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Media britannici, Putin pronto ad annunciare “guerra totale” a Kiev

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ROMA (ITALPRESS) – Il 9 maggio è la giornata in cui la Russia festeggia la vittoria sui nazisti nella seconda guerra mondiale. In questa data, era stato più volte preannunciato nelle prime settimane del conflitto in Ucraina, Vladimir Putin puntava a terminare l’azione militare dopo avere raggiunto i propri obiettivi. I risultati sul campo, però, sono stati decisamente inferiori alle aspettative del Cremlino, che con il suo esercito arranca un po’ dappertutto, eccezion fatta per le coste meridionali conquistate già a marzo. Ecco allora che il canonico 9 maggio potrebbe trasformarsi in un’altra giornata dall’alto valore simbolico ed allo stesso tempo drammatico; secondo il giornale inglese Independent, che riporta indiscrezioni raccolte sia a Mosca che in Occidente, fra due lunedì la Russia potrebbe annunciare non più la fine dell’invasione bensì il suo allargamento. E’ possibile che proprio il 9 maggio si decida di “chiudere” la cosiddetta operazione speciale ed “aprire” la guerra totale all’Ucraina, ed il cambio di strategia potrebbe comportare la modifica degli assetti sul campo. Il motivo sarebbe sostanzialmente uno: la ricerca di una rivincita dopo gli insuccessi di questi due mesi e a soffiare sul fuoco di questa ipotizzata fase-2 ci sarebbero i falchi dell’entourage putiniano, insoddisfatti per l’andamento del conflitto.

Che cosa comporterebbe la dichiarazione di una guerra vera e propria sul suolo ucraino? Significherebbe l’introduzione della legge marziale e la proclamazione della mobilitazione di massa, che consentirebbe al Cremlino di inviare al fronte i riservisti e di allertare l’intera popolazione. Difficile se non impossibile verificare la fondatezza delle indiscrezioni riportare dalla testata britannica ma che l’operazione speciale – com’è stata definita da Mosca – stia durando più del previsto e che gli obiettivi raggiunti non siano in linea con le previsioni è un dato di fatto. Anche oggi i report raccolti soprattutto in Donbass parlano di bombardamenti contro le aree residenziali ma scarsissimi progressi sul campo. Nella provincia di Donetsk tuttora controllata da Kiev è stato colpito un quartiere a Dobropillya; sono rimasti feriti sette civili fra cui diversi bambini. Altri morti anche a Kharkiv, presa di mira ininterrottamente da due mesi ma dove i russi, nonostante l’artiglieria pesante, non sono mai riusciti ad entrare. A Mariupol la situazione nell’acciaieria è catastrofica ed a poco sono valsi gli appelli, rivolti soprattutto alla Turchia, di agevolare via mare l’evacuazione dei civili. Attacchi anche a Dnipro, Odessa e Zaporizhia, mentre Mykolaiv è ormai senz’acqua e anche qui si rischia una vera emergenza sanitaria.

In questo scenario già di per sé preoccupante si è inserita quest’oggi la telefonata fra il presidente francese Emmanuel Macron e quello ucraino Volodymyr Zelensky. Il numero uno dell’Eliseo ha promesso di “rafforzare il sostegno a Kiev” a livello di armamenti difensivi e di aiuti umanitari. Che naturalmente potrebbero non bastare, se il 9 maggio prossimo l’omologo russo dovesse sancire ufficialmente l’ennesima escalation di questa guerra sempre più pericolosa per gli equilibri internazionali.

– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Zelensky “I russi vogliono cancellare ogni forma di vita nel Donbass”

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“La situazione nella regione di Kharkiv è difficile ma i nostri militari hanno ottenuto importanti successi tattici”. Lo ha detto in un videomessaggio il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Nel Donbass, gli occupanti stanno facendo di tutto per distruggere qualsiasi forma di vita in quest’area. I continui bombardamenti brutali, i continui attacchi russi alle infrastrutture e alle aree residenziali mostrano che la Russia vuole rendere disabitata questa zona”. Zelensky ha parlato al telefono con il presidente francese Emmanuel Macron che gli avrebbe promesso di inviare più armi e aiuti umanitari.
-Photo credit: agenziafotogramma.it-
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Lavrov “La Nato impedisce la pace”

