk e Lugansk, che ora sono riconosciute dalla Federazione Russa come Stati indipendenti”, ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un’intervista all’emittente francese TFI, riportata dalla Cnn. Ci si chiede ora, però, se la Russia abbia intenzione di annettere i territori del Donbass. “Non si tratta di annessione”, ha detto Lavrov. “Questa – ha aggiunto – è un’operazione militare richiesta dagli Stati sovrani delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk”. Sul piano diplomatico, intanto, si spera ancora in un accordo di pace. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan proverà oggi a far ripartire i colloqui tra le parti. Nel frattempo nell’Ue si tenta di trovare un accordo sul prossimo pacchetto di sanzioni. Oggi a Bruxelles si tiene il Consiglio europeo per discutere di Ucraina, difesa, energia e sicurezza alimentare.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-

Zelensky a UE “Approvare al più presto le nuove sanzioni”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – L’accordo sul sesto pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia fatica a vedere la luce. Nè deve stupire: tocca direttamente le forniture di energia a cominciare dal petrolio e queto spiega la lentezza del processo decisionale. Annunciato il 4 maggio non è ancora riuscito a vedere la luce al tavolo del Consiglio europeo riunito oggi e domani. Se ne parlerà, probabilmente alla prossima riunione prevista per il 23 e 24 giugno. Il meccanismo dell’unanimità ha mostrato tutti i suoi limiti. Basta il voto contrario di uno del 27 componenti della Ue per bloccare ogni decisione. Nè è bastato l’appello del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, intervenuto al Consiglio europeo Nel suo intervento in videoconferenza, durato circa 10 minuti, Zelensky ha ricordato le forti perdite nel conflitto tra l’approvazione del quinto pacchetto e il sesto ancora in discussione e chiesto di “approvare le sanzioni il prima possibile”, senza entrare nel dettaglio delle misure. Ha fatto anche riferimento alla “situazione molto critica” nel Donbass e ha ringraziato i leader per il supporto ed espresso la necessità di ricevere altro sostegno.
foto: agenziafotogramma.it
(ITALPRESS).

Zelensky visita i soldati a Kharkiv “Difenderemo la nostra terra fino all’ultimo”

0

KIEV (ITALPRESS) – Allarmi aerei a Kiev ed in altre città del Paese. Nuovi bombardamenti a Kharkiv. Kramatorsk, nel nord del Donbass, è senza elettricità e con poca acqua. A Mariupol cadaveri ammassati nei supermercati e nella regione di Sumy, al confine settentrionale, ulteriori attacchi di artiglieria dopo quelli già avvenuti negli ultimi giorni. Il Donbass rimane l’area con i combattimenti più cruenti e le informazioni più contraddittorie. A Kharkiv, dove oggi è arrivato in visita Zelensky, che per la prima volta dal 24 febbraio ha lasciato Kiev, dopo due settimane tranquille da alcuni giorni riecheggiano nuovamente le esplosioni. “Difenderemo la nostra terra fino all’ultimo”, ha scritto il presidente ucraino su Telegram.
-foto agenziafotogramma.it
(ITALPRESS)

