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Usa, Trump “Stato fascista, contro di me un processo iniquo”

NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “Viviamo in uno Stato fascista”. Lo ha detto l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in una conferenza stampa a New York, la prima dopo il verdetto di colpevolezza nel processo “Hush Money” sul pagamento alla pornostar Stormy Daniels.
“E’ un processo iniquo, orchestrato da Biden. Volevamo un processo equo ma non ci è stato concesso”, ha affermato Trump, che ha aggiunto: “Lotto per difendere i valori della Costituzione, è una cosa più grande di me. Quello che è successo a me non dovrà accadere ad altri presidenti”.

– Foto Ipa Agency –

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Trump colpevole, condanna storica di un candidato ex presidente

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ROMA (ITALPRESS) – Colpevole senza alcun dubbio colpevole! Donald Trump é stato giudicato colpevole e direttamente responsabile di tutti i 34 capi d’imputazione, che ruotavano sul tentativo di insabbiare la sua relazione con la pornostar Stormy Daniels pagando il suo silenzio e mentendo sul pagamento. Capi d’imputazione per i quali è stato processato dal Tribunale distrettuale di New York. Quando il capo dei 16 giurati popolari ha pronunciato il verdetto unanime di colpevolezza l’ex Presidente é rimasto letteralmente di sasso, livido in volto e sul punto di andare in escandescenze. Ad evitarlo sono stati i legali del taycoon che l’hanno circondato facendogli presente di avere già predisposto il ricorso per l’appello. Il verdetto della giuria, emesso dopo appena due giorni di camera di consiglio, un verdetto di colpevolezza storico getta una pesante ombra sull’attuale candidato repubblicano alle presidenziali di novembre, che ha in corso altri quattro processi per reati ben più gravi, come la frode fiscale e il tentativo di insurrezione per l’assalto al Congresso.
La condanna sarà stabilita in un’udienza successiva e potrà può variare da un massimo di 4 anni di carcere alla messa in prova sino ad una multa. La condanna di Trump é iniziata a palesarsi quando la giuria popolare riunita in camera di consiglio per valutare i 34 capi di imputazione a carico dell’ex Presidente, ha chiesto di riesaminare le testimonianze presentate durante il processo su quattro argomenti distinti. Tre delle richieste della giuria riguardavano le testimonianze di David Pecker, amico di Trump ed ex amministratore delegato della società che pubblicava il tabloid National Enquirer. Pecker ha rivelato i suoi sforzi per comprare, ma non pubblicare, storie potenzialmente dannose su Trump per evitare che quei dettagli danneggiassero la sua candidatura durante le elezioni del 2016. Nello specifico, la giuria ha chiesto di ascoltare la testimonianza di una telefonata tra Trump e Pecker, nonché la testimonianza di Pecker sulle discussioni tra l’organizzazione di Pecker e quella di Trump sui soldi pagati per la storia di una relazione con Trump di una modella di Playboy. La giuria ha voluto riesaminare anche la testimonianza di Pecker su un incontro chiave dell’agosto 2015 alla Trump Tower che i pubblici ministeri ritengono fosse centrale per ricostruire l’intera vicenda , e ha chiesto inoltre di riesaminare la testimonianza dell’ex avvocato di Trump Michael Cohen su quello stesso incontro. Trump era accusato di aver orchestrato un piano per pagare il silenzio della porno attrice Stormy Daniels nel 2016, comprando il suo silenzio sui loro incontri e di avere rimborsato Cohen per aver anticipato i soldi a Daniels.
