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Biden alla convention Dem “Kamala Harris sarà una grande presidente”

CHICAGO (USA) (ITALPRESS) – Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, è salito commosso sul palco della Convention Dem, a Chicago, accolto dal coro “thank you Joe!” e da una lunga standing ovation.
“Siete pronti a eleggere Kamala Harris e Tim Walz?”, ha chiesto ai presenti entusiasti. “Scegliere Kamala come vice è stata la migliore decisione della mia carriera. E’ tosta, preparata ed ha integrità”, ha sottolineato.
Biden, che ha passato il testimone alla sua vicepresidente, Kamala Harris, ha ribadito la necessità di “salvare la democrazia” alle prossime elezioni di novembre.
Il Presidente Usa ha iniziato il suo discorso alla Convention democratica ricordando l’attacco del 6 gennaio 2021 al Campidoglio, pochi giorni prima del suo giuramento come presidente: “Sono qui davanti a voi in questa notte di agosto per dirvi che la democrazia ha prevalso. La democrazia ha funzionato. E ora la democrazia deve essere preservata”. Si tratta, ha aggiunto, di “una battaglia per l’anima stessa dell’America”. Poi, ha ricordato di essersi impegnato “a far andare avanti l’America, non a farla tornare indietro, a oppormi all’odio e alla violenza in tutte le sue forme, a essere una nazione in cui non solo viviamo ma prosperiamo nella diversità, senza demonizzare nessuno, senza lasciare indietro nessuno e diventando una nazione che professiamo di essere”.
Biden ha indicato Kamala Harris cone un “presidente che i nostri figli potranno ammirare. Sarà un presidente rispettato dai leader mondiali, perchè lo è già. Sarà un presidente di cui possiamo essere tutti orgogliosi e sarà un presidente storico che metterà il suo marchio sul futuro dell’America”. “Prometto che sarò il miglior volontario che la campagna di Harris e Walz abbia mai visto. Ho dato il mio meglio per l’America”, che “deve continuare a essere un luogo di possibilità, non solo per pochi, ma per tutti”, ha sottolineato.
– foto Ipa –
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Blinken “Netanyahu sostiene proposta Usa per tregua a Gaza”

ROMA (ITALPRESS) – Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha reso noto che il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, gli ha assicurato il sostegno ad una proposta degli Stati Uniti per raggiungere il cessate il fuoco a Gaza.
“Netanyahu mi ha confermato che Israele ha accettato il nuovo accordo sugli ostaggi presentato la scorsa settimana, ora tocca a Hamas fare lo stesso”, ha dichiarato Blinken nel corso di una conferenza stampa al termine degli incontri avuti in Israele. Quello “con Netanyahu è stato un incontro molto costruttivo”, ha aggiunto.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Inizia la Convention democratica di Chicago nel nome dell’unità traballante

