Home Esteri Pagina 92

Esteri

Zelensky “La liberazione di Kherson è l’inizio della fine della guerra”

KIEV (UCRAINA) (ITALPRESS) – La liberazione di Kherson segna “l’inizio della fine” della guerra con la Russia. Lo ha detto, secondo quanto riferiscono i media internazionali, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in visita alla città.
L’Ucraina “sta andando avanti” ed è pronta per la pace, ha detto Zelensky ai soldati.
-foto agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS).

Arrestata una donna siriana per l’attentato a Istanbul

0

Una donna di nazionalità siriana è stata arrestata questa mattina insieme ad altre 46 persone, tutte accusate di aver preso parte all’attentato che ieri ha sconvolto la Turchia. Secondo gli investigatori turchi, sarebbero tutte legate all’organizzazione terroristica separatista curda Pkk/Ypg. Dalle prime informazioni sembra che proprio la donna abbia depositato l’esplosivo nella centralissima via Istiklal di Istanbul, causando la morte di 6 persone e il ferimento di altre decine di passanti. Degli 81 feriti 50 sono stati dimessi, mentre 31 si trovano ancora in ospedale e due sono gravi. Tra di loro, comunque, non ci sono cittadini stranieri.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-

Sei morti e 81 feriti in una esplosione a Istanbul. L’attentato sarebbe opera di una donna. Erdogan: “Atto vile”

0

Sei persone sono morte e 81 sono rimaste ferite in una esplosione avvenuta nel centro di Istanbul. Il bilancio è ancora parziale ed è stato stato reso noto dal vicepresidente Fuat Oktay, secondo cui si sarebbe trattato di un atto terroristico che avrebbe avuto come protagonista una donna.

Il presidente Erdogan parla di “vile attacco”.

Al momento, ha reso noto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, non risultano italiani coinvolti: “Il Consolato Generale, in stretto raccordo con l’Unità di Crisi, si è immediatamente attivato per verificare l’eventuale coinvolgimento di connazionali”, dice Tajani.

“Sono terribili le immagini di Istanbul, voglio esprimere le nostre più sentite condoglianze alla Turchia per l’attentato subito e la morte di cittadini innocenti”, scrive su twitter il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

foto: agenziafotogramma.it

 

Migranti, Italia con Grecia, Malta e Cipro “Navi Ong violano le regole”

ROMA (ITALPRESS) – “L’Italia, la Grecia, Malta e Cipro, in quanto Paesi di primo ingresso in Europa, attraverso la rotta del Mediterraneo centrale ed orientale, si trovano a sostenere l’onere più gravoso della gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo, nel pieno rispetto di tutti gli obblighi internazionali e delle norme dell’UE”. Così il ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi e gli omologhi di Malta e Cipro e il ministro della Migrazione e dell’asilo della Grecia in una nota congiunta.
“Abbiamo sempre sostenuto con forza la necessità di sviluppare una nuova politica europea in materia di migrazione e di asilo, realmente ispirata ai principi di solidarietà e responsabilità, e che sia equamente condivisa tra tutti gli Stati membri.
Il 10 giugno 2022, abbiamo approvato una Dichiarazione Politica che istituisce un meccanismo di relocation temporaneo e volontario, nonostante i Paesi MED 5 sostenessero uno schema di relocation obbligatoria – prosegue la nota -. Purtroppo, il numero di impegni di relocation assunti dagli Stati membri partecipanti rappresenta solamente una frazione molto esigua del numero effettivo di arrivi irregolari che abbiamo ricevuto finora nel corso di questo anno”.
“Inoltre, a tutt’oggi il meccanismo si è dimostrato lento nel raggiungere il suo obiettivo dichiarato di alleviare quell’onere a cui tutti noi, come Stati membri di prima linea, siamo costantemente esposti, in quanto finora solo un esiguo numero di relocation è stato effettuato. Tutto ciò è increscioso e deludente, soprattutto in questo momento in cui i nostri Paesi devono affrontare sempre più frequentemente una pressione migratoria che sta mettendo a dura prova il nostro sistema di asilo e di accoglienza – spiegano i ministri di Italia, Grecia, Malta e Cipro -. In attesa di un accordo su un meccanismo di condivisione degli oneri che sia efficace, equo e permanente, non possiamo sottoscrivere l’idea che i Paesi di primo ingresso siano gli unici punti di sbarco europei possibili per gli immigrati illegali, soprattutto quando ciò avviene in modo non coordinato sulla base di una scelta fatta da navi private, che agiscono in totale autonomia rispetto alle autorità statali competenti.
Ribadiamo la nostra posizione sul fatto che il modus operandi di queste navi private non è in linea con lo spirito della cornice giuridica internazionale sulle operazioni di search and rescue, che dovrebbe essere rispettata. Ogni Stato deve effettivamente esercitare la giurisdizione e il controllo sulle navi battenti la propria bandiera”.
“Nel pieno rispetto delle competenze degli Stati costieri in conformità con il diritto internazionale, riteniamo urgente e necessaria una discussione seria su come coordinare meglio queste operazioni nel Mediterraneo, anche garantendo che tutte queste navi private rispettino le pertinenti convenzioni internazionali e le altre norme applicabili, e che tutti gli Stati di bandiera si assumano le loro responsabilità in conformità con i loro obblighi internazionali. Chiediamo alla Commissione Europea e alla Presidenza di adottare le misure necessarie per avviare tale discussione”, conclude la nota.