Le accuse di falsificazione di documenti aziendali si basano sull’accusa che Trump abbia classificato i pagamenti a Cohen come spese legali, piuttosto che come spese elettorali. La giuria si é attenuta alle istruzioni ricevute dal giudice della Corte Suprema di New York, Juan Merchan, che ha sottolineato ai giurati come Trump non potesse essere assolto solo perché Cohen si è dichiarato colpevole in un tribunale federale per una violazione del finanziamento della campagna elettorale relativa allo stesso pagamento. Il giudice ha anche detto ai giurati che era improprio per loro considerare qualsiasi potenziale conseguenza della condanna di Trump. “Se il verdetto sarà colpevole, sarà mia responsabilità imporre la sentenza adeguata”, aveva anticipato il giudice Merchan che ha anche affrontato la questione se Trump possa essere ritenuto colpevole indipendentemente dal fatto che sia stato personalmente responsabile di aver inserito false attestazioni nei registri. Potrebbe essere condannato, ha detto il giudice, se fosse dimostrato che “ha sollecitato, richiesto, comandato, importunato o aiutato intenzionalmente un’altra persona a tenere tale condotta”.Mentre il giudice dava queste istruzioni ai giurati sul banco degli imputati Trump ha chiuso gli occhi ed alzato la testa. Come per dire, é finita. Invece per il tycoon é solo l’inizio di un altro lungo iter giudiziario. Donald Trump si è lamentato della fredda e scomoda aula del processo al tribunale di Manhattan, ma non sa di dover affrontare altre condizioni ancora più scomode, inclusa una revisione obbligatoria del suo status da parte del Dipartimento di libertà vigilata di New York City presso l’ufficio di libertà vigilata al 10° piano del tribunale penale di Manhattan. Lì, Trump sarà interrogato anche in merito alle condizioni della sua salute mentale e sulle circostanze che hanno portato alla condanna. La condanna non impedisce tuttavia la candidatura e di esercitare la carica di presidente se eletto, hanno detto gli esperti costituzionali. La pena relativa alla condanna dell’ex Presidente sarà decisa dal giudice Merchan. Secondo gli esperti legali l’incarcerazione sembra improbabile per Trump, 77 anni, che non ha precedenti penali ed é stato accusato di crimini non violenti. Più probabile invece la libertà vigilata. I suoi legali hanno 30 giorni per presentare l’atto di appello e sei mesi per presentare l’appello completo. Merchan potrebbe concedere a Trump un congedo condizionale legato al requisito di non commettere altri reati legali, ma potrebbe pure imporgli una sanzione pecuniaria o chiedergli di prestare servizio alla comunità o di sottoporsi a consulenza. Nonostante tutti i tentativi di ribaltare la condanna presentandola come una persecuzione, per Donald Trump potrebbe essere iniziato il viale del tramonto.
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Marocco, inaugurata la prima fiera digitale dell’Africa