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di Stefano Vaccara

CHICAGO (USA) (ITALPRESS) – Tutto pronto a Chicago, con palloncini già in aria e microfoni accesi per l’inaugurazione stasera della DNC, la Convention nazionale democratica. Meno di un mese fa, si preparava la scenografia con su i cartelli Biden-Harris e un velo di pessimismo alimentato dai sondaggi che bocciavano il presidente e premiavano lo sfidante repubblicano Donald Trump, uscito trionfante dalla Convention di Milwaukee. Sono bastate tre settimane per cambiare i numeri e l’atmosfera: Kamala Harris, grazie anche alla spinta venuta dalla scelta come vice nel ticket del “coach” (allenatore) Tim Walz, vola nei sondaggi. Così saliva lo spirito di chi gonfiava ieri sera i palloncini nell’Union Center di Chicago, mentre – secondo notizie diffuse da chi lavora nella campagna repubblicana – cadeva in picchiata l’entusiasmo del ticket Trump-Vance di poter vincere a valanga le elezioni del 5 novembre. Ormai neanche il ricordo della pallottola che ha sfiorato Trump nell’attentato della Pennsylvania sembra possa fermare la spinta dei democratici data dal cambio del “vecchio cavallo” Joe con la classe 1964 Kamala (anche il governatore del Minnesota Walz è del 1964, mentre Trump resta, dall’alto dei suoi 77 anni, il più anziano candidato alla Casa Bianca della storia ) Ma questa settimana a Chicago i democratici rischiano di sprecare la spinta ricevuta dalla rinuncia di Biden, se il partito non supererà il suo nuovo il test dell’unità “ritrovata” dalla scelta – che nelle procedure ha scontentato non pochi delegati – di Kamala Harris. I prossimi giorni dovrebbero indicare come la donna che per prima potrebbe sedersi dietro al desk dell’ufficio ovale intende definire la sua candidatura e contribuire a far restare il partito dell’asinello unito nonostante profonde divisioni, soprattutto su questioni quali la guerra a Gaza. Si prevedono a Chicago manifestazioni di protesta – oltre i poliziotti è stata schierata persino la guardia nazionale – e già un manifestante filo-palestinese è riuscito a salire domenica sera sul palco durante una festa di benvenuto per i delegati. La Convention potrebbe essere scossa dalle manifestazioni contro il forte sostegno dell’amministrazione Biden a Israele nella guerra a Gaza, una politica contrastata da un considerevole contingente di delegati democratici, soprattutto dall’altalenante Stato del Michigan. Le proteste di piazza a Chicago potrebbero riversarsi nella sala congressi, come avvenne già alla Convention del 1968, durante la guerra del Vietnam e con conseguenze disastrose per il risultato finale delle elezioni. Il discorso di accettazione della vicepresidente Harris avverrà ovviamente l’ultimo giorno della Convention, giovedì. Sarà, insieme ai suoi dibattiti con Trump, uno dei più importanti discorsi pubblici che avrà prima del 5 novembre. La sfida per lei sarà quella di riuscire a bilanciare la lealtà verso il presidente Biden che la scelse come vice quattro anni fa e riuscire allo stesso tempo a distinguersi in certe strategie dall’amministrazione e assumere il controllo del suo partito. Il suo discorso dovrà mostrare fino a che punto intende mostrare di possedere la propria identità politica e dimostrare come una presidenza Harris sarebbe ben diversa da una presidenza Biden. Dovrà cercare così di ridimensionare le critiche dei repubblicani che la indicano come co-responsabile del record dell’amministrazione degli ultimi tre anni. Stasera parleranno due “pezzi da novanta” del partito: il Presidente Joe Biden e la ex nominata Hillary Clinton. Nel 2016, Trump sconfisse l’ex first lady, senatrice e Segretario di Stato nel suo tentativo di diventare la prima donna eletta alla presidenza USA. Ora è la Harris che sta cercando di rompere quella “cupola di vetro”, e c’è attesa per ascoltare le parole di Clinton nel passarle il testimone. Il primo giorno parlerà quindi il presidente Biden, che avrebbe invece dovuto farlo giovedì al posto di Harris se non fosse stato costretto alla rinuncia della nomination. L’ultimo presidente in carica che decise di non cercare un secondo mandato, il democratico Lyndon B. Johnson, saltò la convention del 1968, anch’essa a Chicago, dove ci furono accese proteste e scontri. Al contrario, Biden parlerà stasera e l’attesa su quello che dirà e soprattutto sulle sue condizioni di salute è altissima. Biden elencherà i risultati del suo unico mandato e ovviamente sosterrà la candidatura di Harris. Si vedrà tra i delegati se qualcuno accennerà a proteste su come è avvenuta la sostituzione. Alla Convention nei prossimi giorni parleranno anche quattro importanti governatori – Josh Shapiro della Pennsylvania, Gretchen Whitmer del Michigan, Gavin Newsom della California e JB Pritzker, padrone di casa, dell’Illinois – che sono stati tutti potenziali futuri candidati democratici alla Casa Bianca al posto di Biden, ma poi sono stati superati nello “sprint” dalla vicepresidente Harris. Anche loro sono attesi ad un discorso che celebri l’unità, che almeno duri fino al 5 novembre 2024.
– foto xo9/Italpress –
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Cyber Security Italy Foundation, Proietti incontra console italiano a NY

ROMA (ITALPRESS) – Il Presidente della Cyber Security Italy Foundation – la prima fondazione no profit italiana sul mondo cibernetico -, Marco Gabriele Proietti, ha recentemente effettuato una visita negli Stati Uniti dove ha incontrato alcuni rappresentanti delle Istituzioni americane. La missione, che si inserisce in un più ampio processo di internazionalizzazione della Fondazione, ha avuto l’obiettivo di consolidare le relazioni bilaterali tra Italia e Stati Uniti.
Il Presidente della Cyber Security Italy Foundation, infatti, è stato ricevuto dal Console Generale d’Italia a New York, il Ministro Plenipotenziario Fabrizio Di Michele, e dal Console Cesare Bieller presso il Consolato Generale d’Italia nella Grande Mela. A Washington, Proietti ha poi incontrato Filippo Cagnoni, specialista cyber presso l’ufficio dell’esperto per la sicurezza della Direzione Centrale Polizia criminale – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia. I due incontri hanno rappresentato l’occasione per presentare la Fondazione e illustrare progetti futuri in collaborazione per la divulgazione della cultura cibernetica e della sicurezza informatica
“La visita negli Stati Uniti – spiega Proietti – rappresenta un passo fondamentale per la Cyber Security Italy Foundation. Ringrazio tutti gli illustri interlocutori per l’interesse e la proattività dimostrata. Abbiamo avuto l’opportunità di raccontare le nostre attività e le nostre iniziative, con un focus su quelle dedicate alla formazione in materia di cyber sicurezza. Vogliamo essere un punto di riferimento. La nostra Fondazione è fortemente impegnata nel promuovere la diffusione della cultura della sicurezza digitale attraverso programmi formativi mirati, che coinvolgano tanto i professionisti del settore quanto le nuove generazioni di studenti. Solo attraverso un’educazione adeguata possiamo rendere la società più consapevole e preparata ad affrontare le sfide del futuro. La sicurezza digitale è una priorità globale”.

