Home Esteri Pagina 37

Esteri

Dal 5 al 7 maggio visita ufficiale di Mattarella alle Nazioni Unite

0

NEW YORK (USA) (ITALPRESS) – Dal 5 al 7 maggio il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà in visita ufficiale alle Nazioni Unite a New York. Nel corso della visita ufficiale alle Nazioni Unite, il Presidente della Repubblica terrà un discorso all’Assemblea Generale ONU il 6 maggio, giorno in cui incontrerà anche il Segretario Generale Antonio Guterres, mentre il 7 maggio Mattarella interverrà al Trusteeship Council dell’Onu. (ITALPRESS)

 

 

Foto: agenzia Fotogramma

Marocco, Francia riconosce sovranità economica Rabat su Sahara

0

ROMA (ITALPRESS) – La Francia riconosce la sovranità economica del Marocco sul territorio del suo Sahara. Il ministro degli Affari Esteri francese, Stéphane Séjourné, ha annunciato che Parigi ha adottato questa posizione rispetto alla disputa del Sahara occidentale. La Francia riconosce la sovranità economica del Marocco in attesa che il riconoscimento diplomatico sia annunciato dai capi dei due Stati. La rivelazione arriva in un’intervista rilasciata dal ministro francese al canale pubblico televisivo “France 24” nella quale ha sottolineando che “il Marocco sta sviluppando economicamente questa zona”, aggiungendo che “coinvolgeremo anche gli operatori pubblici per svilupparlo con loro”. Si era già avuto il sentore che la Francia avesse adottato a breve questa posizione. Il ministro del Commercio estero francese, Frank Riester Riester, già ha annunciato la settimana scorsa a Casablanca che “Proparco, una filiale dell’Agenzia francese per lo sviluppo (AfD) dedicata al settore privato, potrebbe contribuire al finanziamento di una linea ad alta tensione tra Dakhla e Casablanca”.

Si tratta di un passo politico molto importante che porterebbe la Francia nel folto gruppo di paesi che nel mondo sostengono la sovranità del Marocco sul Sahara considerano il piano di autonomia presentato dal Marocco all’ONU 2007 come unica soluzione seria e credibile per risolvere la controversia che si trascina da decenni fra il Marocco e l’Algeria chi finanzia e arma le milizie separatisti del Polisario. I due paesi si stanno consultando per definire una data per l’incontro fra il re Mohammed VI ed il presidente Emmanuel Macron. E’ per questo che il ministro degli Esteri del Marocco, Nasser Bourita, ha effettuato una visita due giorni fa a Parigi dove ha incontrato il suo omologo francese.
Rabat gioca ora un ruolo importante in Africa alla luce dei problemi affrontati dalla Francia, costretta a ritirare le proprie truppe dalla regione del Sahel. Interrogato su una “eventuale mediazione marocchina” tra Parigi e i paesi della regione che le hanno voltato le spalle, Séjourné ha sottolineato che “il Marocco sta diventando una potenza regionale assertiva e deve anche consentire una forma di mediazione marocchina” che ne consentono anche la stabilità (…).Quindi sì, tutte le iniziative odierne dal Marocco sono benvenute. Il 23 di dicembre scorso a Marrakech, Mali, Niger, Ciad e Burkina Faso hanno aderito all’iniziativa lanciata il 6 novembre 2023 dal re Mohammed VI per facilitare l’accesso dai paesi del Sahel all’oceano Atlantico. Un’influenza a cui la Francia non intende rinunciare per riconciliarsi con le sue ex colonie.

Dopo il ministro del Commercio estero, Frank Riester, ora il capo della diplomazia di Parigi ha compiuto un altro passo verso il riconoscimento della natura marocchina del Sahara. “L’ho detto lì (il 26 febbraio a Rabat, ndr), che abbiamo riconosciuto il fatto che il Marocco sta sviluppando economicamente questa zona. Siamo andati anche un po’ oltre, poiché coinvolgeremo gli operatori pubblici per svilupparlo insieme a loro», ha sottolineato Stéphane Séjourné in un’intervista rilasciata a “France 24” e “RFI”. Il capo della diplomazia francese ha aggiunto: “Per quanto riguarda la questione diplomatica, è tra i due capi di Stato che questa verrà gestita e risolta. Non ho alcun annuncio da farvi oggi”. Il ministro degli Affari Esteri francese ha ricevuto martedì 9 aprile a Parigi il suo omologo marocchino, Nasser Bourita. “La dinamica aperta dalla mia recente visita in Marocco continua oggi con una sessione di lavoro con il mio omologo, Nasser Bourita. Il rapporto tra Francia e Marocco è unico!”, ha affermato Séjourné sulla piattaforma “X”.

foto: Ministero Marocco/Ambasciata Marocco in Italia

(ITALPRESS).