– foto Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

Ucraina, Zelensky “Libereremo anche il Donbass e la Crimea”

KIEV (UCRAINA) (ITALPRESS) – “Oggi sentiamo tutti insieme l’euforia. Non so se ci sia una persona che non ha visto il video del nostro popolo a Kherson che incontra i difensori ucraini. E vedremo molti altri incontri del genere. In quelle città e nei villaggi che sono ancora occupati. Non dimentichiamo nessuno, non lasceremo nessuno indietro”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un video su Telegram, in merito alla liberazione di Kherson.
“Sarà lo stesso a Genichesk e Melitopol. Verremo in tutte le nostre città e nei villaggi del Donbass. Vedremo sicuramente le forze ucraine in Crimea, e ci saranno centinaia di bandiere per le strade il giorno della liberazione – ha aggiunto -. Ringrazio tutti coloro che lottano e lavorano per la vittoria dell’Ucraina, grazie a chi nel mondo ci aiuta. Gloria eterna a tutti coloro che hanno dato la vita per l’Ucraina”.

– fonte Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

Nassirya, 19 anni fa la strage. Famigliari “ferita mai rimarginata”

0

PALERMO (ITALPRESS) – 19 anni fa la tragedia di Nassirya. Un camion bomba uccise 30 persone. Dodici erano militari appartenenti all’Arma dei Carabinieri. “L’anniversario della strage di Nassiriya, come accade ogni anno, rinnova il dolore di una ferita mai rimarginata, una sofferenza, però, sempre accompagnata da un grande orgoglio per l’eroico sacrificio di mio padre che, come i suoi commilitoni caduti nello stesso eccidio, era consapevole del pericolo che correva, ma non si è sottratto all’esercizio del dovere fino in fondo, fino all’estremo sacrificio”. Con queste parole, Marco Intravaia, figlio del vicebrigadiere dei Carabinieri Domenico, ricorda la strage del 12 novembre 2003, durante le commemorazioni per il diciannovesimo anniversario. “A volte, quando lo sconforto prende il sopravvento, mi chiedo il perché di quanto accaduto e perché proprio a me. Ma poi penso a mio padre e a tutti gli altri caduti all’estero nella lotta al terrorismo e so che rifarebbero le stesse scelte, perché soltanto facendo bene il proprio dovere e servendo con fedeltà lo Stato, potremo donare un mondo e una società migliori ai nostri figli. I caduti a Nassiriya, così come tutti coloro che hanno immolato la vita alla Patria, possono essere definiti eroi. Eroi di oggi. Eroi che sono padri, figli e mariti con le loro fragilità e paure, ma che non si lasciano mai sopraffare da esse, onorando, quotidianamente, il giuramento prestato alla Repubblica”. Oggi a Roma è in programma un ricco programma di eventi commemorativi, come la deposizione di una corona di alloro sul monumento dedicato ai caduti di Nassiriya al Parco Schuster. All’Altare della Patria, il Ministro della Difesa, Guido Crosetto deporrà a sua volta una corona d’alloro. In programma anche una Messa presso la Basilica di Santa Maria in Aracoeli celebrata dall’Ordinario militare monsignor Santo Marcianó.(ITALPRESS).

Photo Credits: Marco Intravaia

Rilasciata Alessia Piperno, “Sono stati giorni duri”

0

ROMA (ITALPRESS) – Alessia Piperno è tornata a casa dopo 45 giorni trascorsi nel carcere di Evin, a Teheran. La travel-blogger, infatti, dopo essere stata arrestata lo scorso 28 settembre, ha fatto rientro su un volo di Stato atterrato nel pomeriggio all’aeroporto di Ciampino. Ad accoglierla i genitori e il fratello, oltre al premier Giorgia Meloni. Maglione color blu e pantaloni beige, la 30enne ha parlato brevemente con il sindaco di Roma Roberto Gualtieri dopo l’arrivo a Ciampino. “Sono stati 45 giorni duri, poi questa mattina la sorpresa. Ho trascorso la mia detenzione in una cella con sei persone, e’ stato difficile ma non ho subito violenze”, ha detto. Poi in serata, ha fatto rientro a casa, nel quartiere romano di Colli Albani, protetta dal padre mentre telecamere e cronisti la stavano aspettando. La notizia della liberazione era arrivata in mattinata, con una nota di palazzo Chigi: “Dopo un intenso lavoro diplomatico oggi Alessia Piperno è stata rilasciata dalle autorità iraniane e si appresta a tornare in Italia”. L’annuncio lo aveva dato il premier
Giorgia Meloni, nel corso del punto stampa con il segretario generale della Nato Stoltenberg, informando poi i genitori con una telefonata.
(ITALPRESS).
– foto Agenziafotogramma.it –

Elezioni di metà mandato negli Usa, Senato in bilico

ROMA (ITALPRESS) – E’ ancora in corso negli Stati Uniti il conteggio dei voti per le elezioni di metà mandato, il “mid term”, con cui a due anni dall’inizio del quadriennio presidenziale si rinnovano tutti i seggi della Camera e un terzo di quelli del Senato.
Il Partito Repubblicano è davanti alla Camera, ma al Senato ci sono ancora seggi ancora in bilico, e i Democratici appaiono in vantaggio, anche se di poco.
Sicuramente però non ci sarà quella che i media statunitensi avevano preannunciato come “onda rossa”, cioè una vittoria schiacciante per i Repubblicani (negli Usa blu è il colore dei Democratici e rosso quello dei Repubblicani).
Al Senato il Partito Democratico ha 48 seggi sicuri e il Partito Repubblicano ne ha 47. Mancano i risultati di cinque seggi, quelli di Georgia, Wisconsin, Arizona, Nevada e Alaska. In Georgia si profila il ballottaggio, nessun candidato ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti.

– foto Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).