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In Libano un morto in raid israeliano su tv Al Mayadeen

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ROMA (ITALPRESS) – Un attacco aereo israeliano contro un ufficio di una stazione televisiva di Beirut ha ucciso una persona, afferma il Ministero della Salute libanese. Il Ministero afferma che altre cinque persone, tra cui un bambino, sono rimaste ferite nell’attacco avvenuto nella notte. Il bambino è rimasto gravemente ferito ed è stato ricoverato in ospedale. Il canale televisivo panarabo Al-Mayadeen, che è politicamente alleato con il gruppo libanese Hezbollah, ha affermato che il suo ufficio nella zona tra Jnah e Ouzai, alla periferia della periferia meridionale di Beirut, è stato preso di mira. “Al-Mayadeen ritiene l’occupazione israeliana responsabile per l’attacco a un noto ufficio di un noto organo di stampa”, ha affermato la TV. Al Mayadeen ha affermato che l’ufficio era stato evacuato. L’esercito israeliano non ha emesso alcun avvertimento prima dell’attacco.

Foto: Ipa Agency

(ITALPRESS).

Attentato in azienda droni ad Ankara, 3 morti

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ROMA (ITALPRESS) – Il ministro dell’Interno turco Ali Yerlikaya ha annunciato che ci sono 3 morti e 14 feriti nell’attacco “terroristico” contro la sede di un’azienda produttrice di droni ad Ankara. Il sindaco della zona ha confermato ad un canale turco che finora nell’attacco sono morti 3 persone. I media turchi hanno riferito che due degli autori dell’attacco di Ankara sono stati uccisi, mentre un terzo stava prendendo degli ostaggi. L’agenzia ufficiale di stampa turca “Anadolu” ha riferito che una potente esplosione si è verificata presso la sede della compagnia turca per l’aviazione e l’industria spaziale “Tusas” ad Ankara, seguita da colpi di arma da fuoco nell’area. Yerlikaya ha scritto sulla piattaforma “X”: “C’è stato un attacco terroristico contro le strutture della Turkish Aerospace Industries Company ad Ankara. Sfortunatamente, abbiamo martiri e feriti in questo attacco”. Un videoclip ha catturato il momento dell’attacco alla sede dell’azienda, tra il rumore degli spari.
Il canale televisivo privato NTV ha riferito che un gruppo di uomini armati è arrivato all’ingresso del complesso in taxi mentre cambiavano i turni di guardia, e almeno uno degli aggressori ha fatto esplodere una bomba, mentre gli altri hanno preso d’assalto il complesso.
Il canale ha aggiunto che le sparatorie sono continuate all’interno della sede e che alcuni dei suoi dipendenti potrebbero essere stati presi in ostaggio, mentre gli elicotteri sorvolavano la sede dell’azienda. NTV aveva precedentemente indicato che sul posto erano state inviate forze di sicurezza, ambulanze e vigili del fuoco.
La rete Habertürk ha inoltre annunciato sul sito web della compagnia che sarebbero stati presi degli ostaggi, senza ulteriori dettagli. Nessuna parte ha ancora rivendicato la responsabilità di questa operazione.
È interessante notare che le milizie curde, l’ISIS e i gruppi estremisti di sinistra hanno lanciato attacchi in Turchia in passato. I ricavi del settore delle industrie della difesa, compresi i droni come il Bayraktar, hanno rappresentato circa l’80% delle esportazioni della Turchia nel 2023, ovvero circa 10,2 miliardi di dollari.
“Ho parlato con l’ambasciatore in Turchia e mi ha dato gli ultimi aggiornamenti sulla situazione dopo l’attentato. E’ ritornata la calma, c’erano undici italiani nell’area dove c’è stato questo attacco terroristico, ma sono stati sempre al sicuro e non hanno mai corso un reale pericolo. Adesso stanno lasciando l’area dove si stava svolgendo questo evento aerospaziale”, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antono Tajani, nel corso di un punto stampa a Pescara a margine del G7 Sviluppo.
“Per il momento mi pare che possiamo essere assolutamente positivi per quanto riguarda i nostri concittadini. Esprimiamo solidarietà e vicinanza per l’attentato – ha aggiunto -. Il terrorismo non dovrebbe avere spazio nelle nostre società ma purtroppo continua ad agire e colpire vittime innocenti. Sparare su persone innocenti è sempre un crimine orrendo. Non esiste possibilità di riconoscimento e di dignità a chi compie attentati del genere”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Fiep, Arma dei Carabinieri cede la presidenza alla Gendarmeria Francese