Giordania, Egitto e Francia chiedono il cessate il fuoco a Gaza

ROMA (ITALPRESS) – Il re giordano Abdullah II, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il presidente francese Emmanuel Macron hanno chiesto un cessate il fuoco “immediato” a Gaza e il rilascio di “tutti gli ostaggi”. Hanno anche ammonito Israele per le “pericolose conseguenze” di un attacco che intende compiere a Rafah.
I tre leader hanno scritto un editoriale pubblicato da 4 quotidiani: il francese “Le Monde”, l’americano “Washington Post”, il giordano “Al-Rai” e l’egiziano “Al-Ahram”. “La guerra a Gaza e la catastrofica sofferenza umana che sta causando deve finire adesso”, si legge nell’articolo dei leader, che aggiungono: “Alla luce delle insopportabili perdite umane, chiediamo l’attuazione immediata e incondizionata della risoluzione n. 2728 del Consiglio di sicurezza”.
I tre leader hanno inoltre sottolineato “l’urgente necessità di attuare la richiesta del Consiglio di Sicurezza per il rilascio immediato di tutti gli ostaggi” detenuti a Gaza. A loro avviso l’attacco che Israele intende lanciare a Rafah “porterà solo più morte e sofferenza, aumenterà i rischi e le conseguenze dello sfollamento forzato di massa della popolazione di Gaza e minaccerà un’escalation regionale”.

– Foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

Medio Oriente, 48 ore per rispondere alla proposta Usa di tregua a Gaza

0

ROMA (ITALPRESS) – Le parti hanno 48 ore per rispondere alla proposta avanzata dagli Stati Uniti per una tregua a Gaza. E’ questo l’ultimo aggiornamento sulle trattative in corso in Egitto per arrivare ad un cessate il fuoco nella Striscia palestinese. Questa notizia, diffusa dai media arabi da una fonte egiziana, ha spiegato che gli Stati Uniti stanno cercando di obbligare Hamas e Israele a raggiungere una tregua entro pochi giorni nell’ambito dei colloqui in corso. Ieri un’alta fonte egiziana aveva rivelato che sono stati compiuti progressi significativi nelle discussioni in corso nella capitale, Il Cairo, riguardo all’accordo sullo scambio di detenuti e al cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, sottolineando che è stato raggiunto un accordo sugli assi fondamentali tra tutti parti.
Gli Stati Uniti hanno chiesto all’Egitto e al Qatar di fare pressione su Hamas, mentre Washington sta facendo pressioni su Israele affinché raggiunga un accordo per lo scambio di detenuti e una tregua di 6 settimane. Lo riporta l’Arab World News Agency (AWP). Ha inoltre aggiunto che la proposta americana nei negoziati tra Israele e Hamas include le cifre e le modalità del ritorno degli sfollati dal sud al nord di Gaza, nonché il numero di prigionieri che saranno rilasciati da entrambe le parti. Poi ha sottolineato che l’America cerca di obbligare Hamas e Israele a raggiungere un accordo di tregua entro pochi giorni. Ha continuato dicendo che la proposta americana nei negoziati tra Israele e Hamas include una parte riguardante le ore per fermare i voli degli aerei da ricognizione e fermare i combattimenti. Si sottolinea che il ritiro israeliano dai centri urbani continuerà durante la tregua, rilevando che i dettagli dell’offerta americana dovrebbero essere annunciati nelle prossime ore.
Il ciclo di negoziati al Cairo sta vivendo una fase di progressi nel riavvicinamento dei punti di vista. Una fonte egiziana ha spiegato che le delegazioni del Qatar e di Hamas hanno lasciato il Cairo dopo i colloqui e torneranno entro due giorni per concordare i termini dell’accordo finale, mentre le delegazioni americana e israeliana partiranno entro poche ore poiché le consultazioni sull’accordo proseguiranno nei prossimi giorni. due giorni. Ciò avviene mentre i mediatori sperano che una potenziale tregua abbia effetto e che lo scambio di detenuti inizi con l’Eid al-Fitr questa settimana. Per quanto riguarda gli aiuti, le tende e le case mobili, gli Stati Uniti non hanno proposto modifiche perché c’era consenso nei precedenti negoziati al riguardo, ma l’intervento di Washington in questo senso si è limitato al metodo di distribuzione degli aiuti e di consegnarli a coloro che li meritano e le autorità che lo vigilano. Dal gruppo palestinese di Hamas arrivano però smentite alla notizia di progressi nelle trattative . Un funzionario di Gaza nega che vi siano stati progressi nei negoziati per il cessate il fuoco parlando all’emittente televisiva libanese “Al-Mayadeen”, affiliata a Hezbollah. La Tv cita un alto funzionario palestinese non identificato a Gaza che nega che ci siano progressi sostanziali nei negoziati per il cessate il fuoco. Il funzionario lamenta “l’ostinazione” di Israele e insiste sul fatto che “finora non vi è alcun progresso”.
Notizie analoghe arrivano da parte israeliana. Alti funzionari
israeliani citati da “Channel 12” e dal sito informativo “Ynet”
versano altra acqua fredda sulla prospettiva di un imminente
accordo per il rilascio degli ostaggi. “Non vediamo ancora un
accordo all’orizzonte”, dice a Ynet un funzionario. “La distanza
tra le parti è ancora grande e finora non c’è stato nulla di
nuovo”.
Il ritorno di migliaia di sfollati nel nord di Gaza costituisce ancora il principale punto di disaccordo tra Israele e Hamas per raggiungere un accordo che consenta lo scambio di prigionieri e un cessate il fuoco nella Striscia, secondo quanto affermato precedentemente affermato da funzionari di Stati Uniti, Israele ed Egitto. Ieri sia Israele che Hamas hanno inviato squadre in Egitto per nuovi colloqui su un potenziale cessate il fuoco nel conflitto durato sei mesi. Non ci sono stati commenti immediati da parte di Hamas e nessuna delle parti coinvolte nei colloqui del Cairo ha confermato l’emittente televisiva egiziana “Al-Qahera”.
Domenica Hamas ha ribadito le sue richieste, tra cui un cessate il fuoco permanente, il ritiro delle forze israeliane da Gaza, il ritorno degli sfollati e uno scambio di prigionieri palestinesi con ostaggi israeliani detenuti a Gaza. La guerra è scoppiata dopo che i militanti di Hamas hanno sfondato il confine e hanno imperversato nelle comunità del sud di Israele il 7 ottobre, uccidendo 1.200 persone e sequestrando più di 250 ostaggi, secondo i conteggi israeliani. Secondo il ministero della Sanità di Gaza, più di 33.100 palestinesi sono stati uccisi nell’offensiva israeliana.

