MOSCA (ITALPRESS) – “Abbiamo studiato attentamente le vostre proposte per risolvere la crisi in Ucraina. Siamo sempre aperti al processo negoziale”. Lo ha detto Vladimir Putin, nel corso dell’incontro al Cremlino con il presidente cinese Xi Jinping, secondo quanto riferisce Ria Novosti.
Xi Jinping ha definito Putin “un caro amico”. “I nostri paesi devono avere stretti rapporti”, ha affermato Xi. “La Cina presta grande attenzione allo sviluppo delle relazioni con la Russia, poiché questo ha una sua logica storica, siamo i più grandi paesi vicini, siamo partner in una cooperazione strategica globale”.
In un lungo articolo firmato dallo stesso Xi, pubblicato questa mattina dalla RIA Novosti e dalla Rossiyskaya Gazeta, si legge: “Dall’inizio dello scorso anno, c’è stato un totale aggravamento della crisi ucraina. La Cina ha sempre assunto una posizione obiettiva e imparziale e ha compiuto sforzi attivi per promuovere la riconciliazione e i negoziati di pace”. Secondo il leader cinese “la posizione della Cina recentemente pubblicata sulla risoluzione politica della crisi ucraina, tenendo conto delle preoccupazioni razionali di tutte le parti, riflette al massimo l’unità delle opinioni della comunità mondiale sul superamento della crisi. Il documento funge da fattore costruttivo per neutralizzare le conseguenze della crisi e promuovere una soluzione politica. Problemi complessi non hanno soluzioni semplici. Siamo convinti che si troverà una via d’uscita razionale dalla crisi ucraina e un percorso verso una pace duratura e una sicurezza universale nel mondo se tutti saranno guidati dal concetto di sicurezza comune, globale, congiunta e sostenibile e continueranno il dialogo e le consultazioni in modo paritario, prudente e pragmatico”.
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Putin riceve Xi “Interesse per le proposte cinesi sull’Ucraina”
Ucraina, Del Ponte “Dopo mandato arresto per Putin vita più difficile”
MILANO (ITALPRESS) – Dopo il mandato d’arresto della Corte penale internazionale, Putin “deve soltanto fare un passo fuori dalla Russia e si troverà a utilizzare la ‘carta igienicà della prigione dell’Aia”, Lo ha detto, intervistata dal quotidano La Repubblica in edicola oggi, l’ex procuratrice dell’Aia Carla Del Ponte, commentando le parole dell’ex presidente russo Medvedev che aveva bollato come ‘carta igienicà il mandato del Tribunale Internazionale. “Putin vuole sradicare l’identità di un popolo e quindi deve risponderne penalmente” ha aggiunto. “Finalmente è stato raggiunto un primo traguardo molto importante, che è solo un primo passo verso la contestazione degli altri innumerevoli reati di cui Putin dovrà essere incriminato” dice ancora. “Un fatto è certo. Da oggi la sua vita da capo dello Stato diventa difficile. Gli sarà inibito qualsiasi vertice internazionale. E’ innegabile che la richiesta di arresto incrina irrimediabilmente la sua immagine pubblica. Oggi in Russia lui è il presidente, ma è chiaro che i gravissimi reati che gli vengono contestati possono giocare anche politicamente contro di lui” specifica Del Ponte. “Il crimine di guerra di cui è accusato, la deportazione dei bambini, è gravissimo e non l’abbiamo ancora mai visto contestato a livello di responsabilità penale. Ma ci saranno tantissimi altri crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi in questo anno di guerra in Ucraina che sono apparsi estremamente gravi e di cui lui stesso dovrà rispondere” come “quelli che puniscono il sistematico attacco contro tutti i civili, le reiterate torture inflitte alla popolazione, gli atti di violenza sulle donne e sui bambini, tutte le violazione compiute dall’esercito russo che rispondeva ai suoi ordini essendo lui l’unico capo supremo” conclude. (ITALPRESS).
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Dalla Corte Penale Internazionale mandato d’arresto per Putin
ROMA (ITALPRESS) – La Corte Penale Internazionale dell’Aja ha emesso un mandato d’arresto contro il presidente russo Vladimir Putin e la commissaria russa per i diritti dei bambini Maria Alekseyevna Lvova-Belova.