Ucraina, i russi avanzano a est

0

Nel novantacinquesimo giorno di guerra, i combattimenti in Ucraina continuano. I principali sforzi si concentrano nel Donbass con le forze russe che avanzano ancora a est. Mosca ha annunciato di aver preso il controllo di Lyman e secondo il leader ceceno Kadyrov, la città di Severdonetsk sarebbe in mano ai russi. Nell scorse ore, dal fronte sono giunte ancora notizie contraddittorie. Secondo l’ultimo aggiornamento dello Stato maggiore delle forze armate ucraine, l’esercito russo “ha effettuato operazioni di assalto nell’area della città di Severodonetsk” e “il combattimento continua”. Il leader ceceno, Ramzan Kadyrov, però, ha annunciato che la città è già in mano russa. “Severdonetsk è sotto il nostro completo controllo, la città è stata liberata”, ha affermato Kadyrov, capo della Repubblica cecena, secondo quanto riferisce la Tass. “I residenti – ha aggiunto – possono stare tranquilli, d’ora in poi non saranno più in pericolo”. Ieri Mosca ha annunciato di aver preso il controllo di Lyman, una città considerata strategica, anche perché è sede di un fondamentale “nodo ferroviario e dà anche accesso a importanti ponti ferroviari e stradali sul fiume Siverskyy Donets”, come spiegato dall’intelligence britannica. Da Kiev, intanto, arriva un’altra accusa che riguarda gli ospedali della Crimea. “Il nemico continua a subire perdite”, afferma lo Stato maggiore ucraino. “Pertanto – aggiunge -, nel territorio temporaneamente occupato della Repubblica Autonoma di Crimea, l’amministrazione dell’occupazione ha ordinato di interrompere l’accettazione di civili per liberare i letti per i feriti”. “La situazione è molto complicata”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo videomessaggio serale. “Soprattutto in quelle aree del Donbass e della regione di Kharkiv – ha continuato – dove l’esercito russo sta cercando di ottenere almeno qualche risultato”.
“Le aree chiave di lotta al fronte sono ancora Severodonetsk, Lysychansk, Bakhmut, Popasna e altre città dove si concentra l’offensiva russa. Ma la nostra difesa resiste”, ha evidenziato. “Più e più volte ricorderò al mondo – ha poi aggiunto Zelensky – che la Russia deve finalmente essere ufficialmente riconosciuta come uno Stato terrorista”. Il presidente ucraino è tornato a parlare della fornitura di armi dai paesi partner. “Lavoriamo ogni giorno per rafforzare la nostra difesa”, ha detto Zelensky. “Molto dipende dai partner – ha sottolineato -, dalla loro prontezza nel fornire all’Ucraina tutto il necessario per difendere la libertà. E mi aspetto buone notizie su questo – ha aggiunto – già la prossima settimana”. (ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-

Macron e Scholz a colloquio con Putin che apre a possibile dialogo con Kiev

0

KIEV (UCRAINA) (ITALPRESS) – Un timido spiraglio per la pace arriva oggi dai colloqui fra due dei principali leader europei ed il capo del Cremlino. Macron e Scholz hanno avuto una lunga telefonata con Putin, dal quale è emersa la disponibilità russa a riprendere il negoziato con Kiev. A dirlo è stato lo stesso numero uno di Mosca, secondo il quale la trattativa sarebbe al palo per colpa dell’Ucraina. Il presidente francese ed il cancelliere tedesco hanno chiesto al loro omologo di riaprire il dialogo con Zelensky per sbloccare una situazione sempre più incandescente soprattutto nel sud-est, dove anche oggi i combattimenti sono stati pesanti ed i caduti da entrambe le parti ancora una volta numerosi. “La ripresa del dialogo” è possibile, ha risposto Putin, che però ha ammonito Macron e Scholz sulla pericolosità di un’ulteriore escalation a causa della nuova fornitura di armi pesanti a Kiev: si rischia una “destabilizzazione” ancora maggiore e “l’aggravamento della crisi umanitaria”, ha replicato il leader del Cremlino, che fonti ufficiose indicano particolarmente irritato per l’invio dal Pentagono di missili antiaerei in grado di colpire maggiormente in profondità.

È ciò che Zelensky ha ripetutamente chiesto in questi giorni: si tratterebbe di un sistema di ultimissima generazione con un raggio d’azione fino a 300 chilometri, che consentirebbe a Kiev di intraprendere quella controffensiva necessaria per non perdere l’intero Donbass. Proprio nella regione contesa, nonostante le due parti abbiano fornito anche oggi notizie contraddittorie, l’avanzata di Mosca si è fatta più minacciosa. Secondo le autorità locali l’esercito russo avrebbe subito nelle ultime ventiquattr’ore perdite significative ma la situazione a Severodonetsk, una delle grandi città che assieme a Sloviansk e Kramatorsk rappresenta l’obiettivo principale del Cremlino, rimane complicatissima. “Il nemico ha colpito più volte Severodonetsk, ci sono stati almeno tre pesanti bombardamenti e in alcuni luoghi sono scoppiati combattimenti di strada” ha spiegato l’amministratore regionale Sergey Gaidai nel consueto report quotidiano.

