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Starmer si insedia a Downing Street “Ricostruiremo la Gran Bretagna”

LONDRA (REGNO UNITO) (ITALPRESS) – Il leader laburista Keir Starmer è diventato primo ministro del Regno Unito. Ha ricevuto infatti la nomina ufficiale a Buckingham Palace da re Carlo III.
Starmer si è poi insediato a Downing Street, dove ha tenuto un breve discorso.
“Ringraziamo Rishi Sunak per il suo impegno, ma il Paese ha votato per il cambiamento. Abbiamo bisogno di andare avanti, insieme”, ha detto il neo primo ministro.
“La politica può essere una forza per il bene, lo dimostreremo. Prima il Paese, poi il partito”, ha sottolineato.
“Ci vorrà del tempo, ma non dubitate che il lavoro di cambiamento inizierà immediatamente – ha detto ancora Starmer -. Ricostruiremo la Gran Bretagna”.

– Foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

Per Trump immunità, Usa spaccati verso l’Independence Day

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di Stefano Vaccara
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – La Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che l’ex presidente Donald J. Trump ha diritto a un livello di “immunità assoluta” per i procedimenti giudiziari relativi agli atti commessi durante le sue funzioni: una decisione che ritarderà il processo federale contro di lui per l’accusa di complotto di aver tentato di sovvertire le elezioni del 2020. Il voto di 9 giudici supremi è stato di 6 a 3, dividendosi tra la maggioranza “conservatrice” e quella “liberal”. Trump, attraverso i suoi avvocati, aveva sostenuto di avere diritto all’immunità assoluta dalle accuse, basandosi su un’ampia comprensione della separazione dei poteri che riconosceva tale immunità per azioni intraprese dai presidenti all’interno delle loro responsabilità ufficiali. I tribunali di grado inferiore avevano respinto la richiesta di Trump, ma la sentenza della Corte Suprema, che rimanda il caso a una corte inferiore, adesso ritarderà il processo federale imbastito dal procuratore speciale Jack Smith sui fatti del “6 gennaio 2021”. Se Trump dovesse essere eletto a novembre 2024, non solo non sarà più processato ma godrà di una interpretazione dei poteri presidenziali rafforzata. Trump ha reagito scrivendo “una grande vittoria per la nostra costituzione e democrazia, sono orgoglioso di essere americano”. La campagna del presidente Biden ha rilasciato un comunicato in cui ha scritto: “La sentenza di oggi non cambia i fatti, quindi chiariamo cosa è successo il 6 gennaio: Donald Trump, dopo aver perso le elezioni del 2020, è impazzito e ha incoraggiato una folla a rovesciare i risultati di un’elezione libera ed equa. Trump è già candidato alla presidenza da criminale condannato per la stessa ragione per cui è rimasto seduto a guardare mentre la folla attaccava violentemente il Campidoglio: pensa di essere al di sopra della legge ed è disposto a fare qualsiasi cosa per ottenere e mantenere il potere per sé”.
Importante la motivazione del voto di minoranza della giudice Sonia Sotomayor che, con le altre due giudici liberal della Corte Suprema, Elena Kagan e Ketanji Brown Jackson, ha espresso il suo dissenso alla decisione della maggioranza della Corte Suprema: “La relazione tra il presidente e le persone che serve è mutata in modo irrevocabile. Il presidente ora è un re al di sopra della legge” ha scritto Sotomayor che poi ha sottolineato: “Questa nuova immunità per gli atti ufficiali ora sta come un’arma carica a disposizione di ogni presidente che desideri mettere i suoi propri interessi, la sua sopravvivenza politica e il suo vantaggio finanziario al di sopra degli interessi della nazione”, e poi la giudice liberal mette in guardia dalle conseguenze a lungo termine dalla decisione della Corte Suprema: “Il presidente degli Stati Uniti è la persona più potente del Paese, probabilmente del mondo – scrive Sotomayor – quando usa i suoi poteri ufficiali, secondo il ragionamento della maggioranza, ora sarà protetto dall’incriminazione penale. Ordina al team 6 dei Navy Seal di assassinare un suo rivale politico? E’ immune. Organizza un golpe militare per rimanere al potere? Immune. Accetta tangenti in cambio di una grazia? Immune”.
A pochi giorni dalla festa dell’indipendenza americana del 4 luglio gli Stati Uniti, specchiandosi sulla loro sempre più “partigiana” Corte Suprema, appaiono sempre più spaccati e pericolosamente più vicini a una disintegrazione della fiducia dei cittadini nelle istituzioni giudiziarie e democratiche.
(ITALPRESS).
– Foto: Ipa Agency –

Israele colpisce il sud di Gaza dopo aver ordinato l’evacuazione

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ROMA (ITALPRESS) – Israele ha effettuato nuovi attacchi nel sud di Gaza, costringendo centinaia di palestinesi a fuggire. I raid sono avvenuti dopo che l’esercito ha nuovamente ordinato l’evacuazione di alcune aree densamente popolate. Testimoni riferiscono di molteplici attacchi dentro e intorno alla città di Khan Younis, dove otto persone sono state uccise e più di 30 ferite, secondo una fonte medica e la Mezzaluna Rossa palestinese. Il bombardamento è avvenuto dopo un lancio di razzi rivendicato ieri dalla Jihad islamica palestinese, che ha combattuto al fianco di Hamas. I razzi erano puntati contro le comunità israeliane vicino al confine di Gaza.

– Foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

La Francia fra Le Pen e il richiamo alla rivoluzione

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Piange, si vede in bilico, ma non si dà ancora per vinta la Marianne simbolo della Rivoluzione e della Repubblica e Francese. La dirompente affermazione del Rassemblement National che supera il 34% non basta a Marine Le Pen. Al secondo turno punta alla maggioranza assoluta per conquistare Matignon e, attraverso la premiership del 28enne pupillo Jordan Bardella, spingere allo sfratto il presidente Emmanuel Macron dall’Eliseo. La destra ha vinto ampiamente, ma non ha stravinto. L’argine del 28% della diga del Nouveau Front Populaire ha retto e il 7 luglio può ulteriormente innalzarsi. Dipende dalla capacità del partito di Macron, Ensemble, ridottosi a poco più del 20% e dei restanti repubblicani discendenti di De Gaulle fermatisi al 5%, di formare un fronte compatto. Unità alla quale non giovano le sferzanti parole che il leader di sinistra, Jean-Luc Mélenchon, riserva al presidente della Repubblica: “Per Macron la sconfitta é pesante e innegabile. Si era illuso di costringere nuovamente i francesi alla scelta soffocante fra lui o il Rassemblement National, ma il voto in massa ha sventato la trappola tesa al Paese. La nostra indicazione é semplice – afferma Mélenchon – neanche un seggio in più per il Rassemblement National”. Per scongiurare che la destra tracimi oltre la maggioranza assoluta di 289 seggi, l’obiettivo del centrosinistra é quello cementare il “fronte unico”. E tanto Mélenchon quanto Macron hanno già annunciato che ritireranno i candidati nei collegi che hanno visto prevalere esponenti dei partiti alleati. Le dinamiche locali giocano un ruolo importante in ogni circoscrizione, ma sarà determinante l’ulteriore aumento dell’affluenza al voto che domenica ha superato il 65%, oltre 22 punti in più delle legislative del 2022. All’Eliseo si alternano riunioni e colloqui per decidere la strategia comune anti Rassemblement national. “Abbiamo sette giorni per evitare alla Francia una catastrofe”, é la parola d’ordine. Una settimana decisiva per il destino del nuovo e del precocemente invecchiato enfant prodige di Parigi: Bardella e Macron. I 28 anni del delfino di Le Pen, pronto a spianarle la strada per la conquista più volte frustrata della Presidenza della Repubblica, da un lato facilitano a Bardella la catalizzazione del consenso giovanile, ma dall’altro possono rappresentare per il più vasto elettorato motivo di dubbio e di incertezza sull’esperienza necessaria a un premier per governare la Francia in un frangente così delicato. “Dal bordello della Francia di Macron alla sicurezza di Bardella”, replicano sventolando freneticamente le bandiere nazionali i fans dell’enfant prodige più giovane che si sia mai affacciato all’entrata del Palazzo del primo ministro francese. Cosa resterà delle fondamentali affermazioni della Rivoluzione: Liberté, Fraternité, Egalité in quella che potrebbe essere una coabitazione impossibile fra Macron e Bardella? Si chiedono a Bruxelles i Paesi dell’Unione europea. L’ultima battaglia di Marianne per un nuovo sussulto rivoluzionario é appena iniziata. Per aggrapparsi alla speranza c’è chi ricorda il motto latino di Parigi “Fluctuat nec mergitur”, spesso sbattuta fra le onde della Senna ma mai affondata.
(ITALPRESS).
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Francia, la destra al 34%. Le Pen “Blocco Macron quasi cancellato”

PARIGI (ITALPRESS) – In Francia, secondo gli exit poll, il Rassemblement National è avanti con il 34% circa nel primo turno delle elezioni parlamentari.
Seconda la coalizione di sinistra intorno al 28%, seguita da quella liberale del presidente Emmanuel Macron al 20%.
“La democrazia ha parlato” e “il blocco macronista è stato praticamente cancellato”, ha detto la leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, secondo quanto riportano i media francesi. “Vi invito a rinnovare il vostro voto se avete scelto i nostri candidati al primo turno – dice – Se avete fatto un’altra scelta vi invito a unirvi alla coalizione della sicurezza, della libertà e dell’unità. Abbiamo bisogno di una maggioranza assoluta”.
Per Macron “è giunto il momento di un grande blocco chiaramente democratico e repubblicano per il secondo turno. L’elevata partecipazione al primo turno testimonia l’importanza di questo voto per tutti i nostri compatrioti e il desiderio di chiarire la situazione politica che ci obbliga a scegliere”, ha aggiunto.
Affluenza record al primo turno delle elezioni legislative francesi, oltre il 65 per cento.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Zelensky “Questa settimana 800 bombe guidate contro l’Ucraina”