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MARRAKECH (ITALPRESS) – È stata inaugurata nella città marocchina di Marrakech GITEX Africa 2024, la prima fiera digitale del Continente africano.
L’evento riunisce dirigenti ed esperti del settore tecnologico per tracciare un percorso per il futuro digitale dell’Africa.
Queste evento tecnologico, il più importante a livello continentale, conta con la partecipazione di oltre 1.500 espositori provenienti da 130 paesi e quasi 700 startup.
Il primo ministro del Marocco Aziz Akhannouch ha presieduto la cerimonia ufficiale di apertura. “La trasformazione digitale è un fattore indispensabile nella cooperazione tra i paesi africani, poiché contribuisce, oltre allo sviluppo tecnologico, alla crescita economica, sociale e politica in Africa”, ha affermato Akhannouch.
Per il Primo Ministro “è tempo che l’Africa scriva un nuovo capitolo della sua storia, in cui l’innovazione digitale sarà il principale motore del nostro progresso collettivo”, sottolineando che “il Marocco lancerà presto la sua strategia digitale 2030 che includerà la digitalizzazione dei servizi pubblici”.
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Arabia Saudita accusa Israele di genocidio a Rafah

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ROMA (ITALPRESS) – Nella sua dichiarazione forse più forte contro Israele dall’inizio della guerra contro Hamas a Gaza, il Ministero degli Esteri saudita accusa oggi Israele di aver commesso “continui massacri genocidi” prendendo di mira “le tende dei rifugiati palestinesi indifesi a Rafah”, affermando che ritiene Gerusalemme responsabile di “ciò che sta accadendo a Rafah e in tutti i territori palestinesi occupati”. Riad, che era in trattative per normalizzare le relazioni con Israele prima dello scoppio della guerra, ha intensificato la sua retorica contro lo stato ebraico mentre i colloqui vacillavano, con il primo ministro Benjamin Netanyahu che rifiuta le richieste di impegnarsi in un percorso credibile verso un futuro stato palestinese come parte dei colloqui di normalizzazione. Nella sua dichiarazione, il ministero Saudita afferma che “le continue palesi violazioni da parte di Israele di tutte le risoluzioni, leggi e norme internazionali e umanitarie… aggravano la portata della catastrofe umanitaria senza precedenti vissuta dal popolo palestinese”. Esorta il mondo a “fermare i massacri” e a “ritenere responsabili i responsabili”.

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Nuovo raid israeliano su Rafah, 16 morti

ROMA (ITALPRESS) – E’ di 16 morti il bilancio di un nuovo raid aereo israeliano su Rafah condotto all’alba di oggi. Lo riferisce l’emittente televisiva al Jazeera. I bombardamenti dell’artiglieria israeliana hanno preso di mira i minareti di diverse moschee nei quartieri Al-Saudi e Tal Al-Sultan, a ovest della città di Rafah. Per questo sono centinaia le famiglie palestinesi che a partire dalla scorsa notte si sono allontanate da Rafah per paura di nuovi bombardamenti israeliani, dopo quello di ieri che ha provocato 45 morti. I video pubblicati da attivisti palestinesi sui social media hanno mostrato l’inizio dello sfollamento di un gran numero di famiglie palestinesi dalla zona di Tal al-Sultan, nella città di Rafah, a sud della Striscia di Gaza, nelle prime ore di questa mattina, per paura degli attacchi israeliani. Le scene mostravano un gruppo di donne, uomini e bambini che trasportavano i loro bagagli e camminavano verso le zone centrali della Striscia.

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Memorial Day, Biden ricorda le vittime delle forze armate

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ARLINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) “Ricordare coloro che sono morti affinché la nostra nazione potesse vivere”. Questo il messaggio del presidente Joe Biden in occasione della Giornata della Memoria. Come da tradizione il presidente ha preso parte alla cerimonia annuale al cimitero di Arlington, alle porte di Washington, per ricordare coloro che hanno perso la vita per un’idea, quella degli Stati Uniti d’America.
Per la 156esima celebrazione nazionale del Memorial Day migliaia di cittadini si sono riuniti per ricordare i loro cari che militavano nelle forze armate statunitensi e posizionare fiori e bandierine americane sulle 228mila lapidi del cimitero. Biden, accompagnato dalla vicepresidente Kamala Harris e dal segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin ha preso parte alla cerimonia di deposizione delle corone d’alloro sulla tomba del milite ignoto.
Per l’occasione il presidente Biden ha ricordato il figlio Beau, maggiore della guardia nazionale dell’esercito degli Stati Uniti, venuto a mancare 9 anni fa per un cancro al cervello dovuto all’esposizione a materiali fossili nelle fosse militari in Iraq.
Biden, visibilmente commosso, ha definito la partecipazione a questo evento come “un obbligo sacro” da non basare su un partito o sulla politica, ma sulla promessa di renderci tutti più uniti.
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Raid aereo israeliano a Rafah, 40 vittime

