“Ci sono prove enormi a sostegno della teoria secondo cui il coronavirus abbiamo avuto origine in un laboratorio di virologia di Wuhan, non in un vicino mercato di animali selvatici”. A dirlo, durante un’intervista alla Abc, il segretario di Stato americano Mike Pompeo. Sempre nel corso dell’intervista Pompeo ha accusato la Cina di avere “fatto tutto il possibile per assicurarsi che il mondo non fosse informato in modo tempestivo. È stato – ha commentato – un classico sforzo di disinformazione comunista e di questo saranno ritenuti responsabili”.
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Pompeo “Il virus arriva dal laboratorio Wuhan, ci sono prove”
Coronavirus, Ue lancia patto per il vaccino
World against Covid-19, il mondo contro il Covid-19. Su iniziativa della Commissione europea, i capi di stato e di governo di Italia, Francia, Germania e Norvegia, insieme al presidente del Consiglio europeo, hanno annunciato un piano di cooperazione globale per la ricerca di un vaccino contro il Covid-19.
L’iniziativa, definita in un lettera pubblicata da La Stampa, culminerà lunedì prossimo in una conferenza di donatori con cui si punta a mettere insieme almeno 7,5 miliardi di euro.
Il testo è firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dal presidente della repubblica francese Emmanuel Macron, dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel, dal primo ministro norvegese Erna Solberg, dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.
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25 aprile, l’ambasciata della Tunisia illuminata col tricolore
L’Ambasciata della Tunisia a Roma ha illuminato la sua sede di via Asmara con i colori della bandiera italiana, nella serata del 25 aprile, in occasione della celebrazione del giorno della Liberazione in Italia. Questa iniziativa, promossa dalle Ambasciate arabe in Italia, si inserisce a testimonianza della solidarietà araba al popolo italiano nella sua lotta contro la pandemia da Coronavirus.
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Coronavirus, Sassoli “Ue corre, sovranisti parlano a vanvera”
“Il summit europeo è stato importante perché ha segnato la fine della stagione del rigore e di quell’Europa che imponeva e non ascoltava”. Così, in un’intervista a La Repubblica, il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, che definisce “irresponsabili” i nazionalisti come Salvini e Meloni che “parlano a vanvera”, diffondendo propaganda antieuropea in un frangente nel quale “i cittadini necessitano di sincerità e risposte concrete”.
Ad esempio, spiega Sassoli, il nuovo Mes “non avrà nulla a che vedere con quello applicato alla Grecia, non imporrà austerità e sarà conveniente perché i governi vi potranno accedere, se lo vorranno, con un tasso dello 0,3% e con tempi di restituzione molto lunghi”.
Dal vertice di giovedì, aggiunge, “i Paesi più colpiti, fra i quali l’Italia, ne escono a testa alta perché in Europa tutti hanno riconosciuto la necessità di una risposta comune e rapida alla crisi. E in futuro per qualcuno sarà difficile sottrarsi a questa impostazione. Si è aperto il cantiere della Ricostruzione, ora è necessario lanciare un piano con risorse adeguate. Serve fare in fretta, ma bene. L’Unione ha deciso di correre. Ai primi di maggio si conoscerà la proposta della Commissione e c’è tutto il tempo per prendere decisioni di portata storica già nel mese di giugno”.
“Il Consiglio europeo ha deciso di usare strumenti comunitari per affrontare la crisi, in primis il bilancio pluriennale dell’Unione – spiega -. Su questo il Parlamento europeo ha l’ultima parola. I cittadini possono contare sui loro rappresentanti al tavolo della trattativa. Sarà bene, comunque, che i governi si concentrino anche sui loro progetti: si devono attrezzare per usare le risorse che arriveranno dall’Europa in tempi rapidi, alleggerendo le burocrazie pubbliche e private e allestendo piani nazionali. Non un euro deve andare perduto: dalla crisi dobbiamo uscirne più competitivi e con un nuovo modello di sviluppo a partire da Green deal e digitale”.
“Un anticipo dell’operatività del Recovery Fund è allo studio ma non dimentichiamo che per sanità ed economia sono già disponibili i 540 miliardi di Bei, ‘Sure’ e Mes – sottolinea -. Non siamo a mani nude. I soldi disponibili però vanno usati, come ha invitato a fare anche la Bce. Non dobbiamo illudere nessuno, servono trasparenza e sincerità”.
“In un momento nel quale i cittadini sono in difficoltà – aggiunge -, riempire il dibattito pubblico di elementi inutili è da irresponsabili. Trovo molto significativo che mentre in Italia si parlava in modo demagogico di Mes e troike che non ci sono più dal 2012, in Europa altri governi pensassero a strumenti a fondo perduto per aiutare anche il nostro Paese. È una grande lezione”.
