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Esteri

Scossa di terremoto di magnitudo 6.4 al largo di Sakhalin in Russia

ROMA (ITALPRESS) – Un terremoto di magnitudo 6.4 è avvenuto nella zona dell’isola di Sakhalin nel mare della Russia a una profondità di 404 km. Il terremoto è stato localizzato dalla Sala Sismica dell’INGV a Roma.

foto: Agenzia Fotogramma

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Brasile, aereo di linea precipita vicino San Paolo. Lula “Non ci sono sopravvissuti”

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SAN PAOLO (ITALPRESS) – Un aereo passeggeri è precipitato nella città di Vinhedo (San Paolo), secondo quanto riferito dai media locali. Il velivolo, un Atr 72 della Voepass Linhas Aéreas, trasportava 62 persone, di cui 58 passeggeri e quattro membri dell’equipaggio. Il volo era partito da Cascavel (nello Stato di Paraná) ed era diretto a Guarulhos (San Paolo).”Non c’è ancora alcuna conferma su come sia avvenuto l’incidente o sulla situazione attuale delle persone a bordo”, si legge in una nota di Voepass. “Ho una notizia molto brutta da riferire” ha detto il presidente brasiliano Lula in un video condiviso su X. “E’ appena precipitato un aereo a Vinhedo e sembra che nessuno sia sopravvissuto”.
-foto screenshot profili social Voepass Linhas Aéreas –
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Medio Oriente, Tajani “Sosteniamo iniziativa USA, Egitto e Qatar”

ROMA (ITALPRESS) – “Non c’è tempo da perdere. Sosteniamo con forza l’iniziativa del Presidente USA con i leader di Egitto e Qatar per arrivare rapidamente ad un cessate il fuoco a #Gaza ed alla liberazione degli ostaggi. E’ cruciale restituire una prospettiva politica di pace e stabilità in M.O”. Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

foto: Agenzia Italpress

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Kiev in contropiede assedia le centrali atomiche russe di Kurks