Putin e Lvova-Belova vengono accusati “del crimine di guerra di deportazione illegale e di trasferimento illegale di bambini dalle aree occupate dell’Ucraina alla Federazione Russa”, spiega la Corte Penale Internazionale in una nota. I crimini sarebbero stati commessi nel territorio occupato ucraino almeno a partire dal 24 febbraio 2022. “Vi sono fondati motivi per ritenere che Putin abbia la responsabilità penale individuale per i suddetti crimini, per aver commesso gli atti direttamente, insieme ad altri e/o per interposta persona”, spiega la Corte, che fa riferimento allo Statuto di Roma.
“La Russia non è parte dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale e non ha alcun obbligo nei suoi confronti. La Russia non collabora con questo organismo” e i mandati d’arresto provenienti dalla Corte Penale Internazionale “saranno legalmente nulle per noi”, ha replicato Maria Zacharova, portavoce del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov.
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Ucraina, Zelensky “Stiamo facendo di tutto per vincere la guerra”
KIEV (UCRAINA) (ITALPRESS) – “La forza della nostra difesa è la forza del nostro popolo. Gli ucraini diventano guerrieri in un momento cruciale: combattono, non cercano ciò che non gli appartiene, fanno tutto per riconquistare il proprio. Vinceremo questa guerra. Stiamo facendo di tutto per questo”. Così su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
“Ci sosteniamo a vicenda – aggiunge -. Rafforziamo lo Stato. Uniamo il mondo per il bene della nostra vittoria, con le azioni di tutti coloro che stanno combattendo per l’Ucraina, che stanno combattendo per il nostro Paese e per i loro fratelli d’armi, che stanno facendo di tutto per non lasciare che il nemico prenda la nostra terra”.
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Ucraina, Xi Jinping parlerà con Zelensky
PECHINO (ITALPRESS/MNA) – Il presidente cinese, Xi Jinping, avrebbe intenzione di parlare con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, per la prima volta dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Lo riferisce il Wall Street Journal, citando fonti al corrente del dossier. Il colloquio tra Xi e Zelensky e’ probabile che avvenga al termine della visita a Mosca di Xi. Il presidente cinese è stato rieletto venerdi’ scorso all’unanimita’ per un terzo mandato presidenziale dai quasi tremila delegati dell’Assemblea Nazionale del Popolo, l’organo legislativo del parlamento cinese. L’iniziativa s’inserirebbe nel quadro degli sforzi di Pechino per assumere un ruolo piu’ attivo sulla questione ucraina.
Il 24 febbraio Pechino ha pubblicato un documento in 12 punti che propone il cessate il fuoco tra Russia e Ucraina.
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Naufragio al largo della Libia, 17 migranti salvati e 30 dispersi
ROMA (ITALPRESS) – Diciassette migranti sono stati salvati e altri 30 risultano dispersi in seguito a un naufragio avvenuto nella zona SAR libica.
In una nota la Guardia Costiera italiana riferisce come si sono svolti i fatti. “Nella notte dell’11 marzo, “Watch the Med – Alarm Phone” segnalava al Centro Nazionale di coordinamento del soccorso marittimo di Roma, a quello maltese e a quello libico una barca con a bordo 47 migranti, in area SAR libica a circa 100 miglia dalle coste libiche. Successivamente l’unità veniva avvistata dal velivolo “ONG Seabird 2” il quale procedeva ad inviare una chiamata di soccorso e contattava il mercantile “BASILIS L” che confermava di dirigere verso il barchino. Tutte le informazioni venivano fornite anche alle Autorità libiche e maltesi. Il mercantile “BASILIS L” comunicava di avere il barchino a vista, fermo alla deriva, e di avere difficoltà a soccorrerli a causa delle avverse condimeteo in zona. Le Autorità libiche, competenti per le attività di ricerca e soccorso in quell’area, a causa della mancanza di disponibilità di assetti navali, chiedevano il supporto, così come previsto dalle Convenzioni Internazionali sul soccorso in mare, del Centro Nazionale di coordinamento del soccorso marittimo di Roma che, su richiesta delle autorità libiche, inviava nell’immediatezza, un messaggio satellitare di emergenza a tutte le navi in transito – prosegue la nota -. La Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma, oltre al mercantile “BASILIS L” che rimaneva vicino al barchino, inviava 3 mercantili presenti in zona verso il natante in difficoltà. Le operazioni di trasbordo dei migranti iniziavano alle prime luci dell’alba da parte di uno dei 4 mercantili che avevano raggiunto il barchino in difficoltà. Durante le operazioni di soccorso da parte della motonave “FROLAND”, il barchino durante il trasbordo dei migranti si capovolgeva: 17 persone venivano soccorse e recuperate dalla nave mentre risultavano dispersi circa 30 migranti. Due dei migranti recuperati a bordo dalla motonave “FROLAND” che dirige verso l’Italia, necessitano di assistenza medica e, pertanto, il mercantile dirigerà dapprima verso Malta per lo sbarco delle due persone per le urgenti cure mediche. Le operazioni di ricerca dei migranti dispersi continuano con l’ausilio dei mercantili presenti in zona, con ulteriori due mercantili che stanno raggiungendo l’area di ricerca e col sorvolo di due assetti aerei Frontex. L’intervento di soccorso è avvenuto al di fuori dell’area di responsabilità SAR italiana registrando l’inattività degli altri Centri Nazionali di coordinamento e soccorso marittimo interessati per area”, conclude la Guardia Costiera.
