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HARRY E MEGHAN RINUNCIANO A STATUS DI REALI

LONDRA (ITALPRESS) – Harry e Meghan hanno deciso di rinunciare al
loro status “senior” all’interno della famiglia reale per avere maggiore «autonomia finanziaria» nelle loro attività pubbliche e di beneficenza. Lo comunica Buckingham Palace. In futuro i duchi di Sussex divideranno il loro tempo «fra il Regno Unito e il Nord America». La decisione è stata ufficialmente approvata dalla regina.
(ITALPRESS).

LIBIA, DI MAIO “NON ESISTE SOLUZIONE MILITARE”

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“La situazione sul terreno in Libia è molto delicata, ma questo non significa che l’Ue debba restare immobile. Ne ho parlato ieri sera a Roma con l’alto rappresentante per le politiche Ue, Josep Borrell, con il quale abbiamo affrontato anche il dossier iraniano. Fra poco sarò a Bruxelles, per un vertice straordinario insieme ai miei omologhi europei di Francia, Germania, Gran Bretagna e con lo stesso Borrel. Fino all’ultimo abbiamo provato con la missione in Libia, ma dopo l’attacco all’Accademia militare, che abbiamo condannato con forza, sono ovviamente venute a mancare le condizioni di sicurezza”. Lo scrive su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che aggiunge: “Continuiamo tutti a ritenere che non esista alcuna soluzione militare e ne discuteremo oggi in sede Europea. Come Italia abbiamo peraltro ottenuto che al Consiglio Affari Esteri di venerdì si parli, oltre che di Iran, anche di Libia, che per noi è la priorità. L’Ue, questa volta, dimostri di saper fare l’Ue”.
(ITALPRESS).

DI MAIO “SU IRAN E LIBIA NON RIPETERE ERRORI”

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“Negli ultimi giorni le vicende che riguardano l’Iran e la Libia ci riportano a ricordi di un passato di guerra, un passato non lontano, che ci parla di distruzione, di morti, di paura. E che rinnova una paura che nessuno di noi vorrebbe vivere. In entrambi gli scenari, pur con tutte le relative differenze e specificità, il faro che ci guida è sempre e solo un’unica, semplice verità: la guerra genera altra guerra, la violenza chiama altra violenza, la morte altra morte”. Lo scrive in un lungo post su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
“Come Movimento 5 Stelle, questa verità ce l’abbiamo ben chiara, è una sorta di legge fisica. In tanti conflitti, in tante scelte sbagliate, a partire dalla guerra in Libia nel 2011 e dagli errori già compiuti in Iraq, c’è scritto ciò che non dobbiamo ripetere – aggiunge -. Vite umane sacrificate, civili e militari, attacchi terroristici, flussi migratori di disperati che non hanno scelta, e che l’Italia non può gestire. Ogni azione che porta a un peggioramento di queste situazioni non è la risposta giusta”.
“Ora non è più il tempo di rischiare morte, terrorismo, ondate migratorie insostenibili, ora è il momento di scommettere sul dialogo, sulla diplomazia e sulle soluzioni politiche. Il dialogo crea, il dialogo è per chi sa costruire e, come forza di governo, questa è la risposta che scegliamo per l’Italia”, aggiunge.
“Questo non è un gioco, e non abbiamo nessuna intenzione di ripetere gli errori del passato. È semplice? No, ma le conquiste più grandi non sono mai semplici, richiedono determinazione e tempo. Sicurezza, prosperità, pace: ne abbiamo diritto, ma abbiamo anche il dovere di lavorare per questi obiettivi. E lo stiamo facendo, individuando le opportune priorità. Una di queste è sicuramente la Libia, che dista a poche centinaia di chilometri dalle nostre coste”, conclude Di Maio.
(ITALPRESS).

CONTE “MISSIONE UE PER IMPEDIRE LA GUERRA”