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KIEV (ITALPRESS) – Il conflitto in Ucraina è al giorno numero sessantasei. L’offensiva russa prosegue, in particolare a Kharkiv, così come continua la resistenza ucraina. Intanto, sullo sfondo della difficile sfida dei negoziati, si fa sempre più consistente lo scambio di accuse sul piano internazionale. Secondo il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov i paesi della Nato farebbero di tutto per impedire il completamento dell’operazione mediante il “raggiungimento di accordi politici”. “Stiamo assistendo alla manifestazione del classico doppio standard e dell’ipocrisia dell’establishment occidentale in questo momento”, ha detto Lavrov in un’intervista con l’agenzia cinese Xinhua, ripresa dalla Tass. “Esprimendo pubblicamente sostegno al regime di Kiev – ha continuato -, i paesi della Nato stanno facendo di tutto per impedire il completamento dell’operazione attraverso il raggiungimento di accordi politici”.
Sul campo, intanto, le armi non si fermano e a Kharkiv la pressione è ancora alta. “La situazione nella regione di Kharkiv – ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky – è difficile, ma i nostri militari, la nostra intelligence ottengono importanti successi tattici”. Secondo lo Stato maggiore delle forze armate ucraine per “coprire i gruppi di truppe nelle direzioni Kharkiv e Izyum” l’esercito russo “sta cercando di schierare forze e mezzi di difesa aerea”. Inoltre, in base all’ultimo aggiornamento dello Stato maggiore del paese, le forze ucraine avrebbero respinto “quattordici attacchi” nelle regioni di Donetsk e Lugansk nelle ultime 24 ore. Per l’intelligence britannica la Russia “spera di correggere i problemi che in precedenza hanno limitato la sua invasione concentrando geograficamente la forza di combattimento, accorciando le linee di rifornimento e semplificando il comando e il controllo”. I russi, però, in base a quanto riferisce l’intelligence di Londra nell’ultimo aggiornamento diffuso dalla Difesa del Regno Unito, devono ancora affrontare “sfide considerevoli”, ci sarebbero ancora “carenze nel coordinamento tattico russo” mentre “una carenza di capacità a livello di unità e il supporto aereo inconsistente – si legge ancora – hanno lasciato la Russia incapace di fare pienamente leva sulla sua massa di combattimento, nonostante i miglioramenti circoscritti”.
– foto Imagoeconomica-
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Missili su Kiev, Zelensky “Serve una risposta forte”

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I missili caduti ieri su Kiev proprio durante la visita del segretario generale dell’Onu nella capitale ucraina hanno sconvolto i paesi occidentali.
“Subito dopo la fine dei nostri colloqui a Kiev – ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky -, i missili russi sono volati in città. Cinque missili. Questo la dice lunga – ha continuato – sul vero atteggiamento della Russia nei confronti delle istituzioni globali, in merito agli sforzi della leadership russa per umiliare l’Onu e tutto ciò che l’organizzazione rappresenta. Pertanto – ha aggiunto -, richiede una risposta forte”.
L’attacco ha scatenato una reazione preoccupata in Occidente. L’alto rappresentante per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza dell’Unione Europea, Josep Borrell, si è detto “scioccato e sconvolto per gli attacchi missilistici russi su Kiev e altre città ucraine. La Russia dimostra – ha continuato in un tweet – ancora una volta il suo sfacciato disprezzo per la legge internazionale bombardando una città mentre il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres è presente, insieme al primo ministro bulgaro Kiril Petkov”.
Per il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, si tratta di “una nuova escalation che crea grande preoccupazione”. “Questa guerra – ha scritto in un tweet – va fermata subito. Pieno sostegno al popolo ucraino, ferma condanna della guerra di Putin”, ha aggiunto.
Nonostante gli sforzi diplomatici, quindi, il conflitto sul campo prosegue. In base all’ultimo aggiornamento dello Stato maggiore delle forze armate ucraine, l’esercito russo continua a svolgere “operazioni offensive” nell’area orientale per “stabilire il pieno controllo del territorio degli oblast di Donetsk e Lugansk e mantenere il percorso terrestre con la Crimea occupata”. Secondo l’intelligence britannica, la battaglia del Donbass rimane “il principale obiettivo strategico della Russia al fine di raggiungere il suo obiettivo dichiarato di assicurarsi il controllo sulle regioni di Donetsk e Lugansk”. In queste regioni “i combattimenti sono stati particolarmente pesanti intorno a Lysychansk e Severodonetsk, con un tentativo di avanzare a sud da Izium verso Slovyansk”, aggiunge l’intelligence nell’aggiornamento diffuso dalla Difesa del Regno Unito. Per Londra, però, “a causa della forte resistenza ucraina, le conquiste territoriali russe sono state limitate e raggiunte a un costo significativo per le forze russe”.
Nel frattempo, purtroppo, viene anche aggiornato il bilancio delle vittime tra i bambini: secondo l’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina nel conflitto sono morti 219 bambini e almeno 398 sono rimasti feriti.
-Photo credit: agenziafotogramma.it-
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Biden “Continueremo a sostenere l’Ucraina anche con l’invio di armi”

WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “Non stiamo attaccando la Russia ma aiutando l’Ucraina a difendersi”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden parlando alla Casa Bianca. Biden ha ribadito che gli Usa continueranno a sostenere l’Ucraina, anche con l’invio di armi. “Cedere all’aggressione avrebbe un prezzo più alto che aiutare l’Ucraina”, ha spiegato.

– foto agenziafotogramma.it –

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Guterres incontra Zelensky, continuano gli attacchi in Donbass

ROMA (ITALPRESS) – E’ il giorno dell’incontro tra il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il numero uno delle Nazioni Unite visiterà la periferia della capitale ucraina, Bucha, Irpin e Borodianka.
Con un messaggio su Twitter Zelensky ha ringraziato la Commissione europea “per aver deciso l’abolizione delle tariffe e delle quote sui beni industriali e gli alimenti” e del colloquio con la presidente, Ursula Von der Leyen, ha scritto: “Si è discusso di un ulteriore sostegno, anche con il Fondo di assistenza macro finanziaria destinato alle emergenze. La presidente della Commissione europea ha parlato del sesto pacchetto di sanzioni, che deve includere l’embargo al petrolio”.
Da Mosca è arrivato il duro monito del presidente Vladimir Putin all’occidente: “Se la Russia sarà minacciata, risponderà con mezzi che i suoi avversari non hanno ancora”. La minaccia arriva nel corso di un discorso ai parlamentari a San Pietroburgo. “Devono sapere che ci sarà una risposta, e sarà rapida. Abbiamo strumenti che nessuno ha e li utilizzeremo, se necessario. Voglio che tutti lo sappiano”, ha aggiunto Putin.
Oltre a quelle convenzionali Mosca in questi mesi ha attaccato l’Ucraina anche con armi non convenzionali: gli hacker del governo russo hanno effettuato un totale di 37 attacchi informatici distruttivi all’interno dell’Ucraina tra il 23 febbraio e l’8 aprile, ha fatto sapere Microsoft in un rapporto. Secondo i dati del colosso informatico l’hacking ha svolto un ruolo più importante nel conflitto rispetto a quanto pubblicamente noto, l’assalto digitale potrebbe anche aver gettato le basi per diverse missioni militari nel territorio dilaniato dalla guerra. Sul campo la massima tensione si registra a Mariupol e nella zona più alta del Donbass. L’intenzione di Mosca è quella di far entrare Mariupol nella regione russa di Rostov, a quanto riporta la Bbc, e la città di Kherson, che la Russia sostiene di aver preso sotto il proprio controllo, passerà all’uso del rublo dal primo maggio. Lo Stato Maggiore ucraino è preoccupato: “Le forze di occupazione russe stanno aumentando il ritmo dell’offensiva in quasi tutte le direzioni, l’attività maggiore si osserva nelle direzioni di Slobozhanske e Donetsk. I principali sforzi degli occupanti si concentrano in direzione di Izyum”.
Il ministero della Difesa ucraino alza la posta e su Twitter lancia un appello: “Abbiamo raggiunto 1.000.000 di follower, vi ricordiamo che la ricompensa per il trasferimento di un caccia o di una nave russa in Ucraina è di 1.000.000 di dollari. E questa non è una coincidenza”.
Nel pomeriggio, ora italiana, sono attese le parole del presidente americano, Joe Biden, sul “sostegno agli ucraini nella difesa del loro Paese e della loro libertà contro la brutale guerra della Russia”, come annunciato dalla Casa Bianca.

