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Midterm Usa, i repubblicani verso la conquista della Camera

ROMA (ITALPRESS) – Non con il distacco che ci si poteva aspettare dai sondaggi della vigilia, ma i Repubblicani si avvicinano alla riconquista della maggioranza alla Camera alle elezioni di metà mandato negli Stati Uniti, con il Senato invece in bilico. In attesa dei risultati ufficiali, le prime proiezioni del Midterm, che ha chiamato alle urne 45 milioni di americani per il totale rinnovo dei 435 seggi della Camera dei rappresentanti e di 35 dei 100 seggi del Senato a due anni dall’elezione del presidente Usa, favoriscono il Grand Old Party, seppur senza l’ondata repubblicana prevista negli scorsi giorni. Complice il gradimento di Biden in picchiata, il Gop è comunque vicino ad aggiudicarsi la maggioranza assoluta alla Camera, che si colora sempre più di rosso. Il leader dei repubblicani alla Camera, Kevin McCarthy, non ha dubbi: “E’ chiaro che ci prenderemo la maggioranza”, anche se in diversi stati la situazione è ancora “too close to call” e nel complesso Biden può tirare un sospiro di sollievo.
E’ al Senato che invece la partita è ancora apertissima. Assegnati fin qui 48 seggi a testa, la maggioranza è fissata a 51 e con tutta probabilità si dovrà aspettare il ballottaggio del 6 dicembre in Georgia, dove i due candidati Warnock e Walker sono separati da una manciata di voti. Gli altri stati in bilico sono Arizona, Wisconsin e Nevada. In questi primi due anni, del resto, Biden poteva contare su una maggioranza debolissima: 50 seggi ciascuno per democratici e repubblicani con il voto decisivo della vicepresidente Harris. In 39 Stati, inoltre, si è votato per eleggere il governatore. Il repubblicano DeSantis viene confermato governatore in Florida con un plebiscito, mentre la democratica Maura Haley è la prima donna omosessuale a diventare governatrice del Massachusetts. Il dem afroamericano Moore trionfa in Maryland, sorprendente anche la vittoria di Fetterman sul trumpiano Oz, mentre a New York vengono confermate come da pronostico Hochul e James.
Rieletta la speaker della Camera, Nancy Pelosi, la dem Whitmer confermata in Michigan. Trump si rifà in Ohio con la vittoria quasi certa di Vance e nello Utah dove verrà rieletto Mike Lee. Il tycoon si ritiene soddisfatto dei primi risultati e va all’attacco di DeSantis: “Stanno succedendo un sacco di cose buone. DeSantis si candida per il 2024? Gli dico di evitare, so su di lui cose poco lusinghiere”, ha aggiunto denunciando anche delle frodi nelle urne in diversi stati.

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Ucraina, Crosetto “Conte stia sereno, seguiremo le leggi come sempre”

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MILANO (ITALPRESS) – Conte che in piazza dice che su un eventuale nuovo invio delle armi in Ucraina bisognerà passare dal Parlamento “sembra l’intercalare di un bullo più che il tentativo di dialogo tra persone rispettose delle istituzioni”. Lo afferma il ministro della Difesa, Guido Cosetto, in un’intervista al Corriere della Sera. “L’onorevole Conte può stare sereno, il ministero – non il ministro che non dispone delle istituzioni ma le serve – seguirà le leggi come sempre” ha aggiunto l’esponente di Fratelli d’Italia. (ITALPRESS).

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In Israele torna Netanyahu

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TEL AVIV (ITALPRESS) – Mentre vengono conteggiate le schede elettorali alle elezioni della Knesset in Israele, tutti i segnali indicano una clamorosa vittoria per il leader dell’opposizione Benjamin Netanyahu e il suo blocco di partiti di destra, estrema destra e religiosi. Un risultato che avrebbe posto fine a una crisi politica che ha visto cinque elezioni generali tenutesi in meno di quattro anni. Con circa l’86 per cento dei voti contati, si prevede che il blocco dei partiti fedeli a Netanyahu ottenga 65 seggi alla Knesset su 120 seggi, quindi maggioranza capiente. La coalizione che si preannuncia come la prossima di Israele è composta dal partito Likud di Netanyahu, dai partiti ultra-ortodossi Shas e dai partiti del giudaismo della Torah unita e dal partito di estrema destra del sionismo religioso guidato da Bezalel Smotrich, che include la fazione Otzma Yehudit dell’estremista Itamar Ben Gvir.
Ben Gvir è considerato la più grande star delle elezioni, essendo passato dalla guida di un partito marginale a leader popolare in un partito che rappresenta circa il 10% degli elettori israeliani all’ elezioni della Knesset. I critici avvertono che Netanyahu potrebbe cedere il potere a ultranazionalisti come Ben Gvir e il suo partner politico Bezalal Smotrich, che potrebbero privare i cittadini arabi dei diritti, approvare una legislazione che eliminerà i guai legali di Netanyahu.
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I russi occupano le abitazioni nel Kherson. Ripristinate le forniture di energia a Kiev

