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Coronavirus, Regno Unito approva vaccino Astrazeneca/Oxford

ROMA (ITALPRESS / Alliance News) – Il vaccino Covid-19 di AstraZeneca/Oxford è stato approvato per la fornitura di emergenza nel Regno Unito, con le prime dosi verranno rilasciate in giornata rilasciate in modo per l’avvio delle vaccinazioni all’inizio del nuovo anno. L’Agenzia britannica per la regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari (MHRA) ha fornito l’autorizzazione per la fornitura del vaccino, “per l’immunizzazione attiva di individui di età pari o superiore a 18 anni”, si legge in una nota. L’autorizzazione raccomanda due dosi somministrate con un intervallo compreso tra quattro e 12 settimane. “Questo regime si è dimostrato sicuro ed efficace negli studi clinici nel prevenire il Covid-19 sintomatico, senza casi gravi e senza ricoveri oltre 14 giorni dopo la seconda dose”, afferma la società britannica.
AstraZeneca sta collaborando con la Public Health England e il National Health Service England per supportare la distribuzione e il lancio del vaccino nel Regno Unito, “in linea con le raccomandazioni del MHRA e del Comitato congiunto del Regno Unito per la vaccinazione e il dosaggio dell’immunizzazione”.
Il gruppo mira a fornire “milioni di dosi nel primo trimestre”, come parte di un accordo con il governo per 100 milioni di dosi in totale. L’Ad di AstraZeneca Pascal Soriot ha dichiarato: “Oggi è un giorno importante per milioni di persone nel Regno Unito che avranno accesso a questo nuovo vaccino. Si è dimostrato efficace, ben tollerato, semplice da somministrare ed è fornito da AstraZeneca senza scopo di lucro. Vorremmo ringraziare i nostri numerosi colleghi di AstraZeneca, l’Università di Oxford, il governo del Regno Unito e le decine di migliaia di partecipanti alla sperimentazione clinica”.
(ITALPRESS).

Violento terremoto in Croazia. La terra trema anche a Verona

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Scossa di terremoto di magnitudo 6,4 in Croazia, a 76 km a sud-est della capitale Zagabria.

Il sisma è stato avvertito anche in alcune regioni italiane del Nord Est, come Friuli Venezia Giulia, Veneto es Emilia Romagna.

La città di Petrinja, epicentro del sisma, ha subito gravi danni. Finora sono sei le vittime accertate.

Per Darinko Dumbovic, sindaco di Petrinja, “metà della città è andata distrutta. È terribile. È un disastro”.

Sul posto si è recato il premier croato Andrej Plenkovic, che proprio in mattinata aveva visitato la località di Sisak, colpita da una scossa di terremoto di minore entità.
Il premier ha mobilitato l’esercito, inviando nella città colpita un primo contingente di 300 militari.

La forte scossa si è sentita distintamente anche nella capitale Zagabria, dove nel giro di pochi secondi l’intera città è caduta in un completo blackout.

Le persone hanno abbandonato le abitazioni e si sono radunate in piazza o nei parchi cittadini per paura di nuove scosse.

Chiusa la centrale nucleare di Krsko, in Slovenia, a due passi dal confine con la Croazia. La chiusura temporanea è una procedura standard da seguire in caso di forte sisma.

La terra ha tremato anche in Veneto. Tre scosse di terremoto sono state registrate dai sismografi dell’Istituto di geofisica e vulcanologia in provincia di Verona, con epicentro nella zona di Salizzole. La più forte è stata di magnitudo 4.4. Gli altri due terremoti sono stati invece di magnitudo 3.4 e 2.8.

(ITALPRESS).

Chico Forti tornerà in Italia

ROMA (ITALPRESS) – “Ho una bellissima notizia da darvi: Chico Forti tornerà in Italia. L’ho appena comunicato alla famiglia e ho informato il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio. Il Governatore della Florida ha infatti accolto l’istanza di Chico di avvalersi dei benefici previsti dalla Convenzione di Strasburgo e di essere trasferito in Italia”. Lo annuncia su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

“Si tratta di un risultato estremamente importante, che premia un lungo e paziente lavoro politico e diplomatico. Non ci siamo mai dimenticati di Chico Forti, che potrà finalmente fare ritorno nel suo Paese vicino ai suoi cari – aggiunge il ministro Di Maio -. Sono personalmente grato al Governatore DeSantis e all’Amministrazione Federale degli Stati Uniti. Un ringraziamento speciale al Segretario di Stato Mike Pompeo, con il quale ho seguito personalmente la vicenda e con il quale ho parlato ancora nel fine settimana, per l’amicizia e la collaborazione che ha offerto per giungere a questo esito così importante. Il Governo seguirà ora i prossimi passi per accelerare il più possibile l’arrivo di Chico. Erano vent’anni che aspettava questo momento e siamo felici per lui, per i suoi cari, per la sua famiglia, per tutta la città di Trento. E’ un momento commovente anche per noi”.

