ROMA (ITALPRESS) – Il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, ha detto alle controparti dei paesi del G7 che Washington ritiene che un attacco iraniano contro Israele potrebbe iniziare entro le prossime 24-48 ore. Lo riporta “Axios”, citando fonti informate. Secondo il rapporto, Blinken ha parlato con le sue controparti durante gli sforzi degli Usa per allentare le tensioni nella regione e prevenire lo scoppio di una guerra totale. Poichè gli Stati Uniti ritengono che un attacco iraniano sia inevitabile dopo l’uccisione di alti funzionari di Hezbollah e Hamas la scorsa settimana, Blinken ha detto ai suoi omologhi che fare pressione su Teheran affinchè limiti il suo assalto è il modo migliore per evitare una guerra regionale. Blinken ha detto che gli USA non conoscono l’esatto momento dell’attacco iraniano pianificato, aggiunge “Axios”, ma ritiene che potrebbe iniziare già oggi.
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Blinken “L’Iran potrebbe attaccare Israele entro le prossime 24-48 ore”
Drone bomba dal Libano cade in Galilea, nessun ferito
ROMA (ITALPRESS) – Un drone bomba lanciato dal Libano è caduto oggi nella zona della Galilea, nel nord di Israele, senza provocare vittime. E’ quanto si legge in un resoconto diffuso dall’IDF israeliana nel quale si afferma anche che sono stati colpiti obiettivi di Hezbollah durante la notte, oltre ad aver abbattuto un drone che attraversava il confine col Libano. Le Forze di difesa israeliane affermano che i loro caccia hanno colpito un deposito di armi di Hezbollah e diversi altri obiettivi del gruppo sciita durante la notte nell’area di Kafr Kila nel Libano meridionale. Le forze di artiglieria hanno anche sparato verso le aree di Shebaa e Rachaya Al Foukhar, afferma l’IDF. Per quanto riguarda le sirene dei razzi che hanno suonato questa mattina nella Galilea occidentale, l’esercito israeliano afferma di aver lanciato un intercettore contro un obiettivo aereo sospetto non identificato che attraversava il Libano. Inoltre, un drone esplosivo che attraversava il Libano è atterrato vicino alla città di Malkia, senza causare vittime, afferma l’IDF. I media libanesi riferiscono che due persone sono state uccise in un presunto attacco di droni israeliani a Mays al-Jabal, nel Libano meridionale.
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Razzi di Hezbollah dal Libano su Israele
ROMA (ITALPRESS) – Hezbollah ha annunciato di avere lanciato “decine” di razzi contro Israele. L’attacco è stato confermato dall’esercito israeliano, secondo cui “la maggior parte dei razzi è stata intercettata”.
Hezbollah ha spiegato che razzi Katyusha sono stati lanciati in risposta ad attacchi israeliani a Kfar Kela e Deir Syriane in Libano, che hanno causato il ferimento di civili.
Secondo l’israeliano Channel 13, Israele ha esortato i residenti dell’Alta Galilea a rimanere vicino ai rifugi.
Usa e Israele si attendono un attacco dell’Iran domani.
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Trump accetta il duello tv con Harris il 4 settembre su Fox
WASHINGTON (ITALPRESS) – Donald Trump ha annunciato di aver accettato la proposta di Fox News per un confronto televisivo con l’attuale vicepresidente Kamala Harris. Il dibattito si svolgerà in Pennsylvania, come reso noto da Trump su Thuth Social. “Mi sono accordato con FoxNews per un dibattito con Kamala Harris mercoledì 4 settembre”, ha scritto Trump sulla piattaforma social Truth. “Il dibattito era stato precedentemente programmato contro ‘Sleepy Joe Biden’, sulla ABC, ma è stato revocato in quanto Biden non è più un contendente e io sono in causa contro la rete ABC e George Slopadopoulos, con conseguente conflitto di interessi”,ha aggiunto.
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Funerali Haniyeh a Teheran, Khamenei guida le preghiere
ROMA (ITALPRESS) – L’ayatollah Ali Khamenei guida le preghiere in corso al funerale del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ucciso ieri a Teheran. La cerimonia si svolge all’Università di Teheran mentre il nuovo presidente iraniano Masoud Pezeshkian è in piedi accanto a lui. La televisione di stato iraniano (Irib) mostra le bare di Haniyeh e della sua guardia poi caricate su un camion e spostate sulla strada verso Piazza Azadi a Teheran, con la gente che lancia loro fiori. Dopo i funerali a Teheran, i resti di Haniyeh saranno trasferiti in Qatar per la sepoltura che avverrà domani. Folle che portano manifesti di Haniyeh e bandiere palestinesi si sono radunate nella capitale iraniana. La folla canta “morte a Israele” e agita anche cartelli che chiedono la caduta di Israele. Khamenei ha minacciato una “dura punizione” per l’uccisione del leader di Hamas e, a quanto si dice, ha ordinato un attacco diretto a Israele.