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di Gianfranco D’Anna
ROMA (ITALPRESS) – L’esercito ucraino sta manovrando oltre i confini russi per assediare la centrale atomica con quattro reattori situata sulla riva del fiume Seym presso la cittadina Kurcatov, a circa 40 chilometri a ovest di Kurks. E’ una delle tre centrali nucleari più grandi della Russia ed una delle maggiori produttrici di elettricità del paese. Nella stessa zona, leggermente a nord, é in costruzione una seconda centrale con altri 4 reattori atomici. Al Cremlino appena l’hanno informato Vladimir Putin é andato in escandescenza, accusando generali e intelligence di inefficienza. Con la copertura degli F-16, l’utilizzo di mezzi corazzati e missili americani e inglesi, il supporto degli specialisti di guerra elettronica e dell’intelligence occidentale, in particolare britannica, l’avanzata delle forze di Kiev ha assunto la consistenza di un’offensiva su larga scala. Un’offensiva che sta sorprendendo gli esperti militari e offrendo spunti storici della serie: Kurks come Cartagine? Il contropiede offensivo a sorpresa dell’esercito ucraino oltre i confini della Russia sembra, sul filo delle differenze aristoteliche di unità di tempo, luogo e azione, la replica della mossa strategica di Publio Cornelio Scipione, detto l’Africano, di spostare l’estenuante guerra di Roma contro i cartaginesi di Annibale e Asdrubale dall’Italia e dalla Spagna all’Africa, assediando Cartagine. Sono passati circa duemila e 500 anni, ma tutti i grandi strateghi dell’arte della guerra, dal cinese Sun Tzu al prussiano von Clausewitz riconoscono che la mossa del console romano fu decisiva per sconfiggere Annibale, uno dei più abili e astuti condottieri dell’antichità. Congegnata essenzialmente per interrompere l’ossessiva avanzata russa in corso da tre mesi nel Donbass e portare la guerra in casa ai russi, l’offensiva oltre confine sembra ora delineare una manovra di accerchiamento da parte delle forze di Kiev, attraverso la regione di Kursk delle retrovie dell’armata russa che da Belgorod e Valujki attaccano nella regione di Izjum e Luhans’k con l’obiettivo di conquistare la città di Pokrovsk. Nonostante le migliaia di morti lasciati sul terreno la tattica moscovita stava avendo il sopravvento, con ondate incessanti di soldati, lanciati contro le difese ucraine, sopraffatte grazie al peso dei numeri.
Per Kiev é un momento cruciale in cui decidere tra il difficile e l’estremamente difficile. Utilizzando blindati americani Stryker e Bradley e tutto il più avanzato background missilistico e militare occidentale, l’offensiva nella regione di Kursk é penetrata come una lama nel burro nelle retrovie della frontiera, superando almeno due linee difensive russe fino a Sudzha snodo energetico del gas dotto che monitora le ridotte forniture russe a paesi come Austria e Ungheria. Kiev sta consentendo al gas di continuare a fluire normalmente come previsto dai contratti che scadono alla fine del 2024. La notizia dello sfondamento del confine a Sudzha in direzione di Kurks, ed il possibile contrapasso delle due centrali atomiche della zona con il mega impianto nucleare di Zaporizhzhia, ha fatto riprecipitare il Kremlino nel panico del giugno dell’anno scorso, in occasione della marcia su Mosca dei mercenari della brigata Wagner di Yevgeny Prigozhin. Putin convoca vertici su vertici, ma ha oltre a constatate l’ennesimo clamoroso flop dei propri servizi d’intelligence, ha dovuto accettare per buone le rassicurazioni del capo di stato maggiore Gerasimov che sostiene che l’avanzata ucraina sta per essere circoscritta. Che é comunque l’implicita ammissione che la Russia non é in grado di fare la guerra e contemporaneamente controllare i confini. Il quotidiano britannico The Guardian riporta l’opinione di Jade McGlynn, esperta di Ucraina e ricercatrice presso il King’s College di Londra, secondo la quale : “Più che come strategia militare, dal punto di vista politico l’attacco ucraino ha avuto molto successo. Ciò suggerisce ancora una volta che le linee rosse di Putin sono solo parole e che la Russia non é così forte come alcuni affermano”. I rivelamenti satellitari confermano che l’obiettivo principale dell’offensiva di Kiev di spingere la Russia a ridislocare nell’area truppe attualmente impiegate in Ucraina orientale, sta per essere raggiunto perché varie unità posizionate vicino alla città di Siversk, nell’oblast di Donetsk, si stanno spostando verso nord per rinforzare le posizioni investite dagli attacchi ucraini. Più ottimistiche, ma di parte, le conclusioni del capo dell’intelligence ucraina Kyrylo Budanov, secondo cui la spinta diversiva nella regione di Kursk accelererà l’esaurimento delle capacità logistiche da parte delle forze di Mosca. Cartagine o meno, in ogni caso la profonda ferita nel fianco rappresentata dal contropiede ucraino, ben oltre l’evidente figuraccia internazionale, potrebbe trasformarsi per Putin in uno scacco matto.

– foto Agenzia Fotogramma –
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Biden “Se Trump perde, il passaggio di poteri potrebbe non essere pacifico”

NEW YORK (ITALPRESS) – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden non è “affatto sicuro” che ci sarà un trasferimento pacifico di potere a Kamala Harris se Donald Trump dovesse perdere le elezioni di novembre. In un’intervista alla Cbs, di cui è stato diffuso un estratto, il presidente Usa afferma: “Lui dice sul serio tutte quelle cose tipo ‘se perdiamo ci sarà un bagno di sangue'”.
-foto Agenzia Fotogramma-
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Usa al lavoro per de-escalation, Blinken “La tregua dipende da Sinwar”

