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Polonia, Stoltenberg “Non c’è la prova di un attacco russo deliberato”

ROMA (ITALPRESS) – “Le investigazioni sull’incidente sono ancora in corso e dobbiamo ancora aspettare le conclusioni. Per il momento non c’è nessuna indicazione che si sia trattato di un attacco deliberato della Russia. Non c’è nessuna evidenza che la Russia stia preparando attacchi a membri della Nato”. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, dopo la riunione del Consiglio Atlantico, in merito all’esplosione che ha provocato due morti in Polonia, nei pressi del confine con l’Ucraina.
“Secondo risultati preliminari, probabilmente l’incidente è stato causato da un missile ucraino, lanciato per proteggere il territorio dagli attacchi missilistici russi”, ha sottolineato Stoltenberg, che ha aggiunto: “Non è colpa dell’Ucraina. La Russia porta la responsabilità ultima per questa guerra illegale”.

– foto Agenziafotogramma.it –

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Usa, Donald Trump si candida alle presidenziali del 2024

MIAMI (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Donald Trump si ricandida. L’ex presidente ha annunciato l’intenzione di ripresentarsi alla guida della Casa Bianca in occasione delle presidenziali del 2024. “Per rendere l’America di nuovo grande e gloriosa, annuncio la mia candidatura a presidente degli Stati Uniti”, ha detto Trump davanti a una folla riunita a Mar-a-Lago, la sua tenuta sul lungomare in Florida. Circondato da alleati, consiglieri e influencer, Trump ha spiegato che “questa non sarà la mia campagna, questa sarà la nostra campagna tutti insieme”.

– foto agenziafotogramma.it –
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Missili sulla Polonia, Biden “Improbabile siano partiti dalla Russia”

BALI (INDONESIA) (ITALPRESS) – E’ “improbabile” che i missili caduti ieri sulla Polonia, a pochi chilometri dal confine con l’Ucraina “siano partiti dalla Russia”. A dirlo è il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, parlando con i giornalisti a Bali – dove si conclude oggi il G20 – a seguito di una riunione di emergenza con il G7 e gli alleati Nato. “Supporteremo le indagini della Polonia, c’è unanimità totale” tra i leader. In un successivo comunicato congiunto, Canada, Consiglio europeo, Commissione europea, Francia, Germania, Italia, Giappone, Paesi Bassi, Spagna, Regno Uniti e Usa hanno offerto il loro “totale supporto” alla Polonia e hanno annunciato che resteranno “in stretto contatto” per determinare i prossimi passi. “Condanniamo il barbarico attacco missilistico perpetrato dalla Russia su civili e infrastrutture d’Ucraina martedì”.
Questa mattina il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, presiederà un meeeting d’emergenza degli ambasciatori dell’Alleanza a Bruxelles per discutere dell’episodio. Intanto il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha lasciato Bali per rientrare in Russia, un giorno prima della conclusione del vertice del G20. Il programma di Lavrov si è concluso “come atteso”, fanno sapere i media di Mosca, che ieri ha respinto qualsiasi accusa parlando di “provocazione” da parte dell’Occidente.
Ieri sera, al termine di una giornata in cui Vladimir Putin ha intensificato i bombardamenti sulle città ucraine, tensione alle stelle e timori dopo che un missile ha colpito il villaggio di Przewodowo uccidendo due persone. “Le mie fonti nei servizi dicono che ciò che ha colpito Przewodow sono molto probabilmente i resti di un missile abbattuto dalle forze armate ucraine”, ha scritto su Twitter il giornalista di Radio Zet, Mariusz Gierszewski. In precedenza, lo stesso giornalista aveva scritto: “Due razzi vaganti sono caduti nella città di Przewodow, vicino al confine con l’Ucraina. Hanno colpito gli essiccatoi per cereali. Due persone sono morte. Sul posto sono presenti la polizia, la procura e l’esercito”.
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha manifestato attraverso una nota “fortissima apprensione e preoccupazione per quanto accaduto in Polonia. Esprime solidarietà al Governo e al popolo polacco”. Lo rende noto Palazzo Chigi. “Si tratta, in ogni caso, di un’ulteriore conferma della gravità e delle conseguenze della ingiustificata aggressione russa nei confronti dell’Ucraina”, si legge. Meloni ha sentito telefonicamente il presidente del Consiglio polacco Mateusz Morawiecki.