“Pensavo – puntualizza – che essendo stato qualche anno a Bruxelles, Salvini avesse qualche cognizione sugli strumenti europei, ma sbagliavo. La verità è una sola: i nazionalisti vogliono distruggere l’Unione. Uno che dice che vuole stampare moneta non può essere preso sul serio. Il piano per la Ricostruzione conterrà meccanismi per far ripartire e trasformare le nostre economie grazie a sussidi e prestiti finanziati da bond emessi sul mercato. Se questo è incatenarsi all’Europa, è evidente che si parla a vanvera. E non è bello farlo in un momento nel quale la gente soffre e aspetta risposte dalla politica. Un vero patriottismo, diceva il generale De Gaulle, è quando l’amore per la tua gente viene per primo. Nazionalismo invece è quando l’odio per le altre nazioni viene per primo”.
“Il nuovo regolamento del Mes per la sanità è quasi pronto e sarà il primo strumento a disposizione dei governi già da maggio. Si tratta di una linea di credito con maturità molto lunghe e con un tasso dello 0,3%. Parliamo di un prestito conveniente per coprire le spese sanitarie, dirette e indirette, di tutti i paesi europei”, spiega Sassoli, che aggiunge: “La vecchia troika che operò sulla Grecia – composta da Fmi, Bce e Commissione – non esiste più dal 2012. Ma comunque, non ci saranno sorprese. Il board del Mes è formato dai ministri dell’Eurogruppo e le decisioni sulle nuove linee devono essere prese all’unanimità. Quando il nuovo regolamento sarà pubblico, tutto questo sarà chiaro”.
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Immigrazione, Ong accusa primo ministro Maltese
Il primo ministro maltese Robert Abela ha chiesto alla polizia di avviare le indagini dopo che l’organizzazione non governativa ‘Repubblika’ ha presentato un procedimento contro il primo ministro, gli ufficiali generali delle forze armate di Malta e altri 11 funzionari della nave P52, accusandoli dell’omicidio volontario dei migranti che hanno perso la vita nel Mar Mediterraneo negli ultimi giorni.
In una conferenza stampa, Robert Abela ha anche confermato che sarà sotto un’indagine connessa a questi procedimenti penali. Il Primo Ministro ha dichiarato di avere la coscienza pulita, poiché il suo governo ha fatto del suo meglio per salvaguardare la salute e il benessere della nazione maltese.
Il governo laburista ha deciso di chiudere tutti i porti, dichiarandoli non sicuri a causa della diffusione del coronavirus. “A causa dell’attuale crisi, il governo non ha le risorse necessarie per salvare i migranti e fornire loro un posto sicuro”, ha dichiarato Abela.
Mercoledì scorso, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni ha confermato che cinque migranti hanno perso la vita e altri sette sono ancora dispersi, dopo che una barca con 51 persone è stata respinta.
Uno degli avvocati legali che rappresentano l’ONG ‘Repubblika’ è Jasan Aazzopardi, il portavoce dell’opposistione per la giustizia. Durante la conferenza stampa di ieri, il Primo Ministro ha fatto riferimento a Jason Azzopardi, dichiarando che anche l’opposizione nazionalista è coinvolta poiché Azzopardi è uno degli avvocati. Venerdì mattina, il leader dell’opposizione nazionalista, Adrian Delia, ha incontrato le forze armate di Malta in una visita ufficiale e li ha elogiati per il loro lavoro descrivendoli come “lo scudo di Malta”.
Nel frattempo, la Corte europea dei diritti umani ha respinto l’urgente richiesta della ‘Repubblika’ di dare una misura provvisoria ai governi maltese e italiano per consentire ai rifugiati dalla Libia bloccati nel Mediterraneo di sbarcare in entrambi i paesi.
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La Spagna riapre alcune attività economiche
I lavoratori dei servizi non essenziali, come l’edilizia o l’industria, tornano oggi in attività in Spagna, dopo due settimane di lockdown. Lo ricorda El Pais evidenziando tuttavia la contrarietà di alcuni scienziati e l’opposizione di alcuni politici. La decisione è stata contestata anche dalla Catalogna.
In Spagna resteranno ancora chiuse nei prossimi giorni le scuole.
Il premier britannico Johnson uscito dalla terapia intensiva
ROMA (ITALPRESS) – Secondo quanto riferito da Downing Street, il primo ministro Boris Johnson e’ uscito dal reparto di terapia intensive del St Thomas Hospital dove era stato ricoverato lunedi’ scorso, dopo un peggioramento delle sue condizioni di salute a causa del coronavirus. Il premier britannico rimane comunque ricoverato in ospedale per un monitoraggio della situazione.
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Merkel “No agli eurobond, trovare altri strumenti di solidarietà”
“Non credo che si debba avere una garanzia comune dei debiti, quindi respingiamo gli eurobond”. Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, nel corso di una conferenza stampa a Berlino.
“Ci sono tanti altri strumenti di solidarietà, si possono trovare delle buone soluzioni”, ha sottolineato la Merkel, che ha spiegato: “Ho parlato a lungo giorni fa con il premier italiano Giuseppe Conte. Siamo d’accordo che vi sia una urgente necessità di solidarietà, l’Europa vive le sue ore forse più difficili. La Germania è pronta a dare solidarietà e si sente in dovere di darla. Possiamo valutare quali siano gli strumenti più adatti, penso che oggi all’Eurogruppo si potrà trovare un accordo”.
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