ROMA (ITALPRESS) – Sono in corso intensi sforzi diplomatici degli Stati Uniti per moderare la prevista rappresaglia dell’Iran per l’assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh, che Teheran attribuisce a Israele. La speranza è che questi sforzi possano funzionare, hanno spiegato al Washington Post alcuni funzionari della Casa Bianca. L’Iran ha minacciato di “punire” Israele per l’omicidio, avvertendo che la sua risposta sarà più dura dell’attacco del 13-14 aprile, mentre il gruppo Hezbollah con sede in Libano ha minacciato una risposta all’uccisione da parte di Israele del comandante in capo Fuad Shukr a Beirut, sollevando timori di una guerra regionale. Ma l’Iran potrebbe ancora riconsiderare i suoi piani dopo che gli Stati Uniti hanno inviato le loro forze nella regione e hanno trasmesso messaggi all’Iran avvertendo di gravi conseguenze per il nuovo governo del presidente Masoud Pezeshkian, riporta il Washington Post.
“L’Iran capisce chiaramente che gli Stati Uniti sono irremovibili nella difesa dei nostri interessi, dei nostri partner e del nostro popolo. Abbiamo spostato una quantità significativa di risorse militari nella regione per sottolineare questo principio”, ha dichiarato al Post un alto funzionario dell’amministrazione Biden.
Intanto il Segretario di Stato Usa, Antony Blinken, afferma che Yahya Sinwar, nominato nuovo leader dell’ala politica di Hamas, ha il potere di garantire che venga raggiunto un accordo di cessate il fuoco che ponga fine alla guerra a Gaza e liberi gli ostaggi. Blinken nota che Sinwar “è stato e rimane il principale decisore quando si tratta di concludere il cessate il fuoco”. L’annuncio di Hamas della sua promozione di Sinwar “sottolinea solo il fatto che spetta davvero a lui decidere se andare avanti con un cessate il fuoco che palesemente aiuterà così tanti palestinesi in disperato bisogno, donne, bambini, uomini che sono presi nel fuoco incrociato”, afferma Blinken.
“Dipende davvero da lui”. Blinken afferma che i colloqui sull’attuazione dell’accordo dopo mesi di scrupolose negoziazioni sono continuati nonostante l’assassinio di Ismail Haniyeh, di cui ora Sinwar prenderà il posto. “Crediamo non ci sia motivo per cui questo non debba essere concluso e concluso in fretta”, dice. “Questo è davvero il momento per tutte le parti coinvolte di chiudere, senza ritardi, senza scuse, senza motivo per cui non possiamo fare qualcosa concentrandoci sul raggiungimento del sì”.

– foto: Agenzia Fotogramma –
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Kamala Harris ha scelto Tim Walz come vice

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WASHINGTON (ITALPRESS) – La vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris,ha scelto l’attuale governatore del Minnesota, Tim Walz, come suo vice per la corsa alla Casa Bianca. Lo ha annunciato Harris su X: “Come governatore, allenatore, insegnante e veterano ha dato il massimo per famiglie lavoratrici come la sua. È fantastico averlo nella squadra. Ora mettiamoci al lavoro”. “Unirsi a Kamala Harris” nella corsa per la Casa Bianca è “l’onore di una vita”, scrive Walz in un post. “La vice presidente Harris – aggiunge- ci sta mostrando ciò che è possibile fare con la politica. Mi ricorda un po’ il primo giorno di scuola. Quindi, diamoci da fare, gente! Unitevi a noi”.
-foto Ipa Agency –
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Tajani “La chiave di tutto è a Gaza, serve accordo per cessate il fuoco”

ROMA (ITALPRESS) – “La chiave di tutto è a Gaza: stiamo insistendo perchè si possa concludere finalmente questo accordo che porti alla fine dei combattimenti”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a “Radio anch’io” su Rai Radio 1. “C’è un’intensa attività diplomatica: ieri sera ho parlato anche con il ministro degli Esteri dell’Iraq che ha relazioni con l’Iran, affinchè ci sia una azione da parte iraniana che non produca una escalation – ha spiegato -. Stiamo lavorando su tutto lo scacchiere per cercare di attenuare la tensione”.
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