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ROMA (ITALPRESS) – Nella mattinata odierna a Villa Madama a Roma, si è aperto il Summit annuale dell’Associazione Internazionale delle Gendarmerie e delle Forze di Polizia a statuto militare (FIEP), al termine del quale l’Arma dei Carabinieri, che aveva assunto la Presidenza nel mese di ottobre 2023, cederà il testimone alla Gendarmeria Nazionale Francese. Hanno preso parte all’incontro i Comandanti/Direttori Generali delle 21 gendarmerie e Forze di Polizia a statuto militare che, nel soggiorno in Italia, verranno ricevuti dal Presidente della Repubblica.
Annualmente, viene individuato un tema generale oggetto di studio, durante la Presidenza italiana, la FIEP ha focalizzato l’attenzione sul contrasto ai crimini ambientali, nell’ottica prioritaria della protezione della biodiversità e degli ecosistemi. La particolare tematica è molto sentita dall’Arma, la più articolata forza di polizia ambientale d’Europa, e il confronto con le altre gendarmerie e forze di polizia è risultato utile e propositivo per un impegno comune in difesa dell’ambiente, per lo sviluppo di buone pratiche condivise e protocolli comuni. Nel 2024 la FIEP ha compiuto trent’anni. Il 12 maggio 1994, infatti, fu istituita a Madrid la Commissione Tripartita, composta dall’Arma dei Carabinieri, dalla Gendarmeria Nazionale francese e dalla Guardia Civil spagnola. Nel 1996 aderì la Guardia Nazionale Repubblicana portoghese e l’anno successivo l’associazione, nel frattempo divenuta Commissione Quadripartita, fu definitivamente denominata FIEP, acronimo costituito dalle iniziali dei nomi dei Paesi Membri in quel momento: France, Italia, Espa?a e Portugal. Con successive Dichiarazioni Comuni e con le modifiche allo statuto, l’organizzazione ha assunto carattere di “Associazione Internazionale” e attualmente sono 21 le gendarmerie e forze di polizia a statuto militare appartenenti alla FIEP in qualità di membri. Nella storia trentennale dell’Associazione, prima dell’incarico conclusosi con il meeting di questi giorni, l’Arma dei Carabinieri aveva assunto la Presidenza nel 1999, nel 2006 e nel 2014 in corrispondenza con il bicentenario di fondazione dell’Istituzione. Esperienze certamente positive nell’importante campo della cooperazione internazionale. Nel corso del Vertice odierno, è stato votato all’unanimità il riconoscimento dello status di membro all’Ispettorato dei Carabinieri moldavi. La loro partecipazione alle dinamiche dell’Associazione è stata supportata dall’Arma dei Carabinieri in aderenza con le linee strategiche di indirizzo politico estero nazionale. (ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Carabinieri

Italia al lavoro per ricostruire l’Ucraina, Zappia “Faremo il massimo”