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Papa “Lavoriamo per la pace contro l’indifferenza”
ROMA (ITALPRESS) – “La pace nella martoriata Ucraina e in tutti gli altri Paesi che soffrono l’orrore della guerra che è sempre una sconfitta per tutti, per tutti”. E’ l’augurio del Papa per il futuro, in un’intervista al sito del Fatto Quotidiano, nei 10 anni del suo pontificato.
“La guerra è assurda e crudele – aggiunge – È un’azienda che non conosce crisi nemmeno durante la pandemia: la fabbrica delle armi. Lavorare per la pace significa non investire in queste fabbriche di morte. Mi fa soffrire pensare che se non si facessero armi per un anno, finirebbe la fame nel mondo perché quella delle armi è l’industria più grande del pianeta. L’8 dicembre scorso, in piazza di Spagna, ho pianto pensando al dramma che sta vivendo il popolo ucraino. È trascorso già più di un anno dall’inizio della guerra in Ucraina”.
“A febbraio – aggiunge – sono stato in Africa, nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan, e ho visto gli orrori dei conflitti in quei due Paesi con le mutilazioni delle persone. Una cosa che mi fa soffrire molto è la globalizzazione dell’indifferenza, girare la faccia dall’altra parte e dire: “A me che importa? Non mi interessa! Non è un mio problema!””.
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Ucraina, Papa “Vado a Kiev ma a condizione di andare anche a Mosca”
ROMA (ITALPRESS) – “Sono disposto ad andare a Kiev. Voglio andare a Kiev. Ma a condizione di andare a Mosca. Vado in entrambi i posti o in nessuno dei due”. Così Papa Francesco in un’intervista al giornale argentino La Nacion. “La guerra ha una serie di regole etiche. Non mi piace parlare di etica della guerra perchè è una contraddizione nel termine. Quando vedo questo, che non solo vengono uccisi professionisti della guerra, ma ci sono vittime innocenti, mi preoccupa molto. E lì non so se questo è genocidio o no, devono studiarlo, la gente deve definirlo bene, ma non è certo un’etica della guerra a cui siamo abituati”, ha detto il Pontefice alla domanda se la guerra in Ucraina si possa definire come genocidio. Il Santo Padre ha poi ricordato che “il secondo giorno dell’invasione sono andato in ambasciata, mi sono offerto di andarci. Il ministro Lavrov mi ha ringraziato, ne avrebbero tenuto conto ma per il momento ovviamente no. Ora, in questo momento, il Vaticano sta facendo qualcosa di più diplomatico per vedere se si può ottenere qualcosa”.
Papa Francesco sottolinea quindi come da parte del Vaticano c’è “non un piano di pace, c’è un servizio di pace. Un desiderio di servire la pace”. Sulla possibilità di andare a Mosca, dice: “Non sto dicendo che sia possibile. Non è impossibile. Speriamo di poterlo fare. Non c’è nessuna promessa, niente. Non ho chiuso quella porta. La guerra mi fa male, voglio dirlo. La guerra mi fa male”, chiosa il Papa.
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