Forti, 61 anni, ex produttore televisivo ed ex velista, nel 2000 è stato condannato per omicidio negli Stati Uniti ma si è sempre dichiarato vittima di un errore giudiziario.
(ITALPRESS).

Covid, il dramma degli italiani a Londra. “Soli e senza informazioni”

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Sono almeno un migliaio gli italiani bloccati a Londra dopo la decisione del governo di interrompere i collegamenti aerei con il Regno Unito.
Un piccolo esercito di “espatriati” che avrebbe voluto passare le vacanze con i propri cari in Italia e che invece dovrà probabilmente rassegnarsi a un Natale lontano da casa. E se per molti non sarà un problema rinunciare al ritorno a casa, per qualcuno è diventato un vero calvario, dovendosela addirittura vedere con la mancanza di un alloggio.
Nel frattempo cresce la rabbia. Ed è nato anche un gruppo su Facebook che ha lo scopo di consentire agli italiani che si trovano in questa situazione di condividere esperienze, consigli e rimanere aggiornati su eventuali sviluppi.

Italpress ha raggiunto telefonicamente Camilla Alcini, studentessa al secondo anno di università e aspirante giornalista, che in questi ultimi giorni si è fatta promotrice della protesta e ha testimoniato con alcuni video il malumore dei tanti nostri connazionali bloccati nella capitale inglese.

“Il vero problema in questo momento è la mancanza di informazioni – spiega Camilla -. Abbiamo cercato di avere un dialogo direttamente con il governo, con l’ambasciata e con il consolato per capire se c’era un modo di rientrare ma addirittura hanno smesso di risponderci e quando lo hanno fatto non erano in grado di darci risposte. Più o meno tutti abbiamo già acquistato un biglietto aereo per l’Italia e, mentre per gran parte di noi l’unico problema sarà quello di non poter tornare a casa, c’è anche chi è da due giorni bloccato all’aeroporto di Heatrow con l’intera famiglia perché non ha più nemmeno un alloggio a Londra”.

“Come prima cosa chiediamo un vero supporto e delle indicazioni da parte delle autorità italiane per capire se sarà possibile trovare una soluzione – conclude la studentessa -, inoltre è fondamentale dare soluzioni concrete e immediate a quanti in questo momento non hanno un alloggio a Londra e infine, secondo me occorre anche un supporto psicologico. Personalmente spero ancora di poter tornare presto in Italia, anche se mi sto rassegnando, mi ritengo comunque fortunata rispetto alle disavventure che stanno capitando ad altri”.

Nel frattempo però qualcosa inizia a muoversi. “Ci stiamo organizzando – ha detto il ministro Boccia alla trasmissione Tagadà su La7 -. I residenti in Italia devono poter tornare, ma in sicurezza e si sta cercando di capire come fare. È una questione di ore”.
Il governo, da quanto si apprende, dovrebbe consentire il ritorno in Italia dalla Gran Bretagna solo per i cittadini residenti in Italia o coloro che sono in condizioni di criticità e urgenza.
(ITALPRESS).

 

Johnson conferma “Londra torna in lockdown”

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“Non possiamo festeggiare il Natale come lo avevamo programmato”. A dirlo il premier inglese Boris Johnson, annunciando la nuova stretta per Londra e altri parti del Paese a partire da domani mattina, di fatto in lockdown.
“Saranno restrizioni simili a quelle adottate a novembre”, ha sottolineato Johnson spiegando che bisognerà restare a casa, con limitate eccezioni. Chiusi i negozi non essenziali e le palestre indoor. Inoltre, bisognerà lavorare da casa quando possibile, e non si potra’ entrare o uscire dalle aree ‘rosse’. La restrizioni avranno una durata di due settimane e saranno riviste il 30 dicembre.
Quanto alla nuova variante del Covid che circola nel sud dell’Inghilterra, Johnson ha ribadito che non ci sono prove che questa causi “una malattia più severa o una maggiore mortalita’”.
(ITALPRESS).