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KIEV (ITALPRESS) – Le forze russe stanno occupando le abitazioni nella regione di Kherson, nell’Ucraina meridionale, secondo quanto riferisce su Facebook lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine.
Intanto sono state ripristinate le forniture di acqua e di energia elettrica a Kiev dopo gli attacchi missilistici russi. Lo riferisce sui social il sindaco Vitaly Klitschko: “Le forniture di acqua ed elettricità alle case dei residenti di Kiev sono state completamente ripristinate”.
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Ucraina, appello Fondazione Bellisario “Donne siano leader per la pace”

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ROMA (ITALPRESS) – “È necessario e urgente il coinvolgimento di leader donne, con esperienza negoziale, capaci di “imporre” le ragioni di un cessate il fuoco” in Ucraina. E’ l’appello lanciato dalla Fondazione Marisa Bellisario “alla prima italiana presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Roberta Metsola, a Ursula von der Leyen e alle 31 premier e presidenti in tutto il mondo”. A sottoscrivere l’iniziativa tante donne leader d’Italia tra le quali Lella Golfo, presidente della Fondazione Marisa Bellisario, Paola Angeletti, Chief Operating Officer Intesa Sanpaolo, e Letizia Moratti, vicepresidente della Regione Lombardia. “Di fronte a una continua e apparentemente inarrestabile escalation delle violenze, al cospetto di una minaccia nucleare, in presenza di una crisi umanitaria gravissima nel cuore dell’Europa, provocata dalla guerra della Russia in Ucraina, noi affermiamo la necessità immediata e stringente di una nuova governance della pace”, scrivono, chiedendo che siano proprio Meloni, assieme a Metsola, presidente del Parlamento europeo, e von der Leyen, alla guidaa della Commissione Ue, “a tracciare la strada del dialogo e della negoziazione” perchè “come ripete da mesi papa Francesco, ‘la pace va cercata sempre e comunque’ e loro rappresentano l’intermediario che oggi può tracciare un confine tra l’apocalisse e un nuovo ordine mondiale”.
“L’Onu – si legge nell’appello – definisce le donne peacekeepers come la ‘chiave per la pace’. La risoluzione 1325 approvata all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza il 31 ottobre del 2000, chiede, in maniera giuridicamente vincolante, che le donne siano coinvolte in modo adeguato e paritario nella prevenzione dei conflitti, nei processi di pace, nella politica di sicurezza e nella ricostruzione delle strutture statali. Nonostante questo, le donne continuano a essere gravemente sottorappresentate a tutti i livelli di decisione che vanno dalla prevenzione alla risoluzione dei conflitti fino alla riconciliazione post-bellica”.
Guardando ai processi di pace “in cui le donne compaiono tra le negoziatrici – il 13% degli accordi internazionali siglati tra il 2001 e il 2019” si comprende quanto “la partecipazione femminile sia determinante per il successo e la sostenibilità dei risultati: la loro partecipazione garantisce il 35% di probabilità in più che la pace resista almeno 15 anni. Dal Bangladesh alla Repubblica centrafricana, dalla Georgia al Libano gli esempi recenti in cui la leadership femminile ha contribuito alla pace sono molteplici. E l’esperienza insegna che quando negli spazi di negoziazione ci sono anche leader donne, si instaura un clima di reciproca fiducia che può cambiare in positivo le dinamiche delle trattative”.
“Tutte queste considerazioni – sottolineano le donne firmatarie dell’appello – sono state ampiamente disattese nei tentativi fin qui compiuti di porre fine alla guerra in corso in Ucraina, accomunati dall’assenza di donne dai tavoli di negoziazione”.
Pertanto, conclude l’appello, “oggi chiediamo con forza alle leader di tutto il mondo di invertire la rotta e prendere in mano le redini di una pace possibile, necessaria e duratura”.