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WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – L’ambasciata italiana a Washington ha ospitato una conferenza in collaborazione con l’ambasciata ucraina per mettere in luce la grande sfida di rafforzare l’assistenza internazionale nella guerra contro la Russia. Il focus dell’incontro è stato quello di preservare il patrimonio culturale dell’Ucraina. L’ambasciatrice italiana Mariangela Zappia ha aperto l’evento che ha fatto da apripista ad una ulteriore conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina che si terrà a Roma nel luglio 2025. “Sostenere l’Ucraina contro l’aggressione russa è in cima all’agenda dell’Italia a livello bilaterale in quanto presidenza del G7, così come ribadito più volte dalla presidente Giorgia Meloni – ha affermato Zappia -. L’Italia ha fatto il massimo e continuerà a farlo”. Presente all’evento anche l’ambasciatrice dell’Ucraina negli Stati Uniti Oksana Markarova, che ha parlato dell’importanza di ricevere supporto dall’Italia e dagli Stati Uniti: “Lavoriamo insieme e apprezziamo davvero non solo l’aiuto degli Stati Uniti, ma anche dell’Italia e il sostegno dei primi ministri. Oggi abbiamo riunito tanti partner per discutere della ricostruzione dell’Ucraina e la prossima conferenza a Roma sarà importante perché l’Italia è leader nel G7 ed è in prima linea per la questione della ricostruzione”, ha concluso Markarova.
Dopo la conferenza è stata inaugurata la mostra Washington-Kiev del fotografo italiano Massimo Listri con 16 fotografie artistiche di grande formato degli edifici più prestigiosi di Kiev ritratti durante l’aggressione russa contro il Paese. Dal Teatro dell’Opera al Parlamento. Un urlo di cultura contro la violenza dei tiranni.

– foto xp9/Italpress –
(ITALPRESS).

Razzi lanciati dagli Hezbollah sul centro e nord di Israele

ROMA (ITALPRESS) – L’esercito israeliano afferma che cinque razzi hanno preso di mira il centro di Israele nell’ultimo sbarramento e altri 15 hanno preso di mira il nord. Si tratta di razzi lanciati dagli Hezbollah dal Libano. Si afferma che alcuni dei razzi sono stati intercettati mentre altri hanno colpito aree aperte. Non ci sono vittime note. Hezbollah conferma di essere dietro l’attacco. Afferma di avere preso di mira la base dell’unità di intelligence militare 8200 situata a Glilot vicino a Tel Aviv. Afferma inoltre di avere preso di mira una “base navale” vicino a Haifa.
– foto Ipa –
(ITALPRESS).

Tajani “Israele ormai ha vinto, la pace è possibile”

ROMA (ITALPRESS) – “Israele ormai ha vinto, possibile il cessate il fuoco”. E’ quanto afferma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in una intervista a “Il Giornale”. Il titolare della Farnesina che oggi sarà in Israele e poi in Palestina ha un “obiettivo netto”. “lavorare perla pace e per arrivare al cessate il fuoco sia in Libano che a Gaza. Incontrerò il Presidente Isaac Herzog, il ministro degli Esteri Israel Katz e a Ramallah il primo ministro palestinese Mustafa”. Tajani è convinto che la morte di Yahya Sinwar possa essere una spinta verso la pace: “C’è la possibilità che Israele, avendo vinto militarmente, avendo colpito la mente della strage del 7 Ottobre e quindi la mente di Hamas, possa sentirsi appagato e guardare con più disponibilità al cessate il fuoco a Gaza, ottenendo in cambio la libertà per gli ostaggi che sono ancora nelle mani dei terroristi”.
“Noi insistiamo per questo con Israele e con il Libano, puntando anche al cessate il fuoco in Libano. Credo che per arrivare ad un accordo sia utile accelerare anche i tempi per l’elezione del nuovo presidente libanese, che deve essere maronita per la costituzione libanese, e che può diventare un interlocutore valido e autorevole per Israele” aggiunge il vicepremier che sulla missione Unifil, aggiunge: “deve essere rinforzata, dobbiamo lavorare già da adesso a quella che potremmo chiamare ‘Unifil 3’. Devono essere cambiate le regole di ingaggio per dare più capacità di intervento, dovremo farlo con l’accordo delle parti. Io credo che la soluzione per garantire la stabilità deve essere creare un ‘cuscinettò Unifil tra il confine israeliano fino al fiume Litani verso nord. Dal fiume, salendo ancora verso nord, l’esercito regolare libanese. Ancora più a nord gli Hezbollah. Si tratta di creare un doppio cuscinetto: Unifil, esercito libanese e poi Hezbollah. Questo anche per dare allo Stato libanese potere sul suo territorio, e in questo rafforzare il ruolo e la capacità delle forze armate libanesi è decisivo”.
Sulla possiblità che Sinwar possa diventare un simbolo, un martire per una parte del mondo islamico, dice: “Tenteranno questa operazione ma ritengo che colui che ha organizzato la strage del 7 ottobre non possa essere considerato un simbolo da nessuno”. Sul ruolo che possono svolgere i Paesi arabi in Medio Oriente, conclude: “Sono fondamentali perchè i palestinesi sono ovviamente parte del mondo arabo. Paesi come l’Arabia Saudita, gli Emirati, il Qatar, l’Egitto, la Giordania possono essere elementi di pacificazione dell’area. Per questo ho detto che per la riunificazione della Palestina penso ad una missione internazionale guidata da Paesi arabi. Del resto, l’attacco del 7 ottobre perchè c’è stato? Anche perchè Hamas voleva impedire l’accordo fra Israele e l’Arabia Saudita. Questo era l’obiettivo politico”.