– fonte ufficio stampa Palazzo Chigi –
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Missili russi caduti in Polonia, la Russia smentisce “Provocazione”

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Due missili russi sono caduti sul villaggio di Przewodow, in Polonia, vicino al confine con l’Ucraina, causando due vittime. E’ quanto riportano media locali, anche se la dinamica è ancora da accertare con accuse e smentite. In particolare, il giornalista di Radio Zet, Mariusz Gierszewski, su Twitter scrive: “Due razzi vaganti sono caduti nella città di Przewodów , vicino al confine con l’Ucraina. Hanno colpito gli essiccatoi per cereali. Due persone sono morte. Sul posto sono presenti la polizia, la procura e l’esercito”. Subito dopo una precisazione: Le mie fonti nei servizi dicono che ciò che ha colpito Przewodow è molto probabilmente i resti di un missile abbattuto dalle forze armate ucraine. Se la versione con il missile russo è confermata, questo non significa automaticamente una guerra Polonia/Nato-Russia. Ci saranno sicuramente problemi diplomatici, ma questo non è l’inizio dell’attacco. Niente panico. Non c’è motivo di prendere d’assalto negozi e distributori di benzina. Il panico è un cattivo consigliere”.
Intanto il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha convocato d’urgenza il Comitato del Consiglio dei Ministri per la Sicurezza Nazionale e la Difesa. Immediata la reazione da parte della Russia che, tramite il ministero della Difesa, smentisce che i missili caduti sulla Polonia fossero russi, sottolineando che non sono stati compiuti attacchi vicino al confine ucraino-polacco. Anzi il ministero sottolinea che le foto dei rottami pubblicate dai media polacchi non hanno nulla a che fare con le armi russe. “Le dichiarazioni di media e funzionari polacchi rispetto alla presunta caduta di missili russi nell’area di Przewoduv sono una provocazione deliberata nel tentativo di produrre un’escalation”, sottolinea il ministero.
Il presidente polacco Andrzej Duda ha deciso di convocare il Consiglio di sicurezza nazionale domani alle ore 12. Lo rende noto su Twitter la Cancelleria della Presidenza della Repubblica polacca, aggiungendo che il presidente Duda ha avuto un colloquio urgente con il presidente americano Joe Biden. Non tardano ad arrivare le reazioni internazionali. “Oggi, ciò di cui abbiamo avvertito è accaduto molto tempo fa. Il terrore non si limita ai nostri confini nazionali. I missili russi hanno colpito la Polonia, il territorio del nostro paese amico”. Così su Instagram, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Quante volte l’Ucraina ha affermato che lo stato terrorista non si limiterà al nostro Paese? Polonia, Stati baltici… È solo questione di tempo prima che il terrore russo vada oltre. È necessario fermare il terrorista! Più a lungo la Russia si sentirà impunita, più minacce ci saranno per chiunque sia alla portata dei missili russi”, aggiunge. Per Zelensky “colpire con missili il territorio della Nato… Questo è un attacco missilistico russo alla sicurezza collettiva! Questa è un’escalation molto significativa. Dobbiamo agire. E voglio dire ora a tutti i nostri fratelli e sorelle polacchi: L’Ucraina vi sosterrà sempre! Il terrore non libererà le persone! La vittoria è possibile quando non c’è paura! Io e te non ce l’abbiamo”, conclude.
“Gli Stati Uniti sono al corrente delle notizie di stampa secondo le quali due missili russi hanno colpito una località polacca vicino al confine ucraino, stiamo verificando le notizie”. Così il generale Pat Ryder, portavoce del Pentagono in una dichiarazione alla stampa. “Al momento non abbiamo notizie confermare, ma il nostro impegno verso l’articolo 5 della Nato è chiarissimo, difenderemo ogni centimetro di territorio della Nato”, ha aggiunto.
“Allarmata dalle notizie di un’esplosione in Polonia, a seguito di un massiccio attacco missilistico russo sulle città ucraine. Estendo le mie condoglianze e il mio più forte messaggio di sostegno e solidarietà alla Polonia e ai nostri amici ucraini”. Così, su Twitter, il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. “Stiamo monitorando attentamente la situazione e siamo in contatto con le autorità, i partner e gli alleati polacchi”, aggiunge. Quanto all’Italia, il ministro della Difesa Guido Crosetto, appena rientrato da Bruxelles, è in costante contatto con il capo di Stato Maggiore della Difesa, la sala Operativa del Comando di Vertice Interforze (COVI) e con i ministri omologhi dei principali Paesi Alleati della Nato.
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Ucraina, Zelensky al G20 lancia 10 condizioni per la “pace giusta”