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

L’esercito di Israele ritira le truppe dal Sud della Striscia di Gaza

ROMA (ITALPRESS) – L’esercito israeliano ha annunciato di aver ritirato tutte le truppe di terra combattenti dal sud della Striscia di Gaza. Lo hanno riferito i media israeliani spiegando che solo la Brigata Nahal è rimasta sul posto con il compito di tenere in sicurezza il cosiddetto “Corridoio Netzarim” che attraversa la Striscia.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

Riforme, Gratteri “Si può cambiare la Costituzione, ma prima la si studi”

0

Di Stefano Vaccara

NEW YORK (USA) (ITALPRESS) – “Si sta discutendo molto in Italia di riforme della Costituzione, certo nulla è immutabile, anche la Costituzione si può cambiare, però consiglierei di studiare prima, perché poi magari molti votano senza conoscere cosa stanno votando. Potrebbe capitare, quindi bisogna studiare… La Costituzione è la nostra bussola”. Lo ha detto, al termine della Conferenza tenuta all’Istituto Italiano di Cultura di New York e organizzata per i 40 anni della Fondazione Magna Grecia, il Procuratore della Repubblica di Napoli Nicola Gratteri.(ITALPRESS).

Foto: xo9

Piano Mattei, Mattarella “Collaborazione paritaria con l’Africa”

ACCRA (GHANA) (ITALPRESS) – “Il Piano Mattei che il governo italiano ha lanciato evoca la volontà di collaborare su un piano paritario con l’Africa, cercando di coinvolgere in questo l’intera Europa”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver incontrato ad Accra il presidente del Ghana Nana Addo Dankwa Akufo-Addo.
“La scelta del nome di Mattei per il piano non è casuale perchè Mattei è stato davvero un amico dell’Africa, del continente intero contro ogni forma di sfruttamento coloniale, per una collaborazione sul piano paritario”, ha aggiunto.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

Scossa di terremoto a New York, sospesi per alcuni minuti i lavori all’Onu

0

NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Scossa di terremoto di magnitudo 4.8 negli Stati Uniti, in New Jersey, a circa 50 miglia da Manhattan, alle 10.23 ora locale. Il sisma è stato percepito anche a New York. Anche la sala del Consiglio di sicurezza all’Onu ha tremato, e per circa due minuti l’attività si è fermata ed è poi ripresa regolarmente.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).