foto: Agenzia Fotogramma

(ITALPRESS).

Le startup italiane più innovative si presentano a New York, invitate da Atlas

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NEW YORK (ITALPRESS) – New York: il sogno di tanti imprenditori Italiani che desiderano portare i loro prodotti nel mercato più grande al mondo, quello americano. Grazie ad Atlas, l’Associazione Transatlantica per l’Internazionalizzazione delle Start Up creata in partnership con Confindustria, il sogno sta diventando realtà diverse piccole aziende.
“Atlas Next” è un evento di tre giorni mirato ad educare i leader delle startup italiane più innovative ad entarre nel mercato USA con successo, scavalcando gli ostacoli regolamentari e culturali. Questo martedì le aziende sono state accolte all’Istituto di Cultura Italiano a Park Avenue per uno degli eventi centrali dell’iniziativa, riempito di preziosi consigli da rappresentati delle istituzioni commerciali italiane.
Tommaso D’Onofrio, Presidente di Atlas, ha aperto l’evento con un discorso di benvenuto rivolto ai circa 15 dirigenti presenti. D’Onofrio ha invitato i fondatori a vedere gli Stati Uniti come “un luogo nel quale le nostre startup possono trovare un posto importante” e ha assicurato loro che “quando il progetto funziona, i soldi arrivano”.
Successivamente, Davide Ippolito, uno degli organizzatori dell’evento e fondatore del quotidiano locale in lingua italiana ilNewYorkese, ha parlato con rappresentanti di spicco del commercio italiano per il beneficio dei partecipanti.
Vittoria Carli, Vice Presidente per la Transizione Digitale e l’Internazionalizzazione di Confindustria, ha espresso il suo entusiasmo nel sostenere le startup di Atlas. “Il tema dell’innovazione è al centro del nostro progetto. Quello che si fa qui si riflette tantissimo anche in Europa,” ha dichiarato la Carli, sollecitando una semplificazione dei processi burocratici per meglio sostenere le startup nel loro percorso a l’estero.
“Bisogna contattare sempre le istituzioni quando si va in un mercato diverso,” ha raccomandato Erica Di Giovancarlo, Commissaria per il Commercio presso ITA.
Il Ministero delle Imprese e Del Made in Italy stima che ci siano circa 15.000 startup italiane che sfruttano tecnologie uniche e innovative. Queste imprese affrontano sfide regolamentari e culturali durante il processo di internazionalizzazione. ITA, ha spiegato Giovancarlo, può aiutare le imprese a navigare attraverso questo complesso processo.
“Noi italiani siamo molto orgogliosi di quello che facciamo… non si può fare. Bisogna assolutamente rispettare le regole…ma anche il modo di porsi verso le altre culture”, ha consigliato Giovancarlo. Tuttavia, ciò deve avvenire “senza doversi sottomettere”, ha precisato. Mentre lavorava per ITA in Medio Oriente, Giovancarlo ha incontrato episodi di sessismo sul posto di lavoro e ha dovuto mettere in chiaro con i suoi collaboratori: “Il capo sono io”, ha detto loro.
Riccardo Forlenza è immigrato a New York dagli anni ’80. Partito da origini umili, è diventato Global Managing Director dei Servizi Finanziari di IBM, dove gestisce investimenti di oltre 1 miliardo di dollari all’anno in startup innovative.
“Dovete essere maniacalmente concentrati sulla vostra azienda”, ha detto Forlenza ai proprietari di startup. “Spesso non siamo disposti a nutrire la nostra idea [imprenditoriale] per tre anni, ma siamo contenti di lavorare per qualcun altro per quarant’anni,” ha aggiunto. IBM acquisisce ogni anno tra le 3 e le 15 startup, che Forlenza considera “fondamentali per lo sviluppo [dell’azienda]”.
Quando gli è stato chiesto quali errori dovrebbero evitare le startup italiane che cercano di avere successo negli Stati Uniti, Forlenza ha messo in guardia contro la “scarsa differenziazione del prodotto”.
L’ultimo ospite a prendere la parola è stata Mascia Ferrari, professoressa di finanza in visita alla NYU. La Ferrari ha illustrato ai partecipanti la necessità di adattare i propri bilanci agli standard statunitensi per attirare gli investitori locali.
Ippolito ha concluso l’evento invitando ogni rappresentante delle startup a presentare il proprio pitch di trenta secondi alla sala. Le startup presenti rappresentavano settori come la robotica, le tecnologie pulite e l’intelligenza artificiale.
Il supporto e le opportunità per le startup Italiane che sognano di espanderis a l’estero non mancano. Confindustria ha 22 associazioni di industria e 33 sezioni territoriali. ITA ha 5 uffici diversi in USA e offre consulenza strategica, analisi di mercato, e fiere di settore a basso costo.
“Crediamo nel territorio perchè e dal territorio che nascono le idee,” ha dichiarato Carli.
-il Presidente Tommaso D’Onofrio in vista con le startup alla Scuola d’Italia – foto ilNewyorkese
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Meloni a Beirut “La missione Unifil va rafforzata”