Nel frattempo, oltre ai nuovi armamenti pesanti in arrivo dagli Stati Uniti, in Ucraina sono giunti dalla Danimarca anche missili anti-nave Harpoon che potrebbero ritornare utili nel Mar Nero per difendere Odessa e per provare a contrattaccare nel corridoio compreso fra Mariupol e Kherson.
L’altra importante notizia del giorno arriva dall’Unione Europea, che starebbe valutando una missione navale per sbloccare l’impasse sul grano e la crisi alimentare che rischia di lasciare senza pane i paesi più poveri del Nord Africa e del Medio Oriente. Secondo il giornale spagnolo El Pais, non è escluso che le flotte di alcuni Paesi del continente vengano utilizzate a breve per scortare i mercantili in partenza dai porti ucraini, ma si tratterebbe di una decisione complessa perché comporterebbe seri rischi per la stabilità internazionale in caso di reazione russa. L’argomento dovrebbe essere all’ordine del giorno ad inizio settimana.

foto: agenziafotogramma.it
(ITALPRESS).

Ucraina, continua la stretta russa su Severodonetsk e Lyman

“Se gli occupanti pensano che Lyman o Severodonetsk saranno loro, si sbagliano: il Donbass sarà ucraino. Perché questi siamo noi, questa è la nostra essenza”. Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un videomessaggio. “Anche se la Russia porta ovunque distruzione e sofferenza – ha continuato -, ricostruiremo comunque ogni città e ogni comunità. E lì non ci sono e non ci saranno alternative alle nostre bandiere ucraine”. La guerra in Ucraina è ormai al novantaquattresimo giorno. Per Zelensky la situazione nel Donbass è “difficile”. “Gli occupanti – ha affermato – stanno cercando di raggiungere in almeno cento giorni di guerra gli obiettivi che speravano di raggiungere nei primi giorni dopo il 24 febbraio. Pertanto, hanno concentrato la massima artiglieria, il massimo delle riserve nel Donbass. Ci sono attacchi missilistici e aerei, tutto”. Sul campo, quindi, l’offensiva prosegue nel Donbass, con combattimenti che contano ancora morti mentre continua la stretta su Severodonetsk. Per la città del Lugansk, però, giungono notizie contraddittorie. La città strategica di Lyman già ieri era considerata in mano ai russi. Secondo l’intelligence britannica, “dal 27 maggio le forze russe hanno probabilmente catturato la maggior parte della città di Lyman, nel nord dell’oblast di Donetsk, in quella che è probabilmente un’operazione preliminare per la fase successiva dell’offensiva russa del Donbass”. Lyman, infatti, è “strategicamente importante” perché è sede di un fondamentale “nodo ferroviario e dà anche accesso a importanti ponti ferroviari e stradali sul fiume Siverskyy Donets. Nei prossimi giorni è probabile – prosegue l’intelligence britannica nell’ultimo aggiornamento diffuso dalla Difesa del Regno Unito – che le unità russe nell’area diano la priorità all’attraversamento forzato del fiume”. Intanto, mentre sul piano diplomatico le trattative per giungere a una pace sono in stallo, con reciproche accuse tra le parti, il bilancio delle vittime tra i bambini continua ad aggravarsi. Secondo l’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina, dall’inizio del conflitto a oggi 242 bambini sono stati uccisi e 440 sono rimasti feriti. (ITALPRESS).

Photo credits www.agenziafotogramma.it

Telefonata Draghi-Zelensky “Dobbiamo sbloccare i porti insieme”

ROMA (ITALPRESS) – Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto oggi pomeriggio una nuova conversazione telefonica con il Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. Lo rende noto Palazzo Chigi. Il colloquio si è focalizzato sugli ultimi sviluppi della situazione sul terreno, con particolare riguardo alle regioni orientali del Paese. Il presidente ha assicurato il sostegno del governo italiano all’Ucraina in coordinamento con il resto dell’Unione Europea. I due presidenti hanno inoltre discusso delle prospettive di sblocco delle esportazioni di grano dall’Ucraina per far fronte alla crisi alimentare che minaccia i Paesi più poveri del mondo. Il presidente Zelensky ha espresso apprezzamento per l’impegno da parte del governo italiano e ha concordato con il presidente Draghi di continuare a confrontarsi sulle possibili soluzioni. “Ci aspettiamo ulteriore supporto per la difesa dai nostri partner – ha scritto Zelensky su Twitter al termine del colloquio – Sollevato il problema dell’approvvigionamento di carburante. Sono stati discussi i modi per prevenire la crisi alimentare. Dobbiamo sbloccare i porti insieme”.
-Foto agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS).