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Zelensky al Congresso Usa “Battaglia comune per la libertà”

WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “I vostri aiuti non sono beneficenza ma un investimento sulla sicurezza globale e la democrazia”. Lo ha detto Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, nel suo discorso al Congresso degli Stati Uniti.
Zelensky ha svolto il suo intervento in inglese, ed è stato accolto da una lunga standing ovation. Il presidente ucraino, dopo aver ringraziato deputati e senatori repubblicani e democratici, la speaker della Camera Nancy Pelosi e la vicepresidente Usa Kamala Harris, ha sottolineato che “il prossimo anno sarà critico, ma può rappresentare un punto di svolta”. Gli Stati Uniti possono “velocizzare la nostra vittoria”, ha detto ancora Zelensky riferendosi al sostegno Usa. Il presidente ucraino ha definito la Russia uno “Stato terrorista. La tirannia russa ha perso il controllo su di noi. La nostra lotta continua, non ci arrenderemo”, ha aggiunto.
Per Zelensky, che ha chiesto agli Stati Uniti la fornitura di armi pesanti, “il mondo è troppo interconnesso e interdipendente per permettere a qualcuno di stare in disparte e sentirsi al sicuro quando una battaglia del genere è in corso”. E ha aggiunto: “Il coraggio ucraino e la risolutezza americana dovranno garantire il futuro della nostra libertà comune”.

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Ucraina, Biden “Sostegno per perseguire una pace giusta”

ROMA (ITALPRESS) – “Sosterremo l’Ucraina nel perseguire una pace giusta”. Così il presidente americano, Joe Biden, nel corso dell’incontro alla Casa Bianca con il leader ucraino Volodymyr Zelensky. “Il popolo americano è orgogliosamente a fianco di quello ucraino. Gli Stati Uniti sono dalla sua parte e dalla parte dei cittadini e delle cittadine coraggiose dell’Ucraina”, ha aggiunto Biden rivolgendosi a Zelensky. Ecco perchè “faremo quello che serve per portare avanti una strategia di difesa, in particolare di quella aerea. Forniremo ulteriori armi all’Ucraina”, ha assicurato. Biden ha poi sottolineato come “Putin sta usando l’inverno come arma. Sono passati trecento giorni, sembra incredibile”, ma gli ucraini “sono un popolo che non si è fatto intimidire”.
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Zelensky negli Usa “Nel 2023 restituiremo la bandiera al popolo ucraino”

ROMA (ITALPRESS) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è atterrato a Washington, per la sua prima visita all’estero dall’inizio della guerra. “Sono a Washington oggi per ringraziare il popolo americano, il presidente e il Congresso per il loro necessario sostegno – scrive Zelensky su Telegram -. E anche per continuare la cooperazione per avvicinarci alla vittoria. Terrò una serie di negoziati per rafforzare la resilienza e le capacità di difesa dell’Ucraina. In particolare, discuteremo della cooperazione bilaterale tra Ucraina e Stati Uniti con il presidente Biden. L’anno prossimo dobbiamo restituire la bandiera ucraina e la libertà a tutta la nostra terra, a tutto il nostro popolo”.

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Qatargate, Metsola “Europa non è in vendita, risponderemo con fermezza”

ROMA (ITALPRESS) – “La nostra democrazia è sotto attacco, poichè attori maligni da paesi terzi pensano che l’Europa sia in vendita: abbiamo risposto e risponderemo con fermezza”. Lo ha detto la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, durante la XV Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori d’Italia, facendo riferimento al Qatargate.
Quanto alla politica migratoria, “dobbiamo continuare a lavorare per trovare un accordo sulla politica migratoria e, su questo utilizzeremo i contatti che ha l’Italia con terzi Paesi per trovare soluzioni che non lasciano dei Paesi da soli ad affrontare le sfide che andranno ad aumentare nel prossimo anno”, ha proseguito Metsola.

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Valery Zaluzhny, il genio militare ucraino che ha umiliato i russi

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ODESSA (UCRAINA) (ITALPRESS) – La prestigiosa rivista Time gli ha dedicato una copertina e lo ha consacrato come una delle 100 persone più influenti al mondo nel 2022. É il comandante in capo delle forze armate dell’Ucraina Valery Zaluzhny, il genio militare che ha umiliato il secondo esercito del mondo. Il merito del “generale di ferro” è quello di aver rivoluzionato l’organizzazione del piccolo e giovane esercito ucraino in meno di 7 mesi.
Quando, il 27 luglio 2021, il presidente Zelensky nominó nuovo comandante in capo delle Forze Armate dell’Ucraina un generale di 48 anni, la scelta sembró avventata a qualche esperto militare. Infatti, Zaluzhny aveva la reputazione di comandante grintoso e innovativo, e di persona molto affabile, ma era anche considerato un po’ troppo informale con i soldati, con cui occasionalmente si fermava a pranzare in mensa, invece del tipico stile austero di stampo sovietico. Tuttavia, Zelensky non rimpiangerá mai di aver fatto questa nomina.
Quasi tutti gli esperti militari internazionali avevano pronosticato la inevitabile fine dell’Ucraina, troppo svantaggiata rispetto alla potenza dell’esercito russo. Oggi, le accademie militari di tutto il mondo stanno studiando questo conflitto che ha ribaltato molti luoghi comuni della Guerra Fredda, mettendo a confronto la dottrina militare russa, figlia di quella dell’Armata Rossa, con l’arte della guerra degli Ucraini; un mix di moderne tattiche Nato con alcune innovazioni per adattarsi alle caratteristiche del territorio e del nemico.
Zaluzhny rappresenta la nuova generazione di ufficiali, che ha scelto l’abbandono della dottrina appresa nelle scuole militari sovietiche, adottando gli standard degli eserciti dei Paesi occidentali. Infatti, il generale di ferro è il primo capo dell’esercito ucraino a non aver frequentato le scuole di guerra di Mosca o San Pietroburgo come i suoi predecessori.
La riorganizzazione di Zaluzhny ha introdotto modalitá di combattimento decentralizzate e più agili rispetto al modello russo. E ha plasmato un gruppo di ufficiali dalla mentalità professionale aperta, pronti alla sfida dell’innovazione. Infatti, tra i suoi primi provvedimenti da capo dell’esercito ci fu quello di autorizzare le unitá a reagire agli attacchi nemici senza dover aspettare l’autorizzazione dai comandanti superiori, come avveniva in passato, e di eliminare la burocrazia non necessaria per gli ufficiali in combattimento.
Parlando dei suoi giovani ufficiali, il generale ha detto: “Queste sono persone completamente diverse. Non sono come noi quando eravamo tenenti. Si tratta di nuove leve che cambieranno completamente l’esercito in cinque anni. Quasi tutti conoscono bene una lingua straniera, sanno lavorare con le nuove tecnologie, sono ben acculturati. Neanche la società permetterà di tornare indietro al tipo di esercito del 2013”; cioé prima della guerra del Donbass. A loro volta, i militari che hanno servito sotto Zaluzhny lo definiscono un comandante molto aperto, che comprende i problemi dei soldati e “non pensa che le stelle sulle spalline siano una scusa per essere arroganti”.
Zaluzhny e il suo corpo ufficiali erano consapevoli, sin dal 2014, di doversi preparare ad una guerra totale con la Russia. In questi anni, i soldati ucraini hanno potuto prepararsi in centri di addestramento Nato nell’Ucraina occidentale, creati da Stati Uniti, Regno Unito e Canada, dove hanno portato la loro esperienza di combattimento nel Donbas contro le milizie separatiste e i loro consiglieri militari russi.
Come ha detto il ministro della difesa Reznikov “l’esercito ucraino ha la libertà di prendere decisioni a tutti i livelli. Lo fanno in fretta, a differenza dei russi”.
Infatti, i russi hanno messo in campo una forza più grande, in termini di carri armati, artiglieria e aviazione, ma costretta da un piano di battaglia rigido. Mentre gli ucraini erano in grado di prendere l’iniziativa e agire in modo autonomo a seconda della situazione sul campo, il vecchio modello sovietico di comando verticistico ha paralizzato le unità russe che durante l’invasione incontravano una resistenza imprevista, obbligando i generali ad avvicinarsi al fronte, dove molti sono stati localizzati dagli Ucraini e sono rimasti uccisi.
All’inizio di febbraio, la minaccia dell’esercito russo dispiegato alle frontiere era crescente. Zaluzhny lanció una serie di esercitazioni militari con migliaia di truppe per simulare un attacco russo e prepararle alla difesa. Proprio quelle manovre misero a nudo alcune crepe nel sistema difensivo ucraino e Zaluzhny fu obbligato a sferzare i suoi generali perché prendessero seri provvedimenti per preparare l’esercito all’imminente invasione.
Furono subito effettuati trasferimenti nascosti di truppe e armi fuori dalle loro basi e verso altre parti del paese. Fu mimetizzata la dotazione militare: aerei, carri armati e veicoli corazzati, nonché le batterie antiaeree, indispensabili per mantenere il controllo dei cieli.
“Temevo che avremmo perso l’elemento sorpresa”, disse Zaluzhny poi in una intervista.
“Avevamo bisogno che l’avversario pensasse che fossimo tutti schierati nelle nostre solite basi, a fumare erba, guardare la TV e postare su Facebook”.
Quando l’invasione inizió la mattina del 24 febbraio, il generale aveva basato la sua strategia di difesa su due obiettivi: 1) la difesa di Kiev a tutti i costi; 2) il logoramento del nemico in tutti gli altri settori, anche a costo di cedere territorio in alcune regioni.
Si trattava di applicare una tattica “alla finlandese”: lasciare avanzare il nemico e poi distruggere le sue colonne in testa e le linee di rifornimento nelle retrovie, come nella Guerra d’inverno del 1939, quando la Finlandia fu attaccata da Stalin. Al sesto giorno di invasione, il generale si rese conto che la tattica stava funzionando. I russi non erano riusciti a prendere gli aeroporti intorno a Kiev ed erano avanzati abbastanza in profondità da lasciare le loro linee di rifornimento scoperte e vulnerabili agli attacchi. Zaluzhny rimase sorpreso dagli errori del nemico: nonostante la forte resistenza e la scarsitá di rifornimenti, i russi non si ritiravano, né cambiavano le direttrici d’attacco. “Hanno spinto i loro soldati al massacro – osservó il generale – e hanno creato lo scenario che più ci favoriva”.
Dopo la prima fase della resistenza e la stasi estiva, con entrambi contendenti fermi a recuperare le forze, alla fine di agosto venne il momento del contrattacco ucraino: la finta offensiva a sud su Kherson e lo sfondamento a sorpresa delle linee russe a Kharkov (Kharkiv) nel nord-est dell’Ucraina.
Anche in questo caso la struttura di comando flessibile delle forze ucraine fu cruciale.
Quando Zaluzhny si accorse che le unitá del nemico prese alla sprovvista si ritiravano precipitosamente, lasciando dietro di sé armi e attrezzature, riuscí a lanciare rapidamente nell’attacco nuove riserve per sfruttare la breccia creata nelle linee russe.
Questo inverno Zaluzhny sfrutterá la pausa per preparare le sue truppe per l’offensiva di primavera, ma senza escludere altri colpi di scena. Non dimentichiamo che durante la seconda guerra mondiale l’Armata Rossa sfruttó il terreno indurito dal freddo per lanciare offensive contro i tedeschi. Ma il generale di ferro pensa anche al futuro. “Sapendo quello che so in prima persona sui russi, ritengo che la nostra vittoria non sarà definitiva. La nostra vittoria sarà solo un’opportunità per prendere fiato e prepararci per la prossima guerra”.