ROMA (ITALPRESS) – “Credo che dovremmo tornare alla missione iniziale dell’Unifil, in maniera propria e concertata, lo scopo è di aumentare le capacità generali di difesa delle forze libanesi”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al termine dell’incontro a Beirut con il primo ministro libanese, Najib Mikati.
“Credo sia importante sostenere le istituzioni libanesi, questa nazione sta soffrendo ed avere delle istituzioni efficaci è la chiave per difendere i propri interessi, l’Italia è pronta a dare tutto l’aiuto necessario, se richiesto”, ha spiegato Meloni.
“L’Italia insieme agli altri partner della comunità internazionale ha lanciato un appello affinchè ci sia un cessate il fuoco di 21 giorni -. Sono venuta da Bruxelles, dove si è parlato della crisi in Medio Oriente. Posso assicurarvi che stiamo lavorando instancabilmente per raggiugere un cessate il fuoco durevole a Gaza e in Libano. Sosteniamo i negoziati per la liberazioni degli ostaggi israeliani, stiamo cercando il modo migliore per dare assistenza alla popolazione civile colpita da questa guerra”.
“Sono in Libano anche per ringraziare tutti i soldati dispiegati con l’Unifil, e con la missione bilaterale italiana, i nostri soldati hanno contribuito per anni a mantenere la stabilità sui confini tra Libano ed Israele, ci sarà bisogno di loro in qualsiasi altro scenario post guerra. Voglio ribadire che prendere l’Unifil come obiettivo per me è inaccettabile – ha aggiunto – e chiedo ancora una volta che tutte le parti facciano in modo che sia garantita sempre la sicurezza dei soldati. Sono convinta che la missione debba essere rafforzata e soltanto rafforzando l’Unifil potremmo voltare pagina”.

– Foto screenshot da video Palazzo Chigi –

(ITALPRESS).