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Raid israeliano a Teheran, ucciso il leader di Hamas Ismail Haniyeh
ROMA (ITALPRESS) – Hamas ha annunciato in un comunicato l’assassinio del capo del suo ufficio politico, Ismail Haniyeh, a Teheran, capitale dell’Iran. Hamas ha affermato che il leader del movimento “è morto a seguito di un pericoloso raid sionista nella sua residenza a Teheran”. In un’altra dichiarazione, la Guardia rivoluzionaria iraniana ha affermato: “Stiamo studiando le dimensioni dell’incidente del martirio di Haniyeh a Teheran” e annunceremo i risultati dell’indagine in seguito. L’agenzia di stampa iraniana ha riferito che Ismail Haniyeh e una delle sue guardie del corpo sono stati uccisi dopo che la loro residenza a Teheran era stata presa di mira.
L’omicidio di Haniyeh è avvenuto alle 2 di notte ora locale, le 4:30 orario italiano, nel suo dormitorio a Teheran. Questa mattina Hamas ha annunciato l’uccisione del suo leader in un raid israeliano a Teheran, mentre fonti dell’emittente “Al-Arabiya” hanno confermato che l’assassinio è avvenuto nel luogo dove dormiva con un missile diretto contro il suo corpo.
Haniyeh e Wassim Abu Shaaban sono stati assassinati prendendo di mira la residenza a Teheran. Secondo i media israeliani inoltre, il missile che ha colpito la residenza di Haniyeh sarebbe partito da un paese al di fuori dell’Iran. Analoga versione dei fatti viene fornita dai media iraniani. Intanto il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanaani ha affermato che le autorità competenti stanno ancora indagando sulle dimensioni e sui dettagli dell’assassinio di Haniyeh. “Il sangue dei Mujahid che lottano per sfuggire alle grinfie degli occupanti sionisti non sarà mai vano – ha affermato – Il martirio di Ismail Haniyeh a Teheran rafforzerà il forte rapporto tra l’Iran, la cara Palestina e la resistenza”. Nei territori palestinesi invece è stato proclamato lo sciopero generale.
Le forze nazionali e islamiche nei territori palestinesi hanno annunciato uno sciopero e manifestazioni per denunciare l’assassinio del capo dell’ufficio politico di Hamas. L’annuncio dello sciopero è arrivato mentre tutte le forze palestinesi condannano l’assassinio e sottolineano che “non avrebbero scoraggiato il popolo palestinese dal continuare la lotta contro l’occupazione”.
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Venezuela, Maduro rieletto presidente ma opposizione denuncia brogli
Nicolas Maduro è stato rieletto presidente del Venezuela, per un terzo mandato di sei anni. Secondo quanto annunciato dal consiglio elettorale, si è imposto con il 51,2% dei voti espressi nella tornata elettorale di ieri, avendo la meglio sul candidato della Piattaforma unitaria democratica (Pud) Edmundo González Urrutia, che ha guadagnato più del 44%, che era in testa nei sondaggi. L’opposizione denuncia però brogli elettorali, con una campagna macchiata da intimidazioni. “I venezuelani e il mondo intero sanno cosa è successo”, ha dichiarato il candidato dell’opposizione Edmundo González Urrutia, mentre la leader dell’opposizione Maria Corina Machado ha affermato che il margine della vittoria di González è stato “schiacciante. Lotterò per imporre la verità, deve prevalere la verità e la sovranità popolare. Sappiamo tutti cosa è successo oggi, lo sa il popolo, lo sa la comunità internazionale e lo sanno loro”, ha detto. “Vogliamo dire a tutti i venezuelani che il Venezuela ha un nuovo presidente ed è Edmundo González Urrutia. Abbiamo vinto e tutti lo sanno”, ha sottolineato. Perplessità sono state espresse dai governi di Cile, Costa Rica, Perù, Uruguay, Panama e Guatemala che hanno affermato che non riconosceranno i risultati delle elezioni in Venezuela se prima non si verificherà uno scrutinio certo di tutti i voti. “Tra 24 ore forniremo la prova inconfutabile della vittoria elettorale. È stato un ko”, ha detto Maduro in una manifestazione nella capitale Caracas.
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Ambasciatore Balla “Il Marocco ha una visione chiara di progresso”
ROMA (ITALPRESS) – Sfide già vinte e da vincere, rapporti con l’Africa e con l’Italia, ruolo nel Mediterraneo e nella diplomazia continentale: tutti aspetti su cui Youssef Balla, ambasciatore del Marocco in Italia, si sofferma nel corso di un’intervista alla Italpress. Un’occasione per parlare della crescita del Paese negli ultimi 25 anni, alla vigilia della Festa del Trono: in questo senso i cambiamenti in corso d’opera non sono stati pochi e le prospettive di crescita sono diverse.