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ROMA (ITALPRESS) – La Protezione civile nella Striscia di Gaza ha affermato che il numero dei morti nel bombardamento israeliano su Rafah di ieri ha raggiunto i 40, e che ci sono state decine di feriti. Ha indicato che sta incontrando difficoltà nel raggiungere i feriti a causa degli attacchi diretti ai suoi equipaggi. Secondo l’IDF, il comandante del cosiddetto quartier generale di Hamas in Cisgiordania e un altro alto funzionario del gruppo terroristico sono stati uccisi nell’attacco aereo israeliano a Rafah. Il quartier generale della Cisgiordania è un’unità di Hamas incaricata di portare avanti attacchi contro Israele da o nella Cisgiordania.
Yassin Rabia, capo del quartier generale della Cisgiordania, e Khaled Najjar, un altro membro anziano dell’unità, sono stati uccisi nell’attacco nella zona di Tel Sultan, nel nord-ovest di Rafah, dice l’IDF. Il raid, secondo i funzionari sanitari di Hamas, ha ucciso circa 35 persone. L’IDF afferma che l’attacco è stato effettuato sulla base di “precise informazioni di intelligence”. Rabia, secondo l’IDF, “gestiva tutti gli schieramenti militari del quartier generale della Cisgiordania… era coinvolto nel trasferimento di fondi per scopi terroristici e dirigeva attacchi da parte di agenti di Hamas” in Cisgiordania. L’IDF afferma anche che Rabia stesso ha commesso diversi attacchi mortali, nel 2001 e nel 2002, uccidendo soldati israeliani.
Najjar è stato coinvolto nella direzione di attentati e altre attività terroristiche in Cisgiordania, ed è stato anche coinvolto nella distribuzione di fondi agli agenti di Hamas, dicono i militari. Najjar ha anche effettuato diversi attacchi tra il 2001 e il 2003, secondo l’IDF, uccidendo civili e uccidendo e ferendo soldati. L’esercito israeliano afferma di essere a conoscenza del fatto che l’attacco e l’incendio da esso scatenato hanno causato vittime civili, e spiega che continua a indagare.

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Ruvinetti “Preoccupanti reclutamenti da parte dell’Afrika Corps russo”

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ROMA (ITALPRESS) – “Le notizie sui nuovi reclutamenti da parte dell’Afrika Corps russo (l’ex Wagner) di combattenti locali in vari territori dell’Africa sono molto preoccupanti. Il quadro è chiaro: Mosca sta prendendo il controllo dell’ambiente di sicurezza del continente, e questo è più che allarmante per l’Europa”. Lo afferma in una nota Daniele Ruvinetti, Senior Advisor della Fondazione Med-or.
“Sappiamo che i russi sono già posizionati in Libia, sfruttata anche come piattaforma logistica per altre attività nel Sahel e nell’Africa centrale. Ora vediamo la crescente attività anche in Tunisia e Algeria e assistiamo a campagne per strutturare la presenza. I contractor al servizio della Difesa si arricchiscono di personale sfruttando le condizioni complicate dei Paesi africani. Significa che l’arruolamento nell’Afrika Corps russo sta diventando una forma di risposta/soluzione al disagio socio-economico per qualche giovane africano. E questo è deleterio”, prosegue.
“Per l’Unione Europea è un campanello di allarme forte e chiaro: senza iniziative per ripristinare l’immagine – attraverso reali forme di cooperazione che siano percepite dai locali come proficue – il rischio è perdere ulteriore contatto con il continente – sottolinea Ruvinetti -. La penetrazione russa – basata su una narrazione anti-occidentale, spinta anche attraverso la disinformazione – infatti non si sta limitando al contesto securitario in senso stretto, come con gli accordi decisi da alcune giunte golpiste con il Cremlino. Nel caso del reclutamento sul posto, i contingenti fanno da vettore di crescita per qualcuno, offrendo lavoro e soldi a chi non ne ha. È vero che le campagne di arruolamento potrebbero essere il segno che Mosca non ha abbastanza combattenti da inviare in Africa (perché l’impegno ucraino è gravoso), ma l’effetto che questo produce rischia di essere positivo per la Russia”.

– Foto fornita da Daniele Ruvinetti –

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