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Coronavirus, prime due vittime a Malta

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Una donna di 92 anni, di Gozo, è la prima vittima per il Covid-19 a Malta. A darne notizia è stato il vice premier e ministro della Sanità maltese Chris Fearne nel corso di una conferenza stampa l’8 aprile. L’anziana è deceduta questa sera all’ospedale generale di Gozo.
“Purtroppo questo non sarà l’ultimo decesso correlato a COVID-19. Stiamo facendo il nostro meglio per garantire che il numero di persone infette con il virus rimanga basso”, ha affermato Chris Fearne. Il vice primo minitro ha aggiunto: “Sappiamo che il COVID-19 può provocare complicazioni e può portare alla morte”. La donna anziana era una persona vulnerabile con una serie di problemi di salute tra cui problemi cardiaci, renali e diabete.
Il ministro della Sanità ha espresso le sue condoglianze alla famiglia della vittima.

Il 9 aprile la seconda vittima. Secondo quanto riferito dal ministero della Salute, si tratta di un uomo di 79 anni. Era ricoverato all’ospedale Karen Grech. È risultato positivo al coronavirus il 6 aprile e soffriva di patologie croniche.

(ITALPRESS/MNA).

Downing Street: “Boris Johnson non ha la polmonite”

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“Boris Johnson non ha la polmonite”. Il chiarimento giunge da Downing Street. Un portavoce del governo, citato dalla Bbc ha affermato che le condizioni di Johnson, 55 anni, sono rimaste stabili durante la notte e che seppur riceve ossigeno non ha bisogno dell’ausilio di un ventilatore. Johnson da domenica è ricoverato al St Thomas ‘Hospital di Londra per via dei “sintomi persistenti” di Covid-19. Nel pomeriggio di ieri il quadro clinico si è aggravato tanto da indurre i medici a trasferirlo in terapia intensiva. “Le condizioni del primo ministro – fa sapere il portavoce – sono rimaste stabili durante la notte e lo stesso Johnson è di buon umore. Sta ricevendo un trattamento con ossigeno standard e sta respirando senza altra assistenza. Non ha richiesto ventilazione meccanica o il supporto respiratorio non invasivo”. Intanto si allunga la lista di politici britannici in isolamento a causa del coronavirus. Michael Gove, ministro del Gabinetto, è diventato l’ultimo politico ad autoisolarsi dopo che un membro della sua famiglia ha manifestato sintomi da coronavirus. Gove ha dichiarato di non avere sintomi e continuerà a lavorare a casa.
(ITALPRESS)

Coronavirus, Boris Johnson in terapia intensiva

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Il primo ministro britannico Boris Johnson è stato trasferito in terapia intensiva. Ieri sera il capo del governo inglese è stato ricoverato in ospedale per effettuare dei test dopo l’aggravamento delle sue condizioni di salute a causa dell’infezione da coronavirus. A confermare la notizia un portavoce di Downing Street, il quale ha anche fatto sapere che Johnson ha chiesto al segretario agli Affari esteri Dominic Raab di sostituirlo. Domenica il primo ministro, 55 anni, era stato ricoverato all’ospedale St. Thomas di Londra con “sintomi persistenti”.
(ITALPRESS).

Johnson rassicura: “In ospedale per dei test di routine”

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“Ieri sera, su consiglio del mio dottore, sono andato in ospedale per alcuni test di routine poiché sto ancora riscontrando i sintomi del coronavirus. Sono di buon umore e mi tengo in contatto con la mia squadra, mentre lavoriamo insieme per combattere questo virus e proteggere tutti”. Lo scrive su twitter il premier britannico Boris Johnson, positivo al Covid-19 e ricoverato ieri in ospedale.
“Vorrei ringraziare – aggiunge – tutto il brillante personale sanitario che si prende cura di me e di altri in questo momento difficile. Ricordate di rimanere a casa per proteggere il servizio sanitario nazionale e salvare vite umane”.
(ITALPRESS).

Coronavirus, Boris Johnson ricoverato in ospedale

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Il primo ministro britannico Boris Johnson è stato ricoverato in ospedale per essere sottoposto a dei test a distanza di 10 giorni da quando è risultato positivo al coronavirus. A riferirlo la BBC.

Nelle ultime ore, secondo fonti vicine al governo, le condizioni del premier inglese non sarebbero migliorate. La febbre infatti non avrebbe ancora lasciato Boris Johnson.
(ITALPRESS).