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KIEV (ITALPRESS) – “Solo questa settimana, la Russia ha utilizzato più di 800 bombe aeree guidate contro l’Ucraina. Contro le nostre città e comunità, contro la nostra gente, contro tutto ciò che rende la vita normale”. Lo scrive su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky che aggiunge: “L’Ucraina ha bisogno dei mezzi necessari per distruggere i vettori di queste bombe, compresi gli aerei da combattimento russi, ovunque si trovino. Questo passaggio è essenziale. Sono necessarie decisioni chiare per aiutare a proteggere la nostra gente. Attacchi a lungo raggio e una moderna difesa aerea sono le basi per fermare il terrore russo quotidiano. Ringrazio tutti i nostri partner che lo capiscono”.
-foto Agenzia Fotogramma –
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Bellezza e cultura, a Tirana Miss Universe Albania, Kosovo e Montenegro

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TIRANA (ALBANIA) (ITALPRESS) – Il Palazzo dei Congressi di Tirana ha ospitato la finale del Miss Universe Albania, Kosovo e Montenegro. Originariamente conosciuto come Miss Albania sin dal 2002, l’evento si è evoluto in una celebrazione della bellezza e della cultura albanese, proiettando le sue vincitrici sul palcoscenico internazionale di Miss Universe. Durante la serata finale, trasmessa in diretta su MCN, una giuria internazionale
di prestigio ha valutato le partecipanti. Franceska Rustem, Rumina Ivezaj e Edona Bajrami hanno incantato la giuria e il pubblico, guadagnandosi rispettivamente i titoli di Miss Universe Albania 2024, Miss KEIT 2024 e Miss Universe Kosovo 2024.
Con la partecipazione del produttore Pascal Vicedomini e del medico italo-albanese Skerdi Faria, la competizione ha messo in evidenza non solo la bellezza, ma anche il talento e la personalità delle concorrenti. Dal 2012, Eduart Dedaj ha rivestito il ruolo di produttore, trasformando Miss Universe in una piattaforma globale per la promozione della ricchezza culturale albanese. Attraverso la sua leadership, Miss Universe ha abbracciato la diversità culturale e ha rafforzato l’identità nazionale, proiettando i valori albanesi su scala mondiale.
Lo scorso 13 maggio, l’organizzazione di Miss Universe Albania, Kosovo e Montenegro ha promosso la cultura albanese oltre confine, con un evento a Roma – trasmesso dalla Rai su “Uno Mattina” e “Paradise” – durante il quale le partecipanti hanno indossato gli abiti tipici albanesi, sottolineando le tradizioni millenarie del paese.
– foto ufficio stampa Sombrero sh.p.k. –
(ITALPRESS).

La Virginia in pellegrinaggio per Donald Trump

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Di Stefano Scibilia

CHESAPEAKE (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Una coda infinita di macchine attende di poter fare ingresso nel parcheggio per il comizio dell’ex presidente Donald Trump alle fattorie storiche di Greenbrier, nella città di Chesapeake, Virginia. Dai finestrini delle auto sventolano le bandiere con la scritta “Trump 2024”, ma non tutti i conducenti riusciranno a trovare il loro posto. Per i fortunati c’è una successiva coda a piedi di diverse ore prima di arrivare ai controlli di sicurezza in una giornata caratterizzata dal sole e dal caldo. Un pellegrinaggio tra asfalto e natura caratterizzato da bancarelle abilitate alla vendita di cappellini, magliette e bandiere. Diversi sostenitori di Trump ci confessano di essere arrivati in città la mattina presto nonostante il comizio fosse previsto alle 3 di pomeriggio (21 italiane). “Joe Biden you’re fired!”, “Never Surrender” e “Make America Great Again” sono gli slogan più diffusi tra magliette, cappellini e cartelloni, che puntualmente vengono utilizzati anche come ventagli per sopravvivere agli oltre 30 gradi di questa calda giornata di giugno. I posti a sedere di fronte al palco in cui è previsto il comizio di Trump si esauriscono in fretta, il resto della folla ha atteso l’arrivo del magnate in piedi, con la curiosità di sapere cosa aveva da dire il tycoon a meno di 24 ore dal dibattito con il presidente Biden. “Nell’ultimo dibattito abbiamo ottenuto una grande vittoria contro un uomo che ha distrutto il Paese”. Queste le prime parole pronunciate sul palco dall’ex presidente, che nel corso del comizio in Virginia ha ribadito la sua superiorità nel recente confronto con il rivale democratico Biden, definito per l’ennesima volta come “il peggior presidente nella storia degli Stati Uniti”. Nel corso dell’intervento i due appellativi utilizzati più spesso da Trump per definire Biden sono stati “crooked” e “sleepy”, ovvero “corrotto” e “addormentato”. Le vicende giudiziarie sembrerebbero non aver scalfito i consensi di Trump. Lo si intuisce dalla grande affluenza per il comizio in Virginia, Stato storicamente democratico, dove migliaia di persone si sono radunate con diverse ore di anticipo per manifestare il loro sostegno a Trump al grido di “Usa Usa!”. Manca ancora qualche mese all’election day di novembre ma la lotta per la corsa alla Casa Bianca è già entrata nel vivo.(ITALPRESS).

Foto: xp6