– Foto ufficio stampa Cyber Security Italy Foundation –

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Zelensky “Rafforziamo le nostre posizioni nel Kursk”

KIEV (UCRAINA) (ITALPRESS) – “Il generale Syrskyi ha riferito il
rafforzamento delle posizioni delle nostre forze in Kurshchyna e
l’espansione del territorio controllato e stabilizzato”. Lo
scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in
merito all’invasione della regione russa di Kursk.
“Grazie a tutti i soldati e comandanti che catturano prigionieri
militari russi e avvicinano il rilascio dei nostri soldati e
civili detenuti dalla Russia”, prosegue Zelensky, che in merito
alla difesa dall’invasione russa in Ucraina spiega: “Decine di
assalti russi alle nostre posizioni ogni giorno. Ma i nostri
soldati e le nostre unità stanno facendo di tutto per distruggere
l’occupante e respingere gli assalti. La situazione è sotto
controllo”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Mosca “Ponte nel Kursk distrutto con missili Usa”

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ROMA (ITALPRESS) – “Per la prima volta la regione di Kursk è stata colpita da razzi di fabbricazione occidentale, probabilmente Himars americani. Come risultato dell’attacco, il ponte sul fiume Seym, nel distretto di Glushkovsky, è stato completamente distrutto e i volontari che assistevano la popolazione civile evacuata sono stati uccisi”. Lo ha scritto su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.
-foto Agenzia Fotogramma-
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Medio Oriente, Tajani “Sosteniamo gli sforzi per una tregua”

ROMA (ITALPRESS) – “Insieme ai colleghi di Regno Unito, Germania e Francia sostengo gli sforzi di mediazione in corso di USA, Egitto e Qatar per accordo sul cessate il fuoco e su rilascio ostaggi. Non possiamo perdere tempo: lavoriamo insieme a tutti i paesi della regione per dare al M.O. prospettive di stabilità e pace”. Così su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
“Regno Unito, Francia, Germania e Italia, sostengono fortemente gli sforzi di mediazione in corso da parte di Stati Uniti, Egitto e Qatar per concludere l’accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi e incoraggiati dall’approccio costruttivo adottato finora”, si legge nella dichiarazione dei ministri degli Esteri dei quattro Paesi, che prosegue: “Accogliamo con favore il fatto che il lavoro tecnico continuerà nei prossimi giorni, anche sulle disposizioni umanitarie e sugli accordi specifici relativi agli ostaggi e ai detenuti, e che gli alti funzionari si riuniranno nuovamente prima della fine della prossima settimana con l’obiettivo di concludere l’accordo. Esortiamo tutte le parti a continuare a impegnarsi in modo positivo e flessibile in questo processo. Sottolineiamo l’importanza di evitare qualsiasi escalation nella regione che possa minare le prospettive di pace. La posta in gioco è troppo alta”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Gaza, almeno 11 morti in un raid israeliano

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ROMA (ITALPRESS) – “Almeno 11 civili palestinesi sono stati uccisi e molti altri sono rimasti feriti negli attacchi aerei israeliani che hanno preso di mira varie zone della Striscia di Gaza”. Lo riferisce l’agenzia palestinese Wafa.
Nella città di Al-Zawaida, situata nella parte centrale di Gaza, “dieci persone hanno perso la vita e altre sono rimaste ferite quando i caccia israeliani hanno bombardato le tende che ospitavano gli sfollati.
Nel quartiere Sheikh Radwan di Gaza City, una persona è stata uccisa e altre sono rimaste ferite quando un attacco aereo israeliano ha colpito un edificio residenziale.Un bambino è stato inoltre ferito da colpi di arma da fuoco sparati contro le tende degli sfollati vicino alla città di Hamad, a nord-ovest di Khan Younis”.
-foto Agenzia Fotogramma-
(ITALPRESS).