Regina Elisabetta “Uniti vinceremo lotta al coronavirus”

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“Vi parlo in un momento che so essere estremamente impegnativo”, ha così esordito la Regina Elisabetta durante il suo discorso alla Nazione, sull’emergenza legata al nuovo coronavirus, riconoscendo le difficoltà economiche, le sofferenze e le sfide che tutti i giorni i cittadini britannici sono costretti ad affrontare.

Ha ringraziato tutti gli addetti ai lavori dell’NHS (il servizio sanitario nazionale), per il loro incessante impegno quotidiano: “Sono certa che la Nazione si unirà a me nel dirvi che apprezziamo ciò che fate, e che ogni ora in cui lavorate duramente ci porta più vicini al ritorno alla normalità”.

“Voglio anche ringraziare chi di voi sta a casa – ha aggiunto – state aiutando i più vulnerabili e salvando intere famiglie”.

La Regina ha rassicurato i cittadini affermando che “insieme lo supereremo” e che le future generazioni saranno molto orgogliose di come il Regno Unito ha gestito una situazione tanto complicata. “Se restiamo determinati e uniti, vinceremo noi”, ha sottolineato.

“Essere orgogliosi di chi siamo non è parte del nostro passato, ma definisce il nostro presente e il nostro futuro”, ha affermato la monarca.

La Regina si è dimostrata certa che la vicinanza dimostrata a medici, infermieri e lavoratori essenziali sarà ricordata dai posteri come un emblema dello spirito nazionale, “e il simbolo saranno gli arcobaleni disegnati dai bambini”.

Ha poi ricordato il suo primo discorso alla nazione, avvenuto nel 1940 insieme alla sorella Margaret: due giovani donne che hanno parlato direttamente ai bambini che hanno dovuto abbandonare le proprie case, e allontanarsi per ragioni di sicurezza. “Oggi, ancora una volta, molti proveranno quel doloroso senso di separazione dai loro amati. Ma ora, come allora, sappiamo che è la cosa giusta da fare”, ha aggiunto.

“Vinceremo, e questa vittoria apparterrà a tutti noi. Dobbiamo avere fiducia che, anche se abbiamo ancora tante difficoltà da affrontare, ci saranno giorni migliori”, ha concluso la Regina, ringraziando di nuovo i propri cittadini.
(ITALPRESS).

Coronavirus, il principe Carlo è guarito

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Il principe Carlo è guarito, sta bene ed oggi è uscito dall’autoisolamento. L’erede al trono del Regno Unito ha trascorso il periodo di quarantena durato 7 giorni nella sua dimora scozzese di Birkhall, ciò dopo avere accusato lievi sintomi riconducibili alla malattia. Sottoposto all’esame del tampone era risultato contagiato. Secondo fonti citate dalla Bbc il principe è in buona salute e rimarrà per il momento nella sua tenuta reale di Balmoral in Scozia dove seguirà le restrizioni imposte dal governo. Autoisolamento pure per la consorte Camilla che comunque non è risultata positiva al coronavirus. Intanto è di questa mattina la notizia, riportata dai media britannici, di un cameriere a servizio della regina Elisabetta risultato positivo al Covid. Il dipendente della Casa Reale al momento si trova in autoisolamento nella sua abitazione. (ITALPRESS).

Pieni poteri a Orban in Ungheria per il Coronavirus

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Pieni poteri al premier Viktor Orban per l’emergenza coronavirus. Il Parlamento ungherese, con 137 sì e 53 no, ha votato favorevolmente la richiesta di pieni poteri richiesta dallo stesso primo ministro. Si tratta di poteri eccezionali che gli concederanno la possibilità di governare per decreto e senza alcuna limitazione. Orban potrà chiudere il Parlamento, bloccare le elezioni, persino sospendere leggi, e ciò fino a quando verrà decretata la fine dello stato di emergenza. Scelta, che per inciso, spetterà allo stesso premier. Questo provvedimento prevede forti restrizioni all’informazione “non ufficiale”: chi sarà ritenuto responsabile di avere diffuso fake news sulla pandemia rischia fino a 5 anni di carcere. A votare a favore dei pieni poteri concessi al premier i deputati del partito Fidesz con l’appoggio di parlamentari dell’estrema destra. Una scelta assunta per fronteggiare l’emergenza Covid, ma che di fatto sospende alcune regole basilari della democrazia parlamentare ungherese.
(ITALPRESS).