BALI (INDONESIA) (ITALPRESS) – “La nostra visione del cammino verso la pace”. L’ha presentata il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, in un lungo intervento in videoconferenza al G20 in corso a Bali.
“Voglio che questa guerra di aggressione finisca sulla base della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale. Non “in qualsiasi modo”, secondo l’appropriata formulazione del segretario generale delle Nazioni Unite Antònio Guterres”, ha sottolineato il presidente.
“All’Ucraina non dovrebbe essere proposto di arrivare a compromessi sulla sua coscienza, sovranità, territorio e indipendenza”, ha aggiunto.
“Se non ci sono azioni concrete per ristabilire la pace, significa che la Russia vuole semplicemente ingannare di nuovo tutti voi e congelare la guerra proprio quando le sue sconfitte sono diventate notevoli – ha proseguito Zelensky -. Non ci si può fidare delle parole della Russia, non ci sarà una Minsk-3 che Mosca violerebbe subito dopo la firma. Non permetteremo alla Russia di aspettare, ricostruire le sue forze e poi iniziare una nuova serie di terrore e destabilizzazione globale. Sono convinto che questo sia il momento in cui la distruttiva guerra russa debba e possa essere fermata”.
Il presidente ucraino propone dieci condizioni per avviare la trattativa con la Russia. La prima è la “sicurezza dalle radiazioni e dal nucleare”. “La Russia ha trasformato la nostra centrale nucleare di Zaporizhzhia in una bomba radioattiva che può esplodere in qualsiasi momento. Dove andrà la nuvola di radiazioni? Forse verso il territorio dell’UE. Forse in Turchia. Forse in Medio Oriente. Considero criminale anche un’ipotetica possibilità di uno scenario del genere. La sicurezza dalle radiazioni deve essere ripristinata”, ha spiegato Zelensky.
La seconda condizione è la “sicurezza alimentare”. “Credo che la nostra iniziativa per l’esportazione di grano meriti un’estensione indefinita, non importa quando la guerra finirà – ha detto il presidente ucraino -. Il diritto al cibo è un diritto fondamentale di ogni persona al mondo”.
Terzo punto, la “sicurezza energetica”. “Circa il 40% della nostra infrastruttura energetica è stata distrutta dagli attacchi dei missili russi e dei droni iraniani utilizzati dagli occupanti – ha spiegato Zelensky -. Ogni settimana la Russia fa saltare in aria le nostre centrali elettriche, i trasformatori e le linee di alimentazione elettrica. Un obiettivo correlato di questo terrore è impedire l’esportazione della nostra elettricità nei paesi vicini, il che potrebbe aiutarli in modo significativo a stabilizzare la situazione energetica e a ridurre i prezzi per i consumatori. La Russia è interessata alla crisi energetica. E dovremmo essere tutti interessati a porre fine al terrore”.
La quarta condizione è il “rilascio di tutti i prigionieri e deportati”, con la proposta di uno scambio con la Russia. “Dobbiamo unirci per il bene dell’unico modello realistico di liberazione dei prigionieri: “tutto per tutti”. E anche per il rilascio di tutti i bambini e gli adulti deportati in Russia – ha detto il presidente ucraino -. Ringrazio i partner per i loro sforzi, che hanno permesso il rilascio di molti ucraini e cittadini stranieri, catturati dai russi”.
Quinto punto, “l’attuazione della Carta delle Nazioni Unite e il ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina e dell’ordine mondiale”. La sesta condizione è il “ritiro delle truppe russe e la cessazione delle ostilità”. Per Zelensky “il controllo dell’Ucraina su tutte le sezioni del confine di Stato con la Russia deve essere ripristinato”.
Settimo punto, “la giustizia”, in relazione ai crimini di guerra commessi dagli occupanti russi. “Il mondo dovrebbe appoggiare l’istituzione del Tribunale speciale per quanto riguarda il crimine dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina e la creazione di un meccanismo internazionale per compensare tutti i danni causati da questa guerra”, ha detto il presidente ucraino.
L’ottavo punto riguarda “l’ecocidio e la necessità di una protezione immediata dell’ambiente”. “Dobbiamo trovare risposte comuni a tutte le minacce ambientali create dalla guerra. Senza questo, non si tornerà a una vita normale e stabile – ha spiegato Zelensky -, e i riverberi della guerra rimarranno a lungo – nelle esplosioni di mine che uccideranno bambini e adulti, nell’inquinamento dell’acqua, del suolo e atmosfera. Questo non è solo un problema ucraino. Questa è una sfida per il mondo intero”.
Nona condizione, “la prevenzione dell’escalation”. “Abbiamo bisogno di efficaci garanzie di sicurezza – ha detto Zelensky -. Ecco perchè abbiamo preparato una bozza di accordo, il Kyiv Security Compact, e l’abbiamo già presentata ai partner. Dovremmo tenere una conferenza internazionale per consolidare gli elementi chiave dell’architettura di sicurezza del dopoguerra nello spazio euro-atlantico, comprese le garanzie per l’Ucraina”.
Decimo e ultimo punto, “la conferma della fine della guerra”. “Quando tutte le misure contro la guerra saranno attuate, quando la sicurezza e la giustizia inizieranno a essere ripristinate, dovrebbe essere firmato dalle parti un documento che confermi la fine del conflitto – ha spiegato il presidente ucraino -. Vorrei sottolineare che nessuno dei passaggi precedenti può richiedere molto tempo. Un mese al massimo. Per alcuni passaggi bastano un paio di giorni”.
“Facciamo in modo che i nostri sforzi congiunti siano coronati dal successo il prima possibile e si riflettano nei risultati di questo vertice”, ha concluso Zelensky.