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Brasile, Lula eletto presidente per la terza volta

ROMA (ITALPRESS) – Luiz Ignacio Lula da Silva, 77 anni, candidato del Partito dei lavoratori, è stato eletto nuovo presidente del Brasile. Al ballottaggio ha avuto la meglio sul filo di lana sul capo di Stato uscente Jair Bolsonaro, con il 50,9% dei voti contro il 49,10%. Per lui si tratta del terzo mandato, la prima volta nella storia de Paese, dopo essere stato alla guida dal 2003 al 2011. La maggioranza dei governi regionali sono però nelle mani di chi ha appoggiato il suo rivale Bolsonaro. Gli alleati del leader di ultradestra, infatti, sono governatori in 13 dei 27 Stati del Brasile. “Non è una vittoria mia o del mio partito, ma di un immenso movimento democratico. La maggioranza del popolo ha lasciato detto chiaro che desidera più democrazia e non meno. Vuole più libertà, più uguaglianza e più fraternità”, sono state le sue prime parole. “Dal primo gennaio governerò per tutti i brasiliani e non solo per quelli che mi hanno votato. E’ tempo di riunire la famiglia. A nessuno interessa vivere in un Paese perennemente in guerra. E’ tempo di deporre le armi. Sono qui per governare questo paese in una situazione molto difficile, ma con l’aiuto del popolo andiamo a trovare una via per vivere democraticamente”, ha aggiunto. Da parte sua, lo sconfitto presidente uscente del Brasile, Jair Bolsonaro, sta mantenendo il silenzio senza pronunciarsi sul risultato delle elezioni. Il Tribunale superiore elettorale del Brasile ha pubblicato i risultati definitivi del ballottaggio, che hanno sancito il successo di Lula con 60.345.999 voti, contro i 58.206.354 di Bolsonaro.
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La Russia sospende l’accordo sul grano “Kiev attacca le nostre navi”

MOSCA (ITALPRESS) – Il Governo russo ha sospeso “a tempo indeterminato” l’accordo che garantiva nel Mar Nero il passaggio di navi che trasportano grano ucraino.
“Le forze armate ucraine, al riparo di un corridoio umanitario creato nell’ambito dell’attuazione della “Iniziativa del Mar Nero” per l’esportazione di prodotti agricoli – spiega il ministero degli Esteri di Mosca in una nota – hanno lanciato un massiccio attacco aereo e marittimo utilizzando droni contro navi e infrastrutture della flotta russa presso la base navale di Sebastopoli”.
Il ministero parla di “attacco terroristico” e spiega come “la parte russa non può garantire la sicurezza delle navi civili da carico che partecipano alla “Iniziativa del Mar Nero”, e ne sospende l’attuazione da oggi a tempo indeterminato”.

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Furto di dati sensibili attraverso un malware, un arresto in Olanda

BRESCIA (ITALPRESS) – Il Gran Giurì federale di Austin (Texas – USA), nell’ambito di un’operazione internazionale di contrasto alla criminalità informatica, ha annunciato di aver arrestato in Olanda un ucraino di 26 anni per il suo presunto ruolo nella ideazione e gestione di un malware molto insidioso, noto come Raccoon Infostealer, che ha infettato milioni di personal computer in tutto il mondo.
Secondo le Autorità statunitensi, l’ucraino, attualmente detenuto nei Paesi Bassi a seguito di un mandato di arresto internazionale emesso dagli organi giudiziari degli Stati Uniti, avrebbe gestito la creazione ed iniziale diffusione del malware Raccoon Infostealer, un malware-as-a-service, o “MaaS”.
Infatti, i criminali interessati ad utilizzare la piattaforma illegale per carpire i dati personali delle vittime,
potevano utilizzare Raccoon Infostealer semplicemente “affittando” l’accesso al malware per circa 200 dollari al mese,
pagati in criptovaluta. Questi individui hanno quindi adottato vari stratagemmi, come il phishing tramite e-mail,
per installare il malware sui personal computer delle ignare vittime. Raccoon Infostealer era così in grado di
ottenere i dati personali degli utenti colpiti, comprese le credenziali di accesso, le informazioni finanziarie e altri
record personali. Tali informazioni potrebbero peraltro essere state utilizzate per commettere ulteriori reati
finanziari o essere state vendute ad altre persone per commettere nuovi reati, così come potrebbero essere state
scambiate sui forum del Dark Web orientati alla criminalità informatica.
L’FBI, in collaborazione con le Forze dell’ordine dei Paesi Bassi, la Procura della Repubblica di Brescia e il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza di Roma, ha smantellato l’infrastruttura digitale a supporto di Raccoon Infostealer, rendendo offline il malware. Inoltre, gli agenti dell’FBI hanno identificato
più di 50 milioni di credenziali univoche e forme di identificazione (indirizzi e-mail, conti bancari, indirizzi di
criptovaluta, numeri di carte di credito, ecc.) tra i dati rubati, ragione per cui si ipotizza che possano esserci
milioni di potenziali vittime in tutto il mondo, tra cui anche italiane (le credenziali riferite ai soli indirizzi mail
sembrano superare i quattro milioni).
Il cittadino ucraino che ha ideato e gestito il malware Raccoon Infostealer, in attesa di essere estradato negli Stati è accusato di aver commesso diversi reati informatici, frodi telematiche e riciclaggio di denaro.

– foto: agenziafotogramma.it

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