Missione EUTM-S, Italia protagonista per rinascita Somalia

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MOGADISCIO (SOMALIA) (ITALPRESS) – Circa 110 militari italiani trascorreranno il Natale 2020 a Mogadiscio “con il tricolore sempre nel cuore”. Sono infatti impegnati nella missione EUTM-S (Europea Union Training Mission – Somalia), giunta al sesto mandato e con guida italiana dal 2014. Un’attività che riveste una importanza strategica perchè ha come scopo principale quello di poter garantire alla popolazione locale la possibilità di vivere in un contesto di sicurezza, creando al contempo i presupposti per una graduale rinascita del Paese del Corno d’Africa. In questa intervista all’Italpress, il Tenente Colonnello Saverio Cucinotta, addetto stampa della missione, spiega la natura e il ruolo strategico del nostro Paese, impegnato nel dare un contributo alla rinascita del paese Somalia, addestrando le nuove Forze Armate per migliorare le condizioni di sicurezza ma anche migliorando le condizioni di vita a favore della popolazione locale, grazie ai numerosi interventi di ristrutturazione di ospedali, scuole, università, viabilità cittadina, attività di consegne di aiuti umanitari ed organizzazione di corsi che favoriscano l’inserimento nel mondo del lavoro.
“La Missione EUTM-S contribuisce sostanzialmente allo sviluppo delle capacità di controllo del territorio da parte delle Forze di Sicurezza Somale mediante le attività di Advising, Mentoring e Training. Questo avviene principalmente attraverso la consulenza militare a favore del Ministero della Difesa e dello Stato Maggiore e all’addestramento dell’Esercito Nazionale Somalo (SNA) presso i principali Training Center dislocati sul territorio e le sedi istituzionali somale. A tale scopo sono stati pianificati e concretizzati vari corsi specifici, nella modalità ‘face to face’ che viene portata avanti nel rispetto delle attuali misure cautelative dettate dalla nota emergenza sanitaria, che sono stati appositamente pensati per venire incontro alle specifiche esigenze della Forza Armata Somala: a partire dai corsi ‘Company and Platoon Leader’ riservati agli Ufficiali e Sottufficiali che dovranno esercitare importanti funzioni di comando e controllo, per arrivare ai corsi di ‘C-IED (Counter Improvised Explosive Devices) Awareness’ diretti a tutti i militari che si troveranno ad operare in ambienti caratterizzati dalla presenza degli ordigni esplosivi improvvisati, che rappresentano una delle minacce più letali ampiamente utilizzate da parte delle milizie attualmente presenti nella regione. Ma si parla anche di corsi ‘INFO Ops’ per la trattazione delle informazioni e corsi di organizzazione e gestione di una Sala Operativa, la maggior parte dei quali vengono svolti presso il GDTC, ‘General Dhagabadan Training Center’ di Mogadiscio. Particolare importanza riveste poi l’attività di ‘train the trainer’ grazie alla quale sarà possibile garantire all’Esercito somalo la capacità di concepire e realizzare ‘in proprio’ le attività addestrative di cui abbisogna”.
L’Italia è schierata in questo momento a Mogadiscio con 110 militari, ma ci sono altri Paesi europei che fanno parte del contingente generale e che supportano l’operazione.
“L’Italia crede molto in questa missione, tanto che, oltre a detenerne il comando ininterrottamente dal 2014, contribuisce con più della metà del personale impegnato nell’ambito dell’Unione Europea, garantendo particolari posizioni chiave quale quella, appunto, del Force Commander, che dallo scorso 9 agosto è il Generale di Brigata Fabiano Zinzone, e del responsabile delle attività di ‘advising’, posizione attualmente ricoperta dal Colonnello Fabio Asso. Non dobbiamo comunque dimenticare l’apporto di fondamentale importanza garantito anche da altre nazioni quali Spagna, Portogallo, Finlandia, Svezia, Romania e Serbia. Personale altamente specializzato che garantisce un fondamentale apporto alla missione dell’Unione Europea”.