La riflessione di Balla parte proprio dal fatto che “la Festa del Trono è un’opportunità per consolidare la simbiosi tra monarchia e popolo e l’unità del Paese; è inoltre fondamentale per riflettere insieme sugli eventi recenti e sul futuro. Se devo fare un bilancio di questi 25 anni vorrei focalizzarmi sulla concordia e sulla resilienza: il re è riuscito a consolidare la solidarietà tra tutte le componenti della società marocchina, anche attraverso iniziative coraggiose e di fronte alle sfide come il Covid o il terremoto di Marrakech abbiamo dimostrato di essere pronti ad affrontarle”.
L’ambasciatore si sofferma poi sugli ottimi risultati conseguiti dal Marocco in diversi settori: “L’economia migliora di anno in anno e abbiamo realizzato numerose infrastrutture di livello mondiale: abbiamo l’unico treno ad alta velocità del continente e Tangeri è il primo porto africano nel Mediterraneo. In più abbiamo 2.500 km di autostrade e l’anno prossimo installeremo un grande porto sull’Atlantico, quello di Dakhla, che possa unire America e Africa. Sul piano economico siamo riusciti a triplicare il Pil e raddoppiare il prodotto pro capite negli ultimi 25 anni, senza dimenticare che la nostra industria automobilistica è nella top 15 a livello mondiale con 700mila veicoli prodotti ogni anno, mentre nel 1999 erano 90mila. Anche l’aeronautica è importante in Marocco, con 140 imprese presenti, così come la produzione di energie rinnovabili. Siamo il settimo Paese al mondo: c’è una visione chiara in direzione del progresso”.
Per quanto riguarda il Mediterraneo, Balla lo definisce “un asse centrale sul piano sia diplomatico sia economico: il porto di Tangeri accoglie 9 milioni del container, ma in generale l’Africa sta crescendo e ci sono più opportunità rispetto al passato. Siamo il secondo Paese a livello continentale in termini di cooperazione e sviluppo, uno dei nostri obiettivi è fare uscire dall’isolamento i paesi del Sahel in modo da farli crescere sul piano economico soprattutto nell’accesso all’Atlantico. Il gasdotto Nigeria-Marocco è un altro progetto importante, perchè si estende per 6.000 km in undici paesi diversi portando energia e gas verso l’Europa”. Più nello specifico, l’ambasciatore spiega come a livello diplomatico “interagiamo con le sfide globali in termini moderati: la nostra leadership in Africa e nel Mediterraneo è incontestabile, in più sul fronte immigrazione abbiamo fatto grandi iniziative in direzione della stabilità e della pace, ospitando grandi eventi sul tema e promuovendo una politica di asilo. Queste persone, 50mila circa dall’area subsahariana, hanno bisogno di scuola, servizi sanitari e lavoro: era fondamentale andargli incontro con una politica umanitaria e solidale per ridargli la dignità che meritano”.
Altro fronte su cui l’attività è incessante, racconta Balla, è la “lotta contro il terrorismo e la radicalizzazione: la nostra politica unisce sicurezza e pedagogia per deradicalizzare le persone e questa esperienza è stata accolta da tanti Paesi europei. Siamo presenti anche in sfide come il cambiamento climatico, ospitando la Cop-16 e costruendo la più grande centrale solare del mondo: rispettiamo i compromessi con la comunità internazionale e produciamo il 42% dell’elettricità grazie alle rinnovabili, con la possibilità di arrivare al 52% nel 2030”. Sul fronte dei rapporti diplomatici con l’Italia, che nel 2025 raggiungeranno i due secoli dall’avvio, l’ambasciatore evidenzia come “sarà un’occasione per consolidare ulteriormente questo legame, che di suo è già eccellente: c’è una convergenza su tante tematiche che toccano Africa e Mediterraneo e i rapporti commerciali e turistici sono in crescita. La nostra comunità in Italia è attiva, dinamica e ben integrata: siamo la prima comunità in termini di creazione di imprese sul territorio”.
Sulle polemiche da parte dell’Algeria in merito al riconoscimento dei territori del Sahara occidentale, Balla spiega che “la diplomazia marocchina non è abituata a reagire a polemiche inutili o isterie collettive: la dinamica dei riconoscimenti della sovranità del Marocco sul Sahara è rapida e serena; 110 paesi dell’Onu riconoscono l’iniziativa che abbiamo presentato nel 2007 e la nostra è una posizione confortevole. Speriamo che anche l’Algeria segua questa dinamica costruttiva, perchè ne va la sicurezza e la stabilità del territorio”.
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