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Zelensky “A Odessa un milione e mezzo senza luce”

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KIEV(ITALPRESS) – “La situazione nella regione di Odessa è molto difficile. Dopo l’attacco notturno dei droni iraniani, Odessa e altre città e villaggi della regione sono al buio. Finora, più di un melione e messo persone a Odessa sono senza elettricità. Solo le infrastrutture critiche sono connesse e nella misura in cui è possibile fornire elettricità”. Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un videomessaggio postato su Telegram.
“In generale, continuano in diverse regioni le interruzioni di corrente – aggiunge – Quasi ogni giorno in diverse regioni ci sono bombardamenti, ci sono attacchi missilistici, attacchi di droni. Gli impianti energetici vengono colpiti quasi ogni giorno”. Zelensky ha invitato i cittadini a ridurre il consumo di elettricità.
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Rilasciata la cestista Brittney Griner. Biden “E’ al sicuro”

MILANO (ITALPRESS) – Brittney Griner, la cestista americana detenuta da mesi in Russia, è stata liberata nell’ambito di uno scambio di prigionieri con il trafficante di armi Viktor Bout, che è stato scambiato con la giocatrice all’aeroporto di Abu Dhabi. “Ho parlato con Brittney Griner. E’ al sicuro, è in aereo, sta tornando a casa”, ha twittato il presidente, il quale in una conferenza stampa ha detto: “Gli Emirati Arabi Uniti hanno facilitato il rientro ella Griner. La sua liberazione la rende contenta, anche se ha dimostrato dignità. Non ha chiesto un trattamento speciale, ha chiesto solo di non essere dimenticata, sia lei che gli altri detenuti”. “Continueremo a negoziare per la liberazione degli altri prigionieri, soprattutto per – ha aggiunto, riferendosi all’ex marines Paul Whelan, in carcere in Russia per Spionaggio -. Riporteremo anche Paul a casa, stiamo negoziando. Decine di ostaggi all’estero sono tornati. Lo faremo ancora”.

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Putin “La Russia si difenderà con tutti i mezzi a disposizione”

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MOSCA (RUSSIA) (ITALPRESS) – L’operazione militare speciale in Ucraina potrebbe diventare “un processo a lungo termine”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel corso di un incontro con il Consiglio russo per i diritti umani, come riportano i media internazionali.
“La Russia si difenderà con tutti i mezzi a disposizione”, ha aggiunto Putin sottolineando che “prima di tutto, ovviamente, ci concentreremo sui mezzi pacifici”.
“Su 300.000 dei nostri combattenti mobilitati, 150.000 sono nella zona dell’operazione. Non ha senso – ha aggiunto – parlare di una nuova mobilitazione in Ucraina”.
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