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Meloni al G20 “Siamo in acque tempestose, affrontare sfide con coraggio”

BALI (INDONESIA) (ITALPRESS) – “Quando l’Indonesia ha assunto la presidenza del G20 era impossibile prevedere che la Russia avrebbe invaso l’Ucraina e il devastante impatto che avrebbe avuto sull’ordine mondiale e sulle nostre economie”. Ma “nonostante le difficoltà, oggi siamo qui perchè teniamo al G20, vogliamo sottolinearne l’importanza e siamo consapevoli del ruolo insostituibile che svolge nelle questioni globali”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento alla sessione plenaria del G20 su sicurezza alimentare ed energetica, a Bali.
Secondo Meloni “per riuscire nella sua missione il G20 deve avere il coraggio di confrontarsi con le sfide più difficili, a partire dalle conseguenze del conflitto ucraino in ambito economico, energetico e alimentare”. “Grazie presidente Widodo per averci accolto nella stupenda Bali e per aver guidato abilmente il G20 quest’anno in acque così tempestose”, ha detto il premier rivolgendosi al presidente indonesiano”.

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Faccia a faccia Biden-Xi Jinping, prove di disgelo

ROMA (ITALPRESS) – Le due facce del Pianeta sono quelle di Joe Biden e di Xi Jinping. A margine del G20 di Bali, i leader di Stati Uniti e Cina hanno discusso per 180 minuti di tutti i punti controversi che, soprattutto in Asia, contrappongono gli alti e i bassi dell’egemonia finanziaria ed economica degli Stati Uniti e la tumultuosa espansione produttiva e mercantile della Repubblica Popolare cinese.
“Il mondo si aspetta che gli Stati Uniti e la Cina svolgano un ruolo chiave nelle sfide globali, dal cambiamento climatico all’insicurezza alimentare, e che saremo in grado di lavorare insieme. Gli Stati Uniti sono pronti a fare la propria parte”, ha esordito con un’evidente apertura alla distensione e alla collaborazione pacifica Biden nel suo intervento di saluto.
E Xi ha replicato sottolineando come “le relazioni tra Cina e Stati Uniti si trovino attualmente di fronte a una situazione che non è nell’interesse dei due Paesi, dei loro popoli o delle aspettative della comunità internazionale. Come leader di Cina e Stati Uniti, dobbiamo prendere il timone e guidare le relazioni bilaterali nella giusta direzione”. Come dire che è la pace mondiale e non la guerra a muovere lo sviluppo del mondo. Un atteggiamento aperturista e trattativista che il Presidente cinese, nonostante il potere assoluto derivante dal terzo mandato appena ottenuto dal Congresso del Partito comunista cinese, non si sarebbe potuto agevolmente consentire alla presenza di Putin, senza segnare una evidente rottura con l’alleato di Mosca.
Partito in vantaggio per il successo elettorale ottenuto con le elezioni di mid merm ed il ridimensionamento di Trump, il Presidente Joe Biden non ha fatto sconti a Xi e non ha tralasciato di fare riferimento alle violazioni dei diritti civili a Hong Kong, Tibet e Xinjiang, ha criticato le “azioni coercitive e sempre più aggressive di Pechino nei confronti di Taiwan e il comportamento provocatorio della Corea del nord”, ma ha anche affermato che la competizione economica e la concorrenza fra Usa e Cina non avrebbe mai dovuto “virare in conflitto” e “che i due paesi devono gestire la competizione in modo responsabile”. Un colloquio “sincero” è stato definito dalla Casa Bianca e anche se apparentemente le due delegazioni sono rimaste sulle rispettive posizioni il vero, rilevante, punto di convergenza è la presa di posizione netta e – per la prima volta, su questo punto – coordinata, con la quale Cina e Usa si sono detti contrari alla minaccia dell’ utilizzo di armi nucleari nel conflitto in Ucraina, e hanno concordato sul fatto che «non ci si dovrà mai trovare a combattere una guerra nucleare».

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Nuova risoluzione dell’Onu contro la Russia “Paghi i danni all’Ucraina”

NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una nuova risoluzione contro la Russia. Il testo chiede a Mosca di pagare le riparazioni per i danni causati con l’invasione dell’Ucraina. I voti a favore sono stati 94, i contrari 14 e gli astenuti 73.
“Dalla vittoria della liberazione a Kherson alla vittoria diplomatica a New York. L’Assemblea Generale dell’Onu ha appena dato il via libera alla creazione di un meccanismo di risarcimento per i crimini russi in Ucraina. L’aggressore pagherà per quello che ha fatto!”, commenta su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

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