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“La cautela in una situazione come questa è d’obbligo. In questo momento tutta la nostra attenzione deve essere concentrata ad evitare un’ulteriore escalation, che rischierebbe di superare un punto di non ritorno. Per conseguire questo obiettivo è prioritario promuovere un’azione europea forte e coesa per richiamare tutti a moderazione e responsabilità, pur nella comprensione delle esigenze di sicurezza dei nostri alleati”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte in un’intervista al quotidiano La Repubblica in merito alla crisi Usa-Iran.
A Matteo Salvini “non replico, non è il migliore frangente per le polemiche di politica interna – spiega Conte -. Preferisco lavorare con impegno e serietà per favorire una de-escalation. Ho sentito poco fa il Presidente iracheno Salih, parlerò presto con la Cancelliera Merkel e continuerò a mantenere in queste ore i contatti con tutti i principali leader”.
“L’Italia è già presente in Iraq nel quadro della coalizione antiterrorismo – sottolinea il presidente del Consiglio -. Non c’è dubbio che in questa fase l’Ue possa avere un ruolo strategico ed è necessario delineare rapidamente modalità con cui svolgere questo ruolo capitalizzando il valore aggiunto che l’Europa può dare rispetto ad altri attori. Al momento la priorità va, come detto, a favorire un abbassamento della tensione attraverso i canali della diplomazia”.
Riguardo ai soldati italiani sul campo nella regione, “siamo preoccupati ma soprattutto vigili – afferma Conte -. Stiamo facendo e faremo il possibile per garantire la sicurezza dei nostri militari, in raccordo con alleati e partner. Ricordiamo che le nostre truppe sono nella regione per svolgere una funzione essenziale di sostegno alle autorità locali nel contrasto al terrorismo e alla violenza e questa è un’attività di cui rivendichiamo non solo la concretezza ed efficacia ma anche la piena linearità e coerenza con i nostri valori”.
(ITALPRESS).

RAZZI A BAGHDAD CONTRO BASE AEREA USA

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Due razzi hanno colpito la zona verde di Baghdad. Secondo fonti di sicurezza i razzi hanno colpito una base irachena che attualmente ospita truppe statunitensi.
Rimane alta la tensione in Iraq, a poco più di 24 ore dal raid che ha ucciso uno degli uomini più potenti di Teheran e dopo che in mattinata sono stati celebrati i funerali di Qassem Soleimani.
(ITALPRESS).

IRAN, POMPEO “ALLEATI EUROPEI NON COSÌ D’AIUTO”

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Se il generale iraniano Qasem Soleimani non fosse stato ucciso nel raid all’aeroporto di Bagdad “centinaia o migliaia di americani sarebbero stati uccisi in un attacco imminente”. A dirlo il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, parlando al “The Sean Hannity Show” all’indomani dell’uccisione di Soleimani. Pompeo ha quindi bacchettato gli alleati europei, a suo avviso “non così disponibili” a comprendere i motivi che hanno spinto gli americani al raid. “Ho trascorso gli ultimi due giorni a parlare con i leader mondiali, condividendo con loro ciò che stavamo facendo e perchè, cercando il loro supporto. Alcuni sono stati fantastici – ha spiegato Pompeo -. Parlando invece con gli europei, invece, francamente non sono stati così disponibili come mi auguravo che fossero. Gli inglesi, i francesi, i tedeschi, tutti devono capire ciò che abbiamo fatto, ciò che gli americani hanno fatto, ovvero salvare vite anche in Europa”.
(ITALPRESS).

A BAGHDAD FUNERALI SOLEIMANI, MIGLIAIA A ESEQUIE

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Una folla oceanica ha tributato questa mattina a Baghdad l’ultimo saluto al generale iraniano Qassem Soleimani ucciso ieri in un raid aereo degli Stati Uniti all’aeroporto della capitale irachena. In migliaia hanno partecipato ai funerali dell’uomo potente di Teheran e del comandante delle milizie sciite irachene Abu Mahdi al-Muhandis, anch’egli ucciso nel corso del raid. Al grido di “morte all’America”, il corteo al quale ha partecipato pure il premier iracheno Adel Abdul-Mahdi, ha percorso alcune tra le vie della zona verde, la blindatissima area in cui sono situate le ambasciate occidentali e i palazzi del potere centrale. In centinaia coloro che hanno sventolato le bandiere dell’Iraq e delle milizie sciite. Nella processione funebre sono comparsi ritratti dello stesso Soleimani e dell’ayatollah Ali Khamenei, massima figura religiosa iraniana. Quella di oggi è la prima di tre giornate di cerimonie funebri e che culmineranno martedì con la sepoltura del generale a Kerman, sua città natale. La salma lascerà questa sera la capitale irachena per volare verso l’Iran.
Intanto questa mattina a Teheran il presidente iraniano Hassan Rouhani, incontrando la figlia di Qasem Soleimani ha assicurato, rispondendo alla domanda della donna su chi vendicherà la morte del padre, che “tutti si vendicheranno”. A riportarlo la Cnn. “Gli Stati Uniti- ha detto il presidente iraniano secondo quanto riportato dalla tv americano – hanno commesso un grave errore e ne pagheranno le conseguenze non solo oggi ma anche in futuro”.

PRECIPITA UN AEREO MILITARE IN SUDAN, 18 MORTI

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Un aereo militare è precipitato a circa 5 chilometri dall’aeroporto di El Geneina, in Sudan: sono 18 le vittime, tra loro anche dei bambini. Le cause del disastro non sono ancora chiare.
(ITALPRESS).