– foto agenziafotogramma.it –

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Putin minaccia reazioni “contro i Paesi che interferiranno”

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Oltre alla guerra sul fronte, che causa ogni giorno morti e feriti, c’è anche quella per il gas. La linea dura di Mosca ha colpito Polonia e Bulgaria: ai due paesi del blocco orientale è stata sospesa la fornitura. La Russia ha deciso di inasprire il conflitto sul piano economico tagliando i rifornimenti a Varsavia e Sofia e minacciando allo stesso tempo, attraverso il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, di chiudere i rubinetti a qualunque altro paesi “si rifiuterà di pagare con il nuovo sistema”, vale a dire attraverso i rubli. Fra i diretti interessati potrebbe naturalmente esserci anche l’Italia, che al pari degli altri membri dell’Ue ha scelto di continuare a versare i soldi in euro, come peraltro sancito dal contratto. Sulla falsariga di quanto deciso per Bulgaria e Polonia, Mosca dovrebbe sospendere il gas a tutte le nazioni considerate “ostili”: a dichiararlo è stato il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, secondo il quale i deputati della Camera concordano con la decisione di stoppare le forniture ai due stati dell’Unione Europea e non escludono di estendere il blocco anche ad altri paesi in rotta di collisione con la Russia. Se per Varsavia la scelta del Cremlino dovrebbe penalizzare solo parzialmente l’economia polacca, vista la possibilità di agganciarsi alle tubature ceche e tedesche, da Sofia si precisa di avere riserve per un mese ma non si “negozierà sotto pressione e a testa bassa”, come ha detto il ministro dell’Energia Alexander Nikolov. Sull’argomento è intervenuto anche il vicepremier britannico, Dominic Raab, che a Sky News ha sottolineato come Mosca si stia “allontanando sempre di più” dalla comunità internazionale diventando “un paria non solo politico ma anche economico”. A gettare ulteriore benzina sul fuoco ci ha pensato in serata lo stesso Vladimir Putin: contro i “paesi terzi che interferiranno” nel conflitto “ci sarà una reazione immediata”. Mentre infuria lo scontro sul gas, la guerra sul campo continua a mietere vittime. L’Ucraina denuncia l’utilizzo di bombe al fosforo da parte di Mosca nel Donbass meridionale: secondo Pavlo Kyrylenko, a capo dell’amministrazione militare della regione contesa, sarebbe stata colpita la cittadina di Avdiivka per ben due volte attraverso munizioni non convenzionali. L’attacco avrebbe provocato numerosi incendi in tutta l’area, dove peraltro si combatte da otto anni e dove la Russia, nonostante i bombardamenti incessanti degli ultimi giorni, non ha fatto progressi sul campo. In un quadro di tensioni sempre più crescenti, l’unico tentativo diplomatico che sembra lasciare qualche piccolo spiraglio è quello intrapreso ormai da un mese dalla Turchia. Il ministro della Difesa Hulusi Akar ha parlato oggi di un incontro ancora possibile fra i due presidenti, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, nonostante le smentite del Cremlino. “Ci sono difficoltà ma rimaniamo fiduciosi”, ha detto il rappresentante istituzionale di Ankara; “forse sarà possibile organizzarlo già nei prossimi giorni”. Questo almeno è l’obiettivo di Recep Erdogan, che attraverso il conflitto in Ucraina punta a ritagliarsi un ruolo di primo piano dal punto di vista diplomatico. Fin qui non ci è riuscito nemmeno lui ma almeno ha fatto sedere attorno a un tavolo le due delegazioni. Un piccolo risultato ma è l’unica base da cui partire per fermare la guerra.
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Draghi il 10 maggio alla Casa Bianca per un bilaterale con Biden

ROMA (ITALPRESS) – Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, martedì 10 maggio incontrerà alla Casa Bianca, a Washington, il presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden. “Sarà l’occasione per riaffermare la storica amicizia e il forte partenariato tra i due Paesi. Al centro dell’incontro il coordinamento con gli Alleati sulle misure a sostegno del popolo ucraino e di contrasto all’aggressione ingiustificata della Russia”, si legge in una nota di Palazzo Chigi.
“Saranno inoltre discusse le eccellenti relazioni bilaterali e riaffermata la solidità del legame transatlantico – prosegue la nota -. Sarà affrontata la cooperazione nella gestione delle sfide globali, dalla sicurezza energetica al contrasto ai cambiamenti climatici, dal rilancio dell’economia allo sviluppo della sicurezza transatlantica. I due Leader si confronteranno anche su questioni regionali e sui preparativi in vista dei vertici G7 e NATO di giugno”.

– foto agenziafotogramma.it –

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