Il Tenente Colonnello Cucinotta spiega quale è nel dettaglio il compito dei nostri militari impegnati in questa missione.
“Principalmente siamo impegnati nelle diverse fasi di addestramento delle Forze Armate Somale, nel rispetto di quello che è il mandato della Missione EUTM-S, mentre per quanto riguarda le attività di cooperazione civile e militare, gli specialisti del Multinational CIMIC Group, che provengono dalla base partner NATO di Motta di Livenza (Treviso), stanno sviluppando un’intensa ed importantissima attività di networking con le Autorità civili, effettuando nel contempo progetti a impatto immediato (quick impact project) in un ambiente spesso non permissivo e caratterizzato da un significativo livello di minaccia, contribuendo così in maniera decisiva ad aumentare il consenso della popolazione verso il soldato italiano e verso la missione EUTM-S. Il tipo di lavoro effettuato sempre in modalità ‘face to face’ dai militari specializzati del CIMIC team di EUTM-S, rappresenta uno strumento di fondamentale importanza non solo a supporto delle Forze Armate locali ma anche e soprattutto del tessuto sociale dove interviene con numerosi programmi a supporto dell’istruzione, della salute e delle minoranze vulnerabili. Molteplici sono infatti gli interventi a supporto delle donne e del loro ruolo nella realtà locale, come il recente progetto volto all’apprendimento delle caratteristiche di preparazione e conservazione dei prodotti ittici a favore di alcune donne attualmente impiegate presso il locale mercato del pesce. Attività fortemente voluta dall’Amministrazione Regionale del Benadir”.
Non mancano le difficoltà nel portare avanti questo tipo di missioni, dovute anche alla presenza di gruppi terroristici, anche se la popolazione non si mostra per nulla ostile rispetto a queste operazioni.
“Ci troviamo ad operare in un contesto caratterizzato da un elevato rischio dovuto non solo alla particolare insatabilità di un Paese devastato da decenni di conflitti e disordini interni, ma anche e soprattutto alla presenza di Al-Shabaab, noto gruppo terroristico jihadista sunnita di matrice islamista attivo sul territorio dal 2006. Questo comporta l’adozione delle massime misure di sicurezza in tutte le attività che vengono portate avanti dal personale di EUTM-S, accorgimenti che garantiscono una adeguata cornice di sicurezza all’interno della quale poter svolgere tutte le attività a favore della SNA (Somali National Army) e della popolazione locale. La popolazione somala, afflitta da decenni di povertà, marginalizzazione, violenze armate, instabilità politica, insicurezza, calamità e carenza di sviluppo, ha maturato una certa resilienza a tutto ciò che oltrepassa il confine della mera sopravvivenza. Solo negli ultimi anni, nelle aree liberate dalle forze governative e di AMISOM, dove insiste il lavoro del Contingente europeo di EUTM-S, sta iniziando lentamente a rifiorire l’interesse per una vita ‘normale’. Ma bisogna pur sempre tenere in considerazione come il numero di persone che qui necessita di assistenza umanitaria superi i 5 milioni e pertanto è davvero difficile ancor oggi parlare di ‘normalità’ in uno dei Paesi più poveri al mondo.
In tutto ciò possiamo certamente dire che in molteplici occasioni le Autorità locali e gran parte dei cittadini che sono stati direttamente coinvolti nelle attività portate avanti dal CIMIC Team di EUTM (distribuzione di 10 tonnellate aiuti alimentari solo nelle ultime settimane, ristrutturazione di ospedali ed aule universitarie, donazione di mezzi e attrezzature a favore dei Vigili del Fuoco di Mogadiscio, interventi di miglioramento presso il locale carcere femminile, vaccinazione di circa 300.000 capi di bestiame per la riduzione delle malattie zootecniche e del livello di mortalità del bestiame, solo per citare i più recenti) hanno dimostrato grandissimo apprezzamento e gratitudine nei confronti degli ‘amici italiani”.
Intanto, si avvicina il Natale e i nostri militari si troveranno lontani dalle loro famiglie……
“In quanto militari sappiamo bene che a volte può capitare di dover trascorrere lunghi periodi di tempo lontano dalle proprie famiglie, dai propri affetti, perchè il dovere ci chiama e dobbiamo essere sempre pronti ad intervenire a supporto della sicurezza e nell’ambito di situazioni emergenziali non solo nel nostro amato Paese (più di 7.800 unità impegnate in operazioni nazionali) ma anche nelle missioni internazionali nelle quali attualmente siamo impegnati con circa 7.500 unità. Questo significa anche ritrovarsi a trascorrere festività come quelle natalizia che, per tradizione, riuniscono le famiglie, insieme ai propri colleghi, veri e propri compagni di viaggio con i quali siamo abituati a condividere i momenti più difficili, più impegnativi. Momenti resi un pò tristi dalla lontananza delle persone che amiamo, ma sempre consapevoli dell’importanza di quello che stiamo facendo e di come lo stiamo facendo”.

(ITALPRESS).

Macron positivo al Covid, autoisolamento per 7 giorni

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Il presidente francese Emmanuel Macron e’ risultato positivo al Sars-Cov-2. Lo ha confermato in una nota l’Eliseo. Si è sottoposto al test “al manifestarsi dei primi sintomi” e che ora si mettera’ in autoisolamento per sette giorni “ma continuerà a lavorare e assicurare le sue attivita’ a distanza”.
(ITALPRESS).

Stati Uniti, il collegio elettorale conferma la vittoria di Biden

WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Joe Biden è stato eletto ufficialmente 46esimo presidente degli Stati Uniti. Il collegio elettorale ha infatti confermato la sua vittoria alle urne, tributandogli 306 voti, contro i 232 del presidente uscente Donald Trump. Il quorum per essere eletto presidente è di 270 grandi elettori. Con Biden è stata eletta vicepresidente Kamala Harris.
“I membri del Collegio elettorale hanno espresso i loro voti per presidente e vicepresidente – ha commentato il presidente eletto -. E ancora una volta hanno prevalso lo Stato di diritto, la nostra Costituzione e la volontà popolare. La nostra democrazia – spinta, messa alla prova e minacciata – si è dimostrata resiliente, vera e forte”.
(ITALPRESS).